Tra gli argomenti discussi: Assad, Esteri, Iran, Medio Oriente, Obama, Rassegna Stampa, Siria, Ucraina, Unione Europea, Usa.
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Buongiorno esportatori di Radio Radicale giovedì ventuno novembre questo l'appuntamento con la rassegna dalla stampa internazionale a cura di David Carretta diversi temi di cui ci occuperemo quest'oggi partiremo
Dall'Iran dai
Negoziati in corso a Ginevra sulla questione del nucleare da un intervento di Thomas Friedman opinionista del
New York Times Friedman
Abbastanza vicino anche se con molte differenze alle posizioni
Neocon eppure dice facciamo un accordo un accordo perché
Conviene tanto agli Stati Uniti in quanto a Israele che
Si oppone alla possibilità di un compromesso temporaneo per negoziare
Per altri sei mesi un accordo complessivo sul nucleare di terra Anna scopriamo anche di Siria lo faremo con il Wall Street Journal un editoriale duro contro il Presidente americano Barack Obama che sta legittimando Bashar al-Assad sempre a proposito di
Siria c'è stato l'altro giorno un attentato a Beirut contro l'ambasciata iraniana e su questo leggeremo un editoriale dall'Independent secondo cui le bombe di Beirut arrivano direttamente dal conflitto siriano
Vi proporremo poi commento più generale sul su sulla svolta in qualche modo strategica
Degli Stati Uniti nella Regione il tentativo per l'appunto di un accordo con l'Iran disinteresse rispetto alla guerra civile in Siria più in generale
Il ritiro
Americano dal Medio Oriente
E il
Ruolo dell'Europa Libération ieri pubblicava un'analisi di Bernardi età la Francia l'Europa al ritiro americano dal Medioriente secondo detta l'Unione europea
Deve Unia passi per tentare di sostituire in qualche modo
L'America chiuderemo a proposito di Unione europea Conella questione Ucraina la prossima settimana ci sarà un vertice a Vilnius per
Firmare o meno un accordo di associazione con chi è il raccordo che viene osteggiato soprattutto dalla Russia oltre che
Parte dalla presidente ucraino Yanukovich vicino a Mosca
Il New York Times dedicato un editoriale Vladimir Putin si aggrappa al passato vuole un ritorno i giorni in cui una cortina di ferro divideva il continente cominciamo però
Dall'Iran dal commento di Thomas Friedman pubblicato dallo stesso quotidiano Liberal di New Yorker facciamo un accordo il
Titolo scrive Friedman in Medio Oriente
Dimostranti ancora una volta che se mangi bene se fai ginnastica regolarmente se non fumi vivrai abbastanza lungo per vedere di tutto incluso
Il giorno in cui gli ebrei che controllano Gerusalemme sauditi sunniti custodi delle grandi moschee della Mecca e della Medina
Formano una TAC città alleanza contro gli Sciti dell'Iran i protestanti americani con gli indù dell'undici dell'India i confuciani della Cina che sostengono l'America mentre i laici francesi stanno dall'altra parte ed avere una buona notizia si chiede Friedman
Per certi aspetti si la scorsa settimana era una conferenza sulla sicurezza
Nel borgo ad Abu Dhabi a cui partecipavano esperti e funzionari di tutto il mondo arabo musulmano nella sessione inaugurale il Presidente israeliano Shimon Peres ha fatto un discorso collegato via satellite da Gerusalemme
Vedere un Presidente né israeliano parlare un pubblico di arabi mi ha ricordato i giorni di Oslo quando israeliani arabi tenevano conferenze al Cairo e ad Amman
Ma questa tacita cooperazione
Israelo arabo sunnita non è ricorda Friedman fondata su alcun tipo di riconciliazione anzi
La base un'altra e un'antica tradizione tribale secondo la quale il nemico del mio nemico è mio amico e il nemico e l'Iran e che sta costruendo un'arma nucleare
Israele sta lavorando con il Congresso su nuove sanzioni mentre gli Stati arabi del Golfo inviano
All'Amministrazione Obama lo stesso messaggio sono tutti d'accordo nell'essere contro l'accordo che il Segretario di Stato giorni Carrie ministri degli esteri di Francia Regno Unito
Russia Cina Germania hanno redatto per concedere un allentamento limitato delle sanzioni all'Iran in cambio di un rallentamento del suo programma nucleare
Non ho mai visto Israele gli alleati arabi dell'America lavorare così di concerto per
Ostacolare un'iniziativa di politica estera maggiore di un Presidente americano incarica scrive Friedman detto questo però
Poco importa se il premier israeliano Bibi Netanyahu per Abdullah di Arabia Saudita separino in stereo contro l'accordo sul tavolo
Questo questi attacchi per certi aspetti danno a Kerry più margine di manovra il Segretario di Stato americano potrà dire agli iraniani guardate i nostri amici sono pazzi uno di loro ha un'aviazione molto seria
Meglio che fermiate rapidamente
Non dobbiamo portare rancore per lo scetticismo di Israele o degli arabi e comprensibile ma non dobbiamo nemmeno permettere loro di impedire un accordo
Nel lungo periodo l'accordo che Carrie sta cercando di raggiungere con l'Iran è positivo sia per noi
Sia per i nostri alleati e questo per quattro ragioni primo in cambio di un allentamento limitato delle sanzioni l'accordo dovrebbe congelare tutte le tecnologie di cui dirà indispone per costruire una bomba in questo modo
L'Iran non potrà fare come in passato cioè costruire la bomba negoziare allo stesso tempo
Secondo Netanyahu crede che più sanzioni costringeranno l'Iran a cedere tutta la sua tecnologia nucleare ma gli esperti Pagnani
Rispetti dirà ne rispondono che questo scenario altamente improbabile terzo
L'Iran ha già al controllo della tecnologia per costruire una bomba al sostegno della popolazione iraniana su questo e per sottrarre questa tecnologia probabilmente bisognerebbe cambiare
Le menti di tutti gli iraniani quarto
E qui sta il punto forse secondo Thomas Friedman
Alla fine la sicurezza di lungo periodo dipende unicamente da una trasformazione in Terna in Iran trasformazione interna che può venire solo grazie a più apertura l'accordo che errori permetterebbe
Un arretramento del programma nucleare iraniano rafforzando al contempo le tendenze più moderate in Iran Force se non si andrà da nessuna parte ma si potrebbe anche arrivare un'apertura maggiore a livello interno ad ogni modo vale la pena provarci
Se invece Israele riusciva ad uccidere questo accordo allora tra sull'opzione che rimarrà e quella militare il problema qual è e che negli americani negli alleati NATO andranno a bombardare l'Iran dopo che Netanyahu sarà
Riuscito bloccare la migliore possibilità di esplorare un'alternativa diplomatica credibile questo significa che solo Israele avrà un'opzione mi dare e si Israele userà questa opzione potrebbe sì colpire l'Iran ma spingerà anche l'Iran correre più velocemente verso una bomba
La domanda allora è un'altra Israele e pronto a bombardare girano ogni sei mesi
Questo l'interrogativo di Thomas Friedman sul New Yorker Times
Strettamente legato la questione ira nei rapporti tra Stati Uniti che e Iran è il conflitto in Siria di cui l'Amministrazione Obama si sta dimenticando il punto che nel
Wall street journal in un debito reale attacca duramente il presidente Obama accusandolo di legittimare Bashar questo il titolo per disarmare la Siria il Presidente Obama diventato partner del regime Assad
Scrive il giornale i sondaggi negli ultimi tempi non sono stati molto favorevoli a Barack Obama ma il Presidente sembra pensare di aver ottenuto comunque un trionfo politico questo autunno e cioè disarmare la Siria di Bashar al-Assad dalle sulle armi chimiche
Tuttavia è una vittoria sopravvalutata ottenuta un prezzo incalcolabile
Perché sopravvalutata perché anche se Damasco sta portando avanti lo show del consegnando il suo arsenale chimico e realtà le agenzie di Intelligence americane credono che il regime continui a nascondere
Armi agli ispettori internazionali anche se Assad cedesse tutto il suo arsenale potrebbe poi comunque comprare nuove armi chimiche dalla Corea del Nord che dispone
Importante stock di armi chimiche l'unica cosa che deve fare Assad per comprare nuove armi chimiche restare al potere e su questo sta avendo successo grazie all'aiuto di Hezbollah e dell'Iran
Le forze di Assad hanno ripreso due città una base militare vicino ad Aleppo oltre ad alcuni quartieri chiave alla periferia di Damasco
Gli equilibri militari sono cambiati i più volte in questa guerra potrebbero cambiare ancora ma le chance di una caduta di Assad sono sempre più remote e sono ancor più remote oggi che l'Amministrazione Obama
Si è impegnata in qualche modo implicitamente a garantire la sopravvivenza di Assad
Fino a quando l'Obiettivo americani in Siria di privare il regime delle sue armi chimiche invece di privare il paese del suo regime
Non sarà realizzato sarà infatti necessario mantenere Assad al potere in modo da far procedere il disarmo chimico
Questo dato ad Assad un incentivo per prolungare il processo di disarmo fino a quando le sue forze non riusciranno a schiacciare i ribelli
Anche se non lo dirà pubblicamente l'Amministrazione Obama pensa che questa prospettiva alla fine
Non sia poi tanto male la sopravvivenza di Assad potrebbe non essere il peggiore scenario per la Siria agli occhi
Di Obama il problema per il giornale che una vittoria di Assad sarebbe anche una vittoria per l'Iran ed entreranno in maggioranza ossario dall'America nella regione un ambo politica americana credibile
Dovrebbe avere come obiettivo di infliggere una sconfitta strategica in nulla
Ma non è la credibilità ciò che persegue l'Amministrazione Obama nel frattempo varrebbe la pena notare che la più letale arma di distruzione di massa in Siria oggi e lo stesso Bashar al-Assad
Sul banco se serio sull'obiettivo dichiarato di fermare i massacri
Non avrebbe trasformato il principale massacratore in un partner indispensabile così l'avete il journal c'è poi il Libano doveri l'altro giorno c'è stato un doppio attentato contro
L'ambasciata iraniana rivendicato da un gruppo vicino ad Al Qaeda
Le bombe a Beirut arrivano direttamente dal conflitto in Siria titola l'indipendenti in un editoriale il doppio attacco contro l'ambasciata iraniana Beirut segna un'escalation deplorevole del conflitto
Siriano un gruppo affiliato ad Al Qaeda ha rivendicato l'attentato queste esclusioni avvicinano il giorno in cui il Libano rischia di essere pienamente coinvolto nella guerra civile in corso in Siria
Molte decine di migliaia di persone sono morte dal primo sollevamento contro il regime di Bashar al-Assad né la prima volta nella primavera del due mila undici ma la guerra e la crisi dei rifugiati che la compagna stanno attirando sempre meno attenzione
Nel mondo esterno l'Independent sottolinea di condividere il sollievo
Provocato la dalla decisione di Obama di non reagire militarmente all'uso di armi chimiche in Siria il rischio che l'Occidente ci facesse risucchiare in un altro imbroglio mediorientale era semplicemente troppo alto
Oggi gli Stati Uniti sono impegnati i negoziati delicati con l'Iran sul nucleare che potrebbero portare ad un accordo preliminare già questa settimana
Ma nemmeno questo deve distrarre l'attenzione globale dell'urgenza di porre fine alla guerra in Siria una ragione probabile dell'attacco Beirut che le forze di Assad stanno guadagnando terreno questa settimana hanno ripreso un villaggio strategico
Un importante comandante ribelle sta Tucci isole bombe di Beirut ricordano che la ribellione sunnita può ancora reagire ora che gli Stati Uniti sono
Diplomaticamente impegnati altrove
Il rischio per l'indipendente che Assad i suoi sostenitori si convincano di poter vincere la guerra siriana attraverso i mezzi militari questo non deve accadere Assad commesso troppi crimini per permettere che il caos continui ad ampliarsi
Perfino al Libano alla Turchia mentre il resto del mondo resta a guardare
Le bombe di Beirut ci ricordano l'urgenza di portare tutte le parti del conflitto attorno a un tavolo per arrivare ad un accordo di pace così
L'Independent l'augurio appare un po'un wishful thinking pongo illusione l'augurio di arrivare a Ginevra due Ginevra attualmente
è protagonista sui negoziati dell'Iran
Si vorrebbe trasformarla anche nella capitale di un negoziato sulla Siria ma il giorno di un conferenza Ginevra due si allontana
Sempre più
Sempre a proposito di questa regione del mondo e dell'attitudine degli Stati Uniti Libération ieri pubblicava un beh l'analisi di demandate ditta che chiama in causa l'Europa
La Francia l'Europa e ritiro americano dal Medioriente comincia così Gaeta una reazione una cultura una storia una lingua e interessi comuni
L'Unione Europea una stessa cultura la sua storia e condivisa anche se essenzialmente è fatta fino alla disfatta nazista di alleanze di una lunga guerra civile
L'Unione europea non è invece una lingua comune se non in parte l'inglese marcano della Svizzera dimostrano che questo handicap non è insormontabile
A condizione che sappia armonizzare le sue politiche ritrovare il suo cammino di crescita evitare dunque la sua disintegrazione l'Unione europea è una nazione in divenire
Perché i suoi interessi comuni sono più forti tutto il presto
Il punto non è solo che lì europee hanno bisogno di una potenza economica continentale per poter pensare di fronte alla potenza di un
Capitale già globalizzato
C'è molto di più secondo detta gli Stati Uniti stanno ripiegando le loro forze dopo essersi disinteressati dell'Europa oggi si allontanano dal Medio Oriente vi resteranno presenti incerto come ovunque ma con un livello di impegno molto inferiore perché
Il loro gas la cisti ha reso gli americani meno dipendenti dalle importazioni petrolifere dunque
Non hanno più interessi strategici da difendere nella regione in Medioriente la prima preoccupazione americana oggi quella di non farsi trascinare in conflitti incerti e costosi
Lo si vede dal desiderio di arrivare a un compromesso con l'Iran invece di
Dover bombardare le sue istallazioni nucleari lo si è visto dalla fretta con cui
Gli Stati Uniti hanno aderito alle proposte della Russia sul disarmo in Siria invece di colpire con la Francia le istallazioni militari di Bashar al-Assad
Lo si vede dal furore che stanno suscitando in tutti i Paesi sunniti per la volontà di normalizzare le loro relazioni con Teheran lo si vede soprattutto dal raffreddamento crescente delle relazioni con Israele
Risultato l'Europa il Medioriente non hanno più alcune gendarme su cui contare
Ma l'assenza dall'America pone ancor più problemi del della sua onnipresenza per l'Unione europea infatti significa dover definire degli interessi che poi la stessa Unione europea dovrà difendere da sola
L'Unione europea deve esistere agire in quanto tale sull'altra riva del Mediterraneo prima che il caos diventi permanente che le guerre la miseria alimentino le ondate di rifugiati
E prima che sia persa l'occasione storica di organizzare una zona di cooperazione economica tra l'Europa l'Africa il Medioriente ci sono
Chi degli Stati Uniti
L'Europa e del Mediterraneo di Marco Pannella ad ogni modo scrive ancora che il tasso di dell'azione per tutti i Paesi dell'Unione europea la posta in gioco enorme
Ed è sotto questo prisma che va letta l'evoluzione della diplomazia francese dalla Libia in poi il rovesciamento di Gheddafi di intervento in Mali la scelta di sostenere l'insurrezione siriana
La fermezza nei negoziati con l'Iran il riavvicinamento con Israele i paesi del Golfo potrebbero sembrare delle decisioni improvvise sprovviste di coerenza e visione strategica
Ma in realtà la diplomazia francese sta perseguendo un doppio obiettivo pur scommettendo sulla vittoria della democrazia anzi araba in una generazione cerca di preservare un equilibrio regionale tra sunniti e sciiti
Avvicinandosi ad Israele al Golfo
Le due forze che possono fungere da contrappeso all'Iran insomma conclude della Margherita la Francia
Anticipa ciò che potrebbe essere la politica mediorientale dell'Unione europea nel contesto del ritiro dell'America così
De La Margherita su Libération resta da costruire l'Europa
Oltre oltre che come dire
Di rilanciare le aspirazioni di potenza della Francia
Chiudiamo sempre a proposito di Unione europea con la questione Ucraina la possibilità o meno che si formi si firma un accordo di associazione nei prossimi giorni
Messa in discussione da un lato delle autorità di Kiev che continuano a non adeguarsi alle richiesto in termini democrazia è stato di diritto che provengono dall'Europa dall'altro anche da Vladimir Putin che si aggrappa al passato come
Titola il New York Times in un editoriale
Si dice che le Repubbliche ex sovietiche sono Paesi indipendenti lo sono stati per quasi ventidue anni dovrebbero essere liberi di sviluppare relazioni economiche politiche
Come vogliono loro ma questo non sembra essere entrato nella testa di Vladimir Putin che sta facendo tutto il possibile
Per impedire che questi paesi sviluppino legami più stretti con l'Europa e minacce sono diverso e
Dal taglio del gas a rappresaglie commerciali
I ricatti nei confronti degli ex Vassalli russi si moltiplica l'Unione Europea offra qualcosa di reale attraente la Russia offre
Solo minacce negli ultimi anni dell'Unione Sovietica al suo ultimo presidente Mikhail Gorbaciov fa aveva parlato in modo ottimistico di un'Europa
Posto di guerra fredda unita dall'Atlantico agli Urali ma Putin sembra volere un ritorno I giorni in cui una cortina di ferro divideva il continente
Questa settimana cancellate desk Angela Merkel ha detto la guerra fredda dovrebbe essere finita per tutti non per Putin
Così ignota insieme ci fermiamo da David Carretta una buona giornata l'ascolto di Radio Radicale
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