Festa Reggio 2018 - Mediterraneo di paura e di speranza

Buonasera a tutti
Grazie di essere venuti questo è una una serata da un titolo particolare da un titolo molto importante Mediterraneo di paura e di speranza in questo momento
Stanno succedendo attorno al Mediterraneo dei fatti particolarmente gravi siamo tutti interessati a quello che succede in Libia con quelli che sono gli ultimi rivolgimenti e le le guerre le lotte fra le varie fazioni libiche
Stanno succedendo problemi in Siria
Si stanno riaprendo anche vecchie ferite quindi è un momento molto particolare
E non soltanto per quello che riguarda noi perché noi purtroppo tendiamo a guardare tutto come se il problema fosse soltanto un problema italiano quindi quello che importa sono gli immigrati quello che importa sono le navi e le ormeggi e quelle che sono le nostre missioni di salvataggio in realtà tutto il Mediterraneo in fermento tutto il Mediterraneo può creare grandi Paure grandi tensioni
Però come dice anche il titolo di di del di questa serata votare anche grandi speranze perché il Mediterraneo
Il nostro futuro e non soltanto il nostro passato questa sera ne parleranno l'onorevole Marco Minniti che
Su questi su questi temi a una grande esperienza non solo come precedente Ministro degli interni che ha gestito tutti i rapporti con la Libia e con gli altri Paesi del Mediterraneo appunto per il problema dell'immigrazione
Ma era stato anche è vicino ai nostri servizi quindi un esperienza lunghissima
In politica internazionale e in quello che sono questo tipo di problematiche con lui
Abbiamo Maurizio Molinari direttore della Stampa
Giornalista che tutti conoscete
E che appunto anche lui ha una particolare in preparazione ed è particolare interesse per quella che è la politica estera e la politica mediterranea in particolare quindi lascio a loro la parola il mio compito di vallette finisce qui vi ringrazio ancora di essere stati presenti questa sera e speriamo che ci apre nuovi orizzonti questo dibattito grazie ancora
Grazie buonasera a tutti grazie dell'invito di questa occasione soprattutto Marco Minniti di essere qui con noi l'ex Ministro degli interni
è uno dei probabilmente dei civil servant italiani con maggiore esperienza di Mediterraneo internazionale e di sicurezza nonché ha il merito di aver garantito la sicurezza del nostro Paese negli ultimi anni da minacce che investivano ogni singolo cittadino e del quale noi gli siamo grazie
Avendolo qui
Dobbiamo
Tentare di sfruttare il tempo a disposizione
Per aiutarci a comprendere che cosa sta avvenendo incominciamo dalla Libia
Abbiamo visto la notizia di oggi il premier Starace alleato dell'Italia è sotto pressione le milizie sembrano marciare verso di lui che cosa questo significa per la Libia e che cosa comporta per il nostro Paese
Beh comporta fondamentalmente due cose
La prima è che io mi auguro che questo sia indirettamente compreso tra coloro che stanno governando
In questo momento il nostro Paese
Il problema
Del governo dei flussi migratori era
E sarà
Un problema del rapporto tra l'Europa dell'Africa
Nel
L'anno scorso
Si sono fatti dei passi in avanti molto importante in questa direzione
E come voi ricorderete
Per l'Europa non aveva un grande feeling con l'Africa nel suo complesso
Prima si era cimentata giustamente
E con l'idea di uno spostamento progressivo ad esse dei confini dell'Europa
L'obiettivo era quello di far diventare i nemici di ieri gli amici di oggi
Cosa che pienamente riuscita oggi l'Europa arriva fino ai confini direttamente con la Russia
E tuttavia era ed è molto importante che l'Europa capisse
E che insieme con lei se c'era il fronte meridionale dell'Europa il Mediterraneo
C'era il rapporto con l'Africa e vedete ma dico così in maniera dall'essere il più chiaro possibile
L'Africa è lo specchio dell'Europa
Se l'Africa sta bene l'Europa sta bene
Se l'Africa sta male l'Europa sarà ma
E quindi e l'idea era quella sulla quale ci siamo cimentati e di convincere gli amici dei governi europei ad impegnarsi verso l'attacca
La cosa di cui io sono più orgogliosamente convinto era il fatto che noi avevamo concluso l'estate dello scorso no
Con due dati a mio avviso particolarmente significativo il prima che si cominciano a vedere che era possibile governare i flussi migratori
Il secondo dato e che finalmente l'Europa aveva capito che bisognava impegnarsi insieme
Verso l'Africa
Il tema della immigrazione per dirla in maniera abbastanza chiara era un rapporto tra l'Europa e l'Africa non un rapporto dentro l'Europa
Vedete tutto questo
E naturalmente ha comportato anche una soluzione da parte dell'Italia di una certa responsabilità
Perché se io ritorno indietro al giugno dello scorso anno e quando a un certo punto quella sì fu una drammatica emergenza arrivarono nel nostro Paese verso la fine del mese di giugno venti sei navi tredici mila cinquecento migranti contemporaneamente io stavo andando negli Stati Uniti
Il direttore Saccà quanto è importante il rapporto tra Italia e gli Stati Uniti era il mio primo viaggio da ministro dell'Interno negli Stati Uniti decisi di annullata
Facemmo scalo tecnico a scene non in Irlanda gira e l'aereo e torna indietro perché era mio dovere
E stare accanto alle forze di polizia
Ai volontari alla Croce Rossa alla guardia costiera che stavano facendo un'operazione di accoglienza tale più imponente mai fatti
Non abbiamo chiuso un porto
Vedete io in quei giorni
Avrei potuto tranquillamente dire l'Europa non sta facendo il suo dovere
Avrei potuto aggiungere l'Europa deve fare di più e vi posso garantire che abbia detto sicuramente una verità
Ma io sapevo perfettamente che se mi fosse limitata a dire l'Europa deve fare di più avrei magari tra virgolette ottenuto qualche consenso in più ma non avrei mosso nemmeno di un millimetro la situazione
Io ho chiesto invece all'Europa agisci Mentasti nel rapporto con la
Abbia avuto vari passaggi
Da sempre loro a luglio ad agosto
Al vertice di Parigi in cui le posizioni italiane vengono fatte proprie da Paesi africani e insieme dalla Spagna dalla Germania e dalla Francia
E poi il coronamento di tutto ciò
E la conferenza di Abidjan nell'autunno del due mila diciassette
Lì tutto all'Europa unità
L'Unione africana e le nazioni che discutono dico come governare i flussi migratori ed insieme di come avere un progetto di Investimenti verso l'Africa
Non di aiuti verso la
Di investimenti perché vorrei che fossi chiarissimo
Quando diciamo aiutiamoli a casa loro diciamo una cosa sbagliata
Ogni investimento che l'Europa e l'Italia fa in Africa è un investimento per l'Europa e per l'Italia
Ogni euro che noi spendiamo in Africa eccome se lo spendessimo per lo sviluppo dell'Italia e dell'Europa
Non sono aiuti non è un atteggiamento di carità e un atteggiamento pensoso di un paese di un continente che investe su se stesso infine e giungo alla parte conclusiva
In questi mesi non abbiamo fatto esattamente l'opposto
Abbiamo perso di vista l'Africa
E abbiamo fatto diventare il tema del governo dei flussi migratori o un tema di divisione drammatico dentro l'Europa
Drammatico mai come prima
E l'abbiamo fatto anche se mi è consentito non avendo nemmeno una base oggettiva a giugno del due mila diciassette c'era una drammatica emergenza oggi non c'è questa emergenza
E quando abbiamo cessato la nostra azione di governo gli arrivi al nostro paese erano diminuiti dell'ottanta per cento
Dalla Libia meno ottantacinque per cento per cui non c'era bisogno
Di agire con gesti simbolici così drammaticamente forti al limite dell'essere di Suma di
Abbiamo incominciato con la nave Aquarius
E abbiamo drammaticamente finito con la nave della Guardia Costiera italiana di Ciotti
Posso dirvi e confessargli la cosa che è stata per me è un dolore straordinario
E vedere una nave con la bandiera italiana
Di un corpo militare italiano con marinai a bordo con le stellette italiane
Stare in un porto italiano come se fossero in un porto straniero
C'è qualcosa che drammaticamente non funziona
Ecco viene fuori oggi in questo momento un dato
Se tu per un momento
Ti dimentichi della Libia
Se tu per un momento ti dimentichi dell'Africa l'Africa torna a farsi ricordare
Il problema è esattamente questo
C'è un limite oltre il quale non si può andare
Nella utilizzazione propagandistica per fini politici di grandi questioni che riguardano il mondo
Perché se uno pensa di utilizzare una questione come l'immigrazione per gestire una strategia della captazione comunicativa nel rapporto con l'Italia è che l'Europa
Alla fine succede che il diavolo fa le pentole ma non i coperchi
Alla fine succede che la Libia che l'interlocutore fondamentale in tutto ciò può essere seriamente sfidata e messe in discussione
Uno degli elementi che hanno distinto sopra c'è la legge sicuramente è stato il dialogo con le tribù
Lei fece attorno a questo un uno dei per anni di un del del tentativo di stabilizzazione del Paese soprattutto del del del blocco dei dei flussi dei trafficanti di di uomini come giudica l'approccio alle tribù del governo venuto dopo di voi
Non lo posso giudicare perché penso che non ci sia nel senso che
Allora la Libia è una realtà molto complesso
E quello che viene fuori in questi giorni
E nella fondamentale opzione
E di avere una grande progetto di stabilizzazione della Libia cosa fondamentale indispensabili
E tuttavia per me era evidente che c'era una non piena sovrapposizione dei tempi Trai i bisogni e le esigenze del nostro Paese che hanno quello di governare i flussi migratori dall'altra parte del Mediterraneo
è un progetto di stabilizzazione della Libia
Che aveva necessariamente tempi più lunghi
E tuttavia
Siamo andati all'altra parte del Mediterraneo cercando di parlare con i principali interlocutori presenti sul terreno
Naturalmente era molto importante avere un rapporto con il rappresentante del governo libico
Appellante governo libico era ed è il presidente Saracino l'Italia ma qualunque altro Paese del mondo non poteva parlare o fare Accord internazionali se non con il rappresentante riconosciuto dalle Nazioni Unite
E in Libia l'unico riconosciuto essere
Ricorda ancora oggi se mi è consentito fare un piccolo ricordo io sono andato Lurate io ho giurato da ministro dell'Interno il dodici dicembre
Del due mila e sedici
Me lo ricordo non perché
Sia rimasto particolarmente colpito dal giuramento era naturalmente un grande onore per me e diventare ministro dell'interno e tuttavia era forse la quinta o la sesta volta che giuravano fedeltà alla Repubblica italiana
Perché è la prima volta ho giurato fedeltà alla Repubblica italiana nell'ottobre del mille novecentonovantotto esattamente venti anni fa a voi comprendete che insomma tra virgolette sono passati moltissimi anni il noiosa che posso garantirvi che anche vent'anni fa non avevo capelli
Ma se qualcuno vuole essere ancora più diciamo incisivo e vuole chiedermi quaranta anni fa anche quarant'anni fa non avevo i capelli
Tempo fa una trasmissione televisiva mi ha chiesto di mandare una foto
Con me e con i capelli chiamato una foto di quando ero bambino conosce ma questo non la prendiamo perché dovremmo coprire perché i minori non si possiamo guardare guardare allora detto questo vi dovete accontentare perché diciamo il tema dei capelli è stato risolto
In tempi non sospetti
E tuttavia non ricordo per una ragione semplice perché c'era in fatto di carattere sentimentale
Per quella data coincideva con una cosa importante per quanto riguardava il rapporto con i miei genitori
Sono andato in Libia i primi di gennaio
Quando sono arrivato là
E ho incontrato i rappresentanti del governo libico
E gli dissi dobbiamo fare un accordo per governare insieme i flussi migratori
La risposta fu naturalmente si ma appariva evidente nel guardandoci negli occhi che loro non ci credevano nemmeno per un attimo che sarebbe stato possibile
Devo essere sincero non ci credevo nemmeno in Italia nemmeno in Europa
E tuttavia dopo che abbiamo incominciato a parlare
Io non sono solito fare conferenze stato guardate io sarò andato in Libia in sedici mesi
Possiamo temere quel siamo numerosissime poco
Non è mai uscito un comunicato stampa
Non c'è mai stato un tweet
Non c'è stato mai una diretta fresco
Sapete perché poi io sono abbastanza
Resti o fare di Rete Facebook per una ragione semplicissima perché quando uno gli si mette il telefonino proprio di fronte alla faccia noi che non abbiamo capelli ci appare il faccione
Mentre come voi vedete l'attuale ministro dell'Interno quando fa le dirette fare poca appare molto se lanciato
Non gli appare il faccione nonostante abbia i capelli oggetto
Ecco stavo dicendo questo perché la riservatezza
E perché in quegli scenari è molto importante potere contare sul fatto che si sedimentano e si stabilizzano i consensi le valutazioni e decisioni
Sono realtà particolarmente complesse
E tuttavia quel giorno il ministro degli esteri libico volle fare a tutti i costi una conferenza stampa
Scendemmo giù nella sala direttore e la sala era strapiena di giornalisti libici non c'erano giornalisti italiano soltanto libici
Il ministro degli Esteri parlò in arabo io non capivo cosa diceva e tuttavia cercavo di orientare
Poi certo punto presi la parola io dissi no ci siamo incontrati
E con il governo libico per stabilire una cosa semplicissima lotta senza quartiere ai trafficanti di esseri umani
Noi li colpiremo nei loro territori e nelle loro file
Posso dirvi una cosa semplicissima che appena l'Inter perdere tradusse dall'italiano all'arabo queste mie parole nella sala stampa cadde il centro
Naturalmente sapevo perfettamente che non bastavano le parole
C'era bisogno di coinvolgere il governo libico cosa che abbiamo fatto che poi si fece con la firma del trattato il tre febbraio a Roma
E tuttavia bisognava parlare con la società libica io feci due cose
La prima e incontrare le tribù del sud
Il
Suo della Libia si chiama Frezza
E la regione subsahariana
Lì ci sono tre grandi tribù che sono note nel mondo come i guardiani del deserto i The Book
I Tuareg esso lei manca
Il sole in manette Bu erano in guerra tra di loro
Io li avevo incontrati altre volte perché mi occupavo per la sicurezza del nostro Paese anche del confine meridionale della Libia tu dici ma cosa c'entra questo con la sicurezza dell'Italia centra notevolmente
A un certo punto incontra e uno di questi capi tribù che venne a Roma direttore
E questo capotribù aveva cento anni
Ma posso garantirvi una straordinaria uscita facemmo questo incontro
Ad un certo punto lui era con una delegazione eh accanto a lui c'era un giovane capotribù naturalmente tutti quanti con il turbante con la tunica nessuno in abiti occidentali
Finito di parlare con il capo tribù a un certo punto io mi rivolgo agli astanti e di coloro c'è qualcuno che vuole aggiungere qualcosa ognuno dice la sua il più giovane di tutti
Non dice una parola
A un certo punto io mi ricordo verso il capotribù dico scusa ma il giovane perché multarlo
Ma mi guardò e mi disse guarda lui ancora quarant'anni
è venuto qui solo per ascoltare
Verrà il momento in cui parlerà
E io per un attimo pensavo che facevo capo parte di un governo in cui il primo ministro aveva poco meno di quarant'anni
E non vedevo l'ora di andare raccontargli che se fosse stato in Libia Pezzana non lo facevo nemmeno parlare
Facemmo
Io li invitai al Viminale
L'obiettivo era
Firmare una pace
Il tempo e Isola immane si combatteva i Tuareg che erano i testimoni della pace
Siamo stati settantadue ore chiuse al Viminale
Settantadue ore chiusi in una stanza
Alla fine hanno firmato il trattato di pace
Sapete nella sua più più bella
E che se uno va nel texane parla con queste tribù loro parlano del Trattato di Roma
Parliamo dell'attaché dirò ma è una cosa incredibile
Perché il fez annesse ricordava dell'Italia
Per le campagne militari del maresciallo Graziani
è chiaro cosa abbiamo fatto
Siamo passati dal maresciallo Graziani alla pace di Roma
La seconda cosa che ho fatto
E di andare in Libia ad incontrare
I sindaci delle principali città interessate al traffico di essere umani
Da quelle della costa
Sabratha Zuwarah a quello del profondo Sud Gatti
Ci siamo incontrati
In una albergo di Tripoli ora io sono andato mai incontrare i sindaci direttore pensando che erano sindaci naturalmente il ministro dell'interno italiano incontrava spessissimo i sindaci italiani ma
E con un pizzico di scetticismo
Ragazzi è stata un'esperienza straordinaria
Appena sono arrivato qui i sindaci si sono presentati ognuno di loro con un piano di sviluppo per la propria città
Ognuno con le slide per farmi vedere come bisognava aiutare quella città
Il ragionamento era semplicissimo
Io dissi loro voi ci date una mano contro i trafficanti di esseri umani
Voi rompete ogni rapporto con i trafficanti di esseri umani e quando dicevo voi rompete ogni rapporto con i trafficanti di esseri umani dice una cosa molto impegnativo
Perché in Libia dopo l'intervento internazionale la comunità internazionale ha un debito straordinario Colari
Siamo intervenuti per cacciare un dittatore
Io non ho tra virgolette nessuna nostra gira per i dittatori
Lo incontrai
Nel lontano agosto novantanove ma non avevo nessuna nostalgia e tuttavia la comunità internazionale c'è una responsabilità perché intervenuta militarmente in Libia senza avere nemmeno lontanamente un piano
Per il futuro della lì
La Libia ha avuto anni drammatici e in quegli anni drammatici l'unica cosa che funzionava dal punto di vista economico era e il traffico di esseri umani
Un'industria dannata
Che produceva reddito Henry distribuiva recto
Io dissi a questi sindaci rompete quei rapporti
E noi vi aiuteremo a costruire
Città migliori il principio era semplicissimo
La buona moneta che scaccia la cattiva monete
L'esperienza fu straordinaria
Dissero tutti quanti si raccogliemmo i progetti
Li presenta ma la Commissione europea oggi la Commissione europea ha stanziato cinquanta milioni di euro
Direttore se posso dire qual è il mio rammarico
Anziché fare il gesto simbolico sulla disciolti
Forse era più giusto fare un gesto simbolico per dire che quei cinquanta milioni di euro per la città libiche erano troppo poche
E bisognava almeno moltiplicati per dieci
Perché l'Europa per la rotta balcanica ha investito tre miliardi di euro più tre miliardi di euro nel rapporto con la Turchia
Se la rotta balcanica vale sei miliardi di investimento si può pensare realisticamente che l'Africa vale poche centinaia di milioni
Su questo
Mi sarei aspettato che l'Italia battesse i pugni sul tavolo
E su questo posso garantire che l'Italia forse sarebbe rimasta meno isolata di quanto adesso
Non voglio strumentalizzare nulla
E tuttavia la cosa più incredibile che sta avvenendo
Perché è il momento di nostro massimo isolamento in Europa dobbiamo affrontare una delle crisi più delicate dall'altra parte mediterranea
Se fossimo stati un pochino più avveduti ed accorti forse non sarebbe successo
Questo governo come il precedente somma molteplici frizioni con la Francia in particolare dalla Francia di Marchionne in Libia e sul tema dell'immigrazione la Francia e parte del problema o può essere parte della soluzione
Domanda delle cento pistole
Allora guardate la dico così
Allora noi abbiamo avuto un mondo che fino al crollo del muro di Berlino era diviso in due blocchi
Sì si opponeva con una certa chiarezza con chi stavi parlando
Andava in giro per il mondo e c'era una parte che era sotto l'influenza del blocco occidentale atlantica da un'altra parte che era sotto l'influenza del blocco orientale
Io non sono un nostalgico del mondo diviso in due blocchi
E considerò la caduta del muro di Berlino veramente un nuovo inizio per il motto
E nel momento in cui qualcuno vuole ricostruire muri in Europa mi viene la pelle d'oca
Perché io penso che noi siamo i figli di quella generazione che ha fatto crollare il muro di Berlino e quindi l'idea di costruirne altri sinceramente mi sembra un pugno nello stomaco
E dopo il mondo diviso in due blocchi a un certo punto
Il mondo si è illuso
Che potesse esserci una sorta di un'unica grande potenza che governava il mondo gli Stati Uniti
Poi siamo passati al mondo multilaterale e cioè l'idea che attraverso il confronto tra vari soggetti si potessero governare crisi molto complesse
Abbia avuto un mondo sempre più diviso e con sempre più conflitti
La verità di oggi e che noi abbiamo di fronte un mondo a polare
Non c'è nessuno che come
Abbiamo grandi potenze del mondo naturalmente certo gli Stati Uniti grande potenza economica e militare
La Russia naturalmente la Cina
L'Europa
E io vorrei che l'Europa diventasse sempre di più una grande potenza del motto
E tuttavia in questo mondo così senza un unico punto di riferimento senza una guida noi dovremo sempre di più direttore abituarci ha rapporti
Anche tra Paesi profondamente amici di cooperazione e di competizione
Si complica si lavorerà insieme ma non viene nemmeno il rapporto di competizione
Il punto sapete quale è sapersi giocare entrambe le partite la cooperazione la competizione dimostrare
La dico con una battuta di saperla più lunga degli altri
Nei mesi dell'estate dello scorso anno
Il tema della cooperazione della competizione con la Francia è stato particolarmente intenso
Eravamo due grandi paesi europei che avevamo finalità ideali visioni comuni
E tuttavia non c'era dubbio alcuno che nel rapporto con l'Africa si misuravano storie anche profondamente differenti vedete a un certo punto
Per affrontare il tema del governo della frontiera meridionale della Libia del Sahara oltre a parlare con le tribù noi a un certo punto decidemmo di fare una cabina di regia con i paesi interessati al sale
Il Niger e Ciad immani
Si fece una cabina di regia dei ministri dell'Interno di Niger e Ciad Mali e Libia con il ministro dell'interno italiano non con l'intera Europa
Perché se avessimo aspettato l'Europa quella cabina di regia forse dovevamo ancora fare
Quei paesi sono Paesi francofoni
Sono Paesi in cui la Francia ha un ruolo determinante
Voi comprenderete dunque che il fatto che l'Italia prendeva quell'iniziativa era un'iniziativa molto forte
E tuttavia la facemmo in maniera tale da avere una competizione senza che quella competizione diventasse dirompenti
Così
Abbiamo affrontato i temi degli appuntamenti francesi sulla Libia
Ricorda ancora oggi il titolo
Del giornale del direttore che nel momento in cui a luglio dello scorso anno
Si fece un grande incontro assente l'ho a Parigi in cui c'erano i protagonisti della realtà libica da affittare asse Rashid insieme le Nazioni Unite
Si disse
E se scrisse con grande evidenza
La Francia strappa all'Italia il dossier il picco
Sapete con le fu il seguito
Che se Rascel che era il primo ministro libico che il primo ministro libico dopo Parigi
Venne direttamente in Italia
E con l'Italia firmò un trattato di cooperazione per il supporto tecnologico alla Marina e alla Guardia costiera libica con un impegno delle navi italiane direttamente Illy
Cosa mai avvenuta
L'Italia era considerata ed è considerata ancora oggi da pezzi l'opinione pubblica libica come il Paese che aveva colonizzato la Libia c'avevamo una storia neocoloniale purtroppo una storia non molto nobile
Io gli ho parlato del generale Graziani non so se voi sapete cosa Graziani affatto Illy
Come ha tra virgolette
Cercato di reprimere le istanze nazionaliste inghippi
In quel ghiaccio
Se Racer che va a Parigi
E poi viene a Roma e firma un trattato molto impegnativo che oggi consente alle navi militari italiane di operare a Tripoli e nel porto di Tripoli c'era insieme plasticamente la cooperazione la competizione
Si completa e insieme si mettevano in campo degli assetti e positivi per vedere chi era capace di muovere i più in avanti la situazione
è l'esito di questa positiva cooperazione e competizione è stato poi il vertice in Costa d'Avorio di cui ho parlato prima
Seracini
Che appariva l'uomo più vicino all'Italia
E andato a Parigi e poi è venuto a Roma
Successivamente successe un altro fatto
Che qualcuno del governo italiano andò a trovare l'altro grande protagonista della vicenda libica il capo della Cirenaica
Il maresciallo alta
Si andò a Bengasi
Era agosto aggiornata molto calda
Come voi ricorderete si diceva che l'Italia parlava soltanto con una parte della Libia non era in grado di parlare con Assitalia
Abbiamo dimostrato che potevamo parlare con asta
Ma la cosa più importante è che affittare dopo qualche settimana è venuto lui a Roma
Ma sapete qual è la cosa più simpatica
E che affittare che storicamente passava per essere più vicino alla Francia che non all'Italia è venuto a Roma
Ma subito dopo che è venuta a Roma è andato a Parigi
Serata cercherà quello più vicino all'Italia e andato a Parigi e poi è venuto a Roma affrontare che era quello più vicino alla Francia è venuto a Roma e poi è andato a Parigi
Qual è la sostanza di questo giochetto geografico e che dentro un processo di cooperazione e competizione si era costruito un equilibrio positivo
Si era costruito cioè un orizzonte comune Italia e Francia lavoravano insieme
In Europa per costruire un nuovo rapporto tra l'Europa e l'Africa e mettevano insieme a disposizione tutte le loro conoscenze che in Africa erano notevoli
Posso dire una cosa
Naturalmente non è questa la ragione di tante incomprensioni
E tuttavia
Se improvvisamente
Si fa diventare l'immigrazione elemento più divisivo
In Europa
E lo si fa in una polemica sinceramente a volte infantile nei confronti della Francia
Insomma e difficile
Spiegare che un rappresentante del governo italiano
Durante i campionati del mondo dica al pubblico di tutto il pianeta che lui va ai Mosca alla finale
Per tifare Croazia non Francia
Non perché non ci sia una simpatia per l'uno per l'altra squadra naturalmente ognuno può tifare per quello che vuole non c'è Alitalia
Ma la motivazione era si vota sì tifa contro la Francia
Perché e la Francia di Macrone
Se poi succede
Che la Francia vince i mondiali
Voi comprenderete che si passa dall'infantilismo
Alla critico
Ora io faccio una
Piccolo pensierino
Io purtroppo tengo per l'Inter e l'Inter non ha grandi diciamo successi diciamo davanti a sé
Non ha nemmeno grandi successi
Nella sua quotidianità
Faccio un piccolo pezzo di dire un piccolo auspicio se il ministro dell'interno in cominciasse a dire che lui tifa contro l'Inter perché io lo considererei un buon auspicio
Il governo Conte ha ha salutato la soluzione del braccio di ferro sulla diciotto il come
Un successo
Affermando di essere riuscito a ottenere una redistribuzione dei migranti che vi erano a bordo come il passato Governo non era mai riuscito a fare e a a sostegno di questa tesi
Il ministro Salvini cita i dati dei migranti che invece derivare adesso in Italia arrivano in Spagna
In cosa ha ragione in cosa attore
Ma
Non vorrei apparire particolarmente fazioso
E difficile trovare un punto di ragione
L'aumento dei flussi Spagna
E già di qualche mese starei quasi per dire di almeno un anno
Ed è grosso modo in contro bilanciamento con quello che è venuto il Mediterraneo centrale
Più si riducevano i flussi del Mediterraneo centrale più aumentavano quelli verso la Spagna
Il governo dei flussi migratori nel Mediterraneo centrale come ho già ricordato ha una data il trentuno maggio
Nel momento in cui cessa il governo Gentiloni e arriva il Governo Conte siamo a meno ottanta per cento
Se non ricordo male i dati stamattina diffusa e ministero dell'Interno dice che siamo a meno ottanta per cento
Secondo
Il
Presidente Conte
Dopo il vertice di Brussel e disse che si è ottenuto un risultato straordinario
E cioè che
Si era sancito che chiunque approdasse in Italia era come se arrivasse in Europa
Naturalmente se fosse stato vero sarebbe stata una eccellente notizia per il nostro Paese
E tuttavia c'era un piccolo particolare che per fare questo bisognava cambiare il Trattato di Dublino
Italo di Dublino che vorrei ricordare è stato firmato dall'Italia nel due mila
E tre se non ricordo male
Ma non vorrei sbagliarmi con la data
No non forse nel due mila otto e comunque in ogni caso è stato firmato dal governo Berlusconi
Ministro dell'interno era il ministro Maroni
Lo ricordo perché quel Trattato di Dublino è una camicia di nesso
Che tiene strettamente
Dentro una situazione difficilissima il nostro Paese
Io non so se quelli che hanno firmato quel trattato hanno capito bene quello che stavano firmando
Lei si stabiliva cioè che se qualcuno arrivava in Europa il punto di primo approdo sarebbe stato quello che avrebbe gestito tutti i vari passaggi successivi
Voi comprenderete che per un Paese dell'Europa centrale era molto facile firmare Dublino
Per il Paese che stava sulla soglia del Mediterraneo doveva essere un pochino più difficile firmarlo o quantomeno avere un supplemento di valutazione eppure l'abbiamo firmato
Quello che va cambiato e il Trattato di Dublino non è stato toccato di una virgola anzi si è deciso a Brussel
Di non toccare
Si è deciso un'altra cosa e cioè voi ricorderete che a un certo punto sulla base delle nostre pressioni sia riuscito a ottenere un meccanismo che si chiamava delle ricollocazioni
E cioè era obbligatorio per ogni Paese europeo accettare una quota parte dei migranti arrivati nel nostro Paese era un principio è evidente di una inizio di solidarietà
Nei sedici mesi in cui io sono stato al governo abbiamo fatto più di dieci mila ricollocazioni in vari Paesi europei
Sono stati accolti i migranti
Arrivati in Italia in Germania in Francia in Spagna in Portogallo in Svizzera in Irlanda finanche in Lettonia
Ricorda ancora oggi che quando parlai con il ministro di quel Paese
E gli dissi darci una mano
Non è un problema di grandi numeri e il problema di un segnale di un grande paese del nord che si assume una responsabilità discutemmo a lungo lui mi spiego tutti i problemi che ci aveva ma alla fine la Lettonia ha fatto la sua parte piccola ma ha fatto la sua parte
Sapete quanti migranti dall'Italia presso il primo ministro Orban
Il ministro ungherese l'interlocutore principale del governo italiano e del ministro dell'Interno
Zero nemmeno
E se qualcuno avesse avuto dubbi di tutto ciò e avvenuto plasticamente nei giorni scorsi
Il ministro dell'interno ha ricevuto in pompa magna alla Prefettura di Milano
Il primo ministro ungherese orfana
Il ministro il primo ministro italiano ha ricevuto
Il primo ministro di nato dei paesi del Gruppo di Visegrad
Hanno parlato amabilmente di tutto
Sono stati d'accordo su tutto
Ma quando a un certo punto ossia Salvini sia Conte hanno chiesto all'Ungheria e al primo ministro di assumersi la responsabilità dei migranti arrivati in Italia la risposta è stata anno grazie
Su questo non ci sia
Abbiamo fatto un capolavoro se mandati a Brussel per chiedere che venisse cambiato Dublino e abbiamo ottenuto che il meccanismo delle ricollocazioni negli altri Paesi da obbligatorio diventasse volontario
Ed invece abbiamo avuto la conferma che il rimpatrio dai Paesi dell'Europa verso l'Italia come Paese di un approdo quello rimane obbligatorio
Abbiamo fatto come Pifferi di montagna che andarono per suonare e furono suonati
Il problema del
Ricollocazione e in Europa esiste soltanto nella testa del Governo italiana
Alla vicenda della diciottenne e emblematica di tutto ciò
Abbiamo fatto un drammatico braccio di ferro
Abbiamo tenuto in ostaggio centosettantasette migranti per fatata attiva con l'Europa
La stragrande maggioranza
Dei migranti apporti da diciotto oggi sono in Italia ospiti della Conferenza episcopale italiana ma in Italia
E abbiamo ottenuto un'apertura di credito dall'Albania e dalla Serbia
Vorrei fare presente
Al primo ministro italiane al ministro dell'Interno che pur essendo membri candidati sia l'Albania che la Serbia non fanno parte dell'Unione Europea
Bene che dire di fronte a tutto ciò
Noi abbiamo avuto tra virgolette
L'idea di fare un gigantesco braccio di ferro
Gli abbiamo di fatto su questioni che non avevano una fondatezza
Siamo tornati indietro più deboli il più isolati di prima
Abbiamo
Costruito un'alleanza speciale
Per cambiare L'Europa e per farla diventare più solidale
Con coloro che pensano
Che i confini di ogni singolo Paese siano tra virgolette quelle cose che non possono essere mai superate
C'è un peccato originale
I nazional populisti italiani nel momento in cui parlano cui Nacional populisti ungheresi cechi slovacchi austriaci
Hanno una sintonia verbale ma una difficoltà sostanziale sapete perché perché se c'è un'identità politica che tracciata sui confini
I confini sono contrapposti l'uno all'altro e ogni paese c'ha il suo confine e non c'è simpatia politica e umana che possono attenersi
Io sono calabrese
La Calabria è una società
In parte pastorale
Per cui le pecore greci contano molto
Vedete quando io vedo il ministro dell'interno italiano contare su un asse strategico con l'Ungheria
Per risolvere il problema dell'occupazione mi ricordo una cosa semplicissima che si dice nella mia regione eccome affidare le pecore al lupo
Sì aspettiamo che l'Ungheria risolva per l'Italia i temi dell'Europa centrale e come se avessimo affidato le pecore allora
Dall'episodio venuto a Macerata durante la campagna elettorale fino alle ultime settimane questa settimana si stanno moltiplicando dal nostro Paese le aggressioni nei confronti degli stranieri
Da dove vengono perché avvengono e quale può essere l'antidoto
Ma
Io vorrei dire tre cose
La prima è questa
In Italia non è un Paese razzista
Io sono per condannare con una fermezza straordinaria un giudice sto
E tuttavia non dobbiamo dirci una cosa con grande chiarezza
L'Italia in questi anni ha fatto uno straordinario sforzo di accoglienza
E l'ha potuto fare perché gli italiani ci hanno creduto e ci hanno messo dello
Secondo
Tutto quello che sta avvenendo
E perché secondo me c'è stata una sorta di rottura di un freno inibitorio
è chiaro
Che dentro una comunità
Per quanto ampia e consapevole possa esserci sono dei razzi
Il punto che mi preoccupa
E che questi razzisti si sono sentiti in qualche modo sodo khanati
Hanno pensato che quello che facevano in qualche modo
Potesse essere dannatamente giusto
Ecco
E ci sono momenti in cui bisogna dire con grande chiarezza
Che non c'è nulla di giusto
Nel perseguire occulto pire una persona soltanto perché a un colore della pelle diverso dal nostro
Tutto questo è disumano ed inaccettabili in una democrazia e va severamente punito
Non bisogna fargli l'occhiolino per dirgli che in qualche modo lo si capisce
Vede
A me ha colpito una cosa in queste settimane
Abbiamo avuto purtroppo drammaticamente degli episodi tipi urgenza sessuale
Vi confesso una cosa
Quando ero ministro dell'interno per me erano l'ossessione cioè io ogni mattina pensava quello mi preoccupa molto
Alcuni di questi hanno fatte delle persone di colore
E la cosa che mi ha molto colpito e che quando c'era una violenza sessuale di una persona di colore naturalmente inaccettabile che deve essere punita con una severità estrema
C'era sistematicamente un Twitter del ministro dell'Interno
Poi a un certo punto è successo
Che una violenza sessuale ne abbia fatta
Un italianissimo imprenditore di una città civilissima
Non c'è stato nessun tweet
Ecco
Questo è uno di quei le ragioni per cui a un certo punto si pensa
Che sono reati gravissimi inaccettabili ci possono essere due pesi e due misure
Un reato è Kravis molti se
Gentilmente dal colore della pelle di
Infine
C'è un problema gigantesco
E su questo c'è un problema di un ritardo anche della sinistra dobbiamo dirci le cose con il loro
Vedete
Dietro tutta questa vicenda dell'immigrazione dice
Un dato di fatto
Il dato di fondo e che
I nazional populista di
Dico una cosa semplicissima
Di fronte alla sicurezza degli italiani
Non bisogna guardare in faccia nessuno
Non c'è umani tacchetti
Una grande democrazia
Un Paese civile e degno di questo nome
Non può mai mettere in contrapposizione umanità in sicurezza
Compì una grande democrazia è quello di tenere insieme umanità in sicurezza
Compito di una grande democrazia e non lasciare soli i cittadini di di fronte a questa scelta vedete
Umanità e sicurezza spesso al Perca non nel cuore della stessa persona
Una persona vuole essere insieme
Umane
Perché quello che le la dimensione più profonda dell'individuo e contemporaneamente volere che qualcuno io Aranti scala sulla sicurezza
Questo è compito delle istituzioni di un Paese
Posso però dirvi una cosa
Che forse noi abbiamo capito troppo tardi
Che toccava a noi della sinistra
Conciliare insieme umanità sicurezza
Che dobbiamo cimentarci noi con questo tema
Abbiamo capito troppo tardi abbiamo lasciato troppo spesso i cittadini da soli di fronte a questo egli
Vedete
Un popolo non può mai perdere la sua umanità noi non possiamo mai dimenticare che il primo ministro ungherese
Ha cancellato la parola accoglienza dalla Costituzione ungherese
Noi non possiamo dimenticare
Che il primo ministro ungherese ha proposto di cancellare la parola accoglienza dalla costituzione europea
Noi non saremmo mai d'accordo con costose
E tuttavia
Dobbiamo dire un'altra cosa
Che l'accoglienza c'era un limite oggettivo insuperabile nella capacità di integrazione
I prossimi anni si giocheranno sulla capacità di un Paese di integrare coloro che stanno accogliendo
Fate un attimo mente locale
Tale Sherry è brutto in poi
Tutti coloro che hanno fatto attacchi terroristici anzi non tutti ma la grande maggioranza non venivano dalla Silvio dall'Iraq
Erano figli Terranostra Europa
Erano i figli di una sbagliata o mancata integrazione
Il Paese che meglio intera e il Paese più pensoso del suo presente e più capace di costruire un futuro
Ed è per questo che noi dobbiamo tenere insieme le due parole accoglienza ente integrazione
Accogliamo quelli che possiamo integrali
Siamo vicini a coloro che avvertono il bisogno di sicurezza
Vedete
Ve la dico così con parole molto semplici
Se c'è
Un cittadino
Che si avverte esistente insicuro nel suo quartiere
Noi dobbiamo ascoltarlo
Dobbiamo stargli accanto perché noi dobbiamo stare accanto a coloro che si sentono insicuri del proprio quartiere ma non possono cambiare casa
Perché magari in quella casa l'hanno comprata con tanti sacrifici o perché sono in affitto
I ricchi
Uno che c'ha molti soldi non ha questo problema
Se il quartiere non gli piace cambia quartiere se la città non gli piace cambia città se non gli piacevano né l'uno né l'altro si compra un corpo di polizia privata che non protegge
Sono i ceti più esposti e i più deboli che hanno questi problemi
Se di queste questioni non si occupano a sinistra chi se ne occupa nel nostro Paese
Ecco
Noi dobbiamo comprendere una cosa semplicissima e finisco
Lo dico ricordandomi di Macerata ed i trenini
Noi abbiamo subito un drammatico scacco elettorale
Abbiamo perso drammaticamente nelle azioni per tante ragioni naturalmente poi ognuno ci metterà la sua e tutte sono ragioni importanti
Ma noi abbiamo perso le elezioni perché c'è stata una rottura sentimentale con il nostro Paese
Non abbiamo saputo intercettare due grandi sentimenti
La rabbia la paura
La rabbia e la paura non sono stati d'animo momentaneo
Sono sentimenti e come tali devono essere tra virgolette tratta
Vedete
Occuparsi della rabbia della paura è un compito fondamentale della sinistra italiana ed europea
Se non lo facciamo se ne occupano i nazional populiste
Ma c'è una differenza radicale
Noi dobbiamo stare accanto a coloro che sono abituati o che hanno paura
Con l'obiettivo di ascoltarli
Per consentire di superare la loro rabbia dentro un progetto e liberarli dalle loro poco
I nazionale populisti stanno accanto a coloro che sono arrabbiati
O hanno paura fanno finta di ascoltarci ma vogliono tenerli incatenati permanentemente alla loro rabbia e alla loro paura
Se qualcuno avesse dubbi su questo basta soltanto guardare questi tre mesi di governo un Governo che in ogni momento ha cercato di attenzione darà ampia e di aumentare la paura
Due titoli per tutti
C'è nuova e l'immigrazione
A Genova dopo il crollo del ponte il primo obiettivo era aumentare la rabbia e costruire un nemico politico
Immigrazione
Non c'è un'emergenza
L'emergenza è stata affrontata irrisolte si continua a lavorare e a comunicare come se l'emergenza ci fosse
Perché non si vuole nemmeno per un attimo che gli italiani si liberano dalla rabbia e dalla paura
Se questo e
La preoccupazione del Nacional populisti voi comprendete che la nostra preoccupazione deve essere esattamente opposta
Parlare alla gente ritornare alla società e liberare la gente dalla rabbia e dalla paura questo è il compito storico della sinistra italiana in questa fase
Prima di lasciarci un'ultima domanda guardando al voto delle europee nel prossimo maggio
Il vice e il vicepresidente del Consiglio Dimaio dice a perdere sarà l'establishment europeo li manderemo a casa
Il vicepremier Salvini
Incontrò avvenne e ipotizza anche un'entrata nella partito popolare europeo Marchionne risponde se questi sono i miei avversari identificano in me un nemico ebbene io mi battevo in questa campagna elettorale contro di loro
In questa campagna europee che sta per iniziare che cosa è in gioco
E su che cosa le grandi forze si confronterà
Tutto e il gioco tutto
Elezione del maggio prossimo saranno le elezioni più che europee più importanti nella storia dell'Europa unità
L'Europa si gioca a se stessa
E naturalmente c'è un punto cruciale
Noi abbiamo da un lato i nazional populista
Il loro obiettivo è fare saltare l'Europa
Ridurla al minimo indispensabili un Europa minima
L'idea di fondo è ritornare all'Europa delle piccole patrie dei piccoli paesi in cui ognuno e insieme alleato è contrapposto all'altro i confini ritorno a diventare elemento fondamentale di una nuova dimensione dell'Europa
E un disegno drammatico
Più una ragione semplicissima vedete il mondo in questo momento a grandi protagonisti
Guardiamo il mondo per come si configura c'è ci sono gli Stati Uniti
La Cina
La Russia
Poi c'è l'Unione europea
C'è bisogno in questa completi
Dizione di avere grandi taglie di avere un corpo grande forte
Può pensare un singolo Paese europeo
Di chi competere con Stati Uniti Russia Cina
Sarebbe una partita già persa in partenza
Non è un caso che ambienti di questi segni con i paesi di queste grandi potenze tifano perché l'Unione europea fallisca
Noi invece abbiamo bisogno
Di un grande soggetto che sia protagonista della vicenda mondiale l'Europa deve esserlo sempre di più
Posso direttore dire una cosa che non vorrei apparisse
Particolarmente impegnativa lo è per ragioni economiche sì lo è per ragioni sociali sì
A mio avviso lo è anche per ragioni straordinariamente democratica
Pensiamo a questi tre grandi colossi del mondo uno e sicuramente democratico
Naturalmente ci sono studiosi americani io di recente un libro letto un libro di due studiosi americani il cui titolo è come muoiono la democrazia
I due studiosi chiamò lei visse Tiezzi Blatter Levinský non è Monica Lewinsky professore universitario
E parlano con una certa preoccupazione del futuro spesso degli Stati Uniti che sono stati e sono la culla della democrazia nel mondo
Gli Stati Uniti tuttavia solitamente saldamente democratici gli altri due Paesi Cina e Russia hanno un rapporto abbastanza problematico con la democrazia
Sei Paesi di grande tagliasse le aggregazioni taglia e parlare il mondo rimangono soltanto tre perché l'Europa cessa voi comprendete che c'è anche un problema di equilibri democratici del pianeta
Non è soltanto una questione che riguarda questo o quel confine europeo
La partita sarà conosceva ricchissima
E noi dobbiamo costruire il fronte più ampio possibile
Che sia un fronte convintamente europeiste
E tuttavia diciamoci una cosa con grande sincerità deve essere un fronte europeista per cambiare l'Europa
Se l'appuntamento e tra i nazional populisti che vogliono tra virgolette colpire al cuore dell'Europa e il resto del mondo
Che vuole lasciare l'Europa così come temo
Che i nazional populista si avranno gioco facile
L'obiettivo che noi dobbiamo avere esattamente quello riprendere i valori dell'europeismo
E tuttavia porre con forza l'idea che l'Europa così come deve essere profondamente cambiata
Vedete
Emblematica mentre io sono rimasto molto colpito dalla vicenda di qualche giorno
L'Europa fa uno studio
E interviene sull'ora legale
Ora voi comprendete che in questo momento pur essendo io molto attento al tema dell'ora legale ci sono questioni
Un pochino più impegnative in Europa e tuttavia ci si pronuncia sull'ora legale
Si chiede di avere una comune assunzione sull'ora legale
Mi sembrava sinceramente un poco esagerato e tuttavia alla fine ci sta
Si dice questo
E un minuto dopo si dice sì noi vorremmo l'ora legale uguale per tutti in Europa
Ma poi alla fine ogni paese fa come vuole ecco
Se questa è l'Europa che si contrappone ai nazionale populisti e difficile riuscire a Fitch
Noi dobbiamo invece mettere in campo un'idea di un'Europa che cambia profondamente
Non vi sembri un paradosso
Ma esattamente come l'uovo di Colombo
Rispetto a quelli che vogliono colpire al cuore l'Europa l'obiettivo che dobbiamo avere noi europeisti deve essere quello di rilanciare idea della unione politica e istituzionale per l'Europa
Non vi sembri una fuga in avanti noi oggi dobbiamo rimettere in campo idea non solo il sogno degli Stati Uniti d Europa
Contro coloro che vogliono colpire al cuore
L'idea dell'Europa la risposta non può essere che quella di rimettere in campo un grande progetto che dia il senso veramente che possibile conciliare
L'interesse nazionale e l'ammissione europea
Tutto questo lo si può fare soltanto se possiamo dall'Europa burocratica che discute a lungo e decide poco ad un'Europa che tiene conto degli interessi nazionali
Discute un pochino di meno criticità e tanto abbiamo bisogno che quei valori
Che oggi sono drammaticamente messi in discussione che quella idea di società aperta oggi drammaticamente messa in discussione abbiano finalmente un orizzonte politico
Vedete ad un certo punto
Un grande ministro degli esteri americano il segretario di Stato americano se non ricordo male direttore correggimi ricchi stringere disse
L'Europa è una potenza economica particolarmente rilevante importante può diventare qualcosa d'importante nel mondo
Datemi un numero di telefono per poter chiamare l'Europa
Ecco noi dobbiamo dare un numero di telefono l'obiettivo della prossima competizione europea
E costruire un'Europa che abbia un numero di telefono che sia veramente interlocutore nel mondo o l'Europa fa questo
O l'Europa rischia di non farcela
Voi comprendete qual è il senso allora di questa il mio fortissimo messaggio
Aggiungo infine direttore un'ultimissima cosa
I nazional populista italiani
Lavoreranno perché le elezioni europee
In qualche modo segnino un dato che per loro è fondamentale
Non c'è un'anomalia italiani ma è l'Italia nazional populista che ha aperto la strada a un'Europa nazional populista
Ed è per questo che se questa è la sfida io dico due cose semplicissime uno
Mettiamoci ventre a terra per parlare agli italiani
L'obiettivo del partito democratico
Non deve essere quello di una strategia per la riconquista del potere in Italia
Noi dobbiamo avere una strategia per la riconquista della società italiana
Prima vi è una società poi penseremo con chi fare il nuovo Governo
Lo dico trasmettendo un messaggio
Se qualcuno di noi si illude che a un certo punto ci chiameranno per dirci tornate a governare si sbaglia di grosso
Questo non succederà
Se noi non torneremo nel cuore del nostro Paese
Questo non succederà
Se noi non ritorneremo a costruire un rapporto di sentimenti con gli italiani
Non illudiamoci
Non ci sono scorciatoie
Quando si subisce lo scacco elettorale più drammatico degli ultimi decenni non c'è altra alternativa
Discutere
Decidere tra di noi ed è per questo che io sono perché si fascia un congresso e poi farlo il più rapidamente possibile e poi tornare a parlare con gli italiani
Non è un'altra strada e l'unico modo per sconfiggere i nazionale populisti e per sconfiggere il pericolo che essi rappresentano
Grazie a Marco Minniti assessore di Alice ospita tutti voi che se basta dicono