Rassegna stampa su carcere e giustizia

E lei dieci e quarantotto minuti con un po'di ritardo ce ne scusiamo con voi e ci scusiamo anche con
Francesco Morelli che abbiamo al telefono siamo a fare la consueta rassegna stampa settimanale sui temi del carcere e della della giustizia buongiorno Francesco si
Lavori ascolta solo Francesco Morelli della situazione stette Rizzati allora abbiamo abbiamo pochi minuti però io direi di iniziare in qualche modo questo questo articolo penso varrebbe un po'tutor tutto il resto ed è
L'intervento sulla Mattino di Padova dello scorso cinque maggio di Ornella Favero della redazione dei ristretti Orizzonti che e Inter ha scritto questo verso a fronte della morte di un detenuto proprio venuto nel carcere di di Padova detenuto che ha usato il capo della televisione per farla per farla finita e
Nei nei mesi negativo insomma anche questo testo che nella Favero proprio che inizia da quando è entrata nel nel sito del Mattino di Padova e ha scoperto quello che era successo partirei da Caio Francesco
Sì grazie da sabato ventitré aprile quando sono entrato nel sito del Mattino di Padova
Ho sentito un pugno nello stomaco Padova
Detenuto si impicca intatte le con il filo elettrico sono andata subito a cercare il nome io in quel carcere chi entra ogni giorno pratiche sette anni conosco tanti detenuti e ho avuto paura
Ma il nome non c'era che non solo un fine pena mostruoso due mila e trentanove
Mi sembra allora attaccata al telefono perché scade il novello a fine corso appunto Alessandro bravi dice io non lo conoscevo
Alessandro e quindi un po'di sollievo l'ho provato ma ma era uno dall'ambiente non era uno della mia relazione mai dato sollievo amaro
Perché poi comincia attaccate domande per creare delle ragioni a pensare che che ci sono assistiti della responsabilità se si poteva evitare
è una domanda
Stupita per carità vicino a un grado di dire specifico evitare un suicidio
Tra una riflessione su quello che sta succedendo nelle carceri io voglio tornare a fare sassi opportunamente sono stanca
L'infermiere queste istituzioni Jerzy obiettiva
Deve chiamare le persone detenute alla loro responsabilità che certamente hanno a volte anche Pino altissima sono stanche apripista per la grande e diffusa evasione
Dalla responsabilità che mi vede intorno
Perché bisogna pur ripeterlo ogni giorno che il problema ben mille detenuti in più o in meno
Mezzo metro di spazio in più o in meno
Il problema e il vuoto di speranza di tutto il sistema
A partire dalle piene inumane con nota del due mila e trentanove dirli Sandro uno così che comunque è un frasi destinato alla dall'Iran di assoluto nel suo essere un finto un giostraio un nomade un uomo
Sì Fiordalisi annullate tutte queste definizioni quando hanno parlato di due e poi la sua carcerazione inutile disperata apriva miliardo poi a Padova io non so cosa ci facesse appalti volontà doloso famiglia solo
Solo ma alcuni dubbi io alcuni motivi di rabbia ma anche
Non vorrei più vedere i servizi televisivi sul carcere modello di Bollate o su quello di Padova
Bollate è una specie di Ferentino Padova un metus antico dall'amministrazione penitenziaria
Prendiamo Padova conosco bene e qui sono impegnati a fare qualcosa con la pasticceria con rispetto con la scuola la liberatoria forse quattrocento detenuti
Ma chi raccoglie cinquecento che vivono come altre migliaia in Italia la stragrande maggioranza del vuoto nell'assenza di futuro nell'apparire speranza a dirlo trasferimenti in un altro inferno sono un po'migliore
Come Alessandro bravi TG che per farsi mandare via chi è regolato da tutti voglio credere alle provette dell'Amministrazione
Che dichiara con una nuova circolare l'intenzione di umanizzare i trasferimenti e di dare risposte entro sessanta giorni alle richieste degli tenuto ieri trasferiti
Ma allora perché all'esterno bravini ci si era chiuso e isolato proprio per essere trasferito dal Padova dovuta proprio a nessuno e andare a Milano vicino alla famiglia e aspettava credo da più di un anno una risposta alla sua richiesta di trasferimento
Vorrei che tutto quello che riguarda le morte di carcere fosse oggetto più
Di un'informazione chiara attenta e precisa
Perché è importante ricostruire ogni passaggio del limite delle morti come quella di Alessandro Braidic per capire perché portare le responsabilità
Per spezzare la catena di indifferenza che che dietro queste storie
E fare davvero tutto il possibile per ridare umanità le va bene
E non per paura dell'Europa delle sue funzioni ma per il rispetto di queste pieni delle nostre istituzioni
Sono Ornella fa vero esclusa volevo ex Sindaci un accordo forse avete sia avrete sentito che avevo la voce un po'rotta perché in effetti
Molto
è molto emozionante anche per me che curo da tanti anni in corsia moglie ricalchi detentive sentire queste parole
E volevo aggiungere una cosa e ieri il ministro ha ancora dichiarato
Che ha allocato tutto quanto richiesto dall'Europa quindi sperano che insomma adeguato capisco gli sforzi del Ministero del dipartimento dell'amministrazione penitenziaria
Ma io volevo vedere che appunto non è solo una questione di numeri dell'Europa anche chiesto di dare di dare il senso la detenzione di detenuti di fare stare i detenuti almeno otto ore al giorno fuori dal P.L.
E questo non è vero non è ancora ovvero per loro loro ottanta forse il novanta per cento dei detenuti Schisano carceri dove escono da vecchia le due ore al giorno
I due ore su ventiquattro sono state andare a parcheggiare in un casino di cemento e tornano in cella quella realtà nelle carceri italiane purtroppo per la stragrande maggioranza dei detenuti sino al cinquanta centimetri in più in
No blocca esasperare allora quel sei fate voi questa è la situazione questo testo di di Ornella Favaro la descrive molto bene al di là appunto anche dei dei dei numeri voi ci sono altre altri interventi su quello che è successo quello sulla morte di arrestando Brachetti Brai ci sembra e dice quello di Carmelo Musumeci quello di Andrea Zamboni ne abbia già Campa Campailla c'è un poi naturalmente ecco c'è stata in settimana la la
La lettera di Rita Bernardini della segreteria dei Radicali Italiani al Presidente Napolitano una lettera molto molto articolata molto ma molto
Densa di cifre di dati né naturalmente ne abbiamo l'abbiamo sottolineato e abbiamo dato il giusto risalto c'è un ecco un altro intervento un altro articolo che tu segnali questa rassegna stampa che mi sembra si leghi insomma con un anche una per Verona anche una
Una una una luce di speranza diciamo così rispetto a quel vuoto di speranza di tutto il sistema che segnalava che segnala Ornella Favaro ed è quanto scrive Riccardo Francesco Cordi questo suo intervento e pubblicato sul Corriere la sera dell'otto maggio
Recato Francesco è un ragazzo calabrese di Locri
Ma dice di me hanno scritto in molti anche se non hanno mai fatto il mio vero nome è capitato che scrivessero cose sbagliate certo non era la loro sto vi è la mia ora ho deciso di raccontarla e la racconta questa storia ed è la racconta proprio per cercare
Appunto di di uscire da quel vuoto di di
Di speranza e direi leggeva perché però
è molto significativo il sette maggio del due mila undici sono stato arrestato dai carabinieri di Locri
Performance del danneggiamento di un'auto della polizia ferroviaria
A luglio mi hanno assolto con formula piena
Ma nel frattempo era arrivato un altro denunzia ferrista e così è cominciato tutto il tribunale di Reggio arricchito di allontanarmi da
L'ho qui per un anno corridoi lasciarmi alle spalle certe certe esperienze è iniziato il mio viaggio sono arrivato in Sicilia
Mi viene da Locri in Calabria parte al limite non attacca per niente facile e rossori lontano da casa tutto è cambiato quando mi hanno trasferito a Messina dove ho cominciato
A vedere uno dei volontari di Addio pizzo benzina uno psicologo un ragazzo che mi ha accompagnato alla scoperta di una vita nuova
Nel periodo trascorso anno infine infatti ho fatto cose conosciuto persone ho vissuto luoghi che non avevo mai visto Unomattina insieme a quel ragazzo sono andato a vedere il mare
Si vedeva la Calabria la mia terra da volta però la guardavo da un'altra prospettiva la osservavo da un altro luogo ma ero io ad essere diverso ho deciso che la mia vita deve essere diversa
Voglio voglio ritornare a Locri ma non voglio più avere problemi con la giustizia
Non perché non vi conviene ma anche perché voglio vivere sereno voglio essere punito prima di vivere questa esperienza credevo che allo stato storie le importazioni centinaia di persone
Lo Stato era quello che ti portava via da casa e non sapevi se tornavi e quando tornava in questi mesi ho conosciuto uno Stato diverso
Che non mi ha voluto cambiare a tutti corti ma che per una volta cercato di capire Piero io davvero e chi sono io davvero prorogata dei diciotto anni
Con l'atto come gli altri ero piccolissimo quando mio padre è stato ucciso e ho visto i miei fratelli finire in carcere
Per me vorrei un futuro diverso questo non vuol dire che in linea con la mia famiglia loro sono sempre i miei fratelli la Calabria perché nella mia terra solo che io vorrei essere un ragazzo come gli altri davanti a me adesso
Non c'è una sulla strada che devo scegliere per forza quali lo Stato che prima era così lontano
Mi sta dando diverse possibilità
Ora posso scegliere cosa fare da grande posso scegliere che lavoro fare in che città vive sforzo puntare in alto non so se ce la farò ma ci proverò dichiarata qualcosa è cambiata ce l'ha fatta ce la posso fare
E non solo io ci sono tanti ragazzi come me che avrebbero bisogno dello Stato così
Non credono sentita io l'ho conosciuto e scrivo questa lettera perché anche gli altri lo sappiano
La tarda ancora in salita ma non è vero che li più fine è solo un'illusione può essere la realtà
Questa lettera è questa s'attenda una lettera anche importante insomma perché dimostra anche che se vuole Lost è lo Stato anche che può dare una speranza di di un futuro diverso
Non ci vuole molto un po'il no guardate rubo ancora un minuto al tuo pazienza quasi ascoltatori per raccontare una cosa che stiamo facendo a Padova appunto in questa in questa direzione
Stiamo aprendo un centro sociale ricreativo ter detenuti in misura alternativa è un'esperienza quasi unica in Italia nel senso che ce n'è uno a uno solo a Firenze
Chi stanno lavorando già due dragati due detenuti che abbiamo ottenuto e uscisse in un articolo ventuno uno sta facendo lavori fra dipinti ente o quant'altro e lato stalli ed una biblioteca ecco quest'ruolo inaugureremo a a Giulio e
Che esso è di dare una dimensione umana anche le misure alternative perché spesso le misure alternative inizio proprio quelli che simili degli articoli ventuno escono a lavorare al mattino ed ESA non solo il lavoro e poi rientrano in carcere invecchiano e vorremmo dare anche uno spazio di socialità e uno spazio insomma di cultura è uno spazio di confronto
Per perché le quindi partendo utilizzando per il futuro anche come raccontava questo ragazzo calabrese
E l'articolo che l'alternativa al carcere eque abbiamo qui proprio due minuti per leggere un pezzo di un altro intervento di un questo atto di una
Ascolano che detenuto a Nuoro ed è pubblicato dalla Nuova Sardegna dell'undici maggio titolato rivendico con dolore il diritto di essere un uomo diverso lui racconta un po'la sua storia
Spiega come si Lavu per la vulgata dominante l'ergastolo e se effettivo non esiste perché ci sono i permessi benefici ma questo non avviene con l'ergastolo cosiddetto ostativo di queste cose ne abbiamo parlate tante volte ma e Mennea direi di chiudere con Lou ma proprio la parte finale quando dice sono contrario a vittimismi alle compassione però voglio essere considerato che non sono più con lo diventi di ventiquattro anni fa ecco questi quest'ultima riga mi sa
Erano che ha un po'intende rivendicare il mio è mio un variabili vano riconoscermi più e qui da qui sì sì sì
Intendo rivendicare il mio uguale diritto a non riconoscerli più in qualche opera grato che oltre ventiquattro anni fa e per tutta una serie di circostanze premier ripetibili chi è ritrovato a compiere atti
Che ora paga amaramente
E pagare non significa soltanto scontare il giorno dopo giorno una condanna lunga come tutta una vita che hai davanti
Pagare vuol dire anche convivere con convivere con un peso sulla coscienza che il trascorrere del tempo non riesce ad alleviare perché ti insegue giorno e notte impedendoci di dormire emendamenti a anche quando si stanco morto
Sì oggi scrivo cose così inedificate non è per il PTC impietosi che qualcuno ma per far capire quanto sia private il conto che il carcere e la propria coscienza presente a tutti
E sono certo anche perché è alto e non è che il pelo pene nessun ordinamento giuridico che siano in grado di rafforzare l'autorevolezza della legge ospitalità a raggiungere l'obiettivo di cancellare il dolore delle eventuali vittime dei reati
Vorrei solo che questi mie parole riuscissero a penetrare nel cuore della società
E
Nel cuore dell'atto concorrenti pigione
Ecco un'altra riflessione importante che lasciamo insomma i nostri ANAS ascoltatori da ultimo ma nottetempo abbiamo tempo solo per citarla c'è una un altro articolo che pubblicato sul Mattino di Padova del dodici maggio di Erjon celai che segnala come siano i piccoli fatti che raccontano la realtà del carcere molto più di tante di tante denunce nei piccoli fatti possono anche essere
Un uno scarafaggio che entra in un orecchio di un detenuto e non si riesce più a togliere quindi vengono fuori tutti i problemi di sovraffollamento ma anche lampi la condizione delle dell'amministrazione penitenziaria la questione di Lella miseria diffusa
Il la riduzione dei finanziamenti per il lavoro insomma personali i piccoli i piccoli casi o le piccole storie che a volte più più di altre servono a raccontare poi qual è la realtà del carcere una realtà che non era certo quella degna di un Paese che pretende di di essi
Civile
Francesco ci dobbiamo fermare qui noi naturalmente ti ringraziamo e naturalmente invitiamo coloro che ci ascoltano ad andare sul sito di ristretti orizzonti ristretti punto ordine perché lì c'è una rassegna stampa quotidiana
Si trovano questi atti che abbiamo quelli che abbiamo letto che li abbiamo solo citato ma anche tanti altri articoli sulla realtà del carcere
Grazie allora è inutile grazie alle sedici e lunedì prossimo