Rassegna di Geopolitica. Le elezioni presidenziali in Egitto

Mercoledì ventotto maggio due mila quattordici la rassegna di geopolitica buongiorno agli ascoltatori di Radio Radicale oggi ci occupiamo di elezioni presidenziali in Egitto
Diversi sono i siti internet che offrono analisi e scenari noi abbiamo scelto quanto scrive li spedì sotto visto di politica internazionale di Milano
In una dossier intitolato l'Egitto scommette su a si sente
L'Egitto si è recato nuovamente alle urne per eleggere il suo Presidente questa volta il favorito è chiaro l'ex generale e Ministro della difesa Abdel Fatah al sì sì
Che cerca alle urne una legittimazione popolare al colpo di mano dell'estate scorsa al sì sì il candidato l'esercito sostenuto dall'establishment istituzionale e della comunità imprenditoriale del Paese
Sembra godere del supporto della netta maggioranza degli egiziani che vogliono stabilita dopo anni di rivoluzione permanente
Tuttavia in un Paese ancora profondamente rivisto sostegno popolare legato a doppio filo all'abilità del nuovo Presidente di risolvere la difficile congiuntura economica
Solo così l'Esecutivo riuscirà a mantenere l'appoggio della popolazione necessario l'Egitto per uscire dalla crisi politica il sociale in cui è bloccato dalla rivoluzione del due mila undici
Dando per scontata l'affermazione di Abdelfattah al sì sì alle elezioni si domanda dunque ISPI quali scenari si aprono per leggete una prospettiva di medio e lungo periodo tre sono gli scenari contemplati
Il primo stabilizzazione interna ripresa e asse con le monarchie del Golfo diciamo questo lo scenario migliore
Più auspicabile dopo la vittoria anzi si potrebbe lanciare un programma di riforme destinati a porre le basi per una stabilizzazione del sistema egiziano e per una normalizzazione della situazione interna
Questo passerebbero attraverso la continuazione della lotta alle forze di opposizione schierate su posizioni inconciliabili con un concorso egiziano
E con un graduale recupero delle ali meno estreme più disposto al compromesso
Oltre che con la cooptazione di un'ampia serie di attori che avevano giocato un ruolo centrale durante la presidenza di Mubarak ancor più che l'azione a livello politico determinante l'avvio di un ambizioso piano di riforme economiche
Sostenuto dalle relazioni con la sponda nord del Mediterraneo e soprattutto dai petrodollari del Golfo
Non più un mero salvagente per le disastrate finanze egiziane ma gente graduale cambiamento e sviluppo tutto questo mentre l'intesa con il solo e qui dato l'Arabia Saudita Emirati Arabi Uniti si trasforma in asse semi strutturato capace di ridefinire significativamente non solo di equilibri interni egiziani
Ma le dinamiche dell'intero scenario mediorientale e questo è il primo scenario
Ebbene deferito stabilizzazioni interna ripresa e asse con le monarchie del Golfo poi c'è lo scenario intermedio la difficile transizione continua la zavorra delle economie
Nello scenario intermedio attualmente il più probabile le norme aspettative scatenate dall'elezione di al sì sì si scontrano con la dura realtà economica
Il nuovo Presidente pur non riuscendo imprimere una reale svolta al sistema Paese si potrebbe comunque mantenere a galla
Grazie al sostegno delle Forze armate degli interessi costituiti oltre che I timori e alla distribuzione della popolazione benedizione di capitale dal Golfo tampone debbono le falle del sistema egiziano che nonostante le ambiziose riforme del Presidente e una moderata ripresa
Rimane però per una zavorra che limita la crescita la fiducia degli investitori
In questo scenario in ambito interno la Presidenza punta una lotta serrata le fazioni estremiste e tenta un difficile processo di riconciliazione con le forze dell'opposizione
Tenute però saldamente margine dell'arena politica in campo internazionale fatto salvo la salma imprescindibile con il Golfo ci si avvia verso il graduale riavvicinamento agli Stati Uniti
In ossequio ai principi di Realpolitik i soliti interessi comuni che legano il carico all'Occidente questo lo scenario intermedio la difficile transizione continua la zavorra dell'economia
Terzo scenario ipotizzato dall'ISI lo scenario peggiore
Violenza interna e instabilità regionale nonostante la vittoria elettorale al sì si potrebbe dimostrarsi incapace di invertire la rotta del Paese
Che cadrebbe di nuovo preda delle San molteplici contraddizione
Nel peggiore degli scenari dopo il collasso del Partito Nazionale Democratico la repressione della fratellanza musulmana arena politica egiziana non riesce ad esprimere un'alternativa in grado di raccogliere ampio consenso elettorale
E funge da riferimento per l'intero sistema la repressione scatenata contro l'opposizione islamista e non e il pugno di ferro dotato contro i gruppi estremisti attivi nel Paese non riesco a porre fine alla montante violenze interna
Che può contare tra l'altro sui vantaggi derivanti da uno scenario pesantemente segnato da un arco di crisi regionale che dalla Libia si estende sino levante questa situazione permette ai fratelli musulmani movimenti giovanili emerse tempi piazzata birra
Di ripulire la loro immagine di presentarsi come unico reale contrappeso in grado di frenare fazione islamista e più radicale
Per l'economia nonostante importante iniezione di capitale dal Golfo subisce gli effetti negativi dell'instabilità interna della sfiducia dei mercati internazionali e dei problemi atavici del sistema egiziano
Relazioni con l'Europa e Stati Uniti ma con la minimi termini questo finisce col influire negativamente anche sugli storici legami economici che legano il Cairo all'Occidente questo è il terzo scenario il peggiore
Intitolato violenze interna instabilità regionale che l'ISPI prefigura nella sua analisi il suo dossier dedicato a queste due giorni di elezioni
Presidenziali in Egitto al dossier intitolato l'Egitto scommette su alzi sì e lo potete trovare sul sito internet degli speaker ISPI on line punto fitti
Con questa segnalazione si veda anche la puntata di oggi della Sergio politica ha un grazie un saluto da Lorenzo rendi ci risentiamo venerdì mattina alle ore sette