Il referendum costituzionale sulla riduzione dei parlamentari: intervista ad Alfonso Celotto

Radio radicale siamo col professor Alfonso Celotto costituzionalista per parlare del referendum costituzionale sulla riduzione del numero dei parlamentari
Allora come ha trovato la decisione di diciamo di stabilire le fedi fare il referendum alla fine di marzo bisogna farlo prima o farlo prima era una necessità di chi voleva toglierselo subito dalle scatole
Ma sicuramente la legge prevede una forchetta da cinquanta a settanta giorni dall'indizione quindi si poteva sicuramente andare oltre la scelta di farlo subito e sia per
Farlo e togliersi il pensiero potremmo dire
Ma anche per evitare tentativi di farti una legislatura prima in che senso perché sappiamo che se essi scegliessero alle Camere prima del ventinove marzo si andrebbe a votare con novecentoquarantacinque parlamentari e non seicento e quindi
Farlo subito è anche un modo per dire non so chiamo legislatura prima votiamo e poi eventualmente si capisce se sciogliere le Camere quindi c'è anche proprio questo inghippo cronologico potremmo dire
Ecco adesso che cosa succede se lei come trova il silenzio sulla campagna referendaria sul dibattito che dovrebbe necessariamente essersi già avviato
Però anche abbastanza si legge che se ci pensiamo manca il fondo meno di due mesi al voto sul voto anche questo molto tecnico perché apparentemente la cosa è semplice i parlamentari diventano da novecentoquarantacinque a seicento
E si risparmiano venti milioni l'anno ma non è solo questo perché innanzitutto va capito che ridurre i parlamentari seccamente diminuisce la rappresentatività
Perché in questo modo soprattutto al Senato molti territori Sarno poco rappresentate le Regioni più piccole rischieranno di avere uno due senatori e quindi saranno poco rappresentate
Poi c'è anche la questione della funzionalità cioè noi siamo e restiamo una repubblica parlamentare bicamerale
In cui quindi il governo dovrà dire centodue senatori per avere la maggioranza centouno senatori e ovviamente centouno valgono molto di centocinquantotto quindi questa cosa significa che in un sistema proporzionale di voto i governi saranno ancora più fragili ancora c'è da considerare che non vengono modificate invece il funzionamento delle Camere il grande problema oggi e il bicameralismo perfetto
E tante altre questioni per pazienti al funzionamento del sistema non è il numero dei parlamentari quindi noi dovremmo avere una campagna elettorale di consapevolezza per spiegare cosa significa questa riforma e tre chiarire che forse che una riforma così
Un po'ascesa la un po'amorfa che rischia come spesso accade peggiorare le cose e non migliorarla perché non migliora la funzionalità del Parlamento ma rischia di diluire la rappresentatività
Va anche ricordato che il referendum costituzionale non ha quorum quindi sarà valido qualunque sia il numero dei votanti per cui anche se potranno cento persone basteranno cinquantuno voti per
Fare entrare in vigore la legge o meno perché si contano i voti validamente espressi quindi se prevale il sì entrerà in vigore se prevale no non entrerà in vigore
Seta con la riforma elettorale con un il numero dei parlamentari ridotto al cinque per cento di sbarramento così come è stato congegnato quanti voti resteranno fuori dal Parlamento
Rischia di restare tantissimi soprattutto al Senato fuori anche per questo si parla poi di creare un diritto di tribuna perché ad oggi rischia andare in Parlamento quattro partiti soprattutto al Senato soprattutto con territori non rappresentati
Quindi anche per questo poi diventa a seicento parlamentari molto più delicato farlo legge
Che riesca a dare più ampia rappresentatività però anche lì Zian Pier rappresentatività riduce nato a duecento il Governo sarà ancora più fragile perché avrà bisogno una parte ancora più ampia di partiti per reggere la fiducia ecco la cornice
Per adeguare la di Larini la riduzione del numero dei parlamentari uscenti
Cioè sono stati ridotti i delegati regionali per l'elezione del Presidente della Repubblica sono state adattate le le commissioni si sono state approntate delle riforme dei regolamenti parlamentari
Per a far funzionare le camere o le Camere andranno in tilt in una eventuale legislatura con la riduzione del numero di Parlamento rischia di andare in tilt nel senso che ancora non abbiamo la riduzione delle commissioni
Quindi non riesce a coprire tutte le commissioni ancora raddoppi peso delegati regionali perché delegati regionali saranno sessanta su seicento e non sessanta sul Novecento
Quindi anche lì e una riforma che non è costo zero nel senso che devi prevedere tutta una serie di revisioni aggiustamenti altrimenti non funziona
Senta si può fare ricorso contro questa riforma adducendo il fatto che il rapporto tra eletti ed elettori
Cambia per tutta l'Italia per gli eletti all'estero e non per due perché province autonome che avranno lo stesso rapporto tra eletti ed elettori il cittadino di Trento e di Bolzano vale tre volte di più di quello di Palermo
Sì il ricorso potrebbe essere fatto ricorso molto difficile perché il ricorso contro leggi di revisione costituzionale di andare corte costituzionale solo per violazione dei principi supremi di diritti inviolabili comunque la Corte Costituzionale ce l'ha detto fin dalla sentenza mille centoquarantasei del mille novecentottantotto che anche le leggi di revisione costituzionale possono essere impugnate per violazione dei principi supremi
Se passa questa riforma la democrazia italiana sarà più povera
Ma la democrazia italiana è un tema difficile ma sicuramente non è una riforma e contribuisce alla migliore democrazia
Anche il risparmio risparmiare venti milioni su ottocento miliardi di spesa pubblica annuale non è un risparmio è come se io devo fare economia a casa e quindici io di prendere un caffè di meno al mese Donnelly che risparmia
Bene grazie ad Alfonso Celotto