Tra gli argomenti discussi: Assad, Blair, Bo Xilai, Cina, Egitto, Esteri, Giustizia, Guerra, Medio Oriente, Rassegna Stampa, Siria, Usa.
La registrazione audio di questa puntata ha una durata di 19 minuti.
Quel giorno gli scrutatori di Radio Radicale mercoledì ventotto agosto questo l'appuntamento con la rassegna stampa internazionale a cura
I David Carretta due i temi che torneremo ad approfondire questo oggi parleremmo innanzitutto soprattutto di Siria cercheremo
Di proporvi il punto di vista dei quotidiani americani che ormai non si dividono più sulla necessità di una rappresaglia all'attacco chimico condotto dal regime di Bashar al-Assad una settimana fa
Si dividono piuttosto su quale tipo di intervento militare leggeremo di editoriali
Molto dive sì del New York Times del Wall Street Journal e del Washington post a proposito di Siria vanno anche
Segnalati altri due commenti usciti ieri sui giornali internazionali il Financial Times ha pubblicato un intervento di di Diana Racman Corbis quotidiano della City
Sottolineando che le Leanza e dell'America in Medioriente si stanno rompendo la politica americana si fondava sulle sue relazioni con Israele Arabia Saudita Egitto Turchia Stati del Golfo che ora stanno
Spingendo in direzioni diverse rispetto
A quelle americane
E poi il Times che ha pubblicato invece un intervento di Toni Blair all'ex premier britannico abbastanza
Originale il lavarci le mani del finire dobbiamo agire dobbiamo agire su due fronti agito e Siria ma lo vedremo con due approcci abbastanza diversi l'altro tema
Su cui torneremo la Cina al processo box si Lai ex stella emergente del partito comunista che ha riservato numerose sorprese le vedremo con
Le monde e poi con un editoriale del Wall Street già al Europe che sottolinea come per il partito comunista cinese la slealtà colleghi dimostrata da Boksic dai questo processo un crimine molto più grave della
Corruzione ma cominciamo con
La Siria e giornali americani che si dividono non tanto e non più sulla necessità di intervenire ma su quale tipo
Di intervento dopo l'attacco chimico della scorsa settimana condotto da Bashar al-Assad dalla periferia di Damasco New York Times a rispondere alle atrocità siriani il titolo
Per l'editoriale di ieri che ritrovate oggi sull'Herald Tribune scrive il quotidiano liberal di New York sempre prudente sulla Siria non ci sono più dubbi sul fatto che il Presidente Obama stia preparando una risposta di tipo militare
A quello che la sua Amministrazione dice essere inequivocabilmente un attacco con le armi chimiche da parte del Governo siriano che ha ucciso centinaia di civili lunedì il Segretario di Stato John Kerry iniziato a spiegare con forza alle
Ragioni per cui è necessario rispondere
Parlando al Dipartimento di Stato Kerry ha detto che l'attacco sfida qualsiasi Codice di moralità
E deve cercare la coscienza del mondo ha spiegato che questo massacro indiscriminato di civili l'uccisione di donne bambini innocenti è un'oscenità morale inescusabile innegabile nonostante gli sforzi
Del presidente Bashar al-Assad ed i suoi protettori Russia di dare la colpa I ribelli non sbagliate di aggiunto Kerry il Presidente Obama crede che quelli che hanno usato le armi più odiose al mondo contro
Il popolo più vulnerabile al mondo debbano risponderne funzionari dell'amministrazione hanno anche spiegato che Obama
Non ha ancora preso una decisione definitiva su come reagire ma sarebbe altamente improbabile se non
Il responsabile se il Presidente avesse autorizzato che ebbi a parlare in questi termini così netti per poi non fare nulla insomma
Anche gli ortaggi se da per scontato un intervento proseguendo poi così Obama aveva messo in gioco la sua credibilità quando lo scorso agosto aveva dichiarato che l'uso di armi chimiche da parte di Assad costituiva una linea rossa che avrebbe provocato una risposta americana
Dopo i primi attacchi minori che hanno ucciso tra le cento duecento cinquanta persone dall'inizio dell'anno l'Amministrazione aveva promesso armi per i ribelli rinviando però la consegna di queste armi
Questa volta
L'uso di armi chimiche è stato più massiccio così come il numero delle vittime questo suggerisce che Assad non ha preso sul serio la minaccia di Obama i Presidenti farebbero bene a non tracciare linee rosse in pubblico
Ma se lo fanno riconosce ogni vertenza allora devono rispettarle
Molti Paesi incluso l'Iran sul quale Obama spesso detto che non permetterà di sviluppare un'arma nucleare stanno guardando a ciò che accadrà in Siria l'uso di armi chimiche considerato un crimine di guerra decretato dai trattati internazionali ma nonostante questo se deciderà di usare la forza militare Obama
Dovrà anche dimostrare di aver esaurito le opzioni diplomatiche e presentare una giustificazione una base legale difendibile e la cosa non è semplice
Idealmente gli Stati Uniti avrebbero bisogno di una risoluzione del Consiglio di sicurezza dell'ONU che autorizzi un'azione militare ma Russia e Cina che hanno
Potere di veto da tempo proteggono Assad da qualsiasi punizione
E non mostrano alcuna intenzione di voler cambiare posizione è difficile credere che vogliono difendere l'uso di armi chimiche da parte del regime
Ma non c'è alcuna garanzia quanto al via libera a una risoluzione
Obama potrebbe dunque essere costretto a bypassare le Nazioni Unite e come nel caso che la guerra in Kosovo nel mille novecentonovantanove
Assemblare una coalizione internazionale ad hoc per sostenere un'azione militare questo fornirebbe legittimità anche se non una base giuridica forte per intervenire a protezione dei civili
Funzionari americani stanno discutendo della possibilità che Paesi come la Turchia e la Giordania chiedano di attivare una difesa collettiva
Perché potrebbero diventare vittime delle armi chimiche siriane ma se Obama andrà avanti senza l'ONU avrà bisogno di un appoggio molto più ampio
Per esempio dovrà coinvolgere la lega araba e l'Unione europea esse procederà con un'azione militare l'obiettivo
Per il mio Ortensio dovrà essere limitato limitato alle difese aeree siriane e alle unità militari coinvolte nell'uso di armi chimiche
Anche questo non sarà facile ma l'obiettivo generale deve essere di punire Assad non di farsi trascinare in un'altra guerra
Per il mio Ortensio un accordo politico ancora la migliore soluzione a questo conflitto mortale
E ogni sforzo deve essere fatto per arrivarci il Presidente Obama finora resistito alle richieste di intervento militare
Anche se l'uso di armi chimiche richiede sicuramente una risposta di qualche tipo le ragioni contrarie a un coinvolgimento americano rimangono più forti che mai così
Il New York Times cerca di mantenere la sua linea sulla Siria quella della
Non interventismo americano in borsa il giornale invece un editoriale che ritrovate oggi nell'edizione europea
La pensa in modo diametralmente opposto chiede un cambio di regime il problema è Assad il titolo l'Obiettivo dell'azione militare americana dovrebbe essere rigidi Cencia Damasco
Scrive il giornale lunedì giorni carry ha fatto la dichiarazione più chiara fino ad ora sul fatto che gli Stati Uniti credono che la Siria
Abbia usato armi chimiche i consiglieri della Casa Bianca spiegano che il Presidente Obama si sta avvicinando a una decisione sull'attacco militare la questione ora esse si tratterà di un bombardamento simbolico per far sentire meglio la coscienza dell'Occidente oppure un intervento abbastanza forte e continuo da portare alla cacciata di Bashar al-Assad risposta peggiore per Wall Street Journal sarebbe
Un colpo un paio di missili Cruise lanciati da una distanza di sicurezza
Un attacco di questo tipo infatti provocherebbe la morte di alcuni siriani inclusi civili
Ma è difficile immaginare la realizzazione di un obiettivo strategico o militare Assab dei suoi sostenitori a Teheran lo prenderebbero per quello che è cioè un gesto compiuto malvolentieri
Per mantenere la promessa fatta da Obama sulle conseguenze nell'uso di armi chimiche versata comunque non fermerebbe i suoi massacri dopo
Un paio di missili Cruise un intervento più serio per il Journal sarebbe una campagna di bombardamenti aerei con la RAI delle forze speciali per distruggere o catturare
Visto di armi chimiche siriani questo di per sé importi da un importante obiettivo militare di antiterrorismo se il regime dovesse usare di nuovo le armi chimiche allora sabbiosi unirebbe a personaggi del calibro di Stato danno in Hitler nel
Violare un raro tabù delle guerre moderne gli stock chimici della Siria sono avanti
è difficile che rimangano confinati a questo Paese anzi potrebbero essere usati contro americani occidentali per gli Stati Uniti il mondo civilizzato non fare nulla ora significherebbe significherebbe poi
Invitare altri despoti ad usare armi chimiche in futuro oltre a dimostrare la mancanza di serietà dell'attuale Presidente
Americano per il giornale però c'è un terza diciamo opzione
Tra un paio di Cruise e la distruzione delle Forze aeree
Di Assad
Del suo arsenale chimico ed è questa resta il fatto che un bombardamento chirurgico o proporzionale non porrebbe fine al conflitto siriano il problema
è che queste due ipotesi non vanno direttamente alla fonte della guerra la fonte della guerra del regime guidato da Assad sostenuto dalle armi Russia Iran questo regime guidato da una famiglia da una minoranza etnica che dopo trenta mesi di massacri sa di non poter sopravvivere
Condividendo il potere con l'opposizione per sopravvivere Assad deve sconfiggere i ribelli
Inoltre l'Iran vede la guerra siriana comune estensione della sua stessa influenza
Un'analogia utile Slobodan Milosevic la guerra il nei Balcani degli anni Novanta leader serbo cerco di dominare la Regione depurarla da altri gruppi etnici e continuo a farlo finché divenne permesso
Di fronte all'avanzata serve alla pulizia etnica in Kosovo nel mille novecentonovantanove Bill Clinton lancia una campagna di bombardamenti che dopo settantotto giorni riuscì a fermare Milosevic poco più di un anno dopo furono in Serbia cacciare il dittatore
Clinton aggi senza mandato del Consiglio di sicurezza bloccato dalla Russia come oggi certo una campagna siriana sarebbe molto più complicata di quella in Kosovo Damasco difese aeree sofisticate l'Iran si gioca molto di più in Siria rispetto ai russi in Serbia ma Obama
Come deve essere una coalizione dei volenterosi che includa gran parte dell'Europa la Turchia gli Stati del Golfo forse anche qualche amico del Pacifico quel punto è questo per il giorno al le ragioni per agire in modo duro sono strategiche
Gli oppositori a un'azione americani in Siria spiegano che c'è una guerra civile mussulmana senza implicazioni per l'interesse americani
In realtà ogni giorno che passa questa avversione si rivela sempre più sbagliata
Il conflitto siriano si sta diffondendo all'Iraq al Libano i rifugiati mandano in crisi questi due Paesi e la Giordania l'Iran sta tentando di istituire un'alleanza cita batteranno al Mediterraneo che passi per IVA che Siria
E che renderebbe l'Iran la potenza dominante della Regione
Mentre contempla le soluzioni Obama farebbe bene a considerare il fatto che una campagna era limitata comporta dei rischi senza la possibilità di realizzare più ampio Bettini strategici il vero problema in Siria
Non sono le armi chimiche il vero problema conclude il giornale
è chi le ha usate Bashar al-Assad ed è su di lui che dovrebbe concentrarsi la risposta militare così
Il Wall Street Journal in questo editoriale tra gli organi se Wall Street Journal c'è una via di mezzo quella proposta in qualche modo dal Washington post che però prevede un intervento
Non limitato il preciso non chirurgico il si potrebbe non è abbastanza sulla Siria il titolo dell'editoriale di ieri la strategia su siriana non può fondarsi unicamente sul
Si potrebbe militare scrive il posto il Presidente Obama è sempre stato corretto nel dire che la crisi in Siria non offre alcuna
Buona soluzione ma questo è diventato ancor più vero dopo la decisione degli Stati Uniti d rimanere totalmente in disparte decisione
Assunta nei trenta mesi di conflitto fino appunto alla svolta dell'uso di armi chimiche da parte di Assad in modo massiccio con poco sostegno dell'Occidente infatti le forze di opposizione che volevano una Siria democratiche multa religiosa
Si sono ritrovate sotto l'attacco non solo delle forze di Assad ma anche di combattenti islamisti più estremisti il punto per imposte che se la Siria
Non offre alcuna scelta perfetta questo non significa che tutti gli esiti possibili siano ugualmente desiderabili
Oggi come due anni fa rimane nell'interesse americano veder vincere le forze più moderate di questo conflitto ma questo obiettivo non può essere realizzato con un paio di missili Cruise
Richiede pazienza e impegno accerto
Gli Stati Uniti non possono dettare l'esito del conflitto in Siria sarebbe inoltre folle inviare truppe
Di terra ma una combinazione di azioni militari addestramento forniture di armi diplomazia
Potrebbe permettere agli Stati Uniti di esercitare una considerevole influenza sugli eventi le misure militari potrebbero includere la distruzione delle forze coinvolte
Nell'uso di armi chimiche di alimenti dell'aviazione siriana che sono stati usati per colpire i civili ma anche la creazione di una zona di sicurezza per i ribelli e la popolazione civile
Il problema qual è è che questo tipo di misure militare deve innanzitutto essere parte di una strategia politica strategia politica che riconosca finalmente che gli Stati Uniti hanno un interesse
Vitale nel contribuire a definire il futuro della Siria così
Il Washington posto ovviamente anche altri giornali il Financial Times per esempio
Ieri commentava con un editoriale di tamburi di guerra spiegando che ci sono buone ragioni per un intervento il quotidiano della City lo vede
Avete un po'come il New York Times sull'intervento limitato lo stesso farà ciò pensieri pubblicava anche un commento PD dividono Racman uno dei suoi opinionisti
Interessante come spesso accade nel caso di Racman le alleanze delle Americhe Medioriente si stanno rompendo la politica americana si fondava sulle sue relazioni con Israele Arabia Saudita Egitto Turchia Stati del Golfo
Che ora stanno spingendo in direzione diverse rispetto
A quelle degli Stati Uniti vale per la Siria ma vale anche
Per altri dossi e il paradosso di tutto sottolineavate ma neanche
Obama ora rischia di farsi trascinare nel conflitto siriano da dell'unanimismo che si è venuto a creare sulla necessità di di intervenire tra gli ex alleati dell'America in Medioriente che sono tutti d'accordo sulla necessità di cacciare Assad anche se per diverse ragioni altra segnalazione quella
Il Times di ieri che pubblicava un intervento di Toni Blair l'ex premier britannico intervento che
Forse non
Non piacerà Marco Pannella per
In particolare per
Come dire la necessità di
Di ritrovare la verità sul caso dell'esilio di Saddam un sei in le menzogne di Bush e Blair
Gli ascoltatori di Radio Radicale conoscono bene la campagna di Pannella però Blair pone alcuni problemi significativi su Siria e non solo anche Egitto
Lavarsi il lavarsi le mani deve finire dobbiamo agire se non interveniamo a sostegno della libertà della democrazia in Egitto e Siria Medioriente ha di fronte una
Catastrofe e Blair in qualche modo violano qualche luogo comune lo fa partendo dall'Egitto scrivendo che è un errore strategico grave opporsi al governo dei generali perché si sbaglia
Ci si sbaglia interpretare la natura dei fratelli mussulmani tendiamo a pensare che se un partito politico normale
Ma la fratellanza non lo è inoltre i fratelli musulmani
Non governavano l'Egitto male ma
Governavano l'Egitto cambiando in modo sistematico la costituzione per prendere il controllo delle leve di comando dello Stato e questo i nomi di valori contraddicono tutti i valori che noi
Difendiamo insomma vanno sostenuti di generali anche sulla Siria il non far nulla va contro i nostri interessi
E i nostri valori scrive Blair è tempo di schierarci dalla parte di un popolo che vuole ciò che vogliamo noi che vede le nostre società come qualcosa da ammirare che sappiamo
Non deve essere messo di fronte a una scelta tratti Ranieri teocrazia non è vero che l'Islam è incompatibile con le libertà la democrazia ciò che è vero che Siria c'è una guerra
In vita o di morte sul futuro dell'Islam e c'è il tentativo di ideologi estremisti di creare un Islam politico in contraddizione
Sia con la tradizione aperta storica dell'Islam sia con il mondo moderno così tra l'altro Toni Blair sul Times di ieri per chiudere però la Cina al processo
A Boksic dai le monde pal di trasparenza controllata nel processo Bo Xilai
La sorpresa è stata che in qualche modo è durato cinque giorni anziché due come previsto che
Le udienze sono state
Ritrascritte diffuso attraverso il sito di micro blog UE in Bosch e però questa trasparenza dei i limiti
Lo ricordo al mondo citando il caso di un altro processo storico in Cina quello la banda dei quattro nel mille novecentottanta che venne ritrasmesso indiretta televisiva
Pechino insomma manipolato il tutto per
Cercare di limitare i danni ma occorre anche ritenere una lezione importante
Volendo dare le apparenze della legittimità questo processo regime comunista riconosciuto implicitamente che il modello al quale il pubblico aspira è quello di una giustizia equa e trasparente e non è poco in Cina
Così le mondine Wall Street Journal invece ieri in un altro editoriale sottolineava un altro aspetto importante che Bossi l'AIAD mostrato slealtà nei confronti del Partito comunista in queste udienze e
C'è da aspettarsi una
Condanna pesante perché perché
Per il partito comunista cinese
La slealtà
è un crimine è molto più grave della corruzione per cui box Hillary era finito davanti al banco degli imputati ci fermiamo da David Carretta una buona giornata all'ascolto di Radio Radicale
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