Testimonianze e prospettive dopo la pandemia: l'esperienza dell'ospedale Niguarda di Milano

Buongiorno
Buongiorno a tutti e grazie per la partecipazione
Anzitutto mi scuso perché
Potrò stare con voi solo nella prima parte nove ringrazio molto
Per questa giornata
E voglio rivolgere il mio saluto chiaramente al vicepresidente mole che era promosso questo incontro al ministro della salute che so che sta per arrivare a tutte le autorità civili
E militari presenti
E rivolgo inoltre un particolare saluto al personale sanitario l'Ospedale Niguarda di Milano
In previsione della Giornata Nazionale memoria delle vittime dell'epidemia da coronavirus
Che si celebrerà il prossimo diciotto marzo la Camera dei Deputati ricorda oggi con profonda commozione
Quanti hanno perso la vita a causa di un virus all'epoca ignoto che ha devastato il mondo intero
Mettendo milioni di vittime quei tragici eventi hanno colpito duramente comunità e intere famiglie
Che nell'ora più disperata non hanno potuto rendere l'ultimo saluto ai propri cari
Desidero anche ricordare lo spirito di eroica abnegazione che tutto il personale sanitario ha dimostrato sin dall'inizio della pandemia
Ai medici infermieri ed operatori e al loro sacrificio noi tutti dobbiamo profonda riconoscenza
Ma finché tutto ciò non accada mai più occorre individuare le strategie più efficaci per migliorare la risposta del nostro sistema sanitario eventuali future crisi emergenziali di questa natura
A tal fine
è necessario lavorare sulle critici criticità emerse nel periodo pandemico valorizzando ad esempio la medicina di prossimità e i presìdi sanitari territoriali
Che possono indubbiamente garantire una risposta più immediata i cittadini e in particolare ai più fragili
Al riguardo il mio pensiero va soprattutto alle persone più vulnerabile agli anziani e alle persone con malattie croniche
L'esperienza della pandemia messo inoltre in luce anche lì in per tempo Orta Anza della telemedicina che può essere utilizzata per fornire cure e consulenza a distanza
Auspico dunque che l'esperienza maturata dall'ospedale dall'ospedale Niguarda di Milano posso offrire un contributo di idee e proposte per migliorare l'efficienza del sistema sanitario nazionale grazie a tutti
Signor presidente grazie anche ovviamente
Ti ringrazio perché la la tua presenza dimostra la tua grande sensibilità prima di tutto umana costituzionale nel presenziare a questo evento ovviamente i saluti sono quelli che già presidente della Camera ha fatto grazie alla vicepresidente del Senato semplice Castellone
Alla ministro che in arrivo alla generale figliolo se sono Bertolaso tutti i colleghi gli ospiti presenti grazie per essere qui
Diceva giustamente che l'estremo cordoglio provato direi coralmente intimamente da tutti gli italiani nei giorni bui del due mila e venti non poteva esimere il pre e il parlamento dalla rappresentare a rendere viva
Dopo l'istituzione della giornata la misericordia civica del ricordo fondamentale in un rapporto di univoco rapporto fondante che lega l'istituzione alla collettività
Un patto di cittadinanza che si nutre fatemi dire di un patto di memoria comune che riconoscibile grato e che consapevole
Se ricordare significa declinare la memoria al futuro in chinandosi alle vittime commemorare sul piano civile significa condurre quel dolore sul piano della collettività e consentitemi della storia
Nostro compito negli anni a venire sarà quello di perpetuare e garantire alla tragicità dell'evento la dovuta centralità istituzionale consentendo alle future generazioni e di conoscere e non di interpretare l'Italia ha pianto quasi centottantotto mila vittime dal due mila venti ad oggi tuttavia è bene non dimenticare che l'epidemia non può dirsi debellata oggi i positivi in Italia sono oltre centottantacinque mila
Solo l'ultima settimana di febbraio è stata assegnata dalla scomparsa per cori di quattrocentotrentanove persone
Solo grazie alla campagna vaccinale e lo dico con voce stentorea
Siamo ritornati a una quotidianità che solo due anni fa sembrava impensabile
A tal proposito voglio qui dare pubblica testimonianza al determinante intervento della struttura commissariale affidata al generale figliuolo
Per quale sono stato agli ordini quando ero sottosegretario di testa
Già finirono che con il sostegno delle donne e degli oli della difesa oggi presenti in sala con le loro uniforme insieme a quell'esercito di persone di buona volontà che col loro hanno collaborato in tutta Italia
Ha portato il numero dei vaccini giornalieri da cento mila a oltre cinquecento mila
L'applauso è per tutti i loro
Oggi
Il novantuno per cento degli italiani sopra i dodici anni ha ricevuto almeno una dose di vaccino molto rimane da fare
Solo il trentuno per cento avuto la seconda il quindici per cento la terza di certo è possibile migliorare mi auguro che ogni azione sia messo in campo in tal senso affinché tutti tutti siano coperti da ulteriori dosi di vaccino
Oggi è la giornata del cordoglio della gratitudine
Oggi è la giornata dell'impegno certamente non è il giorno del giudizio o delle sentenze
Le istituzioni non si sostituiscono al lavoro della magistratura ma la magistratura non si deve sostituire al ruolo delle istituzioni
Chi ha il dovere di fare scelte anche soprattutto di fronte agli eventi imprevisti imprevedibili e sconosciuti com'è stata la pandemia di coronavirus
è il senso di ogni responsabilità di governo e della responsabilità che ricade su ogni rappresentante delle istituzioni
Faccio mia allora le parole del presidente Mattarella cito tra virgolette
Lo smarrimento davanti a una minaccia insidiosa lasciato in breve tempo spazio a una tenace reazione fatta di scelte coraggiose collettive
E di avveduti comportamenti individuali che ci ha consentito di affrontare una sfida senza precedenti nella storia recente dell'umanità fine della citazione
Orientare il giudizio sulla base di ondate emozionali può essere pericoloso per il vivere civile per quanto sia giusto indagare su possibili omissioni inadeguatezze o mancanze
Contestare pesanti responsabilità a chi ha avuto il dovere il dovere di agire senza alcun precedente a cui appellarsi consentitemi è un atto da considerarsi iperbolico
Può in questo senso creare accordi valutazione di conoscenze Harris chiari pericoloso allontanamento sociale dall'attività civile minando la fiducia nelle istituzioni
Oggi non vogliamo solo ricordare l'angoscia la paura perché il passato non è solo la porta la responsabilità di portare un corpo alla maniera
DNA con Anchise sulle nostre spalle mi ricordo deve trasformarsi in gratitudine verso i tanti che hanno accettato e di sacrificare il proprio bene individuale in nome del bene comune
La legge trentacinque del ventuno che mi onoro di avere promosso e di esserne stato primo firmatario
Fu ispirata proprio da quell'impegno profuso dal personale medico sanitarie tecnico degli ospedali
Delle forze armate dalle forze dell'ordine dei tanti volontari per arginare un attacco imprevisto ripeto imprevedibile anche a rischio della propria vita che molte volte hanno sacrificato
Sono onorato oggi di poter ringraziare alcuni di loro presente in sala il comando operativo di vertice interforze dello stato maggiore della Difesa e attraverso loro il ringraziamento a tutti i militari che sono sempre presenti per la protezione degli italiani
Da un capo all'altro del nostro Paese
La Croce Rossa Italiana
Oggi è rappresentata dalla neo eletto presidente l'avvocato Rosario Maria Gianluca ve l'astro a cui facciamo i migliori auguri per il mandato colui mi stringo a tutti i volontari e le volontarie le crocerossine che ogni giorno prestano soccorso e assistenza
Ringrazio
Tutti i medici i dipendenti dell'ospedale Niguarda scelte in questa giornata come testimonianza di impegno resilienza della regione Lombardia che fu la più colpita dalla pandemia
E attraverso loro ringraziamento va a tutti gli ospedali italiani
Nel citare infine
La presenza degli universitari gli specializzandi della facoltà di meno de di Cine Chirurgia del Gemelli di Roma ricordo tutti i giovani gli studenti che la pandemia duramente colpito nelle occasioni di crescita e di studio
Pensando al loro la legge che istituisce restituito la giornata per le vittime del coronavirus prevede lo svolgimento di iniziative e percorsi di studio sui temi relative la pandemia e la possibile destinazione di somme devolute dai dipendenti della pubblica amministrazione al fondo per gli investimenti nella ricerca scientifica e tecnologica
Per concludere
Stringendomi a tutti voi nel cordoglio per le vittime dell'epidemia vorrei lasciarvi con un'immagine di Massimo Recalcati che parlando del lutto
Rimanda alla luce delle stelle morte che seppur scomparse nel buio dell'universo continuiamo a vedere nel cielo notturno
Un fenomeno che credo riesca ad esprimere quel sentimento
Il sentimento morbido di pietà di Nostalgia intriso di gratitudine che proviamo ogni giorno verso coloro che non sono più
Ma che continuano a risplendere come esempio pur nell'assenza grazie a tutti
Inviterei il ministro Schillaci
A a un saluto grazie signor ministro
Buongiorno a tutti saluto il presidente Fontana e vi ringrazio per l'invito a questo evento promosso in occasione della Giornata nazionale
In memoria delle vittime dell'epidemia di coronavirus che si svolgerà il diciotto marzo prima di proseguire con il mio intervento desidero rivolgere una pensiero commosso a tutte le vittime della pandemia
Di questo virus che ha sconvolto il mondo facendo pagare un prezzo altissimo in termini di vite umane
L'Italia è stata la prima nazione in Occidente a essere colpita
E sin dai primi durissimo menti ha visto impegnati medici infermieri e tutti gli operatori socio sanitari che con profondo spirito di sacrificio umanità abnegazione hanno affrontato in prima linea e senza riserve una sfida durissima
Anche a costo della loro vita
Resterà sempre vivo nella memoria di tutti gli italiani ricordo dei professionisti socio sanitari che hanno perso la vita durante questa terribile emergenza
Come ho sottolineato anche in altre occasioni la pandemia nella sua drammaticità
A radicato però in tutti noi la consapevolezza della centralità della salute gli ha fatto emergere il grande valore delle professionalità impegnate nel nostro servizio sanitario nazionale
Un esempio virtuoso in tal senso è rappresentato proprio dall'ospedale Niguarda di Milano una struttura di eccellenza
Riconosciuta a livello mondiale che durante la pandemia ha confermato di essere un imprescindibile punto di riferimento per i cittadini sia per quanto riguarda la presa in carico dei pazienti con cori diciannove sia sul fronte della campagna di vaccinazione
Terminata l'emergenza è il momento di guardare al domani e di rilanciare la sanità perché la pandemia accanto alla capacità di risposta ha fatto emergere fragilità e carenze da risolvere in primo luogo appare prioritario investire sul capitale umano
Del servizio sanitario nazionale rendendo la sanità pubblica più attrattiva in particolare negli ambiti che oggi registrano scarse adesioni per le condizioni di disagio di rischio a cui è spesso sottoposto chi vi lavora
Penso al pronto soccorso dove ogni giorno si affrontano situazioni da ad alti livelli di stress che durante la pandemia hanno raggiunto picchi che tutti conosciamo
Ricordiamo tutti le immagini di operatori
Veramente stremati la valorizzazione del capitale umano del servizio sanitario nazionale sarà la prova più eloquente di aver compreso pienamente la lezione del Covent diciannove
Ma l'esperienza pandemica impone anche di rivedere i modelli organizzativi per costruire una sanità sempre più efficiente e innovativa sostenibile
Prossima le persone capace di rispondere tempestivamente in maniera appropriata ai bisogni di ciascuno nonché alle emergenze attuali future
E prioritario puntare con determinazione sulla promozione delle attività di prevenzione sul potenziamento della medicina territoriale anche attraverso un rafforzamento
Del ruolo del medico di medicina generale delle altre figure professionali sul territorio gli infermieri di famiglia i farmacisti dobbiamo realizzare sempre di più un'integrazione efficace tra ospedale e territorio
L'attuazione della missione sei salute del PM RR incentrata sulle case di comunità ospedali di comunità centrali operative territoriali e sul potenziamento dell'assistenza domiciliare integrata va nella direzione di una sempre maggiore prossimità della presa in carico e assistenza delle persone
L'Italia finora centrato tutti gli obiettivi del PM RR per il due mila ventidue stiamo lavorando per raggiungere i traguardi previsti anche per l'anno in corso
Di recente è stato pubblicato il decreto che ripartisce le regioni i fondi per l'assistenza domiciliare
Nel due mila ventisei dovrà coprire almeno il dieci per cento della popolazione degli over sessantacinque dovrà saper sfruttare nel migliore dei modi le possibilità offerte dalle nuove tecnologie
Penso alla telemedicina in particolare che come abbiamo sperimentato proprio durante la pandemia costituisce uno strumento fondamentale per dare risposte
Importanti e tempestive di qualità alla domanda di servizi sul territorio specialmente nella gestione di malati cronici
A questo proposito sottolineo come l'Italia con un accordo siglato pochi giorni fa al Ministero della salute sia stata la prima nazione in Europa a dotarsi di un progetto nazionale di telemedicina
Ponendosi all'avanguardia nell'utilizzo dei fondi del PM Herrera in ambito sanitario aprendo una stagione nuova e la prospettiva di ammodernamento e razionalizzazione del sistema sanitario nazionale
L'impiego della tenuti Cina il potenziamento e l'assistenza domiciliare la realizzazione di nuove strutture la implementazione di un approccio integrato One Earth sono le leve essenziali su cui investire
Per realizzare un nuovo modello di assistenza territoriale di prossimità il più vicino possibile ai cittadini
In questo contesto saranno sviluppati mediante i fondi del Programma nazionale equità in salute interventi mirati nelle regioni del sud Italia per garantire l'accesso ai servizi sanitari e socio sanitari delle fasce di popolazione in condizioni di maggiore vulnerabilità
Tutte le nostre decisioni azioni sono infatti orientate a garantire la piena attuazione dell'articolo trentadue della Costituzione superando criticità e diseguaglianze che la tragedia della pandemia aria evidenziato
E ha convinto riaffermare il ruolo strategico della sanità territoriale integrata e complementare alle funzioni dell'ospedale significa infatti di fare in modo che tutti abbiano le stesse possibilità di prevenzione di cura di assistenza
Su questo siamo impegnati con determinazione in sinergia con tutti gli attori coinvolti a livello nazionale regionale
La storia ci insegna che spesso i cambiamenti più significativi vengono innescati proprio dalle crisi più profonde
L'esperienza del copie del diciannove può e deve rappresentare un'occasione di rilancio il rafforzamento del nostro sistema sanitario nazionale
Grazie a tutti e buon lavoro
Buongiorno
Interviene ora il generale di corpo d'armata Francescopaolo figliuolo già commissario straordinario per l'emergenza Covi diciannove oggi a capo del comando operativo di vertice interforze dello stato maggiore della Difesa
Nonché credo per Central Pino
Grazie
Pongo il mio deferente saluto al presidente della Camera onorevole Lorenzo Fontana
Al vicepresidente onorevole Giorgio Mulè che ringrazio per aver organizzato quest'evento davvero importante saluto il signor ministro della salute professor Ugazio Schillaci l'assessore al Welfare e della Regione Lombardia
Amico Guido Bertolaso
Direttore generale del grande ospedale metropolitano di Niguarda di Milano dottor Marco Bosio saluto tutti gli illustri ospiti qui presenti e a quanti stanno seguendo da remoto questo raccolto un momento di memoria
A distanza di più di tre anni dall'inizio della pandemia il primo pensiero lo rivolgo a tutte le vittime
Penso alle tante persone che hanno combattuto il virus in prima linea medici infermieri operatori socio sanitario i volontari della Croce Rossa e i tantissimi volontari del soccorso
Tanti operatori sanitari hanno perso la vita adempiendo a quello che intimamente hanno sentito comuni dove assoluto di aiutare il prossimo e lo hanno fatto fino all'estremo sacrificio
Qualche mese fa mi sono recato a Bergamo dove ha incontrato il prefetto il presente la Provincia i membri dell'amministrazione comunale imprenditori locali volontari
Ho constatato di persona quanto il ricordo di quei primi giorni della pandemia sia ancora vivo nei cuori e nelle menti dei bergamaschi
Ho parlato con molti di loro e dalle testimonianze che ho raccolto meglio compreso le paure e le angosce vissute in quei momenti quando fuori dalle mura domestiche con continue che già che dice viene e viavai di ambulanze
In quei giorni il diciotto marzo del due mila venti una colonna di mezzi militari attraversava la città di Bergamo lasciando ai posteri un'immagine divenute conica che riassume il dramma della pandemia
Quella comunità saputo pago risollevarsi
E come i bergamaschi lo hanno fatto tutti gli italiani che si sono fatti parte attiva in un lavoro di squadra che ha visto il coinvolgimento delle amministrazioni centrali e locali delle forze armate e di polizia
Della protezione civile del mondo dell'associazionismo e del volontariato e delle realtà produttive
La percentuale di vaccinati raggiunta fatto dell'Italia un punto di riferimento per gli altri Paesi cioè non un vero e proprio benchmark mondiale
Come è stato riconosciuto dal professor Cantoni falci dall'ex cancelliera tedesca Angela Merkel e da molte testate internazionali
Si tratta di un risultato che non è stato conseguito solo dal commissario o dalla struttura commissariale ma dagli italiani nella loro Tosatto Talita
Italiani che hanno creduto nella scienza e nell'importanza dei vaccini grazie a uno sforzo senza precedenti di ricerca scientifica sviluppo clinico e produzione industriale
In meno di un anno a fine due mila venti abbiamo avuti Primiceri
E nel due mila ventuno seria già vaccinata la stragrande maggioranza dei nostri concittadini comari come ha ricordato prima il vicepresidente della Camera nel frattempo il virus mo'mutava
E all'apparire di ogni nuova variante qualcuno aveva provata mette in discussione l'utilità dei vaccini
è vero che nel corso del tempo la loro capacità di prevenire il contagio è passata dal circa il novantacinque per cento di protezione contro la variante Alfa
Al settanta per cento contro la testa sino a diminuire ulteriormente contro quella comico ma i vaccini hanno comunque mantenuto un'efficacia di circa il novantacinque per cento
Contro le forme più severe della malattia con l'evolversi delle varianti abbiamo osservato un aumento di infettività ma contestualmente una una diminuzione notevole della letalità
Italiani hanno avuto fiducia non ho mai dubitato della maturità e della coscienza sita dei nostri concittadini
Che rispondono nel migliore dei modi quando sanno di essere guidati da persone che ascoltano le loro esigenze e comprendono i loro timori di questo devo dare atto alle regioni alle province autonome alle nostro ventuno sanità a tutti gli atti di attori coinvolti nella campagna vaccinale voglio menzionare tra questi
Il neo assessore all'Uefa che della Regione Lombardia il dottor Guido Bertolaso già responsabile la campagna vaccinale
Con cui abbiamo davvero lavorato all'unisono parliamo della regione
Che ha più abitanti d'Italia circa nove milioni chiaramente senza la Lombardia non avremmo avuto quei risultati straordinari si è partiti con incertezza ma poi siamo andati davvero
Oltre ogni traguardo siamo andati avanti insieme in un'unica direzione conseguente al meglio l'obiettivo comune che era quello di fare il bene dei nostri concittadini
Una testimonianza concreta di tutto questo ci giunge proprio dall'ospedale Niguarda
Ricordo quando da commissario ho visitato quella vaccinale a Milano
Il Niguarda come altri centri si è distinto per il numero di vaccinazioni effettuate ma anche per la qualità perché molte
Delle quali sono state destinate sono destinate alle persone estremamente fragili
Agli over ottanta coloro che erano affetti da gravi disabilità
E questo proprio nel pieno spirito dell'ordinanza numero sei del nove aprile del ventuno che secondo me è stata una delle pietre angolari per cambiare il paradigma delle vaccinazioni allora i vaccini erano pochi tutti si volevano vaccinare
Ebbene concordemente con i dettami della dell'allora presidente Draghi io scrissi in poche righe in maniera chiarissima chi doveva fare cosa
I più fragili i più anziani
Quelli c'hanno più problemi noi dovevamo mettere al riparo le nostre radici e assicurare la preminenza a coloro i quali sono meno fortunati di noi e così è stato fatto il Niguarda questo è davvero un esempio ineguali testato e del l'esempio della generosità e dell'altruismo di noi italiani
All'interno di quell'ospedale moltissimi sono stati i medici emeriti
Che volontariamente senza esitazione alcuna hanno lista hanno risposto all'appello di mettere nuovamente al servizio della collettività la propria esperienza la propria professionalità e purtroppo mettendo a volte a rischio anche la propria vita
Perché sono stati più ricche centosettanta i sanitari caduti in Italia per il Covito nell'adempimento del loro dovere
Parte di loro erano medici in pensione
In occasione di quella visita Niguarda
Troppi medici agli operatori sanitari Mele mi regalarono un libro che io custodisco gelosamente del mille ottocentodiciannove e si intitola Simone di Mantova ossia il mercante di campagna
C'è un passaggio in cui un banditore Cile che in un villaggio della Francia meridionale invita gli abitanti ad avvicinarsi per ricevere il vaccino contro il vaiolo allora il vaiolo metteva due vittime sul sette
Molto buona parte di chi veniva contagiato aveva segni permanenti fino alla cecità parliamo sessanta settanta per cento e persone contagiate bene lì c'erano gli uffici del vaiolo
Simone il mercante si imbatte allora in una bambina che sul volto portare i segni di quella malattia rubando davanti alla folla che incantò dice quale madre avendo il pane in casa lascerebbe morire di fame proprio figlio
Ebbene io sono convinto che nella situazione di emergenza che ci siamo lasciati alle spalle l'Italia e gli italiani o perlomeno la quasi totalità degli italiani
Non abbiano lasciato morire di fame nessuno noi non abbiamo lasciato indietro nessuno
E dunque il diciotto marzo è una data che ci offre l'occasione di ricordare il contributo prezioso offerto da tutte queste persone alle quali non possiamo che manifestare la nostra gratitudine
Ringrazio i relatori presenti oggi a questo incontro che con le loro testimonianze ci daranno l'opportunità di meditare su quanto accaduto
Ricordandoci quanto la nostra amata Italia abbia dimostrato di essere una democrazia matura che sa fronteggiare le emergenze
Concludo il mio String intervento stringendo in un grande ideale abbraccio i tanti concittadini che hanno perso un proprio caro a causa del coronavirus coloro che ancora mi portano i segni
E i tanti pazienti che sono stati ricoverati in terapia intensiva
E che sono stati allorché localmente curati e che non hanno perso mai la fiducia nelle istituzioni di questo Paese nella scienza nella medicina nella vita stessa grazie
Per concludere questa prima parte degli interventi istituzionali lascia la parola al dottor Guido Bertolaso neo assessore al Welfare di Regione Lombardia grazie
Signor presidente Gino vicepresidente signor ministro
Caro Francesco autorità
Credo che la il discorso finale del ministro quando ha parlato umbro ricordando che dalle grandi crisi dalle situazioni più critiche che si può davvero ricostruire ricominciare
Un'organizzazione
Partendo anche da quelli che sono stati gli errori commessi sia la dal punto di ragionamento più importante di questa giornata oltre ovviamente alla ricordo delle quasi duecento mila vittime
Se noi andiamo a vedere la storia del nostro Paese
Raramente per fortuna possiamo ricordare delle tragedie al di là ovviamente di quelle che sono state le varie guerre tragedie non provocate dall'uomo sotto forma appunto di eventi bellici
Perché hanno provocato duecento mila vittime dobbiamo tornare alla vicenda del terremoto di Messina Reggio Calabria oppure dobbiamo andare indietro rileggendo la storia della medicina per quello che riguarda le varie epidemie che però in secoli lontani per fortuna hanno colpito il nostro Paese
Ogni volta che ci sono state delle tragedie di queste dimensioni a prescindere ovviamente come dicevo dalle vicende belliche
Il Paese Silverio legalizzato e ha ricominciato una nuova strada un'Opel Corsa credo che questo sia forse l'impegno più importante più significativo che possiamo prendere in questa giornata
Il nostro Paese come tutto il resto del mondo è caratterizzato da tante giornate nell'arco dell'anno ricordiamo
Tante situazioni tanti avvenimenti
Tante patologie ieri abbiamo ricordato la giornata per il disturbi alimentari alcuni giorni fa abbiamo ricordato la giornata contro le violenze al personale sanitario negli ospedali
Nulla di più attuale di questo punto
Ma credo che ricordare quello che è successo in questi ultimi tre anni in Italia sia davvero estremamente importante sicurissimo fare un'odiosa classifica fra quelle che sono le importanza delle varie giornate sicuramente quella che ricorda
Le vittime del Corridori oggi dal mio personale punto di vista forse la più significativa
Questo ringrazio il vicepresidente per essere stato lui il promotore di questa legge e devo dirvi che invidio molto
Tanto che cosa che invidio gli altri paesi in particolare il paese dell'Inghilterra
Devo dire che la loro cura quasi maniacale del rispetto delle tradizioni il lavoro la il la tenacia nel conservare la memoria di quello che quel Paese ha vissuto nella sua lunga storia la invidio perché a tre anni dal quello che ha colpito il nostro Paese sembra che il Covent non l'abbiamo messo da parte sembra che ci sia una grande voglia di dimenticare
è giusto cercare di ripartire
Ma da quegli spunti che ci ha ricordato il ministro se noi non riorganizziamo sistema sanitario sulla base di questa drammatica lezione
Davvero avremmo commesso un ulteriore sbaglio se noi non avessimo ricordare quello che è stato il comportamento dei nostri medici e degli infermieri
Quanti di voi sanno che i nostri medici gli infermieri hanno passato dopo momenti più duri più drammatici di questa tragedia Nesi interi per inviare ai parenti delle vittime tutto quello
Che
Le persone che morirono da sole dei vari reparti degli ospedali consegnavano ai medici e agli infermieri
Le fedi
Gli orologi
Gli occhiali
Il telefonino del portafoglio tutto questo veniva consegnato in eredità
Ai medici agli infermieri che assistevano queste persone che stavano morendo che non potevano avere al fianco l'affetto l'ultimo saluto da parte dei loro cari
Moltissimi hanno continuato a lavorare spendendo alle famiglie dei parenti morti questi pensieri ricordando le ultime parole che loro avevano detto che i nostri veri gentlemen trascrivevano
Anche tutto quello che è la persona che stava spira Amdo li lasciava come verità come testimonianza per i propri parenti
Scene e episodi tiene conosciamo poco che sono stati descritti magari in alcuni dei liberi e di racconti a Gianni filologo quando siamo andati all'ospedale di Niguarda a salutare e ringraziare che i medici e gli infermieri in pensione
Che senza chiedere nulla volontariamente macinava no tutti non solo gli over ottanta mi hanno consegnato oltre a questo libro Milano ha consegnato la loro testimonianza di quella esperienza che avevano fatto
Ma in quelle esperienze si sono sempre pensate come sono stati da questo punto di vista
Estremamente riservati nessuno ha mai raccontato questi episodi che vi sto dicendo di
Questo contatto con tutti i parenti dei di quelli che avevano perso la vita è rimasto nel cuore e nella mente di ognuno di quelli che hanno fatto questo lavoro
è questo che credo che sia un ulteriore segno un eccentrico niente stimoli Anza della grande capacità di risposta di intervento di tutto il nostro paese dei medici e infermieri del personale
Di quelli dei volontari protezione civile volontari della Croce Rossa devono i volontari delle varie organizzazioni dei militari non è un caso che dopodomani a Bergamo
Andremo a ricordare a commemorare diciotto di marzo insieme al Ministro della Difesa oltre che ovviamente insieme
Al ministro della sanità due strutture che sono state tra le protagoniste più importanti di questa lotta di questa quella che abbiamo combattuto contro Roma questo discussa non dimenticando i grandi progressi e che ha fatto la scienza in questi giorni si parla molto anche di una serie di patologie che riguardano il passato per fortuna
Nel nostro Paese non il resto del mondo si parla di malattie infettive di malattie tropicali
E si dimentica che molte di queste malattie ancora un anno un farmaco un vaccino pur essendo presenti nel mondo da secoli
Il codice dell'arconti poco meno di dodici mesi siamo riusciti a contrastarlo e poi anche grazie al lavoro che ha fatto girare figlio in Italia a dal restarlo con dei vaccini che sono stati
Studiati sperimentati e poi utilizzati in poco meno di dodici mesi credo che questo sia uno dei tanti segnali di speranza
Ai di fiducia che dobbiamo aprire Marche ci devono imporre come ha detto il nostro ministro della salute
Una drastica riorganizzazione di tutto il sistema sanitario del nostro Paese inganniamo il dovere ma l'abbiamo anche le capacità e le possibilità oggi shampoo sono convinto che ci riusciremo grazie
è un onore per me
E ringrazio tutti voi della presenza coordinare gli interventi di questa giornata un compito che svolgerò con una leggera commozione
Perché questa memoria ci ha resi tutti consapevoli tutti conosciamo vittime di questa pandemia tutti abbiamo conosciuto in qualche modo persone che non ci sono più
Tre anni fa come ricordava il generale figliolo il diciotto marzo Sisley l'Italia si svegliava con le immagini dei trenta camion incolonnati a Bergamo per trasportare alla cremazione centinaia di bare con le vittime colpite quelle immagini sgranate hanno fatto il giro del mondo insieme alle undici pagine di necrologi dell'Eco di Bergamo che sono stati pubblicati sul New York Times
Poiché nel tempo degli eroi degli eroi del quotidiano degli angeli degli ospedali e tra loro c'era il personale medico sanitario anche dell'ospedale Niguarda
A tal proposito vi invito alla visione di un breve video portato dall'ospedale emergenza Copeland Niguarda che insisto ride lasciamo alle immagini le parole
Questo video è stato realizzato unitamente a una pubblicazione edita dall'Erma di Bretschneider e ringrazio Queens Sala l'editore Roberto Marcucci
Nel dicembre del due mila e venti e ha raccolto i dati scientifici della prima ondata della pandemia ricordo anche che il video ha ottenuto il premio smartphone Doro due mila venti
Istituito dalla pubblica amministrazione sociale la comunità che raggruppa i comunicatori della pubblica amministrazione per migliorare le strategie digitali prego di mandare in tilt
Siamo stati come funamboli in equilibrio su un filo
Notti spezzate dal suono di ambulanze
La paura di non potercela fare la certezza di riuscire a farcela insieme
Da la prima sensazione infatti è stata quella della paura
L'angoscia di essere davvero dentro a una situazione che sembravano estrazione da film nella quale mai ci saremmo immaginati di di finire subito dopo ci siamo rimboccati le maniche il nostro lavoro siamo abituati a lavorare con ritmi molto serrati
E questa volta era tutto l'ospedale a lottare contro una sola malattia anche noi abbiamo le nostre paure le nostre ansie abbiamo a casa figli moglie quindi e due mesi della prima ondata la mia sensazione è la mia paura era portare a casa qualche cosa più che per me stesso
Sarà abbiamo racchiuso in un libro l'esperienza vissuta per lasciare una testimonianza alla cura e alla ricerca per non scordare quei momenti intensi e difficili
Ci sono pagine di un'esperienza diretta vissuta da chi per dovere prescelta ogni giorno è chiamato a combattere la malattia e proteggere la vita
Giorni che non dimenticheremo ritengo che non dimenticheremo
Quello che io ricordo di questo periodo erano agli occhi dei pazienti
Questi occhi che davvero ci chiedevano aiuto erano chi di paura occhi che ti dicevano uscirò da questo reparto
Pazienti che abbiamo dovuto purtroppo accompagnare alla morte e per noi è stato davvero molto molto pesante
La cosa più bella che mi sono sentita dirlo ai miei fermi ieri è stata proprio mandami dove c'è bisogno
E questo vuol dire che l'operatore sanitario l'infermiere comunque è disponibile ad andare dove c'è necessità di andare dove c'è il sogno della sua attività della sua collaborazione della sua competenza la sensazione proprio Schumi il grande gruppo cioè il gruppo comunque
Già affrontato questo momento che per tutti noi è stato dirompente però in maniera assolutamente solidale
Ai quattro mila cinquecento operatori dell'ospedale Niguarda di Milano che con impegno cura e abnegazione hanno lottato instancabili
Contro la pandemia loro e dedicata questa piccola memoria scritta
Non ti chiedi se ce la fai fai quello che devi fare vai avanti
Come ha ricordato vicepresidente Molè quest'anno al grande ospedale metropolitano Niguarda di Milano porterà i ricordi e le testimonianze di chi ha vissuto la pandemia mia in quella immaginifica trincea vorrei leggere alcune riflessioni su questi primi momenti del due mila e venti fatte dal direttore sanitario del Niguarda dottor Mauro Moreno che oggi per una lieve indisposizione costretta a casa
Sono parole che fanno capire la profondità di quei momenti
Eravamo consapevoli dice Moreno di vivere una situazione estremamente drammatica e unica prendevamo decisioni importanti con pochi elementi di certezza senza riferimenti stabili o pregressi
O ancora vivo il ricordo di quel grande senso di responsabilità e di preoccupazione per l'assunzione di una scelta che non ci abbandonava mai
La condivisione di quel peso e il conforto reciproco solo il conforto del Cipro cocci permetteva di tracciare una strada per andare avanti
Fondamentale è motivo di orgoglio per l'Italia e sottolineare che l'ospedale Niguarda di Milano come ospedale pubblico all'ospedale Gemelli di Roma come ospedale privato sono ai vertici della classifica
Stilata dall'autorevole settimanale americano Newsweek come i migliori ospedali al mondo
Questo è merito per tutti noi
Ritorna sul palco al direttore generale dell'ospedale Niguarda al dottor Marco Bosio
Grazie buongiorno a tutti è un'emozione stare qui innanzitutto Gazzea tra Camera dei deputati al presidente Fontana vicepresidente mole che che c'hanno provato appunto della di testimoniare questo questo momento Renga ha smesso Schillaci perse fa con noi generale figlio e l'assessore Bertolaso che ci sono sempre
Stati vicini emozionante eretto con altri momenti perché erano stati momenti drammatici
Lamenti in cui tutti abbiamo vissuto rispetto le varie parti pazienti familiare gli operatori di momenti che nessuno avevo pensato di vivere
Però siamo qui a a raccontare del giusto testimoniare l'impegno che la sanità pubblica avuto in tutti quei in quei mesi in quegli anni
Riguarda affatto ha fatto suolo guarda un grande emulando ospedale non solo di rilievo nazionale ma anche internazionale
Abbiamo gestito migliaia di pazienti tantissimi sono guariti alcuni non ce l'hanno fatta
Però quello che ha contraddistinto come si è visto nel video e l'impegno abnegazione di ogni singolo operatore di Niguarda
Il ventiquattro settembre due mila e venti l'abbiamo calcolato il primo pazze di terapia intensiva e poi da lì è stata un'escalation noi normalmente abbiamo trentatré posti letti di terapia intensiva in poche settimane in a Democratic centoventi
Occupando sale operatorie occupando tutto il tutti i bocchettoni di ossigeno possibile che c'erano in ospedale siamo arrivati panciotto mento fino a trattare quattrocento pazienti colpiti contemporaneamente
Quello che ha colto il sito riguarda il fatto che riguarda mentre gli altri ospedali chiudevano perché non riuscivano a gestire questa pressione
E nove tremenda ha dovuto aprire le porte a Niguarda sono stati fatti interventi chiusi specialmente di pazienti oncologici del due mila venti abbia fatto duecento trapianti di di di fegato rene panca
Se cuore
Tutto quello che non riuscivano le altre strutture lombarde a fare perché a in quel momento erano sotto pressione più di noi
Usciamo costa supportati poi più grasse grazie alla all'applicazione dei nostri i nostri operatori siamo andati anche operare fuori dall'ospedale perché la Regione Lombardia Berto anche delle strutture private che normalmente appunto svolgono quella funzione hanno aperto con le porte per quelle sala operatoria disponibili e siamo andati adoperare perché Tecce alla vista di fare perché c'era il compito ma c'erano anche tante persone cui non potevano aspettare
Questo è stato un po'l'aspetto peculiare di Niguarda che ha vissuto per per mesi e per quasi due anni due ospedali per molte paralleli uno per i covi e l'alto per tutte le patologie che comunque non potevano essere dimenticato questo ha creato pagamento un grande stress emotivo organizzativo perché come in tutti gli ospedali
Lombardo italiani da un giorno all'atto abbiamo dovuto inventare parte abbiamo creato percorsi abbiam dovuto formare il personale perché non è che tutte le persone erano attrezzate per ventilare le persone di sole e migliaia di persone che arrivavano ogni ogni settimana per cui c'è stata un'invenzione anche strutturale epiteti di tutto quello che era che era necessario
E poi c'è l'aspetto gli operatori gli operatori sono malati anche loro trattamento e noi non abbiamo avuto vittime
Ma c'è stato un momento in cui quattrocento operatori contemporaneamente ha una casa concorde per cui pensato uno pensa Sessa sanitaria di questo genere un questa pressione con quattrocento persone a casa che qui che cosa abbiam dovuto inventare Neumann e da cui siamo qui
Ha rappresentato se esperienza ma qui rappresentiamo la sanità di tutt'Italia questore e veramente il furto dell'abnegazione dei nostri ammende del nostro personale
Che ha vissuto momenti tremendi non solo perché erano sotto stress per quello che devono fare ma per quello che poi avevo davanti agli occhi perché poi tutte quelle sensazioni che abbiam visto la
La paura la solitudine il fatto di di avere delle incertezze il fatto di di avere delle domande non avere delle risposte per in quel momento non c'erano le risposte di risposta Rivano giorno per giorno e le persone appunto
Avevano veramente cerchiamo di gestire questo io possa a mani nude non avendo neanche di conoscenze scientifiche per poterlo fare davanti c'è un i pazienti con le loro fragilità ed erano soli in ospedale i pazienti non potevano neanche entrare c'ha questo senso appunto di di empatia profonda non solo perché e la e la nostra professione era perché anche io operato che sentivano quel quel sentimento perché si è visto dal fido c'era la paura anche di stare lì ma anche di portare a case il video sedi e di contagiare i pochi famigliare
No questa sensazione di gruppo questo spirito di squadra ha fatto sì che sono state fatte cose
Meravigliose e quello che ha contato è stato proprio il fatto di lavorare insieme anche noi come come dire azione abbiamo imparato tantissimo in una in quel periodo abbiamo istituito subito dalla dal ventidue febbraio un'unità di crisi insieme a tanti professionisti e continuano anche oggi a incontrarsi
Più volte alla settimana quella volta si ci si vedeva più volte al giorno perché bisognava decidere cosa fare Nerola così Digione OCSE di ore in base agli arrivi e a quello che succedeva
Intonano in Odoardo decidere cosa fare
Derby vicino alla Regione che ci ha sempre che ci ha sempre guidato però questo spirito appunto ha apportato una sensibilità ero come anche la parte cittadini perché come per tante strutture non abbia avuto tanta generosità da parte del Tasso e l'abbiamo accumulato criminosi milioni di euro di donazioni
E queste sono andati immediatamente in apparecchiature strutture per fare quello che gli serviva in quel momento
E da quelle da quell'esperienza abbiamo capitalizzato
E nel tempo appunto nell'ultimo anno abbiamo anche creato una Fondazione Ospedale Niguarda proprio per cercare di fare in modo che quella memoria per la generosità non venga meno ci sia la possibilità di continuare questo tipo questo tipo di esperienza e poi c'è stato il momento della rinascita è stato è stato citato il venti il lupo e la domenica del ventisette dicembre mille venti a Niguarda ieri sono arrivati i primi vaccini non gli ha fatto le prime vaccinazioni di calcio Lombardia le prometto sono andati in tutta la regione poi la campagna straordinaria
Che abbiamo due protagonisti insomma il generale figliolo a livello centrale e Guido Bertolaso che c'era che ci ha guidato a livello a livello regionale ha permesso appunto che noi siamo qua tutto oggi qui senza mascherine a raccontare questi momenti per cui questo non non dobbiamo non dobbiamo dimenticarcela per cui tutto queste perché è utile ricordarlo perché impariamo dalla dal passato non dobbiamo non dobbiamo dimenticare questi momenti perché questo è stato una secondo noi
Un esempio meravigliosi sanità pubblica cioè noi
Difendiamo per scontato tra tante cose ne sentiremo anche velisti Simoni ante quello capace di fare la nostra vita pubblica appunto non ce lo immaginiamo neanche noi e la ed è stato dimostrato per cui questo è stato un vanto per noi operatori ma per tutto il nostro il nostro sistema per cui veramente
Grazie per tutto quello che è stato fatto io ringrazio appunto tutti gli operatori mi guarda perché c'è l'occasione tutti voi che che ci permettete di fare questo questo questo momento di riflessione riflessione comune ringrazio anche anche Elena Fontanella puntano solo per la conduzione male c'è stata molto vicina una in quei momenti oltre se si ama anche ammalati in quei momenti ma c'ha permesso appunto di perché ha ha tenuto un po'quella quella quella quelle quelle di quel quel prodotto assuma il con l'Ulivo che abbiamo fatto che una testimonianza un tanto per dire cosa ha fatto Niguarda ma per dire grazie a tutti gli operatori interviene non dimentichiamolo cerchiamo appunto di fare in modo questo natura di condivisione questo senso di responsabilità che ci mette in quei terribili momenti sia il vissuto di tutti i giorni noi cerchiamo di farlo tutti i giorni per i nostri pazienti grazie
Grazie direttore delle cortesi pallore parole
Mi unisco ai ringraziamenti per vedendo alcune persone in sala
Ringraziare la Fondazione Ospedale Niguarda col segretario generale dottor Riccardo Bertollini
E consiglieri Riccardo Bruno e Luciano Quaggia attraverso loro voglio ringraziare i donatori e le associazioni afferenti all'ospedale che contribuiscono con generosità ogni esigenza del paziente
Ringrazio anche la Fondazione Fiera di Milano nel suo presidente Enrico Pazzali che con l'assessore
Bertolaso nei momenti di grande tensione fu tra i primi paladini della realizzazione dell'ospedale specialistico di terapia intensiva nei padiglioni di Fiera di del Portello della Fiera di Milano
Chiamata dai detrattori cattedrale nel deserto Fura Rizzato in sole dieci giorni con fondi interamente privati punto di accoglienza fondamentale per decongestionare gli ospedali
Ora e il presidente Fontana ci deve a lasciare come ha premesso per gli impegni istituzionali e lo ringrazio
Durante l'orario pandemia tutti noi abbiamo sentito parlare di unità di crisi e ci parlerà di questa fondamentale realtà al prossimo le relatore e l'intervento è da necessità organizzative a opportunità cliniche chiamò sul palco Oscar Massimiliano eclissa direttore dipartimento io medico Ospedale Niguarda
Grazie grazie dell'invito nelle grazie della possibilità di per raccontare la nostra esperienza
Domenica ventitré febbraio
Di tre anni fa due mila venti ore venti io ero comodamente seduto sono e poltrone davanti a un camino e sono il telefono tre con lasciato in cucina
Ce lo ha tanta voglia di rispondere domenica sera
Dalla cucina arrivano così mia moglie e il direttore generale che cerca ovviamente modello Giacosa bisogna scattare e abbiamo direttore generale estremamente esigente
Bene dei la telefonata fra i primi dieci secondi dice domani mattina cioè l'unità di crisi per il problema Cofid e riparte circolare
In quel momento lì inizia nella mia testa esperito agonizzante non mi sarei mai mi generato portasse a tutto quello che poi ha portato l'indomani mattina iniziata l'esperienza di unità di crisi otto e mezza prima riunione puntuali
Mi pare che gli è stato veramente un qualcosa che ha dato un valore aggiunto secondo me a un'organizzazione come la nostra un ospedale grande c'era bisogno di una struttura snella agile è stata attiva sette giorni su sette due volte al giorno perché le decisioni cambiavano di ora in ore quindi c'era assolutamente necessità di anticipare alcune decisioni e quindi con unità di crisi siamo riusciti ad anticipare una serie di decisioni e la prima cosa che è stata fatta cerchiamo di riorganizzare il pronto soccorso e cerchiamo di capire qual è il primo reparto che deve accettare i pazienti comica
Sembrava scontato giustamente che fossero le malattie infettive e però questo reparto nel giro di pochi giorni ahimè ha avuto un problema di insufficienza di posti letto
E di caratteristiche dei pazienti
Se ricordate in quel periodo i pazienti avevano del casco in testa che poi hanno iniziato tutti a conoscere e non c'era neanche tantissimi negli ospedali perché non era uno strumento che si utilizzava
Abitualmente ma non tutti sapevano utilizzare il casco e quindi questo reparto efficientissimo a un certo punto era insufficiente per caratteristiche dei pazienti e per numero di posti letto
E allora abbiamo iniziato ad aprire altre parti magari reparti di medicina che avevano già in sé delle caratteristiche particolari di alta intensità
Però anche questi reparti a un certo punto son diventati insufficienti allora abbiamo iniziato a convertire dei reparti di chirurgia di Ortopedia non è che poteva mettere un ortopedico a gestire i pazienti corrida
E allora a questo punto cosa è stato assolutamente indispensabile è stato indispensabile crearle dei gruppi
Omogenei poli specialistici con molti specialità all'interno dei reparti COVIP perché le parti Cordero anche delle parti per lette blindati
Non è abbia sempre cercato di fare entrare i parenti non siamo mai stati così rigidi ma dobbiamo cercare di non far uscire i pazienti dei reparti lo dobbiamo aver delle competenze lì presenti e oltretutto è una malattia della quale oggi sappiamo molto di più ma ai tempi non sapevamo niente e quindi l'esperienza all'interno del reparto del cardiologo
Del nefrologo dell'ematologo dell'oncologo ci permetteva di capire meglio il paziente che non era solo un paziente colpita anche sui tre principali erano il respiro
Ma di riuscire a gestirlo al meglio e di anche avviare una
Diagnostica locale l'ecocardio veniva fatto all'interno dei reparti lecco polmone l'Inter delle parti sembra dalle sciocchezze ma riuscire ad avere tutto in blocco aveva permesso di avere una marcia in più
E continuerò iniziato a coinvolgere gli specialisti l'oncologo l'ematologo nei reparti covi del e non è stato semplice
Da domani devi lasciare il tuo reparto e andarono reparto colpite
E un po'di terrore di paura
Di ignoto all'inizio c'è stato
Ma poi è successo queste le parti son cresciuti talmente bene c'è stata talmente collaborazione ognuno era in grado di portare
Il proprio mattoncino per cercare di gestire al meglio il paziente c'era chi gli specializzandi che studiavano di sera i nuovi articoli usciti per
Partire con terapie nuove anche l'ematologo all'estate utile in quel periodo lì c'erano le ma farmaci utilizzati granché reumatologia ma che gli altri non conoscevano quindi ognuno era stato in grado assolutamente di dare il suo contributo
E questo lo stiamo mantenendo ancora adesso c'è questa possibilità di lavorare in gruppo devo dire che ci ha contagiato ma poi c'era tutto il mondo
Convinta di altre patologie pensiamo che o al Niguarda è un ospedale Aba
Per le patologie tempo dipendenti e quei derivavano da tanta parte della regione ictus e infarti Stroke eccetera eccetera ma non erano tutti farti
Cody d'ma c'erano anche infarti non colpite e quindi bisogna tenere i percorsi separati divisi
E in un reparto in una strada di questo tipo non è così semplice
E poi c'era anche tutto il mondo come ho detto non corrida
E pazienti internisti c'erano
Allora siamo andati ad attivare degli altri reparti
Che il reparto di chirurgia piuttosto che al reparto di cardiologia che si son trasformati reparti internisti ci ma non si poteva pensare che cardiologi o i chirurghi sequestro direttamente loro questi pazienti e allora anche lì agganciato dell'équipe miste
In questi reparti non cercato per esempio dimettere pazienti medici anziani tra virgolette anziani ovviamente o di mettere i medici che avevano delle patologie quindi persone fragili per proteggerli
In realtà era più una protezione c'è un così psicologica il Comité ero comunque si ci si ammalava da qualsiasi parte tra almeno uno aveva l'idea di essere un pochettino più protetto e tutelato e quindi c'è stata anche tutta questa attività estremamente estremamente importante
E poi c'erano i pazienti cronici
Non è vero che i pazienti cronici non sono stati seguiti certo non poteva farli venire in ambulatorio tutti i giorni certo non potevano venire ad essere seguiti come prima però Niguarda ha iniziato la telemedicina della quale oggi si parla tantissimo
Quattro cinque marzo due mila e venti
La direzione c'aveva già autorizzato magari velocizzando un po'le tappe
Quattro cinque marzo due mila e venti inizia mo'fare già le prime tele visite oggi così di moda ma iniziamo peritale che le visite seguivamo i pazienti in telemonitoraggio
Ma non solo i pazienti cronici alcune volte necessita di cure cure che non trovano nella farmacia sotto casa ma cure chiede un ritiro in ospedale e allora ci eravamo attivati affinché questi farmaci venissero consegnati direttamente a casa ai pazienti
Proprio per riuscire a non lasciare nessuno per al caso e di seguire sia il paziente in ospedale si è paziente corde che il paziente non corride
Io i concludo ricordo però un sabato mattina
C'è necessità di attivare o convertire come dicevamo un altro reparto di medicina
Ma in reparto corrida
Della fosse il terzo quarto reparto di medicina che veniva cambiato
Palazzina sei direzione generale l'unità di crisi ne ha fatta di ai tempi si faccia in presenza bene perché c'era il contatto anche tra di noi che ci dava un po'di forza perché non erano giorni semplicissime
Escono alla pazzia sei direzione generale vado verso il nostro blocco nord perché perché conosce Niguarda abbastanza identificabile dove c'erano i reparti di degenza entro in questa medicina e i ai già mi vedono dico questo porta male
Arriva notizia negativa purtroppo tra virgolette la notizia negativa
Quindi convoco i medici e gli infermieri presenti Keiko oggi abbiamo necessità di convertire questo reparto quarantaquattro posti letto ore nove e mezza del sabato mattina
In un reparto Comit perché purtroppo il flusso di pazienti che sta arrivando in Pierson flusso significativa non dobbiamo essere presi senza posti letto cercava di agire sempre con ore di anticipo quindi cercano eseguì per influsso
è stato un momento estremamente pesante
E i medici avevano paura
Dell'ignoto di cosa succederà iniziavano capire bene che la malattia perché la malattia grave
Qualche crisi crisi isterica dieci minuti un quarto d'ora di confronto
Tutti si sono avvocati le maniche alle ore diciassette dello stesso giorno quarantaquattro pazienti erano stati spostati in altre parti dell'ospedale iniziava entrare il primo paziente Cofide
Ecco quello che si diceva prima che e comunque ci si è tirati su le maniche se lavorati nonostante fosse un paio di grande stress effettivamente vero
Non abbiamo lasciato indietro tutto fortunatamente ci siamo portati ci stiamo portando per quello che il Codice insegnato lavorare in gruppo il condividere il condividere gli obiettivi quindi è vero che è stato un periodo stressante molto stressante
Fisico ma oserei dire fosse più psicologico ma io dico che come si diceva dalle grandi criticità si ci si deve esserci l'occasione per cambiare effettivamente che tanto le organizzazioni son cambiate sicuramente rapporti persone son cambiati grazie per l'attenzione
Ho sempre trovato calzante un'espressione del direttore di neurorianimazione del Niguarda Arturo Chiericato che per descrivere la principale metodologia applicata al Niguarda per ordinare il caos creato dal virus
Mi disse si utilizzava la progressività del buon senso
La capacità di progredire in gruppo scegliendo la via migliore
Era la creazione della comunità di assistenza ce ne parlerà la dottoressa Laura Zoppini direttore della direzione aziendale delle professioni sanitarie e socio sanitaria dell'ospedale Niguarda
Grazie buongiorno a tutti e grazie all'istituzione e per questo ho un momento
Rivedere il video è ancora qualcosa di molto emozionante e di toccante ma anche qualcosa che ci dà la forza di raccontare tutto quello che di buono è stato fatto
E l'istituzione degli infermieri di famiglie e comunità che è stata una delle primissime attività che il nostro Paese ha garantito proprio dopo i primi mesi di pandemia e proprio una di queste buone attività
Infatti questi infermieri che hanno competenze specialistiche in sanità pubblica nelle cure primarie hanno consentito di prendere in carico monitorizzare e seguire a domicilio
Pazienti appunto colpito positivi che si trovavano magari anche da soli a casa loro domicilio
In particolare riguarda sin dal tre novembre due mila venti in quella che oggi è la casa di comunità
Di Villa Marelli è stato istituito il primo un servizio dell'infermiere di famiglie e comunità ed è stata attivata la centrale di monitoraggio per i pazienti copia positivi
In particolare tutti i pazienti che venivano dimessi dal pronto soccorso o dimessi anche dalle degenze ospedaliere perché all'inizio ci significativi Zavaglia molto tempo dopo
Ma anche tutti i pazienti che si trovavano a casa che presentavano profili di rischio anche sociale perché erano soli che atti a esse ci segnalava bene per tutti questi pazienti gli infermieri di famiglia hanno garantito un attento e costante monitoraggio è una presa in carico
In particolare infatti ogni giorno ogni due giorni a seconda del profilo di rischio tutti i pazienti segnalati venivano contattati
Infermieri di famiglia né valutavano le condizioni generali valutavano l'andamento dell'amato della malattia l'eventuale insorgenza di complicanze distinto mi ingravescenti
Rilevavano anche la saturimetria attraverso un saturimetro che veniva consegnato al paziente che riceveva un kit con le indicazioni per l'isolamento il saturimetro la mascherina la temperatura e a seconda delle condizioni e non richiedevano il paziente veniva colto in giornata in un ambulatorio fa Stracca veniva visitato dal medico infettivologo venivano garantiti tutti gli accertamenti necessari
Esami del sangue la lastra del torace l'ecografia polmonare e se invece la presa in carico telefonica evidenziava una situazione critica il paziente veniva inviato direttamente in pronto soccorso per una presa in carico d'urgenza
Questa attività di monitoraggio di presa in carico è stata garantita anche per i pazienti medici delle RSA delle residenze sanitarie per anziani che presentavano problemi correla particolari correlati alcolizzato
Ma è stato un attività intensa se pensiamo che i nostri pazzi nostri Simei famiglia hanno seguito più di sei mila cinquecento pazienti
Effettuato più di novanta mila chiamate vi erano giornate in cui lo stesso paziente era necessario ricontattarlo più volte perché bisognava rivalutare le condizioni generali o perché magari il paziente era particolarmente in ansia
In alcune giornate le numero di chiamate per operatori in turno è stato superiore alle cento al giorno oltre naturalmente a tutti gli interventi domiciliari effettuati
Ma questa presa in carico non è stato importante solo da un punto di vista clinico assistenziale fatto importante
Anche per rispondere ad alcuni bisogni sociali erano molti persone pazienti magari soli a casa da soli perché ci si contagiava famiglie intere quindi magari genitori anziani non potevano ricevere l'aiuto dei loro figli dei loro familiari
E con la collaborazione del Comune per esempio di infermieri famiglia hanno soddisfatto anche tutti gli aspetti sociali anche quelli più banali come la consegna dei passi a domicilio ma soprattutto è stato qualcosa che ha fatto sentire i pazienti sicuri
Presi in carico seguiti accompagnati nel loro percorso di malattia se pensiamo che gli infermieri famiglia programmavano ed effettuavano anche poi i tamponi di controllo
E numerosi sono stati anche gli interventi di educazione sanitaria per favorire le misure di contenimento perché magari diamo genitori positivi con dei Donati dei bambini piccoli e questo supporto non ha risparmiato nessuno se pensiamo che il paziente più giovane seguito aveva saputo sette anni e quello più anziano a domicilio novantasei
Ma questo monitoraggio questa presa in carico si è definita diciamo è stata preziosa anche nelle fasi successive della malattia quando con l'avvento dei nuovi farmaci farmaci antivirali farmaci monoclonali
è stato possibile trattare a domicilio i pazienti anche in questo caso venivano contattati seguiti prese in carico per valutare l'andamento della malattia e l'insorgenza di eventuali effetti collaterali
Tra l'altro questa attività favorito molto anche l'aderenza terapeutica trattandosi di farmaci costosi e particolari
Ma il contributo degli infermieri famiglie è stato prezioso anche per tutta l'attività vaccinali come già ricordato anche dal nostro Générale figliuolo
Nella appena furono disponibili primi vaccini primi giorni di febbraio due mila e ventuno
I nostri fiumi famiglie hanno cominciato a vaccinare a domicilio pazienti i pazienti più anziani ovvero ottant'anni ma anche tutti coloro che erano impossibilitati per gravi disabilità a recarsi di ambulante o nei centri vaccinali attivi
E anche per questi pazienti è stato garantito un monitoraggio continuo competente perché sono stati contattati veniva programmata la vaccinazione effettuato con un medico e un'infermiera a domicilio e tutti i pazienti sono stati poi richiamati giorni successivi per controllare la Prince sorgente di effetti collaterali
E di complicanze e questo per tutti i vaccini richiami che fatto importante fare come anche nell'ultima campagna
Vaccino male
Ma loro contributo il fatto determinante anche nei centri massivi sia quelli attivati da Niguarda
Che anche in quelli attivati in collaborazione con le altre A.S. effetti e nell'ospedale in Fiera che il nostro assessore ha reso possibile su tutta la campagna anche di ambito pediatrico
Bene quindi questo e tra l'altro le vaccinazioni che non si fermi famiglie hanno fatto superano più di dieci mila alto ventotto febbraio di quest'anno quindi questo approccio di ospedale carico Torino integrato allo stesso tempo garantito e reso possibile dagli infermieri di famiglia e comunità si è rivelato un'opportunità importante per il controllo della pandemia
E della malattia in particolare sia perché ha consentito di supportare pazienti più fragili a domicilio con tutti gli interventi necessari
Ma anche perché tempestivamente ha consentito di garantire tutto quello che era necessario garantire nel momento in cui le infezioni presentava complicanze i sintomi e sintomi peggiorativi
Ma consentito anche che i pazienti a basso rischio con una sintomatologia modesta
Si recassero in pronto soccorso proprio grazie a un monitoraggio attento sicuro costante
E competente che ha fatto sentire le persone sicure meno sole in un momento di isolamento domiciliare totale grazie
Come vedete è la voglia di parlare di quei momenti tanta e adesso appunto parliamo proprio di comunicazione la comunicazione durante l'emergenza e il titolo di questo intervento che sembra semplice ma così non è
Perché l'ufficio comunicazione del Niguarda condiviso sulla Rete sui sociale a ogni attimo della pandemia
Offrendo informazioni fondamentali a chi viveva nell'angoscia di quegli attimi ma soprattutto per combattere un altro virus di quel periodo che era linfoide mia fatta di pesanti allarmismi soprattutto di gravi sei indie USA e che in quei dolorosi momenti sommerge va addirittura il flusso delle informazioni corrette
Interviene la dottoressa Maria Grazia qua vedo responsabile comunicazione e relazioni esterne dell'ospedale Niguarda
Grazie
La la pandemia del due mila venti a differenza di altre emergenze sanitarie in passato
Come diceva anche Elena sarà caratterizzata fortemente anche da una diffusione massiccia incontrollata di informazioni
Informazioni che in questa diciamo iper esposizione confondevano le persone confondevano i cittadini e stesso era difficile capire che cosa fare era difficile capire qual era la fonte da cui arrivavano queste informazioni per quindi ventata per le fonti istituzionali un problema riuscirà a trasmettere i messaggi e le informazioni necessari i cittadini per applicare le procedure che venivano dettati in risposta all'emergenza pandemica e
Per reagire tutti in modo più coordinato
Come si diceva prima già a inizio anno due mila venti l'annessa infatti aveva pronunciato l'allarme Info Day mia
Perché voleva sottolineare il pericolo ormai in atto di questa eccessiva informazioni di questa eccessiva
Dilagare di informazioni in alcuni casi anche fisica che rendevano difficile a chiunque orientarsi tali informazioni
Sì se ci ricordiamo cos'era il febbraio marzo degli eventi
Ogni giorno la Lioret degli italiani erano scandite continuamente da numeri
Avevamo in Lombardia dirette Facebook dalle fonti regionali una due volte al giorno che davano gli aggiornamenti c'erano due volte al giorno gli aggiornamenti della protezione civile
A tarda notte le conferenze del del Presidente del Consiglio e venivano continuamente dati numeri numeri di decessi numeri di malati numeri di posti terapia intensiva liberi numeri di posti di terapia intensiva occupati
Tutto questo rumore a tutti questi numeriche portavano confusione rumore a fare da contraltare c'era il silenzio pesante e il dolore dei pazienti e dei familiari nella loro solitudine a casa
Nella sua piccola Niguarda abbiamo cercato in qualche modo
Anche di governare i processi di comunicazione le informazioni che davamo ai nostri cittadini
Tutto questo ha sempre col pensiero soprattutto ai familiari dei pazienti che erano lontani dei propri cari e che chiedevano a noi di dare notizie l'ospedale era chiuso abbia mai sarà abbastanza presto a farli entrare ma comunque era difficile per loro stare a distanza
Non vedevano i volti delle persone che si prendevano cura al posto loro dei propri familiari non sapevano quello che succedeva all'interno c'era per me quindi forte l'esigenza di trasmettere di aprire una finestra su quello che loro non riuscivano a vedere e darli
Anche il volto farli vedere anche in una foto in un video
Il volto delle persone che appunto al posto loro in quel momento erano accanto ai loro familiari continuamente con tutti gli strumenti che abbiamo a disposizione da quelli
Tradizionali ai social che sono stati uno strumento una serie di strumenti fondamentali se arrivavano noi diamo messaggi e ci arrivavano messaggi
C'arrivavano messaggi
In cui si chiedevano di abbracciare al posto loro il fratello ricoverato o in cui si dicevano di aspettare con ansia alle sedici quando arrivava la consueta telefonata
Dalla terapia intensiva dal reparto in cui gli aggiornava sulle condizioni del proprio parente e che era l'unico filo diretto che li collegava al al padre alla madre ai figli ricoverati
Cercavamo anche attraverso questi strumenti dico di informazioni di contrastare ormai un dilagare soprattutto nei primi mesi di fichi Mus-e
Dall'inizio
Sono partite informazioni
Contrastanti allarmanti e sbagliate come il fatto che in pronto soccorso sceglieva amo ogni reparti sceglieva mucchi curare occhi no
E quindi con questi strumenti rispondevamo anche l'esigenza di dare informazioni qualificati trasparenti e professionali
E com'era la cura e l'assistenza goffi vana sì pazienti anche nell'informazione e la comunicazione abbiamo cercato di portarla avanti nello stesso modo in un modo trasparente coerente professionali
E per ultimo
Anche con questi strumenti dialoga rame collaboravamo con la stampa condivide internazionali in un periodo in cui febbraio marzo del due mila venti usciva una media come venti articoli al giorno sul nostro ospedale
Forte attori assunto in un breve video che adesso manderemo quello che è stato per Niguarda la la prima ondata da un punto di vista di comunicazione e l'auspicio è che tra le varie cose che questa tragedia ci deve insegnare c'è anche la necessità di rilanciare il ruolo della comunicazione fatta da professionisti perché sia una comunicazione accurata professionale verificate trasparente grazie
Senta guardando queste immagini che quando visto chiedere l'allenatore tempi indagini hanno abbastanza simile
Limitazioni San Vito dei singoli
Non esiste vigilia Jimmy oggi di
S'
Se
Tre
Rinuncia ai
Sì
S'
Buonasera buonasera si va dalla digiuno ci sono intrinseche vedi altre riescono a dare il senso di una situazione dopo due anni no Cossiga organizza l'ospedale Niguarda di Milano Francis Galton giorni chiude una delle nuove cinque tirati
Sì
Ritengo ci sia poco da aggiungere a queste bellissime immagini interviene ora la dottoressa Barbara Lissoni si colloca dell'ospedale Niguarda che parlerà del peso psicologico della pandemia sugli operatori sanitari e sui pazienti
E l'ultimo intervento seguiranno tre Benedetti stimo dinanzi grazie
Buongiorno a tutti grazie della possibilità di di essere qui
Vengo portando la voce dei di tutte le persone che hanno lavorato con me di tutti gli operatori di Niguarda
Nelle parti in cui la psicologia clinica lavorato
Abbiamo sentito parlare di operatori di operatori eroi abbiamo sentite le testimonianze di chi ha parlato prima di me
Di quello che gli operatori hanno fatto
La domanda di Niguarda della psicologia clinica di Niguarda è stata chi si occupa e chi cura i curanti perché possano reggere
In un tempo che non sappiamo quanto durerà
Chi si è occupato di uno
Una citazione che mi sembra appropriata di Eugenio Borgna
Quando scompare il dolore del corpo non lascia tracce nella memoria
Mentre il dolore dell'anima quando è profondo non si cancella
Può rinascere sulla scia di avvenimenti inattesi e imprevedibili
Quello che l'ospedale Niguarda psicologia clinica affatto
è
Cercare di fare una prevenzione io oggi mi concentrerò soprattutto su operatori familiari avendo lavorato
Nelle terapie intensive
A di fare una prevenzione di tutti quelli che sono i disturbi psicologici che poi nel lungo tempo anche chiaramente potevano essere estremamente incisivi e avrebbero potuto comunque lasciare dei segni indelebili
Partendo dagli operatori abbiamo contratto sui di chi ha inciso che sono degli strumenti di protezione che ci hanno permesso di lavorare
Da un punto di vista psicologico abbiamo pensato anche a debiti Pjanic cioè dei dispositivi di protezione psicologica individuale
Per loro
In che modo
Come potevamo rendere umana una condizione disumana questa era la domanda siamo partiti dei bisogni dei nostri operatori
I bisogni dei nostri operatori e non ho bisogno di sicurezza bisogno di appartenenza
Di essere insieme
Il bisogno di de'Conti ma decontaminazione motiva
Che cosa è stato fatto abbiamo aumentato i briefing ora per ora abbiamo lavorato sulla leadership
Abbiamo favorito degli incontri informali perché formali non erano possibili non era possibile farli sedere
In cucina nel cambio turno
E abbiamo lavorato laddove fosse possibile su delle super visioni
Grazie anche il Niguarda la potuto fare grazie al centro di Capua che è il centro che si occupa di ippoterapia e che quindi ha fornito una possibilità ulteriore ai nostri operatori di poter de contaminarsi
I nostri operatori usano la propria persona come primo strumento di lavoro si scelgono questa professione una processione di relazione d'aiuto quindi di relazione abbiam dovuto pensare comunque la loro soggettività
E quindi come è stato detto da chi mi ha preceduto loro avevano paura
Non solo paura loro avevano angoscia
E come potevano curare
Pervasi dall'angoscia
Quindi cercare comunque di poter guardare oltre trattare quello che poteva essere indicibile impalpabile e che non si potevano permettere divisero di fermarsi
L'angoscia esistenziale non è solo segno di malattia
E anche di sensibilità di captazione dell'indicibile e dell'invisibile
Porto loro
Avevano l'angoscia di una precarietà che minaccia la sopravvivenza sia fisica che psichica avevano l'incertezza professionale
Come ha detto chi prima di me ha stravolto ogni protocollo lavoravano senza alcun tipo di riferimento
Aveva non abbia
Avevano la frustrazione
Compagni di viaggio costanti ogni minuto
Avevano una grande adrenalina che potenziamo i loro corpi e che permetteva loro di curare fino allo stremo in condizioni difficili
Le modalità di lavoro era nostro estremamente spiazzanti continuavano a riportare una fatica un disorientamento continuo ogni ora non sapevano cosa sarebbe accaduto
Gli operatori raccontavano come i pazienti non morivano ma scompariranno
Indicibili inaccettabile con esperienza diciotto
Si evidenzia il loro un passaggio significativo
Come posso
Prendermi cura
Senza poter curare
Non avevano potere erano in balia
Dovevano pensare anche a sopravvivere
Quindi con loro si lavora
Anche su quello che loro sentivano
Pur essendo in un contesto di emergenza dove ci viene insegnato non è possibile provare delle emozioni
Non è vero bisognava permettere loro di poter dire l'indicibile e quindi abbiamo lavorato sul cercare di non inaudite inaridire le mozioni su un non appiattire tutto
Perché questo è un rischio psicologico importante
Si lavora sulla motivazione sull'alleanza tra loro si è lavorato nella ricerca di senso
Gli operatori hanno perso il senso del loro lavoro in alcuni momenti e l'hanno ritrovato una fatto una un'operatrice un'infermiera mi dice
Non importa io guardo un minuto anche se un sovraccarico di lavoro spaziale io guardo un minuto ogni mio paziente
In termini relazionali e comunicativi anche solo un minuto mi porto a casa un pezzettino di quella persona perché non sia solo il copy quello che io sto curando ma la persona che sta dietro
Questo ha portato loro la fedeltà a se stessi e la loro immagine professionale come coerenza dell'idea che ciascuno di noi ha disse
Quindi il bisogno di coerenza
Su ciò che noi siamo
Ha prevalso sul bisogno di essere ben visti come eroi
In ultimo ma non per ultimo porto un attimo il bisogno dei familiari anche se poi ci sarà la voce
Perché con grande lavoro anche nelle retrovie con loro
Che a si sono visti i loro cari portati via strappati usciti con le loro gambe sull'ambulanza e poi neanche più rivisti qualcuno diceva io non so neanche se in quella cassa da morto
C'è la persona che io penso
Avevano un bisogno d'informazione chiara
Avevano un bisogno di rassicurazione perché non sapevano dove fosse
Avevano bisogno di essere ascoltati nel dramma
E per alcuni numerosi ho bisogno di lavorare anche un lutto di iniziare
A poter elaborare un lutto
Su questo e il conoscete perché Emiliano mostrato molto
Noi Niguarda abbiamo lavorato sul bisogno di informazione con
Anche se faticosamente colloqui telefonici tutti i giorni più o meno alla stessa ora perché questo garantivano sicurezza perché c'erano familiari a casa che aspettavano dalla mattina la telefonata
Noi tra le tre e le cinque sapevano che ci aspettavano con la telefonata del dottor caseina
Bisogno di rassicurazione
Quindi con videochiamate messaggi sms
Di fotografie di chi stava
Quando quel giorno il loro caro e chi se ne stava occupando c'era l'infermiera Caroli
Oggi c'è un'infermiera
Il bisogno
Di far sentire là dov'era possibile risveglio dei pazienti
Le voci
I video
Ed infine ahimè invece io credo che nelle prime quattro settimane
Ho fatto quattro telefonate al giorno
Di accompagnamento alla morte e di informazione insieme al dottor Casella
Di morte ai familiari
Mi guarda quello che ha fatto in questa situazione e poi concludo è quello di essere se lo posso dire un po'sanamente sovversivi
E quindi di permettere laddove possibile l'ultimo saluto
Perché l'ultimo saluto previene un lutto complicato degli stati depressivi per gli anni successivi
Se non lo facciamo salutare non c'è nessuna quale
Mi fermo qui concludo solo dicendo
Abbiamo detto che il passato non è da dimenticare
E da integrare
Oggi siamo qua e il nostro presente
Quanti di voi sanno che solo dopo la tempesta si può fare il punto barca
I nostri operatori sono inevitabilmente forti
Inevitabilmente solidi
Ma in abiti quindi tanti sopravvissuti
E quindi oggi abbiamo non con Rita
Non possiamo mollare adesso
In tempesta si regge
Adesso si fa appunto parte quindi a partire dal passato e da questo presidente che mi guarda guarda avanti
Piace dover prestare i nostri relatori che sarei veramente ad ascoltare per tanti minuti la giornata si conclude con tre significative testimonianze di persone che hanno vissuto direttamente sul campo questa esperienza
C'è ad esempio chi durante la pandemia cresciuta in fretta tanti giovani specializzandi sono stati chiamati e si sono offerti con un misto tra entusiasmo e ansia di entrare in prima linea
La testimonianza diretta oggi è portata da Ilaria Giovannini che da specializzanda in terapia intensiva improvvisamente si è trovata in prima linea riguarda e oggi li lavora prego la dottoressa della regina
Grazie a tutti
Per questa opportunità di condivisione
Aveva iniziato da poco il quarto anno di specialità quando appunto gli archi del coronavirus cominciarono ad arrivare sommessamente
E mi ricordo che passavo molto tempo a chiedermi come avrei fatto di lì a un anno a fare da sola quello che vedevo fare mi strutturati a gestire quel livello di complessità prendere delle decisioni così complesse così delicate
Avrei mai confidato abbastanza né niente capacità Dario uscire a fare da sola a sostenere da sola tutta quella quella responsabilità
E quindi mentre ero impegnata a pormi tutte queste domande a navigare attraverso il mio percorso di formazione senza neanche capire esattamente l'entità dell'onda che arrivava quegli echi sono diventati appunto la tempesta e la pandemia sono travolti tutti medici infermieri operatori specializzandi strutturati
Esperti ma inesperti a quel punto tutte le domande esistenziali sono svanite non avevano più nessuno spazio
E come ormai tutti tristemente sappiamo come abbiamo sentito dalle testimonianze precedenti
Immessi nella prima ondata sono stati terribile dolorosi sotto un'infinità di Asperti
La paura l'angoscia per le persone amate io avevo la famiglia lontana Roma
Speravo che andasse tutto bene
Il dolore per i pazienti e anche per per i cari che venivano contagiati perdevamo
La fatica fisica e mentale sostenuta da tutti per cercare di resistere alla pressione alla frustrazione allo smarrimento
Sia clinico che
Personale e la ricerca appunto spasmodica di una strategia che funzionasse nei confronti della malattia di cui non sapevamo niente proprio niente
Io di quei mesi ricordo tantissimo la solitudine mia e dei colleghi dei pazienti dei familiari
Di tutto il mondo che era paralizzata una sensazione opprimente
E ricordo che i ritmi erano anche tali da non lasciare nessuno spazio alla riflessione alla coscienza delle cicatrici che ci avrebbero lasciato quei mesi
Per tanti me compresa la consapevolezza arrivata alla fine della prima ondata quando i ritmi cominciarono finalmente a rallentare per un po'però
Però in realtà non è del dolore e della paura che offre parlare oggi perché ne abbiamo sentito parlare ne sentiremo ancora parlare tantissimo tantissimo
C'è un altro aspetto che per me è stato molto importante di quei mesi
Dopo i primi periodi in cui appunto ognuno di noi aveva cercato nella sua solitudine di fare al meglio il proprio lavoro la riorganizzazione di cui ci hanno parlato
Logistica necessaria a sostenere l'emergenza avuto tra i suoi effetti anche la generazione di tanti nuovi gruppi di lavoro
Come quello in cui ha avuto la fortuna di capitare io e che hanno saputo in maniera veramente magistrale accogliere formare dare spazio a tutti noi specializzandi catapultati nelle prime linee
Ci chiamavano gli inconsapevoli affettuosamente
Effettivamente lo eravamo
Ma in quelle persone nel modo di lavorare che abbiamo costruito insieme con una squadra come un'équipe coesa e solidale e poi guardi con con una famiglia io ho trovato ben più delle risposte che cercavo più ha potuto affrontare con grinta e con energia buona parte delle sfide che aspettano gli inesperti grazie appunto alla solidità la sicurezza che derivano dalla consapevolezza di avere alle spalle un gruppo di persone su cui puoi contare sempre
Anche ma non solo quando sei in difficoltà e non solo per quanto riguarda la difficoltà professionale ma anche per le difficoltà perché personali psicologiche
Riuscire a vivere a costruire un modello di lavoro in cui ci fosse spazio anche per il benessere psicologico di tutte le persone coinvolte ha avuto un'importanza incredibile per certo per resistere agli urti
E pian piano appunto ho realizzato che mentre all'inizio della pandemia a tutte le domande esistenziali erano state soltanto travolte un po'soffocate da
La state in testa adesso pian piano avevano trovato una loro risoluzione in risposte concrete costruite lungo il percorso e quindi se all'inizio eravamo smarriti
Grazie al lavoro collettivo e ovviamente al passare dei mezzi adesso eravamo cresciuti avevamo una rotta e grazie a tutto questo sono arrivata in fondo alle prime notti da sola quando arrivava lavoro così tesa che non avrei chiuso occhio comunque sarebbe stato impossibile ho affrontato i primi casi che hanno messo a durissima prova tutte le mie conoscenze
Ho affrontato i turni di guardia interminabile in cui comunque bisognava prendere delle decisioni rischiose
Anche ecco c'è anche nonostante la fatica
Ho imparato anche a mettere in discussione tutto quello che so grazie al confronto costruttivo con gli altri più esperte inesperti di discipline diverse
Ho imparato a comunicare tutti i giorni con le famiglie senza perdere un giorno anche quando è stremato e anche quando le notizie non erano per niente buone
Ho imparato che nonostante il massimo dei nostri sforzi delle nostre disponibilità non tutte le vite riescono a essere salvate ma che possiamo e dobbiamo preservarne sempre la dignità
Per parato che nessun medico nessun chirurgo nessun rianimatore salva un paziente da solo
Fare in modo che chi si affida a noi come Davide che tra poco ci darà la sua testimonianza passa a tornare a casa spesso richiede giorni settimane anche Nesi di lavoro e collaborazione di tantissimi professionisti diversi
Cercando di non trascurare il mai di rapporto col paziente con la sua famiglia e con tutti con tutta l'équipe insomma
In questi due anni passa di in rianimazione cori da Niguarda ho imparato che ciò che salva le vite nostre e dei nostri pazienti non sono tanto le risorse individuali quanto la capacità e la volontà di condividerle di accogliere di insegnare
Di lavorare come Chicco rese e di saper chiedere aiuto di prendersi cura sempre di tutte le persone che lavorano con noi di stimolarli costantemente conoscenza crescita passione anche e soprattutto nei contrasti più difficili quando la pressione più alta
E adesso che le parti sono particolari da sono finalmente chiusi
E io non sono che una specializzanda cerco ogni giorno di fare tesoro di tutto questo e di trasmetterlo a tutti gli specializzandi che arrivano per imparare
E spero che questo mio frammento di esperienza possa essere d'aiuto ai giovani colleghi che sono qui oggi
Vorrei quindi ringraziare sentitamente chi mi ha dato la possibilità di condividerlo e soprattutto tutte le persone straordinarie con cui lavoro che mi hanno ispirato e che in questi anni ma spesso salvato la vita
Chi di voi non si ricorda l'estate del due mila e venti è stata un'estate che ha bussato prepotentemente sulla nostra libertà sembrava di aver lasciato alle spalle un'esperienza terribile
Quell'estate però la voglia di dimenticare fu fatale e si scaraventò la seconda ondata su Gino e con tutta la sua forza la più pesante
Ne erano ben consapevoli i figli degli operatori sanitari che hanno parlato impegnati nelle corsie in una lotta quotidiana è una di loro era che le donne età che in quel tramonto dell'estate del due mila venti
Lasciamo ai giornali una testimonianza scritta a due mani con la sorella Cecilia che mi ricordo molto bene
Erano due ragazze ventenni all'epoca poco più adesso figlie di Renzo Donella capo sala del pronto soccorso e Stefania Modena capo sala della terapia intensiva covi dell'hospitality guarda le sue parole riescono a fotografare quei momenti da un osservatorio privato ci fa entrare in casa ci fa sentire i sentimenti più intimi ci fa sentire soprattutto la paura e la rabbia Rachele ti prego di salire sul palco
Grazie a tutti buongiorno nel corso negli scorsi anni come tutti mi sono trovata ad osservare dall'esterno i terribili effetti della pandemia in corso
E come tutti spesso mi sono trovata confusa spaventata spaesata in balìa di una serie di opinioni notizie informazioni dalle quali spesso era molto difficile districarsi
In questo contesto la testimonianza dei miei genitori è stata un aiuto prezioso per comprendere gli affetti più più veri più nascoste soprattutto più umani che si celano dietro al lavoro di chi il di rostro affrontato sul campo ogni giorno
Per questo a settembre due mila venti ho scritto questa lettera che voglio leggere qui con voi oggi per con la quale spero di raccontarvi il mio punto di vista di raccontarvi la la pandemia attraverso lo sguardo di figlia di due operatori sanitari nella speranza di trasmettere con efficacia un punto di vista più familiari più quotidiano riguardo la pandemia
Avere entrambi i genitori che lavorano i reparti club diciannove vuol dire provare orgoglio preoccupazione allo stesso tempo vuol dire essere consapevoli di quello che accade davvero dietro le mura dell'ospedale
Credo che se tutti conoscessero ciò che accade davvero nel nostro sistema sanitario ci sarebbero meno polemiche negazionisti mi o almeno così mi piace pensare
Di sicuro non ho mai visto la mia mamma mio papà così esausti come durante gli scorsi mesi per loro non è affatto facile fisicamente ed emotivamente dedicano tutto loro stessi al lavoro Sat sacrificando tutto il resto eppure tante volte questo non sembra essere mai abbastanza
Ad entrambi i genitori che lavorano i reparti cavi diciannove vuol dire provare tanta rabbia quando le persone per strada non indossa una mascherina o quando i tuoi Ca'coetanei organizzano di questi segreti
In certi momenti mi arrabbio talmente tanto ad arrivare a pensare che nel caso si ammalasse era sarebbe giusto far pagare loro le cure le cure mediche fortunatamente non è così
Ma devo dire che per la maggior parte del tempo solamente paura
Ho paura che la mia famiglia si ammali per colpa di chi non vuole capire la gravità della situazione per colpa di chi non sa rispettare la vita e il lavoro degli altri ho paura che i miei genitori si ammalino e sono sicura che anche loro hanno paura anche se tante volte non lo danno a vedere
Tante volte guardando i loro occhi capisco che forse i sintomi non sono il male peggiore perché a parte di questa malattia già infettato profondamente i loro cuori
Per chi lavora in prima linea negli ospedali non bastano una mascherina e guanti non bastano tutte di plastica evitare superfici per proteggersi dal copie diciannove
Bardati dalla testa ai piedi e parlare tramite walkie-talkie non servirà ad affrontare una sofferenza alla quale è impossibile abituarsi
Quella causata dal coronavirus è una malattia che si consuma nella solitudine e che non guarda in faccia nessuno
L'area dei reparti di terapia intensiva spesso satura di dolore di amarezza e a volte di senso di impotenza contro i quali nulla servono i
Sì di di protezione
E poi c'è la paura
Quella paura che stritola i visceri che annebbia la mente che bisogna cacciare a forza in un angolo per lasciare respirare invece la professionalità e la devozione
Una paura che si trascina anche a casa dopo ogni turno che non basta una doccia per lavarla via
Perché è difficile guardare una persona morire da sola senza che i suoi cari possono accompagnarla verso il sano dal quale non si risveglierà
E loro allora rivedranno mai più neanche da cadavere
è difficile inserire un tubo in gola d'un collega magari un coetaneo con il quale ha lavorato fianco a fianco fino a pochi giorni addietro pensi potrei essere io
L'altra sera mia madre piangeva è difficile alzarsi ogni giorno e andare a fare il proprio lavoro
Quando sento che i contatti e ricoprì continuano ad aumentare mi sento impotente ed estremamente triste come se tutta la fatica spesa da medici infermieri personale sanitario valesse mi era di zero
Questo ancora una volta mi fa capire come non può dipendere tutto dagli ospedali le azioni di ciascuno contano sono importanti possono salvare le vite dei pazienti salvaguardare quelle della mamma e del papà e di tutti gli operatori sanitari
Esistenti esiste infatti una soglia che nostro compito sorvegliare con uno sguardo altrettanto vigile la porta d'ingresso degli ospedali se non stiamo attenti fardello potrebbe diventare troppo pesante insostenibile
Ciascuna Giscard ha già da vigile sentinella tra le mura della propria casa perché è una vera fortuna che nel caso ci ammalassimo ognuno di noi senza nessuna distinzione abbia il diritto di essere curato
Teniamolo ben a mente quando ci sentiamo demoralizzati quando i nastri cari ci mancano più di ogni altra cosa quando pagherà Moro per fare una passeggiata sulla spiaggia con un cono gelato in mano insieme ai nostri amici
Teniamo duro
Con saliamo c'è la consapevolezza che stiamo facendo la cosa giusta che stiamo aiutando a qualcuno che la nostra azione conta mamma papà e tutto il personale sanitario che lotta in prima linea in questa emergenza non meritano così come tutte le vittime che sono morte la fune
Grazie
è bello quando i giovani ci richiamano al senso di responsabilità
Concludiamo adesso con prima di tutto i miei ringraziamenti a tutti voi e spero che l'ultimo applauso al prossimo intervento abbracci tutte le persone che hanno fatto il loro dovere e e che hanno perso la vita in questi in quelle bruttissime giornate
Ovviamente concludiamo con la voce di un testimone diretto della malattia si suol dire di chi ce l'ha fatta ma che non potrà mai dimenticare
Davide Renatino un assolo resistito agli artigli del coronavirus nella sua forma più letale ma superato il trauma offrendo al mondo la sua lode alla vita perché oggi infatti accompagnato dalla moglie Francesca che aspetta il loro primo figlio
Quale testimonianza migliore per raccontare questo drammatico confronto tra pazienti e familiari che si trasforma sempre in un'occasione di vita
Invito sul palco con un caloroso applauso il testimone Davide Renato
Dove grassa tutti però era il
La giornata la possibilità
Di oggi
Non è semplice non è stato semplice scrivere queste parole
E dopo i video e dopo interventi delle persone che certe coinvolte nella nella mattinata odierna
Sono ancor più difficile Giorgio
Ma ci provo
Era mercoledì diciotto marzo due mila venti il giorno in cui tutto è iniziato dove quel terribile presentimento per contratto come diciannove si stava lentamente inesorabilmente concretizzando
In quei mesi lavorava in un'azienda di Cremona appartenente al gruppo dovrà con il ruolo di direttore ambiente sicurezza
Erodiade la sorte facevo parte del team dedicato alla gestione dell'emergenza compreso lo sviluppo e realizzazione dell'istruzione per la gestione della pandemia
Definendo procedure che anche nella vita privata t'avrei adottato e che molto probabilmente hanno messo riparo tutta la mia famiglia da un potenziale contagio da parte mia
Tutto è cominciato con una legge Offenbach ed una sensazione di prurito alla gola
Qualche colpo di tosse in un senso di debolezza con malessere generale
Tutti i sintomi associabili ad una semplice influenza o almeno era la prognosi che cercavo di suggerire a me stesso per convincerli che non si trattasse del virus che stava mettendo in ginocchio l'intera umanità
Poi nei giorni a seguire in continuo peggioramento la perdita di gusto fatto la fibra che continuava a persistere nonostante l'assoluzione di Tachipirina inappetenza cronica l'incapacità di stare in piedi per il senso di svenimento che mi trovava avevo la sensazione di non possedere più il controllo del mio corpo ed ero spaventato da quello che poteva accadere
Il venticinque marzo
Dopo un'intera settimana diaconia un'amica che possiedono aziende in ambito sanitario riuscì a me capita su saturimetro
Introvabile nei giorni precedenti lo mise il dito immediatamente riscontra incolore di ottantadue per cento di ossigeno nel sangue
Dopo dieci minuti sentivo le sirene dell'ambulanza che mi avrebbe portato in ospedale
In quel preciso istante ebbi una lucida e dolente consapevolezza della fine di tutto avrò Ceglie mobile e le dissi certo e spero tanto di rivederlo
Giunto pronto soccorso di Stradella cita in cui risiedono il tampone nasale confermò la positività corvidi sono nove ed era stato magiche evidenziavano polmonite bilaterale in evidente stato di avanzamento
Pensavo speravo e da lì in avanti la strada si facesse in discesa che con le cure mediche sarei guarito in poco tempo purtroppo però mi stavo sbagliando nella notte le condizioni si aggravarono e decisero di mandarmi in una struttura ospedaliera di Voghera che era stata adibita a centro cavi diciannove
La degenza nel reparto di medicina al compenso vogherese durato circa una settimana è stato il periodo più difficile drammatico
E doloroso di tutta la mia vita ti ricordi di quel sette giorni saranno per sempre una cicatrice indelebile nella mia mente e nella mia anima
Le giornate erano scandite solamente documenti di controlli dei parametri vitali non riuscivo a dormire non potevo stare sdraiato perché la compressione sui polmoni mi permettevo di respirare
La richiesta d'ossigeno continuano ad aumentare fino a quando la mascherina non era più sufficiente vi fu fatta indossare il casco cippato
Non avevo neppure la forza di rispondere messaggi della mia famiglia dei miei amici che cercavano di portarmi vicinanza
Conforto e amore stavo seduto sul letto ventiquattro al giorno ogni tanto stremato dagli sette dell'insonnia mi appisolava assumendo una posizione innaturale dal cupo su me stesso
E a sua volta mi impediva di dormire era entrato in un vortice di supplizio senza via d'uscita
La mia stanza
Si affacciava cortile dalla camera mortuaria dell'ospedale
Tutto per parto compreso Vittorio
Erano destinate impaziente relitti mercoledì
Ceduto sul letto guardando fuori dalla finestra mi arrivavano immagino che non riusciva mai più scordare
Innumerevoli barelle di metallo che trasportavano le sagome di corpi rivestiti soli bianchi corpi di persone morte nella solitudine più totale
Nella speranza di vedere anche solo per un istante il viso di un po'più caro e la domanda che più frequente fossero in quel momento però quando sarebbe stato un turno del mio corpo sono di qua le barelle
Ed il sette aprile l'ultimo flash perché chiuda vigile sfinito dall'incapacità di respirare rammenta le parole del medico che mi diceva che avrebbero dovuto in trovarmi
In quel momento in poi fino al mio risveglio l'Ospedale Niguarda di Milano verso la fine del mese di giugno i miei ricordi sono fatti i sogni di esperienze in viaggio Nieri ci in cui la realtà si fondeva il sogno
Di momenti che rimarranno sempre solo ieri di cui non ho spiegazioni razionali ma dei quali ancora oggi porta la memoria con incredibile nitidezza
Nei primi giorni del mese di luglio fui trasferito dal reparto corridoi Ospedale di Niguarda a quello di terapia subintensiva avevo perso circa cinquanta chilogrammi di peso lo stavo migliorando anche se ancora collegato al respiratore
Purtroppo non c'era nessuno sicurezza di poter tornare a respirare l'autonomia
Poi all'improvviso in un giorno qualsiasi i miei polmoni deciso di tornare a farcela da soli
L'incubo stava finendo Elisa provvederà alla possibilità di vita normale
Sicuramente mi sarebbe spettato ancora un percorso con molte difficoltà nella settimana venivano apre subito tre delicati interventi chirurgici li ignora il tono a casa avrebbe richiesto qualche mese ma stavo correndo
La memoria di chi non ce l'ho fatta il senso di solitudine di cui ancora nel ricordo la profondità
Il pensiero la mia famiglia ha sofferto di un dolore verosimilmente mai provato prima questi sentimenti tutt'oggi sono del radicati presenti e credo ne rimarranno indistruttibile
Ma da questa terribile esperienza ho potuto concretizzare di quanto sorprendenti ci sia nella nostra civiltà
Fatta di donne e uomini meraviglioso di professionisti
A combattere guerre con determinazione costanza pesantissimo muore allora mi rivolgo ringraziando di avermi concesso non secondari
Ringrazia