Rassegna di Geopolitica: il futuro delle Relazioni Internazionali e le sfide per l'Occidente

Buongiorno gli ascoltatori di Radio Radicale lunedì ventidue luglio due mila tredici con la puntata di oggi la rassegna di geopolitica
Ci occupiamo del futuro delle relazioni internazionali e le sfide per all'Occidente abbiamo scelto un articolo dall'ultimo numero della rivista Aspenia in edicola il volume intitolato ritorno a occidente
A ognuno il suo populismo vediamo intanto che cosa scrive nella sua editoriale alcuni passaggi Marta da solo come altre volte in passato l'economia americana sta dimostrando maggiore rapidità rispetto all'Europa nel suo complesso
Nel superamento di una grave crisi la più grave anzi dal secondo dopoguerra rimangono però anche per Washington sei vincoli di bilancio una maggiore attenzione così degli impegni internazionali
Questa prudenza sembra essere un tratto distintivo dell'Amministrazione Obama anche al di là delle pressioni di breve termine
Se l'America in parziale ripiegamento l'Europa di fronte una fase in cui dovrà riuscire non solo a rilanciare la crescita economica
Superando il meno meno austerità stagnazione ma anche a gestire un relativo calo dei beni collettivi forniti tradizionalmente dagli Stati Uniti
Lei era della pax americana è finita con le sue conseguenze anche per l'Europa
Riflettere su questo punto per un'Europa che non riesce a darsi una politica estera comune non è certo una novità
Il fatto tuttavia che tale problema si pone oggi in termini diversi dal passato perché sono cambiate le condizioni di contesto
Non solo per effetto delle scelte americane ma anche perché altri attori importanti dalla Turchia la Cina l'Arabia Saudita al Brasile hanno ambizioni e potenziale per influire direttamente sui dossier regionali con globali
Io non te insomma rischia di trovarsi esposti e non tanto causa di contrasti con Washington bensì a causa di una diversa combinazione del potere internazionale
E se lo sfondo è questo il prisma può essere totalmente rovesciato
I legami atlantici legami con l'America che sta entrando forza economica ma che anche in parziale lui tra i cinque appaiono perfino più decisivi che in passato non solo e non tanto il classico rapporto sul piano della sicurezza reso tangibile soprattutto dalla NATO
Ma anche e forse soprattutto la rete di scambi economici lungo la quale scorrono linfa culturale e umana oltre che commerciale finanziarie fine della pax americana ma al ritorno ad coincidente questo passaggio elettorale Marta Dassù
Spiega anche il titolo di questo numero di Aspenia prosegue editoriale
Non siate seri motivi di preoccupazione sulla ripresa europea le opportunità sull'ATO tratti coesistono
Ritorno Occidente significa oggi il passaggio dall'alleanza Security Forest cioè prima sicurezza del secolo scorso a un'alleanza economica adattata al ventunesimo secolo
Nessuno si aspetta che negoziati tra nuova partnership economica transatlantica saranno agevoli e privi di incidenti di percorso il diavolo sta certamente nei dettagli e soprattutto per segare un complesso cordoli passa portata tra dottori economici di primo piano su scala globale
D'altra parte per sconfiggere il diavolo ci vuole una visione di insieme cioè chiarezza di intenti strategici e flessibilità tattica del cercare compromessi non al ribasso
Come si sostiene Charles caccia nel suo saggio sulla mondo di nessuno obiettivo condiviso da uno presso il politico di riuscire a dare vita a una realistica governance globale
Così scrive tra l'altro nel suo editoriale Marta Sasso e allora non andiamo a vedere che cosa schiacciare scaccia nell'articolo pubblicato
Nell'ultimo numero di Aspin Anzasca finalmente docente dell'azione internazionale alla Georgetown University
Io la lista anche perso il Council on Foreign Relations l'articolo intitolato guardando esse in un mondo di nessuno
La distribuzione globale del potere sta rapidamente cambiando Europa e Stati Uniti che per circa due secoli era dominato insieme la scena internazionale
Se non se ne andò al potere influenza Cina India Brasile e altri Paesi emergenti
E conseguenze di questo riassetto saranno amplificata dal fatto che nell'azione ascesa sano sviluppando loro peculiari modelli di governo ed economia capitalistica che non corrispondono ai criteri politici ed economici occidentali
Il ventunesimo secolo non apparterrà d'Europa agli Stati Uniti alla Cino altre potenze sarà un mondo di nessuno
Le democrazie occidentali scrive capaci anzi trovo dunque di fronte alla prospettiva di un mondo ben diverso da quello che conoscevamo
La loro influenza in declino e la loro versione della modernità democrazia liberale capitalismo industriale è stato laico dovrà misurarsi con altri modelli politici ed economici tra cui il capitalismo di Stato in Cina e Russia l'Islam politico Medioriente
E il populismo di sinistra in America latina
Per adattarsi a questi rapidi sviluppi della situazione internazionale sull'Occidente dovrà ritrovare il suo slancio economico
E recuperare la sua vitalità politica compiti non facile nel momento in cui l'Europa subisce pesantemente l'impatto della crisi del debito e gli Stati Uniti sono quasi paralizzati dall'aspro conflitto tra i partiti
Nei prossimi decenni assisteremo totale stravolgimento dell'ordine gerarchico globale
Ai tempi della guerra fredda gli alleati occidentali producevano oltre due terzi da ricchezza mondiale oggi ne producono circa la metà e ben presto scenderanno molto al di sotto di questa soglia
Ancora nel due mila dieci Stati Uniti Giappone Germania e Francia erano tra le cinque principale economie del mondo
Tra i Paesi in via di sviluppo solo la Cina la Giunta in vetta piazzandosi al secondo posto entro il due mila cinquanta secondo le proiezioni di Goldman Sachs
Quattro delle cinque principali potenze economiche del mondo saranno Paesi emergenti India Cina Brasile che russa
Tra i Paesi oggi più avanzati solo gli Stati Uniti rientrano in questa classifica ma saranno al secondo posto la loro economia sarà quasi la metà rispetto a quello della Cina
Questo nuovo scenario desiata prendere corpo in tempi molto rapidi la Banca mondiale prevede che il dollaro perderà la sua egemonia internazionale intero il due mila venticinque
La moneta americana l'Euro e il renminbi cinese a cui saranno pari importanza e non si siamo l'Italia abbassato su più valute
Questa ridistribuzione della ricchezza mondiale soluzione Cacciari deriverà principalmente dalla stessa di altri Paesi non dal declino assoluto l'Occidente
Anzi grazie la capacità di ripresa la sua economia dalla sua superiorità militare l'America di essere al vertice o comunque primissimi posti nella gerarchia negli anni avvenire
E fin tanto che l'Unione Europea rimarrà unita continuerà ad essere uno dei principali poli commerciale di investimento del prossimo futuro
Ciò nonostante procedente sta indubbiamente perdendo la sua posizione egemonica
La storia insegna che questi cambiamenti dalla distribuzione del potere globale sono pericolosi e creano di solito instabilità provocando non di rado guerre tra grandi potenze
Una delle principali sfide strategica di questo secolo sarà quella di riuscire a governare questa fase di transizione garantendo che si svolga pacificamente
L'Occidente prosegue CIAL scaccia nel suo articolo docente dovrà adattarsi alla perdita non solo il suo primato materiale ma anche della sua egemonia ideologica
I paesi emergenti non seguono più sui modelli di sviluppo accettando passivamente il ruolo loro assegnato all'ordine internazionale liberale costruito
Dalle democrazia del dopoguerra quei Paesi sano costruendosi le proprie versioni della modernità che respingono i modelli ideologici dell'Occidente
La gestione dei nuovi scenari globali dovrà dunque fare i conti con un mondo sempre più diversificato e sempre meno malleabile se leader occidentali non ne prenderanno atto se continuano a pretendere che gli altri si conformi ai loro valori
Non solo non riusciamo a capire le potenze emergenti ma si alleneranno anche molti Paesi stanchi rivedessi imporre gli stand di governance occidentali
Che sono rapidamente acquisendo mezzi economici e politici per consolidare le proprie versioni la modernità alternative a quella occidentale
Non è certo la prima volta che le principali potenze mondiali adottano sistemi di governo di commercio completamente diversi
Diciassettesimo secolo il Sacro Romano Impero Impero ottomano quello dei Mogul Vadim una stia King e lo show un altro ritocco Gava amministravano ciascuno i propri affari secondo le proprie regole la propria cultura
Ma si trattava di potenze larga misura chiusa in se stesse che interagiscono poco con l'esterno e non avevano perciò bisogno di concordare una serie di regole comuni per gestire i loro rapporti
In questo secolo al contrario per la prima volta nella storia
Molteplici versioni di modernità cui sistoli in un mondo interconnesso l'Occidente non sarà più il fulcro e l'ancoraggio della globalizzazione
Avremo vari centri di potere fondati sui modelli alternativi
Che si sfideranno in condizioni di maggiore parità per governare efficacemente a livello globale questi processi sarà necessario trovare una comune una terreno comune d'intesa andiamo motivi di sintesi alle conclusioni dell'analisi di caccia
Non è un caso che la crisi e di governabilità dell'Occidente coincida con la nuova forza politica acquisita dalle potenze emergenti cioè con il mutamento dei rapporti di forza economici e politici a vantaggio della periferia del sistema internazionale
Nello stesso momento in cui integrandosi un mondo globalizzato i Paesi democratici perdono capacità di controllo sulla loro e società
Quelli illiberali come la Cina mantengo invece una stretta deliberata sui loro sistemi attraverso la centralizzazione dei processi decisionali la censura sui media che la regolamentazione statale dei mercati e dei flussi finanziari
Se le principali democrazie continuano a perdere il lustro e prestigio mentre i Paesi emergenti acquistano vigore
Gli effetti destabilizzanti questa transizione del potere globale rischiano di essere ingigantiti al contrario il riassetto degli equilibri e delle gerarchie internazionali avverrà in modo molto più ordinato
Se le democrazie occidentali recupereranno un ruolo di leadership oggi dunque eh più importante che mai che l'Occidente riacquisti vitalità economica in fondo al nuovo slancio nelle sue istituzioni democratica
Quel che serve secondo carcere è una risposta moderna vincente alle tensioni di fondo tra democrazia capitalismo e globalizzazione
Una nuova agenda politica che deve mirare a riaffermare il controllo dei popoli sull'economia orientando lo Stato a dare risposte efficaci alle realtà dei mercati globali
Ma anche alle richiesta delle società di una più equa distribuzione dei costi e dei benefici per recuperare la sua forza e credibilità politica l'Occidente deve raggiungere tre grandi obiettivi sono il seguente
In primo luogo le democrazie occidentali devono perseguire sia individualmente che collettivamente strategie di rinnovamento economico che vadano ben oltre le solite ricette
Se vogliono competere con il capitalismo di Stato cinese far fronte alle potenti spinte della globalizzazione europee statuiti devono impegnarsi in una pianificazione economica strategica su una scala senza precedenti
Per rilanciare l'economia le imprese con cambiamenti strutturali così ampi occorrono progetti di lungo respiro massicci investimenti l'occupazione delle infrastrutture nell'istruzione e nella ricerca
In secondo luogo il leader occidentali dovrebbero elaborare una sorta di populismo progressista che incarna il malcontento dell'elettorato verso traguardi costruttivi e consenta alle tendenze centrista di prevalere sugli interessi particolari e sulle ali estreme dell'arco politico
In altri termini le élites avevano infondere fiducia dei cittadini nella capacità delle istituzioni di creare un benessere diffuso
Questi due elementi un attivismo progressista e la mobilitazione del centro politico offre una concreta speranza di ridare slancio e credibilità i sistemi democratici
Il Presidente Barack Obama sembra averlo capito e questo è uno dei motivi principali per cui è stato rieletto
Infine terzo punto secondo caccia antico vegetali devono scongiurare la tentazione delle loro società di ripiegarsi su se stesse
In America stretti tra la recessione economica e le guerre in corso l'utente interminabile in Afghanistan in Iraq
I cittadini vorrebbero scrollarsi di dosso e fardelli geopolitici quanto gli europei si stanno tirando indietro rispetto non solo di impegni integrazione reciproca ma anche a quelli internazionali
La soluzione delle crisi fiscale di sedimenti comporta certamente tagli alle spese militari è un lui trash menta strategico
Ma nell'America nei suoi alleati europei possono permettersi una ritirata precipitosa
L'alleanza atlantica in conclusione deve misurarsi con la fase di incertezze turbolenza della politica globale in quel potere si sta spostando inevitabilmente dall'Occidente verso i Paesi emergenti
Gli sconvolgimenti che accompagneranno per forza di cose questo terremoto possono essere affrontati con maggiore efficacia attraverso una più stretta intesa tra Stati Uniti ed Europa
Ma ciò presuppone innanzitutto alla soluzione dei problemi interni in modo che gli alleati occidentali riconquista una perdita economica e politica le due sponde dell'Atlantico condividono cruciali settori di azioni e obiettivi
Resta da vedere se avranno la forza di legge a difesa di questa comunanza di valori e interessi
Questo è l'articolo scritto da Charles caccia né che lo ricordiamo e docente dell'azione internazionale alla Georgetown University
Articolo intitolato guardando a Ovest in un mondo di nessuno lo potete trovare nell'ultimo numero della rivista Aspenia intitolata ritorno a occidente
Con questa segnalazione si chiude anche la tuta dello generazione di geopolitica un saluto da Lorenzo rende ci risentiamo mercoledì mattina alle ore sette