Puntata di "Visto dall'America" di sabato 31 maggio 2014 condotta da Lorenzo Rendi .
Tra gli argomenti discussi: Geopolitica, Libro, Obama, Romano, Usa.
La registrazione audio di questa puntata ha una durata di 30 minuti.
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Sabato trentuno maggio due mila quattordici buonasera bentornati all'ascolto di Radio Radicale questa sera con la rubrica visto dall'America riproporremo una sintesi
Del dibattito che si è tenuto a Milano il ventisei maggio scorso Palazzo Clerici sede dell'ISPI Istituto di studi di politica internazionale in occasione della presentazione dell'ultimo libro dell'ambasciatore Sergio Romano intitolato il declino dell'impero americano
Su questo tema se confrontato l'autore Sergio Romano ambasciatore edizione Alicia decorre della sera ma anche
Il turista per certi versi anche di Radio Radicale
Intervistato molto spesso da Claudio Landi le quinte viste poter ritrovare attraverso nostro sito internet radio radicale punto Chiti
Assieme l'ambasciatore Sergio Romano è intervenuto anche Alessandro Colombo direttore osservatorio Sicurezza e studi strategici dell'ISPI e docente delle azioni
Internazionali a l'università di Milano il tema
Dell'incontro il titolo era declino americano
La parabola USA dall'azione necessaria a impeto riluttante il con la nostra sintesi abbiamo subito ascoltare l'intervento del ambasciatore Sergio Romano e poi a seguire Alessandro Colombo qui ed io comincerete a quelli piccante
Che mi sembra però giustamente inserito nel titolo di questo incontro medica sempre esercitato i suoi potere imperiale con una certa risultanza
Naturalmente la riluttanza non era condivisa dall'intera società americana ma era presente nella società americana ma questo non esclude che l'America fosse sin dall'inizio una potenza potenzialmente imperiale
Ha sempre concepito se stesse con un concetto della propria sovranità dilatato e quindi non limitato al suo territorio neppure al suo continente
Soltanto che l'America esitava ad assumere responsabilità politiche internazionali
Perché non voleva condividere queste responsabilità con nessun qui fondo il carattere distintivo dell'imperialismo americano e questa straordinaria riluttanza ad assumere
La responsabilità che avrebbe dovuto condividere con altri certo ha partecipato alla prima guerra mondiale certo ha partecipato alla seconda guerra mondiale
Ha creato un'organizzazione internazionale che quanto meno in teoria in linea di principio avrebbe dovuto essere
Collegiale
E la guerra fredda comunque limitato la sua capacità di azione perché aveva di fronte a sé una potenza
Con cui doveva pur sempre fare i conti
Ma sempre manifestato questa riluttanza
Estendendo la sua sovranità e i modi che non erano francamente tollerabili o non dovrebbero essere stati
Tollerati per comprendere questo credo che io ma occorre fare un piccola percorso storico che tra l'altro libro non c'è così evito di ripetermi alla fine la guerra mondiale gli Stati Uniti hanno partecipato soltanto quando hanno avuto la sensazione che non potevano più contare questa era la teoria
Di cui adesso neanche del sole di uno dei suoi più lontani successori vale a dire di Roosevelt non potevano più contare su ciò che non avevano mai denunciato pubblicamente ma cioè sul fatto che la loro esistenza era pur sempre condizionata
Dal controllo della Gran Bretagna sull'Atlantico finché la Gran Bretagna controllava l'Atlantico l'America non lo avrebbe mai ha messo in quei termini ma comunque la libertà dei traffici la sua capacità di concentrarsi sull'Asia
Che è sempre stata la sua priorità sempre stata la sua
Prima è vera priorità
Finché l'America poteva contare sulla Gran Bretagna non era davvero del tutto necessario lasciasse coinvolgere in un conflitto in cui avrebbe dovuto qualche modo condividere la propria sovranità con altri Paesi
Lo ha fatto dopo il
L'affondamento dell'Usi Carnia lo ha fatto soprattutto dopo che la guerra sottomarina dei tedeschi stava rendendo l'Atlantico un po'meno britannico di quanto non fosse stato
In passato mentre altre in guerra nel nell'aprile del mille novecentodiciassette partecipato al conflitto soltanto negli ultimi mesi dell'hardware partire dal il dalla febbraio marzo del mille novecentodiciotto aveva sul terrei in un certo numero di combattenti furono un milione alla fine
Ma non furono impiegati se non vi è l'operazione militare piuttosto marginali con perdite molto ridotte infinitamente inferiori a quelle degli altri
Combattenti ma nel momento in cui la pace fu fatta o la piuttosto l'armistizio fu concluso e cominciarono i negoziati di pace buel son si impose immediatamente come il regista della pace assumendo
Delle degli atteggiamenti e delle linee politiche che francamente creavano disagio e imbarazzo all'interno della Cerchia dei vincitori soprattutto comunque non solo anche con Orlando per la questione di fiume
Ma anche gli inglesi a un certo punto furono piuttosto imbarazzati
Dall'insistenza con cui questo Paese che non aveva fatto la guerra ma aveva predicato e dato lezioni ai combattenti con i suoi quattordici punti del mille novecentosedici lezioni tra l'altro anche piuttosto irritante imbarazzanti perché stava facendo
Della pedagogia ebbene a quel punto presi in mano la direzione della pace
E questo lo creano qualche imbarazzo anche perché tra l'altro quello che occorreva fare creare compromessi utili non dare lezioni di pace e poi la cosa paradossale altra caratteristica della storia americana della riluttanza con cui l'America
Pur volendo come dire
Guidare il gioco rifiuta l'alcol condivisione della responsabilità il Congresso non volle ratificare
Il Trattato di Versailles o di risultato che questa Società delle nazioni cara buel son predicata da cui nessuno voluta da questa è un'imposta da voi adesso nel trattato di pace
Della Mea l'americano ne fece mai parte e l'America è stata sfido la seconda guerra mondiale isolazionista a meno che nel Pacifico dove non fu mai disimpegnata fu sempre molto presente di quanto non fosse presente nell'Atlantico tant'è vero che il casus belli della seconda guerra mondiale
Fu il Pacifico non fu in Europa anche se Roswelt come quelli sono era convinto che l'America prima o dopo sarebbe dovuta intervenire nel momento in cui interviene nella seconda guerra mondiale dicembre mille novecentoquarantuno devo dire
Lamenta si impone immediatamente come Paese che non vuole condividere il comando nella prima guerra mondiale non lo aveva condiviso e non aveva voluto che prescinde
Fosse sottoposto numero focus nella nella seconda parte del conflitto
Nella seconda guerra mondiale voglia assumere immediatamente il comando delle operazioni il comandante supremo sarebbe stato un generale americano aveva combattuto no non aveva combattuto
E non combatterono fino al mille novecentoquarantaquattro
Perché anche la guerra italiana tu prevalentemente
Combattuta dagli inglesi degli neozelandesi dai polacchi la grande battaglia della seconda guerra mondiale in Italia fu Montecassino e Montecassino gli americani non c'erano non combatterono a Montecassino pool ci fu lo sbarco di Salerno e l'occupazione di Napoli ma la città era già caduta
Ci fu lo sbarco di Anzio e andò male che fu uno degli sbarchi meno riusciti deriva
E a un certo punto questo Paese vuole a tutti i costi essere il comandante supremo pur non avendone i titoli se non per il grande contributo in denaro
Che aveva dato durante la Grande Guerra con i prestiti ai Paesi alleati
E per il contributo in denaro e i mezzi militari che dette certamente durante la Seconda guerra mondiale rifornendo gli inglesi li fornendo i sovietici
Ne ha generosamente molto generosamente molto meno generosamente
Durante la Prima guerra mondiale perché tutti i Paesi che avevano ottenuto prestiti dagli Stati Uniti dovettero poi accordarsi per il pagamento dei debiti con formule che peraltro si rivelarono anche abbastanza abbastanza pragmatiche
Del Piano Marshall dobbiamo essergli emigrati certo che dobbiamo esserne grati
Se se non ci fosse stato quell'afflusso di denaro americano alla fine della seconda guerra mondiale la ricostruzione sarebbe stata molto più difficile
Pure non dimentichiamo che in un certo senso il Piano Marshall sul risultato della consapevolezza degli americani di come fosse stato stupido
Pretendere il
Gli indennizzi durante la Prima guerra mondiale
Alla fine ci saranno pure accorti che quella pretesa aveva creato difficoltà della Francia la Gran Bretagna nell'Italia i tre Paesi che erano maggiormente
Debitore quindi c'è questa continua riluttanza esserci e non esserne
Volere è potere ma non volerne condividere le responsabilità la guerra fredda in qualche modo cambio il quadro perché al momento della guerra fredda la situazione era più netta più chiara la minaccia più visibile
Il rischio della propagazione ideologica è anche il rischio dell'occupazione militare
Sia più semmai qualcuno fosse venuto in mente al Cremlino di mettere in campo le sue divisioni che era una
Molto più numerose di quelle
Dell'Occidente B a quel punto naturalmente dovette dovette assumere delle responsabilità e per certi aspetti condividerle ma sempre con una progressiva erogazione
Della sovranità dei Paesi di cui l'America diventata alleata ancora oggi voglio dire io mi sorprendo che non ci si sorprende del fatto
Che l'America non ha mai accettato la condivisione paritetica delle responsabilità
Mai ha voluto il Trattato internazionale contro i crimini di guerra ma non ha voluto farne parte perché non ammetteva che il Trattato possa un giorno un certo punto potesse mettere sul banco degli accusati
Un cittadino americano colpevole di crimini di guerra o di crimini di altra natura
Amante pretende di ispezionare le nostre banche lo ha fatto fino all'altro ieri oggi abbiamo un trattato bilaterale
Dovuto all'Unione europea perché se non ci fosse stata l'Unione europea continuare morale ad avere gli ispettori americani nelle banche italiane così come si continua ad avere forse meno nei migliori Paesi in paesi più avanzati
Ma certamente di ispezioni ispezioni sanitarie degli americani inglesi fabbriche di prodotti farmaceutici
Che esportano questi prodotti negli Stati Uniti c'è stata una progressiva erogazione delle sovranità quando hanno deciso a un certo punto che volevano sapere tutto dei passeggeri degli aerei sui voli transatlantici hanno imposto delle regole che
Parlamento europeo giustamente non accettato che poi finalmente sono state
Rinegoziati quindi è questione di mentalità imperiale non se ne accorgono neppure non non si rendano conto che l'extraterritorialità delle basi può creare
Problemi come quello del propose la funivia nel Trentino Alto Adige per cui vi colpevoli non hanno mai pagato se non sul piano principi nave ma in modo piuttosto marginale
Ma c'era la guerra fredda e la guerra fredda significava che bene o male anche questa potenza con questo alto concetto di sera costrette a stare al gioco perché c'era dall'altra parte una potenza egualmente nucleare
E questo comportava degli obblighi che alcuni
Presidenti hanno compreso e rispettato quando penso il Presidente che lo hanno compreso rispettato penso soprattutto anni ex ante peso la carta alla fine persino a Reagan ma è la fine della guerra fredda e in qualche modo scatena una specie di tempesta psicologica nella testa degli americani
Perché alla fine della guerra fredda comincia ad apparire un gruppo di pressione molto forte che poi chiameremo neoconservatori che ritiene che a questo punto no finalmente l'America ha il diritto di stare
E l'obbligo di fare ciò che corrisponde alle sue dimissioni ai soli sua missione i suoi Ai fini che deve perseguire
Eccetera questo comincia un dibattito di che noi abbiamo visto lo svolgersi anche se non sapevamo ancora come si sarebbe concluso comincia un dibattito che che va grosso modo dal mille novecentonovanta al mille novecentonovantaquattro
Sono i quattro anni nei quali l'America non ancora che cosa veramente deciso fare di se stessa quindi la NATO serve non serve
Vediamo che questi problemi vengono discussi all'interno del
Società politica americana ma non sappiamo ancora quali conclusioni ne tragga
Però già nei fatti ci accorgiamo per esempio che al momento dell'al collasso della della Jugoslavia grazie anche alla nostra irrilevanza la nostra insipienza la nostra
Passività un certo punto l'America comincia regolare il gioco questo per ignoto il periodo in cui il gioco lo fanno gli americani
Guarda caso il periodo in cui Clinton decide che la NATO serre Granato bisogna conservarla e che era nato bisogna estendere a tutti quei Paesi che desiderano farne parte senza porsi il problema
Se estendere la NATO nell'area che era stata dell'influenza sovietica non possa avere
Qualche ripercussione anche a Mosca quindi di sintesi e hanno la i Balcani senza occuparci della Russia debbo dire che la luce in quelle circostanze
In quel momento e le situazioni abbastanza penose comunque desideriamo la Russia senza appunto occuparci delle reazioni e mi grande
Russe non ci rendiamo conto che
Quell'area è sempre stata per ragioni culturali per ragioni linguistiche per ragioni religiose molto vicina
La Russia prendiamo indipendente del Kosovo all'operazione
Che non ha molto senso non si comprende perché il Kosovo deve essere indipendente non ci sono forse altre soluzioni di garantire l'autonomia del Kosovo all'in terza già all'interno di una Serbia non spezzettata o no questo non rappresenta un ma Mondera tra capo per gli Stati Uniti
E nel frattempo comincia naturalmente la
Largamente o Verona e la NATO si allarga sino
Alle frontiere dell'Unione Sovietica
Della vecchia Unione Sovietica entra al di là delle frontiere dell'Unione Sovietica quando ammettiamo le repubbliche del Baltico
Peraltro potevano anche essere parte dell'Europa non russa dopotutto lo erano state per molto tempo cita della lega se antica
Eccetera
E non ci rendiamo conto per questo sta creando uno straordinario malessere all'interno della società russa e sta creando le condizioni per l'arrivo di Putin al potere appunto in arriva al potere casualmente forse perché ma a quel punto dopo averne provato in quattro o cinque clienti lei dice non casualmente
Per le c'è stato in quell'epoca quindi
Ibrido interesserà molto sentirla
Comunque agli anzi ne aveva approvati quattro cinque senza risultati positivi è un certo punto arriva al potere tutti e in tutti in deve in qualche modo ri
Riconquistare l'orgoglio nazionale il sentimento della propria non si rende conto che il il collasso dell'Unione Sovietica era stato un enorme trauma psicologico che in quella
Non erano soltanto nostalgici comunisti erano i russi che in qualche modo sentivo non quella fase della loro storia
Come una grande umiliazione e poi a un certo punto si decide tra la fine degli anni Novanta all'inizio del due mila che no per carità perché non la Georgia e perché non l'Ucraina
E a partire da quel momento comincia un po'una rappresentazione della realtà internazionale all'interno degli Stati Uniti e che non hanno più nessun rapporto con la realtà perché loro continuano a chiamare la guerra georgiana
Come l'aggressione della Russia contro la Georgia non è vero non è così non sono andate così le cose
C'erano ottocento militari americani addestratori Georgia
Nelle i mesi che precedettero all'attacco della Georgia all'Ossezia davvero inimmaginabile
Che non sapessero nulla
Fossero all'oscuro di ciò che si stava preparando e poi questa faccenda dell'Ucraina troppo recente per essere discussa sin dall'inizio ma insomma anche a me sembra esattamente
La dimostrazione di come lo sguardo imperiale diventi uno sguardo incapace di comprendere la realtà
Nelle sue sfumature dei suoi
Nei suoi diversi e quindi per quindi adesso questo intero però ha un Presidente che queste cose le ha capito grattacapi torto che non è possibile che non è immaginabile oltretutto ma ci sono volute due guerre perdute
Ci sono perdute le due guerre perdute del organi esterni dell'Iraq certo qualcuno mi dirà che non sono perdute perché quei regimi effettivamente contro cui l'America combatteva furono rovesciati
Ma questo non fece che accrescere aggravare la situazione interna di quei Paesi oggi con i talebani alla riscossa
E poi il nazionalismo questa combinazione malefica di nazionalismo iracheno e fanatismo islamico che sta prendendo la Regione Giambarresi vivibile ingovernabile Falluja non è più una giornata città governata dal potere centrale i corsi si sono già staccati sono andati per conto loro e questo che volevamo la disintegrazione dell'Iraq
Per la verità
Mi piacerebbe poter dire lo stesso delle responsabilità americane in Libia che pure esistono
Ma qui le responsabilità di Sarkozy sono tali per cui un certo punto il povero Obama ne esce persino assolto in questa
Che in questa faccenda
Libica quindi responsabilità ne abbiamo anche noi o con qualcuno fra di noi quando quanto meno
Ma insomma voglio dire il il e a questo punto e Obama le ha capite queste cose le ha capite sta diventando il più odiato dei Presidenti americani io non credo che ci sia stato Presidente nella storia degli ultimi
Cent'anni e che abbia collezionato raccolto tanto odio con chino anche se questo non lo confesserà mai nessuno per ragioni di colore della pelle c'è anche quello
E soprattutto perché considerato cedevole considerato
Come dire un non sufficientemente energico
Queste aperture all'Iran anche che mi sembra un duro ragionevoli
Non sono considerate da una parte della stampa americana come tradimento o voglio dire la la sola parola che circoli
In quegli ambienti è tradimento quest'uomo sta tradendo l'intero sta tradendo la nazione beh il povero Pamela solo e ed è pur sempre un Presidente eletto
Addirittura fino a un anno fa era un Presidente in attesa di rielezione è un atto in Presidente in attesa di rielezione sempre il Presidente che deve in qualche modo guardarsi le spalle dagli attacchi di una parte del Paese
Il tipo arti i neoconservatori ritornati sulla scena eccetera poi adesso debbo dire non mi aspettavo nel suo secondo mandato fosse così
Tentenna ante oscillante amletico pieno di dubbi pieno di esitazione si vede evidentemente che oltre a tutto questo è reso necessario dal fatto che
Quella è una democrazia molto particolare una democrazia vi dico soltanto una cosa che dovremmo tour cercare di ricordarci sempre la parola governo
Non ha gli stessi significati sulle due sponde dell'Atlantico noi quando parliamo di governo in generale andiamo all'Esecutivo o più generalmente il modo in cui il Paese è gestito dalla classe politica
Per no negli Stati Uniti il Governo e il condominio congresso presidenza quindi quando noi pensiamo al Presidente del rep pubblica americana
Con poteri simili a quelli del Presidente della Repubblica francese tanto per fare un altro esempio dai sbagliamo perché non è così e a questo punto capisco e comincio a capire
Le esitazioni di Obama deve pur governarlo questo Paese deve pur fare approvare il bilancio due poi portare avanti
La riforma sanitaria per evitare che gli agenti io da fondi lo di nuovo e allora a questo punto lo vediamo così tentennare parlare di linea rossa quando si parla di Siria
Rimangiarsi lo quando arriva Anton l'orlo del precipizio deve portare il passo indietro
Risolverlo per tutte queste ragioni la riluttanza continua ad essere una delle principali caratteristiche della dell'intero americana ma è la riluttanza come ho cercato di spiegare
A condividere le responsabilità nella gestione degli affari e nella gestione nel mondo grazie
Adesso io chiederei al professor Colombo
Di fare i suoi commenti naturalmente poi di
Stimolare l'ambasciatore Romano a ulteriori considerazioni poli su Alpi paio di cose ritornerò anch'io dopo prego professore ragazzi
Io per la verità
E come intero questo libro con qualche imbarazzo perché
Normalmente non hanno i commenti che
Assecondano il contenuto del libro
Ma questa volta mi è molto difficile
Fare critiche o cercare dei motivi di dissenso con un libro le cui tesi sostanzialmente condivido in pieno
Non lo dico perché qui l'ambasciatore Romano ribaltando immaginavo anche prima di leggere il libro chiunque mi ha già sentito parlare di la politica estera americana
Credo che non si stupisca del fatto che le mie opinioni sulla politica estera americana degli ultimi vent'anni non sono molto dissimili da quelli dell'ambasciatore Romano
Io mi concentrerò su due aspetti della interpretazione che viene offerta da questo libro il primo è quello sul quale
Si è già incentrata la presentazione dell'ambasciatore Romano e c'è un giudizio molto severo perché di questo si tratta un giudizio molto severo sulla poli di è stata rivista finiti degli ultimi trent'anni questo giudizio molto severo e credo che nasconda a propria volta delle chiavi interpretative che sono tutt'altro che scontate soprattutto altroché usuali
Tanto per cominciare nel libro è sottolineata come è stato fatto anche in sede di presentazione la continuità storica tra alcuni dei vizi attuali della politica estera degli Stati Uniti e vizi che la politica estera degli Stati Uniti in condizioni storiche diverse
Ha sempre avuto la
Condizione storica attuale è una condizione che potremmo dire libera definitivamente questi vizi proprio perché li priva di qualunque vincolo di qualunque contrappeso
E in modo particolare cioè naturalmente nella politica estera americana non soltanto oggi una visione messianica del proprio ruolo c'è
Come diceva Henry Kissinger nel visione del mondo logica degli avversari ecco tutte queste cose fanno sì che nel momento in cui gli Stati Uniti si sono trovati lo strapotere che si sono trovati a dovere nel corso degli ultimi vent'anni
Abbiano avuto la tentazione di abusarne spesso come tendo anche errori molto evidenti
C'è tuttavia un altro elemento in questa continuità che mi sembra più originale soprattutto per quello che riguarda la lettura che in Italia in Europa è stata data della politica strade vista criterio chiede intanto nel libro dell'ambasciatore Romano non c'è la leggenda nera su George Bush
In altre parole e George Bush non viene ha rappresentato come l'uomo che ha spaccato
La continuità della politica estera americana introducendo degli elementi abnormi che ne hanno fatto una sorta di mostruosità e la missione bus ha commesso il proprio errore alcuni degli errori peggiori degli ultimi vent'anni a cominciare naturalmente da quello che è stato richiamato
Della guerra contro l'Iraq ma questa tendenza ad abusare del proprio strapotere questa tendenza
A non vedere qualche volta il modo in cui gli altri potevano percepire le proprie scelte la mostra Romano citato più volte non casualmente la Russia ecco questa tendenza era precedente l'avvento dell'amministrazione Bush e per certi versi era già proprie della politica estera americana degli anni Novanta
L'altra cosa che c'è anche questa
Forse in Europa meno sorprendente che negli Stati Uniti c'è stata anche nella presentazione di qualche minuto fa è un giudizio sostanzialmente positivo della missione di Barack Obama una mi sta a non è che senz'altro nel secondo mandato sta mostrando una serie di incertezze la ministra Obama non ha gestito sempre in modo efficace alcune delle crisi degli ultimi mesi degli ultimi anni sicuramente non ha gestito bene la
Crisi siriana ma nel complesso la cautela che viene rimproverata all'Amministrazione di Barack Obama negli Stati Uniti e vista al contrario dall'ambasciatore Romano come una presa di consapevolezza
Io credo che in buona parte almeno io condivido questo giudizio la missione di Barack Obama offre una politica estera molto meno ambiziosa senza dubbio alcuno di quella di George Bush una politica estera che
Paradossalmente nonostante il modo in cui noi abbiamo avvertito l'avvento di Barack Obama alla Casa Bianca
Anche toni messi annunci molto più bassi di quelli delle amministrazioni precedenti è un'Amministrazione che non ha costruito delle grandi dottrine di politica estera ma che in linea di massima a quanto meno assunto in la piena consapevolezza del fatto che la politica estera degli Stati Uniti andasse in qualche misura corretta e questo è il primo elemento l'altro elemento molto brevemente sul quale vorrei appuntare l'attenzione e l'accezione che in questo libro ma mi sembra di poter eleggere
Te la parola declino si parla spesso da diversi anni per la verità di declino dell'impero dell'egemonia americana di declino degli Stati Uniti di declino si può parlare in modi molto diversi e si può intendere per declino cose molto diverse
Nel libro dell'ambasciatore Romano l'accento non emesso tanto sul declino del potere
Ah meritano l'accento emesso soprattutto sull'elemento che è stato richiamato anche prima e che si lega a quell'altro tratto di continuità della politica estera degli Stati Uniti che la riluttanza
Allora quello che è diminuito negli ultimi anni che sicuramente diminuito nella politica estera della Amministrazione di Barack Obama non è tanto il potere americano quanto la disponibilità impiegare questo potere gli Stati Uniti hanno imparato alcune lezioni
La ragione fondamentale per la quale questa disponibilità è venuta meno comunque profondamente diminuita è naturalmente la serie di insuccessi degli ultimi anni e non dimentichiamo che per gli Stati Uniti
Gli insuccessi non si vedono soltanto l'Iraq e l'Afghanistan ma significano anche la Libia e da subito vista finito da pochi mesi dopo gli Stati Uniti hanno cominciato a vedere nella Libia l'ennesimo intervento
Di scarso successo degli ultimi dieci o quindici anni di scarso successo per usare un eufemismo naturalmente allora qual è il problema
Della politica estera americana attuale questore il problema che credo attraversi tutta la seconda parte di questo tipo ma da un lato l'Amministrazione di Barack Obama avendo preso coscienza di questa impossibilità cioè dell'impossibilità di spendere così tanto potere americano lamentazioni Barack Obama ha sì convinto che l'obiettivo fondamentale della politica estera degli Stati Uniti nei prossimi anni deve essere quello di
Risparmiare impegni non assumersi altri impegni evitato e se possibile a rinunciare anche ad alcuni degli impegni che si sono già assunte se non che il problema di questa corsa rinunciare il problema di questa corsa a risparmiare risorse e il fatto che mano a mano che gli Stati Uniti danno l'impressione di risparmiare risorse tendono a perdere credibilità agli occhi degli alleati
Questa è la quadratura del cerchio che la missione di Barack Obama
Fa fatica a risolvere e che con ogni probabilità farà fatica a risolvere anche qualunque futura Amministrazione americana e ogni volta che gli Stati Uniti danno l'impressione di fare un passo indietro da una regionale
Rischiano di aprire un vuoto e in quel vuoto di scatenare una competizione una lotta per l'egemonia e quello che in buona parte e già successo in Medioriente
E poi c'è l'altro elemento sul quale concludo e che in realtà costituisce una parte non piccola del libro dell'ambasciatore Romano che cioè il fatto che mano a mano che gli Stati Uniti
Decidono di risparmiare o danno l'impressione perché sufficiente anche questo di avere l'intenzione di farlo distrazioni tendono a perdere credibilità o perdere la fedeltà anche di alcuni dei loro principali alleati per gli ultimi capite del libro di Sergio Romano sono delicati non casualmente alla complicazione nei rapporti della grande potenza americana con alcuni degli alleati e con alcune delle regioni con le quali gli Stati Uniti hanno avuto tradizionalmente un rapporto più forte
Il Pakistan alla Turchia e l'Arabia Saudita il Giappone l'America latina questi sono i cinque casi che vengono citati dall'ambasciatore Romano se ne potrebbero aggiungere probabilmente altre lo stesso Israele per esempio allora questo questo atto di realismo consapevolezza che le ambizioni della politica estera americana sono stati fino ad oggi eccessive si scontra con questo altro problema di realismo e cioè il fatto che per l'appunto questo riconoscimento è accompagnato dal rischio di una perdita di credibilità e con questo anche del rischio di un aumento delle competizioni su scala regionale
E termina qui la portata di questa sera della rubrica visto dall'America nel quale viviamo proposto una sintesi del dibattito che si è tenuto a Milano il ventisei maggio scorso sul tema
Declino americano la parabola USA dannazione necessarie a impero riluttante in occasione della
Pubblicazione del nuovo libro dell'ambasciatore Sergio Romano intitolato il declino dell'impero americano oltre all'autore è intervenuto anche Alessandro Colombo che è il direttore osservatorio Sicurezza e studi strategici dell'ISPI e docente di relazioni internazionali all'Università degli Studi di Milano
è tutto questa sera con la rubrica visto dall'America ci sentiamo sabato prossimo le ventitré e trenta insoluto dall'azione
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