La nuda verità - Conversazione con Italo Penco

Bentrovati ad una nuova puntata del della nuda verità dopo qualche settimana a fuori dagli studi di di di radio radicale oggi torniamo in via Principe Amedeo V due con un ospite particolare sono davvero contenta di avere con con me Italo Penco dal trovato su Radio Radicale Simone Italo Penn Ko Presidente della Società Italiana di cure palliative ed è il direttore dell'Unità cure palliative della Fondazione sanità e ricerca quindi oggi trattiamo di di un tema particolare di un faremo una sorta di di operazione veritate era per per quella conoscenza che su questo tema
C'è davvero bisogno e ecco entriamo nel merito della questione neutra ma sia ammesso Ict assistito ma sedazione palliativa profonda
Che cosa si intende
Sì
Verso il CTO militarmente assistito dall'Asia è molto semplice perché si intende la sospensione della vita attraverso la somministrazione di un farmaco più trovammo tra quindi in tempi rapidi e con questo intento molto chiaro
Per quanto riguarda sedazione profonda diciamo ci troviamo ormai in un periodo in cui un po'complicato cercare di far comprendere anche al cittadino di che cosa stiamo parlando
Perché in realtà dovremmo parlare di eutanasia sui figli o sul sito cure palliative la sedazione profonda non è altro che una che una pratica delle cure palliative è un atto terapeutico che si compie
Quando i farmaci non sono più efficaci e la sofferenza refrattari a qualsiasi tipo di trattamento quindi l'unica possibilità che abbiamo
Quello di somministrare un farmaco ammalato per fargli perdere conoscenza e quindi per non farli sentire
La sofferenza del disturbo che lo stanno affliggendo che può essere il dolore che può essere una sofferenza psicologica una sofferenza esistenziale è una sofferenza comunque che sia nelle ultime fasi della vita malato che spesso proprio morente
E che quindi trova soltanto può trovare soltanto beneficio con questa con questa pratica naturalmente prendo il suo consenso perché è una pratica che comunque deve essere condivisa con il malato
Ci sono malati che pur nella sofferenza anche intrattabile fondo rimane di vigili ad esempio vogliono poter parlare con i propri figli con i propri con i propri familiari e quindi resistono fino allo stremo delle forze di fronte alla sofferenza
Ma certe volte ci si arrendono e dice basta non ce la faccio più son buone no non voglio soffrire così tante quindi ecco che questa è una pratica che dito oggi appunto la possibilità di sentire questa sofferenza non più trattabile
Ecco
Italo Penco è è chiamato ormai da danni
A rispondere alle domande dei giornalisti quando casi di cronaca trattano appunto il la questione di scelte sul sul sul fine vita ricordiamo Pietro Anastasi il il calciatore
Che ha chiesto la sedazione oppure il ragazzo giovane pugliese Giovanni Custodero un malato oncologico il secondo il malato di sclerosi laterale amiotrofica il primo che
Così decidono di scegliere
Il dormire e attendere la morte dormendo ecco facciamo premia mesi esempio il caso del del del giovane pugliese Giovanni Custodero Tusa è stato chiamato dal Messaggero hai risposto
Venti gennaio insomma alle domande e che ti sono stati fatte e l'articolo che ne esce diciamo la sintesi dell'articolo che ne esce del medico nel Messaggero del venti gennaio scorso
è manca la legge sul fine vita ma negli ospedali e è realtà ecco perché anche la questione dei titoli degli articoli che appaiono sui giornali su questo tema
Deve devono essere e curati devono avere diciamo una sintesi e perfetta perché quindi tu hai ritenuto quest'articolo ricordo della giornalista Claudia e Claudia Guasco ha ritenuto di
Così rispondere replicare al al titolo di questo articolo
Il motivo molto semplice perché ormai diciamo che il cittadino ha un diritto che il diritto a non soffrire poter usufruire delle cure palliative per esercitare questo diritto deve essere a conoscenza di come stanno le cose
E chiarimenti Nidia giornali ha grosse responsabilità perché sono coloro che danno continuamente informazioni
Naturalmente la prima responsabilità degli operatori sanitari perché devono informare di manager però non possiamo nasconderci ma dietro un dito l'informazione soprattutto i casi di personaggi illustri personaggi che sono conosciuti alla gente colpiscono molto e possono essere anche l'occasione per dare delle informazioni giuste al cittadino allora nell'occasione
Cos'è accaduto che abbiamo fatto un'intervista telefonia coraggio artiste quindi abbiamo condiviso proprio un percorso giusto assurdamente per quanto riguarda appunto il messaggio da da lanciare se non che il titolo però riguardo alla a questo
A questo articolo è stato fuorviante perché nel titolo si dice appunto che non esista una legge sul fine vita avrò sentito
Il dovere così dischi dal direttore dire se volete posso Galilei lui ritiene va be va detto così ha scritto questo
Gentile direttore le scrivo in riferimento all'articolo pubblicato il venti gennaio sul Messaggero
Dal titolo manca la legge sul fine vita ma negli ospedali e realtà in cui compare una mia intervista l'obiettivo dell'intervista era quello di fare chiarezza su alcuni aspetti che ricorrono spesso direi quasi sempre quando si parla di sedazione profonda di cure palliative e soprattutto quando si confondono queste ultime con l'eutanasia il CCD medicalmente assistita
Con la gentile generalista abbiamo cercato di fare chiarezza abbiamo condiviso che spesso la modalità comunicativa è determinante per trasferire al cittadino lettore la giusta informazione
Comprendendo la necessitanti attirare l'attenzione del lettore continuò attraente devo però sottolineare che la notizia non può e non deve fuorviare il cittadino da ciò che la realtà
Pertanto per ritornare al titolo dell'articolo quanto affermato c'è manca la legge sul fine vita ma negli ospedali e realtà
Non è assolutamente vero in Italia una legge cioè
Ed è anche una legge molto ben fatta alti con la migliore in Oropa sulle cure palliative e ma non è completamente applicata da questo è un altro problema
Non comprendo neanche cosa significhi che negli ospedali in realtà allora forse l'intenzione era quella di dire che manca una legge sul suicidio medicalmente assistita ma è probabile ma in questo caso ricadiamo nell'annoso problema del confondere le idee a chi legge
Le cure palliative esistono sono un diritto per evitare la sofferenza di tutte le persone affette da malattie inguaribili e sono normate dalla legge trentotto del due mila
Dieci da dovrebbero conoscere tutti cittadini operatori ritengo che i media abbiano un ruolo determinante per aiutare a colmare uno dei punti della legge che ancora disatteso che all'articolo quattro con campagne di informazione
Laddove i cittadini devono essere informati sulle modalità e criteri di accesso alle prestazioni e ai programmi di assistenza e di cure palliative terapia del dolore e devono essere sensibilizzati sulla consapevolezza della rilevanza delle cure palliative
Tu credo non so se non riusciva più a letto presto peggiora dall'intestino al bambino tutto molto chiara esaustiva e veramente Cia si comprende come
Ci vogliono
Poche battute Pera per per cogliere il il cuore della del del del problema quindi sono
Dieci anni quindi cade il decennale della Legge trentotto del del del due mila dieci appunto in tema di cure palliative e quindi la sedazione palliativa profonda rientra
Tra queste anche se sappiamo bene come una prassi medica
Già esisteva prima dell'approvazione della legge trentotto del due mila dieci ed è stata poi a quella prassi medica che sia richiamato quando Piergiorgio Welby nel due mila e sei
E ha deciso di e sospendere
La ventilazione meccanica assistita procedendo ovviamente hanno un percorso di di sedazione e ovviamente gli esistendo nella prassi medica ma e nella diciamo in diritto
Riferendoci all'articolo insomma della carta costituzionale ovviamente ci sono stati i problemi legati al fatto che la somministrazione della situazione era stata appunto per il medico che gliel'aveva
Che gliel'aveva sotto somministrata
Ovviamente un problema il legale poi ovviamente ha risolto ecco commentatori a proposito quindici dell'informazione e dell'onestà intellettuale che anche i commentatori dovrebbero dovrebbero avere quando si commentano
Condizioni e percorsi come la sedazione palliativa profonda
Strumentalmente si riferiscono che da quando è in vigore invece la legge trecentodiciannove del due mila e diciassette quelli quello in tema di bio testamento è possibile per le persone
Ricorrere a questa pratica e quindi in questa lettera al Messaggero abbiamo e quindi potuto conoscere
E quindi e li manderemo queste precisazioni
E che il riferimento e la pratica della sedazione palliativa profonda sì la legge sul sul e sulle cure palliative la terapia del dolore perché secondo te
Strumentalmente
Si cade e si vuol far cadere in confusione cioè c'è un profilo appare il tuo con l'esperienza
Che ai perché si vuole comunque indurre a pensare quindi e avere la percezione della realtà poi non corrispondente al vero
Ma io credo che che ci sia fondamentalmente un problema proprio culturale e formativo
E questo determinato con l'interpretazione di quelli che sono i termini che vengono utilizzati nella legge che fuorvia e quindi fa fare anche delle delle delle riflessioni che sono arrivate ad esempio il fatto che la situazione profonda sia riportata legge l'uno nove non significa che la situazione profonda e ammessa da quando è stata pubblicata la legge Duomo a nove
La situazione è ammessa ed è sempre stata messa in quanto è una pratica appunto come ho detto prima di tipo terapeutico somministrazione farmacologica per lenire le sofferenze con quell'intento
Viale Giulio nove si specifica che è lecito la sospensione delle cure e quindi la sospensione anche di macchinari invitando i momenti in cui il malato decide
In base alla sua autodeterminazione la sofferenza di non voler più vivere con un con una qualcosa che lo sostiene in vita
Ecco alla in quel caso è chiaro che se ne prendiamo in esame un malato di Sla che ha accettato di essere tra costo dimezzato e quindi di essere ventilato artificialmente ma poi ad un certo punto arriva ad una situazione tale per cui quello stato non è più tollerabile alla sofferenza diventa intollerabile a quel punto lecito sospendere la il sostegno vitale del del della macchina e quindi è chiaro che il malato nel sospendere quel tipo di trattamento andrà incontro a una dispnea intollerabile e dovrà essere accompagnato verso la fine della vita che arriva inevitabilmente ma con l'intento di sedarlo editor degli appunto quella possibilità di sentire il sintomo Carispaq consiglio che un sintomo diciamo intollerabile quindi la pratica della della situazione fonda una pratica che è sempre stata attiva si è sempre stata è sempre stata fatta soprattutto e sempre diciamo i malati che si terrà nel fine vita vicino alla alla morte
E che arrivano come alternativa soltanto la sofferenza intrattabile d'altronde un'altra cosa che va detta io lo dico sempre anche con me
Esempio anche se non non è molto calzante ma per far capire alla gente quando andiamo a fare una alcun esame invasivo
Che può essere doloroso noi siamo sottoposti spesso delle situazioni no
Perché un antidolorifico non sarebbe sufficiente per per per presto le rare quella quella invasione attraverso strumenti meccanici e quindici devono sedare citano togliere lo stato di coscienza
Quando se l'Italia debba anche fare combinati che stanno morendo e danno uno stato di coscienza che gli rende intollerabile la vita a quel punto si somministra questo farlocca
Un'azione appunto soltanto di far perdere la coscienza nel giusto diciamo equilibrio in base a quello che serve quindi può essere profonda può essere intermittente la situazione
Perché non è detto che possa essere che debba essere continuava sulla Sicilia situazioni in cui uno
Va a valutare no come reagisce il malato ma nella notte lo si sieda per farlo stare più tranquillo il giorno dopo magari sa un pochino meglio però poi quando arriva la sua decisione dice basta non ce la faccio più a quel punto diventa una situazione continua
E profonda perché non deve risvegliarsi malati in quanto se si svegliasse sentirebbe una sofferenza non più tollerabile
Quindi a quel punto è una condizione irreversibile quando la sedazione profonde come divisibile Burshtein una voce non vuole essere risvegliato
Non vuole essere svegliato ma stiamo parlando di casi in cui appunto tempi di sopravvivenza sono molto molto brevi cioè il malato alla se si toglie una ventilazione meccanica e quindi lo strumento vitale
Evidente che aumenti questo dello strumento vitale
Il malato arriverà Moreno in breve tempo se non non siamo in presenze strumenti di sostegno vitale avremo situazioni fisiche talmente diciamo avanzate che comunque il limite della vita assegnato veramente da giorni e in quel caso avrà anche in quel caso la situazione più che appropriata per non fargli sentire Tiso corriamo
Anche la durata io voglio ricordare in questo caso anche Luana Englaro che lei aveva solo un sondino nasogastrico quindi lì ispirava
Autonomamente senza alcun alcuna ventilazione meccanica e nel momento in cui è stata ovviamente tramite la volontà espressa somma dal padre dopo un grandi un un un percorso lungo diciassette anni
E con la sedazione profonda Anpi legato circa quattro giorni quindici ad andarsene ma anche in quel caso ovviamente non era assistita da una ventilazione ma solo da un un anno sì una nutrizione
Nasogastrico ecco la conoscenza la questione da risolvere
Lo ha detto bene tu è che sia tutelata la facoltà di non essere oggetto di di un accanimento non voluto quindi il il diritto esiste può abbiamo affermato
E quello che bisogna conquistare diciamo ovunque quindi nel non solo
Quindi come diritto che esiste ma una facoltà da conquistare per tutti ecco il fatto di di una corretta applicazione della legge sulle cure palliative i i che cosa può comportare la corretta applicazioni sul tutto su tutto il territorio e quindi sconfiggendo anche quelle che possiamo chiamare resistenze e alla corretta applicazione e quindi anche alla pratica della sede se della sedazione palliativa profonda
Per cui ci sono diversi punti che vanno toccati perché ci sono degli aspetti che sono di tipo etico degli aspetti diciamo anche giuridici ci sono gli aspetti legati al fatto che il la legge trentotto ha messo in evidenza un fatto importantissimo una legge per la persona per l'essere umano
E quindi come tale deve essere preso in considerazione in tutte le sue dimensioni
Alla questo è il punto focale
Siccome l'Inter e il le risposte devono essere anche di tipo politico istituzionale relativa assistenziale e tutti quanti bisogna che mettano proprio in luce questo aspetto stiamo parlando della persona
E come tale tutte le persone sono sono uguali e hanno gli stessi diritti e quindi le le cure devono essere distribuite ma nega qua ecco uno degli aspetti RG trentotto è proprio questo perché
Le cure palliative devono essere distribuite e devono essere
Diciamo erogate in maniera egualitaria in tutte le regioni proprio per un discorso di vita
E purtroppo invece da un punto di vista dico politico le Regioni non mettono in campo tutte le risorse necessarie per applicare la legge così come descritta cioè in ogni regione dovrebbe esistere una rete smarrite regionale è una rete locale che questa possibilità ammalato di essere seguito in qualsiasi momento traiettoria della malattia
L'altro aspetto che
Importante che viene messo nella legge che non sono soltanto qui di fine vita le cure palliative sono ben cure per i malati che sugli affetti da malattie inguaribili che affrontano un percorso che può essere anche lungo
Quindi il le cure devono iniziare precocemente demenziale precocemente perché solo così il malato può essere rimanere qui
Già acquisire quella consapevolezza che sta affrontando un percorso che lo porterà poi al fine vita e nella piena consapevolezza si possono fare le scelte più giuste
Invece molto spesso si viene a conoscenza né di questo tipo di cure in maniera molto tardi oppure addirittura gli si si nasconde la verità fino all'ultimo per cui Menardi molto spesso non riescono non riesco veramente a comprendere quello che stava succedendo se non a sentire sulla propria pelle che stanno morendo ma che non hanno avuto neanche il tempo di netti di fare delle scelte di affrontare determinate situazioni
Che potessero consentire di di migliorare quel quel fine vita di prendere delle decisioni importanti
Ecco tutto questo deve essere chiaramente organizzato ecco credo che la legge trentotto abbia dato
Un anno fa abbinata ad un cambiamento importante neppure Baggio dire perché le cure palliative sono nate negli anni novanta grazie al volontariato
Grazie ad associazioni che cercavano di dare soprattutto ai malati oncologici perché su una diversi ma non è ancora oggi quell'assistenza
Che sembrava più giusta ma in maniera diciamo disordinata con grande entusiasmo e generosità ma disordine neanche non non professionalmente anche in una personalmente
La legge ventotto invece a creato un piano proprio organizzativo e ha stabilito come bisogna erogare questo tipo di assistenza con quali criteri anche ammesso anche dei criteri minimi ai quali dei requisiti ai quali bisogna dare risposta proprio perché è importante
Regolarizzare un sistema organizzarla in maniera tale che il malato e interi nella rete e diceva in ogni momento un'assistenza più giusta
Quindi entra in una rete dove se è un malato oncologico entra inizialmente in un reparto di Oncologia dove viene fatta la diagnosi mangia momento della diagnosi il problema che malato
Nel momento in cui c'è la diagnosi subisce un trauma che notevole no perché immediatamente quando si pensa a un tumore piuttosto che un'altra marcia non con logica
Si guarda subito al futuro di sodio cosa sarà di me che cosa succederà cosa succederà della mia famiglia quindi l'aspetto e non soltanto clinico ma nella preoccupazione anche di tipo sociale e umana personale
Sembra lì bisogna fare dare sostegno alle cure palliative
Non è che si fa tuttologi ma per le cure palliative sono una disciplina che da spazio a tutti questi aspetti
Bisogna dedicare tempo al malata no visivamente la figura giusta al momento giusto quindi un consulto anche di un'équipe di cure palliative che posso dare attraverso l'assistenza psicologica piuttosto che attraverso una gli assistenti sociali degli indirizzi
Delle far fare meno delle riflessioni per poter capire che strati intraprendere
L'altro momento delicato è chiaro è quello della prognosi perché dopo la diagnosi tutti no si orientano verso la per cercare la possibilità di guarire la malattia perché si può naturalmente anche guarire ma quando poi invece c'è la diagnosi di inguaribili tali subentra un altro
Problema un altro momento molto difficile in cui bisogna dare delle risposte concrete
Entriamo proprio nel concetto più di complessità del mandato molto spesso ne pensiamo alla complessità soltanto da un punto di vista clinico realtà ad Complesso
Quando quando ci sono vari fattori per esempio pensiamo all'aspetto sociale
Immaginiamo la la persona sola che poter andare avanti nonostante la malattia solitudine oppure la persona che ha dei problemi famigliari gravissimi confini so disabili piuttosto che psichiatrici ci sono veramente dei casi i casi sono chi più svariati ogni caso se ogni giorno fra impariamo qualcosa di diverso
Quello che possiamo dire e che la risposta ci deve essere perché soltanto un tipo di cure con questa diciamo missione con questa visione riescono a dare un contributo alla qualità dei dividere il mancato e poi soprattutto io credo che la legge durò nove l'abbia veramente messo in evidenza diamo la possibilità ammalato di scegliere
Per storia il medico molto spesso ha scelto
Diciamo anche personalmente al di là del suo aspetto
Come dire professionale naturalmente dal punto di vista ontologico siamo portati a dare le risposte più concrete anche dal punto di vista scientifico però non possiamo negare che molto spesso le decisioni ci mettiamo qualcosa di nostrano
E quindi la difficoltà quella di cercare di far capire al ammalato che cosa di renderlo consapevole e insieme a lui di proporgli le varie possibilità che ha facendo i presidenti però ai contro quindi la legge presente che intitolata Disposizioni anticipate certamente il consenso informato in realtà il punto più forte procure della pianificazione anticipato delle cure
Perché quando ne abbiamo a che fare con il malato possiamo pianificare un percorso no già sappiamo che malattia a e che cosa è quella e quello che potrebbe avvenire
Nelle disposizioni anticipate noi ipotizziamo di andare incontro ad una situazione quindi diciamo che non vorrei mai vere so tracheostomia piuttosto un'altra cosa però poi quando ci si ammala allora il discorso può cambiare non bisogna entrare ancora di più nella malattia comprendere meglio proprio credere e quindi in quel caso avere un alleato che il medico che comprende che possa andare i giusti consigli fondamentale
Ecco nel
Nel passaggio della comunicazione e della verità
Un dovere
Per la per il medico
E quindi la verità la conoscenza della condizione
E sulla condizione del del del malato del disabile è sicuramente un aspetto fondamentale nel nella pianificazione ovviamente del della presa in carico e delle delle cure ecco
è importante dire come la sedazione palliativa
E anche qui il percorso che vada a cogliere che ha trattare a riguardare anche la sofferenza psico esistenziale del del malato ed e del disabile perché che sappiamo come distress esistenziale può determinare una sofferenza non inferiore a quella fisica questo perché è importante ricordarlo perché la malattia non è solo una condizione clinica
Beh è squisitamente clinica ma e proprio il vivere la malattia che può contenere condizionarne appunto anche l'evoluzione ecco secondo te
Evidenziare questo questo aspetto e attraverso che il quali strumenti
Ma dunque nessuno è toccato un un punto che è molto molto delicata proprio della sofferenza esistenziale
Perché sì posso rispondere con un con un'esperienza
Perché il racconto sempre perché mi ha colpito molto d'altronde la nostra società si sta spostando sempre di più verso le persone anziane sia sempre di più
Una volta Lavigne ve n'è un'ultracentenaria
Lì per lì non era non sapevo che fosse ultracentenario dall'aspetto proprio non lo non immagino affatto
E quindi si è di fronte a me chiede punto dottore qualche io vorrei
Son venuto da lei perché so che lei è il Presidente di una famosa associazione e quindi son venute a lei accendi la possibilità di avere un farmaco salì oggi dato su internet ho guardato
E quindi perché vorrei finire la mia vita amore uscito da quella porta
Con le mie gambe perché non vorrei pensare con Nessuno al mio no più motivo per vivere eccelle quindi diciamo una sofferenza esistenziale
No chiaramente di fronte a questo
Il problema una persona molto attiva all'epoca anche di livello culturale elevato che aveva centotré anni quindi insomma persone che arriva alla sua autonomia anche del deambulare
Allora questa è una sofferenza esistenziale tra chiaro che di fronte a questa sofferenza esistenziale in ogni che cosa dobbiamo fare generali non non è così semplice no
Quindi si cerca di capire se il paziente depresso si cerca di indirizzarlo verso per fare dei colloqui per capire comprendere se possiamo fare cose e probabilmente qualcosa si può fare forse la solitudine
Che loro che lo affligge quindi quando si palesi di sofferenza esistenziale bisogna veramente distinguere venti anni e i casi una sofferenza esistenziale in un malato che stando il fine vita sicuramente presi in considerazione nel senso che un paziente che sta morendo pochi giorni non riesce più a resistere a quel punto credo che siano anche indicata no poter se dare un paziente certamente non in quest'altro caso stiamo parlando di sofferenza esistenziale ma io non me la sentirei di stilare un malato che mostrano questa sofferenza
Però guardandolo negli occhi del comma lato che è una persona diciamo fondamentalmente sana dal punto di vista fisico e che ha veramente un aspetto che
A questo punto
E qui vedo più più adeguato una richiesta infatti il aveva fatto una richiesta di di eutanasia omissiva e ma qui però subentriamo in un altro campo e personalmente
Cioè negli esprimo come se la scientifica noi abbiamo detto che
Dobbiamo lavorare no con con le cure palliative dopodiché quei pochi casi che rimarranno saranno oggetto diciamo di grandi riflessioni sia da un punto di vista individuale perché qua ci sono delle ripercussioni di tipo dico di tipo giuridico di tipo
Sì insomma sono riuniti anche
Delle riflessioni
Che c'è un medico da anche da un punto di sa deontologico no ecco si deve porre
Quindi certo è importantissimo insomma vera avete istinto i piani della sofferente sa
Del distress
Ecco siamo davvero in conclusione di quindi al di là del rapporto esistenziale che ciascuno di noi può vivere con con politica del morire sicuramente la sofferenza inutile è un male che dovrebbe essere evitato quindi si nella nelle società civili e quindi sicuramente la legge trentotto del due mila dieci sulle cure palliative e la terapia del dolore e va in quella direzione ecco secondo te abbiamo evidenziato i piani delle responsabilità quindi la politica le istituzioni la classe medica quindici d'informazione ecco secondo te quali sono i piani di intervento per potere quindi scongiurare
E disinformazione e per contrastare tra virgolette possiamo dire quella l'analfabetismo funzionale così così diffuso anche su questo su questo tema sì
Secondo me su due piani uno fondamentale sul quale diciamo mi sto battendo anche come solida scientifica e che è quello di creare una specialità in cure palliative perché non esiste una specializzazione in quelle macerie per i medici
Io questo credo che sia lo ritengo un punto fondamentale perché
Poter parlare al cittadino relazionarsi comunicare
Comunicare la prognosi e comunicarla nei tempi giusti nei modi giusti noi parliamo di consenso informato progressivo proprio perché bisogna saper dialogare con il malato bisogna saper capire cosa vuole sapere quando lo vuol sapere
Allora tutte queste pratiche oltre a tutti gli altri aspetti anche clinici hanno bisogno di una figura che deve essere specializzata e quindi qui le istituzioni il ministero e così dovrebbe veramente dare spazio a ad una specialità in quest'ambito più di quando si ha a che fare con queste in queste situazioni bisogna essere competenti
Bisogna dire che
Abbiamo fatto già un passaggio importante perché prima i medici uscivano all'università senza permessi mai sentito parlare di cure palliative e quindi già da quest'anno fortunatamente otto giorni uscito proprio sul sito del Miur i documenti che il tavolo tecnico elaborato e e direttori devono prenderne atto e inserite crediti formativi specifici per i medici per tutte le altre professioni dei corsi diciamo già questo è un grosso passo avanti perché quando un medico finirà o piuttosto con infermiere piuttosto un'assistenza sociale
Uno psicologo il suo percorso il saprà che cosa sulle cure palliative e quindi anche nel modalità di relazionarsi con i cittadini con i pazienti eccetera ha già un'altra preparazione
Questo credo che sia un punto fondamentale
L'altro punto invece appunto Suni migliaio credo che qui sull'informazione credo che bisogna lavorare molto noi ci sentiamo molto spesso non per problemi che che giornalmente emergono quello che ci dispiace che vengono sempre gli stessi vedremo trovare una strategia per cercare di comprendere che questo tema un tema delicato che va a vantaggio delle persone di tutte le persone dei medici e degli operatori dei giornalisti perché tutti quanti
Purtroppo a un certo punto avremo necessità di queste di queste cure
L'altra notte d'anni fa abbiamo fatto un corso per avvocati e giornalisti sulla legge turno nove potrebbe essere anche questo un metodo per uno strumento diciamo per far crescere per condividere una maniera di comunicare alle persone ecco questo comunicano e persone con le parole giuste e concretamente quelle che sono le cure palliative lettera chiedendo loro le possibilità che un cittadino ma credo che sia veramente una priorità assoluta
Quindi non necessaria quindi ed urgente possiamo dire in in merito
Io ringrazio il professor Italo Penco presidente della Società italiana di cure palliative e responsabili direttore dell'Unità cure palliative della Fondazione
Sanità e ricerca quindi grazie professore ittero Penco di avere accettato l'invito di essere di essere stato qui con noi e restate in ascolto con le trascrizioni di radio radicale grazie si procede