Meeting Rimini - Sinfonia dal "nuovo mondo". Un'Europa unita, dall'Atlantico agli Urali. Incontro inaugurale XXXIV Meeting

Egregio e caro Presidente
E con sentimenti di profonda gratitudine stimato e amicizia che l'accogliamo oggi calorosamente tra noi
Non possiamo
Non possiamo non sottolineare il valore che ha la sua presenza qui oggi proprio in queste settimane così travagliate per la vita del nostro Paese in queste settimane così travagliate drammatiche per la vita del mondo
E siamo ben lieti che il suo intervento inaugurale prenda le mosse dal tema dell'Europa
Un tema è un'esperienza che sappiamo storicamente personalmente a lei particolarmente cari
Un tema carico di speranza di attualità e di prospettive
Signor Presidente autorità amici da poche ore ha aperto i battenti la trentaquattresima edizione del meeting dedicata quest'anno al tema emergenza uomo
Tante
L'emergenza che nel nostro Paese nel mondo gli uomini devono affrontare
Mancano pertanto i più elementari mezzi di sostentamento manca il lavoro
Mancano spesso libertà e sicurezza
La vita stessa degli uomini delle donne subisce oltraggio e violenza i rapporti tra gli uomini popoli sono inquinati dall'odio dalla sfiducia dalla competitività esasperata dalla ricerca sfrenata del potere e del danaro
Come anche il messaggio di Papa Francesco
Ci ricordava
Ma c'è una fame più forti di ogni altra fame una fame di dignità
Come la definiva Papa Francesco nel suo viaggio
In Brasile
Come la
Definiva ancora nel messaggio inviatoci c'è un'emergenza un uomo come gridava già più di vent'anni fa don Giussani
Occorre ridare identità all'uomo
Ride stare l'umano
Ma che cos'è
La grandezza dell'uomo
La grandezza dell'uomo consiste essenzialmente nella sua libertà
In cui il misterioso impeto di desiderio che lo porta a protende anzi sulla realtà e a giudicarla
Percependo come un'evidenza che balza al suo cuore ciò che è vero bello giusto
Mettendosi insieme agli altri uomini per esprimere l'energia costruttiva di questo desiderio ed i suoi bisogni
Questa è la ragione per cui non nella nostra storia sempre ieri come oggi è stata centrale la consapevolezza
Che il primo fattore che qualunque sistema politico deve garantire la libertà la libertà per le persone per i gruppi la libertà di educare la libertà di intraprendere la libertà di costruire
Il grido emergenza uomo e oggi appunto è drammatico proprio perché ciò che rischia di scomparire non di morire ma di rimanere sommerso da montagne di detriti di diventare come anestetizzato e proprio il desiderio del cuore
Un desiderio non educato
Un desiderio che rinuncia al paragone concreto con la realtà è destinato a soccombere
La presenza devastante del potere come la definiva don Giussani la grande omologazione di cui parlava Pasolini non sono appena dei nominali ISMEA apocalittici ma
Costituiscono
In maniera evidente l'orizzonte reale nel quale viviamo c'è un potere
Che
Non esita
A trovare ogni mezzo per anestetizzare il desiderio dell'uomo
Diceva il grande Presidente aver come discorso di Capodanno del novanta siamo malati moralmente ci siamo abituati a dire una cosa pensarne un'altra abbiamo imparato a non credere più in nulla non preoccuparci per gli altri
Scettici sfiduciati incapaci di trasmettere ai giovani certezze che non si hanno si preferisce spesso abdicare alla libertà e alla responsabilità personali
Sognando come diceva Eliot sistemi così perfetti che nessuno avrebbe più bisogno di essere un uomo
Quanto
La la cultura il contesto sociale nel quale viviamo rispecchia questa questa tentazione di delega al potere di delega alla politica di delega alla giustizia
Perché il mondo venga rimesso a posto
Ma se
Siamo qui
Noi insieme a
Tanti perché tanti che sono qui oggi non sono fra coloro che organizzano i meeting
Se siamo qui anche oggi
Diversi diversi per cultura diversità provenienza etnica o religiosa e proprio perché
Non vogliamo abdicare in questo modo non vogliamo abdicare al desiderio non vogliamo abdicare alla libertà non vogliamo lasciarci rubare la speranza come ripetutamente Papa Francesco ci sprona
Il meeting nasce proprio da persone che sono state toccate
Dall'incontro con una esperienza umana capace dirvi suscitare la speranza questa è l'origine del meeting di cui anche prima ci chiedeva questa è
Questa è la
L'anima
Che fa sì che il meeting sia dato che fa sì che il meeting continui
Nell'amicizia con don Giussani
Radicati oggi come cinquant'anni fa nella storia nata da questa amicizia abbiamo visto che è possibile vivere da uomini
Siamo educati a riconoscere la grandezza infinita del desiderio nostro e di tutti gli uomini che incontriamo diventiamo ogni giorno più capaci di stare di fronte alle sfide della vita e ai bisogni nostri e degli altri
E questo ci accade non per un ragionamento quasi una sorta di
Deduzione da principio idee
Ma ci accade per la potenza di un'esperienza umana
Che continua ad accadere tra di noi
Perché come scriveva recentemente bloccarono su Repubblica intervenendo sulla lume infide i non si sconfigge il buio parlando della luce ma accendendo una lampada il Buy o può essere sconfitto solo con la luce
Lei caro signor Presidente ha iniziato il suo discorso del ventinove aprile alle Camere come ricorderà
Facendo riferimento alla consapevolezza del limite sono consapevole dei miei limiti e lo ha concluso con l'immagine di Davide e Golia
Mi permetto di dire che
Condividiamo questi sentimenti condividiamo il senso del limite non ci sentiamo migliori di altri e condividiamo anche l'immagine di Davide e Golia perché non ci sentiamo particolarmente forti ma ci sentiamo anche di condividere con lei quel profondo senso di responsabilità che appunto lei non si stanca mai di richiamare e vorremmo continuare a condividere anche quello che lei definiva il linguaggio sovversivo della verità
Vorremmo che anche questo meeting sapesse usare sull'uomo e sulla realtà questo linguaggio non quello dell'ideologia
Qualunque essa sia
Sapendo riconoscere la verità dell'uomo la verità del suo desiderio dei suoi bisogni con il cuore è la ragione aperti
Accogliere ciò che di buono e di vero ogni uomo esprime e costruisce
La testimonianza di persone che provano lealmente a stare di fronte alle sfide che la realtà propone certi del proprio destino
Appassionati a costruire insieme a tutti gli uomini desiderosi sempre di imparare di conoscere i siti di giudicare
Questo è il contributo che anche con questo meeting ci sentiamo di poter portare per la costruzione di un bene possibile
Per il nostro Paese per il mondo
E non possiamo infine non riconoscere che c'è come
Una continuità ideale tra questo incontro di oggi
E la visita che il Presidente Napolitano fece a limiti nel due mila undici
La memoria di quella storica visita e del peso delle parole del Presidente
Credo che abbiano segnato non sono la nostra esperienza e la nostra storia perché ciò che il Presidente dissi allora si è riverberato e ha mostrato la sua profonda attualità come più volte lui stesso ha ricordato sulla vita dell'intera comunità ratio male e oggi abbiamo la possibilità
Di esprimere nuovamente la nostra gratitudine al Presidente Napolitano i di continuare ad imparare da sullo slancio ideale ed alla sua testimonianza
Il Presidente infatti ha concesso alla amico Roberto Fontolan un breve colloquio videoregistrato che è stato realizzato grazie a supporto della struttura di RAI Quirinale e che adesso potremmo potremo insieme ascoltare in apertura di questo incontro
Signor presidente innanzitutto desidero ringraziarla per questa bellissima occasione che
Interpretiamo come un suo segno di amicizia e di stima per il Meeting che comincia oggi e che guarderà e guarda intensamente all'Europa un'Europa che dopo la stagione una storia che possiamo dire gloriosa
Di ideali e di inclusioni oggi sembra però stanca è paralizzata sembrano mancare quelle grandi visioni dissenso che furono così tipiche nel mondo dei padri del dopoguerra o anche nel mondo scaturito dall'ottantanove
Che di che cosa malata l'Europa e soprattutto come può guarire
Innanzitutto io ma vorrei inviare un messaggio mia amicizia e
E di fiducia a vostro meeting pensa di giovani che affollano
La grande sala di Rimini e auguro loro di dare il contributo che tutti ci attendiamo dalle generazioni più giovani per
Una nuova fase
Di di sviluppo in tutti i sensi dell'Italia e dell'Europa
Dice cosa è malata all'Europa ma la risposta
Più semplice sarebbe emanata
Di mancato sviluppo economico e sociale non riesce a crescere sta perdendo velocità sta perdendo competitività e questo che
Un dato fondamentale in questo senza dubbio uno dei fattori fondamentali di crisi dell'Europa
Noè guardiamo al passato e vediamo un passato
Sordina vivamente gratificante però attenzione la crisi che viviamo in Europa e che parte di una crisi globale dal due mila e nove
Viene da lontano comincia prima una perdita di dinamismo dell'Europa e cominciata già parecchi anni fa più o meno alle soglie del nuovo secolo e nuovo millennio
Negli anni successivi alla nascita della moneta unica naturalmente la moneta unica non è stata responsabile di ciò
Ma non ha potuto dare tutto l'impulso
Che era chiamata a dare in quanto sono mancati altri elementi fondamentali
Per garantire
Nuovo dinamismo alla crescita economica e sociale in Europa quindi questo è senza dubbio
Il primo dato e io qualche volta amo dire che per alcuni decenni più o meno fino agli anni Ottanta
C'è stata una sorta di marcia trionfale
Dell'Europa unita
Ogni anno
Sì cresceva si viva meglio si conquistavano nuovi diritti ci aveva un maggior senso di unità e quando entravano nuovi paesi a far parte dell'Unione conoscevano uno straordinario balzo in avanti il caso della Spagna è un caso
Assolutamente clamoroso e spesso si trattava di Paesi che entravano nell'Europa unita
Superando esperienze di dittatura quindi era un progresso non soltanto economico sociale ma civile e politico democratico
E perché oggi c'è ancora bisogno di Europa e di quale Europa c'è bisogno secondo lei
Ma in Europa
Siamo in difficoltà e in parte intero anche la risposta riprenda perché non si è capito da troppe parti certamente anche da
Da parte dell'opinione pubblica
Di molti dei cittadini ma soprattutto non si è capito abbastanza da parte delle classi dirigenti che il mondo stava cambiando
E l'Europa non poteva rimanere ferma l'Europa doveva fare i conti con questo processo di trasformazione che poi
Ha preso il nome di processo di globalizzazione ma è stato un processo di radicale cambiamento delle realtà e degli equilibri nel mondo e oggi perché c'è bisogno dell'Europa
Non c'è più bisogno dell'Europa per
Garantire la pace in Terna questa non è soltanto una speranza credo che possa essere una convinzione fondata
Però c'è bisogno
Di essere uniti più integrati di prima perché altrimenti l'Europa rischia di essere sommersa dal processo di globalizzazione
Di perdere peso in modo drastico di avere una voce sempre più flebile di non riuscire a esprimere
I valori che un lungo patrimonio storico hanno
Insisto nel nella identità europea
E cosa deve fare l'Europa per riguadagnare questa posizione per non farsi sommergere dalla globalizzazione
L'Europa deve innanzitutto avere più coscienza di sé non deve mai dimenticare i presupposti del grande progetto europeo
Di di di Monechi Schuman di De Gasperi Adenauer che erano presupposti di carattere storico culturale quali sono stati gli elementi fondamentali
Di una identità europea di una cultura europea
Che si è costruita anche attraverso incroci molteplici
Ricordo che
Papa Benedetto sedicesimo parlava di una cultura dell'Europa nata dall'incontro tra Atene Gerusalemme e Roma
Tutto questo si è molto attenuato sbiadito nella consapevolezza e poi quello che noi abbiamo dato allo sviluppo scientifico tecnologico produttivo e sociale del mondo
Il modello europeo che anche
Certamente qualificabile come modello di economia sociale di mercato ma è anche qualcosa di più ricco come intriso come di valori civili di partecipazione di fratellanza ebbene
Questo
Dobbiamo capire
Che bisogna garantirlo all'euro al mondo di domani bisogna evitare che questo patrimonio sì sì Gradisca e venga come dicevo prima sommerso e allora
Dobbiamo riuscire a competere con Paesi che sono cresciuti al di là di ogni previsione
Possibile soprattutto invito pone l'intensità e dobbiamo saper reggere le sfide
Che sono le sfide dell'innovazione le sfide della competitività della produttività e che sono le sfide di una
Rimodulazione efficace del nostro modello di economia sociale di mercato
Anche perché nell'Europa di oggi sembrano prevalere invece tecnicismi formalismi relativi ismi per usare una parola
Dati del Papa Benedetto ha usato dai tecnicismi
Ovviamente prevalgono se si discute soltanto in termini di di di modifiche ai trattati o di nuovi accordi e di nuove regole tutto questo è parte essenziale di un processo
Di sviluppo dell'integrazione però addirittura oramai siamo vittime di un linguaggio che è diventato quasi un Codice per iniziati
Ogni Risoluzione solo lungo le risoluzioni o conclusioni
Di Consiglio europeo richiederebbero una traduzione una traduzione in lingua disumano linguaggio comune accessibile a tutti i cittadini quindi è chiaro
A una parte anche la tecnica istituzionale la tecnica giuridica e naturalmente le tecniche
Delle politiche di bilancio e delle politiche economiche ma ci vuole
Ripeto un forte senso della propria missione dalla propria missione come Europa in un mondo
Che cambia radicalmente e che non può perdere il contributo proprio della storia europea e della cultura europea
Oggi
Chi sta costruendo Europa dove lei vede sempre dei i segni di un cammino che ha ripreso o che continua in modo sereno è importante nel senso delle parolaio saremo sopra
Che costruiscono l'Europa oggi
Tutti i giovani che si incontrano tutti i giovani che si riconoscono come europei e non più soltanto come italiani tedeschi spagnoli e così via
Non è un omaggio retorico I giovani in quanto tali ma se si pensa a ciò che ha rappresentato il programma Erasmus
Si è veramente sbalorditi di quanto abbia contribuito ad avvicinare a far comprendere reciprocamente anche linguisticamente e nel costume né aspettative negli atteggiamenti giovanili si costruisce
L'Europa si costruisce l'Europa
Nei grandi centri di ricerca scientifica europei io ho visitato vincerne di Ginevra ho visitato il centro di tecnologie
Nucleari
Nei pressi dell'AIA in Olanda
Ci sono in ciascuno di questi centri centinaia e centinaia anche oltre il migliaio di ricercatori ricercatrici molto giovani
Che lavorano insieme
Che aprono insieme le vie del futuro non soltanto per il nostro continente tendono a riaffermare non dirò il primato va certamente posizioni di avanguardia della cultura e della scienza europea
E penso che si costruisca Europa
Anche in Paesi che sono usciti da fasi molto difficili innanzitutto i Paesi dell'Europa balcanica che sono usciti no al terribile spaventosa guerra fratricida
Gli orrori che sono stati ricordati anche di recente in testi Sini anniversari come quello i sempre Nizza il fatto che questi Paesi oggi abbiano come obiettivo comune
Entrare in Europa alcuni sono già riusciti allora realizzare l'obiettivo la Slovenia la Croazia altri
Bussano alla porta e bisogna
Socio deve poi aprire la porta dell'Europa anche a loro becco questi costruiscono Europa o a anche un paese un importantissimo Paese della storia europea e dell'Europa centrale che è la Polonia
Che a lungo ha portato con sé il condizionamento
Di un duro passato il loro passato che aveva poi
Anche sviluppato dei complessi di antitesi
Radicale
Alla Germania alla Russia e direi perfino al popolo tedesco dal popolo russo e oggi vediamo una Polonia all'avanguardia nel processo di integrazione europea
Guidata da un uomo IMI che hanno recuperato e portano avanti
L'esperienza straordinaria dei Solidarność ecco
Qui si costruisce un'ombra tornando infine al tema dei giovani che ha già toccato Presidente per loro a evidente che è sempre più naturale viaggiare studiare
Fare stringere amicizie rapporti in questa dimensione Europa ci sono persone che vedono in questo vuol dire un affievolirsi di un sentimento nazionale quindi lo considerano un po'lo vedete un po'questo fenomeno con timore peraltro invece
Soprattutto per le fasce di ricercatori di i giovani impegnati nella ricerca scientifica
Si associa questo fenomeno alla famosa espressione la fuga dei cervelli ma lei come considera
Questa che potrebbe essere invece un senso nuovo di cittadinanza europea io considero assurdo avere timore
Di questi processi ritengo che
Che questi giovani costruiscono un futuro per il sì e per l'Europa anche uscendo dei confini storici delle proprie antiche nazioni
Lavorando insieme il bisogno non solo
Formarsi insieme bisogna anche creare degli spazi di ricerca e di occupazione in comune
Non bisogna io non tratterrà i mai un giovane dall'andare a studiare o fare ricerca fuori d'Italia convinto che tra l'altro la sua ambizione sia poi di tornare in Italia
Di tornare in Italia arricchito da questa esperienza che ha fatto
Non non non non vedo in questo nessun elemento di sbarramento dell'identità nazionale che che non ci
Cancella
Massi integra nell'identità europea essere europei non significa cessare di essere italiani spagnoli francesi o tedeschi significa sublimare le proprie
Storie vocazioni nazionali
Il titolo del meeting che comincia oggi emergenza uomo lo dicevamo prima
Ha una sua evocazione personale questo titolo ha un suo commento su questo tema io credo che l'emergenza che viviamo da questo punto di vista quella di una
Grave grave forma di
Impoverimento
Spirituale e culturale di motivazioni umane di motivazioni non legata soltanto all'immediato interesse materiale
Chi può reagire a ciò occorre agire
La cultura possono reagire certamente
Le istituzioni più di quanto non facciano POR possono reagire i sistemi educativi può reagire molto di più di quanto non faccia il sistema di informazione e possono e possono
Molto contribuire grandi organizzazioni sociali comprese le organizzazioni
Ispirata ad una fede religiosa in questo senso il contributo che viene
Che viene i più alti livelli dalla Chiesa cattolica il contributo che soltanto dei ciechi possono non vedere ringrazio Presidente in questo ringraziamento le porto anche tutto l'abbraccio di tutto il popolo delle grazie a lei molti auguri
Professor Vittadini Presidente della Fondazione per la sussidiarietà ci illustrerà ora
Il contenuto della mostra sull'Europa che il presidente letta appena visitato e che così anche noi adesso possiamo conoscere
Nello sviluppo del suo percorso
Tratta e perché una mostra sull'Europa adesso non sembra certamente
Il problema più urgente
Né
Nei mesi scorsi l'Europa a riscosso grandi simpatie
Tante volte anche da politici
Allora cerco di rispondere anzitutto a questa domanda ricordando che
Due anni fa per la visita di Napolitano abbiamo raccontato centocinquant'anni di sussidiarietà
Cioè la capacità dell'Italia di costruirci dal basso
Prima di ogni altro caratteristica e l'anno scorso imprevedibili stante
Che questo DNA ricostruzione
C'è ancora e presenti
Di fronte alla crisi
Dopo un anno la crisi ancora più grave
E allora
Parlare quest'anno della Sinfonia dal nuovo mondo provocatoriamente il nuovo mondo l'Europa parafrasando al lordo
Un'Europa unita dall'Atlantico agli Urali
Ancora più grande di quella di adesso
E appunto una provocazione che discute il contesto e la natura di questo Europa il titolo dice con l'Europa dei popoli l'Europa che alla base della sua convivenza a un'idea di uomo come in cui ogni uomo ha un valore unico irripetibile
Comune alle tradizioni cattolica socialista liberale
Ma allora quindi perché mettere il tema su questo primo punto
Alla radice dell'unificazione europea non c'è alcun problema di tipo tecnico o di tipo economico come documentiamo nella prima parte della mostra i fondatori De Gasperi ma Adenauer Schuman Monnet Spinelli
Fanno qualcosa di miracoloso nelle caratteristiche della politica attuale dopo alcuni anni in cui popoli sono massacrati in cui ci sono stati dodici milioni di morti anche extraeuropee
Ma molto europee
Il può politici sono massacrati si mettono insieme e qualcosa di unico a livello storico se pensate alla storia dell'Europa lei riguarda i cent'anni dei trent'anni mai c'è una convergenza
Di gente che è stata fino a ieri nemica che ha perso il padre la casa il lavoro che decide di messi insieme per un motivo ideale perché capisce che la guerra viene dai i regimi totalitari e regimi totalitari vere vengono dalla
Assoluti anzi l'azione dello statalismo di un'idea di uomo contraria all'inizio mentre invece come leggiamo nella mostra ciò che ci unisce e più forti di ciò che ci divide cioè le ideali la fede gli ideali e la sei ed è solo qualcosa di grande operativo ma non riusciamo neanche come dirò
A metterci insieme sulle nostre beghe domestiche vale di più le
Le questioni di particolari invece per loro si
Supera qualcosa di questo tipo
E infatti
C'è anche una seconda parte di questa prima parte sulla rifondazione dell'Europa un altro miracolo perché per chi c'era per sì ma della caduta del muro e gli altri devono impararlo che sia caduto il muro nell'ottantanove senza una guerra mondiale che dopo alcuni anni
I Paesi dell'Est si siano uniti che oggi in questo momento la Presidenza europea per la prima volta la Lituania un Paese che era sotto l'Unione Sovietica un secondo miracolo e un secondo miracolo che ancora una volta è
Basato su questa forza ideale documenta bene un libro che abbiamo letto più volte I tempi in cui a nel era un dissidente puoi dopo l'abbiamo riletto lei lo leggiamo oggi distanza di anni il potere dei senza potere in cui la l'arma di Gabriele è
La vita nella verità contro la vita nella menzogna
Quello che ci ha detto papà Francesco stamattina allora voi capite che il primo motivo per mettere a tema l'Europa è una questione di metodo
E l'idea che l'ideale può cambiare la storia quelli che non ci credono devono guardare questo aspetto che forse il più clamoroso della storia recente
Allora secondo punto che cosa ci insegna questa posizione ideale sull'oggi l'ora lo diceva prima Emilia
Siamo in un momento di crisi secondo me siamo in una crisi come nel quarantasei
Perché l'Italia per la prima volta può tornare in serie da quando sono nato può andare in serie B
Perché i problemi sono enormi trenta per cento disoccupazione giovanile difficoltà del credito all'impresa è una tassazione fuori misura spesa pubblica norme uno meno inaccettabile di abbandoni scolastici
Il debito
Grandissimo la necessità di opere pubbliche le leggi a difesa del territorio dell'ambiente
La riforma della giustizia la riforma elettorale chi più ne ha più ne metta voi capite che secolo almeno io penso che come nel quarantasei
è importante mettersi insieme questo è più importante di qualunque divisione per questo io personalmente molti di noi sentono Presidente eletta il suo tentativo come qualcosa di importante per un qualcosa del bene comune
E lo sto
Lo stesso
Lo stesso motivo per cui abbiamo applaudito Monti l'anno scorso e in cui ci siamo sentiti da due anni a questa parte insieme al Presidente Napolitano che ce lo presenta il bene comune in momenti di crisi viene prima di ogni altra cosa
Invece
Sembra che non sia scontato opposti estremismi sembrano voler usare queste difficoltà come pretesto per far deflagrare la situazione politica economica nella logica del tanto peggio tanto meglio
Sembra inevitabile oggi vivere la vita sociale politica
Riducendo il desiderio infinito di bene
Al cinismo ammalato di potere del principe di Machiavelli o alla ricerca del proprio interesse particolare di Guicciardini
E per
Citare qualcosa di più vicino
Cito il grande cantautore appare appena scomparso Enzo Jannacci che in una sua canzone parlava di un nuovo pulito diviso a metà
Con una memoria
Ti più dentro ci vai niente viene di fuori uomini vuoto uomini a metà senza ideale sia uomini vuoti e senza metà uomini a metà che quando si parla di politica di economia
Non riescono a vedere la realtà
Parlano di qualcosa che non interessa alla gente non interessa la gente che
Non ha lavoro non è interesse alla gente che ha bisogno di costruire che non può più perdere tempo
Parlo di menzogna e lo fanno parlare passare come fosse un interessa ma è la mancanza di ideale senza ideale non si veda la realtà sempre per citare ARDEL
Scade il citava di un bis per fare l'esempio di cos'è la vita della verità parlava del di un birraio
Che avendo detto al segretario del partito nonché il comunismo era sbagliato ma che l'abbia una non era faceva schifo
Fu sostituito perché la vita nella verità vuol dire che la birra
E
Va bene o non va bene vuol dire dire
Che non possiamo perdere tempo vuol dire dire come ha detto il Presidente Napolitano che una crisi sarebbe gravissima
Noi sentiamo tutto questo
Ma non lo sentiamo come una presunzione sia ben chiaro
Lo sentiamo come noi abbiamo la verità non lo sentiamo come io lo sento come una responsabilità
Pesantissima
Che ci impegna a collaborare al bene comune ci impegna a vivere una presenza
A non cercare io noi un'egemonia
A cercare di servire questo Paese
Questo non è
Una punto che viene da un gruppo verso il resto ma è l'idea
Che ciascuno di noi italiani
Deve servire a qualcosa di più grande di quello in cui crede e deve sacrificare anche cose fondamentali
Perché se no
Non è la vita della verità lo stiamo raccontando qualche vero
Ma allora terzo punto torniamo all'Europa perché l'Europa Grandetto un problema di metodo è un problema di questa vita nella verità senza cui
Non è che c'è la concretezza ci sono le balle c'è l'uomo a metà
Però è anche una questione di contenuto perché
Sono state raccontate tante
Balle negli ultimi anni cioè dire che la crisi nasce dall'Europa la crisi è
Perché siamo o nelle euro e altro ora noi siamo
Unione europea l'otto per cento della popolazione mondiale
Nel due mila e cinquanta ne avrà solo il sei per cento se le politiche economiche il resto sono fatte in trenta quaranta Paesi non ce la Syscam
Non è possibile come lei Presidente ha detto più volte
Noi eravamo un Paese grande in un mondo piccolo adesso siamo un Paese piccolo in un mondo grandi e quindi questa necessità è fondamentale anche perché
Anche qui per levare qualche qualcosa che una menzogna
Per le imprese oggi già il mercato unico vuol dire
Avere cinquecento milioni di consumatori a vere la prospettiva se riusciamo a finirle
O per interesse infrastrutturale che ci permettono di connettere le nostre imprese al Bondo infatti non è tutto uguale ma sappiamo benissimo che
Mentre ci sono imprese che vanno malissimo ci sono imprese che proprio per l'esportazione riescono andare molte di queste esportazioni sono riunione europea
La moneta unica ha permesso una crescita del commercio interno all'ordine dieci per cento
E comunque sia
Spread non spread noi saremmo defunti se avessimo avuto la nostra moneta
E ancora
Dei centotrenta miliardi di euro del bilancio due mila tredici il quarantasette per cento sono indirizzati alla politiche per la crescita e l'ottanta per cento per le Regioni svantaggiate voglio sapere come fa ci farebbe da soli
E ancora
Pensando al
All'ISPI agli scopi dell'Europa due mila venti in percentuali in progetti sono tasso di Masin fattura al venti per cento
Investimenti fissi lordi ventitré per cento indifesi ti metti in attrezzature nove per cento scambi commerciali all'interno venticinque per cento esportano fuori dell'Europa a venticinque per cento io non so se ce la faremo
Ma da soli non ce la faremo allora
Senza Europa siamo destinati a diventare un Paese del terzo mondo questo bisogna dirlo parlare di ideale parlare di realtà vuol dire dire queste cose perché nel momento in cui come polli di Renzo
Ci stiamo bisticciando alla fine saremo tutti Spennati quindi senza prospettive questo vuol dire Europa e certo che
Quarto aspetto non è che qualunque euro
Non è che
Noi diciamo acriticamente lavoro in due passaggi
Innanzitutto cito
Una intervista del filosofo e sociologo tedesco Habermas che dice
Fino a questo momento l'Unione europea
E a è stata portata avanti e monopolizzata dare élite politiche il risultato è stata una pericolosa simmetria
Tra la partecipazione democratica dei popoli e i benefici che loro Governi ricavano per se stessi
Più le popolazioni nazionali prendono coscienza della profondi influenza che le decisioni dell'Unione europea
Esercitano sulla vita quotidiana più crescerà il loro interesse esercitare anche i loro diritti democratici in quanto cittadini dell'Unione
Cioè questa Unione europea riparte dall'isola
Come ci ha detto il Presidente Napolitano la crisi dell'Unione europea la coscienza di se stesso
E infatti la seconda parte della vostra mostra gente che ascoltato gente che nella sua semplicità nella sua quinta capito questa responsabilità
E il mille USA queste dimensioni macro economiche che ho detto come una possibilità
Ci sono studenti che fanno l'Erasmus ci sono gente italiana come ha detto nell'ultima parte Presidente Napolitano
Che sta
Studiando facendo carriera in
Università all'estero
C'è una novità di vita
Professori imprenditori operatori sociali scienziati
Persone di diverso credito e e mia che stanno vivendo questa dimensione perché se si è
Chiusi
Sì sì è in un Maso chiuso non si va da nessuna parte ma se si ha questa responsabilità del Lido si sente di usare questa possibilità senza negare nulla dalla nostra identità nazionali ma vivendo nel modo giusto
Cito solo alcuni esempi di questa
Di questa mostra il vescovo dell'Arcidiocesi di Sarajevo anche qui un punto che
Il Presidente la Rita hanno
Sottolineava cosa sta succedendo ora la Jugoslavia parla di quattordici scuole
Con cinque mila alunni
Che stanno insegnando rispettando le differenze etniche religiose
Ah musulmani a cattolici ortodosso parliamo di
Del dialogo ecumenico tra cattolici e ortodossi anglicani che anche qui al meeting a anche in questo meeting una suo punto di
Presenza
Tatiana casa astina ci racconta come a Mosca
Ci sono molte confessioni protestanti e anche i cattolici son presenti è risultato il fatto che essi
Ci si parli
Sì discuta si facciano progetti culturali insieme
Smettendo di tenerci
Che ha studiato un po'di storia sa
L'effetto negativo che ha avuto nella storia la divisione religiosa dalle guerre di religione in poi anche i loro OPA capisce di cosa vuol dire questo
E ancora
Proprio riprendendo anche qui una sollecitazione del presidente
Lucio Rossi del Cederna ci racconta come incerte esso sia nato contemporaneamente Europa politica ma perché
La convinzione comune che la realtà sia razionale
Oggi è l'unico acceleratore non io meri cani di cellule hanno chiuso vengo in quei ma c'è una concezione dietro non è un caso che sia natali
Perché la realtà e razionale ragionevole si può investigare per cercare la verità e ancora per fare un esempio di solidarietà oltre a quello bellissimo che vedrete
Di alcune famiglie italiane che dopo la visita di Benedetto sedicesimo e l'appello il Veneto si dice Ciro somme sia gemellaggi con famiglie greche
Il racconto del Banco alimentare europeo
Che vive anche grazie
Alle leggi europee quelle vecchie quelle nuove sull'uso delle eccedenze alimentari e da una federazione europea che
Permette solo in Italia due milioni trecento mila persone che
Non vivrebbero ogni giorno
E vedrete quanti racconti di diverso tipo di impresa e di altro c'è gente che questo ora Paladini
La sta costruendo
Ci crede
è già un ponte per il futuro
Capisce che platea statuizione ideale a una concretezza loro ultimo aspetto per questo non siamo come anche lei ha detto dell'intervista sussidiario di ieri per qualunque tipo di Unione europea
Noi vogliamo un'Unione Europea
Che si basi sul non l'uomo no sul vero
Natura dell'uomo quella sancita nella dichiarazione universale dei diritti non un uomo relativista un uomo che a questa domanda di significato
Alla radice
Quello che ha ben chiamava il
La natura segreto dell'uomo come il punto di partenza che guarda caso accomuna etniche e religioni diverse perché la cosa impressionante che è pluralista
Non è più
Le radici cristiane dell'Europa sono diventate le regole di le radici del socialismo europeo del liberalismo europeo per quest'idea di uomo unica può fondare
Una integrazione per gli emigrati che non li metta negati e quindi poi un'Europa non delle burocrazie non delle grandi Cancellieri
Ora proprio del Parlamento europeo
Dove
Il suffragio valida e della sussidiarietà verticale tutto il lavoro delle Regioni
E quadro sussidiarietà orizzontale dove
Musei non sia un palazzo di vetro in cui non si può neanche a manifestare di fuori ma un posto dove le realtà sociali
Di diversi Paesi possono a vere
La loro possibilità di dialogo
E ancora
E qui sfondo una porta aperta non l'Europa dei finanzieri ma al servizio nordica certo della finanza vano dei cattivi finanzieri
Al servizio della
Del I dell'economia reale piccola media grande
Delle opere sociali
è una lotta che sia meno
Ha varato
Il
è chiaro che gli Stati Uniti non sono l'Europa ma gli Stati Uniti
Destinano il venti per cento del loro bilancio
Agli aspetti federali non abbiamo un per cento
Forse c'è un'idea di una via di mezzo perché evidentemente difficili che si faccia un progetti quando mancano i soldi
E infine un'Europa non chiusa un'Europa unita
Come si vede adesso in queste crisi di fronte alle grandi crisi internazionali
E che sia ponte verso il mondo che non è Sporting corporativismo delle diverse parti che non sia chiusa verso il Mediterraneo negli ultimi anni l'abbiamo finti
Do tante volte più al Meeting di Rimini ci siamo dimenticati il Mediterraneo come Europa e che si è aperta verso l'est fino alla Russia
Che è parte naturale
Della dell'Europa dell'Europa culturale quindi c'è una battaglia che da questo io viene
E che le
Poniamo di politica di politica di grande politica
In cui essere tutti insieme
E allora
Per concludere
Questa
Questo motivo che mi sembra essere interessante mi sembra esauriente per questa mostra
Io direi che questa morte vuole ricordarci
Sul macro quello che ci ha detto don Giussani nel novantacinque con parole profetiche
Ciò che costruisce che solo un amore arriverebbero di verità che si trova in chiunque
Esso è fattore di pace
Costruzione di una dimora umana di una casa che possa essere
Anche rifugio l'estrema disperazione e potenziamento di tutti in funzioni di tutti l'Europa è nata così deve essere oggi così
Prende ora la parola il Presidente del Consiglio Enrico letta
Vi ringrazio innanzitutto di questa accoglienza così calorosa vi ringrazio anche e soprattutto di questa occasione che un'occasione che voglio utilizzare per fare insieme una riflessione
Che risponderà alle domande Emilia Guarnieri a Giorgio Vittadini che voglio ringraziare calorosamente per la passione che mettono nel loro impegno
Sull'Italia e sull'Europa sul momento che stiamo vivendo
Due anni fa di questi giorni era al trentuno di agosto era un po'più tardi
Era il ventuno di agosto eravamo qui
E a quel tavolo c'erano
Emilia c'era Giorgio
Però c'eravamo anche io e Maurizio Lupi
E eravamo a questo tavolo insieme tutti perché
Ascoltavamo un intervento del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che apriva
I lavori del meeting dei due anni fa
E
Era un'estate complicata
La crisi cominciava a mordere
Dal punto di vista economico sociale ma soprattutto se aveva la percezione che l'Europa non trovava
Le soluzioni rispetto a questa crisi e quel discorso del Presidente Napolitano molti di voi che erano lì se lo ricorderanno
Lo ascoltammo e ma mano che parlava ci rendemmo conto che non era un discorso normale
Non era una giornata normale
Stavamo vivendo una giornata che ha cambiato la storia del nostro Paese perché così è stato
Da quel discorso da quel richiamo
Alle istituzioni alla politica agli uomini di buona volontà
Parlate il linguaggio della verità che fece il Presidente Napolitano
è cominciato un cambiamento per il nostro Paese vi confesso che mai avrei immaginato
Due anni fa di pensare che due anni dopo ci saremmo trovati qui insieme in una condizione così diversa ma
Il cambiamento è cominciato allora qui con quel discorso al meeting
Il Presidente Napolitano e talmente
Convinto di questo che non soltanto lo ha richiamato
Nella saluto che ci ha fatto adesso ma voglio ricordare quanto sia stato importante il fatto che abbia citato nel discorso con il quale ha accettato un qualche cosa di straordinario la rielezione al settennato
Esattamente il discorso fatto qui due anni fa e quel parlate il linguaggio della verità
Ma
Se allora dobbiamo ricollegarci
A quel discorso di due anni fa
è un ricollegarci che per certi versi colpisce per tante particolarità per tanti casi
Abbiamo letto tutti sui giornali in questi giorni
In quei giorni della mille nel due mila undici saliva prepotentemente lo spread sembrava che fosse la fine del mondo oggi
In queste ultime giornate
Lo spread i tassi di interesse del nostro Paese son tornati indietro ha prima di quel momento così dramma
Dico dandoci la sensazione che questi due anni un percorso doloroso il faticoso si è compiuto
Ma è un percorso al quale se non parliamo il linguaggio della verità non è cogliamo i punti essenziali il primo
Sull'Italia ma come vedrete nella parte che
Dedicherò all'Europa anche
Sull'Europa non hanno funzionato nella politica nelle regole istituzionali non ha funzionato il sistema di regole che abbiamo
Non ha funzionato
Abbiamo un sistema di regole che non funzionano di regole per la politica per le istituzioni e allora io penso che se dobbiamo parlarci linguaggio della verità dobbiamo dire che adesso abbiamo una grande occasione
E da qui visto che siamo
Alla ripresa
La procedura di urgenza che la Camera dei deputati ha dato perché dal primo settembre si cominci in Commissione a discutere con urgenza
Il cambiamento a mio avviso più urgente che ci sia
Il cambiamento della legge elettorale cambiare una legge elettorale che così come non funzioni una legge elettorale che consenta quella nuova
Che a ottobre io penso alla Camera dovrà approvare
Che consenta
A ognuno di noi di scegliere
I propri rappresentanti e quindi consenta al cittadino arbitro al cittadino di tornare arbitro cito una frase di un illustre
Romagnolo che era Roberto Ruffilli che la furia omicida delle Brigate Rosse venticinque anni fa uccise usi usava quel termine
Il cittadino deve tornare a diventare arbitro una legge elettorale che consenta di nuovo al cittadino di essere
Arbitro
E poi le riforme della politica il finanziamento pubblico dei partiti che il Governo ha approvato e che la Camera dei deputati del Senato della Repubblica devono approvare la
Riforma
Con l'abolizione del finanziamento pubblico dei partiti il cambiamento che porti ai cittadini il potere di dare privatamente con un incentivo pubblico
Il loro finanziamento se lo vogliono
E le altre riforme costituzionali che sono necessari riforme che consentano il ricambio
E riforme che consentono una democrazia efficiente e una capacità decisionale che purtroppo oggi manca
Linguaggio della verità vuol dire dire
Che non possiamo far finta che
A febbraio alle elezioni politiche non sia successo nulla è socia sul terremoto un terremoto che è soltanto un atteggiamento superficiale non riconosce
Un terremoto che ha riguardato tutte le forze politiche
Un terremoto che ha cambiato il modo di essere dei cittadini italiani che hanno scelto un voto molto particolare rispetto
Alla tradizione politica italiana
Ma rispetto al quale non possiamo chiudere gli occhi
Dobbiamo dare delle risposte
Perché quel voto è stata l'ultima richiesta al sistema politico di cambiare quel cambiamento riguarda tutti riguarda tutti riguarda noi in primis a il cambiamento non possiamo essere sordi perché le istituzioni e la politica lo dirò in seguito sono l'unico modo per rispondere alle pressanti richieste
Che per bocca di Giorgio Vittadini venivano fatte prima e allora la politica
Noi dobbiamo
Contro la sovrastruttura e l'ideologia del conflitto permanente far vincere la logica e la forza seconda Trichet dell'incontro
L'incontro vince sul conflitto sempre
E l'incontro
I professionisti del conflitto
Vogliono coprire loro vuoto di valori e dite con il conflitto permanente
I professionisti del conflitto voglio tener viva la rendita di posizione che consente il conflitto permanente
Tutto deve essere coperto dal conflitto perché il conflitto scusa tutto e consente tutto
Copre il merito dei problemi
Si possono non affrontare tanto conta il nemico l'andare contro il nemico
Copre
Con una fitta inestricabile nebbia
Il merito dei problemi perché alla fine le persone non capiscano e si occupino soltanto dello scontro tra
L'amico e il nemico
Quando
La base totalizzante del proprio messaggio politico eh la paura che vinca l'altro o la superiorità morale propria
Vuol dire che in quel momento si sta abusando della buona fede delle persone perché alle persone bisogna parlare il linguaggio della verità delle cose delle riforme da fare non bisogna dire votarmi perché se no vince l'altro
L'Italia per troppi anni ha avuto una politica che ha finito per essere ricompresa dentro queste categorie
E i problemi sono rimasti all'ATO irrisolti
L'incontro lo voglio dire qui con grande chiarezza perché non voglio essere frainteso su questo punto l'incontro non è l'annullamento della propria identità
L'incontro non vuol dire che le differenze e le identità scompaiono
L'incontro fa paura soltanto a chi è incerto della propria identità e dei propri valori
E la forza dell'incontro è proprio legata identità assicuro
Solide che non hanno bisogno va bene parlar male dell'altro per essere convincenti sono sicura e solide non si rinchiude uno in se stesse
Perché alle volte ci può essere anche un dialogo tra sordi non è questo il punto
Ma
L'identità solida non ha paura dell'incontro e agli italiani va detto con il linguaggio della verità cui facevo riferimento prima che si è convincenti
Se si presenta una visione credibile
Se essi realizzano passo passo al tempo giusto i punti qualificanti di quella visione
Non si è convincenti se si chiede il consenso soltanto per la vita e per evitare che arrivi il nemico
Questo è un modo di far politica che non mi appartiene non ci appartiene e il modo di far politica che ha fatto male all'Italia in tutti questi anni
è prevalsa negli anni un'idea di società di corpo elettorale che
Nella quale prevalendo il confronto finisce per dare il via purtroppo una tradizioni ha una caratteristica traccia nel nostro Paese
Non siamo il Paese dei guelfi e ghibellini siamo il Paese del municipalismo spinto il tutti contro tutti è facile basta buttare il fiammifero
Nella stoppa il tutti contro tutti attecchisce
E allora in questo senso l'emergenza uomo al centro del meeting quest'anno la centralità dell'uomo e della persona
O ripreso
Un passaggio a tutti noto forse uno dei passaggi più forti so che era uno dei passaggi che piaceva di più don Giussani
Il salmo ottavo
Il salmo ottavo quello che
Paolo sesto nel mille novecentosessantanove consegnò agli astronauti che andavano sulla Luna
Questa montavo mi è venuto in mente
Il colloquio che ho avuto col nostro astronauta Luca parmigiano che
In questo momento non so in quale parte dello spazio e che però voglio salutare perché fa forte il nostro Paese fa forte
La nostra scienza
Il salmo ottavo che dice se guardo il cielo opera delle tue dita la luna e le stelle che tu hai fissate cos'è mai l'uomo perché teneri Cordì il figlio dell'uomo perché te ne curi
Ognuno di noi è una diversità irripetibile
Ed è questa la bellezza del creato irripetibile
Non c'è nessuno di noi è uguale all'altro
è un concetto assolutamente banale
Quando però ognuno di noi ci pensa a questo fatto
Da qui nasce tutto ognuno di noi è portatore di una diversità irripetibile
Nessuno per questo motivo ha diritto di buttarsi via
E allo stesso tempo le istituzioni la comunità
Noi
Abbiamo il dovere
Prima di ogni
Altra cosa di dare ad ognuno la possibilità di valorizzare il proprio talento perché ognuno a una missione unica e irripetibile nella vita
Penso al ruolo dell'istruzione che so essere uno dei problemi del nostro Paese perché negli ultimi anni è stato uno dei temi
Più bistrattati il lavoro degli insegnanti di ruolo degli studenti
Il lavoro di tutti coloro che ruotano attorno al mondo dell'istruzione quanto
è fondamentale quanto dovrà essere quanto è già fondamentale nei programmi che mettiamo in campo penso
Al primo finanziamento dopo molto tempo
Per i programmi di edilizia scolastica le nostre scuole che stanno venendo giù che è uno dei fatti di questi cento giorni penso alla necessità su questo tema di un cambio di passo che
Assolutamente essenziale allora
Una comunità nazionale vince se ognuno è consapevole della propria missione di quanto la propria missione fondamentale e irripetibile e se rovesciamo questa logica
Al centro sta alla persona la famiglia
Poi c'è lo Stato che aiuta organizza agevola
E allora
Se è così
La sussidiarietà che noi dobbiamo rimettere al centro delle nostre politiche
Che stiamo rimettendo al centro delle nostre politiche ricordi invito a considerare il fatto che martedì prossimo entra in vigore senza altri decreti attuativi senza niente di cui ci sia ancora bisogno
Uno dei principali provvedimenti del decreto del fare
Che è importante nel merito ma è importante anche e soprattutto nell'indicazione che da
è la logica per la quale
La burocrazia non prevale sull'uomo e sulla persona e la logica per la quale sia il diritto Tucci Tadino
A un documento ha una risposta entro un dato numero di giorni se quella non ti arriva lo Stato deve pagare per la propria inadempienza
E la centralità del cittadino
Che noi vogliamo mettere al centro di politiche
Che hanno visto troppe volte in questi anni invece la spesa pubblica crescere
Le tasse aumentare e l'inefficienza dei servizi prosperare esattamente l'opposto di quello che dovrà capitare le tasse dovranno scendere nel modo giusto in cui si potrà fare le speso dovranno essere contenute e soprattutto il cittadino dovrà essere al centro come anche sul tema
Parlo delle impresa in questo momento del pagamento di quello sconcio del nostro Paese cioè i crediti che la pubblica amministrazione non riusciva a pagare alle imprese che vantavano crediti nei
Tre confronti che è uno dei temi
Che oggi si sta affrontando si affronterà con ancora più forza in autunno e allora dicevo prima ognuno
Alla sua missione ognuno ha il ripetibile
E io sento profondamente
Sono molto grato a
Emilia Guarnieri per la citazione di quel senso del limite
Di quel Davide e Golia io lo sento profondamente per quello che mi riguarda il senso del limite
Ma so oggi anche
Che personalmente non l'ho cercata ma personalmente o una missione
E questa missione rendere conto della speranza di un'Italia che vuole uscire dalla crisi
E di soprattutto di un'Italia che sa che si può uscire dalla crisi
Io voglio rendere conto di questa speranza non voglio minimamente che nessuno
Interrompa questo percorso di speranza che abbiamo cominciato
Esso
Che l'uscita dalla crisi è a portata di mano è possibile è possibile a seconda di cosa facciamo noi
Se guardiamo al futuro usciremo dalla crisi
Se ci fermiamo con la testa rivolta sempre al nostro passato non usciremo dalla crisi
Guardiamo al futuro il futuro ci porta le risposte se noi ci mettiamo d'impegno come siamo in grado di fare per uscire da una crisi che è stata terribile è terribile
Io sono convinto che in questo momento importante dirlo con grande forza gli italiani uniranno tutti coloro che ante porranno interessi personali e di parte rispetto all'interesse comune che è quello dell'uscita dalla crisi
E linguaggio della verità cosa vuol dire se lo applichiamo al tema dell'Europa
Innanzitutto
Sul fatto che non siamo convinti che la nostra identità è basata
Sui valori dell'Europa
E che quei valori possono ancora influenzare il mondo
In modo positivo come lo hanno già fatto in passato
La centralità della persona
Lascio intrattenne centralità dei diritti della persona il ruolo sociale della famiglia
I diritti il rispetto dell'ambiente del territorio del paesaggio il ruolo della cultura
Anche questo un tema che abbiamo cominciato a riprendere dagli scantinati nel quale era finito nel nostro paese che
è solo un inizio dovrà essere
Il centro delle politiche di sviluppo del nostro Paese e
La democrazia sostanziale
Perché tanti sono Paesi democratici al mondo ma il problema la democrazia sostanziale
La tutela dei diritti umani tutti i valori che noi decliniamo in Europa
Con una forza della quale dobbiamo essere fieri che fa parte della nostra identità
Solo se l'Europa si unisce davvero in un mondo che è cambiato lo diceva
Giorgio prima
Solo se l'Europa riesce davvero ad avvicinarsi ai cittadini
A essere efficace a risolvere problemi a non crearne riusciremo noi italiani e noi europei a non essere marginali come i numeri
Suggerirei Beraud
Noi siamo un'area geografica piccola con all'incirca mezzo miliardo di abitanti
Il mondo se lo guardiamo quanto e più grande
Quanto è più vasto quanto se facciamo soltanto una logica di dimensioni e di muscoli dove siamo
Incapaci di giocare un ruolo saremo incapaci di giocare il ruolo che invece abbiamo giocato nel passato e che son convinto saremo in grado di giocare il futuro
Eppure
L'Europa è stato il cuore della crisi
Sei anni cinque anni
In cui tutti a dire la crisi dell'Europa la crisi dell'euro
Tutti a dare la colpa non è europea della crisi della recessione globale che c'è stata una crisi che non è nata in Europa
Una crisi che è nata nella finanza americana
Ma
Noi siamo sembrati colpevoli di questa crisi
E
Perché
Perché gli altri sono usciti dalla crisi gli Stati Uniti sono usciti dalla crisi stanno uscendo dalla crisi noi la nostra incapacità di uscirne ha portato alla recessione globale allora
Quest'ultima parte della mia riflessione la voglio rivolgere proprio al tema
Dell'anno prossimo il due mila e quattordici
Il due mila e quattordici può essere
L'anno del nuovo inizio dell'Europa
Sarà un anno cruciale per l'Europa il due mila quattordici
Intanto perché si voterà
E si voterà un Parlamento europeo in cui ci giochiamo molto
Se continuiamo con un'Europa che non dà risposte o dalle risposte sbagliate il prossimo Parlamento europeo rischia di essere il più antieuropeo Parlamento europeo della storia europea
Se viceversa
Ci muoviamo sulla strada che la mostra che invito tutti a visitare perché è veramente bella interessante ben fatta ci traccia noi abbiamo le condizioni perché l'anno prossimo sia all'anno del nuovo inizio
Un nuovo inizio europeo
Che parta innanzitutto dalla consapevolezza del successo della storia europea
Un primo elemento di questa consapevolezza la citato Vittadini prima lo voglio ripetere ma ci rendiamo conto del fatto che
Oggi la Presidenza semestrale dell'Europa
è tenute guidata da un Paese che tredici anni fa era Unione Sovietica
L'IVA la Lituania un paese che noi avremmo considerato l'altro non noi avremmo detto loro oggi diciamo noi e
Oggi
La nostra guida
Il noi è dato da un Paese così
Il successo
Di quest'ultimo anno
L'Europa eh storie di successo perché attrae
Il primo luglio di quest'anno è entrato il ventottesimo Paese nell'Unione europea entrata la Croazia il primo gennaio
Entrerà il diciottesimo Paese nell'euro
La Lettonia
Un altro Paese che dodici anni fa tredici anni fa era Unione Sovietica
All'ultimo Consiglio europeo abbiamo dato inizio
Ai negoziati
Per
L'adesione della Serbia Belgrado
Come si può dire che Belgrado non è il cuore dell'Europa che Belgrado non è Europa tutta la storia ce lo dice che Belgrado eh Europa
Consapevolezza di una storia di successo consapevolezza anche però di una storia
Che questo successo deve meritassero
Capace cioè di assumersi le proprie responsabilità
Nel mondo c'è bisogno oggi di un'Europa capace di assumersi le proprie responsabilità penso alle immagini che ci arrivano dal martoriato Egitto
Non possiamo essere fermi e silenti rispetto a quello che sta accadendo non è possibile
Il dramma dei giorni nostri
In cui si vedono quelle immagini e si discute
Sui tour operator e sugli italiani o gli europei in vacanza o non in vacanza nelle località turistiche del Mar Rosso
La contraddizione di un tempo che mette insieme con immagini così contrastanti e contraddittorie
Ma se io penso a cosa vuol dire un'Europa che sia capace di assumersi responsabilità non posso non dimenticare l'hanno citato il Presidente Napolitano prima nel suo videomessaggio
E l'ha citato anche Giorgio Vittadini
Se da qui si va all'aeroporto di Rimini e si prende
Un aereo in cinquanta minuti forse un'ora si può arrivare
A Sarajevo si arriva a Vukovar se arriva mostra si aprirà a Srebrenica
Luoghi che
Non più tardi di quindici anni fa
Sono stati i luoghi diciassette anni fa a diciotto anni fa della vergogna
Per la vergogna di un'Europa che ci ha messo anni
Ad affrontare dentro
Il suo territorio e la sua anima uno dei più terribili conflitti etnici che sia mai a caldo accaduto
Mai più questo dobbiamo dirlo con grande forza mai più quella vergogna
Vergogna caduta per colpa anche della nostra incapacità di decidere
Mai più quella vergogna
Un'Europa capace di assumersi responsabilità nel mondo
Come
Innanzitutto un'Europa capace di decidere
Tante volte mi è venuto in mente in questo paragone che lo so benissimo che hai puristi
Del diritto
Nel diritto internazionale così come del diritto costituzionale può sembrare un paragone debole
Superficiale secondo me non lo è
La crisi è cominciata negli Stati Uniti la crisi finanziaria
Lì ci hanno messo poco tempo per decidere e uscire da quella crisi
Il virus è arrivato da noi
è entrato in circolo e non eravamo capaci di uscirne
C'entra la politica c'entrano le istituzioni
Io penso che cosa sarebbe caduto della politica americana se avessero avuto le nostre regole europee per decidere
Penso cosa sarebbe accaduto a loro se per decidere
Avessero dovuto mettere insieme
Tutti i governatori di tutti gli stati dei cinquanta e cinquanta Stati americani
Con
Il
I loro rispettivi Parlamenti decidere tutti all'unanimità trattati da far votare nei loro Parlamenti con le loro Corti costituzionali
Che dovevano poi tutte le Corti costituzionali decidere non ci sarebbero riusciti molto semplicemente
Ci sono riusciti perché lì c'è stato un Presidente un Parlamento e una banca centrale che si sono assunti questi tre soggetti la responsabilità di prendere delle decisioni nel tempo giusto l'hanno fatto hanno deciso sono usciti dalla crisi
Ci sono voluti trenta vertici europei trenta vertici europei con conferenze stampa annunci riunioni preparatorie sigle
L'Europa oggi la istituzione che non consentono di decidere
Ed è assolutamente necessario cambiarle e non si può non andare verso quella direzione a partire dal fatto che queste istituzioni devono essere legate ai cittadini
Perché se no accanto che accade quello che è accaduto in Grecia
Dove i cittadini hanno votato un Parlamento
Quel Parlamento ha preso delle decisioni
Non andava bene
Da
Sopra altri hanno preso decisioni che
Hanno rovesciato quel Parlamento e i cittadini hanno chiesto cosa cosa conta il nostro voto
La sovranità popolare la democrazia che cos'è
Sono stato ad Atene qualche giorno fa per testimoniare
Il fatto che la crisi è cominciata lì
Ed io Lipari soltanto
Perché l'Europa è nata lì
Europa nel mezzo greco è nata lì
Ed era una principessa
Finisce tra l'altro quindi potremmo dire che era extracomunitaria perché
L'Europa è extra comunitaria forse anche la visita di Papa Francesco a Lampedusa la capiamo da un altro punto di vista
E la necessità quindi proprio per questi motivi di avere oggi un'Europa capace di decidere
Ma allo stesso tempo un'Europa che così come non fa perché non è applicata la sono la sussidiarietà
Perché le istituzioni sono
Fredde
Suo sono nella burocrazia nel burocratici smog
Non ci consentono oggi di quell'Europa che parli cittadini risolva i loro problemi
E sia in grado di essere vista come abbiamo tentato all'ultimo vertice europeo
Perché quella battaglia sulla disoccupazione giovanile con i risultati che sono venuti che dovremo applicare dovremo continuare perché il tema
Dei giovani del ruolo dei giovani è un tema
Centrale essenziale ma perché non si può
Far sì che i vertici europei parlino di sigle astratte che non si capiscono che sono incomprensibile non parlino dei problemi dei cittadini la necessità quindi
Di far sì che si parli
Di sviluppo di lavoro un'Europa che parli di lavoro che crei lavoro che aiuti a creare lavoro
Accanto
Al rigore nei conti pubblici che c'è ci vuole perché nessuno di loro fare debiti
Abbiamo imparato nel passato fare debiti e fare deficit vuol dire scaricare sui nostri figli e siccome nessuno di noi nella sua famiglia farà mai di scaricare i propri debiti sui propri figli
Perché lo dobbiamo fare tutti insieme come Paese come nazione
è una promessa che dobbiamo farci che io mi sono fatto con me stesso il giorno che ho cominciato il ventinove aprile
Tutto ciò che faremo
Non faremo senza fare nuovi debiti perché le difficoltà dell'Italia di oggi
Nascono dai troppi debiti che nel passato si sono fatti quando era facile fare debiti
Oggi paghiamo il conto di quei debiti
E però perché ci sia un nuovo inizio c'è bisogno di una cosa essenziale
C'è bisogno che si rimetta la finanza al proprio posto
Perché la crisi è nata perché la finanza è uscita dal proprio ruolo ed è diventato il centro di tutto la finanza
E i finanzieri
Le bolle finanziarie sono oggi come erano un tempo le guerre
Studiando la storia quante volte ci siamo imbattuti in passi della storia al quale ci veniva raccontato che
Un errore di un generale aveva comportato migliaia di morti per errore
Quanti morti veri
Imprenditori che si sono suicidati disoccupati che si sono tolti la vita ci sono stati per gli errori della finanza per le bollette della finanza
Che sono oggi
Le moderne guerre
Noi dobbiamo dire
Che le scelte che a livello internazionale dobbiamo fare devono riportare la finanza allo al suo posto la lotta all'evasione fiscale ai paradisi fiscali internazionali da cui nasce tutto
Devono essere l'obiettivo essenziale sul quale lavorare e soprattutto sapere che la finanza ci vuole se la finanza sussidiaria rispetto
All'impegno per Investimenti per le imprese le piccole e medie imprese le grandi imprese
Non se la finanza e fine a se stessa
A me
Viene in mente tante volte quando penso a come è cominciata la crisi
Penso che la crisi è cominciata negli Stati Uniti
è cominciata con il suo con i mutui saprà in
Con l'idea che si potesse
Prendere a prestito tutto senza di pagare
E con
Un'architettura finanziaria costruite in modo tale che tutti guadagnavano
Guadagnano coloro che la costruivano
Che essi
Aumentavano gli stipendi ha di mira a dismisura arrivavano al stipendi che erano cento volte duecento volte quelli dei loro dipendenti
In una condizione assolutamente insopportabile e insostenibile
Era un po'la logica a me che son toscano tante volte è venuto in mente Pinocchio
E Pinocchio Collodi lo fa passare no quella nottata nel campo dei miracoli in cui cercano di fargli credere che mettendo i soldi no
Nel campo dei miracoli annaffiamo e poi viene fuori la pianta con i soldi e tante volte e così
E tante volte così se la politica non fa la sua parte
Sono un previene
Se non spiega se non crea una condizione che sia completamente diverso è differente allora
La finanza che va rimessa al suo posto nell'Europa del nuovo inizio e lo sviluppo e lavoro che devono essere il cuore accanto alla monito a non fare più debiti
Ma tutto questo funziona solamente
Se ci sono due concetti essenziali che io
Voglio trarre da un episodio che a me ha sempre colpito molto di un personaggio un personaggio che ha citato nella mostra
La visione e il coraggio
Visione e coraggio che solo la politica quando un'altra possono avere
L'episodio quello famoso del Cancelliere tedesco
Della riunificazione tedesca Helmut Kohl che
Quando si trattò di decidere le modalità della riunificazione
Ovviamente il tema chiave era
Il marco dell'est e il marco dell'Ovest era chiaro a tutti che nella sostanza
Non era una riunificazione ma era una annessione
Da parte dell'Ovest dell'est
Ma era chiaro a tutti che non sarebbe mai funzionante se non ci fosse stata pari dignità delle persone ancor prima che delle monete
E a tutti i tecnici della Bundesbank del Ministero delle Finanze che dicevano al massimo si può fare un cambio
Nel quale a metà il valore del marco dell'est rispetto al marco dell'Ovest
E tutti insistevano su quella strada
E col disse no perché qui non è questione di finanza di regole
Sono i nostri due popoli e se noi facciamo un'unica Germania dei nostri due popoli
Bisogna che i due popoli abbiano il senso di una riunificazione alla pari e se questo non c'è non ce la faremo mai e contro tutte le indicazioni disse si fa alla pari
E alla fine vinse lui
Noi dobbiamo
Su questo voglio concludere
Rilanciare la politica alta
Non ci sono grandi scelte sono cioè la politica
E non abbiamo avuto esempi
Di gran bella politica nel nostro Paese
Dove ne abbiamo avuti purtroppo tanti di mala politica ma non dobbiamo pensare che se questo è avvenuto
Possiamo farcela senza la politica
Non ce la facciamo senza politica così come non ce la facciamo con la mala politica
è uno sforzo nel quale dobbiamo tutti gareggiare essere esigenti fortemente esigenti a richiedere trasparenza
Costi ridotti
Responsabilità ricambio ringiovanimento
Ma allo stesso tempo dobbiamo sapere che c'è bisogno della politica alta e lo dobbiamo sapere perché soltanto così si fanno le scelte di largo respiro
Sapendo che noi europei
Secondo me abbiamo una grandissima forza
Se l'abbiamo noi europei ma fatemelo dire con orgoglio ce l'abbiamo soprattutto noi italiani
Quando mi si chiede ma come
Come ce la faremo per il futuro
Io non ho dubbi innanzitutto non ho dubbi che ce la faremo ma non ho dubbi che ce la faremo per un motivo molto semplice
Noi italiani
Abbiamo il culto che ci è stato tramandato dei nostri genitori dei nostri nonni
Del tempo
Della terra e della bellezza sono tre concetti che sono nostri
Sono
Il tempo
Il fatto che il tempo per noi non è un tempo che può correre normalmente perché
Il tempo per la nostra civiltà è stato un tempo particolare
E il tempo ha voluto dire che sulla terra
Suo ogni lembo della nostra terra qualcuno di noi c'è stato prima di noi
E c'è stato qualcuno che ci ha passato un testimone e ci chiede di curare quella terra perché qualcun altro verrà dopo di noi
E ci chiede di mantenere quel culto della bellezza
Quel culto della bellezza che il motivo vero dell'attrazione dal resto del mondo tutto questo non può che avvenire con un'attenzione di cura straordinaria
Un'attenzione quindi a far sì che chi fa politica si concentri su questi temi lasci perdere il proprio interesse di bottega e guardi a questo
Noi abbiamo una grande opportunità davanti a noi nel due mila e quindi ci faremo un'Expo a Milano sarai l'unico Expo che si svolge in Europa per trent'anni esattamente su questi temi
I prodotti della terra
I prodotti della terra legati per l'appunto alla possibilità di sfamare il PM il pianeta tempo terra bellezza io credo
Voglio concludere su
Questo concetto che è un concetto che se non riscopriamo non ci batte nessuno ce lo teniamo nascosto
Rimarremo marginali
Mi ricordo
Sempre il racconto che mi faceva
Mio nonno mio nonno materno che in Sardegna faceva il dottore agronomo nel dopoguerra e figuriamoci dopo la guerra dopo tutto quello che era successo il primo compito di un dottore agronomo era quello di
Correre perché le amministrazioni locali chiedevano di delimitare i territori dei contadini gli stanzi come si dice
In sardo e lui correva perché aveva questo compito e chiedeva di delimitare questi starsi dei contadini e andava da questi contadini
E i contadini sardi da cui andava me lo raccontava come forse il più grande esempio di saggezza che mi chiedeva di portare dentro e di portare avanti di tramandare che
Gli ripetevano
Senza particolare polemica ma con fermezza
Come solo i sardi sanno fare gli ripetevano guardi dottore
Lei
Cioè una tutte le sue buone ragioni bisogna fare di corsa bisogna fare i muretti a secco per delimitare gli spazi
Però questi muretti a secco con i quali noi delimitiamo gli starsi che per lei poi sono un foglio di carta che da
Al Comune
Sono un'opera d'arte perché nessun muretto a secco fatto con le pietre che noi prendiamo delle nostre montagne diverso è uguale a quello vicino e soprattutto perché
Quando fra qualche anno qualcuno lo vedrà
E dirà
Sia resistito alle intemperie
E se
Ancora bello oppure no
La risposta che si terrà non sarà Emma c'aveva il dottore agronomo che li metteva fretta perché doveva consegnare la documentazione quindi l'ha fatto un po'come veniva
Il contadino sardo che gli diceva deve essere bello se ho bisogno di più tempo
Mi prenderò più tempo perché deve rimanere e deve rimanere la bellezza di questo vera
Io da questo insegnamento tratto molto perché questo insegnamento e l'insegnamento di come siamo fatti noi italiani siamo stati forti per questo motivo
Io son convinto che per questo motivo non ci può battere nessuno se soltanto noi vogliamo farci grazie
Grazie Presidente per questo
Per tutto quello che lei ha detto che
Io credo accogliamo come
Una testimonianza innanzitutto di uno che sta
Provando veramente a fare quello che anche a noi oggi ha detto e anche noi vogliamo continuare a
Veramente provare a fare quello che diciamo
Siamo
Certi di ciò che diciamo e siamo desiderosi di mettere
A servizio di una costruzione caricati di speranza e carica di incontro come lei ci diceva quello che si quello di cui siamo certi
Adesso due giovani studenti universitari che hanno collaborato alla realizzazione alla costruzione della mossa sull'Europa rivolgeranno due domande al
Presidente eletta
Gli studenti sono sarà Tarantini
Quarto anno della Facoltà di giurisprudenza della Statale di Milano e Matteo Berti terzo anno della Facoltà di giurisprudenza della Cattolica Sacro Cuore di Milano
Egregio signor Presidente
Mi chiamo Matteo frequento il terzo anno di giurisprudenza all'Università Cattolica di Milano
Come ha detto il professor Vittadini nella mostra lanciamo la provocazione dell'Europa come il vero nuovo mondo
Spesso però ciò che veramente affascinano dei giovani sono esperienze universitarie i lavorative oltre oceano
In che modo secondo lei
L'Italia può giocare in Europa
Impeto positivo di chi come me desidera ripartire
L'Italia può avere un ruolo da protagonista
Voi destinata a rimanere il Paese
Da cui i giovani devono scappare per poter crescere e costruire
Greggio signor Presidente mi chiamo Sahara infrequente l'ultimo anno di giurisprudenza all'Università degli Studi di Milano
In questi mesi preparando la mostra con altri studenti i docenti universitari ho scoperto che essere reali dei critici non consiste tanto nel soffermarsi su ciò che non funziona uso i punti deboli di un sistema
Quanto piuttosto nello scovare nei punti di forza preoccupandosi di sostenermi e prenderli come spunto per un nuovo slancio
Secondo lei quali sono oggi questi punti di forza dell'Europa e del nostro Paese che possano essere utili per riscoprire le ragioni per cui vale ancora la piena restare insieme
Grazie mille
Per la prossima volta
Parto dalla questione dei giovani che citava Matteo Matteo Berti prima che è sicuramente la questione
Che in questo momento ci sta più a cuore e mista stia a cuore
La battaglia di questi primi cento giorni di vita del Governo si è concentrata su molti temi
Ma questo della questione dei giovani è stato sicuramente il tema principale il primo
Ed è un tema che continuerà
Perché non basta
Quello che abbiamo fatto sapete che oggi
Per i prossimi diciotto mesi in Italia c'è
Una decontribuzione totale quindi un incentivo al massimo livello per l'assunzione di giovani e vogliamo lo voglio ripetere sempre perché questo incentivo per l'assunzione con contratto a tempo indeterminato
Quindi
La possibilità di dare lavoro che non sfoci in precarietà come purtroppo
I nostri giovani accade rappresenta uno degli obiettivi essenziale e aggiungo anche
Sapendo che
Non vogliamo su questo limitarci soltanto un lavoro sul tema della disoccupazione dei giovani perché so e sappiamo benissimo
Quanto la disoccupazione di chi non è più giovane sia altrettanto drammatica per questo motivo
Segnalo anche uno dei provvedimenti già adottati che ha già norma di legge e che riguarda l'incentivo anche qui
Per le imprese per gli imprenditori ad assumere
Lavoratori che siano nella cosiddetta ASPI cioè che siano che abbiano perso il lavoro abbiano l'ultimo sussidio pubblico durante quel periodo se vengono assunti
Da un imprenditore quell'imprenditore può a bere lui per l'assunzione quella parte di sussidio e quindi c'è un'incentivazione all'assunzione di lavoratori disoccupati cito questi due temi ma torno ai giovani
Perché la questione dell'emergenza occupazionale è secondo me
La più grande emergenza per l'uomo di oggi e la questione la battaglia di questi primi cento giorni è stata non soltanto per
Per mettere in campo misure in Italia che adesso da adesso in poi sono operative e sperano spero diano dei risultati ma anche soprattutto per far sì che questo tema diventasse un tema europeo
Diventasse un tema europeo in modo tale che a livello europeo si provasse a mettere in campo misure che fossero appunto misure
Straordinarie di tutto il continente e tutto il continente si facesse carico della questione giovanile qui c'è anche un problema
Di natura mi verrebbe da dire quasi culturale
Ne parlavamo prima con
Emilia con Giorgio la questione giovanile era centrale negli anni Sessanta negli anni settanta
Tutti a parlare di questione giovanile era il grande tema la questione giovanile se ripensiamo ai temi che dibattito degli anni novanta o degli anni due mila chi ha più lui parlato mai di giovani
Sono temi
E nella dibattito culturale non solo dal nostro Paese sono scomparsi e perché sono scomparsi sono scomparsi perché alla fine
Si è parlato soprattutto degli ex giovani
Il cambiamento della demografia che ha consentito
Di modificare i tempi e i termini della vita per la quale
Gli ex giovani degli anni sessanta e settanta sono stati
Il cuore il centro
Degli anni Novanta e due mila e ci siamo
Tutto il sistema messo da parte la nuova fiera questione giovanile cioè la marginalizzazione dei giovani che un tempo anche dal punto di vista della
Peso elettorale erano una parte consistente della società e che oggi invece non lo sono più perché la
Demografia è cambiata
E che soprattutto sono finiti in un angolo in alcuni Paesi peggio che in altri secondo me in Italia c'è l'emergenza
Maggiore ed ecco perché
C'è bisogno di un
Straordinarietà di interventi e questi interventi riguardano la scuola l'istruzione che deve essere messa al centro delle politiche e delle politiche di rilancio per dare
Ai giovani quelle
Tutti quei quella forza per stare in un mercato del lavoro che deve cambiare i nuovi centri all'impiego
Il nuovo la nuova gli Oscar antiche applicheremo dal primo di gennaio questo sarà il cuore perché quello che ha detto Matteo Berti prima
è importante c'è bisogno di fare esperienze fuori dall'Italia
Ed è tutt'altro che irragionevole il fatto che il nostro Paese debba anche incentivare queste esperienze da fare fuori purché
Non siano biglietti di solo a andata purché non ci sia soprattutto la incapacità del nostro Paese di attrarre talenti e studenti anche da fuori
La capacità di
Essere in grado qui di far sì che tutti coloro che sono andati tornino se vogliono troppo al meeting
Si è il intergruppo per la sussidiarietà che
Il cui incontro comincerà fra pochi minuti si è fatto carico di un bel progetto
Che poi diventato un progetto di legge che hanno portato avanti vari parlamentari Vaccaro Vignali e altri il che è diventato legge sulla possibilità di aiutare il rientro
So benissimo che non basta so benissimo che il tema viene spesso
Sviluppato dicendo sì ma
Ben altro ci vuole ben altri temi e ben altri cambiamenti nel nostro Paese è vero però io penso che di benaltrismo il nostro Paese muore perché il nostro un Paese che
In cui il cinismo
Del dire risposte rispetto a ogni risposta sì ma ci vuole ben altro che è il modo col quale ci si lava la coscienza non si fa niente e si è tutti apposto si critica che si chi fa qualcosa
E siccome
L'Italia invece a un Paese
Che è fatto di persone che hanno voglia di fare
E a me colpisce molto vengo a quello che diceva sarà Tarantini prima
Che siamo diventati un Paese invece cinico un Paese appunto di persone che preferiscono stare alla finestra criticare
E non assumersi responsabilità un Paese che invece
A
Ha fatto tanto proprio grazie alla voglia di fare dei propri
Concittadini dei giovani dei meno giovani le arti di mestieri la capacità delle piccole imprese di mettersi in campo e di svolgere attività proprie la capacità appunto del nostro Paese di
Fare di tanti imprenditori degli ambasciatori del made in Italy in giro per il mondo quella parte quella forza che dobbiamo
Rilanciare uno dei progetti del settembre è questo piano destinazione Italia
Un piano fatto di incentivazioni per l'attrazione degli investimenti che vogliamo mettere
In cantiere che in parte già affronto che porteremo in giro per il mondo cercando di dire l'Italia e ancora il Paese per il quale vale la pena fa è un investimento fare la pena fare un investimento soprattutto venire a venire a viverci venire a cercare di fare le cose venire
A cercare di capire di esserci immaginando
Che le occasioni che qui ci sono possono essere occasioni interessanti
Io su questo voglio concludere ringraziandovi ancora del calore che mi avete trasmesso dicendo che questo calore me lo porto dietro e lo userò nei momenti duri di questo autunno e di questo inverno
Ma anche per dirvi che il nostro impegno anche su tutti questi progetti che ho citato e quello
Di convincere le persone in Italia e nel mondo che l'Italia può tornare ad essere una scelta di vita
Può tornare ad essere una scelta di vita positiva perché Italia è un concetto positivo Italia noi noi stessi
Troppe volte la raccontiamo e ce la raccontiamo associata a fatti soltanto negativi autolesionismo benaltrismo
Io vorrei che tutti noi sapessimo che una parte della nostra missione io so quanto è importante questo per me
E cercare di far sì che invece questo sforzo di convincere gli altri a scegliere l'Italia come stile di vita
è una scelta che può fare grande di nuovo il nostro Paese son convinto veramente che ce la faremo grazie