Conferenza stampa sullo spreco alimentare

Buongiorno vi ringrazio per la la presenza oggi questa non è nella prima e tanto meno l'ultima conferenza stampa che viene svolta alla Camera sul tema dello spreco alimentare credo lo dico ogni volta però consentitemi di ripeterlo anche oggi
Questo è il posto giusto per presentare ricerche Progetti perché
La sede in cui la legge centosessantasei legge volta a recuperare le eccedenze alimentari farmaceutiche di altri prodotti non soltanto è stata approvata per la prima volta nel due mila e sedici
Ma è è stata nel corso del tempo modificata ampliata implementata l'ultima modifica peraltro è intervenuta proprio all'interno dei primissimi decreti emergenziali all'interno durante la pandemia quindi con l'estensione delle agevolazioni fiscali delle disposizioni
Con le semplificazioni burocratiche
Che valgono che valgono dal due mila e sedici per cibo e per i farmaci anche a tutti gli altri prodotti perché come sappiamo le eccedenze si generano in tutta la filiera produttiva e allo stesso tempo
I bisogni delle persone delle famiglie
Sono stratificati sono variegati la povertà alimentare ma sicuramente lo abbiamo visto
Durante questi mesi difficile purtroppo lo vediamo tuttora la povertà alimentare una realtà nel nostro Paese se pensiamo a quello che è successo con la chiusura delle scuole la chiusura delle scuole determinato anche a chiusura delle mense scolastiche per fare un semplice esempio e chiusura delle mense scolastiche vuol dire per molti minori del nostro Paese avevano una criticità nell'accesso a una dieta sana equilibrata
E dall'altro lato la pandemia ha messo in luce tante fragilità del nostro sistema produttivo del nostro sistema agroalimentare
Filiere che sono entrate in grande sofferenza e ci siamo accorti tutti quanto tutta la filiera dal settore primario fino alla alla distribuzione la somministrazione degli alimenti e tutte le forme che appunto conosciamo nel nostro Paese dove gli alimenti vengono trasformati vengono distribuiti e somministrati quanto queste fasi siano legate tra di loro e quanto siano legate anche alle abitudini di acquisto e di consumo dei cittadini l'abbiamo visto soprattutto su quei prodotti freschi e freschissimi
E durante le prime fasi della pandemia durante l'ottava una hanno subito tante problematiche l'abbiamo visto anche rispetto ai prodotti ittici
Pensate quanto quel tipo di produzioni sia legato per esempio il settore della ristorazione al settore dell'Oreca
E quindi da questo punto di vista credo sia molto importante oggi parlare di questa ricerca
Perché come è stato per la legge centosessantasei misurare capire comprendere quello che avviene all'interno della filiera produttiva
E l'elemento più importante per trovare le soluzioni giuste la legge anti-spreco nasce proprio dall'osservazione della realtà dalle eccedenze che si generano nella filiera produttiva per ragioni non sempre eliminabili
Abbiamo visto che la pandemia stessa è stata un fattore esogeno fattore sterno
Che ha influito anche sulla capacità di programmare all'interno dell'impresa e la programmazione è un elemento imprescindibile anche per prevenire lo spreco e quando succedono fatti imprevedibili come la pandemia sicuramente coi questi influiscono anche sulle scorte sui magazzini sulla capacità immettere sul mercato alcune tipologie di produzioni e dall'altro lato durante la pandemia a anche rispetto all'altra parte all'altra faccia della medaglia il terzo settore
De sicuramente i primi mesi sono stati importanti e complicati rispetto a quel modello organizzativo perché la legge centosessantasei funziona nel momento in cui c'è una perfetta sinergia una perfetta organizzazione una perfetta sincronia lasciatemi dire
Tantissimo genera le eccedenze per diverse ragioni quindi la filiera produttiva e distributiva e dall'altro lato il terzo settore che intercetta quell'eccedenze
Ridando nuovo valore sociale attraverso appunto la solidarietà sociale i prodotti possono perdere valore commerciale
Perché per carenza di domanda per lievi difetti nel parcheggi Ing per per i motivi i motivi più vari
Ma possono ritrovare valore nuovo valore attraverso la la donazione e quindi la legge centosessantasei del due mila e sedici in poi ha determinato sicuramente attraverso il processo di semplificazione che ha inserito un valore aggiunto perché ha reso più semplice la vita degli operatori più semplice e chiara perché dire si può fare che cosa e con che responsabilità e l'elemento principale liberare le donazioni però credo sia giusto in questo momento storico capire fra più per ripartire ci apprestiamo siamo in un momento credo importante del nostro Paese dove iniziamo a vedere la ripartenza ma questa ripartenza va costruita insieme alla costruite insieme con le imprese con chi studia con chi osserva la realtà nel in questo caso università Sant'Anna di Pisa analizzare conoscere ti consente poi di trovare le soluzioni giuste
Quindi io lascerei lì innanzitutto la parola al dottor Marco così responsabile ultra Fréchet e localismi metro metro ritaglia de insomma l'ultrà stress uno uno dei prodotti chiamati proprio in causa non soltanto oserei dire durante la pandemia perché i prodotti freschi e freschissimi da sempre nella classifica dei prodotti che rischiano di diventare spreco
Sono quelli insomma più complessi da un lato da recuperare anche per il terzo settore e poi hanno quella caratteristica il cibo non è tutto uguale
Ci sono degli alimenti ci sono delle produzioni che hanno una vita più breve che necessitano di condizioni di conservazione di stoccaggio
Diversi ad esempio rispetta i prodotti che hanno il termine minimo di conservazione la cosiddetta data da consumarsi preferibilmente entro
E ne approfitto per chi ci sta ascoltando per ribadire ulteriormente questo dettaglio insomma non tutti gli alimenti scadono
C'è una grande differenza che i cittadini devono conoscere il perché nessuno decide di sprecare certe volte lo si fa perché non si hanno le informazioni giuste quindi ci sono dei prodotti che scadono che hanno la data di scadenza e termine entro il quale i prodotti devono essere assolutamente venduti ma anche consumati perché il consumo oltre quel termine può comportare un rischio per la salute e poi ci sono c'è una gamma molto ampia di alimenti
Pensiamo ai prodotti in scatola la pasta ma anche alcuni prodotti che sono in frigorifero pensiamo i salumi che hanno un'indicazione di consumo di tipo commerciale
E quindi quel prodotto può essere non venduto ma consumato anche oltre quel termine quindi l'informazione corretta è sempre il primo passaggio fondamentale per scegliere la strada giusta il percorso giusto e devo dire che Metro Italia è è una conoscenza ormai da tanti anni
Perché questo Progetto metronomo nasce addirittura prima dell'entrata in vigore della legge un progetto legato nel suo complesso alla alla alla sostenibilità la legge centosessantasei si inserisce in un percorso in cui possiamo tranquillamente dire che appunto quella legge è la prima legge di economia circolare nel nostro Paese che prova a dare nuova vita a prodotti che altrimenti l'avrebbero persa ma il tema della sostenibilità dell'economia circolare
Ha anche delle valenze delle implicazioni molto più ampi per esempio sul fronte della prevenzione
Per esempio sul fronte delle altre azioni che possono essere implementate per per ridurre lo spreco o per dare senso a quella cosa che oggi chiamiamo responsabilità sociale d'impresa
Che si attua contante modalità con tanti comportamenti diversi
Che l'azienda può assumere
Rispetto al posizionamento con i propri clienti e nel caso di mentre Italia quello sentiremo i clienti non sono direttamente i cittadini ma sono quei piccoli i piccoli rispondo piccoli imprenditori piccoli e ristoratori
Persone che proprio in questi mesi di pandemia hanno davvero sofferto e che quindi e che quindi davvero attraverso questa ricerca ma anche attraverso le indicazioni che dà un'azienda più grande come Metro Italia possono arrivare per ottimizzare anche i propri acquisti le proprie scelte
Rispetto per esempio a allegra alle meravigliose produzioni del del nostro made in Italy insomma credo che questo sia la chiusura del cerchio no l'ultima tappa ma una delle tappe importanti di un percorso virtuoso che che l'azienda assunto in questi anni quindi lascio la parola al dottor Marco così
Allora intanto grazie
Per l'ospitalità ringrazio l'onorevole Gadda ed è un piacere per me essere qui di nuovo anche col professor Fabio Eraldo dell'università Sant'Anna di Pisa
E importante parlare di sostenibilità perché e di spreco alimentare perché sono parte integrante della North nostra porta Lecce sociale responsabili di come azienda
Quando parliamo di cibo faccio anche i complimenti all'onorevole Gadda per la conoscenza chiama dimostrato poc'anzi
Nel raccontarci
Quanto sia importante avere un senso di responsabilità come azienda nei confronti del cibo prima perché prima di tutto perché il cibo ha un valore etico perché il cibo è un diritto e come tale non va sprecato
Noi come metodi Italia sentiamo diciamo una duplice responsabilità sia individuale con mia azienda tant'è vero che da oramai più di dieci anni collaboriamo con il Banco alimentare che si occupa di ritirare redistribuire tutte le eccedenze che per forza di cose un'azienda come la nostra portata a produrre sebbene si cerchi di limitare al massimo è ridistribuirle per giunta da per chi ne ha più bisogno
Ma anche una responsabilità diciamo un po'più ampia considerandoci noi come un elemento importante della catena del valore non siamo tra la produzione e la somministrazione
Ed è chiaro che il ruolo che possiamo svolgere all'interno di questa catena del valore importante perché possiamo influire enormemente
Rispetto ad una sensibilità che già vediamo si sta Sempre più crescendo verso i temi della sostenibilità la ricerca che oggi riproponiamo assi inserisce in qualche modo anche all'interno degli obiettivi che la comunità internazionale negli ultimi anni si è posto se ben ricordate la comunità europea a un Progetto uno strategico che si chiama fammi tu forti e quindi dalla produttore al consumatore
Heck come obiettivo quello di rendere il sistema pure diventare sempre più sano e più sostenibile
Non solo in generale la comunità internazionale che sappiamo che entro il due mila cinque trenta si è posto l'obiettivo di dignità di dimezzare lo spreco alimentare questi obiettivi sono molto importanti e dimostrano quanto sia sensibile tutto il sistema in questo momento politico nazionale e internazionale
In questo diciamo scenari in questo contesto si inserisce possiamo inserire la nostra ricerca che prende il nome di spreco alimentare esperienza del produttori del made in Italy
Durante la pandemia
Questa è una ricerca che è stata prodotta da metro dall'università Sant'Anna di Pisa
Attraverso la già citato l'onorevole il nostro a diciamo Progetto di collaborazione che prende il nome di metronomo attivo già dal due mila quattordici
Che all'obiettivo di indagare quali sono stati gli Effetti della pandemia all'interno della delle delle aziende produttive
Italiane e quali siano stati poi le difficoltà che queste aziende hanno incontrato quali siano state le tipologie di eccedenze con cui hanno avuto a che fare e quali siano stati poi le soluzioni che hanno presso in considerazione
Prima di lasciare la parola alla professor Fabio dato che ci introdurrà ci spiegherà meglio la pandemia prendo soltanto un momento per raccontarvi
Del campione di aziende intervistate
Il campione delle intervistate stiamo parlando di circa poco più di duecentotrenta aziende duecentotrentatré produttori della made in Italy i produttori di prodotti locali sono le eccellenze del nostro territorio rappresentano il classico tessuto economico italiano fatto di piccola media impresa pensate che il sessanta per cento di queste aziende a una mercato locale e che arriva diciamo anche in altre regioni e il quaranta per cento ha semplicemente un mercato di riferimento
Locale quindi interno alla propria regione alle proprie province
E per esempio il trenta per cento di queste aziende a una meno di dieci dipendenti quindi capite bene quanto se vogliamo fragile sia in qualche modo la struttura di queste di queste aziende noi come come come metro
Negli anni abbiamo cercato di instaurare con queste con queste aziende un rapporto chiamiamolo di partnership perché al di là della nero inserimento dei prodotti sul mercato dello scouting fornitore
La cosa che ci impostata più di tutte quella di creare diciamo una visione a trecentosessanta gradi con questi con questi operatori perché siamo fermamente convinti che lavorare bene con queste aziende sia significhi valorizzare il territorio in cui in cui operano significa valorizzare la filiera corta valorizzare il chilometro zero e di conseguenza andare incontro anche a quell'idea di sostenibilità ambientali e di riduzione degli sprechi degli missioni
Su nell'ambiente che sono fondamentali che sono importantissimo in questo momento storico che viviamo
Quello che ci hanno detto le aziende
Che hanno vissuto questo momento di di pandemia importante e che fondamentale instaurare una relazione una diciamo cooperazione più frequente con con tutti gli anelli della della catena del valore noi abbiamo intensificato tantissimo il dialogo in cui stimo in questo periodo con loro
Anche grazie ad un'organizzazione dedicate focalizzata a questo tipo di aziende non li abbiamo un'organizzazione di quattro Bayer
Localismo più addirittura uno dedica totalmente al vino
Con i quali durante la pandemia abbiamo non dico avuto un confronto giornaliero ma quasi perché quello che abbiamo capito e che ridefinire le fasi della logistica riprendere un po'il discorso sugli ordini intensificare la relazione ridefinire Packaging
Ridurre a volte anche le
Le porzionatura dei prodotti è stato fondamentale per superare questo momento storico e anche per ridurre naturalmente gli sprechi perché la la la domanda
Chi ha avuto state impattata sia da dalla pandemia dalle restrizioni poi che ben conoscete che il Governo ha dovuto prendere ha fatto in modo che naturalmente si è dovuto un po'essere flessibile lavorare molto su sul tema della della flessibilità se vogliamo della creatività classica italiana imposta lascio adesso la parola alla professore Eraldo e non rubo più tempo grazie
Ringrazio perché effettivamente le politiche di filiera questo grande parte del dibattito anche qui in Parlamento sono sono fondamentali per rendere le nostre filiere produttive del militari sempre più strutturate nella consapevolezza che talvolta il nostro paese vive la frammentazione produttiva e quindi a vere
Diciamo delle politiche di lungo respiro che siano in grado di emettere insieme non soltanto la domanda e l'Offerta rispetto ai nuovi bisogni che ci sono rispetto all'impatto ambientale l'impatto sociale ma soprattutto le strategie condivise rispetto al posizionamento sul mercato
Davvero fondamentale così come è fondamentale lo dico guardando il professore ira Aldo dell'Università Sant'Anna di Pisa che più volte
Diciamo ho incontrato proprio su questi temi misurare serve per capire quanto è successo e da un certo punto di vista anche la straordinarietà della pandemia ci deve far comprendere cosa anche rispetto a questi dati rimarrà perché sicuramente il nostro Paese dal due mila e sedici in poi aveva intrapreso un percorso molto dir Toso rispetto non soltanto al recupero e alla donazione delle eccedenze ma in generale rispetto al al capitolo più ampio della sostenibilità noi credo senza timore di essere smentita
E su questo fronte siamo leader in Europa sia dal punto di vista normativo ma anche soprattutto sul fronte delle buone pratiche ma abbiamo visto in questi anni
E la legge centosessantasei avuto delle grandissime punte di eccellenza in alcuni ambiti della filiera alcuni sono più complesse pensiamo alla complessità del settore primario
E molte e molti passi in avanti devono essere fatti dove ad esempio non ci sono economie di scala perché chiaramente è più semplice recuperare presso la grande distribuzione più semplice recuperare presso un grande produttore e più articolato farlo dove ci sono prodotti freschi freschissimi dove ci sono gli alimenti cotti pensati e ristoranti piuttosto che alle mense scolastiche
E ovviamente nei piccoli esercizi commerciali che però rappresentano gran parte della nostra struttura produttiva del Paese quindi col professore Rivaldo proviamo a capire un po'cos'è successo in questi mesi e faccio anche una domanda cosa secondo lei
Rispetto anche a questi dati che sembrano un po'negativi non rimarrà
Grazie io devo intanto ringraziare l'onorevole Gadda perché devo dire che sotto la sua egida abbiamo costruito un pochino il percorso che ha segnato anche la storia del del nostre ricerche nell'ambito dello spreco alimentare
E della sostenibilità dei furti abbiamo svolto per gran parte nell'ambito dell'Osservatorio metronomo quindi insieme al partner metro cui vanno anche i nostri
Ringraziamenti uno dei nostri ruoli fondamentali e quello di misurare per trovare risposte
Molte volte queste risposte confermano quello che ci aspettavamo altre volte riservano delle sorprese e le sorprese ci inducono a pensare appunto che cosa sia il caso di costruire per poter ulteriormente risponderà delle tendenze che magari non vanno esattamente nella linea di tendenza che ci aspettavamo
Noi abbiamo voluto fare questo proprio in seguito all'emergenza pandemica nel senso che non avevamo già in mente non solo di studiare lo spreco alimentare ma di spostare il focus progressivamente dai consumatori delle esercizi
Commerciali del settore ore che abbiamo studiato negli anni precedenti alla filiera di produzione dove non dimentichiamocelo stanno le percentuali principali in termini quantitativi
Di di spreco e quindi volevamo già indagare investigare i quali fossero i driver principali poi è accaduto quello che sappiamo e allora a questo punto ci siamo interrogati in modo ancora più diciamo complicato da per poter comprendere le tendenze
Su che cosa la pandemia abbia cambiato su quali fenomeni abbia accentuato e su quali dinamiche invece che sappiamo non essere completamente positive
Abbia agito esacerbato un pochino delle difficoltà che noi già sapevamo essere proprie di alcune filiere soprattutto allora intanto le confermo e molto banali il l'impatto principale della pandemia è stato naturalmente sui volumi di vendita
L'indagine ci conferma che l'impatto è stato paradossalmente positivo per la Cdo ma sappiamo a causa di quale fenomeno evidentemente non l'apertura e anche il ruolo se vogliamo in qualche modo diciamo a servizio della collettività dei punti vendita della Gdo ma invece su tutti quei canali distributivi incluso effettivamente che esce nel Serviço pure comunque quei grossisti che servivano i ristoranti si è sentito invece un impatto negativo forte derivante dalle chiusure questo è assolutamente evidente poi anche quando andremo a vedere le tipologie di prodotti su cui le ripercussioni sono state più significative come vedete sui negozi di alimentari sembra c'è un calo evidentemente ma sembra reggere l'impatto mentre lo vediamo sulle mense che citava
L'onorevole da da prima e soprattutto su ristoranti e bar c'è il crollo che tutti potevamo immaginarsi la nostra domanda principale la Recherche quaestio per questo studio è stata come queste dinamiche hanno impattato le scelte dei produttori
Con tutti gli influssi che derivavano dalla filiera a valle condizionato da quello che stava accadendo
Allora andiamo a vedere
Intanto come le misure restrittive hanno impattato sulla filiera il principale impatto lo vedete di gran lunga peggiore rispetto agli altri in termini già a cui anche di gestione della produzione dei flussi
Di rifornimento del settore a valle e quindi anche di tutta la dinamica delle scorte importantissima per il settore alimentare dovete è legato alla discontinuità delle aperture della chiusura
Le incertezze nella pianificazione della della produzione sono stati l'elemento sicuramente più devastante dal punto di vista degli impatti che venivano generati e come vedremo anche sulla generazione dello spreco
Meno hanno diciamo inciso quello che in realtà io stesso come osservatore mi sarei aspettato all'inizio c'è illimitato accesso alle loro forniture
Cioè alle forniture che derivavano dal campo dagli allevamenti in taluni casi anche da ulteriori fornitori che stavano anche in altre parti
D Italia
è in realtà su questo ha inciso abbastanza ma non non tantissimo lo vedete dal grafico così come ha inciso ma non troppo
La perdita di prodotti stagionali che non sono stati raccolti o lavorati perché da questo punto di vista si è arrivati par di capire alla fase di trasformazione no quello che c'era da raccogliere è stato comunque raccolto ed infatti poi vediamo che gli sprechi stanno un pochino più a valle
Per quanto riguarda i settori più impattati come ci si poteva aspettare anche questa è una conferma quasi no in linea logica
Di quel che è accaduto le principali impattate sono le bevande ma soprattutto a causa delle chiusure del bar no evidentemente dove c'è il più largo consumo di bevande
Come vedremo questo non ha un impatto così significativo sullo spreco cioè sono diminuiti i volumi ma le bevande hanno un tempo di conservazione molto lungo e quindi non ha impattato molto sullo spreco mentre invece vedete subito dopo arriva il settore frecce appunto soprattutto frutta e verdura
Che anche dal punto di vista dello spreco come vedrete avuto in realtà un impatto molto significativo seguono gli altri perché comunque evidentemente i freschi hanno un impatto più rilevante di viale
Una delle cose che c'ha interessato di più era però come diceva l'onorevole D'Adda molto bene prima
Quali sono le scelte che i produttori hanno dovuto fare per adeguarsi alla situazione che possono dare un indizio anche di quanto potrebbe cambiare strutturalmente nel senso che lo sappiamo il periodo non è stato breve della emergenza perdura in alcuni casi ancora oggi come strascico evidentemente e speriamo non torni
E quindi ci sono state delle modifiche che potrà dovrà essere strutturali quindi potrebbe essere che qualcosa di questo rimanga e a noi potrebbe diciamo far piacere che rimanga perché ha una impatto positivo sulla riduzione dello spreco mentre altri potrebbero rimanere altri fenomeni e questo potrebbe non essere positivo vediamo quindi cosa hanno fatto i produttori in primo luogo hanno dovuto far fronte a una maggiore richiesta di prodotti confezionati cari questo è diciamo naturale nelle fasi di emergenza dove appunto no chi compra fa incetta di prodotti a lunga conservazione tra virgolette devo dire questo sullo spreco non ha un effetto negativo
Perché paradossalmente se se se non fosse che i prodotti freschi appunto hanno certe caratteristiche di qualità
No che che li fanno risultare migliori in realtà il prodotto confezionato diverse
Da margini maggiori di conservazione quindi decidere momenti in cui consumarlo dal punto di vista dello spreco none negativo attenzione qui si presento un primo tra i nostra spreco alimentare impatto ambientale che poi vedremo anche nel caso dei tecnici nel senso che i prodotti conservati sono più lavorati
Hanno per esempio additivi eccetera e questo linfa impattare di più
Sull'ambiente quindi c'è no contrito di cui bisogna tenere conto da cui l'esigenza appunto che si sviluppino metodi di conservazione che siano a minore impatto ambientale cosa su cui le filiere stanno già lavorando
Secondo evidentemente maggiore attenzione alla sicurezza dei prodotti perché questi possono essere veicolo di trasmissione soprattutto per quanto riguarda i tecnici che poi dei periodi così di crisi la salute del consumatore balza immediatamente ai primi posti quindi occupa un livello di priorità alto nelle preoccupazioni dico chi compra terzo elemento anche qui di duplice lettura la riduzione dei formati
La riduzione dei formati va da un punto di vista diciamo dello spreco bene perché consente di conservare anche qui di più se io una porzione più piccola posso co.co.co. diciamo consumare le porzioni ad un lasso di tempo diverso soprattutto punto si sono Porzio nata in modo da essere consumate con un leggero però attenzione la riduzione dei formati anche qui vuol dire più Packaging per unità di prodotto
E quindi anche qui scatta l'esigenza come diceva prima non ero legata di pensare ad un futuro in cui ipertesi se si riducono le porzioni devono necessariamente impattare meno sull'ambiente devono essere capaci di conservare il cibo anche ridotte in quantità per poi però impattare comunque in modo contenuto
Su gli ecosistemi naturali
La quarta il quarto elemento invece molto confortante perché dice una cosa che noi stiamo vedendo tanto anche dei consumatori ed è bello trovarlo anche nelle imprese che producono perché Meccia molto bene con una sensibilità ambientale e per i temi della sostenibilità che nel periodo di della pandemia aumentata visibilmente quindi il fatto che gli intervistati dicono al quarto posto
Che è aumentata nella pandemia l'attenzione ai temi della sostenibilità del Packaging
Che non c'entra assolutamente il primo tema che non è conseguenza della pandemia almeno no ragionevolmente diretta dalle dinamiche di mercato che sono causate
Dice molto di quanto stia aumentando di importanza al tema della sostenibilità di cui lo spreco alimentare evidentemente è un pilastro assoluto
Poi seguono altri temi diciamo meno meno rilevanti
Che cosa è accaduto quindi come effetto della pandemia come interventi il primo intervento di gran lunga superiore l'ottimizzazione del Packaging protezione ottimizzazione del Packaging vuol dire anche ridurre per esempio il peso del packaging per le diverse porzioni non vuol dire soltanto porzione are il cibo in modo diverso
Il secondo la seconda risposta al ventotto per cento dei produttori dice
Abbiamo creato nuovi formati con minore quantità di prodotto e questua la duplice chiavi di lettura no che potrebbe essere preoccupante che dicevamo prima ma sicuramente sulla spreco alimentare a un'azione benefica
E la terza torna ad essere l'adozione di formati di tecnici ed immateriali soprattutto di tecnici sempre più a disposizione oggi che hanno un impatto minore sull'ambiente o sono più sostenibili
E da questo punto di vista si intravede già una via d'uscita no per un cambiamento strutturale che potrebbe condizionare le dinamiche del settore ma che possiamo riuscire a diciamo reindirizzare positivamente dico ancora una cosa sul quarto perché è molto interessante non è tanto legato alla pandemia che è una migliore leggibilità dell'etichetta tenere conto che i consumatori e i produttori cominciano a capirlo vogliono molte informazioni su quello che consumano tra queste informazioni sull'etichetta comincia a comparire
Anche sempre di più in misura crescente una serie di informazioni che riguardano come consumare il prodotto in modo corretto per evitare lo spreco
E anche come consumare o conservare il prodotto per limitare i suoi impatti sull'ambiente quindi temi legati alla leggibilità delle informazioni sul prodotto che sono assolutamente positive vado a chiudere
Con un tema diciamo molto sensibile
Su cui avevamo già indagato in passato per quanto riguarda gli esercizi Horeca e i consumatori avevamo chiesto quanto lo spreco alimentare fosse un tema sentito e perché fosse ritenuto importante
Sia i consumatori che i gestori di bar ristoranti eccetera ottenne c'avevano detto la stessa cosa
Che ci dicono
I produttori quindi c'è una una comunità d'intenti lungo la filiera che è un fattore assolutamente positivo su cui si potrebbe costruire molte delle azioni che potrebbero integrare e a e attuare ancor di più
Quello che già è a disposizione delle aziende tutti lo percepiscono come importante la gran parte lega lo lo spreco alimentare ad un tema di sostenibilità ambientale e quindi anche di riduzione dei dei rifiuti in questo caso di spreco qui arriva la notizia che ci aspettavamo è una conferma ma non è positiva
E cioè che la pandemia chiaramente inciso in modo negativo sullo spreco nel senso che per Unes un produttore su quattro un produttore su quattro sei ventisei per cento
A ha visto aumentare la quantità di spreco nelle fasi di trasformazione e di produzione dei prodotti alimentari a causa della pandemia
E questo non è una buona notizia anche perché il quarantaquattro per cento di essi l'ha visto aumentare in modo significativo fino al quindici per cento degli stiamo parlando di qualcosa che sballo ai parametri di controllo sulla produzione normali quindi è un evento sicuramente
Straordinario che però rappresenta uno shock da questo punto di vista e che va sicuramente assorbito
Tra questi naturalmente ci sono categorie che hanno registrato sprechi in misura più significativa di altri vediamo la frutta e verdura
Per esempio vedete l'incremento dello spreco è dato dalla fascia più azzurra in basso e quindi ed è l'ultima quella che parte dalla dalla dall'asse delle ordinate per i frutta e verdura ovviamente quarantuno virgola quarantanove per cento perché è un prodotto fresco e le scorte purtroppo
Non durano mentre per le bevande vedete che ha era una dei settori che ha voluto impatto in termini di vendite ma non tanto in termini di di spreco
Per quanto riguarda le fasi su cui la pandemia ha causato maggiori ripercussioni in termini di aumento dello spreco ragionevolmente questi si concentrano nello stoccaggio quindi delle scorte che vengono stoccate per un periodo di tempo eccessivo rispetto alla durata del prodotto e quindi alle scadenze a causa dello short e ci degli ordini che provenivano i settori a valle soprattutto perché serviva settore Horeca e poi i prodotti invenduti in generale questa riguardato chiaramente tutti i settori che hanno subito impatti significativi
Dalla dalla pandemia
Ultimissima cosa quali sono le misure anti-spreco che sono state messe in atto da parte dei produttori
Prima o durante la pandemia e quindi che possono rappresentare un trampolino per il futuro per poter lavorare a ad a a un meditare questo tipo di indicazioni anche qui indicazioni non troppo positive
Che lasciano campo aperto a tantissime possibili iniziative quella che mi ha devo dire sorpreso di più è il fatto per esempio che i produttori prima della pandemia
E durante la pandemia non abbiano ancora deciso di fare ricorso massivo come in realtà meriterebbe si facesse ai cosiddetti mercati secondari cioè per piazzare il prodotto magari vicino
A scadenza o comunque non richiesto dal mercato attraverso i sistemi delle app o altri sistemi di tracciabilità questo è un vero peccato
Avrei scommesso che la pandemia avrebbe generato questo tipo di attenzione forse siamo di fronte ancora
A una filiera non pronta per questo tipo di di sollecitazioni effettivamente dovremmo lavorarci poi ci sono delle altre misure che invece vanno nella direzione che diciamo da un lato volumi ridotti e quindi porzioni anche più piccole
Dall'altro soluzioni per accrescere la durabilità del prodotto a me questo interessa non tanto perché evidentemente no si auspichi un passaggio ai prodotti conservati perché nessuno l'altro soprattutto nella patria appunto dell'alimentazione mediterranea
Con con con elevata qualità soprattutto dei prodotti freschi ma soluzioni pensate a per esempio soluzioni i con tecnologie innovative che consentano di conservare il fresco di più e quindi un margine di flessibilità per poterlo offrire sul mercato ancora con lei
Sue caratteristiche qualitative
Inalterate chiudo davvero perché questa è l'ultima slide
Quali azioni sono ritenuti più utili dai produttori per migliorare ancor di più la tendenza a ridurre lo spreco le loro capacità ad agire quasi il cinquanta per cento dice sistemi per ottimizzare lo stoccaggio dei prodotti e qui veramente l'all'Improta Shawn no cioè la capacità di rispondere agli ordinativi con tempestività e quindi con flessibilità riuscire a gestirne i quantitativi in relazione a shock come quello pandemico potrebbe essere assolutamente premiante ancora una volta vedo l'utilizzo delle nuove tecnologie per fare queste cose
La seconda e progetti per la valorizzazione degli scarti nella filiera del food e qui diciamo regna imperante la legge Gadda no che su cui dovrebbero probabilmente anche loro riuscire a fare passi successivi forse chiedono strumenti più praticabili più attuativi non più a disposizione anche della filiera produzione di produzione oltre che di quella di consumo e poi iniziative più soft come per esempio quelle di formazione torna in realtà al trentanove per cento quindi con una significativa percentuale al quarto posto la donazione delle eccedenze anche per quanto riguarda i settori la produzione cosa che in realtà è già diciamo disponibile oggi ma che i produttori chiedono di poter avere ancor di più in termini di strumenti utili o azioni di supporto soprattutto per quanto riguarda quelle aziende della filiera che sono piccole e quindi non hanno le risorse per potersi orientare per poter sviluppare soluzioni che siano efficaci
Da questo punto di vista questo è un po'il quadro rimaniamo a disposizione ovviamente per domande specifiche
Prima di aprire le domande di vorrei ringraziare per questa vostra ricerca e e anche per questa esposizione perché dalla politica diverse indicazioni anche alcune osservazioni che professori Herald ha fatto si dicono se stiamo andando o no nella direzione giusta rispetto ad alcune scelte il il tema legato alla digitalizzazione non a caso lo dico osservando entrambi e la prima missione del Piano nazionale di riprese resilienza
E questa è un'opportunità molto rilevante anche per quel commercio di prossimità piuttosto che per i piccoli produttori dell'eccellenza del made in Italy che fino ad oggi
Salvo Puno appunto alcuni esperienze molto puntuali pionieristiche non hanno intercettato ad esempio la sfida della digitalizzazione allo stesso modo guardarmi indietro i mesi della pandemia
Ritrovo in questi numeri credo la correttezza di alcune scelte fatte per esempio dal ministero dell'agricoltura non a caso in questi mesi il fondo cosiddetto indigenti quello legato ai ritiri dal mercato dei prodotti non soltanto dell'ortofrutta ma durante la pandemia è stato esteso anche prodotti ittici per esempio
Rispecchia proprio quella necessità di trovare una destinazione in questo caso a con la solidarietà sociale
Anche attraverso appunto ritiri dal mercato oppure forme di aiuto in termini economico allo stoccaggio privato noi abbiamo avuto in questi mesi settori
Che mai prima di oggi avevano necessitato dell'intervento pubblico nel sostegno pubblico pensiamo a un settore che è stato citato prima che quello vitivinicolo
Piuttosto che alcune scelte che non credo saranno strutturali tra qualche bottiglia di tutine di acquisto di consumo dei cittadini
Certe volte quando perdurano nel tempo possono anche rimanere però immaginate quello che è successo all'inizio della pandemia rispetto al tema dell'arte
Noi avevamo delle buone produzioni di latte fresco latte fresco è tradizionalmente di origine italiana perché questo è dettato insomma dei tempi della produzione e della distribuzione la chiusura dello reca che è uno degli ambiti di maggiore destinazione del prodotto fresco pensate insomma I barra ha determinato un cambiamento uno spostamento verso il prodotto a lunga conservazione
Che non è detto che sia sempre di origine italiana e questo ha determinato sui nostri produttori del made in Italy soprattutto del nel nord Italia delle grandissime eccedenze di latte e quindi anche implicazioni nella filiera rispetto anche al posizionamento sul mercato sul prezzo
E quindi poi l'onda lunga di questa pandemia credo che nelle nostre diverse filiere la vedremo anche nei prossimi mesi perché poi appunto ci sono dei settori trainanti anche all'estero del nostro made in Italy ribadisco settore vitivinicolo dove sicuramente l'impatto può essere doppiamente reso negativo dalla perdita di quote di mercato anche nei mercati internazionali quindi sicuramente con le nostre intese
E anche qui anche insomma con l'aiuto di chi osserva la realtà è fondamentale anche capire come guidare questo percorso e e diciamo che mi porta a casa questi dati anche come come legislatore perché siamo anche nel luogo in cui queste scelte devono esser fatte per sostenere le nostre produzioni indi io chiuderà in questa prima parte vorrei aprire eventualmente a domande al dibattito se ci sono curiosità da parte dei presenti
è possibile prenotarsi con il microfono
Che non parla nessuno orecchie dire un paio di cose sono Agostino Macrì e sono dell'Unione Nazionale Consumatori che
C'ha un passato l'Istituto superiore di sanità insomma comunque mi interesso molti problemi di carattere sanitario
Un'osservazione sulla sugli effetti sulla produzione primaria forse no mi è sfuggita
Quindi prima parlava di latte il fatto che la chiusura dei fast food
Ha creato dei grossi problemi nella produzione e nel nelle la produzione delle vacche da latte
Perché servire glieli chiedeva che vecchie diventano hamburger
E quindi non avendo più la possibilità di diciamo questo sbocco delle vacche vecchie gli allevatori sono trovati in un certo numero di vacche in più
Che dovevano sfamare e che erano scarsamente produttivo produttive del tutto quindi questo è stato un effetto proprio divino della però quello che a me non sembra che il d'impianto della legge tutto quanto fatto bene quello che avrei qualche perplessità e sulla fase successiva cioè quando dall'azienda dal supermercato dall'inizio ma dalla mia azienda alimentare
Che si prodotti vanno a chi li raccoglie e poi vengono distribuiti ai cittadini che ne hanno bisogno
Per esperienza diretta
Ho visto che c'è una burocrazia piuttosto pesante
E poi arrivano Marzia io mi son trovato a dover distribuire questi prodotti che ho preso appunto dal previsti enti che raccoglievano questi progressi prodotti mi sono trovato con una montagna di cioccolato
Chi cioccolato oppure tipo quelle confezioni natalizie dei cioccolatini ed invece sperequati e non è non non sapeva chitarre perché non c'è insomma non non non non non possiamo dare soltanto cioccolato a il alle persone che hanno bisogno quindi ci siamo attrezzati abbiamo integrato con ed abbiamo dato comunque però ecco c'è questo e poi una burocrazia che mi sembra anche abbastanza pesante nel trasferimento delle ditte due dei prodotti dal c'è un pacco alimentare tanto per citarne uno ai alle alle per chi poi realmente distribuisce i prodotti insomma c'è una filiera molto farraginose successivamente questa io penso che non so se sia possibile farlo per via l'Inter via però è interamente farraginosa via vi assicuro che e chi ci se ci si impegna trova veramente delle difficoltà ovviamente poi da altri l'ultima cosa cercare di spiegare ai cittadini le date di scadenze io mi son visto rifiutare dei prodotti i prodotti scatola perché preferisco da spiegare utilità consumare preferibilmente entro anche se questo in troverà tra un mese
La gente lo rivoleva quindi ecco su questo che effettivamente bisogna insistere su questa opera diversa così spesso una signora cittadini propriamente cede riflessi positivi anche per i supermercati delle grande distribuzione
Scusate se lo solo col ovvero fisico il secondo il gruppo
Ecco se posso la legge nasce proprio per semplificare la burocrazia perché onestamente l'unico documento che serve per garantire la tracciabilità perché la responsabilità credo sia necessario garantirla nel momento in cui va garantita sia chi dona ma anche a chi riceve perché al centro della legge ce la dignità della persona quindi la tracciabilità rispetto a chi dona le eccedenze capire come vengono poi gestite
All'interno anche della filiera del dono e fondamentale ma la tracciabilità secondo la legge centosessantasei poi magari e se il la sua domanda è utile perché forse conviene sempre spiegare cosa contiene un un provvedimento legislativo che ha risolto il tema che lei diceva della burocrazia perché sarebbe soltanto il documento di trasporto quindi da quel punto di vista credo che è un documento semplice nell'impostazione e nella gestione di garantisce quel tipo di tracciabilità ma anche garantisce di agganciare su quel documento le agevolazioni fiscali sulle imposte dirette indirette che la legge centosessantasei porta poi credo che in generale mi permetta di darlo come suggerimento la legge centosessantasei chiede due cose di specializzarsi ognuno faccia il suo e di fare progetti dirette ecco io credo che sia fondamentale ad esempio nel caso di un'associazione di consumatori lavorare molto sul tema dell'educazione sul tema della formazione la lettura delle etichette fondamentale oggi perché l'etichetta indica l'origine del prodotto le modalità di conservazione le date di scadenza la storia del prodotto stesso
Oltre alle diverse indicazioni che servono anche rispetto alla al alla tema della salubrità agli allergeni insomma ci sono una serie di indicazioni in etichetta quindi credo che un un associazione come la vostra
Possa essere fondamentale anche per ribadire importanza di questi concetti poi però il recupero la donazione delle eccedenze credo sia importante farla fare
A chi alla struttura organizzativa per farla
Non non riguarda soltanto i grandi soggetti come Banco Alimentare credo che nel nostro Paese abbiamo un'esperienza di migliaia di enti che nelle loro diverse forme
Si sono specializzati nel recuperare prodotti a lunga conservazione del cibo cotto il prodotto dei mercati generali il cibo non è tutto uguale non ha lo stesso grado di recuperabilità e presuppone modelli organizzativi anche nel mondo del terzo settore molto specializzati e io credo che la soluzione migliore sia quella di talvolta essere da facilitatori ma a vere la struttura organizzativa per fare le cose
Io quello che ho imparato in questi anni che inventarsi spinti dalla buona volontà
Non sempre aiuta quindi da da questo punto di vista credo sia fondamentale invece essere talvolta i promotori di progetti dirette dove abbiamo dei soggetti che hanno magazzini beni mobili strumentali quindi frigoriferi mezzi adeguati
Perché se si vuol dire recuperare alcune tipologie di prodotti bisogna vivere quel tipo di responsabilità questo non perché il legislatore come dire particolarmente particolarmente insomma aggressivo nel nell'imporre di fare qualcosa ma proprio per la finalità del recupero è quello appunto di rispondere a un bisogno sociale e quindi in realtà insomma la legge centosessantasei come unico documento chiede il documento di trasporto quindi non so che altri documenti le siano capitati potrebbe essere i grandi enti del terzo settore possano chiedere
Al soggetto a cui donano in una filiera di responsabilità eccedenze da distribuire agli indigenti un un rapporto di collaborazione particolare ma quello quello è legato alle relazioni che che ci sono tra soggetti diversi nella filiera insomma un parto che può esserci tra soggetti diversi che devono essere allineati tutti sulle stesse competenze sullo stesso modello organizzativo
Però diciamo che vorrei che fosse lasciata agli atti che non ci sono a Dean pigmenti ulteriori proprio perché li ha tolti la legge centosessantasei prima c'era allora da fare la dichiarazione preventiva cinque giorni prima
La legge prevede che non debba essere fatto altro per donazioni singole cessioni
Fino a quindici mila euro insomma la gran parte delle donazioni salvo appunto i casi dei grandi donatori delle grandi imprese di produzione piuttosto che del le grandi imprese della distribuzione organizzata raramente
Come dire
Fanno singole cessioni quotidiane superiori ai quindici mila euro insomma quindi tutto il resto del mondo che direi che al novantanove per cento deve fare soltanto il documento di trasporto o documenti equipollenti insomma quindi è sempre utile
Ricordarlo se posso sta aggiungere invece sul tema del consumatore della sua sensibilizzazione rispetto al tema delle scadenze
Volevo sottolineare allora siccome invece questa argomentazione qui è assolutamente centrata è un'esigenza
Molto sentita da tutti gli operatori della filiera perché è evidente che c'è
Un pregiudizio da parte del consumatore quando no vede il claim da consumarsi preferibilmente entro segnalo che la Commissione europea ha fatto una priorità di intervento anche in termini di cambiamento del modo di esprimere perché è chiaro che la preferenza è legata alla qualità del porcello mantenimento di quelle caratteristiche
Che lasciano integrò le qualità diciamo gustative eccetera no organolettiche del prodotto ma può essere consumato anche dopo Secondo segnalo che un mesetto fa abbiamo presentato la carta del consumo circolare che hanno firmato tutte le associazioni di consumatori anche voi credo son quasi sicuro vero
In cui c'è una se ci sono seri di principi l'ultimo di questi principi proprio sullo spreco alimentare e lì c'è un impegno forte di tutte le associazioni di consumatori insieme anche la al sistema diciamo educativo e anche alle imprese che vorranno
Aderire a questa carta Pratola segnalano poi anche a metro
Di informare correttamente il consumatore sensibilizzarli in modo da superare il pregiudizio no e a garantire appunto che quel fenomeno di vicinanza alla scadenza sui prodotti soprattutto alcune categorie di prodotto venga definitivamente dimenticato perché altrimenti è vero è molto difficile riuscire no a prolungare la vita utile dei prodotti
Sì è un pregiudizio che va superato anche perché non deve mai passare il concetto tale per cui il prodotto recuperato ed è nato che per esempio ha superato il preferibilmente entro
Sia destinato a chi quel prodotto non lo può acquistare la legge centosessantasei che include anche degli articoli che riguardano appunto la data di scadenza il TMC
Riporta questo dibattito sul binario della normalità tutti possono consumare a casa propria i prodotti che hanno superato il preferibilmente entro quindi questo concetto non deve invece portare a fare immaginare qualcuno che chi riceve i prodotti in donazione diceva gli scarti della società la legge centosessantasei non parla di spreco alimentare parla di recupero delle eccedenze per diverse ragioni lo ripeto perdono valore commerciale
Pensate ai ai prodotti che non possono essere vendibili singolarmente lo scatolame no cadono le tre confezioni se ne danneggia una le altre due no
Per quelle due confezioni sono perfette
Perfettamente consumabili non hanno alcun vizio nemmeno difetti nell'imballaggio secondario
Eppure perdono valore commerciale perché non possono essere vendute singolarmente quindi la legge inserisce un principio credo di buon senso ma che doveva essere scritta in modo preciso tale per cui un conto è la vendita un conto è ridare valore attraverso la solidarietà ma se questo poi il cittadino che riceve quei beni volo comprende non gli viene spiegato pensa di ricevere lo scarto della società non è così la legge centosessantasei una legge dove poi l'abbiamo anche visto in questi mesi di pandemia tutti noi possiamo essere fragili in un momento della nostra vita
Soli siamo stati anche soli durante questi mesi di pandemia eppure eppure questa legge dice mettiamo insieme due bisogni quello dell'impresa che hanno dei beni in eccedenza che non possono più vendere o che non vogliono più vendere perché all'invogliano donare quante donazioni ci sono state in questi mesi
Perché si voleva far la propria parte durante la pandemia io credo da questa Sala che sia giusto dire che le istituzioni anche attraverso agevolazioni fiscali anche queste scelte debbano sempre premiare tra società va avanti così insomma
Scusate una breve replica io tutta la parte chiavi di cui avete parlato i consumatori l'ho fatta e va fatta in un modo molto molto compreso un progetto di ricerca che portano avanti le nazioni consumatori
Insieme a Federalimentari e al grande distribuzione su questo l'abbiamo fatto e ho dato un contributo io mi riferivo a un'altra cosa che io faccio comunque diciamo di azione di volontariato
Perché i Lions in Italia hanno deciso di diciamo collaborare con miliardi con per lo meno rigidi dai consentiti del Lazio
Di collaborare con il Banco alimentare per distribuire e qui e i e a questo mi riferivo alle difficoltà e ci sono certo c'abbiamo messo la buona volontà ci abbiamo messo tutto non dipende dalla legge questo questo dipende proprio dalla sì diciamo dall'indole italiana non lo so che cos'è e che comunque abbiamo queste difficoltà nel riuscire a distribuire questi queste eccedenze ma non come ripeto
Certo nonostante ci impegniamo facciamo del tutta in chiave lo dico non da parlamentare ma da ingegnere gestionale perché ogni tanto ritorna anche la vita precedente e il modello organizzativo nel momento in cui ci si siede per questa conferenza stampa può essere anche un suggerimento a quali magari anche con chi si è impegnato in questi mesi possiamo anche trovare la chiave giusta inserirci non per lusso fuse il Perseo bisogna sedersi attorno a un tavolo bisogna capire chi sono i propri interlocutori sul fronte della donazione
Come e con che forma organizzativa si può donare perché è vero che certe volte capita di ricevere in donazione palle un TIR a pieno di pallet di cioccolato
è una cosa deve fare rinunciare a quella donazione perché non si al modello organizzativo allora il modello organizzativo può essere come quello che hanno trovato alcuni enti del terzo settore usare le piattaforme informatiche labbro che c'è in oppure avere un tavolo permanente tra soggetti del terzo settore dove questi beni
Mi si distribuisce piatti da un po'di cioccolato tu mi dai le albicocche rispondiamo insieme a quel bisogno sociale il tema non è più la legge non ci son più scuse da quel punto di vista il tema è crescere insieme su un modello organizzativo che usa la legge chiusa alle possibilità che la legge ad altro
Per fare le cose la volontà c'è perché vi assicuro che nel nostro Paese la volontà c'è bisogna rimuovere soltanto alcuni ostacoli soprattutto nei soggetti più piccoli che sono legati alla paura non saper cosa si può fare una paura banalmente di essere sanzionati prima succedeva quando non si sapeva che cosa si poteva effettivamente fare
Oggi queste risolto e quindi forse insieme dobbiamo fare un percorso di educazione e di informazione sulle opportunità della legge quindi
Assolutamente positiva questa voglia di fare di mettersi in gioco cerchiamo di capire questa voglia come che analizzarla perché l'ultimo aspetto che la legge è inserito e questo l'eccedenza non si genera quando ha voglia lei si genera ogni giorno in modo continuativo non prevedibile e quindi deve diventare un fatto normale come nelle politiche aziendali c'è ci sono i prodotti che assumono il percorso di andare rifiuto altri che vengono venduti
La donazione un recupero o le misure di prevenzione devono entrare in modo normale nelle politiche aziendali per un'azienda come maître più semplice
Per un piccolo ristoratore o per chi vende i propri prodotti nel mercato ortofrutticolo di quartiere più compresso quindi è per questo che forse servono dei progetti direte
Dove si portano tutti su quel percorso però non l'abbiamo iniziato
Sì se posso la la parola magico modello organizzativo secondo me dice
E e fondamentale oggi poi la digitalizzazione ci aiuterà a c'è sì sicuramente è un'abilità tori importante darà velocità però è fondamentale come nelle aziende ci sono modelli organizzativi per cercare di capire come donare in che modo con quali strumenti
Farlo anche a valle perché solo così io son d'accordo che la la legge già come dire un un un fu edificatorio importante la il limite dei quindici mila
Euro e già
Può facilitare molto io leggendo un po'sono rimasto sorpreso anche di come riesce ad inquadrare e a mettere insieme tanti tanti bisogni è chiaro che poi bisogna fare
E e per fare di sogna mettere un po'di scientificità anche nell'organizzazione
E questo Nietzsche le le aziende lo lo insegnano io vivendo in un'azienda che ogni giorno cerca di mettere in fila tutto e fa rientrare l'iter del modello organizzativo di un processo che sia sostenibile sempre questo è lavoro poi che va costruito
E della strada insomma
Forse ci fosse arrivato poneva dapprima
Dirà il tempo è strettissimo uso fu forse solo una battuta chi è chi è beneficiario di una donazione
Va trattato come se fosse un consumatore cioè un mercato anche quello che ha la sua domanda le sue teorie di citare deve essere deve trovare risposte in un mix di prodotti eccetera quindi non è non è semplicemente perché è un'incidenza può essere donata che trova facilmente la sua la sua collocazione va pianificato Greco e
Grazie