Rassegna stampa estera

Buongiorno riesco datori di Radio Radicale martedì dodici novembre questo l'appuntamento con la rassegna stampa internazionale a curarti David Carretta due temi di cui ci occuperemo quest'oggi
Partiremo dall'Iran dal fallimento dei negoziati a Ginevra la Francia inflessibile sul lato mira ogni anno il titolo dell'editoriale di oggi
Di l'Hammond secondo il quale
Parigi
Per molti aspetti fa bene attenere la linea dura anche se rischiando l'isolamento virgola fosse invece il titolo dell'editoriale di ieri del Wall Street Journal
I francesi salvano l'Occidente da un pessimo accordo con l'Iran sul nucleare non la pensa così invece un quotidiano britannico il Guardian
Secondo il quale a Ginevra c'è ancora una montagna da scalare ma concluderei senza accordo sarebbe un disastro per chiunque per chiunque viva nella regione inclusi Israele ma non solo anche per le
Potenze occidentali l'altro tema di cui parleremo la zona euro il dibattito in corso sul
Surplus commerciale della Germania tra l'altro domani la Commissione europea dovrebbe annunciare un'iniziativa un'indagine approfondita per squilibri macro economici di dovuti proprio a questo surplus commerciale
Tedesco lei leggeremo un commento un po'in controtendenza a quello di Simon Nixon del Wall Street Journal il problema non è il surplus tedesco
Perché può essere visto come un segnale di competitività in realtà questa ossessione rischia di oscurare le vere questioni cioè
La necessità di arrivare a un'unione bancaria e di implementare le riforme strutturali per rendere i Paesi più deboli più forti anziché indebolire l'economia più forte dell'Europa ma cominciamo
Per l'Irlanda i negoziati sul nucleare il titolo dell'editoriale di oggi di le Monde atto Gragnano la Francia inflessibile perché perché
Molti hanno attribuito
Lo stallo di domenica proprio alla posizione dura assunta da Parigi un po'a sorpresa in questi colloqui scrive le Monde
Tutto faceva pensare a un accordo imminente a Ginevra tra le grandi potenze l'Iran ha sul suo programma nucleare dopo più di dieci anni di crisi una soluzione sembrava a portata di mano due elementi nutrivano questa percezione
Da una parte l'intensa campagna mediatica del nuovo ministro degli esteri iraniano ma manterrà vada Zarifa ottimista sull'esito dei colloqui dall'altra l'arrivo a sorpresa del Segretario di Stato americano John Kerry
Che ha interrotto una torna in Medioriente per unirsi negoziatori a Ginevra ma un ostacolo Maggiora perturbato questa coreografia diplomatica la Francia
Si è opposta un Progetto di accordo temporaneo giudicandolo insufficiente arrivato di corsa Ginevra Ministro degli esteri francese l'ho Fabius ha denunciato un testo iniziale che non accettiamo
Domenica dieci novembre la riunione si è conclusa senza accordo le discussioni sono state rinviate al venti novembre ricapitoliamo cos'è successo prosegue nel mondo
Barack Obama riletto un anno fa spera realizzare un progresso storico con l'Iran
Iran che è un attore maggiore numerosi dossier del Medioriente vorrebbe cogliere l'occasione delle elezioni di giugno di un presidente iraniano considerato come moderato Sarro anni
Quest'ultimo ha fretta di ottenere un allentamento delle sanzioni che strangola non economia regnano
Il testo iniziale menzionato da Fabius era il frutto delle trattative americani iraniani a margine della riunione di Ginevra i responsabili francesi hanno ritenuto che le richieste fatte da lì all'Iran erano insufficienti
In particolare per la filiera del plutonio
Non è la prima volta ricordare Monte che la Francia dimostra la sua fermezza su questo dossier nucleare per la metà degli anni Duemila la linea è sempre stata costante indipendentemente dall'inquilino dell'Eliseo
Questa volta la diplomazia di von solo onde che prende in contropiede quella di Barack Obama
Due mesi dopo la spaccatura franco americana sulla Siria probabilmente non è un caso l'attitudine è stata descritta come allineata su quella di Israele che aveva protestato contro un cattivo accordo a Ginevra ma secondo lei non sarebbe
Semplicistico dire che la Francia ostacola un compromesso se mai assunto un ruolo di guardiana delle regole di non proliferazione sulle armi nucleari la Francia sembra accusare la squadra Obama di precipitazione è convinta che prima di allentare la stretta economica che ha spinto l'Iran al tavolo dei negoziati servano delle garanzie durevoli per ostacolare la capacità di questo paese di fabbricare l'arma atomiche insomma
La Francia non si fida e detiene una carta maggiore impossibile togliere le sanzioni senza l'unanimità europea
Prevenire uno scenario militare contro l'Iran significa secondo Parigi
Adottare un approccio intransigente è una posizione di convenzione convinzione che presenta il rischio dell'isolamento appuntamento il venti novembre conclude
Le monde per
Vedere se questa linea dura della Francia
Reggerà vibra fosse invece il titolo di un editoriale vicino i neocon come vuol sui giornali francesi salvano l'Occidente da un pessimo accordo con l'Iran sul nucleare e a differenza del mondo il giornale spiega anche le ragioni
Per cui l'accordo temporaneo sul tavolo di Ginevra
Non era proprio il massimo non avremmo mai pensato di scrivere questo ma grazie a Dio esiste l'eccezione gli sul modello a politica estera francese
Almeno per ora il Governo socialista di von Sorondo salvato l'Occidente da un accordo che avrebbe garantito all'Iran di diventare una potenza nucleare anche se tutti dei i dettagli non sono ancora conosciuti francesi hanno detto chiaramente di no l'accordo
Temporaneo che il premier britannico David Cameron nel Presidente Barack Obama avevano stante ha fretta di firmare il giornale non ricorda che Fabius ha definito l'accordo come un accordo tra fessi
E questo è esattamente ciò che sembrava essere stato messo sul tavolo come accordo interinale per sei mesi per permettere alle parti di continuare a negoziare su un accordo finale definitivo sul nucleare iraniano
A Teheran sarebbe stato consentito di continuare ad arricchire l'uranio di continuare a fabbricare centrifuga e di continuare a costruire un reattore a plutonio vicino alla città di Arak
L'Iran avendo tenuto la fine immediata di alcune sanzioni e lo scongelamento di circa cinquanta miliardi
Di redditi petroliferi il che non è insignificante per un regime le cui entrate petrolifere anno nel due mila undici ammontavano novantacinque miliardi
In cambio l'Occidente avrebbe ottenuto solo promesse la promessa di non attivare il reattore dichiara che la promessa di non usare le centrifughe più avanzate o di installazione di nuove
La promessa di fermare l'arricchimento al venti per cento soglia vicino a quella necessaria per la bomba la promessa di convertire l'attuale stock in ossido di uranio in un processo che reversibile
Ciò che l'Iran alla fine non ha promesso di fare rispettare il protocollo addizionale al trattato di non proliferazione che
Impone maggiore trasparenza lo stesso Iran né permette agli ispettori dell'ONU di condurre ispezioni in qualsiasi momento negli impianti nucleari
L'Agenzia internazionale per l'energia atomica da anni si lamenta che l'Iran rifiuta di rispondere alle sue domande in modo integrale o di fornire agli ispettori accesso tutte le installazioni gli ispettori non hanno potuto visitare Arak dall'agosto due mila undici
In altre parole spiega aggiornarla l'accordo dava all'Iran alla fine immediata anche se incompleta delle sanzioni e permetteva alla Repubblica islamica di mantenere intatta la sua infrastruttura
Nucleare per contro non ci sarebbe stato alcun meccanismo significativo di verifica un accordo di questo tipo avrebbe dato più margine di manovra negoziale all'Iran la realtà è che si riuniranno intende davvero
Chiudere il suo programma nucleare deve volerlo fare immediatamente e incondizionatamente tutto questo prosegue journal ci ricorda
La strategia che l'Iran aveva perseguito dopo la scoperta delle sue installazioni nucleari clandestine del nel due mila e due l'attuale Presidente iraniano Hassan romani tra due mila tre al due mila cinque fu
Il capo negoziatore dell'Iran a l'Iran sospese brevemente le sue attività civili e militari a causa dell'intensa pressione internazionale della presenza dell'esercito americano le sue frontiere cioè in Iraq e Afghanistan
Quei negoziati è quella sospensione oggi vengono considerati dai negoziatori americani come un modello da seguire ma il problema e che sono un modello per l'opposto cioè dovrebbero essere
Ciò che gli americani temono di più e perché il giorno alla città il vice di romani dell'epoca
Hossein Moussa viali che nelle sue memoria scritto in quell'occasione Teheran dimostrò che era possibile sfruttare le divergenze tra Europa e Stati Uniti per realizzare gli obiettivi ragni anni
Il significato della parola sospensione venne cambiato d'obbligo legalmente vincolante a una misura volontaria di breve periodo volta a rafforzare la fiducia ora secondo il giornale gli Stati Uniti
Cadono sembrano cadere nella stessa trappola questa volta però l'Iran è molto più vicino a realizzare i suoi obiettivi nucleari
I negoziati con l'Iran dovrebbero riprendere il venti novembre la Francia sarà sotto enorme pressione per accettare un accordo c'è un vogliamo che o l'onde Fabius tengano la linea e che nel frattempo il Congresso americano possa
Dare una mano rafforzando le sanzioni contro l'Iran e adottando una risoluzione che insista sulla necessità della fine di un arricchimento
Lo smaltimento del progetto al plutonio di arachidi tutte le centrifughe e di un regime inclusivo di ispezioni qualsiasi altra cosa significherebbe che l'Iran
è semplicemente riuscito a raggirare l'Occidente come nel due mila e due allentando le sanzioni ma con la possibilità
Di rilanciare il suo programma a piacimento così
Il quotidiano economico americano o la stampa libera all'americana quella più vicina ad Obama che in qualche modo spesso si fa
Si fa portavoce
Delle
Spiegazioni diciamo della Casa Bianca quelle più informali parliamo degli ortaggi a una versione diversa all'Iran si opposto al linguaggio della bozza di un accordo sul nucleare questo il titolo di un articolo che ricostruisce
I negoziati questo fine settimana a Ginevra mentre il Segretario di Stato John Kerry gli altri ministri degli esteri delle potenze mondiali cercavano di trovare
Un accordo temporaneo per alimentare per limitare il programma nucleare dell'Iran
L'insistenza iraniana su un riconoscimento formale del suo diritto ad arricchire l'uranio è emersa come ostacolo maggiore un compromesso
Nelle lunghe ore di discussioni a porte chiuse c'è stato un braccio di ferro tra i negoziatori occidentali quelli Regnani sul linguaggio di un possibile accordo
Verso la fine di una delle sessioni maratona alcuni diplomatici pensavano che una manciata di parole
Separasse ancora le due parti insomma accordo fosse a portata di mano ma la disputa sul diritto dell'Iran ad arricchire l'uranio tra le altre cose ha impedito la svolta che molti speravano
Molti hanno attribuito al fallimento di colloqui di Ginevra all'insistenza dalla Francia sulle restrizioni all'impianto plutonio di Arak
Ma se la Francia effettivamente adottato una linea più dura dei suoi partner su questa e altre questioni un alto responsabile americano detto che è stata la delegazione iraniana fa resistenza al completamento di un accordo temporaneo
Spiegando che doveva a doveva avere ulteriori consultazione a Teheran prima di procedere ulteriormente
Secondo il mio Times il calcolo degli iraniani potrebbe essere questo il fallimento a Ginevra dopo una settimana nella quale
Si erano creati enormi aspettative
Aumenterebbe la pressione cocci sui Paesi occidentali per fare più concessioni dall'altra parte però ammette lo stesso New York Times la mancanza di un accordo questo fine settimana da spazio i critici al Congresso
A Israele alle monarchie del Golfo Persico per mobilitare l'opposizione a un compromesso così
Così il New York Times il Times conservatore il quotidiano conservatore di Londra
Non non attribuisce la alcuna responsabilità la Francia ma come dire
Punta il dito soprattutto con il doppio giochi smonta degli Running passo il nucleare il titolo l'Iran non può aspettarsi un allentamento delle sanzioni
Fino a quando non dimostrerà di aver abbandonato la sua
Storia di minacce imbrogli scrive il Times in questo editoriale se il programma nucleare iraniano avesse avuto come vero obiettivo quello di generare elettricità non avrebbe mai provocato la le preoccupazioni internazionali
Che che viviamo da da ormai un decennio ma
La condotta del regime iraniano dimostra che le sue intenzioni sono lungi dall'essere pacifiche il fallimento dei negoziati a Ginevra
Per arrivare anche solo un accordo temporanee interamente attribuibile all'ostinazione di Teheran
Non ci deve essere alcun allentamento della pressione diplomatica o delle sanzioni fino a quando l'Iran non dimostra al di là delle parole
La sua intenzione di rispettare i suoi obblighi internazionali Iran sì il diritto a un programma nucleare civile ma non ha il diritto e non deve acquisirlo a darmi nucleari
I rappresentanti del regime iraniano e quelli delle sei potenze internazionali hanno cercato lungo di rompere lo stallo diplomatico
La causa apparente del loro fallimento a Ginevra sono state le obiezioni della Francia una bozza di compromesso che avrebbe permesso
Unicamente di rallentare alcuni elementi del programma nucleare dell'Iran in cambio di un allentamento delle sanzioni economiche ma la cautela del Governo francese
è assolutamente giustificata per il Times l'obiettivo dei negoziati
Deve essere di porre fine alla minaccia la sicurezza la stabilità del Medioriente posta dalle ambizioni nucleari dell'Iran non c'è ragione per arrivare un accordo che lasci questa minaccia irrisolta
E le linee di un eventuale grande scambio diplomatico sono semplici la fine delle sanzioni contro Teheran è una massiccia assistenza per sviluppare le sue installazioni nucleari civili
In cambio della rinuncia ad avere accesso al ciclo completo nucleare
Questo
è un prerequisito minimo non avere le idee l'intera capacità nucleare
Le potenze occidentali prosegue il Times farebbero bene anche insistere affinché taragna smetta di promuovere il terrorismo
E
Migliori il suo Bilancio sui diritti umani ma il punto è che nessun progresso può essere fatto sette era non abbandonare a la sua lunga pratica di imbrogli sulla questione nucleare
Il teste delle intenzioni del Presidente duali non è se è una personalità più presentabile del suo predecessore ma MUD mattina Giarda che negava l'Olocausto e voleva cancellare Israele dalla mappa
Ciò che conta è che i quali dimostri che i timori degli Stati arabi e di Israele non si realizzeranno e deve
Anche dimostrare di avere il sostegno del leader supremo iraniano Alì Khamenei in questo riavvicinamento diplomati con la storia
Di duplicità dell'Iran è un enorme ostacolo in termini di fiducia da quando il regime accelerato sul programma nucleare alla fine degli anni novanta è stato più volte sconti scoperto mentre costruiva installazioni illecite
I suoi impianti di arricchimento di natalizie quello ad acqua pesante in grado di produrre plutonio di Arak sono stati riconosciuti dal regime solo quando non potevano essere piegati
Queste ed altre installazioni non servono ha un programma nucleare civile anzi
Servono ha un programma militare per il Times l'obiettivo dei negoziati con l'Iran deve essere di fermare le capacità nucleare militare della Repubblica islamica
Se Teheran acquisirà la bomba nucleare o anche una capacità credibile di svilupparla
Non c'è nessuna struttura di sicurezza in Medioriente in grado di fare da deterrente la bomba iraniana destabilizzare del Medioriente
E costituirebbe una minaccia alla sicurezza di Israele la pressione ha portato Teran al tavolo dei negoziati non è questo il momento per allentarla così
Così l'avete il Times e il
Il Gargano invece
Ha un'attitudine
Di di di maggiore comprensione nei confronti della Repubbliche islamiche non editoriale dal titolo una montagna da scalare a Ginevra concludere senza un accordo sarebbe un disastro per chiunque viva nella Regione
Dalla stanza del suo Nutella Ginevra al Ministro degli esteri iraniano Zarifa aveva una bella vista sul Monte Bianco che però non lo ha calmato dopo il fallimento
Su un accordo temporanea domenica il Monte Bianco via sullo ricordato che di fronte una montagna di sfide tutti parlano del conto alla rovescia per il programma di arricchimento dell'uranio
Ma c'è anche un orologio politico per Zarifa il suo Presidente Sarbu ani
Entrambi moderati della politica era ignara ogni volta che non riescono a portare a casa un accordo
Che per l'Iran significa un allentamento delle sanzioni la pressione dei falchi Regnani si rafforza
La capacità di costruire una bomba per i falchi all'assicurazione ultima contro un cambio di regime hanno imparato la lezione della Libia dove il colonnello Gheddafi è diventato vulnerabile
Solo dopo aver ceduto le sue armi di distruzione di massa insomma il Presidente americano Barack Obama che sta perdendo credibilità deve spingere i suoi alleati innanzitutto
La Francia ad accettare un compromesso così
L'avete
Il Guardian per chiudere non vogliamo certo un'area anche alla zona euro al dibattito sul surplus commerciale della Germania domani la Commissione europea dovrebbe avviare un'analisi approfondita per squilibri macroeconomici una questione un poco complessa da sintetizzare in poche parole
Ma per chi segue questo dibattito che vogliamo proporre anche
Un un commento in controtendenza è quello di Simon Nixon del Wall Street Journal
Il problema non è il surplus tedesco perché il surplus commerciale indice di competitività e in questo momento la bassa inflazione nella zona euro riflette un calo dei salari nell'Europa del sud che significa più competitività per l'Europa del sud
E allora l'ossessione per il surplus commerciale tedesco il gas in realtà rischia di oscurare
Le vere questioni e quali sono
Che le imprese non investono
Perché perché non sono convinta che i Governi siano seri nell'affrontare le cause alla radice della crisi
Serve un'unione bancarie credibile e servono riforme strutturali per rilanciare la competitività entrambi questi obiettivi sono però in dei ricco
Sull'Unione bancaria
Ci saranno decisioni importanti da prendere nelle prossime settimane i progressi sulle riforme vanno bene in alcuni Paesi come la Spagna ma l'Italia non è riuscita a realizzare nessun miglioramento di competitività o produttività dall'inizio della crisi
Anziché indirizzare gli sforzi per rendere
L'economia più forte d'Europa più debole occorrerebbe indirizzarli per rendere più forti le economie deboli così Wall Street Journal noi ci fermiamo David Carretta una buona giornata l'ascolto di Radio Radicale