Critica e militanti

Buongiorno tra applicarle qui a Matteo Marchesini per la rubrica critica militanti
Nella collana degli Oscar Mondadori stanno tornando uscire i libri di Carlo Cassola
Ora è la volta dei racconti di Del Torchio dello scrittore racconti dignità anni quaranta sotto il titolo la visita
Riproposta con una introduzione di massimo Raffaelli
è una nota al petto della curatrice Alba Andreini nella versione accresciuta del mille novecentosessantadue
Con cui Cazzola che era un romanziere ormai di successo dalla
Una sistemazione pressoché definitiva alla sua narrativa breve brevissima
Siamo qui alle origini di quella tranquilla scandalosa e di Recco butta radicalità di sguardo che caratterizza tutta l'opera maggiore di Cassola
Come è noto questo scrittore racconta il tempo in cui proprio perché nulla cambi accade tutto tutto l'essenziale spogliato dalle costruzioni dei lotto da romanzesco e dalle sue esplicite componenti
Chicco logiche sociologica diciamo
Nell'arco poetica giovanile che apre in corsivo la raccolta e che si chiama i film dell'impossibile
Cazzola parla della restituzione letterarie di una dice immobilità apparente piena di moto sostanziale una in mobilità che allude al movimento una mancanza di vita che allude alla vita un'attenta di tempo che suggerisce il fluire del tempo
Potremmo dire da una sorta di Montali hanno deciso di mobilità dal non è vere di cui parlava Cesare Garboli a proposito del narratore parte Cassola da una sorta di lunga vita
Da una realtà i mila una stampa fotografia che ha poco a poco si anima
Così il primo racconto eponimo parte appunto da quella che si scopre essere l'animazione di un arazzo
è un racconto la vivibilità in cui si va avanti e indietro nello spazio nel tempo in poche righe tutto chi giusta pone cazzo odiernamente con indifferente niente nessun dettaglio
Ha più prendente importanza del resto
Dice Cazzola io sono per quella narrazione in cui il sentimento di un personaggio allo stesso valore del suo vestito
Abolisce il somma subito le gerarchie per una
Tranquilla come dicevo è in qualche modo volutamente ottusa orizzontalità di guardo come capite una cinepresa fissa nel cui campo entrano ed escono i personaggi così che quelli che
Poche righe prima ci sembrava di protagonisti si dissolvono lasciandone in campo altri che sono di nuovo solo delle comparse tutti gente nei racconti di Cazzola che dispongono nell'aperta insignificante appena in crepata di inquietudine di presagio
E nello stesso modo è trattato il tempo si passa senza cambiamenti di Torre di misura da un affinché di di anni alle azioni alle battute casuali di un minuto
Ne è scaturita l'impressione
Di una sorta di torbide un po'drogata fissità descrittiva
Nella villetta ritroviamo subito alcuni motivi tipici dello scrittore le persone che accompagnano le strategie di provincia le malattie lente senza scampo un personaggio rosa che riassumendo
Il tempo da narrativo dell'autore nota con uno stupore che tante cose fossero avvenute nella sua vita e che in definitiva non ne posso avvenuta nessuna
E in un altro racconto ritroviamo la stessa Harold acché conclude così penso al marito morto alla sorella i parenti ad altri mille ancora ma ciò che aveva nel cuore scivolo sulle loro immagini e resto solo senza fini ficcato
Ecco in Cazzola il peso delle cose non si esprime coincide col puro accumulo delle situazioni è un po'silenziosamente misteriosamente nascosto nelle intercapedini tra l'una e l'altra delle sue
Pratiche in essere
Il mondo su cui viene operata questa spoliazione noto periferie in ogni penso della società dell'Italia della storia
Eterni anni Trenta di crepuscoli rioni Romanini Marina di ceci nella brulla Volterra le ferrovie locali contadini impiegati cacciatori soldati piccoli borghesi
Calciatori giovani amici extra Gatti che diventano
Uomini inetti come qui Caccini Clerici Romolo Vitri Cerri inetti e indolente
Ci sono già i corteggiamenti che si approcciano nel vuoto le lunghe domeniche delle partite provinciali cinema di Corbelli
Le chiacchiere alle pensiline delle corriere in treno la paura è ricchezza come dice il titolo di un racconto che diventerà il titolo di un romanzo come molti altri di questi titoli di racconti
Ma ci sono anche in a parecchie inquietanti in un mondo macabro bestiale un po'alla Totti come appunto nel racconto intitolato
Paura e tristezza e c'è sempre un piatto di morte che lascia come svuotata la quotidianità
Per cartolari Cazzola che guarda a Joy di Gente di Dublino Roberto questa realtà la sua semplicità sbiadita e ciò che c'è davvero di stupefacente nel mondo
La gente sempre uguale che si vede nelle piazze dei paesi dice a un certo punto nulla è più stupefacente dimenticanza comune di un cuore il semplice
E ancora nel racconto storia geografia io volevo contigue armi una vita Priori una vita eccezionalmente nuda estatica che mai smarrite la coscienza della sola cosa per me valevole il fatto di esistere
Infatti praticamente io credevo necessario distruggere ogni altra cosa che non fosse il nudo semplice elementare atto dell'esistenza ecco e di cui che viene la distruzione dell'intreccio al tempo stesso di ogni risarcimenti ideologico da avanguardista
C'è solo quel pure in età otto giustapporre le pratiche realizza l'aspirazione
Dichiarate in questa raccolta io volevo porre tante prime pagine dice il venticinquenne Cassola operate dedicazione infatti sono sempre all'inizio in ogni punto non escono mai da questa condizione
Che per il giovane scrittore era quella magica la condizione che si ritrova all'inizio di un libro che poi inevitabilmente col crescere di una storia si perde
Dunque il Consiglio di oggi è la visita Carlo Cassola degli Oscar Mondadori a risentirci venerdì prossimo