03 NOV 2013
rubriche

Conversazione settimanale con Marco Pannella

RUBRICA | di Massimo Bordin - Radio - 17:20 Durata: 1 ora 56 min
A cura di Bretema e Enrica Izzo
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Puntata di "Conversazione settimanale con Marco Pannella" di domenica 3 novembre 2013 , condotta da Massimo Bordin che in questa puntata ha ospitato Massimo Bordin (giornalista di Radio Radicale, Radicali Italiani), Marco Pannella (presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito, Partito Radicale Nonviolento Transnazionale e Transpartito).

Tra gli argomenti discussi: Politica, Radicali Italiani.

La registrazione video di questa puntata ha una durata di 1 ora e 56 minuti.

Questa rubrica e' disponibile anche nella sola versione audio.
  • Introduzione

    Massimo Bordin

    giornalista di Radio Radicale (RADICALI ITALIANI)

    La conversazione settimanale di Marco Pannella si svolge a Chianciano Terme, dove si è appena concluso il XII Congresso di Radicali Italiani
    17:20 Durata: 1 min 24 sec
  • Il Congresso di Radicali Italiani giudicato da Pannella come un “nulla”: “Cosa intendo per ‘il nulla’. Perché si passassero le giornate congressuali, sono state ritenute necessarie, continuamente, stranezze procedurali, cose inedite”. Per esempio, “comincia un Congresso non con le relazioni, ed è – mi pare – una stranezza”. A fronte di ciò, il leader radicale parla di “una maggiore forza, potente, della alternativa nonviolenta, e dall’altra parte abbiamo una giurisdizione internazionale che diventa molto attiva e produttiva, produce continuamente realtà di impatto sulle resistenze nazionali ad adeguarsi all’Onu invece che alla Società delle Nazioni, tanto per fare una boutade. Da parte della galassia radicale, c’è una caratteristica: quella di essere soggetto produttivo a livello legislativo, mentre siamo spesso quasi assenti o espulsi dai Parlamenti nazionali o regionali”

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    Marco Pannella è intervenuto, durante il Congresso, con una conferenza stampa. C’è stata alla fine una “soluzione unitaria” per il Congresso?: “Di fatto abbiamo finito verso le 4 di mattina la riunione della Direzione, ma in una situazione in cui alle 7 dovevamo essere tutti mobilitati”. “I risultati pre-fissi, quando ci sono, è già una roba vecchia che si afferma. Non hanno il fascino di qualcosa di vivo che può crescere o decrescere. Quando si tratta della mera registrazione della situazione presente, sappiamo che non sono quelli i Congressi importanti. Questo credo sia stato un vero Congresso. Quello del Pd, te per caso sai quando comincia? Io ho sentito parlare dell’anniversario della Madonna, ma chi ci capisce qualcosa?”. “Segnaliamo un fatto: a me pare, come numero di congressisti, e sono congressisti a titolo pieno gli iscritti di Radicali Italiani, mi pare che si è arrivati fino a 180-190 presenze, e stamattina malgrado i voti sono risultati di meno al momento delle votazioni. C’è anche il problema che una parte di queste ore di alba le ho dovute dedicare, grazie ad altri compagni, a organizzare il domani mattina a Potenza. Emma per esempio credo sia partita da qui ed andrà direttamente a Potenza, già stasera”. Ancora sulla riunione della Direzione notturna di Radicali Italiani, momento di svolta del Congresso, dopo che Pannella aveva giudicato l’assise come un “nulla”: “Cosa intendo per ‘il nulla’. Perché si passassero le giornate congressuali, sono state ritenute necessarie, continuamente, stranezze procedurali, cose inedite”. “Comincia un Congresso non con le relazioni, ed è – mi pare – una stranezza”. “Un atto oggettivamente malizioso. Vabbè, il problema del diritto, dell’amnistia, per il gruppo dirigente in questi ultimi 4 anni di Radicali Italiani sicuramente non è stato individuato come un gruppo di estremisti della battaglia per l’amnistia, la giustizia e la libertà. Ora però cosa è successo? Che negli ultimi 12 mesi, e anche meno, viene il ministro della Giustizia che inaugura lei, che prende e fa una dichiarazione che corrisponde ai motivi per i quali ho ritenuto legittimo il ricorso alla nonviolenza, ed è quella di chiedere – e quindi aiutare con la nonviolenza – al potere di rispettare la sua propria legalità, che è la sostanza della teoria nonviolenta”. “Tanto è vero che l’obiettivo io l’ho espresso in questi termini: far uscire l’Italia dalla condizione trentennale di flagranza rispetto a due dei massimi reati rispetto al diritto contemporaneo”. “Nell’ultimo anno io ho parlato in questo periodo di egemonia culturale di noi quattro gatti radicali organizzati. Perché dico questo? Se noi constatiamo che a livello delle nostre battaglie storiche, per esempio quelle per la legalità antiproibizionista, per la legalità dei diritti, beh diciamo pure che ormai nel mondo si stanno affermando - all’interno dell’Onu e per accordi di decine di Stati – (princìpi che) sembrano scritti sotto dettatura dai nostri documenti di 40 anni fa”. “La cosa che ho salutato e fatto notare è che, a partire da quella considerazione che ho già fatto sull’antiproibizionismo, sui diritti umani, che c’è un recupero della giurisdizione internazionale quasi clamoroso, ma la cosa che pure mi pare clamorosa è che stiamo riuscendo nella operazione – mentre a livello degli Stati nazionali c’è una rivincita della ragion di Stato contro lo Stato di diritto”. “Fonte del diritto sono le leggi, ma un’altra fonte del diritto è l’attività giurisdizionale, cioè attraverso l’interpretazione del momento giurisdizionale, in realtà creiamo una fonte di leggi che a volte corregge e a volte sostiene quella più propria dei Parlamenti”. Il caso della Corte interamericana e la sentenza che ha cancellato il divieto di fecondazione in vitro nello Stato di Costa Rica, con il ruolo giocato dall’Associazione Luca Coscioni; le possibili ricadute su altre Corti internazionali. Pannella sottolinea pure le parole di Papa Francesco sui diritti etici, quando ha detto “dobbiamo guarirci dalle ‘ossessioni’, e le ossessioni sono quelle per le quali si è sempre insistito per il carattere di ‘diritti etici’ e non di ‘diritti sociali’, quindi interessanti la concretezza della vita sociale”. Il caso della Cedu e delle sentenze pilota su carceri e giustizia italiane. Pannella quindi parla di “una maggiore forza, potente, della alternativa nonviolenta, e dall’altra parte abbiamo una giurisdizione internazionale che diventa molto attiva e produttiva, produce continuamente realtà di impatto sulle resistenze nazionali ad adeguarsi all’Onu invece che alla Società delle Nazioni, tanto per fare una boutade. Da parte della galassia radicale, c’è una caratteristica: quella di essere soggetto produttivo a livello legislativo, mentre siamo spesso quasi assenti o espulsi dai Parlamenti nazionali o regionali”. “Questa realtà radicale adesso può essere evocata anche attraverso quella sorta di egemonia, o di grande forza culturale, ed etico-politica, questo è un fatto che precedentemente non abbiamo mai individuato con tanta precisione”
    17:21 Durata: 29 min 55 sec
  • Sulla dialettica tra Partito radicale transnazionale e Radicali Italiani. Ragioni a difesa del ministro della Giustizia, Cancellieri

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    Pannella: “Se il Congresso ha costituito qualcosa di interessante, del tutto al di fuori delle intenzionalità specifiche di Radicali Italiani, è perché altre organizzazioni della galassia e del Partito le hanno praticate e le praticano con successo, a volte perché alcune di queste organizzazioni dedicano gran parte delle loro energie proprio a questo fronte”. Sulla presenza di Emma Bonino, oggi ministro degli Esteri. La dialettica nella galassia radicale, il Congresso di Radicali Italiani e la lettera di alcuni dirigenti del Partito radicale nonviolento, transnazionale e transpartito. “Era un riflesso di calcolo di ragionevolezza, solo che per realizzarlo era necessario violare la normalità ragionevole tradizionale dei Congressi. Quando in realtà il primo giorno del Congresso era costituito in ‘Convegno di dibattito’ sui temi del diritto e dei diritti, sulle polemiche che ci sono in Italia e nel mondo. Perciò abbiamo avuto questo dibattito a più voci, nel momento in cui a questo si è associata anche il ministro della Giustizia, continuando a parlare di questa attualità che è la attualità ufficiale della lotta radicale”. L’intestazione ‘Partito radicale transnazionale’ era dunque una scelta? “Beh, certo. Volevo dire che fare questo, per poterlo fare, bisognava non aprire un dibattito politico congressuale come in genere accade. Si apre con le relazioni degli organi dirigenti perché le relazioni includono quanto fatto ma anche le proposte per l’avvenire. Allora noi abbiamo potuto ascoltarle dopo 24 ore, dopo che aveva avuto luogo il convegno di studi giuridici, dopo una mattinata con gli interventi di Emma, della Cancellieri…”. “Le Commissioni avrebbero dovuto avere come materiale le relazioni”. “Abbiamo avuto delle relazioni di Commissioni prima che si aprisse il dibattito generale”. “E’ stato perciò necessario, per farlo andare avanti, inventare ogni giorno come si faceva a risolvere i problemi che nascevano quel giorno. Era ‘il nulla’ in questo senso. Era una situazione in cui i confini dovevano essere continuamente superati, imbrogliati e intricati l’uno con l’altro”. La Cancellieri, le posizioni diverse del Fatto e dell’Avvenire. “Ci si apprestava a linciare il ministro di Grazia e Giustizia per la telefonata alla figlia di Ligresti. Nel momento in cui la ministra arriva, per le sue realtà personali ma non private, personali nel senso delle sue conoscenze personali, viene a sapere che è in pericolo di morte per la sua posizione giudiziaria la figlia di Ligresti. Lei, questo diceva l’organo cattolico liberale ieri, ha detto che è un modo: se tu lo rivendichi, come ha fatto il ministro, ‘Se io l’ho fatto per una persona in quelle condizioni è perché questo è il modo migliore per rendere credibile e sostenere, figuratevi per tutti quelli che non possono avere le cure di questa signora. Era bellissimo l’esempio’”. La posizione degli ecclesiastici sulla situazione delle carceri. Il “rispetto proclamato della religiosità” radicale e “la religione della libertà” di Benedetto Croce. Sulle posizioni critiche del Foglio
    17:51 Durata: 26 min 26 sec
  • I risultati delle votazioni finale del Congresso di Radicali Italiani: 194 votanti; il nuovo presidente di Radicali Italiani è Laura Arconti con 94 voti, il segretario è Rita Bernardini con 117 voti, Tesoriere è Valerio Federico con 152 voti. Emma Bonino ha detto di non avere un giudizio negativo della dirigenza di Radicali Italiani di questi anni. “Direi che è una differenza di funzione”. “Non è che io ero contro i dirigenti, io ritenevo che la loro condizione politica non fosse adeguata. Un politico serio, se ha un’analisi di questo genere, deve vincere, prevalere, o fare tesoro della situazione? E dire: c’è inadeguatezza oggettiva o soggettiva, magari ci sono delle conferme oggettive come i referendum, però il problema è come mutare questa realtà, farla crescere, a partire anche dalla condivisione dello sforzo con questo ceto dirigente di 4 anni, perché il problema nostro non è prevalere contro di loro”

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    I risultati delle votazioni finali del Congresso di Radicali Italiani. 194 votanti. Il nuovo presidente di Radicali Italiani è Laura Arconti con 94 voti, lo sfidante Silvio Viale ha preso 81 voti. “Abbiamo questa scelta di qualcuno che ai Congressi quante volte ha parlato? E oggi lei ha parlato 23 minuti. Io sentivo dalla mia camera l’intervento, e da come parlava dicevo: non sta leggendo nemmeno degli appunti, e come filava, lei è quasi novantenne e ha parlato con argomenti comuni, con parole che commuovono, cioè muovono assieme”. Il Tesoriere eletto è Valerio Federico, con 152 voti. Il segretario è Rita Bernardini, con 117 voti. “E’ molto bella questa cosa, perché ha giocato un riflesso anche politico all’interno della situazione di Radicali Italiani per cui, malgrado tutto, Rita Bernardini era rappresentante della giustizia giusta piuttosto che… ma non è vero. Sta di fatto che è l’ultra più conosciuta ed efficace della battaglia sul diritto, sui diritti, quindi con lei ci sono state queste altre candidature, inclusa quella di Belelli – che mi definisce ‘l’autocrate’ -. La forza del cammino storico radicale fa sì che quelli con sentimenti più anti radicali, contro alcuni connotati radicali pannelliani, sono iscritti, sono attivissimi, e questo è il Partito, di quelli che pagano”. Riflessioni sui “momenti antipolitici” nella storia italiana e sul legame con la censura mediatica degli attori democratici propositivi. L’evoluzione possibile dei parlamentari grillini. “Tre bellissime notizie. Il Congresso si è chiuso con l’elezione a Presidente di Laura Arconti. Laura, grazie davvero, ne sono felice, perché rappresenti davvero una forza grande, dolce, puntuale. Questo è quello che questo Congresso non ha potuto non eleggere. In realtà questo Congresso del nulla, nella misura in cui è stato di 200 radicali presenti, a questo punto la mia fiducia di fondo: quando i Radicali possono stare assieme, e magari discutere di cose un po’ urgenti, reggono ‘l’autocrate’, il ‘dittatore’”. L’invito alla mobilitazione in Basilicata già da lunedì, con Emma Bonino presente. “Grande soddisfazione e consapevolezza delle maggiori opportunità, dei maggiori compiti e quindi delle maggiori difficoltà che avremo d’ora in poi. All’inizio c’era un mio giudizio chiaramente negativo dei 4 anni di gestione, in cui sottolineavo: poi il giudizio può essere negativo per inadeguatezza soprattutto dei responsabili formali, ma può essere anche determinato dalla maggiore virulenza e forza del circostante con il quale si doveva fare i conti, quindi il problema è dire che bisogna uscire fuori da quel modo che è stato tentato da compagni in buona fede”. La Bonino ha detto di non avere un giudizio negativo della dirigenza di Radicali Italiani di questi anni. “Direi che è una differenza di funzione”. “Non è che io ero contro i dirigenti, io ritenevo che la loro condizione politica non fosse adeguata. Un politico serio, se ha un’analisi di questo genere, deve vincere, prevalere, o fare tesoro della situazione? E dire: c’è inadeguatezza oggettiva o soggettiva, magari ci sono delle conferme oggettive come i referendum, però il problema è come mutare questa realtà, farla crescere, a partire anche dalla condivisione dello sforzo con questo ceto dirigente di 4 anni, perché il problema nostro non è prevalere contro di loro”. “Io spero di potere, io per primo, fare tesoro della situazione di maggiore libertà temporale di Staderini, De Lucia, eccetera”. La ricostruzione dell’alleanza con Francesco Storace di cui si era discusso prima delle elezioni regionali. Il sostegno della Destra alla lista Rosa nel Pugno in Basilicata
    18:18 Durata: 46 min 3 sec
  • La figura di Edward Snowden, la possibilità – secondo Pannella - che lui ed altri simili siano “gli obiettori di coscienza” di oggi, utili a rendere evidente “la realtà strutturale dei nostri Stati liberali e punti di riferimento… Per cui quello che potevi ideologicamente pensare che hanno realizzato in Cina o in Russia, no, l’abbiamo realizzato pericolosamente da noi, quelli che hanno vinto con lo Stato di diritto contro la ragion di Stato” Conclusioni

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    Il dibattito sull’uso dei droni, il ruolo dell’informazione e il diritto alla verità, “cioè il diritto alla conoscenza sui comportamenti dello Stato. Sono fiducioso che su questo avremo il sostegno della diplomazia vaticana”. La figura di Edward Snowden, la possibilità – secondo Pannella - che lui ed altri simili siano “gli obiettori di coscienza” di oggi, utili a rendere evidente “la realtà strutturale dei nostri Stati liberali e punti di riferimento… Per cui quello che potevi ideologicamente pensare che hanno realizzato in Cina o in Russia, no, l’abbiamo realizzato pericolosamente da noi, quelli che hanno vinto con lo Stato di diritto contro la ragion di Stato. Perciò il farci carico, come partito, delle realtà più lontane da noi, io ritengo che noi possiamo e dobbiamo avere una funzione reale per lo sviluppo di alcune cose in Oriente e in Cina”. Sul federalismo europeista dell’attuale Presidente del Consiglio, Enrico Letta: “E’ interessante, rispetto ad altre inadeguatezze, questo connotato del Presidente del Consiglio di sicura convinzione, e quindi un po’ passione, per gli Stati Uniti d’Europa”
    19:04 Durata: 12 min 13 sec