Passaggio a Sud Est - supplemento del giovedì

Buongiorno da radio radicale Buongiorno da Roberto Spagnoli bentrovati all'ascolto del supplemento settimanale di passaggio ha sul destro giovedì sette marzo del due mila ventiquattro
Se ne parla poco ma la rotta balcanica danni è la principale via di accesso dei migranti in Italia la nostra attenzione è attirata
Da dai da immigrati che arrivano attraverso il Mediterraneo dalle dalle tragedie che sono avvenute purtroppo in questi anni dagli sbarchi sulle nostre coste gli interventi delle navi tutte le polemiche attorno a alle
Alle missioni di soccorso delle delle ONG ma appunto la principale via di accesso dei migranti in Italia resta la rotta balcanica e anche lungo la rotta balcanica si muore immigrati muoiono muoiono anche a causa delle politiche di respingimento e anche della militarizzazione delle delle frontiere
Questo è quanto scrivono Andrea Rizza Goldstein Diego se occorre in un articolo apparso proprio pochi giorni fa il quattro marzo sul Giacomin Italia
A partire dalla fine del due mila e diciassette scrivono che il flusso delle persone in movimento per la rotte dei Balcani ha cominciato a interessare in maniera sempre più consistente la Bosnia Erzegovina se all'inizio del due mila e diciotto la via di accesso principale passava dal Montenegro e prima ancora dalla Grecia dall'Albania già qualche segnale di quella che sarebbe poi diventata la via più utilizzata
Dal due mila diciannove lo si registrava lungo le rive del fiume Drina
Che segna il confine tra la Serbia nella Bosnia Erzegovina uno degli indicatori di questi attraversamenti sicuramente più tragico è il ritrovamento dei corpi riemersi dalle acque della Drina già considerata una delle più grandi fosse comune delle guerre degli anni novanta
E sin dai primi mesi del due mila e diciotto nella release Corniche poi a giugno in quella di Ibra turnazione
Ci sono stati i rinvenimenti e conseguenti sepolture di persone di cui non si conoscono le identità le provenienze e le storie insomma persone che rimangono senza nome NN singoli fatti che appare sulle loro la quindi così se appunto con il suo lungo articolo di Andrea risalgo al San Diego Sacco ora che nelle sue giacobini Italia che prescrivono siamo riusciti a ritornare lungo la rotta balcanica nel due mila ventitré
E all'inizio del due mila ventiquattro
Per tre missioni di monitoraggio la situazione dei morti per colpa dei confini è grave in Italia se ne parla pochissimo
Queste persone in movimento sono morte per colpa delle politiche europee di respingimento esternalizzazioni militarizzazione dei confini e non se ne parla perché se il risultato della prossimo proprio le politiche sui flussi migratori produce dei morti oltre che sistemi concentrazionario ricostruzione di barriere muri
I fili spinati finanziati dall'Unione europea nei paesi limitrofi
Dovremmo anche tematizzare ilare le responsabilità individuali e collettive Ricci si assume nel sostenere politiche di questo genere che producono la perdita di vite umane
Sono parole molto nette sono a queste questa questo articolo e che però fotografano quella che è poi la la realtà con cui
Dovremmo tutti fare i conti anche se ci sentiamo non direttamente toccati da quello che avviene lungo le nostre frontiere in infrangere in mare le frontiere di terra
Alcune associazioni attivisti volontari ricercatori della Croazia della Bosnia Erzegovina della Serbia sussistano occupando del tema
Perché il numero delle salme negli obitori di confine delle sepolture frettolose inadeguate indegno in continuo aumento
La tomba di Medina Hashid per esempio
è stata sistemata dignitosamente
Ed è diventato un luogo della memoria per quella parte di società civile croata e serba che vuole sollevare una discussione sulle responsabilità europee per le morti ai confini
E tenere il punto sulla denuncia delle violazioni dei diritti umani dei trattati e delle convenzioni internazionali sul diritto di asilo
Non è il National no nel sei no no esatto sono insomma invisibili Zatti come persone in movimento nella categoria dei migranti o peggio dei clandestini e resi ancora più invisibili da morti questo sono un po'il poi il il il filo conduttore di questo di questo lungo articolo
Che poi in cui in cui gli autori
Andrea rissa cosa ne dico Sacco ora scrivono come le tombe le tombe con NN dei cadaveri ripescati da latrina
Siano letteralmente buttate lì in qualche modo dei cimiteri di confine e fanno l'esempio prete di BNL Gorni dell'ordinanza di Bisaccia tra l'altro se ci pensate bene sono nomi che se avete seguito assonanze conoscete le guerre jugoslave a novanta tornano perché erano anche luoghi che
Furono teatro di quelle guerre furono anche segnate dai dei dei crimini che accompagnano quelle quelle guerre come Tuzla prevede tra l'altro Tuzla perché la città della della nell'andare a Mosè nord-occidentale spiedini diventata significativa per ragioni logistiche riguardo proprio alla rotta dal campo balcanica
In particolare appunto per quanto riguarda la Bosé ne abbiamo parlato parecchie parecchie volte
In questi anni anche perché punto Tusa diventata uno spot perché il primo centro urbano consistente credo sia il movimento incontrano dopo aver attraversato il confine fluviale della Drina capre tra la Bosnia Erzegovina e la Serbia ed è anche una
Cita che poi ha collegamenti con altre località e dunque è una Città di transito di questi emigrati che poi sono di passaggio voglio cercare di entrare nell'Unione Europea e raggiungere magari le famiglie che stanno in altri in altri Paesi
Michelini dicevo il il piccolo su Iacono in Italia molto lungo
Parla del tema della della memoria su cui sono impegnato tra l'altro anche diverse associazioni il tema della dignità della persona
E secondo si conclude questo articolo del quattro marzo ricordando che pochi giorni fa ricorreva l'anniversario della strage di Cutro
Per le vie dei Balcani non sono ancora successi e tragedie analoghe
Con centinaia di persone che muoiono nello stesso istante lungo la rotta balcanica però in atto uno stillicidio di morti silenziose dovrebbero urlare sulla coscienza di chi sostiene queste politiche questa punto è la la chiusura di questo articolo questo articolo apparso il quattro marzo sugli ha come in Italia il confine che uccide di Andrea Rizza Goldstein e Diego sono ancora
Dico staccare un operatore sociale si occupa
Delle proprie dei minori stranieri non accompagnati nel sistema di accoglienza del Comune di Venezia Alleanza Cosenza formatore coordinatore di progetti di cittadinanza
Del del fiume dei dei morti dei morti senza nome lungo fiume Drina
Dove appunto sono decine di migranti sono morti nel tentativo di avvicinarsi all'asse di una vita migliore in quell'Europa che li respinge si occupa anche un articolo che parla proprio degli attivisti che sono impegnati nel difficile recupero dei corpi
C'è un articolo che è stato pubblicato il ventisette in traduzione italiana il ventisette febbraio su Osservatorio Balcani Caucaso ma carica cosa appunto orga
Che è stato originariamente pubblicato da Novosti l'autrice e Tamara OPA Circe nell'articolo racconta proprio qualcuna delle delle delle delle storie anche di di sacrificio di difficoltà con le autorità locali con gli abitanti ma anche a volte con le rispettive famiglie punto di questi attivisti che sono impegnati nel difficile recupero dei corpi dal dal dalla Drina
Stando ai ai dati raccolti da un gruppo di attivisti e ricercatori nel periodo compreso tra il gennaio del due mila e quattordici nel dicembre del due mila ventitré
Lungo il tratto della rotta balcanica che include sei Paesi vale a dire Macedonia del Nord Kosovo Serbia Bosnia-Erzegovina Croazia Slovenia hanno perso la vita
Trecentoquarantasei persone però trattandosi di dati reperiti da fonti pubbliche i ricercatori sottolineano che il numero effettivo del di vittime e con ogni probabilità è molto più alto in molti casi la tragica sorte dei migranti è direttamente legata ai respingimenti effettuati delle autorità locali e dai membri dell'agenzia europea Frontex
Quindi come vedete anche questo articolo trenta Tamara ove ci dice in pratica sostiene dimostra un la stessa tesi dell'articolo Giacomin e l'Italia in assenza di database in data resa regionale ed iniziative di cooperazione transfrontaliera sono i volontari gli attivisti a portare avanti le azioni di ricerca di persone scomparse i tentativi di identificazione dei corpi molte famiglie non sanno a chi rivolgersi non hanno mai ricevuto indicazioni chiare le istituzioni non hanno mai voluto impegnarsi su questo fronte almeno almeno finora non dare un contributo fondamentale per cercare appunto di riconoscere anche quindi dare anche un nome ai corpi ritrovati e Didac si vince che è un patologo ed esperto forense di mielina
E dal due mila e sedici a eseguito l'autopsia prelevato un campione di vieni a di circa quaranta corpi di migranti
Per la maggior parte rinvenuti nel fiume Drina ha deciso di conservare questi reperti per tutto il tempo necessario in attesa appunto che il sistema venga cambiato perché la sua idea quella di raccogliere tutti questi campioni creare profili genetici individuali pubblicare sul sito appositamente creato in modo di aiutare le famiglie
In Afghanistan in Pakistan in Algeria e Marocco in altri Paesi che cercano i loro i loro cari scomparsi
E da un a questo punto è l'articolo di Tamara opacità pubblicato da da Novosti che trovare in traduzione italiana pubblicato il ventisette febbraio sul sito internet di Osservatorio Balcani calcola caricato sul punto organo
Da un'inchiesta realizzata da un gruppo di organi d'informazione si pedala e causa Reports emerge che i morti lungo le frontiere della rotta balcanica siano aumentati del quarantasei per cento rispetto al due mila ventidue ben novantadue dei centocinquantacinque corpi che giacciono negli obitori sono stati ritrovati nel due mila ventitré
E ai familiari viene resa impossibile ricerca dei dei propri cari un altro articolo anche questo su un su il sito internet del senatore balcanica cosa è stato pubblicato il quattordici febbraio
Le autrici sono nei Boorman Maria Ceresella restavo rossa Alicudi esserci di destra ed è un un articolo pubblicato originariamente da Solomon
I morti senza quel nome ai confini d'Europa lungo la rotta balcanica
Scrivono gli gli autori che negli ultimi anni i Paesi dei Balcani con il sostegno finanziario dell'Unione europea e un maggior coinvolgimento l'agenzia Frontex hanno intensificato i controlli alle frontiere costruendo recinzioni e ricorrendo a Broni altri meccanismi di sorveglianza
Anziché scoraggiare i rifugiati queste misure li costringono a intraprendere percorsi più lunghi e pericolosi
Un'inchiesta condotta da Solomon in collaborazione appunto con la causa Reports Der Spiegel con la televisione pubblica tedesca a erbe con il quotidiano britannico Hai con Radio Free Europe questa inchiesta dimostra che i rifugiati vengono trattati in modo ostile ai confini d'Europa sia da vivi che da morti
Stando ai dati raccolti nel due mila ventitré il numero di morti aumentato del quarantasei per cento rispetto al due mila ventidue nei Balcani
Scrivono gli autori di questo articolo oltre che con un clima avverso le persone in movimento devono fare i conti con i respingimenti la crescente violenza delle guardie di frontiera di trafficanti i furti e persino la detenzione in carceri segrete i familiari delle persone scomparse o morte lungo la rotta
Dei Balcani sono costretti a cercare i loro cari negli obitori degli ospedali appoggiandosi ai gruppi creati appositamente su Facebook WhatsApp una sfida al tre tanto ardua e quella di scavalcare il muro dell'indifferenza delle autorità e dalla dall'inchiesta è emerso che i familiari dei migranti spesso sono costretti a pagare tangenti per ottenere e informazioni sui loro cari scomparsi ma quali sono le principali rivelazioni insomma che escono da questa da questa inchiesta allora nel due mila ventidue il numero di persone che hanno attraversato i bancari nel tentativo di raggiungere l'Europa occidentale ha raggiunto la cifra più alta dal due mila e quindici agenzia Frontex ha registrato centoquarantaquattro mila centodiciotto attraversamenti regolari le frontiere nel due mila e ventitré il il numero di attraversamenti è sceso a settantanove mila seicentonove i dati sono aggiornati a sera restando scorso restando comunque
Ben al di sopra della cifra registrata nel due mila diciannove che era quindici mila centoventisette quelle due mila diciotto che era cinque mila ottocentoquarantaquattro altra questione importante
La rotta balcanica e più pericolosa che mai in assenza di un sistema di registrazione centralizzato la piattaforma mise in minoranza dell'Organizzazione internazionale per le migrazioni suggerisce che nel due mila e ventidue la rotta dei Balcani lungo la rotta sono morte è scomparso il più persone che nel due mila e quindici ancora nel due mila ventitré numero di morti aumentato del quarantasei per cento rispetto al due mila ventidue
Alcuni obitori in Bulgaria fanno fatica a trovare spazio per i cadaveri in altri Serbia non c'è più spazio questa carenza contribuisce la tendenza a seppellire i corpi d'élite identificati nelle cosiddette tombe senza nome a pochi giorni dal ritrovamento precludendo così alle famiglie la possibilità di ritrovare i locali e ancora ci sono testimonianze che raccontano come alcune famiglie abbiamo dovuto corrompere non solo il personale delle strutture ospedaliere o vittoriani ma anche le guardie di frontiera per avere informazioni e alto altra questione
Nella in questa importante rivelato da quest'inchiesta che la burocrazia e la mancanza di interesse da parte degli Stati coinvolti ostacolano i tentativi di identificare i rifugiati i morti queste sono alcune delle delle cose trovati fino a questo di questo articolo pubblicato la Suma caricava sul contorno del sito internet di o se lo trova caricato rotta balcanica i morti senza nome confini d'Europa un un articolo Risanamento e pubblicato da Solomon gli autori sono Melbourne Anna Maria Ceresella restauro sommari coulisse
Che riporta appunto questa inchiesta realizzata da un un gruppo di di testate ed è la causa percorso per e e l'Italia in tutto questo no perché la la la rotta balcanica voi arriva all'Italia
In Italia appunto come dicevamo si parla molto di migranti che arrivano per mare dei morti nel Mediterraneo e si parla molto meno di quelli che arrivano via terra che sono il maggior numero ma per capire quello che succede
Basta rientri che succede ai nostri confini basta andare a Trieste da tempo in una struttura abbandonata vicino alla stazione di Trieste uomini e ragazzi vivono nel degrado in attesa di un permesso di una via di fuga per per l'Europa del Nord e il silos silos di Trieste
Ne a scritto né un in Matteo Marini un articolo che trovate sulla sito internet del settimanale oggi il silos di Trieste gironi infernali qui vivono accampati centinaia di migranti
Da qui partivano i treni per Auschwitz nel dicembre mille novecentoquarantatré ottant'anni dopo
Cioè il capolinea delle speranze della rotta balcanica per chi viene da Afghanistan Siria Iraq perché perseguitato così ufficialmente fugge dalla fame l'Europa invece di spalancarsi si chiude
I silos di Trieste a due passi dalla stazione danni è un rifugio di migranti costruito nell'Ottocento come magazzino merci del porto osteria con alla facciata di un tempio moderno di archeologia industriale e una finestra tonda con un rosone sul timpano
Dentro ci si allunga nel silenzio delle gallerie violata dal vento che da nord si incunea e trova la sua strada lungo quelle che sembrano navate senza tetto di una cattedrale gotica arresa al tempo e saccheggi
Il silenzio interrotto dal fuoco che scoperta sa che nulla sta cuocendo una piadina gliel'hanno portato i volontari che ogni sera aspetto di migranti in piazza per rifornire di ciò a cui lo Stato italiano non provvede
Il profumo del suo pasto come i lenzuoli stesi nasconde un poco di vergogna e di un luogo ora abitato da un centinaio di persone aggredite o anche dalla scambi dei piloti in cui ci si arrangia ma che ognuno per quello che può custodisce con ordine maniacale ma le sterne invece è una latrina a cielo aperto
Così inizia questo errore villa l'attacco di questo articolo di Marzio Marini su suo oggi
E poi racconta come per molti ospiti nella maggior parte dei chiamiamo gli ospiti per questo questo luogo il sito di Trieste e solo una tappa
E poi ci sono il c'è la testimonianza di Gianandrea franchi che insieme alla moglie Lorena Fornasiero il guardate che Gianandrea fra anche a ottantasette anni è un ex professore di di storia e filosofia liceo e ogni giorno insieme appunto alla moglie
Si trovano in quelle che hanno chiamato piazza del mondo di fronte all'entrata del silenzio alla stazione e con l'aiuto di altri volontari portano ciò che manca praticamente tutto l'associazione Linea d'ombra raccoglie donazioni per dare a chi trova rifugio qui necessario per non soccombere al freddo e alla fame ci sono e però ci sono solo i volontari cioè la dello Stato è praticamente assente ci sono le così dette cellule di solidarietà come le chiama Lorena Fornasiere ci sono le massaie dalla cucina resistente questi qui i migranti che si trovano al sito di Trieste dovrebbero essere ospitati in un centro sul caso ma non c'è posto per tutti una inadempienza vergognosa così spiegano i volontari a cui tra l'altro poi via curando una lunga anche una la ricetta di un farmaco di cui ha mantenuto la prescrizione ma che senso sanitario non può dare perché su una Punto migranti irregolari e e anche qui Trieste il terminale il potere è uno dei punti di arrivo non diciamo in uno dei punti di passaggio cruciali della rotta balcanica e immigrati che vivono tre assalivano dall'Afghanistan e dal tutto il Medioriente sono azeri sono svelti nepalesi gente delle cachemire pachistani
In questo momento tantissimi bengalesi anche con permessi di lavoro scaduti ci sono siriani curdi della Turchia insomma sono migliaia e migliaia di di storia
Il settanta per cento dei migranti solo di passaggio però perché cerca di Anzio erano hanno una strada per raggiungere la Svizzera la Germania del Nord Europa e sono storie di ragazzi soltanto sono tutti uomini e il perché scrive Matteo Marini e poi rotta balcanica e crudele e sono stati ragazzi molti dei quali minorenni
L'articolo appunto il silos di Trieste gironi infernali in cui vivono accampati centinaia di immigrati di Matteo Marini lo trovate sul sito internet del settimanale sì ma non oggi sono storie di ragazzi molti dei quali minorenni e che dal punto se chi diventa adulto lungo la rotta balcanica Trieste una città di frontiera in Ultima fermata della della rotta balcanica
Nel due mila ventitré i dati hanno registrato un incremento degli arrivi dei minori non accompagnati ma appunto che cosa vuol dire crescere lungo la rotta balcanica cosa succede una volta arrivati a Trieste
Su questo di segnaliamo la l'analisi molto interessante sulla situazione dei minori non accompagnati e trova che è stata pubblicata il ventun dicembre dell'anno scorso una nazione in lavatrice sarà barconi di Balbinot la trovate sul sito internet di Osservatorio Balcani caso Trieste capolinea diventare adulti lungo la rotta balcanica ognuno di questi ragazzi un mondo a dirmelo e M l'educatrice professionale che si occupa dei minori stranieri non accompagnati all'interno di una comunità di prima accoglienza Trieste lungo il confine con la Slovenia mi parla con passione del proprio lavoro mi racconta anche il degli aneddoti sulla vita all'interno delle comunità essendo una realtà di primo contatto la struttura si occupa sia di fornire delle cure fisiche di raccogliere le testimonianze su quanto avviene lungo la rotta balcanica
Quindi confrontando i dati sugli arrivi a Trieste nel due mila e il ventitré si affronta un primo problema la presenza di numeri discordanti di monitoraggio in Piazza della Libertà di tre sta di fronte alla Stazione Centrale dichiara un numero di arrivi diverso rispetto a quello rilasciato dal Comune di Trieste secondo l'aggiornamento sulla situazione della rotta balcanica
Raccolti dal l'International Rescue Committee italiani della diaconia valdese e fornito dal Consorzio italiano di solidarietà tra gennaio e settembre due mila e ventitré sono arrivati due mila trecentosedici minori non accompagnati una media di otto arrivi al giorno
Ma questo numero non corrisponde ai dati forniti da A ad osservatorio Paganica cosa dal dipartimento servizi e politiche sociali del Comune di Trieste
Perché dal primo gennaio al sette dicembre
Del due mila e ventitré risultano arrivati novecentosessanta minori però non fornisce il dato sulle il numero dei richiedenti protezione internazionale la spiegazione di questa discordanza sta nel fatto per il monitoraggio realizzato davanti alla Stazione Centrale segnala anche coloro che non sono intenzionati a fermarsi a Trieste
Persone invisibili
Che arrivate nell'ultima tappa del dei Genna che chiamato così dal percorso della rotta balcanica vogliono proseguire velocemente verso Francia Germania questi minori non vengono registrati del Comune perciò come se non i disegni esistessero
L'articolo molto e molto lungo e molto ricco di dati
Ma che spiega come si si potrebbe non ci sarebbe il mondo
Una una possibile risposta al problema dei dei dei ragazzi invisibili potrebbe essere quella di far funzionare concretamente il sistema creato da regolamento di di Dublino riguardo non perché ci sono delle norme riguardo appunto i minori non accompagnati al momento però queste norme non sono applicate le procedure amministrative richiedono un mese addirittura un anno e se questa queste possibilità venissero attuate in maniera funzionali invece i minori potrebbero viaggiare regolarmente in sicurezza il territorio europeo senza perderne per perdere le loro tracce lungo lungo la strada
E poi naturalmente ci sono tutte le testimonianze che chiede di raccolte appunto dalla guida di Trieste
Che raccontano questi ragazzi raccontano alla dura realtà della rotta balcanica perché significa per significa pestaggi significa violenze fisiche significa abusi sessuali e quasi tutti ragazzini che hanno visto hanno hanno hanno visto morire degli amici e gli scatta il problema psicologico del senso di colpa del sopravvissuto e dunque una una crescita segnata da traumi da traumi psicologici ma fornire poi una una corretta tutela dei minori è difficile la la fragilità tipica degli adolescenti avrebbe avrebbe avrebbe bisogno di un supporto invece questo non avviene le norme creano ulteriori ostacoli e ci sono ragazze che cercano rifugio poi nell'abuso di droghe e di alcol scrive l'articolo crescere lungo la rotta balcanica significa affrontare una lotta per la propria sopravvivenza senza soldi con un passato di violenza ai minori possono finire all'interno dei traffici di esseri umani
In alcuni casi prostituendosi e tra l'altro c'è un altro dato che dovrebbe far riflettere perché cambiano i numeri ma non cambiano i problemi problemi che diverse realtà della società civile europea denunciano danni la la rotta balcanica era una delle rotte principali delle migrazioni presentava un chiaro schema di esternalizzazione delle frontiere dell'Unione Europea ha visto l'accordo firmato il due mila sedici tra l'Unione e la Turchia
Politiche che hanno contribuito invece che si ornare il proseguimento della violazione dei diritti umani fondamentali
Vedete è un tema questo che ricorre in negli articoli che abbiamo che che abbiamo citato le politiche migratorie l'esternalizzazione delle frontiere il sta a aggravano i problemi non scoraggia immigrazioni una gravano i problemi e il lungo la rotta balcanica non sono mai finite le violenze ai confini i respingimenti Legari detenzioni arbitrarie nel mancato accesso la richiesta d'ausilio e in in un in questo in tutto questo contesto risulta molto preoccupante l'abbassamento dell'età media riguardo ai minori che sono potenzialmente esposti a questo questi pericoli
Questo in una cent'con c'è un un aumento dei dei minori non accompagnati che arrivano in Italia attraverso la rotta balcanica ma nello stesso tempo unità che è sempre più in calo e anche questo non dovrebbe dovrebbe indù indurre a a riflettere a ragionare su quello che sta avvenendo
L'altro problema è che questi che i ragazzi che vengono in qualche modo intercettati dei servizi vengono affidati a Bari e a varie comunità ma ogni comunità agisce in poi in maniera autonoma diciamo non ci sono delle delle delle non c'è un coordinamento e spesso questi questi ragazzi vengono sostanzialmente parcheggiati all'interno della della comunità e c'è di fatto un profondo disinteresse e si concretizza anche in tempi amministrativi molto lunghi per la richiesta di permesso di soggiorno
Per un minore non accompagnato ore di fila sotto il sole d'estate o con la buona d'inverno
Poi dalla questura per poter seguire la procedura
Diritti presente sulla carta ma che vengono concretamente non vengono non vengono garantiti insomma conclude questo questo articolo molto molto lungo molto molto interessante di sarà barconi val bene
Arrivare a Trieste significa essere tutelati nell'indifferenza del sistema sino al compimento della maggiore età da quel momento le strade sono due diventare un rifugiato oppure trovare protezione sotto qualche consiglio
Tra virgolette ovviamente che permetta ragazzo di trovare un lavoro e ottenere un permesso di soggiorno se nessuna delle due strade percorribili
Si finisce in strada in clandestinità insomma una situazione ad alto rischio perché i tempi amministrativi sono molto stretti entro sessanta giorni del compleanno
Il neo diciottenne deve trovare un lavoro una situazione abitative sistemazione abitativa cresciuti tra violenze e situazioni di privazione
Trascurati a Trieste e diventare adulto lungo la rotta balcanica significa affacciarsi al mondo in uno stato di costante precarietà così si conclude questo articolo sarà parte Baldi che è stato pubblicato il venti ventuno dicembre del due mila e ventitré sul sito internet di Osservatorio Balcani Caucaso la carica a questo punto org
Trieste capolinea diventare adulti lungo la rotta balcanica ci resta pochissimo proprio un minuto per fare solamente una segnalazione un articolo apparso sempre di undici anni ventisette dicembre su Avvenire articolo di Linda Carioni Lucrezia Lozza e la linea non Celli sempre a proposito dei migranti la rotta balcanica è lastricata di psicofarmaci tra dolore e abbandono le pillole sono distribuite per calmare che ha subito traumi ma diventano una droga di cui non si può fare a meno
Un modo per dimenticare il vivere alla giornata mitico famosi sono diventati la droga dei migranti abbandonati al loro destino non possono tornare indietro ma nemmeno possono trovare una nuova terra sceglie una nuova vita insomma è una lessico fanno sì che vengono usati il Cpr per tenere buoni i i migranti che sono detenuti punto dieci pr ma che viene abusata anche da immigrati che invece sono diciamo tra virgolette in libertà per sopperire alle sofferenze alle statistiche al ai traumi che devono sopportare nel loro lungo viaggio
Attraverso anche anche passa anche la in questo caso la rotta balcanica che passa anche attraverso il nostro il nostro Paese insomma se ne pagano a mio avviso è proprio su questo se ne parla molto si parla molto dei migranti ma si parla poco poi della loro realtà e si parla poco del fatto che anche lungo la rotta balcanica che da anni la principale via di accesso ed emigrati in Italia
Si muore e come abbiamo visto i vari articoli si muore e ci sono tante sofferenze per colpa delle politiche di respingimento e anche della militarizzazione del frontiere ci fermiamo qui con questo supplemento settimanale di passaggio a sud di giovedì sette marzo del due mila il ventiquattro in onda ci risentiamo
Domenica sera come sempre alle ventuno per la nuova puntata di passaggio su destra grazie per averci seguito un saluto da Roberto Spagnoli una buona giornata all'ascolto di radio radicale