Festa Nazionale dell'Unità 2023 - Scenari di guerra, speranze di pace

Buona sera
Spero che mi sentiate esibire e dissi
Buona sera tutte buona sera a tutti abbiamo evitato con un po'di ritardo ma vi prometto che terremo il ritmo di questa conversazione
Sì
Anche lui ha le sue ragioni
Allora eccoci di nuovo Bahrain trovate venne ritrovati
Grazie a te tanti è bello vedere una sala così piena l'incontro a come titolo scenari di guerra e speranze di Tarcento
E però mi concederete di cominciare questa nostra serata dedicata a quello che succede nel mondo siccome questo questa sala insomma questa tensostruttura questa sala
Dedicata a Salvador Allende
Mi concederete trenta secondi per ricordare quelle che oggi sono andata riprendermi le sue ultime parole quando la mattina dell'undici settembre del mille novecentosettantatré asserragliato nel palazzo presidenziale della moneta
Cinquant'anni fa esatti disse nel suo ultimo discorso alla radio
Pubblica nel suo ultimo discorso al Paese le mie parole siano un castigo morale per coloro che hanno tradito il giuramento io non rinuncerò pagherò con la vita la lealtà al popolo hanno la forza ma la storia è nostra e la storia la fanno i popoli
Questo
Per cominciare visto che appunto parleremo
Molto tutta la sera di quello che succede fuori dall'Italia era la guerra fredda era un'altra Italia e sono certa che dopo ci ritorneremo anche su quei fatti magari con l'onorevole Provenzano che ovviamente qui tutti lo conoscete comunque responsabile degli assi del Partito democratico un applauso
Il direttore di Limes Lucio Caracciolo che
Ringraziamo per essere fuori
Il titolo partiamo dei titoli titoli sono sono importanti scenari di guerra speranze di pace nella scaletta di questo nostro chiacchierata vorrà invertire questo
Uguale invertire questo titolo e partire
Cercare di capire se esistono delle speranze di pace
Naturalmente la guerra va avanti di scenari di guerra sono quelli che occupano principalmente le pagine dei giornali anche se a volte in maniera molto stanca
Una controffensiva ucraina che avanza ma avanza come ha detto svolte perché l'accento metri al giorno quindi la cosa
Evidentemente lenta per certi aspetti estenuante una
Russia che comunque non lascia il campo facilmente nonostante tutto quello che questa estate avvenuto in Russia
E non solo abbiamo visto il ventitré di giugno in un sabato qualsiasi in cui noi italiani cominciano a mandare al mare uno strano colpo di Stato che non abbiamo capito esattamente come sia avvenuto la fine che ha fatto il golpista o presunto tale morto pochi giorni fa probabilmente per mano
Appunto dello stesso governo russo eppure li scenari di pace sono fermi a più di venti mesi fa non è cambiato granché da questo punto di vista almeno apparentemente da lì che voglio chiedere subito ai nostri protagonisti di questo dibattito una loro opinione perché per esempio cardinali Zuppi che questa sera so essere a Ravenna e quindi insomma un saluto a distanza è stato
Prima in Ucraina e poi a Mosca ha incontrato diciamo l'omologo in qualche modo Kiril ed è stato molto criticato per aver detto che l'Europa non ha fatto tutto quello che poteva ad esempio per proporre una pace
Sono di recentissime le parole di Podolia che il sostanzialmente il consigliere portavoce e consigliere di Zaleski che ha detto che non può esserci un ruolo di mediazione da parte del Vaticano di papa Francesco in quanto filorusso e non credibile sono parole
Importanti e allora vorrei chiedere partire proprio da lei onorevole Provenzano
Se esistono degli scenari di pace o se riempiono solo diciamo i titoli dei dibattiti ma sul campo non sono praticabili in questo momento
Ma innanzitutto grazie grazie lasciatemelo dire
Ai volontari che animano questa straordinaria festa
E questo è un applauso che merita che merita questa terra
Che con la festa nazionale dell'Unità Ravenna dimostra che quando colpita si sa realizzare come altri pochi popoli e questo per noi è un fatto
Davvero importante straordinaria per questo noi siamo qui io voglio ringraziare gli anche per il fatto che non dimentichiamo aver intitolato questa sala Salvador Allende ieri lo abbiamo ricordato alla festa
Del PD di Bologna abbiamo organizzato un dibattito proprio sui cinquant'anni dal golpe dei in Cile
Ha un valore non solo
Per gli ideali in cui crediamo e che hanno una storia lunga alle lotte per la libertà è la è l'uguaglianza non non sono cominciate oggi il futuro
A radici che dobbiamo continuamente nutrire ma perché su quella vicenda io credo noi dobbiamo anche essere molto orgogliosi
Di come si comportò l'Italia di fronte a quel golpe io lo voglio ricordare non so
Se vi capita di andare l'ambasciata italiana incivile
E uno dei luoghi della democrazia cilena
Perché in quel luogo si diedero asilo a tanti perseguitati politici tanti torturati un uomo fu ucciso e Iman e e lanciato dentro quella lasciata elitaria che tenne
Questo nostro Paese anche diplomaticamente testa alla dittatura
Con un ministro degli Esteri durante il golpe che si chiamava Aldo Moro fu protagonista anche per le riflessioni che nacquero da quel golpe scusa se mia se mi prendo questa parentesi tanto entriamo subito
Nel tema
Da allora lo ricordate tutti i famosi articoli di Berlinguer che diedero il via a una riflessione che puntava sull'unità delle forze antifasciste su una coalizione delle forze antifasciste
Temi ancora di profonda attualità che pose le basi per quel compromesso storico che non a caso quei fini con il cadavere di Aldo Moro e allora perché ricordo faccio questa lunga premessa
Perché quei cinquant'anni dal golpe in Cile si ricordano alcune cose che sono di straordinaria attualità
Che la democrazia non bisogna mai darla per scontata
E chi per la democrazia bisogna continuare a lottare e che la democrazia è minacciata non solo dall'esterno come dicono alcuni per esempio
Dalla guerra di Putin e che senz'altro una minaccia la democrazia a mano fra democrazia e minacciata anche dall'interno
E allora non possiamo accedere a questo racconto che si sta facendo quando si parla di questioni internazionali
Di una lotta tra democrazia autoritarismi chi come fosse una lotta tra blocchi contrapposti perché questa lotta attraversa anche le nostre società
Anche le nostre democrazie anche la nostra Europa e quindi noi dobbiamo rifuggire dalla lotta Gica dei blocchi
Venisse qui oggi noi
Abbiamo inserito questa parola nel titolo pace
E non è che la parola pace nel nostro Paese in questo momento in questi mesi ha riempito i titoli dei programmi o delle iniziative politiche anzi io sono orgoglioso o che questa è l'iniziativa in cui compare nel programma della festa dell'Unità la parola pace per questo voglio ringraziare Igor Taruffi che ha lavorato molto a questa organizzazione dei programmi ma per dire che noi
Non solo non ci rassegniamo alla guerra ma io vorrei dire che non ci rassegniamo nemmeno all'idea di una nuova guerra fredda che nel mondo si sta prospettando
Perché proprio quei cinquanta mila il golpe in Cile ci ricordano quante contraddizioni quante infedeltà ai principi che si dichiarano di voler portare avanti si porta con sé la logica della contrapposizione tra i blocchi
Allora noi abbiamo non a caso ho parlato di sperando vogliamo parlare di guerre non solo della nostra della guerra in Ucraina abbiamo parlato di scenari di guerra e sono tanti e di speranze di pace io
Diciamo per cultura
Non amo molto questa o almeno non amavo molto questa parola speranza credo più
Nella volontà penso che i processi politici debbano essere affidati alle battaglie alla volontà ma la speranza è quel motore che resta quando non vedi una volontà di trovare la soluzione a un conflitto quando ti sembra che manchino gli elementi per la costruzione della pace che la la speranza e quel motore
Che Valli ed è per questo che noi abbiamo sostenuto tutte le iniziative diplomatiche sapendo avevano difficoltà a cominciare da quella in Vaticano del che papa Francesco ha affidato al cardinale zuppi adesso probabilmente andrà anche in Cina completare la sua missione ma quella è una diplomazia come viene ricordato spesso della Misericordia quella di papa Francesco
Manca la politica
E ne abbiamo spinto anche come Partito Democratico
Nelle in tutte le nostre interlocuzioni
L'Europa ad assumere un'iniziativa diplomatica a a chiedere agli Stati Uniti di farsi parte attiva su questo lo abbiamo chiesto alla Cina abbiamo incontrato il ministro
Del dipartimento esteri del Partito Comunista cinese e abbiamo chiesto che la Cina debba fare tutto mettere in campo tutto il suo peso diplomatico per spingere la Russia a a recedere da questa guerra perché si dice sempre
Io rivendico la scelta che noi abbiamo fatto il ventiquattro febbraio abbiamo fatto una scelte non poteva essere che questa e se lasciatemelo dire
Se anche la parola pace ha risuonato poco nel dibattito pubblico
E perché forse non sia pronta tra questa parola così sufficientemente con sufficiente coraggio perché pace
Di fronte alla sciagurata guerra di aggressione di Putin significava innanzitutto porta con sé questa parola la condanna dell'aggressore e la difesa dell'aggredito
Perché la parola pace significa anche questo di fronte a una guerra di aggressione e dobbiamo avere il coraggio e l'orgoglio non avere paura a pronunciare questa parola se questa parola significa e porta con sé questi elementi
Ma io credo che ci sia un punto riesce
E ci sia un punto a mio avviso fondamentale che questo cioè che la pace diventa una costruzione politica lì è l'Europa che mancata
è mancata l'Europa ed è il nostro compito questo perché immaginiamo uno ad uno scenario in cui altri attori un giorno spingeranno a una pace una pace giusta che si faccia carico delle ragioni dell'aggredito
E l'Europa non svolga alcun ruolo quale sarà il destino e il futuro dell'Europa nel mondo e questa è una domanda che noi non sono possiamo porci ma una domanda cui noi dobbiamo provare a dare risposta ecco perché quella iniziativa quel cammino diplomatico
Nella difesa dell'Ucraina nella rivendicazione anche della nostra posizione noi non la vogliamo lasciare da parte
Grazie
Ho pensato che presentando la parola Cina
Diciamo alle porte questo G venti G venti complicato G venti con dei grandi assenti giustappunto la Cina Russia evidentemente
G venti che non sappiamo neanche se arriveranno arriverà diciamo produrre delle conclusioni finali unitarie questa guerra spaccato molto più che due paesi in guerra ha spaccato
Le opinioni pubbliche ha spaccato la comunità progressi
Sta in molti paesi a sicuramente in Italia c'è un problema e dopo vorrei che anche magari l'onorevole Provenzano se ha voglia approfondisse no anche queste diciamo fatiche che esistono anche dentro un elettorato democratico rispetto a pronunciare la parola guerra come possibilità per arrivare ad una pace e poi appunto ci sono le speranze no che sembrano così affidate al cello
Ma nessuno farà il miracolo di arrivare a una pace lei l'ha scritto molto bene il direttore ha detto la via diplomatica in questo momento
è quasi impossibile o si ritirano i russi o cedono gli ucraini o c'è un cessate il fuoco per ragioni diciamo di implosione interna di uno dei due sistemi
Come se ne esce lo so che è una domanda impossibile insomma però allora cosa si può fare
Grazie davvero per questa opportunità per quest'invito
Per capire come se ne esce bisogna capire come si è entrati in questa guerra
E come si è entrati
Già implica che noi siamo dentro questa guerra seppure grazie a Dio non al fronte
Ma questo Paese a armato nei limiti nostri ovviamente
L'Ucraina nel momento in cui è stata invasa dalla Russia questo Paese
Ha preso una posizione che ha portato per la prima volta nella storia per esempio la Russia così dell'Italia un Paese ostile considerate che indipendentemente dai regimi russi e italiani da Vittorio Emanuele terzo passando per Mussolini poi democristiani eccetera
I rapporti tra Russia Unione Sovietica Italia sono sempre stati particolarmente sin patetici e anche fatti ciò pensiamo l'avvocato Agnelli a Togliatti grato a Berlusconi insomma la politica c'entrava poco
Adesso invece c'è una frattura molto profonda fra Italia Russia vedremo se poi sarà ricomposta ma come siamo entrati in questa guerra dico ancora una volta siamo entrati
Per una ragione fondamentale e cioè per la diffusa percezione che la fase storica dell'egemonia americana sia finita e che quindi la si potesse sfidare insomma
Il fatto se vogliamo anche la tragedia dal punto di vista di chi fa parte dell'impero americano come l'Italia è che l'America non fa più paura
Altrimenti Putin non avrebbe mai rischiato di arrivare a uno scontro teoricamente nucleare con i Paesi dell'Alleanza Atlantica in Ucraina
Altrimenti la Cina non avrebbe mai rivendicato di diritto di portare a casa a Taiwan entro il due mila quarantanove con le buone o con le cattive
Sarà vero sarà sbagliato ma c'è questa percezione diffusa per cui anche Paesi non potentissimi penso la Turchia pensò il Giappone penso alla Polonia ormai credono di poter fare delle cose che prima erano riservate
Ai grandi della terra insomma
Non dobbiamo leggere questa guerra questa crisi con le figurine con la NATO l'Unione europea che cosa vuol dire la NATO scusate la NATO prendiamo tre Paesi a caso Turchia Polonia Germania la Turchia praticamente non sta con nessuno meglio sta con se stessa
E stando con se stessa sta lucrando sotto vari profili su questa guerra ed è un Paese Atlantico anzi fondamentale paese della NATO
La Polonia considera che questa guerra non deve finire con la vittoria dell'Ucraina ma deve finire con la distruzione della Russia
Che non è esattamente la posizione della Germania a cui peraltro la Polonia chiede oggi le riparazioni per la seconda guerra mondiale quindi ormai di tutto e di più
La quale Germania nel momento in cui la guerra finisce state sicuri che prova a rifare il gasdotto che è stato in qualche modo interrotto e la lista potrebbe continuare
Quindi attenzione a non lavorare su delle grandi sigle che poi significano appunto poco nel momento in cui tutto in gioco cioè in cui tutti penso di avere uno spazio che prima non c'era in termini tecnici si chiama revisionismo cioè io voglio cambiare la mia posizione c'è chi lo fa purtroppo sparando c'è chi lo fa con mezzi più intelligenti ed economici primo punto secondo punto dal punto di vista chiamiamolo così strategico questa guerra sul fronte ucraino non ha più moltissimo da dire
Assomiglia sempre più a quello che un Papa durante la prima guerra mondiale Benedetto quindicesimo chiamo l'inutile strage
Perché è del tutto evidente che a meno di collassi interni
Ucraina o russo quel fronte più o meno bloccato e trovo anche leggermente cinico che il segretario generale della NATO ci comunichi che l'Ucraina fa cento metri al giorno a parte il fatto che non è vero
Ma se fai centro media giocavo dire che con la fine dell'anno è fatto trentasei chilometri
Ma di che cosa stiamo parlando nel frattempo però che cosa è successo che l'Ucraina quando è diventata indipendente aveva cinquantun milioni di abitanti
Adesso ne ha forse ventotto
Vogliamo pensare non semplicemente a quanti metri o a quanto pezzo di territorio vacui OPA all'alba quante persone muoiono e che cosa può voler dire
Che cosa può voler dire per noi il fatto che un grande paese perché lo crinale sul terreno sono due volte l'Italia che è un grande Paese come l'Ucraina si troverà alla fine della guerra ai piedi di Cristo perché è un Paese tendenzialmente disabitato
E sul Tirreno questo lo si vede perché gli ucraini perché lo sfondo ma semplicemente perché non hanno gli uomini per farlo
Sostanzialmente dal punto di vista strategico questa guerra finisce è evidente da un po'di tempo con la Russia che perde l'Ucraina e l'Ucraina che perdendo un bus poi un certo punto questo accadrà speriamo ma un punto non troppo lontano perché se si va troppo lontani
La Russia sarà sicuramente indebolita ma dell'Ucraina resterà pochino
Di questo Krajina che resterà pochino certamente gli americani non si interesseranno quindi saranno giustamente io credo anche affari nostri
Sarà molto duro impedire che l'Ucraina diventi una terra di nessuno percorsa da bande di vario genere quindi ultima cosa fondamentale purtroppo ormai abbiamo perso il nesso tra guerra e pace che cosa vuol dire che una volta uno entrava in guerra avendo in vista un obiettivo di pace
Persino Adolf Hitler aveva un'idea di che cosa voleva fare alla fine della guerra purtroppo
Ha fatto quello che ha fatto adesso invece si fa la guerra per far la guerra cioè come se fosse semplicemente una una pulsione bestiale che qualcuno ha detto ma senza avere idea di quello che vuole e può raggiungere
E questo che cosa vuol dire vuol dire che sono fenomeni che vanno sempre più fuori controllo
Perché stiamo parlando della guerra e chiudo tra Russia e Ucraina ma vogliamo pensare a quante dozzine dico dozzine di conflitti anche molto più sanguinosi sono in corso nel mondo
Semplicemente perché non c'è più nessuna forza che fosse l'America che fosse l'Unione Sovietica certamente mai le Nazioni Unite sia in grado di impedirlo
Quando siamo entrati come siamo entrati qualche anno fa in una fase appunto di transizione egemonica quando cioè leggeremo le perché l'America resta sempre il numero uno però non riesce a controllare il mondo per semplicemente perché non ce la può fare B a quel punto dobbiamo assumerci tutti le nostre responsabilità e non possiamo sempre delegare qualcun altro
Solo il supplemento di domanda direttore se posso visto che ha portato il tema anche degli Stati Uniti subito sul piatto allora le chiedo di fare un passo avanti di immaginare cosa sarà
Ovviamente guardando a quello che è stato perché non lei non l'ha citato esplicitamente ma penso sia negli occhi nella memoria di tutti noi la rovinosa fuoriuscita da Kabul
No del della comunità internazionale dell'esercito americano e probabilmente quando Putin ha pensato che c'era un ventre molle e si poteva approfittare di un momento un po'l'ha pensato anche forse guardando quelle immagini però tra un anno si vota in America
E che ne sarà non solo dell'esito della guerra ma anche diciamo della tenuta della NATO qualora mai dovesse essere rieletto Temps ma va bene anche un altro presidente diciamo di isolazionista di quelli insomma che l'America festa e quindi oppure anche in una lo scenario di un mai Dennis ma magari con un congresso attrazione repubblicana cioè quanto cambia a seconda di chi va alla Casa Bianca tra un anno
Insomma Zanda se ho fatto è stata la domanda ma ci teneva capire a questo punto cosa cosa pensate se voi andate oggi l'America parlate della guerra lo penso la la guerra con la Cina non è che penso non l'Ucraina
Che cosa vuol dire vuol dire che la guerra tra Russia Ucraina molto importante soprattutto per noi ma dal punto di vista americano non è decisiva però potrebbe diventare non dico decisiva ma molto molto importante anche per loro nel momento in cui l'Ucraina perdesse
Perché
Chiedo scusa dicevo potrebbe diventare importata che per loro solo se l'Ucraina perdesse o se la guerra si allargasse perché attenzione non è che uno può pensare di tenere in qualche modo tra virgolette sotto controllo
Una guerra in cui da una parte c'è una guerra una potenza nucleare che si chiama Russia dell'altro c'è un grande Paese che sicuramente Raina che appoggiato da altre potenze nucleari non è mica una guerra balcanica queste cioè la guerra di altre dimensioni
E quindi l'America che qualche tempo fa aveva già spiegato agli ucraini ragazzi è ora di finirla perché ne subiamo le elezioni l'anno prossimo
Lo dicono loro dico io facciamo come in Korea
I russi si pigliano la Corea del Nord che sarebbe dovuta as la parte diciamo fra l'altro semidistrutta davvero purtroppo dell'Ucraina e voi con il nostro appoggio prendete la Corea del Sud poi paga l'Europa questore il discorso americano ma adesso non funziona perché il veleno detto basculante c'avete detto che ci appoggiavate fino alla fine fino alla fine colei che ora ci volete spartire
Zen Ski che ha fatto tutta la sua campagna di grande successo
Dicendo noi non cediamo nemmeno un centimetro domani si mette a discutere di qualche chilometro quadrato di territorio da cedere
No e a questo punto il rischio è che in questa guerra di attrito tipo Prima guerra mondiale il Paese che ha meno risorse anche dal punto di vista umano cioè l'Ucraina perde e questo sarebbe un disastro
Per tutti quanti ovviamente ma in particolare per l'America che De Luca lei ne è stato il grande sponsor chi è che potrebbe ancora credere all'America se l'America dice se non ti preoccupare ti proteggo io
è un discorso che vale forse anche per noi
Allora
L'onorevole Provenzano
Buttiamo ad hoc per l'amor di Samo di un tema spinoso e chiamiamolo col col proprio nome parliamo di armi
Perché non si può ovviamente fare a meno di parlare di armi si parla di guerra il Giappone che per costituzione non poteva avere riarmo addirittura sta compiendo rapidamente passi nella direzione di un riarmo
Ma parliamo anche alla comunità democratica che abbiamo davanti questa sera
La segretario slide è stata molto criticata quando ha detto che sostanzialmente ha parlato del re rinvii o no dell'obiettivo del due per cento in armamenti del PIL
Che è lo stesso gli stessi governi italiani saranno impegnati a raggiungere
C'è anche un tema di anni legato all'Europa perché quando si parla di esercito noi pensiamo all'Italia la Francia pensa alla Francia alla Germania alla Germania ma noi abbiamo parlato ora di e poco fa ne ha parlato lei non di autonomia strategica non lo dice solo ma Kron nelle dichiarazioni di intenti tutti lo dicono ma poi se non abbiamo un esercito comune
è difficile pensare davvero ha un'autonomia strategica in politica estera
Ma al di là dello Strategic comparse qualche altra arma scusate il gioco di parole un po'spuntata è ben lontano ancora l'esercito europeo
Cosa ne pensa lei del riarmo dell'Italia cosa ne pensa della possibilità di avere un esercito comune europeo
Ma io rispondo davvero la domanda ma poi che questa la bellezza di questa sera io credo possa essere anche quella di fare un dibattito molto franco io vorrei interloquire con alcune cose che ha detto il direttore Caracciolo
Perché è vero chiediamoci come siamo entrati in questa guerra in questa guerra ci siamo entrati perché deliberatamente sono con la sottovalutazione di tutto l'Occidente Putin ha deciso di infrangere d'ordine internazionale basate sulle regole e di invadere territorialmente un Paese che credeva di occupare nel giro di tre giorni
Ci siamo entrati così in questa guerra perché noi abbiamo sottovalutato una cosa
E a me colpisce io son d'accordo con Caracciolo perché presenti in queste in questi giorni c'è un G venti in India
Che della guerra in Ucraina nemmeno parlerà una cosa che per noi è cruciale che abbiamo chiamato spartiacque il resto del mondo non la vede questo è un tema che deve interrogare l'Europa
Ma io credo invece che da questa guerra si possono trarre alcune lezioni
Anche guardando a come ci siamo entrati e ci siamo entrati anche perché noi a un certo punto abbiamo pensato che potevamo affidare nella globalizzazione le relazioni internazionali esclusivamente agli interessi economici
Lei facciamo gli affari con Putin abbiamo interessi economici con Putin
Non ci interessa quello che avviene perché il fatto stesso che abbiamo interessi economici congiunti questo garantirà pace e sicurezza non è andata così perché la politica non si possono non si sostituisce coi mezzi Donazzan
E perché esiste anche il peso dell'ideologia che entra nella storia e questo noi non lo possiamo trascurare guardate perché vero adesso la guerra si è diciamo ha preso il verso peggiore possibile perché è diventata una guerra che si combatte con le armi più moderne ma del modo che Sam
La più antico sembra paragonabile alla guerra di trincea ma noi e anche per questo per porre fine alle conseguenze economiche sociali io dico politiche pure della guerra
Perché anche qui lo voglio dire con chiarezza io credo che diciamo i primi a pensare ai morti sul loro terreno
Sono gli ucraini che hanno deciso di combattere
E questo guardate anche per dare dignità alla scelta che abbiamo compiuto noi non possiamo non possiamo mai dimenticarlo
Perché questo toglierebbe dignità alla scelta di un popolo che ha deciso di resistere a quelle invasione
E questo è un punto politico guardate
Cioè capisco che
In questo momento di fronte alle conseguenze del conflitto si fa fatica a ad accettare che è un punto dirimente
Perché quel popolo che ha deciso di resistere e noi abbiamo deciso di aiutarlo a difendersi
A c'è un punto guardate che però a che fare anche con quello che diceva che stiamo dicendo adesso
E l'altra lezione che noi dobbiamo a prendere da questa guerra noi ci siamo schierati dalla parte dell'Ucraina e c'è una domanda che nessuno si fa ma che una domanda alla cui risposta delle conseguenze in termini
Di politica estera in termini del modo in cui si sta al mondo cioè quello che noi ci dovremmo chiedere esistiamo dalla parte dell'Ucraina perché stiamo dalla parte della democrazia
Dalla parte del diritto dalla parte di un ordine internazionale che non può essere violato con un atto di forza e di prepotenza da parte del di chi ha un disegno imperiale perché questo è il
Oppure se invece stiamo con l'Ucraina solo in nome dell'adesione a un'alleanza militare ha un interesse geopolitico
E io non metto necessariamente in contrapposizione le cose ma a seconda della priorità che diamo all'una o all'altra motivazione discendono alcune esce alcune conseguenze
Discende il fatto che se stiamo dalla parte della democrazia del diritto internazionale poi dobbiamo essere credibili non dobbiamo più avere le doppie morali non possiamo essere quelli che vanno a stringere la mano al dittatore Sayed e Indonesia
Incuranti della democrazia non possiamo essere quelli che se ne fregano del più grande fatto che c'è stato in queste ore che ha riguardato una società che la rivolta
Iraniana rispetto alla quale per esempio il nostro governo non ha detto una parola e non possiamo
Essere io aggiungo e questo credo
Sia un punto davvero fondamentale per esempio
Diciamo indifferenti al rispetto del diritto internazionale in altri contesti
Dimenticare per esempio la questione palestinese e il diritto internazionale nel rispetto di una vicenda o essere il governo più amico nel mondo del governo di Netanyahu che sta de terminando in Israele una svolta autoritarie che mette in crisi la democrazia perché dico tutto questo
Perché se la prendiamo solo dalla punto di vista quante armi diamo all'Ucraina noi da qui non ne usciamo più e non faccia un passo avanti nemmeno nella costruzione di un'ipotesi diplomatica che è vero ha ragione Caracciolo oggi mancano i termini di un negoziato di un possibile confronto anche perché in queste ore
Putin e non è che si è limitato a invadere ammesso con elezioni farsa un pezzo dell'Ucraina
Eppure proprio per questa ragione noi dovremmo spingere anche per isolare ancora di più Luís sullo scenario internazionale ed evitare di isolarci noi e non apparire quelli che sono disinteressati alla fine di un conflitto che ha anche conseguenze politiche perché la cura perché è vero che i nazionalisti portava alla guerra e di e ricordatevi che quello di Putin e nazionalismo nero
è
A è vero anche il contrario è vero anche che la guerra porta nazionalismi è che oggi il rischio che noi stiamo correndo in Europa è un'ascesa dei nazionalismi e se diciamo che difendiamo l'Ucraina per difendere l'Europa dobbiamo anche interrogarci di che Oropa vogliamo difendere vogliamo difendere l'Europa del patrimonio costituzionale o vogliamo difendere per esempio l'Europa polacca che un'Europa appunto che ha facendosi forte di essere avamposto della NATO ad Est ha un'idea precisa che è il contrario della nostra idea d'Europa
Queste sono domande legittime a cui bisogna dare risposta ma che hanno una premessa una conclusione chiudo scusa se mi appassiono su questo checché l'Ucraina debba continuare a vivere perché altrimenti noi questa discussione nemmeno la facciamo
E allora le armi
E allora la polemica sul due per cento a parte che visto Agne ha detto non è che ha detto
E l'Italia che nemmeno agli impegni internazionali ha detto lei è d'accordo con la decisione del governo tedesco che ha avuto un dibattito interno molto importante
Per dire di procrastinare i qualche anno il raggiungimento del di quell'obiettivo che si era impegnato anche la Germania peraltro accelerando sui sistemi impegni sugli stessi impegni con una svolta enorme quella di l'investimento militare senza precedenti nella storia
Recente della Germania
Lei ha detto sì sono d'accordo ma
A parte che questi impegni diciamo sono sempre impegni che hanno tempi lunghi come quelli che abbiamo assunto in Italia e che vanno perseguiti ovviamente sempre nel rispetto e nella compatibilità sociale anche delle scelte perché a nessuno
Ove nemmeno a questo governo viene in mente di spendere di più sulla spesa militare
E o o peggio diciamogli può venire in mente ma questo è un terreno di opposizione di battaglia politica per noi se spendi più sulla spesa militare per tagliare sulla sanità è la questione sulla quale noi stiamo ingaggiando la battaglia in vista
Della legge di bilancio ma da qui al raggiungimento di quegli obiettivi e chiudo per rispondere alla domanda
E ci sono dei passaggi nel frattempo che diciamo verso cosa è indirizzato questo processo di aumento delle spese militari che è comune in tutta Europa
Indirizzato solo allo strumento bellico o più in generale alle spese per la sicurezza in un mondo più sicuro e soprattutto
è una corsa
Nazionale e nazionalista o si inserisce nel quadro e nella cornice di una difesa comune europea all'interno della quale magari si possono produrre anche qui i risparmi distesa che consentirebbero di ridiscutere nel
Nello scenario diciamo e nel quadro dell'alleanza gli impegni come sempre avviene questo è il punto a me sembra e questo bisogna è un tema che riguarda anche la socialdemocrazia
E che noi dobbiamo avere anche il coraggio di affrontare con i tedeschi che fin qui le scelte fatte anche da governi socialdemocratici fatte altre dai socialisti non si stanno inserendo dalla cornice
Della difesa comune europea e questo è un problema
Quando macro Onna avuto il coraggio dal mio punto di vista di riprendere il tema dell'autonomia strategica europea a macro non si doveva dire a stai facendo la polemica contro gli Stati Uniti ma bisognava sfidare ancora di più Macrone dire
Voi l'autonomia strategica difesa
Delle sulla difesa allora devi essere il primo a dire alla tua industria bellica di collaborare con le altre di mettersi insieme per la costruzione della difesa comune europea queste mancato perché è mancato a mio avviso fin qui
Una impostazione fortemente europeista
E anche in una logica di riequilibrio rispetto agli Stati Uniti io penso che la difesa comune europea sia straordinaria noi rischiamo un disimpegno degli Stati Uniti nel Mediterraneo
Noi rischiamo diciamo di dover fare i conti un domani con un esito elettorale degli Stati Uniti di un presidente che non più di pochi anni fa aveva dichiarato l'Europa come il suo primo nemico nel mondo questo è stato Trump alla luce di questo io credo che una discussione anche sulle armi
Sulla sicurezza ma inserita nella cornice della difesa comune europea è una discussione che noi dobbiamo fare senza paraocchi ma con grande determinazione perché un pezzo la nostra battaglia
Grazie
Allarghiamo un pochino lo sguardo e visto che insomma si parla di scenari pro proviamo ad andare almeno diciamo con Coco con l'immaginazione su altri lidi andiamo un attimo in Tunisia direttore la citata poco fa provenzale quindi mi dà l'occasione per partire da lì non partono da quello che si dice dal il tema dei migranti perché il migrante è l'ultimo e anello di una lunga catena no e faccio mea culpa come categoria giornalistica troppo spesso diventa invece l'unico oggetto il corpo collettivo peraltro dei migranti diventa l'unico oggetto di diatriba
Spesso anche in termini emergenziali o securitaria quando invece quell'è il prodotto di un problema che c'è a monte
Dicevamo la Tunisia sono ancora nelle immagini di tutti noi no alle strette di mano tra la nostra premier tra Ursula von der line Mark Rutte con assai dietro il dittatore tunisino
E sono diciamo ancora lì vivi delle promesse che abbiamo fatto assai ed pochi mesi fa promesse economiche stiamo parlando di alcuni del Cuny denari importanti li stiamo parlando di centocinquanta milioni di euro di fondi per sostenere il disastrato bilancio tunisino più novecento promessi non sono tantissimi soldi in realtà però il principio che passa in cambio di cosa in cambio dell'esternalizzazione delle frontiere perché il grande nemico sono i poveracci quelli che vengono definiti appunto i poveracci l'ultima ruota del carro che però ci fanno pragmaticamente paura
Del due mila e quindici la Tunisia ha vinto ciondolo Tunisia
In senso lato ha vinto Nobel per la pace ma non la Tunisia com'è stato l'avvio ha vinto il famoso si chiamava Quartetto no
Ed erano orga quattro organizzazioni simboliche della società civile appunto tunisina è cambiato tutto rapidamente e ancora una volta stiamo stringendo un patto faustiano con un dittatore
Ci sarà utile almeno dove ci porterà
No non credo che ci sia utile e non solo perché è un dittatore permettetemi di ricordare alcuni dati di fatto se non non ci capiamo
La Tunisia è vicinissima noi
Fra l'altro ogni tanto ci facciamo qualche colpo di Stato per cercare di mettere un uomo nostro
Soprattutto pensiamo dei francesi ma soprattutto è la parte più vicino a noi di un grandissimo continente che si chiama Africa
Che ha oggi il doppio degli abitanti dell'Europa che alla metà di questo secolo avrà quattro volte gli abitanti dell'Europa e che alla fine di questo secolo avrà sette volte gli abitanti dell'Europa
Un continente abitato da persone che hanno una vita media era di diciotto anni
La vita mediane italiane di quarantotto quindi attenzione stiamo parlando di entità e di rapporti di forza che sono citati questi numeri
Qual è l'approccio che noi abbiamo sempre avuto
Adesso e anche prima anche quando c'era Gheddafi diamo i soldi e chiunque sia
La persona che immaginiamo capace di controllare i flussi migratori magari facciamo qualche promessa di Investimenti di Autostrade qualcuno lo facciano qualcuno no e lui in cambio fa quello che vuole pur di non fare arrivare
Questi signori
Sulla costa mediterranea e poi verso l'Italia
Con Gheddafi io con gli altro con penali con gli altri dittatori che una volta governavano quei Paesi si fa per dire be funzionava più che altro in una logica di mercato nel senso che c'è ci sono tante affinché ma ci sono in particolare due affinché quella bianca e quella nera
E
Il grado di odio che c'è tra l'Africa arabo berbera nell'Africa nera e probabilmente superiore a quello che c'è tra i bianchi e neri tra europei africani e quindi se voi andate nella Tunisia meridionale non a Tunisi ma dove arrivano queste masse che provengono dall'Africa profonda
Troverete che la gente locale ammazza ma salvando i neri che cercano di arrivare se non lo fanno loro non fa la polizia o la Gendarmeria tunisina anche perché appunto fa parte del loro modo di pensare
Correte da funzionava diversamente nel senso che i neri erano la forza lavoro sotto proletaria di un Paese dove gli arabi erano abituati a stare bene a non lavorare quindi quello che noi facciamo questo
Vogliamo continuare così benissimo chiaro che la dinamica l'inevitabile quella di portare a ulteriori conflitti in Africa abbiamo visto seconda succedendo anche in questi giorni in queste settimane cioè sta cambiando proprio il volto dell'Africa
E quindi a una spinta sempre più forte verso di noi quindi o noi
Italiani ma possibilmente insieme ad altri Paesi europei immaginiamo anche di andare in Africa ma di andare anche noi fisicamente e poi soprattutto di esserci dal punto di vista dei rapporti economici dei rapporti commerciali in qualche misura anche della sicurezza ma io ci andrei piano perché poi come abbiamo visto con i francesi quando esageri quando cominci attenere delle guarnigioni
Per anni e anni nel deserto poi un certo punto la gente dice scusi ma lei doveva salvare la nostra sicurezza ed è diventato una potenza occupante quindi bisogna essere molto moderati direi anche questo tipo di operazioni
Però questo è il vero problema che noi guerre europea parte Stati Uniti Cina parte noi strutturalmente dovremo affrontare nei prossimi decenni nelle prossime generazioni e quindi è bene che ricominciamo occuparci di un continente discute ci siamo occupati molto poco e purtroppo anche spesso male e nel quale stanno succedendo troppe cose che non possono lasciarci indifferenti
Allora onorevole il Governo sta facendo questo no quello di cui adesso noia a abbiamo parlato e abbiamo ricordato allora le chiedo l'opposizione cosa fa di fronte a questa realtà che è una realtà
Molto celebrata anche diciamo
Non solo dagli organi di da molti organi di stampa ma anche dall'Europa perché insomma il fatto stesso che ci sa andata Ursula von der l'I am a sigillare no con del francobollo europeo quel tipo di memorandum
è un passaggio simbolicamente importante memorandum che però e credo che questa demo Pluto comunità democratica se lo ricordi bene non è il primo che si fa con chi sta dall'altra parte del Mediterraneo Estate due mila uno diciassette pardon ministro Minniti
Memorandum con la Libia che è stato un po'il modello è stato un po'all'archetipo nodi questo tipo di
Modus operandi di appunto patti con in questo caso dittatore in quel caso
C'era una confusione è totale ma sicuramente si sono siglati degli accordi peraltro come Morando non passò dal Parlamento ma per dare dei soldi alla Libia in cambio appunto dell'esternalizzazione delle frontiere e soprattutto si parlò al tempo di diciamo manutenzione dei centri di accoglienza come se ci fosse qualcosa di accogliente in quei luoghi di orrore in in Libia senza mai citare la parola diritti umani
So che lei su questo fronte molto impegnato qual è il vostro disegno
Ma l'opposizione proverà a fare quello che ci ha appena invitato a fare l'uso Caracciolo io è la prima volta che lo dico lo dico stasera nei prossimi giorni io Laura Boldrini andremo in Tunisia
Perché la Tunisia e cruciale
A capire effettivamente non solo diciamo quali sono le ricadute di questo memorandum europeo in Tunisia ma capire esattamente cosa sta accadendo in Tunisia
Perché la Tunisia nessuno la Tunisia punto fondamentale di quel Mediterraneo e Nese spesso parliamo del Mediterraneo allargato dovrò parlare del Mediterraneo allungato perché il Mediterraneo
Bisogna guardarlo guardando all'Africa questo grande continente ed è il luogo in cui il governo approvato a mettere in campo
La sua più grande iniziativa nel Mediterraneo perché tutto il resto sono chiacchiere ha parlato di Chiara di piano Mattei ma il piano Matei non l'ha visto nessuno
Ed è un'iniziativa che ha avuto
Anche appunto la capacità di convincere Ursula Wonder l'Allende noi vogliamo dirlo con grande chiarezza
Noi siamo profondamente delusi
Amareggiati
E siamo molto preoccupati che non solo al presidente del Consiglio italiano
Una che sta molto più a suo agio a fare le conferenze stampa senza stampa in Tunisia accanto assai yet che in Italia a rispondere alle domande dei giornalisti
Ma
Che la presidente della Commissione europea sostenuta dai socialisti e democratici sia andata in Tunisia e non abbia detto una parola in quel paese che è stato il tempio delle rivoluzione dei gelsomini
Nella speranza di un processo democratico su la repressione di quel regime gli oppositori politici in galera
E la violazione dei diritti umani che si sta per Preta Ando anche in quei giorni
E noi chiederemo l'apertura di un dibattito europeo su questo per ridiscutere questo memorandum e per inserire non le clausole che Fowler il Fondo monetario internazionale per aiutare l'Ucraina
Ma le clausole di ripresa della democrazia e dello stato di diritto
Questo non significa che non bisogna parlare con quei
Paesi
Certo che bisogna parlare ma quando parli devi dire sempre chi sei e cosa voglia essere perché questo è un punto fondamentale anche nelle relazioni internazionali che noi spesso abbiamo trascurato perché il Mediterraneo è uno dei luoghi in cui si sperimenta un dilemma che c'è sempre la politica estera che bisogna trovare un equilibrio
Tra
Le proprie convinzioni i propri principi e i propri interessi
La verità è che noi abbiamo calpestato i nostri principi e nel caso della Tunisia non riusciamo nemmeno a fare i nostri interessi perché c'è un errore di lettura profondissimo questo il punto che vorremmo spiegare poi anche al Governo e su cui dobbiamo fare un'iniziativa politica che se tu pensi di piegare la politica estera alla politica migratoria alla gestione dei flussi migratori finisci per non fare né l'una e l'altro perché non capisci per esempio
Che in Tunisia la crisi migratoria e connessa alla crisi economica che sono The connessa alla crisi democratica perché se tu hai uno autocrate che cambia per esempio
A averle ministri dell'economia ogni tre mesi che ha fatto saltare tutti i negoziatori con le istituzioni internazionali
Che con la sua repressione è una causa stessa della crisi sociale Tiresia becca PC anche che la crisi migratoria legata a quello e che dare soldi a quel dittatore ti espone esclusivamente al suo ricatto sì è vero
è un errore che abbiamo fatto anche noi ma io non solo rivendico di avervi criticati quel memorandum che pure devo dire però per onestà che non ha nulla a che vedere con questo lato la Libia di allora era un'altra Libia che non c'entra più ma rivendico la posizione che con questa segreteria abbiamo assunto dopo una discussione che c'è stata
Seria
Rispettosa molto più di quello che si percepisce all'Inter a all'esterno nel partito democratico e che ci ha portato quest'anno a votare contro il rifinanziamento della missione in Libia perché di fronte alle prove
Che nessuno più osa smentire di sistematica violazione dei diritti umani nessun'interesse ti può portare a chiudere gli occhi di fronte a quello che sta avvenendo dall'altra parte
E questo ha a che fare con quello che dicevo prima
Perché non voi se diciamo di essere quelli della democrazia dei diritti umani dobbiamo riconquistare quella credibilità che agli occhi di mezzo mondo il cosiddetto Sudoku globale e noi l'abbiamo persa perché quante volte noi siamo venuti meno a quei principi
E quella credibilità abbiamo bisogno di ricostruirla se non vogliamo correre il rischio che uno dei rischi secondo me maggiori in questo momento che stiamo correndo
è è che come spie alcuni scrivono che si
Diciamo
Il mondo in qualche modo si si riorganizzi in una specie di del West versus resto d'Occidente contro
Il
Resto del Mondo questo pezzo di nord contro un Sud globale che tante cose ma che rischia di essere unito non so o dalla critica all'Occidente perché non condivide quei principi o dalla critica l'Occidente perché non è credibile infedele a quegli stessi principi
Io credo che l'Europa
Che nasce per essere un'istituzione multilaterale perché io ci credo nell'Europa allora direttore questo è un punto credo fondamentale del del Partito Democratico nasce per questo su questo proprio ha il dovere di fare un grande lavoro farlo nel Mediterraneo
E questo significa e chiudo sulle proposte dell'opposizione perché noi non ci limitiamo soltanto a dire che quel referente quel quel memorandum non solo è inumano ma è anche inefficace è sbagliato perché e i i risultati ti dicono che non stai se non sei sta senza cedere alla retorica e cadere nella retorica dell'invasione o della crisi democratica che pure o dell'emergenza democratica ma i numeri di stanno dicendo che è inefficace ha l'Europa invece dovrebbe e potrebbe fare molto nel Mediterraneo innanzitutto ridiscutere la politica migratoria perché quell'accordo che poi gli amici di Meloni hanno fatto saltare era un raccordo non solo modestissimo ma a tratti ignobile perché se tu
Dai a un Paese la possibilità di sottrarsi a un meccanismo di redistribuzione
Pagando e valutando venti mila Euro la vita di un profugo beh quello diciamo non è solo un accordo modesto ma è anche un accordo ignobile che si stava realizzando in Europa e soprattutto non metteva in discussione
La il sistema di Dublino
Veniva meno a quello che noi stiamo chiedendo da tempo una Mare Nostrum europea che salvi le persone in mare ma sul Mediterraneo
E vado per titoli perché non si può parlare c'è
Molto molto altro da fare mediterranea significa acqua e cibo innanzitutto Mary qwerty verranno significa Energia Cívica transizione ecologica perché si si vuole dare veramente una risposta
A quelle persone altro che un piano Matei risibile che quando il governo italiano si presenta in paesi che hanno una pressione migratoria di milioni di profughi ai suoi confini perché nella maggior parte dei Paesi africani sta vedendo queste in questo momento
A causa di quelle guerre di che di quei conflitti
E tu dici bene no dobbiamo fare questa accordo perché tu ti devi trattenere poche decine di migliaia di possibili emigranti una posizione risibile nella anche solo nella trattativa hai bisogno dell'Europa perché dispera rispetto alla potenza di fuoco vicina Russia l'Italia da sola non ce la fa allora che cosa potrebbe fare l'Europa
Un quindi le europeo per l'Africa perché costruendo con loro transizione ecologica si possono provare a dare risposte a quei problemi dello sviluppo a quell'equilibrio e lo sviluppo che sono tra le cause della crisi migratoria perché si perde questo nesso
Economia migrazioni democrazia io penso che noi la partita l'abbiamo persa in partenza
Allora ora viene fuori un po'all'animale diciamo anzi la mia deformazione professionale da per l'edizione Ara nel saggio di chiedo le ultime due risposte di diciamo darmele maniera un po'più sintetica non perché tocchino temi in assoluto meno importanti a perché ci siamo giustamente concessi lavaggio di risposte complessa domande complesse ma
Vorrei chiederle intanto una cosa sull'Europa perché ne abbiamo parlato ma si vota e si vota dopodomani in verità perché comincerà anzi
Eh già cominciata una campagna elettorale non solo tra partiti di governo e di opposizione ma anche all'interno della maggioranza ogni giorno si alza l'asticella perché sentite le dichiarazioni di Matteo Salvini contro Paolo Gentiloni
E è solo l'inizio no alla rincorsa a destra allora chiedo subito al direttore siccome ci sono delle elezioni nazionali a Breve ci son state in Spagna lecito un Paese sostanzialmente spaccato una boxe
Sostanzialmente indebolita ma si vota in Slovacchia si voterà appunto citava
L'onorevole Provenzano in Polonia non gli amici della Meloni tu hai detto che hanno affossato il suo Progetto diciamo di risarcimento di venti mila euro al migrante
Ma quello rischia di essere un un torni in Point per tutti non solo per i polacchi perché un terzo mandato dei conservatori del PSE potrebbe definitivamente compiersi quella torsioni illiberale che più volte le istituzioni europee hanno sancito che stava e compiendo il Governo cosa è
Qual è direttore la posta in gioco per le prossime elezioni europee al di là delle geometrie di cui noi giornalisti insomma in quindici esercitiamo un PON attrae proprio orari conservatori eccetera ma cosa davvero si gioca a giugno
Vorrei capirlo anch'io perché francamente non ho capito nel senso che stiamo parlando di elezioni per una entità del Parlamento europeo che sappiamo bene un conta quasi niente e dall'altra parte ci sono invece i parlamenti che dovrebbero contare quanto meno ma almeno sulla carta in alcuni casi anche abbastanza quell'italiano francamente poco perché sono quelli che fanno le politiche effettive
Quei dieci francamente sulla questione del Parlamento europeo non riesco a cogliere se non quello che danno queste elezioni europee per esempio ricorderete
Che quando c'erano i festival dell'Unità
Del partito comunista una volta i comunisti vinsero le elezioni europee
In Italia e ovviamente non cambia nulla ma a parte questo quello che conta è capire qual è il clima in Europa il clima in Europa purtroppo quando c'è la guerra quando c'è una crisi economica che il temo
Scenderà ad aggravarsi quando c'è soprattutto un uno sbandamento culturale di questo tipo non è che vada esattamente nel senso del progressismo nel senso della libertà nel senso della democrazia
Vediamo quello che ne parla prima Peppe succede in Polonia dove c'è un governo di estrema destra possiamo dirlo ma guardiamo anche alla Francia dove non è affatto detto che ama Kron succederà un liberaldemocratico pensiamo alla Germania
Dove nell'ex Germania Est il più forte partito il Partito nazionalista tedesco eccetera eccetera eccetera
Quindi questo a me francamente preoccupante soprattutto mi preoccupa il fatto che poi quando questi Paesi si richiudono
Nel loro immediato interesse ebbe allora specialmente in un clima di Guerra e di tensioni così forte come questo posso Russia delle cose piuttosto antipatiche per le quali non siamo attrezzate perché ripeto continuiamo a ragionare o con delle categorie astratte o può delle entità che non esistono più
Prima citavo la NATO se ne potrebbero trovare altre non ci rendiamo conto che il mondo sta cambiando molto velocemente e che se noi ragioniamo per scatole più o meno prefabbricate ci troviamo di fronte a delle bruttissime sorprese
Tra cui purtroppo quella quasi generale mi compreso della guerra in Ucraina
Grazie
Anche per aver accolto l'invito alla sintesi che chiedo anche all'onorevole però ovviamente con una domanda in più c'è allora il Partito Democratico con quale postura va incontro a questo appuntamento elettorale ecco
E si inserisce che ruolo dovrebbe avere la famiglia dei socialisti citata famiglia dei socialisti a propose l'appoggio che ha dato alla Ford Erlangen
Ma dico subito che la famiglia dei socialisti e democratici deve avere più coraggio in Europa e noi come partito democratico dobbiamo spingere ad avere più coraggio perché un po'è vero quello che dice Caracciolo attenzione non è che la partita e le elezioni del Parlamento europeo di per sede determineranno la politica in Europa avranno un peso fondamentale forse molto di più
Le elezioni ce l'avranno ce l'avrà l'esito delle elezioni in Spagna che ancora non conosciamo e che si deve formare un governo ce l'avrà le lezioni in Polonia che sono fondamentali anche per una ragione squisitamente politica ce l'avranno le elezioni
In Olanda e tuttavia in Europa una partita politica si sta aprendo ed è un po'lasciatemelo dire cioè
E tra tornare indietro e prova ad andare avanti nel senso che non è vero che l'Europa immutabile
Nel pieno della pandemia quando nessuno ci credeva
E quando persone coraggiose lasciatemelo ricordare come David Sassoli avanzarono proposte coraggiose e alcuni di noi sostenevano quelle proposte anche stando al governo
Ci veniva detto ma siete velleitari ma i tedeschi non ci saranno mai e attraverso il coraggio l'audacia politica anche in quella fase noi abbiamo fatto TAR cadere dei tabù che in Europa
Nessuno fino a Sastre mesi prima pensava si potessero a battere forme di mutualizzazione del debito
Non votare all'unanimità per esempio sulla vicenda del PNR R. quella svolta di Next Generation Juke era un nucleo di una possibile
Evoluzione ora dobbiamo dirci la verità rispetto a tutto questo noi stiamo tornando indietro e stiamo tornando indietro ricordavo prima quella roba dell'accordo sui migranti dove il peso della destra
Anche a causa di un governo di estrema destra che si è formato in Europa che il Governo italiano si è fatto sentire
Rischiamo di tornare indietro anche e soprattutto su un tema fondamentale che poi è premessa della del ruolo dell'Europa perché
Se l'Europa perde peso nel mondo e perde peso perché ha perso peso economico rispetto agli Stati Uniti nel corso di questi vent'anni perché ha perso peso sull'innovazione tecnologica perché non sta giocando una partita
Quindi se per esempio sulla governance euro economica noi non riusciamo a fare qui passi avanti che servono l'Europa rischia di non farcela
Allora ma in queste ore
Ci si abbiamo tutti difeso
Il commissario Gentiloni
Che ha fatto un compromesso però in Europa
Che è un compromesso da un lato che ci ricorda quanto stupide erano le regole di un tempo e a cui non dobbiamo tornare
Ma quel compromesso cifrarci indica però anche la distanza rispetto alle ambizioni che coltivava amo all'indomani della pandemia allora dobbiamo essere molto più coraggiosi e attenzione
Attenzione
Perché la destra farà una campagna di fronte i fallimenti che già maturano nel Paese la loro incapacità di dare risposte tra una campagna per cercare gli alibi hanno già cominciato ma la colpa
E delle Europa quell'Europa che in realtà su cui è come abbiamo visto loro cominciano ad avere un peso Ursula von der Mayenne gli sta dando gli sta andando dietro
E noi attenzione perché non possiamo pensare di affrontare una campagna del di elettorale difendendo l'Europa così come
Noi dobbiamo fare una campagna elettorale per indicare con coraggio quali sono le frontiere su cui vogliamo far evolvere far cambiare quell'Europa far
Andare avanti quel cammino di solidarietà che avevamo iniziato in Europa e che rischia di interrompersi proprio per le conseguenze economiche sociali
La guerra questo un punto guardate fondamentale che ha proprio sul tema del green deal se ne è parlato prima e della politica industriale una delle sfide più importanti sulla quale non possiamo retrocede
Poiché il il tempo sarebbe scaduto ma mi resta una curiosità personale e spero di poter rivolgere questa domanda
Meriterebbe ore di dibattiti sono più di quaranta anni che se ne parla e come vedete nessuno c'ha capito ancora granché una vostra opinione su Ustica sull'uscita di Giuliano Amato su quella richiesta di scuse a Macrone stiamo parlando di comunità internazionale stavo parlando di scenari
Uno sguardo al passato ma che ci interroga anche sul presente chiedo uno sforzo di sintesi che so essere una richiesta paradossale aprendo aperto questo tema con la sua opinione ho l'onore di essere con voi su questo palco e mi spetta chiedervelo
Io credo quindi non è una certezza non sapremo mai quello che è successo e allo stesso tempo dovremo continuare dovremo continuare a cercare la verità perché è un dovere morale
Penso anche che molte persone qui insomma se la ricorderanno quella tragedia Provenzano ma lei non era neanche nato però
Però ci sono state le persone che hanno votato per la verità sono stati le associazioni dei familiari delle vittime della tragedia di Ustica che hanno diritto quella verità della ragione per cui noi ci siamo sempre schierati al loro fianco
Ed è la ragione anche per la quale io non ho partecipato al gioco di interrogarsi sul perché ha parlato Amato sul perché ha parlato così tardi perché io credo di fronte al fatto che ma ieri ha avuto nel nostro Paese un ex Presidente della Repubblica
è un ex Presidente del Consiglio che ex presidente della Corte costituzionale che indicano diciamo una pista anche dando degli elementi molto circostanziati
Diciamo
Una tesi che ha una sua plausibilità storica io penso che non si possa fare finta di niente e chi bisogna anche la verità il senso di quell'appello è di queste ore del nostro appello è chi sa parli e che bisogna fare
Di tutto per diciamo guadagnare anche un solo centimetro di verità
Quello che voglio dire però che questo ha a che fare con la storia
Non ha a che fare con la politiche già vedo la destra che vuole utilizzare siamo con utilizza arricchendo l'armamentario antifrancese
Di questo di questa tragedia
Con un governo che apre un giorno sì e l'altro pure una crisi diplomatica con la Francia e questo varate e uno dei principali errori secondo me nella politica estera
Di questo governo perché se vuoi cambiare per esempio le le le cose che dicevamo prima in Europa e di ritrovare gli alleati egli gli alleati che sta cercando la destra Meroni stanno va adottata da parte
E non sono alleati che hanno i nostri stessi interessi di Europa e sono alleati che vanno contro i nostri interessi
Giorgia Meloni è stata capace di andare era in Polonia questo lo dico perché anche lì dobbiamo avere la capacità di intelligenza come forze progressiste di capire quello che sta avvenendo Lecce
Noi dobbiamo per esempio sulla Polonia e uno dei terreni scusami chiudo sarà hanno sempre avuto in politica in cui dobbiamo impedire che si saldi
Il rischio maggiore in Europa un'alleanza tra l'estrema destra e forse popolari ma porca miseria lì in Polonia c'è lo scontro tra l'estrema destra e le forze popolari c'è il governo attuale che vuole
Incriminare il suo lo sfidante etrusche che un popolare ma lì ci dobbiamo
Inserire anche delle contraddizioni e di fronte al popolo invece spiegare quello che sta avvenendo noi abbiamo avuto una Presidente del Consiglio che andate in Polonia il giorno dopo che la Polonia aveva assunto posizioni per esempio sui migranti
Che andavano contro non all'interesse europeo ma lo specifico interesse italiano e gli ha fatto i complimenti per come difendeva i suoi interessi nazionali questo solo i nazionalismi sono gli uni contro gli altri armati e sono i nazionalisti che vanno contro il nostro interesse nazionale
E anche del nostro interesse nazionale dobbiamo farci carico in Europa voi difendere il Paese ma diventino industria di quel Paese non le privatizzazioni diciamo buttate lì come sono state lanciate in queste ore nella discussione interna al Governo insomma ci sono tante battaglie da fare
In Europa
La vicenda di Ustica
Si racconta come un'Europa della democrazia una prova delle libertà e preferibile a quel contesto appunto di guerra fredda in cui si per preparavano quelle infedeltà come dicevo prima raccontando la storia
La vicenda di Allende ai principi che si dichiarano di voler difendere e all'interno di quelle fedeltà al-Din quello di quelle zone d'ombra nascono quelle tragedie che anche il nostro Paese ha pagato e che non dobbiamo dimenticare
Giuseppe Provenzano Lucio Caracciolo grazie a tutte e a tutti voi grazie insomma alla festa dell'Unità di Ravenna grazie