Lo studio, un dovere sociale. Giulio Andreotti, dalla presidenza della Fuci alla politica istituzionale

Rapporti ringrazia i presenti per essere venuti qui oggi ringrazio innanzitutto il senatore Andrea De Priamo per aver permesso lo svolgimento di questo di questo convegno proprio qui nella Sala Zuccari che come possiamo vedere la sala più bella del Senato della Repubblica una sala punto che prende il nome da Federico Zuccari un grande artista del Cinquecento che che appunto tanto per fare qualche esempio ha affrescato parte della Cappella Paolina in Vaticano della cupola di Santa Maria perché ora punta a Firenze del Palazzo Farnese a Caprarola ecco perché renderci un attimo conto non posso inoltre non ringraziare il senatore Stefano De Lillo per averci aiutato l'organismo organizzazione di questo evento
E e tutti ovviamente i relatori qui presenti la dottoressa Serena Andreotti il professor Agostino Giovagnoli e e il professor Tiziano Torrisi
Ecco io ringrazio tutti i presenti perché non ci aspettavamo onestamente una presenza così massiccia un pubblico così numeroso tanto che siamo stati costretti a mandare delle disdette infatti si stanno seguendo da casa venne
Diciamo il doppio delle persone presenti qui quindi è un grande risultato di cui come Fuci andiamo fieri ecco per quanto riguarda per quanto riguarda appunto diciamo chi sta seguendo in diretta quindi colgo l'occasione per salutare direttamente chi ci sta seguendo proprio da casa io non ho altro da aggiungere se non altro che palco vorrei ringraziare in quanto Fulci il nostro assistente ecclesiastico nazionale che ci ha aiutato l'organizzazione di questo evento e niente penso lascio direttamente la parola al senatore Andrea De Priamo per i saluti iniziali grazie
Alla buona sera a tutti benvenuti naturalmente innanzitutto un ringraziamento a tutti tutti i presenti a tutti gli operatori di questo incontro che ritengo molto importante in particolar modo in grazioso al senatore Stefano De Lillo amico appunto
Persona che ha investito ruoli importanti
Nelle istituzioni e nel Parlamento e che mi ha dato l'opportunità di attivarmi perché potesse appunto come veniva ricordato in questa autorevole e importante sede organizzato questo incontro in conto che a ovviamente
Molteplici significati per quanto per quanto riguarda ne sono contento soltanto di poter dare appunto qui un saluto istituzionale
Naturalmente i fucili tutti Agazzi particolar modo i giovani
Visto anche conosciuto in questa occasione sotto c'è conosceva in questa occasione che portano avanti ancora oggi insomma oggi più che mai
Importanti valori importanti attività e l'occasione ovviamente di raccontare naturalmente anche con la famiglia presente che ringrazio onore averla qui con con noi la una figura come quella di Giulio Andreotti che una figura che ha una forte connessione ovviamente con con con il tema di questo dibattito avendo avuto proprio la sua formazione nel fucile avendo lì in qualche modo avviato una una formazione un'idea di studio di approfondimento di anche adesione voglia ha ha idea valori in questo caso quelli legati alla ai valori cristiani alla dottrina sociale della Chiesa e alla idea poi di portarli avanti nelle istituzioni
Che ha non ovviamente con un percorso che ha segnato anni anche molto difficili molto particolari della nostra storia repubblicana e da questo punto di vista
Il tema anche poi di come trasmette questi valori nel nelle situazioni al tema più che mai attuale
Io come insomma
Senta non sa attesa chi chi mi conosce sa vengo da un percorso diciamo che oggi si riconosce in quella che può essere definito il conservatorismo a livello europeo quindi anch'io ho iniziato a fare politica da ragazzo ovviamente con la tenenza politica diversa come diciamo un'identità ben precisa e devo dire che nella nella nel percorso coi di vita del percorso di di padre senza realistica che mi ha portato qua se presente le istituzioni ho sempre più potuto apprezzare la moderazione dei toni che non significa se è poco convinti o avevano delle proprie regole onda identità debole o o non marcata significa e da questo punto di vista devo dire che Andreotti è stato una figura illuminante
Significa mettersi nei confronti di del proprio interlocutore nella possibilità di creare un dialogo e dica e quindi dei ponti e questo è un messaggio che oggi nella politica di oggi nella società di oggi nella geopolitica di oggi
Che vediamo è ovviamente sempre più complicata oscena ai vediamo quello che sta succedendo in Medioriente quello che già da tempo sta succedendo
In Ucraina e quello che purtroppo potrebbe determinati tutta questa escalation
Necessità più che mai della recupero di un senso dell'autorevolezza delle istituzioni e del mette questa autorevolezza a disposizione di buone cause come ad esempio quella di una
Di una ricerca di diciamo di limitazione se non di eliminazione dei conflitti de ai quali adesso per esempio fatto i filoni quindi da questo punto di vista lo dico punto rimanendo ovviamente del tutto curiose consapevole di de de che ognuno ai vari percorsi politici cult oggi credo che insomma sì sì si siano messe ci sia determinate le condizioni anche per un'idea
Conservatrice che forse ai tempi in cui Andreotti ha costruito in qualche modo ha contribuito a costruire la nostra democrazia non scritti istituzioni ovviamente non c'erano né una situazione diversa Acea
Una anche necessità di teneri Italia fuori da un blocco che è quello comunista di salvaguardare però il fatto e comunque nell'Italia ci fosse il più forte partito comunista occidentale quindi tutta una serie di
Di come di criticità in situazioni di Andreotti indubbiamente ha saputo affrontare meglio più forse di ogni altra oggi però c'è questa possibilità di di rimette in gioco alcuni valori e dagli anche funziona espressione politica nuova e e dipende in qualche modo anche
Quindi un discorso appunto di attualità che a mio avviso non è mai venuto meno
Di quei valori in particolar modo come dicevo così della dottrina sociale della della chiesa quindi tanta tanta carne al fuoco credo in questo dibattito è importante averlo qui
Una cosa che mi piace anche se appunto non ho avuto ma dirlo non ho era possibile riconosce versamento giura Andreotti molte persone mi hanno raccontato che anche diciamo in età molto avanzate anche quando non aveva delle diciamo un ruolo politico no
Che che gli imponeva di fare questo la all'idea di e lo la puntualità nell'incontro a esempio le persone ne riceve
Coloro che hanno suoi amici e che erano lì vicini è stata sempre presente e credo che questo sia anche questo un bell'esempio di come a qualunque vicissitudine chiamo anche insomma quelle
Che che poi sono capitate a Giulio Andreotti o qualunque uno e si abbia non si deve mai perde questa è l'idea poi anche di politica come una missione
La la volontà di stare vicini alla propria base alle persone che quel percorso portano avanti
Insieme insieme atti e questo credo che sia un altro messaggio più che mai attuale e con questo naturalmente via Ugo meglio per questi lavori e per tutto ciò che ne potrà seguire i Mango qui ad ascoltarvi
Grazie al senatore De Priamo per il suo intervento per i suoi saluti iniziali niente io adesso ci terrei a lasciare la parola al mio collega Matteo Jarno Santoni presidente del gruppo Fuci Roma la Sapienza che con il quale appunto abbiamo organizzato insieme questo convegno niente devo dire che è da tempo che
Stavamo cercando di organizzare questo convegno siamo sono lieto personalmente siamo lieti come gruppo di esserci riusciti infatti possiamo dire che abbiamo già organizzato come gruppo dei
Dei convegni relativi a altri due illustri cucini come appunto Aldo Moro obitorio Bash le non potevamo mancare ecco un l'anniversario dei dieci anni dalla scomparsa Giulio Andreotti quindi un convegno su Giulio Andreotti
Io quindi lascerei direttamente la parola Matteo odierno Santoni prego grazie Francesco
Buonasera a tutti
Onorevoli senatori
Familiari del presidente Andreotti dottoressa Serena
Autorità
Illustri relatori e gentili ospiti
Il gruppo Vittorio Barshai della Federazione universitaria cattolica italiana che rappresento è grato al senatore Andrea De Priamo e al senatore Stefano De Lillo per il benevolo interessamento affinché questo momento di ricordo potesse svolgersi in questo pregevole luogo
Rivolgo altresì un riconoscente ringraziamento alla dottoressa Serena Andreotti al professor Agostino Giovagnoli
E al professor Tiziano Torrisi per aveva accettato il nostro invito a svolgere le loro relazioni sulla figura di Giulio Andreotti
Che ricordiamo questa sera nella sede il Senato della Repubblica ove culminò il suo lungo impegno politico
Andreotti illustre esponente di quel folto gruppo di uomini e donne informatici nella Federazione universitaria cattolica italiana
E poi impegnati nell'amministrazione della cosa pubblica che hanno caratterizzato tutti i centoventicinque anni della Fuci da poco che celebrati
E che assieme anche ad altri Fucini magari lontani dalla ribalta politica hanno contribuito a far vivere i valori e i principi informatori dell'esperienza formativa della Fuci
E soprattutto per il recupero e l'approfondimento di tali principi che appaiono preziose
Occasioni di ricordo come questa e utili per conservare una memoria di testimonianze di servizio nella Federazione nella società civile che possono contenere chiavi per leggere l'oggi
A più di vent'anni dalla conclusione della sua esperienza fucina nel mille novecentosessantacinque il presidente Andreotti fece un lineare e chiaro Elenco di questi principi di cui deve far tesoro Thieu investito d'un pubblico mandato
L'elenco si rinviene in un suo contributo redatto per i volumi testimonianze sull'apostolato dei laici il cui dattiloscritto era conservato nell'archivio del presidente che è confluito nel patrimonio dell'Istituto Sturzo
Il rispetto verso la persona umana la la priorità dei valori culturali l'amore per le cose semplici e il senso di servizio nei rapporti pubblici
Sono elementi di uno stile che non viene meno sottolinea Andreotti con la fine degli anni di permanenza tra le fila della federazione
La fucina ferma infatti è spiritualmente qualcosa da cui non ci si può mai di mettere tra questi punti fermi acquisiti negli anni universitari risalta una particolare massima
Acquisire l'abitudine a studiare e a studiare a fondo ogni problema
Più di ogni altro
è questo un proprio ma degli anni giovanili e se ne ritrova una efficace esplicitazione in una breve formula lo studio un dovere sociale che abbiamo adottato a titolo di questo momento di ricordo
Negli appunti che Giulio Andreotti ormai divenuto sottosegretario alla presidenza del Consiglio
Né i governi di Alcide De Gasperi annotò in occasione del trentesimo congresso nazionale della Fuci tenutosi all'università di Camerino nel mille novecentocinquantadue
è questo è di questo spirito ha sintetizzato appunto con la massima lo studio è un dovere sociale che assurge appunto ha modo di vivere l'università dando valore alla qualità della presenza più che alla quantità che sono peraltro dense
Le pagine delle note agli studenti di Giovanni Battista Montini
Assistente ecclesiastico della federazione dal venticinque al trenta tre raccolte poi sotto il noto titolo di coscienza universitaria
Sono in conclusione quelli in cui Giulio Andreotti era Fucino
Anni sicuramente non facili dai suoi articoli che popolano le colonne del periodico della federazione Azione Fucina di cui Giulio Andreotti fu condirettore traspare
Una forte carica ideale mai disgiunta
Come appunto era sua caratteristica da un'accorta concretezza
Erano quelli i periodi di guerra nei quali gli universitari avvertivano con consapevolezza dell'urgenza dell'impegno per lavorare sodo e per costruire mentre invece il resto del mondo e sono parole di Giulio Andreotti
Cercava nella lotta una composizione ad unità
Sarà poi quindi con la Costituzione approvata da un'Assemblea che assieme al presidente Andreotti annoverava altri trentaquattro
Ex Fucini tra le sue fila molti dei quali provenienti dalla esperienza del Codice di Camaldoli che si porranno finalmente le rinnovate bassi del nostro Stato sul personalismo e sul solidarismo valori che è compito e dovere di ciascuno ancora oggi impegnarsi per far vivere
Grazie
Grazie Matteo per il tuo intervento dire adesso incominciamo ed entriamo nel vivo del nostro incontro i questo punto dieci anni fa ci lasciava l'onorevole Giulio Andreotti un personaggio sul quale sono stati scritti fiumi di inchiostro spesso tuttavia senza riuscire ne a carpire totalmente la complessità un personaggio estremamente complesso che necessita di conseguenza di un approccio serio scientifico per essere compreso nel modo più adeguato
L'onorevole Giulio Andreotti oltre ad essere uno dei principali esponenti della cosiddetta Prima Repubblica è stato anche presidente nazionale della
Grazie non riversare cattolica italiana negli anni della guerra nel ricordare questi difficili anni egli stesso ha detto che fu un periodo di grande travaglio furono però anche gli anni in cui cominciamo a scorgere il futuro che ci attendeva
Infatti proprio in uno dei momenti più bui della storia del nostro Paese iniziava ad emergere sempre più una generazione desiderosa di sognare un mondo nuovo e volenterosa di occuparsi direttamente della cosa pubblica
Nella sofferenza della guerra si prepara un ordine nuovo diceva così appunto nel mille novecentoquaranta il vice assistente ecclesiastico nazionale della Fuci don Franco Costa nel mille novecentoquarantatré esattamente ottant'anni fa veniva stilato il Codice di Camaldoli
Un importante documento programmatico elaborato da vari intellettuali cattolici che nei suoi principi può essere a buon diritto considerato un testo che ha fortemente ispirato la nostra Costituzione un documento come ha sottolineato anche il professor Agostino Giovagnoli
Che esprimeva appunto cito testualmente tesi chiaramente contrari al fascismo
Parallelamente alle barbarie della seconda guerra mondiale stava infatti emergendo sempre più quella che il professor Renato Moro ha definito la nuova generazione la generazione cioè che avrebbe amministrato la cosa pubblica e governato l'Italia della fine della seconda guerra mondiale agli anni Novanta dello scorso secolo
Sempre il professor Renato Moro nel suo libro la formazione della classe dirigente cattolica fa un elenco molto dettagliato dei più illustri cuscini che hanno avuto incarichi di governo nel nostro nel corso della Prima Repubblica
E come scrive lo stesso emerge un panorama decisamente impressionante
Stiamo parlando di Presidenti della Repubblica del Consiglio di costituenti di ministri di segretari di partito e via dicendo
I difficili anni del Ventennio furono senz'altro anni di svolta per Giulio Andreotti gli anni in cui tra l'altro in contro l'uomo che lo avrebbe convinto ad intraprendere la carriera politica e l'uomo che di fatto è stato come un padre per lui mi riferisco cioè ad Alcide De Gasperi
Concludo così citando una lettera che lo stesso Andreotti scrisse a De Gasperi il diciotto gennaio mille novecentocinquantaquattro
Quando nel quarantasette lei mi chiamò al Viminale ne rimase atterrito e spaventato ma ho cercato di supplire alle mie deficienze con l'intensità del lavoro e con una quotidiana cura di evitare a lei e dopo appella il maggior numero di difficoltà
E la parentesi di amarezze suscitate da fatti Esterni o danno necessarie polemiche ho sentito il spesso il desiderio di cambiare la professione
Ma ne sono stato distolto oltre che dall'attaccamento filiale verso di lei dal sorriso di un povero beneficiato o dalla soddisfazione di un uomo cui sia stata al nostro mezzo resa giustizia
Queste oasi sono la prospettiva che mi sorregge all'inizio di questa nuova fase di azione
Le direi una cosa convenzionale se le dicessi di considerarmi sempre lei devotissimo ma consente ad un vecchio volte Arriano come mi disse un giorno chiederli di volersi bene ancora come un figliuolo
A questo punto io appunto parlando mi taccio parlando appunto di rapporti filiali lascia direttamente la parola al nostro primo relatore la dottoressa Serena Andreotti
Che appunto quartogenita e ultima figlia di Giulio Andreotti da ben dieci anni se dedicata al riordino del grande archivio personale del padre
Riordinando dalle archivi ho trovato un libro inedito scritto da suo padre il buono o cattivo
Che ha pubblicato esattamente nel due mila diciassette quattro anni dopo la morte di Giulio Andreotti insieme a suo fratello Stefano inoltre curato la pubblicazione de I diari degli anni di piombo libro pubblicato di recente nel due mila ventuno
Io non ho altro da aggiungere credo che la dottoressa Serena Andreotti non eccessi di ulteriori presentazioni dico soltanto che per noi è un vero piacere averla qui oggi e quindi prego le lascio la parola
Vale inizia anch'io naturalmente con i ringraziamenti ringraziamenti per tutti presenti per il senatore ma soprattutto da Roberto Rizzoli va soprattutto a voi ragazzi della Fuci perché sette veramente ammirevoli per la cosa serietà per la vostra motivata motivazione
E anche dal punto è statico siete belli
Grazie
Voi siete tutti figli del ventunesimo secolo quindi parlargli della formazione del percorso scolastico di una persona compiuto nella prima metà del ventesimo sembra fare un po'preistoria però gli insegnamenti come peraltro avete già ricordato sono quelli che poi sono rimasti a cui lui ha informato la sua vita privata e la sanità pubblica
E che poi ci ha trasmesso a noi sono quelle appunto dell'importanza della formazione l'importanza della preparazione l'importanza dello studio
In realtà la sua carriera scolastica non è stata particolarmente brillante Giannella pagella delle elementari pagella resta appunto allo Sturzo tra i vari tonnellate di documenti che abbiamo ci sono dei lodevole sì però ci sono anche dei buono e anche qualche discreto quindi non era un allievo fantastico
E dallo Sturzo al da sì dallo Sturzo viene anche un quaderno della quarta elementare che abbastanza significativo perché è una testimonianza di come i bambini fossero oggetto di una certo indottrinamento privata leggere o con interessante tema del mille novecentoventotto che dice questo mattino questa mattina il signor maestro c'ha parlato della fondazione dei fasci
Dopo la guerra mondiale mille novecentoquindici mille novecentodiciotto i ferrovieri i tranvieri i lavoranti delle officine i vetturini gli sofferti
Stitch operavano continuamente in quel tempo vi erano i comunisti popolo appartenente al Governo pessimo comunista un individuo vagabondo ti chiedeva metà della tua paga e tu eri costretto a dargliela
Nell'anno mille novecentodiciannove il deputato sua Eccellenza Benito Mussolini a Milano in piazza San Sepolcro fonda i fasci littori
E il ventotto ottobre mille novecentoventidue entrò con un corteo di fascisti e Roma ora regna il governo fascista
Il seme dell'anticomunismo attecchito quello del fascismo no tanto più che è un alla a scuola veniva accompagnato spesso dal padre di un suo amichetto
Un ex deputato repubblicano che si chiamava Giovanni Conti e credo gli faceva sempre delle inventive conti cattivi Kerr che governano o chi ci comanda
Quindi inclinazioni però Consolini non c'era mai avute neanche quando al tasso si trovò come compagni di scuola i figli del Duce
Haile adunate ai sabati fascisti preferiva decisamente la frequentazione della Parrocchia di Santa Maria in Aquiro
E poi di varie associazioni cattoliche a cui si iscrisse come la concreta azione Mariana di Sant'Andrea al Quirinale l'allegra mis la lega missionaria studenti
L'Arciconfraternita dell'Adorazione notturna del Santissimo Sacramento
Di tutta questa formazione religiosa ha scritto nel due mila in un articolo intitolato catechismo vissuto in cui dice un sacerdote disegni Segni era il posto di origine la la cittadina di origine dei genitori e dove passavano le vacanze
Un sacerdote disegni mi aiutò a crescere la sua pastorale verso noi giovani laici consisteva nel farsi accompagnare mentre faceva il parroco
Conoscere in quegli anni Gesù tramite i sofferenti i poveri i moribondi era una scuola straordinaria più tardi capì cosa volesse dire quel ricontare indico conto finale ero malato ero nudo ero carcerato
Alle superiori come abbiamo detto frequentate alta al torchio prima al Visconti poi al Tasso di via Sicilia anche lì non fu particolarmente studioso Nam particolarmente bravo anzi ne in quarto ginnasio è stato anche bocciato ha dovuto ripetere l'anno no anzi mi ha recuperato poiché facendo due anni nuova
Sono stati però degli anni lo stesso importanti anche perché aveva dei professori molto in gamba e dire uno particolarmente aveva un ricordo molto caldo era il professore di latine Greco che si chiamava Tito Spinelli
E di Loi ha scritto Che dedicava attenzioni particolari invitandoci a rotazione a casa sua in via Piediluco anche per aiutarlo a riordinare la sua biblioteca ma per parlarci della vita in generale
Però fu la degli anni dell'università quelli naturalmente in cui più ebbe
Modo di crescere la sua formazione
Anche politica sì dopo la licenza liceale Presa nel Milano centotrentasette
Si iscrisse a giurisprudenza in realtà voleva fare medicina però le finanze della famiglia vivevano con la pensione di vedova di guerra di nonna
Quindi certo non navigavano nell'horror non poteva frequentare una facoltà che richiedeva molti anni e tempo pieno e quindi cercò un lavoro presso l'intendenza di finanza si occupava di tassa sui cieli di e si scrisse a giurisprudenza che la frequenza non era dove la frequenza non era necessario
Fu bravo all'università
Prese un unico diciotto in scienza delle finanze cosa che poi a posteriori l'avrebbe fatto ridere vedete c'ho preso diciotto nell'unico esame e poi sono diventato delle finanze sono diventato ministro
Però si è laureato nel dieci novembre mille novecentoquarantuno con una tesi di diritto canonico il fine delle pene ecclesiastiche e la personalità del delinquente nel diritto della Chiesa
Correlatore tirocini Perotti una votazione centodieci centodue centotré cv centro ma insomma centodieci
Immediatamente entrato alla all'università si iscrisse alla fu alla Fuci
E della Fuci Luís
A ha scritto della Fuci di quegli anni da Philippe la Fuci aveva come caratteristiche tipiche del suo metodo di formazione
Il primato della qualità rispetto a considerazioni quantitative di cui è anche un atteggiamento li veemente polemico con le organizzazioni di massa entro l'Azione cattolica
E una costante preoccupazione di preparare i giovani alla vita in genere e a quella professionale
Sapevo che di questa filosofia della preparazione
Respiratore garante Giovanni Battista Montini ignoravo invece che di portassero silenziosamente un grande interesse
I superstiti fedeli del partito cristiano sciolto come tutti gli altri partiti democratici dalla dittatura fascista
E fra questi Superti naturalmente vi era De Gasperi come vedremo
Nel trentotto alla presidenza della Fuci fu designato Aldo Moro
Che naturalmente non aveva nessun cedimento al fascismo però anche impossibilitato ad assumere posizioni di aperto contrasto
E quindi rilanciò soprattutto la vita l'importanza della vita interiore in chiave spirituale ed etica e propose come argomento di studio l'umanesimo cristiano
In questo contesto crebbe la partecipazione di mio padre alla vita d'della Fuci cominciò a collaborare come è stato detto alla alla rivista ad Azione Fucina
E organizzò un gruppo di studio Fucino
A addentro a giurisprudenza e partecipò anche all'organizzazione di doversi convegni fra cui due di carattere Mariano allora ecco a Loreto e a Pompei
Ne è in questi articoli in cui scriveva alcune erano recensioni anche anche cinematografica perché si interessava però diciamo che la base degli articoli era proprio il perfezionamento della vita interiore e la testimonianza fattiva dell'attività cristiana
Naturalmente erano in guerra e rispetto alla guerra fu naturalmente discussa allungo con Moro e con gli assistenti spirituali quale fosse l'atteggiamento che azione fucina doveva prendere
E inizialmente fu se possiamo dirlo abbastanza neutra e Louise scrive mentre i nostri Fucini con tutta la gioventù italiana rischiavano la vita sui fronti di combattimento
Sarebbe stato ingiusto distinguersi dalla aspirazione nazionale e a non subire perdite e sconfitte
Più tardi mano mano le atteggiamenti anti bellici e soprattutto contro la demonizzazione del
Per il nemico prevalsero tant'è che poi l'azione fucina a un certo punto fu sospesa nelle sue pubblicazioni
Nel quarantuno
In modo Moro fu richiamato alle armi e dovette lasciare Roma babbo invece perché aveva provato a fare l'allievo ufficiale ma era stato scartato perché oli cui mia e costi più gracilità
Ora gracilità di costituzione resti era fu assegnata al servizio sedentario al Celio restava a Roma quindi fu lo stesso Moro a
Col suggerire al al Papa attraverso Montini che la presidenza della Fuci fosse aspira affidata al padre a mio padre e così avvenuta
Dunque il primo editoriale scritto operazione fucina sottili Gava
La assoluta opposizione all'attivismo socialista ma anche
La sposi l'opposizione all'autismo del capitalismo e sollecitava il ritorno a uno studio profondo della sociologia cattolica
Su quella base di questa en posa in postazione partecipo nel luglio del quarantatré a Camaldoli allenamenti Cavandoli
In cui da cui poi scaturì e il codice già ricordato e che verrà ricordato ancora
E e c'è da dire che come presidente della Fuci intanto godeva di una certa libertà di movimento anche in Italia e questo gli consentiva di fare da tramite fra alcuni esponenti ex esponente o spore enti del partito cristiano che cercavano di riorganizzarsi a diciamo alle riunioni della Democrazia Cristiana
Ancora clandestina naturalmente fu invitato da Peppino Spataro
Che era un ex popolare ed era ex presidente della Fuci anche lui e lì nel salotto di Spataro conobbe De Gasperi anzi per le mani per meglio dire riconobbe perché il primo incontro come lui stesso ha spesso raccontato avvenne in biblioteca Vaticana dove Luís Aranda Luís mio padre era andato a consultare per ragioni per o per incarico di monsignore o per ragioni di studio
Un testo sulla marina pontificia
E il bibliotecario cara a De Gasperi
Abbastanza burbero gli disse se non aveva di meglio da studiare di cose poche serie e mio padre ci rimase anche abbastanza male anche perché è un po'permaloso detto lo era già allora
E quindi quando voi arrivano nel salotto di Spataro e trovo De Gasperi e gli fu i indicato come appunto il capo di questo nascente partito naturalmente fu preso abbastanza da agitazione tanto più quando De Gasperi lo interpellò gli disse che conosceva i suoi articoli sua Azione Fucina li apprezzava
Egli propose di passare a lavorare per loro e a collaborare al popolo clandestino
Ebbene qualche esitazione perché si trattava naturalmente di un passo molto grosso molto decisivo però accetto cominciò così la sua vita nella democrazia cristiana
Praticamente stava per finire quella collasso con la Fuci nella Fuci da cui si dimise il dalla cui presidenza si dimise il quattro agosto mille novecentoquarantaquattro
Gli per gli rimase però sempre nel cuore grazie
Grazie alla dottoressa Serena Andreotti per il suo intervento e devo dire che è stato molto interessante quando appunto accennato e ha parlato bene della della Fuci di suo padre perché effettivamente è emerso come gli anni della Fuci siano stati anni centrali e di svolta per per Giulio Andreotti
Detiene ecco personalmente tornato in mente ciò che proprio Giulio Andreotti scriveva scritto penso ad esempio a governare con la crisi libero che ha pubblicato un po'di anni fa è interessante che proprio nei momenti di difficoltà per suo padre emerge sempre il ricordo della gioventù infusi è una cosa che mi ha colpito personalmente molto molto interessante
Ecco al citato appunto il governare con con la crisi è bene il sedici marzo del mille novecentosettantotto giorno fatidico del rapimento di Aldo Moro
Giorno sicuramente indubbiamente difficile per suo padre è interessante come egli
Ricordando quel giorno appunto appunti il annoti diciamo in ricordo di Aldo Moro in quanto compagno Fucino ecco in quanto appunto
Questi incontri parla di questi incontri Porta a Porta in Fuci quando ancora entrambi non erano entrati in politica
Quasi a indicare appunto un un periodo quasi possiamo dire spensierato se non spensierato possiamo dire meno complesso rispetto al mille novecentosettantotto ecco
E ecco faccio un altro esempio il dieci maggio del settantotto nei diari che ecco i diari degli anni di piombo che come già detto insomma libero che che è stato curato da da lei e da suo fratello Stefano ecco questi suoi diari ebbene il dieci maggio del settantotto egli è interessante come annoti proprio diciamo una un suo ricordo personale degli insegnamenti infusi parla appunto di e premesso che il dieci maggio del settantotto giorno dopo il ritrovamento del cadavere di Aldo Moro è appunto un periodo sicuramente gli sicuramente un grande dolore per suo padre ma anche un grande momento di paura collettiva in proprio a seguito di quello che stava accadendo quei giorni ebbene è interessante come dire scriva cito in cito testualmente appunto
Infusi ci insegnarono che non bisogna temere non aver paura non aver paura di quanti possono toglierci solo la vita terrena è una frase che mi ha colpito molto come mi ha colpito anche molto il fatto che emerga sempre questo ricordo della Fuci nei momenti di difficoltà
Ora io
Passerà direttamente la parola al nostro secondo relatore mi è stato detto appunto il professor Tiziano Torresi
Che appunto ha ricoperto la carica di presidente nazionale Furci dal due mila sei al due mila otto si è laureato presso l'Università di Pisa con una tesi in storia riguardante gli universitari cattolici
Ha proseguito la carriera accademica conseguendo nel due mila quindici il titolo di dottore di ricerca di storia contemporanea presso università degli studi Roma Tre
Assegnista di ricerca presso il Dipartimento di Scienze Politiche della medesima università
E dal due mila venti è docente di incaricato di Storia delle istituzioni politiche presso Rooney Mercatorum
è un errore di vari saggi riguardanti l'associazionismo cattolico e la formazione della classe dirigente democristiana
In particolare nel due mila dieci ha pubblicato il libro dal titolo l'altra giovinezza gli universitari cattolici dal mille novecentotrentacinque al mille novecentoquaranta la cui prefazione sta curata proprio dallo stesso Giulio Andreotti
Quindi prego ti lascia della Pop la parola ecco grazie sono particolarmente grato di di questo invito agli amici della della Fuci
Per tre ragioni principalmente la prima che mi dà l'occasione di tornare dopo quindici anni io ho lasciato la presidenza della Fuci nel due mila otto di tornare per la prima volta in un incontro della Fuci e posso confermare il giudizio estetico di Serena quindici anni fa non eravamo così belli e non lo siamo nemmeno diventati nel frattempo sono grato perché mi consente di parlare di di Giulio Andreotti come è stato appena detto io ho avuto l'occasione di incontrarlo in occasione della scrittura del mio primo del mio primo volume che fu un incontro del quale sarebbe veramente una commossa memoria e il senatore riuscì poi a condensare nella prefazione ci tornerò più avanti al volume e i suoi ricordi e le sue testimonianze sul periodo della Fuci e poi un ultimo motivo è che mi consente di di dire il di veramente di fare un plauso a la famiglia e all'Istituto Sturzo vedo anche Luciana dei voti per il lavoro straordinario che è stato fatto e continua a essere fatto attorno a questo archivio
Per noi studiosi una acrimoniosa ordinario allora lo è anche per per l'Italia per la conoscenza della storia repubblicana e quindi davvero davvero grazie
Io cercherò di ripercorrere un po'le tappe che Serena appena tratteggiato della esperienza di Andreotti
Alla guida della Fuci e lo faccio con una anche qui triplice consapevolezza del primo il limite del tempo che ho disposizione ovviamente mi consentirà solo di dare alcune chiavi di lettura di questo periodo
Il secondo è che ci collochiamo in un periodo che per così dire al di fuori di quella sorta di cono d'ombra che non lo così dell'immagine anti Andreotti tutt'uno con il potere che molto spesso ha comportato anche dei pregiudizi nei confronti della sua persona e quindi questo ci consentirà secondo me con più facilità rispetto al dopo di vedere anche l'uomo Andreotti le sue passioni e anche la sua spiritualità
E infine ci avviciniamo a studiare a a a capire qualcosa di questo momento della sua giovinezza anche consapevoli del fatto che non dobbiamo considerarle come necessariamente la vigilia quello che è avvenuto dopo
Perché spesso si dà una lettura della giovinezza dei politici come un momento in cui tutto era stato scritto tutto per lo devo a quello che avevano fatto invece sono dei momenti sono delle fasi della vita che hanno una loro logica una loro chiave di comprensione per quello che sono stati in quel particolare momento storico
E iniziare con una immagine inconsueta come tante immagini della itinerario biografico di Andreotti è sempre stato particolarmente precoce il primo incontro di Andreotti con la Fuci non è stato come per tutti da universitario ma è stato dodici anni Carlo respinti
Che era alla alla Collegio Capranica era prefetto delle cerimonie pontificie ha predicato nel nella Quaresima del trentuno le stazioni quaresimali lo portò in siamo un altro gruppo di poco più appunto che dodici tredici anni porta in udienza da Pio undicesimo siamo alla metà di maggio e siamo alla come dello scontro tra l'Azione cattolica la Chiesa italiana e la Santa Sede anche il fascismo
Sono in corso le celebrazioni per l'anniversario della Rerum Novarum che hanno portato l'Accame dello dello scontro delle tensioni Frey
Tra i due tra le due sponde del Tevere e soprattutto di lì a breve i Fucini proprio qui a pochi passi nel rione Sant'Eustacchio Trust antico Palazzo Sant'Apollinare e Santa Agostino prenderanno le bastonate dei fascisti
E in quell'occasione gli esponenti dell'Azione Cattolica Andreotti assiste alla scena in quegli esponenti dell'Azione Cattolica presentano la loro in un certo senso disperazione per questa situazione al Pio undicesimo e annota Andreotti Pio undicesimo lo fa in una l'articolo per trenta giorni più undicesimo pianse
E il padre Carlo Respighi mi disse devi pregare per il Papa perché molti cattivi sono contro di luglio
Arriviamo allarmi novecentotrentasette abbiamo sentito la la scelta di entrare nella facoltà di giurisprudenza e di entrare in maniera del tutto naturale
Anche nella fusione a qui dobbiamo essere precisi a una Fusi profondamente diversa da quella che è stata molto studiata è stata anche molto ricordata cioè la Fuci
Cosiddetta di Montini e di Righetti cioè la Fuci che dal mille novecentoventicinque al mille novecentotrentatré era stata nelle università una sorta di antemurale l'abbiamo appena ascoltato delle delle angherie dei fascisti
è una fucile gli anni del consenso che ha toccato il massimo con la guerra di Etiopia è una fucina Peña nata in una difesa molto delicata della propria identità e nella chiesa e nell'Azione cattolica
Prima ascoltavamo dalle parole dei di di Serena questa liete polemica che c'era proprio con le organizzazioni di massa della città
C'è un tentativo da parte della Fuci di cristianizzata rigori cristianizzati dall'interno le tematiche fasciste è incorso quel corteggiamento al tempo stesso sfida tra regime e Chiesa cattolica
E il siamo soprattutto alla vigilia non hanno che un anno di svolta del mille novecentotrentotto e l'hanno della visita di Hitler a Roma quindi l'anno in cui si capisce che l'abbraccio tra il totalitarismo fascista e quello tedesco non può più tornare indietro all'anno
Delle leggi razziali Andreotti ricorderà che era al congresso di Genova quando giunse questa la notizia di questa di questo gesto assolutamente scrive incomprensibile che ci giunto dello sconcerto sconsiderato scriteriato del del fascismo
E l'hanno anche qui Orvieto al compresso tra fucili di Orvieto La Pira e ossicini si lancia in una pericolosa condanna morale del fascismo e nel trentotto c'è la nuova crisi tra il regime e l'Azione cattolica
E soprattutto nel di lì a breve nel trentanove queste operatore queste tensioni raggiungeranno un punto saranno molto vicino a un punto di rottura
Pio dodicesimo in occasione del decennale dei Patti lateranensi nel febbraio del trentanove preparò un discorso molto duro contro il fascismo
Ma non fece in tempo a pronunciarlo perché morì
E Bianca pene Coop fucina di Genova testata con Giulio Andreotti presidente nazionale per il ramo femminile ricordo la prima cosa che ci venne in mente quando ci dissero che il papà era morto era quel discorso il discorso che poi nessuno ha ripreso
Ecco in questo contesto capite bene la politica è completamente fuori
è un'opzione che non c'è assolutamente perché non è consentita la Fuci ma anche per un'altra ragione che strettamente anagrafica
E lo stesso Andreotti lo ricorda in De Gasperi visto da vicino io sono nato nel diciannove cinque giorni prima del Partito popolare poco prima del regime del del dei fasci di combattimento
E tutta la mia generazione cresciuta in un mondo che era naturalmente fascista che non conosceva altre opzioni
E egli stesso dice nella stessa fucili cito a memoria c'era una sorta di allergie la trama storia recente figuriamoci a quella del recente passato ecco
è una fucina quindi profondamente diversa ed è la Fuci che ha la sua diciamo conformazione rispetto alla figura di alto moro
L'impegno quindi per la vita interiore per la vita spirituale l'impegno conciliare una lettura se vogliamo etica esistenziale del cristianesimo con una prospettiva culturalmente teologicamente fondata dell'impegno del cristiano della storia
Andreotti si colloca in questa Fushimi questo contesto il diciannove luglio del trentanove il a diciamo il suo battesimo sua Azione Fucina come condirettore suo primo incarico di responsabilità e si impegna principalmente in tre settori quello di coordinare i vari organi di stampa della Fuci
Quello di far sì che Fucini si sentano più motivati a prendere parola anche nella prima pagina della rivista laddove erano soprattutto gli assistenti a scrivere
A arricchire a rendere più continuative rubriche del cinema dimentichiamo che dieci anni dopo da sottosegretario avrà anche questa grande sensibilità responsabilità nei confronti del cinema
E leggendo diciamo quello che lui comincia a scrivere in questi anni sintetizzerei così vediamo che Andreotti ha soprattutto tre grandi obiettivi il primo è quello di affermare una profonda coerenza di vita
L'Unità di vita era per così dire il programma di vita appunto di un'intera generazione
Ma lui insiste sempre sul fatto che il vivere quotidiano ogni atto del vivere quotidiano deve essere conformato alla propria fede cristiana
Perfezionarsi dentro e testimoniare al di fuori la propria fede cristiana è un tutt'uno fondamentale vorrei leggervi quello che scrive ogni anno c'era un numero di azioni fucile fucina speciale dedicato alle matricole
E il in uno di questi Luís già da presidente scrive rivolgendosi direttamente a una matricola
Cerca una verità che non mortifichi la vita ma la sublimi la riduca unità senza annullarne le differenze che la fanno tanto bella
Bisogna se voi essere un uomo del tuo tempo che tu viva l'alto costruttive esperienza all'unisono di questa tanto più vasta
Ed anzi come un contributo che tu dai con animo generoso ogni giorno però no comprensione più larga e una più piena bontà ricorda che questo processo non si fa senza di te che per piccolo che tutti zitti senta sei insostituibile nella vita del mondo
Ricordate credere nella vita Marla è compito particolarissimo dei giovani come te
L'altro aspetto forse anche un po'sorprendente su cui lui molto insiste se si leggono insieme gli articoli di Azione Fucina e l'attenzione verso i poveri
Era un'attenzione che nella Fuci venivano anche qui dall'insegnamento di Montini che aveva capito che per rompere l'isolamento della vita intellettuale era necessario mettere questi giovani a confronto con la vita reale con la povertà da qui le conferenze di San Vincenzo
I ragazzi della Sapienza che andavano insieme ai poveri di Porta Metronia
Che negli anni della guerra diventa anche vicinanza ai soldati ai feriti ai mutilati alle famiglie dei soldati morti
E Andreotti insiste durante tutti gli anni della Fuci nei tre scritti sul fatto che tutto questo è da un lato una esercizio fondamentale per costruire la propria personalità dei cristiano
E che dall'altra un gesto il radicale controtendenza con quello che il mondo ma che anche per cui proprio per questo è una grande straordinaria ricchezza per la vita della Chiesa
Il terzo aspetto quindi coerenza di vita vicinanza ai poveri è la presenza nella storia
Cioè non si è cristiani e cittadini fino in fondo se non si ha mai proposta in prove nonostante i drammi e le tragedie che nesso
Avvengono e questo in linea in perfetta linea di continuità con quello che era ovviamente l'insegnamento di Moro
Il banco di prova di tutto questo fu come ben capite la guerra perché nella guerra questa generazione dovete dimostrare di essere coerente con quello che credeva di essere vicina a le varie miserie della guerra comportava
Ma anche di saper abbracciare la storia nonostante il dramma il più grande dramma che la storia conosce cioè quello della guerra degli uomini che combattono contro gli altri uomini
E qui ci fu un incidente se vogliamo così di percorso gli ho detto negli anni del consenso se voi sfogliata Azione Fucina ritrovate a alla numero del sedici giugno del quaranta una prima pagina
Del tutto sorprendente soltanto il mese prima si parlava di crociata di preghiere per la pace di Rosario per la pace della faringe canonizzazione di di Santo Fraser letti il sedici giugno e quaranta c'è
Una vittoria alata con la spada sguainata e il titolo la parola d'ordine è una sola vincere
Il proclama del re alle truppe e il discorso di Mussolini dal balcone di Palazzo Venezia insomma per la fusione cosa di inconsueto e Andreotti spesso lo scrive nella prefazione al mio volume disse che si era peccato un po'di conformismo
E però se si va a leggere quello che in quell'editoriale dove sicuramente c'è farina del sacco di Andreotti se si va a leggere nel Littoriale si vede tra le righe come in realtà la adesione della Fuci alla guerra alla patria in guerra fosse tutt'altro che retorica
Si scrive l'ora della guerra errore del sacrificio della dedizione generosa della dimenticanza di sì
E il sacrificio è virtù cristiana perché proprio dalla vita cristiana è proprio della vita cristiana e saper affrontare serenamente con forza tutte le contingenze che la vita riserva anche le più gravi
L'eroismo del cristiano nel vivere bene le piccole cose abbiamo le visto prima
Prepara alle ore decisive gravi della vita ed è anche questa non sembri strano l'ora della carità
Se le circostanze ne rendono impossibile alcune manifestazioni nel cerchio più ristretto del prossimo più vicino chiamato c'è una possibilità immensa di turnazione di amore proprio in questo ora che riserva dolore incertezze per molti non solo la carità che lenisce le chiavi del corpo il duro del cuore ma anche la carità spirituale che accompagna con l'esempio di Serena cristiana fortezza con la preghiera affettuosa
Il fratello che accanto proprio quando più grande è il bisogno di forza e di serenità quindi capite parole ben lontane
Nella retorica del regime e del resto di lì in avanti Azione Fucina si impegnerà molto a battere questo tasto ci sono
Gli articoli don Primo Mazzolari in cui dicono che la guerra è tempo d'amare
Ci sono più volte c'è l'insistenza sul discorso della duplice Patria da servire quella terrena anche sotto le armi a quella celeste
C'è tutto il discorso appunto della preghiera del sacrificio ma è una china difficile che porta ad esempio all'inizio del mille novecentoquarantuno a un alla sospensione della stessa rivista ci volle Annichini l'assistente di allora attaccando in in udienza Dattolico per ottenere la la il ripristino della della rivista perché c'erano stati un articolo di Giorgio Basciu le a proposito della solidarietà dei contadini russi con i soldati italiani è un altro di consensi Sergio Pignedoli futuro cardinale su sul fatto che i marinai erano chiamati a uccidere senza odio un altro slogan di quegli anni
Aldo Moro viene presidente della Fuci viene richiamato alle armi
Andreotti dal luglio del quarantuno reggente della Fuci e poi dalla primavera del quarantatré diventa presidente a tutti gli effetti e qui la parola d'ordine Mammano che si approssima la crisi del regime diventa un'altra
La parola d'ordine diventa ordine nuovo
Lentamente mano che c'è stato il disastro di reagiamo a mano che si comprende che la vittoria dell'asse non è così scontata come sembrava si fa avanti questo orizzonte di un ordine nuovo per la società
E per la ricostruzione dopo la guerra e Andreotti in questo è chiarissimo nessuna impreparazione ci sarà consentita
C'è un protagonismo che senz'altro ancora un protagonismo culturale un protagonismo religioso ma che lentamente comincia a fare apparire anche un protagonismo di tipo politico e questo Ordine Nuovo a questo coro Ordine Nuovo deve corrispondere per Andreotti un nuovo modo di essere nella prima relazione che fa da presidente della Fuci disse non basta ripetere che il Vangelo offre la soluzione di tutte le difficoltà
Non basta dire che l'Ordine nuovo può essere veramente ordine
Dovranno perché per essere veramente nuovo dovrà necessariamente ispirarsi ai dettami di Cristo occorre saper tradurre tutto questo in parole di vita e in un linguaggio scientificamente idoneo e umanamente intonato alla mentalità dei nostri tempi
A chi più che a noi spetta di seguire così la chiesa e Cristo
Ancora una volta tradurre nella vita l'idea di Cristo ancora una volta quella coerenza di vita di presenza nella storia che si dicevo prima
Nel frattempo Andreotti però comincia a farsi strada anche nel mondo clandestino che comincia come vi dicevo ma mano che si approssima crisi del regime che comincia a entrare in effervescenza il primo luogo in cui si affaccia tutto questo un appartamento di via Reno a Roma
L'appartamento di Sergio baronetto della quale prima di come si pensava rispetto agli incontri che di casa padovana della trattoria camminano già nel mille novecentoquaranta
Si incomincia a radunare un un gruppo di intellettuali di professionisti di teologi di uomini dell'IRI che comincia a ragionare a qualcosa che assomiglia sempre più al dopo
E lo stesso Andreotti ancora una volta da De Gasperi visto da vicino che ci racconta questo esordio
Nell'appartamento di via Reno erano convenute una dozzina di persone per la prima volta sperimentali il metodo prudenziale Pelé non presentazioni io riconobbi solo De Gasperi ma compresi che non Geno Smith spunti politici ed esperti economici
Il discorso verteva sulla realtà che la guerra disastrosa andava delineando per il dopo con i fabbisogno fabbisogni per la nostra nazione impossibile a fronteggiarsi senza un gigantesco sforzo di solidarietà
Al dubbio sulla realizzabilità di un simile piano a caso a causa delle diffusa ostilità verso l'Italia che il fascismo aveva disseminato
Qualcuno dei presenti rispondeva con una patetica sicurezza che nel mondo tutti sapevano che la dittatura non esprimeva la volontà e desideri del popolo italiano
Mi colpì la doccia fredda che su queste certezze riversò De Gasperi non c'era da farsi illusioni ci sarebbe voluto molto tempo per far distinguere le responsabilità del regime da quelle dell'intera nazione
E arriviamo appunto al quarantatré all'anno che segna la crisi del fascismo
Cioè la strada che porta a Camaldoli che siamo regia all'inizio dell'anno con il convegno dei laureati cattolici Andreotti sarà a Camaldoli da presidente della Fuci Mandro a tornare
Il giorno stesso praticamente dell'inizio dei lavori perché aveva saputo era arrivata era piombata la notizia nella hall dell'Accademia del bombardamento di Roma
E ancora una volta si avverte in tutti questi passaggi che improvvisamente si aprono con la crisi del fascismo con il venticinque luglio di come in tutto questo movimento c'è da imparare qualcosa dalla storia
Tutto il movimento eppure Andreotti sembra lentamente diventare uno dei centri di questi uomini che si muovono
In fermento cioè la sua vita professionale e personale
C'è il suo impegno la sua responsabilità nella Fuci ma c'è anche un legame sempre più forte con De Gasperi e con la redazione del popolo
Già il sette di agosto Luís scrive che sta cercando quali possono essere i Fucini scrive catechizzato vede rispetto alla Democrazia Cristiana
C'è il lavoro di Camaldoli lui immagina anche se poi gli eventi travolgerà Annoni proposito di fare un nuovo convegno a Roma ci sono ridere costruttive che stanno in il circolo e il venticinque agosto Vittorino Veronese che era il capo dei laureati cattolici secondo i responsabili dell'Itas fa capire come Andreotti ormai è diventato veramente un personaggio centrale scrive
Capire come si pone il nostro movimento rispetto la DC è l'unico modo di salvare l'anima e perciò la vitalità di ogni azione politica dei cattolici
Ma mi rendo conto della difficoltà estrema rappresentata dalla mentalità dei politici da un lato e dalla ottusità burocratica dei dirigenti dell'Azione cattolica dall'altra
Qui bisognerebbe svolgere in pieno e a fondo una urgente azione personale con l'aiuto di pochi attualmente non si può contare che su Andreotti Guano e Costa che erano i vice assistenti della Fuci
E in definitiva quelli che potrebbero dare la soluzione favorevole di questo tormentoso problema sono i giovani della Focus necessità quindi di stretti contatti con Andreotti come affrontare allora questa nuova realtà che si è aperta con il venticinque aprile e con l'otto secondo il venticinque luglio scusate e l'otto settembre
Prova a elencare quelle che sono le tappe di questo percorso e gli orientamenti che da Andreotti
Primo
Nessuno ci dica che il classismo è stata una parentesi Croce non ha ragione il fascismo non è stato qualcosa che possiamo archiviare in fretta e furia
Il fascismo non può essere superato con un ritorno al passato perché ha dato delle risposte sbagliata dei problemi veri e perché comunque ha comportato una metamorfosi profonda della Società italiana della stessa chiesa
Secondo è tempo di
Severo esame di coscienza di quello che i cattolici hanno fatto durante il fascismo delle loro negligenze delle loro amnesie
Lui scrive su azioni fucina il diciotto agosto del quarantatré
A sentire le odierne dichiarazioni tutti sono stati martiri perseguitati vilipesi in realtà non poche lo sono stati ma gli altri
Quanto quanti mai quando ci veniva instillato il veleno della menzogna abituale per cui il conformismo diveniva amor patrio le sconfitte militari si dicevano successi difensivi
Si è levato illuminarci nella falsa china in cui precipita ramo
A parte alcuni uomini perso in cui avremo eterna riconoscenza gli altri si sono opportunamente tenuti in eclissi impedendo che la febbre della libertà si impadronisce dei giovani incitando lì una vita civilmente degna
Terzo nessuna abdicazione alla fede ancora una volta la coerenza della vita scrive il tredici settembre sull'azione fucina
Non sappiamo se altri profittando delle contingenze ardire aderire su mare ciò che volontà di popolo e denuncia di inizio tra le insufficienze e di metodiche malefatte dovrebbero aver ormai cancellato dalla storia
Ci lusinghe amo che questo non avvenga e che nessun italiano scenda a un sì basso livello di compromissione di calcoli
Ma nel grigiore del momento non saranno o i cristiani sufficiente sollievo la semplice speranza di una civile ripresa
Nella fede abbiamo da cercare l'unica possibile spinta verso la certezza che il piccolo bene che riusciremo a compiere nella comunità pur nel dilagare odierno della patria del male continuerà ad avere valore
Quarto l'antifascismo per Andreotti non è un'arma della lotta politica dell'uno dell'altra parte Mona Brito morale
Un abito rigoroso e tutti devono indossare Quinto un aspetto importantissimo la saldatura tra le due generazione l'abbiamo ascoltato anche dalle parole di Serena gli ex popolari e la sua generazione è un guado fondamentale su cui De Gasperi è stato lo stratega ma in parte anche Andreotti in questo occorreva saldare due generazioni
Che intuiva no che avrebbero dovuto camminare insieme ma che avevano delle difficoltà e delle difformità e delle diversità di vedute totali perché ivi anziani credevano al primato della politica i giovani al primato del lavoro culturale
Il gli anziani come vi ho detto prima al fascismo con una parentesi i giovani come a qualcosa di profondamente diverso gli anziani alla democrazia liberale i i giovani alla democrazia economica
I e gli ex popolari alla centralità dei partiti agli altri rispetto a forme molto più diffuse di rinascita civile gli anziani pensavano ancora i liberi e forti i giovani alle masse
Io ex popolari pensavano liberismo i giovani già avevano in mente il Piano Beveridge e soprattutto gli anziani pensavano che il cattolicesimo fosse qualcosa ti necessariamente unito e unitario che invece giovani sapevano che si apriva una pagina in cui la pluralità delle opzioni politiche avrebbe riguardanti anche il cattolicesimo
Ancora un altra idea fondamentale per Andreotti la tormentata distinzione tra azione politica e Azione Cattolica che sarà decisiva nell'orientare il suo percorso
L'equilibrio tra la giusta doverosa voglia di radicalità di radicalità evangelica di rivoluzione che avevano i giovani non posso cui tornare tutto il suo rapporto che ebbe con il movimento dei cattolici comunisti da un lato e la necessarietà invece di una gradualità nelle riforme e l'uso del termine evoluzionistico
Eppure e concludo anche la convinzione che man mano che la storia avanti in quei mesi drammatici della resistenza dell'occupazione nazista e della lenta ripresa democratica
C'è uno stratega che è l'unico che può prendere in mano il timone della politica italiana che De Gasperi e c'è un partito la Democrazia Cristiana per cui tale davvero la pena di spendere tutte le energie
E qui il percorso di Andreotti lo si è creduto presa spesso simile a molti altri in realtà è un percorso estremamente originale
Perché come vi dicevo non c'è per molti altri nulla di naturale in questo passaggio che per invece per Andreotti naturale l'è stato tra la militanza nell'Azione cattolica nella Fuci nella Democrazia cristiana
Perché per tutti gli altri a cominciare da Moro e da Fanfani
Questo è stato estremamente più complessa è stato estremamente più difficoltosa arrivato molto più tardi addirittura alla vigilia dell'assemblea costituente
Un altro uomo decisivo palmo arrivare il nel marzo del quarantacinque come parametro parlava addirittura della DC come partito sbagliato
Ecco per Andreotti e forse per lui soltanto per Gonella balzo altrettanto tutto questo non c'è stato ma la politica è stato una naturale sbocco di questo di questo impegno
Un impegno che arriva il diciannove agosto del quarantaquattro quando finalmente De Gasperi gli affida la responsabilità dei gruppi giovanili quando comincia un'altra pagina della sua storia una pagina diversa anche per la storia italiana e l'una e l'altra la storia di Andreotti e la storia italiana come sappiamo dall'ora in avanti saranno profondamente intrecciate grazie
Grazie al professor Tiziano Torresi per il suo intervento noi salutiamo il senatore Andrea De Priamo che ci deve abbandonare per un impegno e ringraziandolo ancora per aver permesso lo svolgimento di questo convegno proprio qui
E niente ancora grazie a Tiziano Torresi un intervento possiamo dire ecco
Anche insolito abbiamo conosciuto un aspetto meno meno conosciuta della vita di Giulio Andreotti infatti si fa sempre riferimento all'aspetto più i istituzionale ecco adesso questo intervento è stato utile anche diciamo per comprendere in modo più approfondito
L'aspetto più Manila della dell'onorevole Andreotti l'aspetto relativo diciamogli sui anni giovanili infusi
Questo possiamo dire abbiamo molto apprezzato quando tra l'altro si è fatto riferimento a questo difficile periodo bellico al quale appunto
Che appunto diciamo di cui appunto hai parlato cosa molto interessante diciamo questo che la fucina federazioni persistere cattoliche dalle resta l'unica alternativi l'unica alternativa l'unica associazione universitaria in grado di poter fare concorrenza ai buffet Gruppi universitari fascisti nelle nelle università e questo è un elemento penso di cui la cui si dovrebbe andare orgogliosa anche anche oggi
E a tal proposito ha coi tra l'altro nel libero che ho citato poc'anzi prima appunto riguardo illa riguarda appunto la il il gli anni di che vanno dal trentacinque al quaranta possiamo dire quindi il periodo prebellico
è interessante con diciamo hai sottolineato questo elemento di confronto e scontro nel tuo libro appunto l'altra giovinezza
Dagli universitari cattolici dal mille novecentotrentacinque al mille novecentoquaranta confronto e scontro che indica una cosa decisamente importante il fatto che ci sono due realtà due mentalità e due culture
Inconciliabili quale appunto quella fascista e quella cristiana ecco qui emerge nel tuo libro è emerso anche nel tuo intervento due ma adesso questo
Confronto-scontro questa inconciliabilità di fondo inconciliabilità tra l'altro che viene sancita dallo stesso Julius Evola che appunto uno dei filosofi più illustri della dell'ideologia fascista ecco un'inconciliabilità tra queste due culture appunto e quindi questo è interessante il fatto che
Oltre
Il tuo titolo richiami in modo il titolo del tuo libro l'altra giovinezza lo sotto l'immane era molto chiara e palese il fatto che oltre a questa
Gioventù appunto che cantava gridava appunto giovinezza c'era anche una gioventù che invece intonava l'inno della Fuci che incomincia proprio con le parole noi siamo la giovinezza quindi
Riemerge sempre questo elemento di
Di raffronto ecco possiamo dire molto efficace decisamente
Niente quindi possiamo dire
Che attraverso diciamo questo confronto è molto interessante il fatto che emerge anche una gioventù una giovinezza che in quegli anni si stava preparando per una futura assunzione di responsabilità politica io ora lasciare la parola nostro ultimo relatore il professor Agostino Giovagnoli che
Dal podio va bene
E Agostino Giovagnoli laureatosi presso l'Università la Sapienza di Roma è divenuto professore ordinario di Storia contemporanea partire del mille novecentottantasette ha insegnato precedentemente o presso l'Università degli Studi di Sassari e a partire dal novantatré
Insegna all'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano
è stato presidente della Società italiana per lo studio della storia contemporanea dal due mila undici al due mila quindici fa inoltre parte del comitato scientifico del programma passato e presente trasmesso su RAI tre e Rai Storia
E autore prolifico di molti libri riguardanti soprattutto la storia dell'Italia repubblicana la storia dei rapporti tra Stato italiano e Chiesa cattolica è di fatto uno dei più autorevoli esperti di storia della democrazia cristiana
Il trenta dicembre due mila sedici ha ricevuto dal Presidente della Repubblica l'onorificenza di ufficiale dell'ordine al merito della Repubblica italiana e le passo dunque la parola prego
Grazie grazie anzitutto di questo invito molto gradito a parlare
Di Giulio Andreotti insieme a voi
Grazie anche della presentazione
Mi scuso se parlo da qui non è per come dire
Enfatizzare quello che dirò ma perché in questo modo è possibile vedere i vostri volti e questo come dire rende un po'più interessante e dialogico in qualche modo la il mio intervento e quindi ecco questo è il motivo per cui mi sono trasferito qui ma voglio in realtà inserirmi in continuità con quanto abbiamo ascoltato da
Serena Andreotti da da Torresi sulla formazione di Giulio Andreotti io non parlerò di questo argomento ma sono profondamente convinto che tutti i più importanti orientamenti di Giulio Andreotti nelle sue scelte e anche nelle sue scelte politiche
Sono profondamente radicati nella nella sua formazione
E cercherò anche di mettere in luce alcuni aspetti di queste radici
Per quanto riguarda quella che Andrea Riccardi ha chiamato la passione per il mondo di Giulio Andreotti cioè un interesse vivo profondo e sincero
Per situazioni uomini e problemi anche geograficamente molto lontani
Dall'Italia
In questo passione per il mondo io credo si avverte anzitutto la formazione nella nella Fuci anche se non c'è tempo di approfondire questo aspetto
Pensiamo anche cosa significava è quella realtà che la pax romana diciamo che legata appunto anche strettamente all'esperienza della Fuci e pensiamo però anche a Giulio Andreotti romano diciamo non
Per profonda come dire il radicamento in questa città che naturalmente ed era forse ancora di più
Al suo tempo la la città del Papa Città del della Curia romana Cittadella la Santa Sede dunque un centro universale
Di della religione cattolica ecco in cui si percepiva in modo forte volendo lo si può percepire anche oggi ma forse meno evidente si percepiva in modo molto forte appunto questo carattere universale del cattolicesimo
Vorrei giungere un'altra piccola notazione che ricordo di aver appreso dallo stesso Giulio Andreotti che ho avuto la fortuna di incontrare qualche volta di conversare con lui
E ed è il riferimento del resto ora la già richiamato Serena Andreotti alla lega missionaria studenti legami sia studenti cioè questa realtà fondata dai gesuiti per incoraggiare i i giovani cattolici a interessarsi nel il tema missionario e diventare in qualche modo sostenitori delle missioni da lontano
Lo dico perché appunto
Mi pare di rintracciare in molti aspetti dell'interesse per il mondo della passione per il mondo di Giulio Andreotti questa Radice che ho ritrovato per esempio molto evidente per quanto riguarda il suo interesse per la Cina nel negli anni ottanta quando lui si recava spesso Selicato più volte espresso la parola ma eccessiva Chiericato che appunto in Cina e in questi viaggi non mancava di incontrare
E i cattolici cinesi che vivevano ancora in condizioni di difficili per esempio il vescovo di Shanghai con cui stabilire una vera e propria amicizia emozionanti Lucien
Che Invesco patriottico alle ai la fine degli anni ottanta non ancora riconosciuto da Roma ma comunque espressione di un cattolicesimo profondamente romano pensate che Mozzi oggi Lucien era un fedele lettore de L'Osservatore Romano nella Cina
Comunista appunto dove questo era tutt'altro ovviamente che frequente e visuale e anche qui ho avuto un ricordo o un ricordo personale perché avendo incontrato qualche volta monsignor gelosa
Una delle persone di cui mi parlava era proprio Giulio Andreotti della cui amicizia era molto dietro di cui era molto contento perché rappresentava per lui un riannodare
I legami con la sua giovinezza quando appunto aveva studiato a Roma
Ancora negli anni negli anni quaranta di questa passione per il mondo tratterò solo un aspetto perché non c'è tempo ovviamente e questo aspetto riguarda in modo particolare i rapporti con il mondo
O sovietico con il blocco con il blocco comunista
è già stato accennato lo dell'anticomunismo di di Giulio Andreotti credo non non ci si possono essere dubbi ma vorrei sottolineare che il suo anticomunismo era appunto l'anticomunismo cattolico
E cioè legato molto in modo molto forte a alla questione ad un problema alla tragedia se volete per certi aspetti della mancanza della libertà religiosa nei paesi comunisti
E della persecuzione anche possiamo dire dei cattolici e degli altri cristiani Paesi comunisti questo credo che sia importante sottolinearlo ecco appunto il legame con la lega Missionaria Studenti perché per Andreotti era molto chiaro quando incontrare i dirigenti dei Paesi comunisti che stava parlando con dirigenti dei Paesi all'interno dei quali erano presenti delle comunità cattoliche nella maggior parte dei casi che vivevano in una situazione di difficoltà
E che e questo naturalmente comportava una di più di responsabilità
Perché le cose che egli stesso faceva diceva come presidente del Consiglio comuni come ministro degli esteri in varie vesti avrebbero potuto avere dei un peso sia pure indiretto sull'esistenza di questi credenti appunto nei paesi comunisti del resto queste anche un polare dice dell'Ospol riti che vaticana
Di cui l'Ascoli chicche andreottiana in qualche modo avuto come diremo molti molti punti in comune
Perché l'Ostpolitik vaticana quella che è stato impersonata soprattutto da Casaroli da Silvestrini a cui non a caso andiamo che è stato molto vicino rapporto di collaborazione appunto molto stretto
E in questa Ostpolitik che nasceva dal del dal desiderio di mettere in pratica un arciere vivendi per queste comunità che si trovavano appunto sempre a rischio di estinguersi
Di non poter sopravvivere o addirittura per usare un'altra espressione di Casaroli Lars non morì Handy per dire proprio un obiettivo minimo ecco questa lunga premessa però secondo me è essenziale per comprende poi in concreto anche le peculiarità le origini l'originalità anche della politica estera
Di di Giulio Andreotti nei confronti e dei Paesi comunisti la quale aveva anche una radice importante l'insegnamento di De Gasperi io oggi più volte citato
E anche nell'esperienza della guerra come si è fatto più spese più molto spesso riferimento perché il principale interlocutore naturalmente di qui e di questo azione politico diplomatica De Gasperi naturalmente era il mondo sovietico il mondo russo
Il mondo russo che e Degasperi guardava guardava come un mondo che aveva dato un enorme contributo
Alla sconfitta del nazifascismo
E anche alla pace alla raggiungimento della pace perché perché venti milioni di russi fa uso questa espressione
Perché la guerra contro il nazismo è stata una vera patriottica per i russi non è stato da guerre ideologiche e dunque anche se dovremmo parlare di unione Sovietica di fatto fu il popolo russo a resistere e a combattere e a morire in così gran numero per De Gasperi
Ciò significava che il popolo russo era oggettivamente desideroso della pace quella tragedia doveva segnato in profondità
Ed è e ed è interessante candelotti cita nei suoi libri molto spesso questo riferimento degasperiana
Nel guardare appunto ai dirigenti sovietici
E non mi non immediatamente grazie non immediatamente sembravano pensare alla pace molti occasioni come è ovvio ma in questo sguardo più profondo
Intuiva che al di là delle scelte le personalità dell'ideologia appunto di questi dirigenti realtà c'era al di là di tutto questo c'era un popolo
O poi più popoli sparliamo poiché del del Complesso diciamo del blocco sovietico certamente desiderosi
Di pace
Farò solo qualche breve riferimento agli ai momenti più importante di questa sua politica estera per esempio quando nel mille centosettantadue si recò a Mosca
E i seppe come dire porre delle basi molto importanti de di un rapporto nuovo fra Italia e e Unione Sovietica questa interessante perché Andreotti era in quel momento alla guida di un governo di in quando quei liberali non era un governo di centrosinistra dunque non c'erano motivi politici o ideologici che spingesse ero per il dialogo e e però invece la spinta fortissima che Andreotti già da quel momento mostra realtà già da prima ma insomma a questo primo viaggio patimento importante
E mostra invece a a sviluppare il dialogo è molto interessante
è un momento molto particolare momento della felice in tutto sommato perché al momento della grande distensione con rapporti Est Ovest sono particolarmente appunto
Distesi sono gli anni della preparazione della Conferenza di Helsinki cioè la Conferenza per la sicurezza in in Europa
Che benché si svolgerà poi poco dopo il mille centosettantacinque ad Helsinki e a cui spesso è legato il nome di Aldo Moro perché rappresento ufficialmente l'Italia in quella in quella sede ma non dobbiamo dimenticare invece tutto il lavoro preparatorio
Rispetta quale Andreotti ha avuto un ruolo molto molto importante e con grande convinzione convenzione che non era scontata naturalmente perché significava di fatto metterci a dialogare così intensamente con coloro che stavano al di là della cortina di ferro
In uno sforzo di pace è molto importante perché di fatto si trattava di come dire sistemare definitivamente la pace in Europa che era rimasta congelata ma non totalmente risolta
Dopo del mille novecentoquarantacinque
E a e Giulio Andreotti fu anche molto criticato per questa sua convinta adesione al processo di Helsinki e del resto fu criticato anche Paolo sesto che appoggio dall'azione di Casaroli acché che il quale partecipò anche Luís alla Conferenza di Helsinki
Perché e appunto in qualche modo Andreotti Paolo sesto grado diverso diversi ruoli furono però appunto in qualche modo accusati di un cedimento nei confronti del
Del nemico del grande nemico perché era la guerra fredda e quindi comunichiamo il blocco sovietico era ovviamente il grande nemico ma lo sguardo di Andreotti è sempre stato uno sguardo come posso dire che è andato al di là dell'ideologia e che è andato anche al di là dello schema spesso della guerra fredda
E cioè lo schema spesso di questo bipolarismo posso trittico
Che vedeva di fatto contrapporsi oppure a Burnham a momenti accordarsi Stati Uniti e Unione Sovietica
Senza poi gli altri protagonisti importante invece no
Andreotti è proprio la dimostrazione che ci volevano anche altri protagonisti
In quel rapporto così meccanicamente di polare anzitutto l'Europa ecco qui c'è tutta l'importanza del del rapporto del dell'ad dal ruolo dell'Europa a cui Andreotti ha dato molta come dire ha cooperato modo così fondare è fondamentale anche per quanto riguarda i rapporti con l'Unione Sovietica cercando di fare della Comunità europea è un un protagonista un soggetto di questo dialogo non più a due ma quanto meno a tre
Qualcuno ha visto come dire una contraddizione con l'atlantismo di Andreotti bene questa contraddizione in realtà non c'è c'è invece la l'altro la levatura di un grande uomo politico
Capace di vedere la molteplicità degli interessi europei quegli dice finite quelli dell'Europa non coincidono al cento per cento ma la possibilità di una loro convergenza e soprattutto la possibilità di un disegno politico che tenesse insieme interessi
Diverse DiVersi in una scelta originale che era appunto quella del superamento della contrapposizione bipolare senza che questo volesse dire nessun cedimento al comunismo ecco questo disegno Complesso
Che poi a un disegno in qualche modo anche utile agli stessi americani ma che probabilmente poteva essere compreso elaborato e proposto soltanto da un europeo e da un'europea appunto della levatura
Di di di Giulio Andreotti se e andiamo un po'più avanti salto agli anni Ottanta perché ovvio ragioni di tempo la ne è molto interessata e quando Andreotti torna a fare il ministro degli Esteri nel mille novecento ottantatré stabilisce un rapporto intensissimo con il ministro degli esteri sovietico che era poiché economico
E incontri incontri in tutte le sedi internazionali c'era sempre il momento in cui Brunico e andiamo più si appartavano per colloqui anche lunghi profondi e via dicendo in cui si parlava di tutto questo non è scontato perché non è come dire non aspettava Alitalia di parlare de le grandi questioni internazionali non spettava al suo ministro degli Esteri trattare i grandi problemi del mondo
Ma ma Andreotti lo faccia Andreotti lo faceva e per esempio e affrontava con dormito tutti i grandi problemi della pace del disarmo nucleare delle armi convenzionali dice decida e tutte le grandi questioni
Dalla dal Libano al Medioriente e tutte quelle che erano sul tappeto
Da quello che vediamo da documentazione libero mi consolo
Non era infastidito da questo ampliamento delle tematiche che venivano trattate ma anzi al contrario
E né era grato ad Andreotti di poter avere un interlocutore così attento così appassionato
Così capace di ascoltare anche le le sue ragioni così attento a cercare anche di come d'introdurre elementi di maggiore comprensione
In perché sempre sono fondamentali quando due grammi antagonisti sono in lotta fra loro e non si parlò direttamente ecco dunque una grandissima opera che è stata svolta
Appunto dall'ottantatré all'ottantacinque
Che comparativamente importante ripeto proprio per questa capacità di andiamo a piedi stabilì un rapporto personale con questo difficile personaggio naturalmente che era andrei ironico il quale con il quale appunto passavano molte questioni importanti per esempio anche il rapporto stesso con gli Stati Uniti c'è tutto un ruolo di Andreotti per facilitare i rapporti fra gli Stati Uniti quindi come vedete un ministro degli altri italiani italiano che fa di più di quello che come dire secondo le regole dei rapporti di forza spetterebbero
Appunto un ministro degli Esteri italiano ed è anche la dimostrazione di come si possa di fatto al di là come dire di ciò che si rappresenta come peso specifico nazionale come si possa in realtà svolge re un'opera molto importante per la pace
Senza tradire nessuna alleanza ma sapendo in qualche modo andare al di là dei limiti di tanti delle politiche della come dire la propria parte e questo io ripeto
No col tempo dice come dire di di di dimostrarlo ecco le citazioni ma sempre nella in una convenzione più profonda e cioè la convenzione che l'Occidente
Di cui Andreotti si sentiva naturalmente rappresentante e ed i cui interessi si si sentiva rappresentante e l'Occidente interpretato da Andreotti come anche gli altri buoni politici italiani anzitutto come unico la grande identità spirituale culturale prima ancora che con un blocco militare un una insieme come dire un sistema economico oppure una Caputo un blocco ideologico o cose di questo genere ecco appunto il filo conduttore di una formazione che diventa capacità di visione che diventa originalità di prospettiva
Che diventa capacità d'incontro umano ne in una logica che non è quella dell'abbattimento dell'avversario ma del superamento delle distanze per cui l'avversario è avversario peggiore nemico o è un pericolo eccetera eccetera e e questo è appunto ciò che le si vede animare le le la l'azione di ampi di andiamo ti appunto con i suoi interlocutori in particolare come dicevo con Brunico vado rapidamente all'ultimo grande interlocutore che è stato Gorbaciov forma
Anche qui si nota una attenzione immediata all'Italia da parte del nuovo leaders sovietico l'ultimo nel mille centottantacinque una grande attenzione alla persona di Giulio Andreotti qua per esempio Due anni dopo nell'ottantasette viene invitato o a gratis diremmo così a Mosca non c'era un motivo particolare ma è evidentemente c'è un interesse di Gorbaciov fa a riprende a ereditare quel rapporto
Era stato di di gomito precedentemente e proprio con il ministro gli altri italiani proprio con la persona direi a questo punto Andreotti
Rappresenta qualcosa in quanto tale non tanto per i ruoli istituzionali che ricopre ma perché è un interlocutore internazionale riconosciuto apprezzato stimato
Anche per questo suo indefesso lavoro per la faccia ecco che evidentemente viene percepito viene capito viene apprezzato viene ritenuto importante viene utilizzato anche da interlocutori scomodi
Andreotti
E consapevole che le riforme di Gorbaciov fu incontrato moltissimi problemi cosa che porterà a altri appartiene l'ambasciatore Sergio Romano a prende una posizione come dire critica molto critica nei fronti di Gorbaciov ma Andreotti comprende l'importanza politica enorme della svolta
Di Andreotti scusate di Gorbaciov fra nei confronti della pace nel mondo cioè la la novità che che viene a portare con la Gorbaciov con la perestrojka con con la glasnost e così via
Ed è qui un'intuizione politica che duri ha avuto prima degli altri occidentali
I quali erano molto più perplessi di lui nei confronti di questa nuova figura ma che poi agli hanno dovuto dar ragione e poi la storia fondamentalmente ha dato ragione alla grande
Svolta appunto a alla fiducia di Andreotti nella svolta che Gorbaciov stava atto attuando una una svolta che stava portando diciamo questo grande blocco stimava ancora Unione Sovietica cercare sempre di più l'integrazione nei mercati occidentali
Dei mercati diciamo i mercati mondiali con l'aiuto dell'Occidente e in particolare a stabilire rapporti più forti Agon l'euro come intesa come casa comune
La vicenda di Gorbaciov fa come sappiamo finita
Ma a in un certo senso perché almeno la sua l'importanza della sua opera
Anch'non non viene presenta oggi riconosciuto al interno
Dalla Russia insomma degli eredi del dell'Unione Sovietica e tuttavia resta il fatto che ciò che dorma ciò fa fatto a certamente cambiato la storia del mondo e l'ha cambiata in senso più positivo facendo venire meno appunto quel grande enorme conflitto è stato la la guerra fredda
Il Gorbaciov dove scusate l'Andreotti dopo l'ottantanove è un Andreotti che viene oggi criticato criticato anche gli studiosi i quali dicono ma andiate rimasto troppo legato allo schema bipolare anche dopo l'ottantanove quando ormai il mondo stava cambiando velocemente dalla realtà stava sfuggendo di mano appunto anzi divertente in primo luogo a Dorval SoFarma Boy anche un po'tutti gli altri
E quindi si cita spesso la sua insistenza sulle due Germanie e via dicendo però io credo che si deve invece capire
Anche quest'ultima scelte e vado a concludere
Anche quest'ultime prospettive dire via Andreotti in in un quadro di lungo periodo perché Andreotti
Più che ragionare in termini di guerra fredda Occidente conto Unione Sovietica ragionare in termini di Occidente un accidente anzitutto come dire rischiano cento senza appunto con l'intera spirituale e culturale in primo luogo è un mondo altro mondo diverso un mondo ostile e così via
E allora oggi forse vedendo le cose col senno di poi e vedendo anche con me
Il vuoto lasciato dall'ordine della guerra fredda che nessuno rimpiange non sia stato che realtà più riempito da altri
Di alta da altri ordini
Mi colpisce che vedendo i documenti che proprio fra l'ottantanove e novanta Andreotti schiva Gorbaciov fa ma qui ci vuole una seconda Helsinki
Cioè già ragionando sul futuro bisognava già immaginare una nuova grande conferenza
Per dare un assetto europeo stabile e pacifico e così via
Questo non è stato fatto e se oggi noi vediamo un mondo drammaticamente in guerra per esempio per quanto riguarda l'aggressione russa all'Ucraina
Forse anche per questo perché non c'è stato qualcuno che come Andreotti abbia intuito la necessità di continuare quello sforzo al di là della guerra fredda di immaginare un rapporto oltre a occidente e l'altro l'altro dell'est Europa l'alto del che possiamo identificare poiché contanti altre con tanti nomi con tanti soggetti così come appunto Andreotti aveva immaginato e come aveva indirizzato verso una prospettiva di pace ringrazia
Grazie al professor Agostino Giovagnoli per averci riportato anche una dimensione internazionale i patti gli ho parlato adesso principalmente dell'Italia è stato interessante però questo intervento anche all'estero in particolar modo proprio con l'Unione Sovietica ecco
E o questo punto passerai all'intervento conclusivo che appunto
Terrà senatore Stefano Andreotti idee Stefano ci sono troppi ci sono troppi Andreotti già due trova editore il senatore Stefano appunto
No De Lillo che è un caro amico che appunto c'è ordine aiutato nell'organizzazione di tale evento e siamo lieti di avere qui oggi quindi prego ti lascio la parola di dai mi dai
Immeritatamente l'onore e l'onere della conclusione
Però è veramente un piacere non un formale al limite dell'emozione
Essere qui oggi
Grazie Francesco per per l'opportunità che mi hai dato in un colloquio estivo di di realizzare un evento del genere grazie grazie ai giovani della fucili che ci danno veramente speranza complimenti complimenti
Grazie alla famiglia Andreotti per insomma l'onore che ci fa di essere qui a raccontare queste belle storie italiane grazie
Sei agli storici
Che hanno
Ci hanno
Ricordato fatto conoscere pagine importanti
Della nostra storia grazie agli amici che sono intervenuti in maniera così numerosa tra l'altro chiediamo scusa a a tutti coloro che non l'hanno potuto prese iniziare oggi io ho fatto tanti incontri in questa sala non mi era mai capitato di dover mandare via già da una settimana amici dicendo che non c'era più posto
Questo sicuramente stato suscitato dall'interesse per la figura anche un un gigante della politica delle istituzioni italiane come Giulio Andreotti ancora nell'opinione pubblica
E quindi ringrazio amico senatore
Andrea De Priamo per la sensibilità non scontata nell'organizzare questo evento Dacia disponibilità di questa sala che una sala particolare della Presidente del Senato che da solo in occasioni speciali una sala la sala punto affrescata dal Zuccari in maniera così
Bella e così importante
Io dopo tanti interventi o grandi difficoltà parlare non so neanche in che ruolo sono un esperto sono un medico esperto di sanità ho fatto sempre politica sanitaria tra l'altro
Ho ho iniziato la mia attività politica la democrazia cristiana ma proprio negli anni finali quindi non ho neanche
Tanto esperienza da raccontare però provo a raccontare la DIA testimonianza di trent'anni di attività politica molto bella
E l'ha inizio con un aneddoto e la finisco con un altro aneddoto
Il primo aneddoto per e quella della della mio primo giorno in Senato nel due mila ne ha otto quando per la prima volta mi ritrovo dopo aver fatto tutto il cursus honorum che si faceva i tempi a Monicelli spiana e che ha fatto anche l'amico di Priamo consiglio circoscrizionale comunale regionale poi mi ritrovo
In Senato e e e mi ritrovo e posso dirlo di essere compagno di banco di Giulio Andreotti quindi
Io racconto sempre che sono stato compagno di banco di Giulio Andreotti lo sono stato per qualche giorno in Senato perché mi ritrovai seduto accanto al senatore a vita Andreotti
Che tra l'altro si trovò
A presiedere
La da senatore anziano la prima seduta quella che portò alla elezione del presidente Schifani mi presentai raccontare la mia storia di giovane militante democristiano
E fu simpaticissimo quando dopo aver pre
Presieduto dopo la frazione di di di del presidente Schifani Veneri sia ecco fece una storia abbattuta anche chi era la prima volta che l'ho data e dichiaro dello anche questa è fatta come disse quello che ammazzò la suocera
E così mi
A a novant'anni che sdrammatizza o questa sua da presidenza e poi mi ritrovai de a contemporaneamente a essere presi e racconta anche questo mi vanto di questa serie stato presidente del senatore Andreotti perché io fui nomina eletto presidente del Roma crebbe del Senato ed ero presidente del socio
Nero super tifoso romanista a Giulio Andreotti anche di questo mi vantavo so che qua un figlio ha un po'perso però insomma questo non entro in questo argomento divisivo insomma divisivo
E quindi io posso solo poi testimoniare
Un impegno politico di alcuni anni
Il voglio ed evidenziare alcuni ha spento e soltanto due semplici aspetti che sono nella nella testimonianza nella presenza e nella storia e nel nome della Fuci due aspetti
Di questa primarie pubblica l'aspetto cattolico l'aspetto quindi universitario della formazione quindi del dovere sociale
Della formazione purtroppo se n'è sempre parlato poco di dei valori della Prima Repubblica e spesso si danno per scontati coloro che son venuti o che hanno portato che hanno favorito il la fine della prima Repubblica attendono anche il poiché a a hanno un rappresentare a non parlare per illustrare le figure importanti e storiche i valori che la Prima Repubblica ha portato le date storiche sono tra storici
Come non poter come non festeggiare o celebrare la data del diciotto aprile quarantotto in cui grazie a uomini a statisti
A cui dobbiamo tanto come nazione come Giulio Andreotti fu segnata una scelta che oggi riteniamo scontata ma allora non lo era affatto tra Democrazia e dittatura tra libertà e dittatura tra avvalori cristiani e e attivismo Tara europeismo e e non
Ecco questi valori
Andrebbero celebrati ricordati questi uomini andrebbero celebrati e ricordati
E tutto ciò secondo me
Nasce da questi due elementi che chi ha parlato meglio di me prima ha messo in evidenza innanzitutto la vocazione cattolica
Per chi ha fatto politica in quegli anni
Io ricordo la il passaggio dalla dal la parrocchia a a alla sezione Prosperini reato né riposo c'era Augusto Pellegrini che allora il professor Pellegrini e che che mi guidava in quegli anni
E era un tutt'uno l'esperienza di fede la vocazione di carità e la vocazione politica
Io vorrei che questo grazie anche all'azione dei giovani della Fuci riprendesse vigore perché quella generazione di uomini che mi hanno preceduto e che hanno fatto grande l'Italia
Nascevano dall'ispirazione salvifica di Paolo sesto
E dalla dalla ha certezza che la
La
L'esperienza a politica fosse la più alta forma di carità l'esperienza politica era più alta a forma di carità purtroppo questa visione
Andata a via via diminuendo nella nella pensiero comune e questa espressione
Ti della Chiesa dovrebbe essere
Sospinta voi della Fuci continuate a mantenere questa fiamma Cesa continuate però le parrocchie
Le associazioni dovrebbero essere le basi di partenza per future generazione di politica perché solo da una visione
Salvifico radaristi azione di fede totalizzante l'ha detta prima il professor Torresi nel suo intervento per o buoni come Andreotti
La fede
La spiritualità la carità e la politica erano la stessa cosa e io lo per loro l'ho sentito forte nei primi anni di politica e se non si recupera questo
Valore fondamentale di ispirazione cristiana
Nei giovani e nelle
E nel credere nella politica certamente non sarà un bene per le istituzioni io sono convinto che ci siano straordinari politici laici straordinari politici segnati da una a volontà di di di compiere del bene migliora le istituzioni ma sono anche convinto partendo da principi laici ma sono anche convinto che sia un dovere del cattolico l'impegno in politica sia un dovere
Della del fedele delle cristiano dare una propria parte anche alle istituzioni e al servizio della cosa pubblica
E poi la mi avvio velocemente alle conclusioni
Il secondo elemento quello della della formazione siamo oggi a
Il titolo del convegno proprio il dovere sociale degli street dell'istruzione e della formazione dello studio della preparazione e dell'aggiornamento
Anche in questo veniamo da un periodo non so se di Fini la seconda terza Repubblica opposta Prima Repubblica in cui addirittura a siete
Arrivati a sostenere il fatto che la capacità a la competenza fossero disvalori che
L'uno è uguale a uno che io possa parlare di storia
A come voi voi porre possiate esprimervi su sostituzioni di valvole sul terapia dell'infarto miocardico come me
E questo purtroppo ne ha fa parte di quel tentativo o di poteri forti di screditare il valore della politica il valore della competenza loro e della capacità il valore del servizio il valore della politica
Che personaggi come Giulio Andreotti hanno testimoniato voi io ho non ho avuto questa forza
Possibilità di conoscere approfonditamente sono convinto che i familiari abbiano avuto questa testimonianza di vita di questa testimonianza di sobrietà questa testimonianza di fede
Giulio Andreotti andava a a alla chiesa di via Giulia dei fiorentini a messa e poi andava nelle Aule
Aldo Moro fu catturato dopo essere stato a via Trionfale
Ammessa come tutte le mattine per loro era un unicum la politica e la fede e questo valore dobbiamo cercare di riportarlo nella sede attuale della Chiesa nella vita di noi cattolici gradi tutto giorni
Concludo con un ultimo aneddoto che racconta un po'più nulla seppur triste racconta un po'la sobrietà di persone come Giulio Andreotti come
Aldo Moro che ride molti dove hanno visto quella foto di di di di Aldo Moro in spiaggia con la figlia vestito in giacca e cravatta perché il politico dovrà essere
Non immortalata in costume gli ho passato mi ha avuto nell'aria evita un
Un periodo di quattro cinque mesi goduto trascorrere per per triste dicendo i familiari nel reparto di rianimazione della
Del Policlinico Gemelli c'è anche qui Luca Montini una un rianimatore un anestesista del Gemelli dal dal cognome importante dalla bravissimo medico
E in quel periodo parlando con i colleghi dovendo passare un po'di tempo mi raccontarono anche di un periodo in cui il il senatore Andreotti fu degente in cui il reparto dove proprio
Momento più triste più difficile che un paziente possa
A trascorre perché sacche insomma la situazione non è semplice affatto anzi e tutti infermieri medici
Operatori sanitari mi testimoniarono
La semplicità l'umiltà
La disponibilità di un uomo che era stato il potente tra i potenti il potente per eccellenza che tutti immaginavano come spesso per denigrando è stato descritto è stato invece mi è stato raccontato di un malato
Che ringraziava agli operatori sanitari che lo cambiavano ringraziava gli infermieri che li mettevano la flebo ringraziava i medici che lo accudivano
Una persona straordinaria un cattolico che ha testimoniato fino alla fine
A suo valore morale
No grazie a appunto DeLillo per questo suo intervento io a questo punto passerei direttamente alle domande no anzi prima di passare alle domande ci terrei magari dato che abbiamo qui
Anche Stefano Andreotti le chiederei appunto se ha voglia di fare un breve intervento quindi sul podio grazie
Bene io sono particolarmente felice d'averlo già assistito a questi incontrare
Davvero mi congratulo innanzitutto con i giovani della Fuci
C'è anche un motivo di grande affetto stare qui nella Sala Zuccari perché per più di vent'anni alla fine del corridoio c'era la stanza di da senatore a vita di mio padre quindi e anche un ricordo diretto diciamo di di quello che è stato momento molto lungo della sua vita l'ufficio che lui frequentava tutti i giorni
Il convegno è stato davvero molto molto interessante
Si inquadra nelle attività diciamo che si stanno svolgendo in questo anniversari dei dieci anni dalla scomparsa di nostro padre
E si inquadra un po'anche nell'attività che viene fatta dall'Istituto Sturzo
I dell'archivio Andreotti
Presieduto da da amica la comitato presieduto da mia sorella Serena chiaramente con il grande aiuto dalla dottoressa devoti e si sta cercando con molta fatica e molta pazienza di mettere ordine e aprire al pubblico questo archivio gigantesco sicuramente è il più grande archivio privato che si sta in Italia ed è l'unico che per volontà di nostro padre che lo dono all'Istituto Sturzo quando ancora in vita nel due mila sette aperto al pubblico quindi un archivio che può essere consultato come del resto è stato anche citato
E come ben sanno
In particolare i professori no che magari cercando fare tante carte non si sono imbattuti in questi terribili segreti e scheletri
Ma notato forse del materiale molto interessante questo è molto importante ed è un po'anche quello che stiamo facendo con mia sorella Serena da qualche anno da quando abbiamo terminato
Per limiti di età la nostra attività professionale ci stiamo dedicando alla memoria di nostro padre lo facciamo appunto promuovendo incontri promuovendo
Manifestazioni ma soprattutto cercando di divulgare i documenti al di là di quelli dell'Istituto Sturzo anche diciamo i i famosi diari nonché mio padre compilava quasi quotidianamente e lo ha fatto dal mille novecentoquarantaquattro fino l'ultima notazione sino al due mila nove quindi qualche anno prima del abbiamo pubblicato appunto il richiamato viarie degli anni di piombo che era diciamo è la la sua i suoi ricordi degli anni terribili anni settanta avevamo pubblicato anche i diari segreti un nome un po'curioso scelto dall'editore era invece i siano stati i diari degli anni Ottanta diari e e riguardano molto più da vicino
L'intervento belli preziosissimo
Sulla storia diciamo dei rapporti come ministro degli esteri e abbiamo pubblicato anche un libro un po'curioso Carelli Miuccia lettere alla moglie che sono delle lettere quattrocento lettere scritte tra il mille novecentoquarantacinque anno in cui mio padre
E mi ha nostro padre si sposò con mamma e il settanta lettere di nostro padre a mamma se non lettere davvero che abbiamo un po'rubato forse alla travasi ma che abbiamo pensato di rendere pubblica perché danno una dimensione al di là dell'uomo pubblico una una molto ma più attenta
Rivelazione di chi era realmente nostro padre ecco io non voglio prendere tempo per perché non diciamo tra l'altro si fa il punto un fuori programma del teste incontro però davvero mi congratulo perché questi incontri stanno con grande intensità e grande forza riportando il discorso su nostro padre in questo caso ma poco forse su tutto quello che è stato detto Nola a famosa Prima Repubblica termine odiato da da nostro padre che non amati accettato perché finalmente si comincia a riguardare a quegli anni sotto
La lente della storia e qui abbiamo dei
Grandissime validissimi
Esponenti della cultura che lo fanno e si sottrae a la cronaca spiccia che ha davvero in basta Ardito la memoria di nostro padre di tanti altri esponenti della Repubblica ancora grazie davvero un complimento enorme al ai giovani della Fuci
Grazie a Stefano Andreotti e io mi sono reso conto dell'orario purtroppo non abbiamo il tempo per le domande comunque ecco questo punto concluderà direttamente questo convegno un saluto cordiale a tutti anche a chi ci sta seguendo da casa
E quindi buona sera a tutti rideposita aggiungono a casa aggiungo una cosa che ho soprattutto sempre per i ragazzi quelli che stanno seguendo chiunque voglia venire al all'Istituto Sturzo a vedere le carte a parlare con me e con Luciana e cioè tutti noi che ci occupiamo dell'archivio Benvenuti
Petto grazie buonasera a tutti allora arrivederci