Rassegna di Geopolitica - Le linee di frattura nella Ue

Buongiorno agli ascoltatori di era di radicale lunedì sette luglio due mila quattordici con l'ansia di geopolitica oggi torniamo ad occuparci di unione europea
E lo facciamo proponendo un altro contributo al dibattito che si sta sviluppando che in corso su come e e come dovrebbe essere l'Unione
Stesse che assegniamo oggi Ancona nuova pubblicazione on line è una rivista che si chiama è utopia
Si tratta di un Progetto una collaborazione tra quattro editori europei che sono per l'Italia la terza per la Germania Fischer Verlag per la Spagna editoriale del battito e per la Francia il disegno di sei
Gli articoli sono pubblicati in inglese italiano o nella lingua dell'autore appunto questo ultimo fascicolo meglio il secondo fascicolo attenti di moto assente cioè ripensare la democrazia
E da qui abbiamo scelto l'intervento del professore Sergio Fabbrini dell'università LUISS di Roma
Che è intitolato l'Europa fratturata vediamo allora che cosa scrive
Lei elezione del Parlamento europeo del venticinque maggio due mila quattordici hanno prodotto un vero e proprio smottamento della crosta europea hanno messo in luce l'esistenza di fargli o fratture profonde nell'involucro che ha tenuto finora insieme l'Unione europea
Tali fratture stiamo mettendo in discussione gli equilibri politici e istituzionali che il Trattato di Lisbona del due mila nove aveva formalizzato tre fatture in particolare stanno mettendo in discussione all'europea come l'abbiamo conosciuta
La prima è una frattura sistemica che riguarda il fine dell'integrazione europea
Tale frattura contrappone i Paesi dell'eurozona e i Paesi interessati una cooperazione esclusivamente economica
E la divisione tra chi vuole o è costretto a perseguire un'unione politica per poter governare la moneta comune e chi invece ha interessato una comunità economico più semplicemente di libero scambio
Naturalmente questa frutto nella mezza da tempo almeno dal primo allargamento del mille novecentosettantatré nel passato però era stata tenuta sotto controllo attraverso una sorta di compromesso
I Paesi interessati ad una cooperazione esclusivamente economica come la Gran Bretagna Danimarca stessa Svezia furono esentati dall'adottare la moneta comune attraverso la clausola denominata ottavo-ter
E in cambio hanno dato la loro disponibilità a non impedire ad altri Paesi di andare avanti nell'Unione economica e monetaria
Questo compromesso esce malconcio dalle elezioni parlamentari la clausola del ottavo-ter non è più sufficiente per contenere il sentimento anti europeo dei britannici o dei danesi
Il successo strepitoso del partito indipendentista Yuki di Nigel fare ragione divenuto il primo partito alla Gran Bretagna
Testimonia che una quota crescente della popolazione di quel Paese vuole addirittura uscire dallo stesso mercato comune con le sue regole esodi vincoli anche l'anti europeo dell'ICI People Party risultato il primo partito del Paese con quasi il ventotto per cento dei voti
L'anti europeismo dichiarato di questi Paesi si è incontrato con l'antieuropeismo indifferente di diversi Paesi dell'est
Un'indifferenza rappresentata da tassi di partecipazione elettorale così bassi da risultare imbarazzante si pensi al tredici per cento in Slovacchia che pure fa parte di l'euro zona o al diciannove per cento nella Repubblica Ceca che non fa parte dell'eurozona oppure al venticinque per cento dalla Croazia che direttore appena entrata nell'Unione europea
Insomma c'è un'area molto ampia di Stati membri dell'Unione europea nelle isole del nord e nell'essere del continente che interessate esclusivamente una cooperazione economica transnazionale se possibile prima di controlli sovranazionali
L'euro zona che quest'area di Paesi perseguono progetti diversi di integrazione siamo oltre l'Europa più velocità l'obiettivo finale non è più lo stesso sempre che lo sia mai stato questa è la prima frattura quella che definisce sistemica professor Fabrizio
La seconda frattura prosegue l'analisi ha una natura geopolitica e si è manifestata all'interno dell'eurozona
Essa riguarda la divergenza di capacità tra la Germania e la Francia quest'ultima la Francia è diventata drammaticamente ad siccome Obiora più cioè il malato d'Europa
Con la riunificazione della Germania nella mia novecentonovanta la Francia ha perso la sua centralità nella politica europea
La crisi dell'euro ha messo in evidenza il fatto che la Francia non riesce più a controbilanciare la Germania il motore franco-tedesco dell'integrazione andato in tanti
Avendo giustificato il proprio sostegno l'integrazione europea sulla base la necessità sistemica di tenere sotto controllo la Germania
La Francia ha perso se stessa quando ha dovuto riconoscere che la Germania non aveva più bisogno di lei per legittimarsi politicamente e per contare economicamente
Dal referendum sul Trattato di Maastricht nel mille novecentonovantadue la Francia non è riuscita elaborare una nuova narrativa del suo rapporto con l'Europa
L'interpretazione dell'Unione europea come di una Francia in grande è stata smentita dai fatti anche perché l'Unione europea è qualcosa di diverso dalla vicenda dello Stato nazionale tuttavia l'iter francese gollista come socialista ha rifiutato di prendere atto che l'integrazione europea richiede una revisione sostanziale dell'identità nazionale del Paese
In questo modo ha preservato un humus favorevole alla crescita di una destra coerentemente nazionalista che infatti è diventata il primo partito del Paese l'elezione parlamentare del venticinque maggio la crisi entità e della Francia è destinata indebolire l'intera eurozona
Quest'ultima era stata costruita su un modello intergovernativo proprio su insistenza francese per equilibrare nuova forza della Germania
La crisi della Francia lasciato e lascerà sempre di più la Germania priva di bilanciamenti anche perché la Francia non dispone della capacità necessaria aggregativa nei confronti di altri Stati membri
Essa infatti abituata storicamente a percepire siccome il Paese egemone dell'Europa non alla cultura della coalizione nei forse l'umiltà che quest'ultima richiede
Quindi anche il compromesso tra la Germania che la Francia che sta alla base dell'eurozona è stato messo in radicale discussione dall'elezione parlamentare
L'euro zona destinata a parlare sempre più tedesco e la Francia a rinchiudersi sempre più in se stessa questa è la seconda frattura
L'inceppamento dell'asse franco tedesco la terza frattura secondo l'autore dell'analisi
C'è infine una terza frattura che riguarda natura delle politica per uscire dalla crisi dell'Europa Issa concerne in particolare gli Stati dell'euro zona i si sostanzia nella contrapposizione tra gli Stati del nord generalmente creditori e quelli del sud e generalmente debitori
Le elezioni parlamentari hanno mostrato la profondità di questa frattura simboleggiato al contrasto di interessi tra la Germania e i suoi satelliti del nord e la Grecia punto più debole dei Paesi del sud
Se in Germania l'elettorato confermato il suo segno i partiti che hanno sostenuto le politiche di austerità e che poi hanno dato vita a una grande coalizione in Grecia si è registrato un successo senza precedenti dei critici radicali di quelle politiche
Per la rissa radicale di sinistra si Rizza che è divenuto il primo partito con quasi il trenta per cento dei voti al partito neonazista di destra Alba dorata che ha raggiunto quasi il dieci per cento
Dopo tutto se gli Stati del nord hanno potuto beneficiare delle politiche di austerità gli Stati del sud hanno pagato dei costi sociali altissimi per via di queste ultime tale divisione non ha trovato e non poteva trovare una sua rappresentanza dei porti di politici tanto meno tra i maggiori
I principali partiti europei cristiano democratica socialdemocratici
Ci sono di fatto riconosciuti nelle politiche perseguite all'Eurozona negli ultimi anni non solo in Germania collaborano coerentemente al Governo del Paese condividendo lo schema concettuale che alla base dell'Unione economiche monetarie nota come accordo liberale
Gli interessi dei Paesi del sud dell'Europa sono Solima sì dunque senza un'adeguata rappresentazione di politica una situazione che potrebbe accentuare allora interno la reazione populista all'euro e il sistema di economico Venanzio dell'unione economica monetarie
E allora è possibile ricomporre queste fratture secondo la posizione parlamentarista rappresentata dei principali partiti europei attraverso l'esame parlamentare del Presidente la Commissione lo crea è possibile creare le condizioni per ridurre il deficit democratico dell'Unione europea
E per questa via ridurre le divisioni all'interno dell'Unione questa posizione ha già aperto un conflitto istituzionale tra il Parlamento europeo il Consiglio europeo
Relativamente a chi ha il potere di decidere il futuro Presidente della Commissione nel Trattato di Lisbona dice che spetta al Consiglio europeo a maggioranza qualificata dei suoi membri proporre il candidato ha ruolo in questione tenendo però in conto risultati elettorali per il Parlamento europeo
Quest'ultimo Parlamento europeo dovrà poi approvare o meno a maggioranza assoluta dei suoi membri la proposta del Consiglio europeo
Il parametro per riconosce autorità formale del Consiglio europeo a proporre cambiato la presenza la Commissione ma non il suo potere sostanziale per il Parlamento europeo il candidato deve essere il capolista del partito che ha ottenuto più seggi nell'elezione del venticinque maggio scorso
Con il Consiglio europeo che dovrà limitarsi a fare propria la proposta del Parlamento
In questo caso il futuro Presidente la Commissione lo per anno potrà che essere lussemburghese Jean-Claude Juncker
Che è un candidato del Partito Popolare Europeo e che ha ottenuto la maggioranza relativa dei seggi duecentotredici su settecentocinquantuno
Per la posizione parlamentarista dunque l'Unione Europea e principalmente un'unione di cittadini rappresentati dal Parlamento europeo
Secondo la posizione intergovernativa l'Unione Europea e principalmente l'unione di Stati e non di cittadini
Di conseguenza le sue fratture possono essere ricomposte solamente attraverso un lavoro di equilibrio tra Governi nazionali all'interno del Consiglio europeo il deficit democratico ha ridotto rafforzando il ruolo dei Parlamenti nazionali piuttosto che quello del Parlamento europeo
Non a caso la crisi dell'euro ha portato a un progressivo spostamento del baricentro decisionale in direzione del Consiglio europeo il cui Presidente permanente per cinque anni Van Rompuy è diventato più influente del Presidente la Commissione Barroso nel processo decisionale
Dal punto di vista intergovernativo l'esito delle elezioni è stato però poco confortante per i parlamentari visti la personalizzazione della campagna elettorale non ha prodotto un incremento significativo della partecipazione elettorale ma soprattutto il candidato vincitore che ha guidato un partito che ha perso il cinquantadue seggi rispetto al due mila nove i seggi conquistati
Alla PPE sono duecentotredici che costituiscono solo il ventotto per cento sui settecentocinquantuno membri complessivamente del Parlamento europeo
Dunque il cambiato il PPE dovrà cercare di costruire una grande coalizione dentro il Parlamento europeo con i socialisti che hanno conseguito centonovanta seggi e probabilmente anche con i liberali dell'ALDE sessantanove seggi
Per di più la forza numerica acquisita dai partiti nazionalisti ed euroscettici all'incirca un quarto dei seggi parlamentari
Spingerà ulteriormente verso la formazione di una grande coalizione per la presidenza della Commissione come è avvenuto anche nel passato
Il Parlamento europeo ha sempre funzionato sulla base di un accordo tra i due maggiori partiti di centro destra di centro sinistra dunque l'argomento che questa volta il Presidente la Commissione è stato scelto dagli elettori appare poco convincente al Consiglio europeo
Quest'ultimo dovrà fare la sua proposta di candidato la presenza la Commissione tenendo presente necessarie grande coalizione che dovrà formarsi sia al Parlamento europeo che nel Consiglio europeo stesso
Probabilmente nonché era e non è il candidato ideale per favorire tale doppia grande coalizione come difensore delle politiche di austerità non piace a molti europarlamentari del sud
Come difensore degli interessi dell'euro non piace a molti Governi che non fanno parte dell'euro zona come quello inglese come si può notare in questi giorni sì si considera all'Unione europea comuni unione di Stati e di cittadini allora appare evidente l'unilateralismo sia dei parlamentari sicché degli intergovernativi
I primi che i parlamentari si non considerano i Governi nazionali i secondi intergovernativi
Non considerano i cittadini europei e soprattutto con una delle due posizioni non fatti i conti con la complessità delle fatture emesse con le elezioni parlamentari del venticinque maggio scorso
Sia l'elezione parlamentare che la scelta intergovernativa del Presidente della Commissione non sono in grado di affrontare il declino dell'Unione europea così come abbiamo finora conosciuta
Per quanto riguarda la prima frattura occorre cambiare il paradigma di interpretazione dell'Unione il paradigma di un'integrazione unitaria ed espansiva non è più giustificabile
La divisione tra l'euro zona gli altri Paesi non può più essere contenuta dentro gli accorgimenti istituzionali dei trattati esistenti
Occorre riconoscere che esistono distinzioni strategiche se non esistenziali incolmabile tra di essi
L'euro zona deve diventare un'unione politica preservando mercato comune aperto a tutti i Paesi europei che vogliono parteciparvi a condizione che rispettino precisi parametri legali ed economici
La frattura tra la Germania la Francia dentro l'euro zona va ricomposta
Creando la nuova architettura istituzionale che tenga equilibro le esigenze degli Stati con gli interessi dei cittadini
Questa architettura dovrà basarsi su un originale separazione multipla di poteri tra le istituzioni legislative come il Parlamento europeo il Consiglio e le istituzioni esecutive come il Consiglio europeo e la Commissione occorre formalizzare un sistema di governance basato sull'esecutivo duale più legislativo bicamerale
Nessuno di questi istituzioni dovrà avere il potere di prendere decisioni da sola decisione dovranno essere risultato di un lavoro di mediazione e compromesso tra di loro e gli interessi che rappresenta
Infine la frattura tra gli Stati del nord del sud e l'eurozona dovrà essere superata attraverso la promozione di politiche economiche che riflettano le condizioni differenziate di quest'ultima
In unione politica di Stati non si può adottare una polizia taglia unica non può funzionare tra Paesi con strutture economico politiche diverse
Per questo motivo è necessario che nell'eurozona ritorni la politica decide l'euro zona non dovesse più governata da tecnocratico giudici sotto l'influenza dei Paesi più forti come avvenuto finora
Gli uni agli altri sono cruciale in unione di Stati ma devono essere messi al servizio della democrazia sovranazionale e non sostituirsi ad essa insomma il futuro è un'Europa integrata ma differenziata
E questa è l'analisi firmata dal professore Sergio Fabbrini della Università LUISS di Roma intitolata all'Europa fratturata
Con il quale abbiamo voluto porta avanti questo dibattito in corso su l'Unione europea le sue
Prospettive l'articolo che ne abbiamo segnalate da questa norma è che si collane che si chiama è utopia che è una collaborazione tra diversi editori europei in Italia con la terza
Il sito internet eh è utopia magazine punto EU con questa segnalazione seguita anche la puntata di oggi della rassegna di geopolitica un saluto da Lorenzo rende ci sentiamo domani mattina alle ore sette infine ricordiamo l'indirizzo di posta elettronica cui potete
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