Strage di Mosca: in attesa della vendetta di Putin. Intervista a Enrico Borghi

Radio radicale siamo così senatore Enrico Borghi capogruppo di Italia viva e membro del Copasir per parlare del di quello che è successo a Mosca e delle conseguenze politiche di questo di questo attentato allora Putin non non vuole vedete l'evidenza che si tratta di un di un attacco voluto dal organizzato dal dall'Isis ha continuato ad accusare l'Ucraina il governo di chi è il vero allora dove ci porterà questa situazione in che misura è preoccupato perché insomma mi sembra che la NATO si stia organizzando per rafforzare il confine orientale e che insomma anche Ittierre chieda l'aiuto della NATO
Ma intanto va detta una cosa che le prime reazioni all'indomani del terribile attentato noi condanniamo
Senza alcun timore ribadendo una volta di più che la violenza da qualunque parte arrivi è sempre sbagliata sempre da censurare
Ed è inaccettabile dicevo le prime reazioni fanno parte di una ormai consolidata attitudine russa
Di Strategic communication quella che in termine tecnico e definita astratto comma cioè tentare di piegare ai fini strategici la comunicazione degli eventi
E quindi il raccontare
Una realtà fattuale che non esiste e cioè che vi sia una complicità o addirittura una regia in Krajina dietro all'attentato per immaginare di da un lato allontanare da sé questo vale per Putin naturalmente
Una vicenda che intacca l'immagine dell'uomo forte della persona in grado di garantire sicurezza e certezza alla Federazione russa e dall'altro per tentare di alimentare ulteriormente il conflitto in sede
Di versante diciamo a Ovest dal loro punto di vista a è chiaro che stiamo in presenza di un tentativo russo di cavarsela dagli impicci
Purtroppo
Come era facilmente intuibile
Per gli addetti ai lavori vorrei ricordare uno per tutti
Un interessante lavoro fatto pochi mesi fa dalla Fondazione Medoro e curato in particolare Andrea Manchu lì il nemico silente un rapporto un pay per
Presentato alla LUISS tutto dedicato ai temi della recrudescenza del rischio del terrorismo cioè dista in cui si descriveva quello che è accaduto e cioè il fatto che in una situazione di caos complessivo e
In un momento di alimentazione della tensione del Medioriente
Tutte le parti di quel teatro
Tentano di avere un ruolo
E purtroppo il ruolo con cui esercitano la loro funzione
La violenza
E quindi in questo caso Islamic State immagina di potere essere
Nuovamente all'INPS protagonista all'interno di un quadro
In cui il ruolo degli utili Hezbollah Hamas rischia di confinarli in una logica di periferici tale di fronte al mondo islamico
E quindi è evidente che noi abbiamo la dobbiamo aver la consapevolezza di una serie di questioni primo
Che era questione J. distano una scomparsa
Come purtroppo dimostrano le immagini provenienti da Mosca
Di venerdì scorso che essi esercitano in maniera differente a seconda dei Paesi asseconda le capacità di risposta che i Paesi medesimi hanno
Secondo che noi dobbiamo continuare a lavorare sempre più sul versante della prevenzione mi permetto anche in questa sede di rilanciare disegno di legge che ho presentato legato ai temi della prevenzione del la esigenza di evitare la radicalizzazione già in vista del nostro Paese perché una per tutti
Le carceri sono il luogo di maggiore radicalizzazione in cui persone di religione islamica
Entrano per altri motivi e in quel contesto vengono radicalizzata e quindi bisogna lavorare anche sotto questo profilo per la nostra sicurezza il terzo
Avere la consapevolezza che tutti questi temi vengono piegati ai fini della disinformazione anche per questo mi permetto di preannunciare che come Italia viva giovedì
Depositeremo uno specifico disegno di legge finalizzato alla istituzione di un'Agenzia italiana
Contro la disinformazione per la sicurezza cognitiva perché oramai è di tutta evidenza chi vuol vedere che il tema della disinformazione della misi informazione della falsa comunicazione è uno dei temi con cui si realizzano le offensive anche belli che in questo tempo
Che i rischi corriamo nel nostro Paese volevo sapere se nelle ultime relazioni del semestrali del Copasir avevate individuato qualche qualche pericolo avevate avuto qualche avvisaglia
Rischiamo qualcosa ma gli perché la Russia ma innanzitutto va detta una cosa che
Non c'è una
Situazione di scomparsa del fenomeno non c'è stata così come non c'è una situazione improvvisa di recrudescenza
è una situazione l'attente che si sviluppa in rapporto alle capacità di risposta del Paese
E anche in rapporto agli obiettivi che si vogliono individuare da parte in questo caso dalla Cina
E quindi se credo sia il caso da una parte di mantenere elevata l'attenzione evitando un errore che troppo spesso la politica italiana fa cioè quella delle risposte emotive
Quando si realizza un fatto di cronaca si è tutti attenti attorno ad un fenomeno poi si realizza un altro fatto di cronaca
E sembra che la soluzione dei problemi del precedente fatto di cronaca venga derubricata non è così invece bisogna continuare a rafforzare il percorso che da questo punto di vista vorrei dire ha visto un lavoro molto positivo
Dell'Intelligence dalle forze dell'ordine forse Pozzi polizia penso l'ultimo caso dall'arresto di tre persone all'Aquila che si erano radicalizzata e quindi a significare che da una parte il fenomeno è presente dall'altro che vi è una capacità di attenzione e di resilienza che però naturalmente non deve mai abbassarsi perché la Russia
Per sostanzialmente per due motivi il primo perché un attentato alla Russia parla al mondo islamico
Non dimentichiamoci che cosa ha significato
La guerra in Cecenia per quel mondo e per la radicalizzazione di tutta una fascia caucasica perché ha dato anche risposte terribile te siamo la vicenda di di Beslan
Del drammatico attentato alla scuola
Tre mi pare di ricordare circa vent'anni fa a diciotto anni fa comunque immediatamente dopo le vicende le vicende delle di Groznyj e della guerra caucasico
Cecena e quindi quello è un primo immediato segnale
Finalizzato anche lì a radicalizzare e a dire che quel nemico oggi è più vulnerabile perché ha mostrato le spalle perché concentrato
In Ucraina
E la seconda questione come dicevo in precedenza l'esigenza di utilizzare il palco che parla immediatamente alla platea globale
Per dimostrare anche la propria esistenza e la propria resistenza l'ultima cosa ha l'impressione che lì chissà abbia appaltato questo questa strage a dei mercenari e sono stati pagati
Per fare questa cosa con la promessa ciò con la promessa del denaro pur non essendo convinti ideologicamente di quello che stavano facendo
Da questo loro scopriremo strada facendo quello che si è fatta questa idea avuto quell'importo è chiaro che il fatto che i principali indiziati
Di questa strage siano dei tergiti
Dimostra che o vi è un allargamento del perimetro tradizionale di islamica State oppure c'è anche loro stanno iniziando la lavorare nella logica Proxy quella che abbiamo sinistramente sperimentato con la scoperta la brigata Wagner e che evidentemente potrebbe essere
Come dire uno degli elementi però non abbiamo ancora sufficienti informazioni per arrivare alle conclusioni a cui anche lei ipotizza che vendette ti aspetta da da Mosca
Nei confronti dell'Ucraina che non ha responsabilità dirette
Ma io mi auguro innanzitutto che non si parli di vendetta
Che vi sia la consapevolezza del fatto che quando si innescano dei fenomeni così drammatici come le spirali belliche
Come innescare una reazione a catena che poi i rischi di non controllare i più e quindi in cuor mio auspico che dissi a un amico di come di una resipiscenza da parte di Putin che comprenda che ha messo in moto una macchina che rischia lui stesso di non controllare più anche a detrimento del suo regime e del suo paese e quindi al di là diciamo delle
Frasi ad effetto di facciata mi auguro che questo faccia comprendere come la situazione di causa blande come è stata definita alla fine non produce nessun vincitore
Nella ringrazia grazie come sempre a Enrico Borghi capogruppo di Italia viva a Palazzo Madama con quale abbiamo parlato delle conseguenze dell'attentato di Mosca grazie voi