Il dibattito sulle riforme costituzionali - Lectio Magistralis del professor Enzo Cheli, ex vicepresidente della Corte Costituzionale

Grazie perde essere qui con noi questo pomeriggio la lezione del professore Enzo Cheli era una lezione che chiude un circolo
Che noi abbiamo dedicato alla riflessione sulla Costituzione della Repubblica nei settant'anni della sua della sua approvazione
Il fascicolo è stato aperto il dodici di gennaio scorso
Dalla lezione del professor Grossi presidente della Corte Costituzionale è andata avanti con le edizioni di Stefano Grassi di Paolo Caretti siamo particolarmente felici di chiudere questo breve citologico la lezione di Enzo Creti Enzo Cheli non ha bisogno di presentazioni
è uno tra più insigni giuristi
Dell'ateneo fiorentino prima dell'ateneo fiorentino di altri alterne italiani che ha svolto anche delle funzioni importanti come giudice della Corte costituzionale come presidente dell'autorità pelle comunicazione quindi è una figura solo fumosa nelle aule universitarie ma ben oltre le aule universitarie che ha svolto delle funzioni pubbliche di altissimo rilievo
Salt sorta tanto tempo della nostra accademie ciò nuora della sua presenza e della sua scienza e quindi oggi noi siamo particolarmente grati
Enzo per sacrificato un po'del suo tempo per dedicarsi a questa questa lezione senza aggiungere altro
Di passo la parola ne approfitto solo per ricordarvi che la prossima settimana Antonio Santarelli ok qui presente con nove avvierà quell'altro circolo anch'esso legato a un po'una ricorrenza sono settant'anni dalla programmazione
Dei diritti dell'uomo partirà questo nuovo ciclo sempre sul tema dei diritti questa volta non incentrata alcune specifica riflessione sulla nostra Carta costituzionale ma piuttosto su grandi temi
Dei diritti nella contemporaneità a partire da una riflessione naturalmente su quella che è stata la programmazione del quarantotto spero auspico che anche questo secondo ciclo abbia il grandissimo successo Petruccio
Questo primo ciclo e come dicevo ciò subito la parola al Professore Enzo Cheli grazie
Grazie Sandro
Quindi penso
Facciamo
Per penso che e che molti di voi avranno notato che oggi in sede politica
Nessuno o quasi nessuno parla più di riforme costituzionali
Anche nei programmi dei partiti che stanno concorrendo a questa campagna elettorale è difficile trovare indicazioni precise sulle riforme costituzionali alcune non ne parlano affatto alcuni hanno messo il tema molto molto in ombra
Perché questo accade
E a risposta che i più oggi tendono a dare e che questo accade come conseguenza diretta del referendum costituzionale del quattro dicembre due mila sedici
Un referendum e che a larga maggioranza col settanta per cento dei partecipanti aventi diritto e quasi il sessanta per cento dei voti validi
Annullo boccio
L'ultima grande riforma della nostra storia costituzionale
La riforma della seconda parte della Costituzione proposta dal governo Renzi e approvato dal Parlamento
Nell'aprile del Duemila sedici approvata con la procedura ordinaria normali di revisione costituzionale dell'articolo centotrentotto
Ora la spiegazione di questo silenzi attuale intorno alle riforme costituzionali certamente un fondamento
Però io penso che
Spieghi solo una parte della verità tutta la verità e in particolare non spieghi quali sono state le ragioni che hanno portato a quel risultato riferita
E io credo che queste ragioni non si possano trovare
Interamente nelle vicende politiche controverse della legislatura che si è appena chiusa cioè scende
Recenti ultimi degli ultimi governi degli ultimi tentativi ma vadano cercate più in profondità
Cioè vanno cercate nel percorso di quella storia che con tanta chiarezza verrà accettata illustrata dei tre lezioni precedenti che ora venivano
Che ora venivano ricordate
E allora cerchiamo di ripercorrere i momenti essenziali di questa storia prendendo come angolo visuale il tema delle riforme costituzionali
Parto da una prima osservazione
La Costituzione italiana con i suoi settant'anni di vita
E tra le costituzioni europee
Del secondo dopoguerra quella che ha battuto il record d'anzianità
E la Costituzione longeva o se vogliamo la Costituzione che aspetto meglio la provate tutte
Si noti che l'anzianità questo è un aspetto che mi pareva Paolo Grossi che va molto bene l'anzianità di una costituzione non è un
Non è un difetto ma un pregio perché la caratteristica naturale delle Costituzione quella di dura la cura durare nel tempo perché lo scorrere del tempo consente alle costituzioni di radicarsi nel tessuto sociale perciò di acquisire consenso e perciò di aumentare la loro forza
A questo proposito il richiamo alla Costituzione americana rispettare faceva proprio Paolo Grossi richiamo naturale oltre duecento anni di storia ma negli Stati Uniti nessuno pensa di chiamare cambiare
Il fatto
Mi scusi il fatto che la nostra Costituzione abbia raggiunto già questo livello di anzianità in questi settant'anni di vita
Non significa anche che questa Costituzione ha avuto una vita fa usciti al contrario
Proprio le lezioni che abbiamo al costato c'hanno dimostrato come in questi settant'anni di esperienza repubblicana la Costituzione italiana ha avuto una vita molto difficile e molto tormentata
Difficile tormentata perché nel momento della sua nascita al primo gennaio del quarantotto la Costituzione esiste ma solo sulla carta
Ma nella realtà mancavano la massima parte di quegli istituti di garanzia che erano la connotazione nuova
Del disegno costituzionale mancava la giustizia costituzionale mancava la corte
Mancava il Consiglio superiore della magistratura organo l'indipendenza dei giudici le regioni referendum abrogativo
Istituti che le forze politiche che avevano conquistato la maggioranza andrà prima legislatura diciotto aprile del quale
Do
Non avevano più interesse a realizzare proprio perché istituti di garanzia cioè istituti costruiti più per difendere le minoranze che per rafforzare la posizione dei governi cioè delle maggioranze ciò che aveva conquistato la maggioranza non aveva più tanto interesse a realizzare istituti operavano in senso contrario alla maggioranza
Questa situazione determino appunto è stato ricordato nei primi anni di vita la Costituzione quell'ostruzionismo della maggioranza di cui parlò in un saggio molto famoso
Piero Calamandrei determino cioè un congelamento della Costituzione
Che si prolungò fino alla fine degli anni Cinquanta addirittura vorrei dire fino agli anni Sessanta l'avvio del centrosinistra che determina un processo di progressivo scongelamento di questo
Impianto costituzionale perciò il processo d'attuazione alla Costituzione è stato lungo complicato e contrastato e ha impegnato addirittura il primi trent'anni di vita dalla Costituzione dal quarantotto alla fine degli anni si è
Ma quando questo processo viene praticamente a concludersi
Con l'attuazione dei maggiori istituti costituzionali è nata la corte il Consiglio superiore sono nate le regioni oramai la forma di governo alla forma di Stato quella che hanno tracciato costituenti
Ecco che in questo momento comincia subito aprirsi una linea critica
Nei confronti della Costituzione
Una linea cioè con critica proprio il modello fondamentali la forma di governo fu progettato tra il giardino
E questo percorso tattico si avvia proprio al momento della conclusione
Disegno attuativo verso la fine degli anni settanta e poi si sviluppa con fasi alterne per altri quarant'anni fino ai giorni nostri trent'anni per attuare quarant'anni per discutere su come
La messa in discussione
Delle linee di fondo dalla Costituzione che cominciano a emergere
Gli anni settanta messa in discussione dalla forma di governo parlamentare
Della forma di Stato regionale
Motivata dal fatto che alcune forze politiche ritengono questa Costituzione troppo garantista
Era nata in funzione garantista
Ma si dice i tempi sono cambiati nata d'Europa i governi dell'Europa sono più efficienti
I governi italiani nel quadro europeo sono i più instabili e il più inefficienti
Oggi si parla ancora di sessantadue governi in settant'anni cioè una media di durata poco superiore alla
E ecco che allora nasce questa critica di fondo alla costituzione ispirata all'esigenza di intervenire sulla forma di governo sulla forma di Stato per rendere di governi più stabili
Questo dibattito apre la strada Harvard tentativi di grande riforma cioè non riforme puntuali riferimenti a particolari articoli della Costituzione Maribor periferica niente rimpianti
E la seconda parte
Se lo stato di apre cioè processo critico di tentativi che si prolunga per quarant'anni del fino a oggi non è
Dopo il fallimento degli ultimi tempi
Allora lei cerchiamo di vedere i passaggi essenziali
Scusate scusa cerchiamo di vedere i passaggi essenziali di questo processo per cercare di capirne il senso storico
Approvazione proprio basta e va bene così sentite ma no io sentite va be
Ad io per lui e per ricostruire questo percorso trascuro proprio per esigenze di brevità
Tutte quelle proposte quei progetti di grandi riforme che sono nate in sede scientifica quello che viene più ricordato in uno del novantaquattro il gruppo di Milano guidato da Miglio che uno deve che parlava di spreco tardare la Costituzione per rinnovare tutto il sistema trascuro le proposte avanzate in messaggi dei capi dello Stato presidenziali quello che più mi ha ricordato il messaggio che suscitò forti polemiche nel novantuno di Cossiga trascuro le proposte dei gruppi di lavoro anche di quelli più recenti il gruppo di lavoro dei trenta esperti insediato dal governo Letta nel giugno due mila tredici che elabora una proposta che poi rimasta morta nel cassetto
Per concentrare l'attenzione sulle proposte più operative
Cioè sulle proposte che riescono a raggiungere una soglia di un avvio dell'attuazione o in sede parlamentare o in sede governativa quelle cioè che arrivano fanno un passo avanti oltre la teoria dice
Su questo percorso credo che si possa partire dal cosiddetto decalogo Spadolini mille novecentottantuno
Un decalogo in cui si parlava di rafforzare i poteri del governo centrale razionalizzando non modificando ma Lazio analizzando il governo parlamentari poco dopo in sede parlamentare cioè la commissione Bozzi quella prostituta dal l'onorevole Bossi ma non è riuscito a Tura che rivisita l'intero impianto della forma di governo e degli istituti di democrazia diretta ma poi non arriva nessuna conclusione perché la legislatura finisce lavoro si interrompe segue nel novantadue novantatré la commissione De Mita Iotti
Questa Commissione lavora in una situazione particolare la grande crisi dei partiti politici che nasce da Tangentopoli riprende le proposte della commissione Bozzi li accentua in senso maggioritario
Perché intanto si era avuto una svolta nel sistema attraverso i referendum elettorali che avevano bocciato re delle vecchie leggi proporzionali era nata e stava nascendo
La riforma cosiddetta Mattarella cioè il salto dal sistema proporzionale nel sistema maggioritario nelle leggi elettorali
E la i lavori di questa seconda commissione parlamentare rispecchiano questo clima
E il tentativo di costruire una forma di governo che il dialogo a un bipartitismo modello all'inglese
A no a un bipolarismo perché la situazione italiana è molto frammentata ma in direzione bipolarismo che poi porti a un bipartitismo cioè a due partiti
Che si possano alternare nel gioco del governo era questo il disegno diciamo un po'utopistico e stava la base questa passata poi si arriva a a al tentativo più radicali quello dalla commissione D'Alema commissione D'Alema
Che opera nel novantasette
E e e e lavora e già si era creata diciamo quelle i primi esiti dalla grande crisi del sistema politico e lavora su ipotesi più radicali cioè lavora sull'ipotesi di semipresidenzialismo all'italiana
E di neo federalismo cioè cercando di combinare due modelli modello francese il semipresidenzialismo il modello inglese del governo del primo ministro
Ma anche questa Commissione che arriva molto avanti che era partita anche da una revisione dell'articolo centotrentotto dalla Costituzione per semplificare il processo di revisione questa commissione fallisce perché tra le forze diciamo che lavoravano a questo Progetto maggioranza e opposizione
Si crea una rottura sui temi della giustizia e poi finisce la legislatura e tutto cade
Si giunge così AJ due tentativi più recenti di grande riforma che sono quelli che arrivano più avanti degli altri
Arrivano alla soglia più avanzata perché ottengono in Parlamento la maggioranza
Nelle due votazioni non la maggioranza dei due terzi nella seconda ottengono la maggioranza
Ma vengono poi bocciate tutte e due inseguire di referendum popolari si tratta della riforma
Varato l'accento trash tra nel due mila cinque ma bocciata nel referendum nel due mila sei la riforma del governo Berlusconi
E della riforma riforma questa del centro destra che mirava a rafforzare i propri i poteri del primo ministro si parla di premierato assoluto
E anche arricchire c'era di mezzo anche la presenza della lega arricchire il quadro dei poteri dei poteri regionali
Ma questa riforma viene appunto bocciata nel due mila sei il referendum del giugno nasce ultimo tentativo la riforma proposta dal governo Renzi votata dal Parlamento in seconda votazione nell'aprile
Per due mila sedici bocciata nelle referendum richiamava all'inizio il quattro dicembre del due mila del due mila sedici
Queste sono due grandi riforme
Che nascono da maggioranze opposte la prima di centrodestra e la seconda di centro sinistra però a guardarle bene dentro sono riforme che si possono considerare un po'speculare perché
Hanno molti contenuti simili anche se come accentuazioni diverse e hanno sostanzialmente un obiettivo identico rafforzare il potere centrale del governo a danno del quadro
Delle garanzie e dei sistemi di tutela delle opposizioni e delle minoranze
In questo quadro di grandi riforme fallite l'unica grande riforma che giunge in porto nel due mila uno
E la riforma del Titolo quinto dalla Costituzione una riforma voluta dal centrosinistra alla fine della legislatura votata in condizioni un po'drammatiche riforma che supera la linea referendaria
Ma che poi
Manifesta un risultato para fallimentare nella sua applicazione prima perché è una riforma che rimane incompleta
Non non non viene definita in tutte le linee su cui si era lavorato all'inizio e secondo perché è una riforma che suscita molte controversie
Nel sistema di ripartizione tra Stato e Regione su queste controversie deve intervenire ripetutamente la Corte costituzionale
Grandi pezzi di questa riforma cadono altri vengono riaggiustare atti attraverso una giurisprudenza della Corte costituzionale perciò questa riforma il risultato di una combinazione
Tra una volontà parlamentare una giurisprudenza della corte
Costituzionali
Ora tutte queste grandi riforme quando sono state proposte votate hanno suscitato grandi divisioni fra le forze politiche in Parlamento e nel Paese
Ma tutte avevano alla base
La scelta in un'alternativa di fondo
Anche se poi la gradazione storica è stata diversa nelle varie stagioni
L'alternativa era quella è ancora quella tra governabilità e rappresentanza
Coloro che sostenevano e ancora sostengono la governabilità
Ritengono che il vero difetto di fondo dalla Costituzione italiana
Risieda nella presenza appunto di governi instabili e poco più efficiente
Per cui la riforma deve puntare a rafforzare i poteri del governo centrale riducendo lo spazio dei contropoteri che frenano l'azione del Governo del Parlamento che controlla il governo e delle autonomie
Coloro che sostengono e si spirare Dinho posta quella della rappresentanza partono dall'osservazione che il vero problema non è riformare la Costituzione ma attuarla
Attuarla nel suo disegno originario che è rimasto incompiuto
Perché già la Costituente con il famoso ordine del giorno per rassicurando si era scelta la firma di governo parlamentare ritenendo inadatta alla situazione storica italiana e il presidenzialismo
E il sistema direttoriale e si diceva governo parlamentare ma comunque i correttivi
Che consentano di avere
Stabilità di governo governi efficienti questi correttivi in realtà poi non sono mai stati varati e allora
I sostenitori della tesi rappresentanza dicono no non riformare la forma di governo parlamentare ma razionalizzarla sulla linea originaria della Costituente
E qui allora il problema
Il problema di
Dare stabilità ai governi contrapponendo però i governi e parlamenti forti parlamenti forti nella legislazione parlamenti forti nelle controllo poteri decide l'attività di controllo che il Parlamento ha progressivamente si è visto erodere progressivamente progressivamente perso
Dal momento che la prassi che si è sviluppata in questi ultimi quarant'anni ha spinto sempre più il Parlamento in una posizione marginale
Sia nell'esercizio dei poteri legislativi l'eccesso della decretazione d'urgenza da parte del governo
Sia nell'esercizio delle funzioni di controllo i famosi maxiemendamenti voti di fiducia sul maxi emendamenti che è un modo per svuotare il dibattito parlamentare e la capacità di decisione per il Parlamento
E allora le due posizioni valorizzare al Governo la governabilità a danno della rappresentanza perché sono c'è una dialettica al fondo di questo o valorizzare mo'riformando radicalmente la Costituzione o valorizzare la rappresentanza cioè il parlamento ottenendo
Beh nelle mani del Parlamento sul governo valorizzando e diciamo aggiustando assestando
Il modello originario della costituzione
In questo contesto
In questa alternativa di fondo l'unica grande riforma che è arrivata in porto non è una riforma costituzionale ma la riforma elettorale quella di cui si parlava prima
La riforma elettorale del novantadue e del novantatré la riforma legge Mattarella
Ha avuto l'impatto diciamo forte di una riforma costituzionale
Perché ha cambiato sostanzialmente il funzionamento della forma di governo abbandonando quella che era l'idea originaria che il day reggeva tutto l'impianto costituzionale e la forma di governo parlamentare cioè il proporzionalismo la distribuzione del potere in proporzione alla forza nel Paese
Per scegliere imboccare la via del maggioritario cioè la via della governabilità
Perciò in questa diciamo lotta tra governabilità e rappresentanza le grandi riforme costituzionali non ottengono nulla ma c'è una grande riforma elettorale del novantatré che
Cosiddetta legge Mattarella che ottiene dei risultati anche se badate bene e questo è una connotazione costante di tutta la legislazione italiana allora oggi si tratta sempre un modello misto
Cioè non c'è mai una forza così radicale da imporre un modello sicuramente maggioritario sicuramente proporzionale si gioca sempre a diciamo equilibrare le due finalità
Nel Mattarellum il cosiddetto Mattarellum ci sono tre quarti maggioritari cioè collegi uninominali un quarto proporzionale
Quando nel due mila cinque si cambia la legge elettorale con la legge Calderoli il cosiddetto Porcellum si rovescia la situazione nel senso che si scelga un modello proporzionale massime The Sopranos grossa carica maggioritaria
Dando un premio di maggioranza la forza che ottiene maggior numero di voti indipendentemente da quanti da da una soglia di ingresso da quanti sono i voti ottenuti i partecipanti al voto
Una maggioranza molto robusta un Parlamento pari al cinquantaquattro per cento indipendentemente da quanti Pulzetti bassa che abbiamo tenuto un voto in più degli altri
Anche questo è un modello misto
Su questo mode questo modello regge le elezioni del due mila sei del due mila otto e del due mila tredici fino all'ultima legislatura ma dopo le ultime elezioni viene colpito da la sentenza della Corte costituzionale la sentenza numero uno del due mila quattordici che abbatte il premio di maggioranza
In quanto non legato a una soglia minima di ingresso e tale da alterare il rapporto tra Paese reale e Paese le a
Stessa sorte capita al tentativo di riforma che segue a questa sentenza cosiddetto Italicum proposta dal governo Renzi anche su questo si abbatte la scure della corte sentenza trentacinque dello scorso anno nel due mila diciassette
Qui quello che viene colpito il punto di fondo di questa riforma dell'Italia in quel ballottaggio cioè avere comunque tra i due maggiori partiti una corsa finale che consente voi un premio di maggioranza al partito vincente anche in questo caso la Corte dice il rischio di alterare il rapporto tra Paese legale e Paese reale troppo alto ballottaggio cade letali comma
Che era del resto legato alla grande riforma della seconda parte della Costituzione due cose complementari non entra più in funzione si arriva così all'ultima legge
Diciassette dicembre due mila diciassette legge centosessantacinque a due mesi di vita
E la legge cosiddetto Rosa bellum su cui oggi si stanno impegnando per le forze politiche in questa campagna elettorale legge difficilissima e misteriosissimo
Sono misteriosi motivi che ne hanno determinato sono incomprensibili e impossibili da valutare i risultati che potranno dare tutti i tentativi che sono stati fatti finora dagli esperti delle situazione elettorale hanno solo dimostrato una cosa questa legge non è mai stata applicata in nessuna parte del mondo in un modello analogo
Sì è pizzicato qualcosa da modello tedesco ma poi si è cambiata lignea
Si è preso qualcos'altro dal Mattarellum rovesciando lo perché il Mattarellum era tre quarti nel nominare un parto proporzionale qui e tre sessantaquattro per cento
Proporzionale trentasei per cento uninominale cioè il maggioritario cioè per si è rovesciato il misto del mattarello però il risultato la legge talmente complicata io credo che anche darà luogo a molte controversie anche in sede di espressione del voto
Che per il momento come è stato detto per tutti i partiti a una lotteria non si sa quale risultato potrà dare le valutazioni
Su questa legge le faremo accorsi acconti a conti fatti
Ecco se questo è lo stato delle cose
Che senso si può dare
A questa vicenda cioè a questa catena di fallimenti delle grandi riforme che senso si può dare
Quello che e si deve dire che queste grandi riforme hanno le due ultime grandi riforme
Una del centrodestra o del centrosinistra hanno coinvolto nel giudizio negativo tutto l'arco degli schieramenti politici quella il centrodestra è stata diciamo bocciata si può dire non si sa
Dallo schieramento di centro sinistra quella del centro sinistra è stata bocciata non si sa ovviamente perché i voti non è che si possono andare a vedere ma si presume da uno schieramento grosso modo
Di centro
Di centro destra perciò due tentativi opposti
Che hanno portato alla bocciatura di grande riforma che ha impegnato nell'arco di dieci anni dal due mila sei al due mila sedici tutto l'arco delle forze politiche di centrodestra e di centrosinistra
Allora
E difficile dare una risposta sulle cause di questi insuccessi dicendo una la riforma della destra un'altra il fondo alla sinistra no perché il no è stato da una parte è stato dalla
Io credo che per analizzare la regione di questi successi centrando l'accensione su i casi più avanzati cioè le due grandi riforme nel due mila cinque del due mila sedici
Le ragioni vanno ricercate sicuramente sul piano politico e sul piano tecnico
Ma le vere ragioni a mio avviso vanno trovate sul piano storico sul piano della storia che abbiamo ascoltato poco più in queste elezioni e vediamo perché
Piano politico
Le ragioni del fallimento di queste due grandi riforme
Probabilmente vanno ricondotte al fatto che ambedue sono state elaborate anche per dichiarazioni espresse di che le proponeva dei presidenti del Consiglio che proponevano
Come per esigenze di politica governativa non per esigenze di politica costituzionale c'è una differenza di fondo tra la politica governativa elaborata dalle maggioranze
E la politica costituzionale che non deve essere espressione delle maggioranze ma deve essere espressione dell'unità
Del paese ora con queste riforme risultava abbastanza evidente e veniva anche dichiarato che il fine più immediata era quello di rafforzare la maggioranza e il Governo
Il governo in carica in particolare
E non tanto quello
Tipico delle politiche costituzionale di guardare sulle lunghe distanze sulle generazioni future per migliorare la macchina
Complessiva di funzionamento dello Stato e questo è un punto in contrasto con la natura propria di tutte le costituzioni
Perché le Costituzione hanno per compito naturale è proprio quella di porre le regole comuni del gioco politico ma se si gioca una partita tra forze contrapposte le regole devono essere accettate da ambedue le forze ora è vero che è impossibile nelle democrazie moderne arrivare all'unanimità sulla Costituzione però bisogna perlomeno uscire
Dal
Discesa Scinto cura degli interessi del Governo e della maggioranza perciò è già un errore politico che siano i governi e non i parlamenti
A presentare un progetto di riforma e rimane ancora un ruolo politico poi di arrivare a una votazione su cui la maggioranza si divide radicalmente dalle opposizioni perché le regole del gioco devono essere di fondo accettate
Anche dall'opposizione questo sul piano politico sul piano tecnico
Io credo che le ragioni dell'insuccesso della riforma qui costituzionalisti vanno analizzate già mi pare che il abbiamo molte ragioni probabilmente vanno ricondotte proprio al fatto alla struttura della grande riforma
Cioè al fatto che con la grande riforma in uno stesso contesto normativo sì regolano cose e istituti molto diversi credito l'ultima riforma è stata bocciata e il Senato e il che nelle e le province e il procedimento legislativo il tutto nello stesso contesto prendere o lasciare e e allora e qui sì il paese si trova davanti a prima testi complessi difficile da valutare anche nei loro effetti tecnici poi a proposte che condivide a proposte che non condivide a assoluzioni chiaramente fondate pensata so all'abolizione del Cnel alla riforma delle Province ha altre invece
Le le varie procedure legislative che venivano indicate nell'ultima riforma che era un modo per complicare non per semplificare il processo legislativo
Alcune discutibili dorme molto chiare che uno capisce leggendo il testo il nome molto scura che che fanno rinviano e uno non capisce
Ecco allora direi che anche qui si è violato un elemento naturale delle costituzioni se le le costituzioni sono del patti sociali di patti sociali contratti sociali
Che legano i cittadini alle istituzioni del proprio Paese le riforme di questi patti devono essere enunciate informe chiare comprensibili e non tali da quarta area lavoro onta del cittadino che deve scegliere
E questo porta
Diciamo invocare una strada che non è quella delle grandi riforme
A meno che ci sia nel Paese una maturazione tale su una riforma organica che convince in tutte le sue parti
Ma sì nello stesso contesto si mettono getti diversi e si fa una presentazione al Paese
Di un testo disomogeneo parte buone in parte cattivo parte discutibile in parte compromissorio in parte chiaro in parte oscuro è evidente che è il risultato di chi deve votare e non ci sto no
E allora direi che questo da un'altra indicazione sulle possibili riforme del futuro
Forse nella situazione proprio italiana che ancora situazione un Paese profondamente diviso
Le grandi riforme non sono la strada natura la strada naturale si può arrivare risultati analoghi ma dando ai cittadini la possibilità di scegliere caso per caso
Con riforme puntuali che tocchino i singoli istituti in modo che ognuno possa valutare il pro e contro di quell'istituto
Ma le ragioni dicevo a mio avviso che hanno contribuito all'insuccesso di queste riforme più recenti vanno oltre la politica
E vanno oltre la tecnica e sono ragioni che affondano le radici proprio nella storia
Nella storia di questo Paese
Io penso infatti è quando si affronta una riforma costituzionale di vasto impianto c'è una grande riforma come queste che sono state tentate
La prima valutazione da fare riguarda non quale riforma fare come farla ma riguarda perché fare fu perché fare la riforma e questo perché è prima di tutto legato a un giudizio sul rendimento storico che quella Costituzione che si vorrei informare avuto rispetto al Paese
E allora qual è stato il rendimento storico di questa nostra carta costituzionale che era la prima ragione da valutare per riformarla nella sua integrità oppure di non riforma o di riformarla sono in singoli
Qui bisognava distinguere bene ciò che in questa Costituzione storicamente nell'arco di settanta anni ha funzionato bene e non va toccato
Da ciò che non ha funzionato bene e perciò è giusto
Riformarlo aprire un discorso di riforma questa linea distintiva sul rendimento storico ciò che ha funzionato da ciò che non ha funzionato non è stata valutata correttamente dalle forze politiche che hanno proposto queste turismo
E io direi che il corpo elettorale magari inconsapevolmente
A Espresso una maturità rispetto al giudizio da da su questa Cicogna distintiva che le forze politiche avevano trascura
Che le forze politiche avevano trascurato
E questo ha portato alla bocciatura
Il corpo elettorale cioè con queste sua trasversale valutazione negativa delle grandi riforme che che si voglia dire per mettere un po'ma un'ombra su questa che è stato uno schiaffo alla classe politica i Parlamenti diciamo pure insomma il Paese ha schiaffeggiato da destra e da sinistra il Parlamento e la classe politica questo non c'è più
Ecco la casa politica cerca un po'di oscurare i questi risultati ma mi pare che sia chiaro che in sede storica il Paese ha finito magari inconsapevolmente per valorizzare un dato preciso
Che attiene proprio la storia di questa Costituzione di cui stiamo parlando
E il dato è questo che questa Costituzione
Pur col suo tasso di invecchiamento settant'anni che però non deve spaventare per le ragioni che dicevo all'inizio e pur con tutte le fragilità che ha manifestato certamente sulla funzione di governo ha manifestato forti fragilità proprio degli atti
Al disegno originale è stata nel complesso e paese lo ha avvertito e la condiviso una buona Costituzione
Che ha avuto un elevato rendimento storia vorrei dire un elevatissimo rendimento storie probabilmente sono poche le costituzione al mondo dare diciannovesimo secolo oggi che hanno avuto lo stesso rendimento storico po'con tutte le fragilità che aprono il discorso delle riforme di una Costituzione come queste
Perché ha avuto questa altissimo rendimento storico
La ragione di questo rendimento va vista mi avviso nella lungimiranza del patto originario che ha dato luogo a questa Costituzione
Il rendimento storico è stato elevato
Perché la costituzione in questi settant'anni ha consentito di realizzare i due obiettivi di fondo che costituenti si ponevano
Quando iniziavano il loro lavoro e che poi serve leggete gli atti della costituente come li invitava Paolo Grossi a fare individuate subito
Il primo obiettivo era quello lavorando sulle rovine di una dittatura e di una guerra
Bisogna prima di tutto tenere unito un Paese diviso
Il primo obiettivo che i costituenti seguono e che consente costituenti di superare le barriere ideologiche il paese si sta sfasciando
C'è il rischio lusso parla ad esempio il rischio di una nuova guerra cioè se si fa il presidenzialismo cioè la guerra civile diceva russa per l'Inter
Ecco il il in un Paese diviso
Da fratture così profondi economiche sociali politiche ma pensate le fratture gli oggi proiettate in quelle dell'immediato dopoguerra dove ancora c'è il discorso fascismo antifascismo monarchia repubblica cattolici
Laici insomma potete immaginare ecco un Paese profondamente diviso che rischiava la frantumazione del separatismo che che cominciava
La pensate le conseguenze dell'attentato a Togliatti insomma e quel clima che era il primario proverà poneva ai costituenti come primo obiettivo tenere unito il Paese
Indipendentemente dalle posizioni politiche ideologiche profondamente divise che contrapponevano
I tre schieramenti lo schieramento diciamo cattolico democrazia evita schieramento social comunista e frazionato il minore lo schieramento di tradizione liberale
Perciò il primo obiettivo teneri unito un Paese diviso il secondo predittivo
Costruire una democrazia di stampo un nuovo che non fosse più lo Stato di diritto dell'età risorgimentale ma che combina se lo Stato di diritto con lo stato sociale
Democrazia che proprio per le divisioni profonde del Paese sul terreno economico e sul terreno sociale non poteva nascere immediatamente ma doveva radicarsi gradualmente
Ad esempio attraverso il potere giudiziario un potere giudiziario indipendente una Corte costituzionale in grado di aggiornare un testo costituzionale tutte le cose che qui sono state raccontate
Nelle elezioni precedenti perciò due obiettivi di fondo se li leggete gli atti della Costituente tenere unito un Paese diviso primo degli obiettivi
Secondo radicare con gradualità una democrazia di stampo nuovo che combinarsi i principi liberali dello stato di diritto quei principi sociali
Dello stato dello Stato dello stato sociale
Questo
Obiettivi e si legavano al fatto
Che all'interno della Costituente era nato dicevano i critici allora un compromesso
Ma Ruini che presentava il progetto di Costituzione dice chiamatelo pure contro ma anche Togliatti ci chiama Adro compromettere altare un patto è un patto di buona fede
è un patto che aveva unito le tre culture fondamentali che avevano concorso alla costruzione unitaria della Lazio
Partendo fino da dalle origini del Risorgimento lui tavoli ritrovate nel Paese
La cultura liberale la cultura cattolica la cultura socialista queste culture che la guerra aveva e la dittatura aveva diviso ancora di più le lo sviluppo del Paese la miseria aveva ancora più però si riuniscono su questa esigenza
Teniamo unito questo Paese teniamo unito questo Paese diviso e costruiamo su questo Paese diviso una democrazia cosa che non è facile
Perché le democrazie nascono e funzionano bene nei paesi uniti nei Paesi dove ci sono consenso sulle regole di fondo sull'ideologia di fondo sui valori di fondo quando c'è una divisione profonda
Sull'ideologia e sui valori le democrazie rischiano sono a rischio
E i colpi di mano di chi prende la maggioranza sono sempre un po'in agguato allora il rendimento storico elevato di questa Costituzione sta in questi frati in questi settant'anni
Questi due obiettivi sono stati realizzati il Paese rimasto unito pur con le sue forti divisioni oggi sono diverse da quelle originali ma sono sempre forti però paese legge è un mito le istituzioni Recco L'Unità
L'unità del paese e la democrazia direi grazie
Ai poteri di garanzia io metto in primo piano la corte mettono i giudici ordinari metto
Metto anche il capo dello Stato nell'interpretazione evolutiva che ha dato i vari capi dello Stato hanno dato la Costituzione
E la democrazia si è radicante ha gradualmente pensata lo stato delle libertà nel mille novecentoquarantotto andate a vedere
Lo Stato libertà oggi l'Italia in Europa è uno dei Paesi anche dal punto di vista delle statistiche nazionali le statistiche a volte si fanno sul terreno libertà in uno dei Paesi dove le libertà sono più presenti più radicate più rispettati e perciò i due obiettivi di fondo
La storia ha dimostrato che sono stati realizzati allora in presenza di questa valutazione forse inconscia che il corpo elettorale dava di fronte alla grande riforma ha prevalso la sensazione che bisognasse andar piano sulle grandi riforme se il rendimento storico era buono perché di colpo cambiare tutto andiamoci piano scegliamo quel che vede da quel che male evitiamo salti nel buio
Evitiamo attraverso salti nel buio il rischio di avere sulle prospettive dell'involuzione autoritaria perché finché il Paese resta diviso il rischio di involuzione autoritaria ci può sempre essere non credo che sia stato una valutazione consapevoli di tutti ma probabilmente i popoli reagiscono diciamo secondo flussi
Anche così no non tanto razionali distintivi ma che poi rispondono esigenze culturali profonde cioè il Paese ha sentito che questa Costituzione
Sì possibili formali e giusto anche riformare io credo ma nelle linee portanti ma di fissi e quando si toccano i nodi essenziali di quel patto originario che è quello che ha consentito poi di tenere unito il Paese
E allora si toccano i nodi essenziali che presentano poi delle rotture rischiose la reazione Meglio no meglio tenersi l'usato sicuro come si dice
E allora se così è se così è quale sono le conclusioni da trarre da questo
Percorso che accettato un po'di ricordare a mio avviso ci sono tre conclusioni dai tre
La prima conclusione e che non risponde affatto a verità l'osservazione che molti fanno e hanno fatto in passato per cui le riforme costituzionali in Italia non si possono fare sono impossibili prima perché c'è una procedura di revisione troppo complicata troppo garantista e poi perché il Popolo per istinto è conservatore non vorrei novità
Questa è un po'la spiegazione che abbiamo sentito molto dopo l'esito del referendum abbiamo sentita da sinistra abbiamo sentito destra
Io credo che questa sia una c'è un'osservazione assolutamente infondate perché non tengono conto in questi settant'anni la Costituzione è stata cambiata ventiquattro volte mica un ventiquattro volte
E il procedimento di revisione costituzionale che si ritiene tanto difficile e complessa è stato utilizzato quaranta volte
Senza dar luogo a particolari difficoltà particolari problemi ma perché non sono nati i problemi e sono andate lisce queste riforme alcune erano certi prima perché erano chiare si sapeva con chiarezza quello che si voleva e secondo perché e erano state erano state spiegate erano state spiegate molto bene ma prima di tutto perché erano riforme su norme puntuali che si capiva benissimo si potevano leggere
E e che avevano un loro contenuto omogeneo loro contenuto puntuale voce che badate non non sono state riforme
Il piccolo calibro voi pensate che con la procedura centotrentotto in questi settant'anni si è riformato la durata delle Camere la prima riforma si ridusse la durata del Senato
Se riformato la giustizia costituzionale la competenza della Corte sui processi penali del
Dei ministri se riformata di un'unità parlamentare se riformate abolita in tutti i casi anche nella Codice militare la pena di morte se valorizzato all'eguaglianza dei sessi
Se affermato di norme e principi del giusto processo che non è uno scherzo ecco ciò sono riforme di grande peso di grande impatto ma che nascevano da un dibattito sgarro
Che poneva al popolo alternative molto precise
E molto ben giustificato
La seconda conclusione che mi pare così degli alla prima
Che si può trarre e queste
Non risponde a verità anche l'osservazione che è nata subito dopo l'ultimo referendum per cui
In base a questo referendum per naturale istinto di conservazione di rifiuto della modernità che il paese ha
Di riforme meglio non parlare almeno per due generazioni e questo è un po'direi l'effetto che oggi si vede nei programmi dei partiti riforma costituzionale portano posti meglio non parlare
Ora anche questo è assolutamente
Contrario alla realtà perché io penso che c'è una riforma costituzionale si presenta utile e necessaria riforma fatta
Però va fatta bene
E farla bene significa
Tenere conto prima di tutto della storia di questo Paese del consolidato storico che di cui il corpo elettorale è stato interpretato in questi referendum
E poi evitando gli errori che sono stati commessi nel passato l'errore politico di usare strumentalmente una riforma costituzionale per un progetto
Di governo
E l'errore tecnico di presentare
Grandi disegni disorganici che impediscono poi i cittadini che vanno a votare nel referendum di scegliere quello che che amano da quello che non non amano e non vogliono USA perciò io direi
Evitando gli errori del passato e ma l'errore fondamentale è quello di avere dimenticato la storia del paese eccetera dimenticato
La forza del radicamento iniziale di questa Costituzione evitando errori del passato riforme utili e necessari ci sono e direi che è giusta affrontarne già dalla prossima legislatura ammesso che ci siano del beneficio che prevalga il buon senso sulla contrapposizione radicale delle posizioni torna riforma assolutamente matura necessaria livellare il il il corpo elettorale dal calore del Senato che senso ha oggi che la Camera vota diciottenne il Senato cinque non ha più senso una cosa da
Probabilmente un passo più avanti anche quest'anno l'esigenza che era presente una riforma Renzi Napoli formulata male
Differenziare il ruolo delle due Camere senza squalificare il Senato a un livello sub costituzionale come si faceva con il meccanismo elettorale
Che veniva adottato il Senato un'altra riforma necessaria riequilibrare meglio i poteri tra Stato e Regioni che veramente danno ancora luogo Roma forte ha una forte conflittualità perciò riforme necessarie o utili ce ne sono ce ne sono moltissimi si tratta di affrontarle col passo giusto col metodo giusto con la tecnica giusta
In modo che possano superare tutte le barriere non eccessive ma normali in una Costituzione rigida come la nostra segnate dall'articolo centotrentotto infine c'è una terza conclusione
Che per me la più rilevante anche se forse la più tris
Ed è che in ogni caso quando si parla in un Paese come il nostro di riforme costituzionali bisogna evitare di eccedere in ottimismo
Cioè di pensare che le riforme costituzionali possano risolvere tutto
Molte di queste grandi riforme sono state presentate sotto il segno con questo cambia tutto finisce ma e comincia il bene nasce sole e finisce la notte
Questa è una visione profondamente sbagliata se riferita a un paese un paese come il nostro a un paese come il nostro
E stata usata spesso direi della classe politica il tema delle riforme costituzionali proprio per nascondere inefficienze scivolamento
Della classe politica quando si crea una situazione di crisi che si buttava sul piatto riforma intanto il Paese pensava tese per nascere un nuovo mondo tutto positivo e tutto bello
In realtà se andiamo esaminare a fondo quelle che sono le vere disfunzioni della nostra vita pubblica del nostro impianto costituzionale non vediamo che queste disfunzioni
Non dipendono dal cattivo funzionamento dei congegni costituzionali
Che restano nei loro nei loro snodi essenziali restano proprio per il dosaggio che ne fu fatta all'inizio
Restano congegni ben costruiti ben operanti ebbene equilibrati naturalmente si tratta di gestirli con saggezza
Ma il modello un modello ben costruito solito vibrato qui parlo della forma di governo parlamentare parlo della forma di Stato regionale
Ma i difetti più gravi le disfunzioni più grandi
Del sistema che abbiamo registrato specialmente negli ultimi due decenni non nascono tanto dalla cattiva costruzione della macchina costituzionale
Ma dalla cattiva qualità del carburante che deve far andare la macchina costituzionale
E questo carburante che fa andare la macchina il carburante della politica il carburante che elaborano i partiti
Allora e al di là delle riforme costituzionali certo sono utile quando sono utili vanno fatte vanno fatte bene anche rapidamente
Però bisogna tener conto che i difetti di fondo del sistema non riguardano la macchina ma riguardano il carburante che fa andare la macchina cioè la vera crisi italiana non è dell'impianto costituzionale e nel sistema politico i partiti quando hanno proposto le riforme hanno cercato di nascondere questo elemento buttando tutta la responsabilità sulla Costituzione ma in realtà i difetti di fondo sono difetti del sistema politico che mettono in gioco le leggi elettorali questa legge probabilmente dopo la prima prova andare fatta mettono un gioco il funzionamento interno dei partiti dove il metodo democratico l'abbiamo visto in questi giorni è completamente trascurato mettono in gioco il finanziamento dei partiti che resta ancora una grande incognita che gioca pesantemente sui tutto il sistema corruttivo del Paese
Mettono in gioco la corruzione che inquina una parte del sistema amministrativo Italia quindi
Collocata su posizioni molto sgradevoli rispetto al quadro
Al quadro mondiale
Perciò al di là e prima delle riforme costituzionali e cose veramente necessarie sono riforme dalla politica che richiedono buone leggi elettorali una buona legge sul funzionamento dei partiti politici e gli altri paesi la Germania l'ha fatta subito dall'immediato dopoguerra ha fatto la Spagna in Italia non si è voluta fare per timore che poi i governi mettano il naso impreparati ma i partiti se non funzionano
Capita questo che in greco panorama Hakkinen costituzionale perché producono un carburante che non fa andare bene la macchina
Buone leggi sono partiti una buona riforma dell'amministrazione questi sono ancora riforme necessari utili che credo andrebbero affrontate in tempi molto stretti
Naturalmente sono tutte riforme che si possono fare con legge ordinaria non con riforma costituzionale ma tutte hanno alla base la riforma delle riforme cioè il miglioramento
Del costume politico che significa miglioramento tra qualità della democrazia
Ma parlare tra qualità democrazia sposta il discorso fuori delle riforme costituzionali grazie
Ringraziamo professor Cheli per questa analisi così equilibrata così pacata su un tema che fino a ieri è stato così caldo quindi fra la grande equilibrio affrontato temi delicatissimi
E l'ha fatto con la finezza che gli è consueta intellettuale e di profondo conoscitore dei meccanismi costituzionali che le proprie io credo che
Un po'di spazio al dibattito lo potremmo potremmo lasciare se ci sono delle domande
Delle questioni
Prego
Le fronde
Profondamente
Qua già presentato
E come
Prenderlo fa
Il ruolo
Rimandando giustamente
Un modo essenziale funzionamento
Va domande
L'ultimo consigliere più
Sotto l'arco quello che
Sulla strumentale
Che
Primi anni novanta sono state invoca realtà le difficoltà e la bonifica
Biscotti
Esprimo
Giustamente
E ma
Questo
Comunque che uomini
Inutile
Qua c'è darsi
Sostanziale contro partiti politici motivo per
Due fu
Due mila sette due mila sedici sono state bocciare e o
Ordine a scoperte ciò
Deve verificare la strumentalizzazione come erano due profonda coerenza e il fatto che queste riforme non consentissero
Ventotto voti e la espressione di V in giudizi lungo ora devo
Faccio
Poi sarà
Pian piano si impose il prodotto
Terzo convergenti generica sta nel fatto che anch'io profondamente convinto che
C'è stato o l'opposizione dosaggio
Indicazione
Contemporanea Rita Maurino e quindi cose
Che accanto a questo
Un uomo della
Innalzare
Indicato come come luogo per allora dovrà cioè
Mario
Questa
Affida infatti selvaggio alla costituzione versato
Da ma dico prima dell'estate poi quindi ma cosa
Il primo ci troviamo di fronte forse è un paio continua dire una saggezza dovuto paese caricato distinguere leva delimitata
Ma nuove bisogno di
Quelli che hanno prima no ma capacità Gatti Massimo
Che cosa ma verrà domani dove
De quattro i cioè la allora
Salve larga
A quindi c'è anche dove una delle icone grosse quella campana nove ma mancava classico
E dato
Perfetto si è
Queste
Bontà
Di altro tipo abbiamo
Forme dovrà
Nei
Sconvolgente
Nessuno sa che ottantatré è stata fatta una riforma che pone di fare di fronte ad un interrogativo che nemmeno gli stessi fatti una Santa allora nuove ma di praticamente azzerato svolgo elettorale credo di fronte a visto disastro questo sfascio
Sa ma anche coerenza chiesa
Allora
Ma non
Il discorso che condivido solo l'interrogativo sul futuro è
è terribile io credo che andiamo incontro ma sono sensazioni a una fase estremamente confusa
Ma le grandi cose le grandi scelte nascono poi dalle frasi confuse naturalmente c'è un forte rinnovamento generazionale
Si dedichi insegna nell'università lo vede se ne rende conto sono le vere rivoluzioni stanno nascendo lì nelle nuove generazioni nei nuovi strumenti della comunicazione
Queste sono perciò dovremo affrontare noi siamo oramai purtroppo potenziali una fase oscura sgradevole confusa ma sarà la fase diciamo così costituente del nuovo
Parlare oggi di costituente lo trovo estremamente rischioso perché significherebbe mettere le mani in una Costituzione che ancora regge nel momento più confuso del Paese
Ma al momento che questa confusione prenderà forma specie attraverso le nuove generazioni
Io penso che insomma se oggi il difetto fondamentale come tu io sai quanto lo condivido e all'interno dalla vita dei partiti
Ricordiamo le le le le vicende di Tangentopoli insomma nel giro di pochi mesi partitici
Si dissolsero poi dopo sono rinati dice sfondo la classe politica non è cambiata tanto da allora
Però ho l'impressione che anche oggi siamo arrivati a un punto in cui questa dissoluzione imminente e allora a questo punto ci saranno generazioni nuove che io spero possono lavorare con con il senso della storia perché la storia di questo Paese è una bella storia devo dire anche se non tutti lo condividono
La storia repubblicana italiana è una storia esemplare è una bella storia nonostante le classi politiche
Non buone abbiamo avuto il che vuol dire che qualcosa di buono nel tessuto coscienza se non si poteva avere una buona storia con una cattiva classe politica vada prego
No
Quindi manca
La
Da ora
Nelle aree
Alla base di questi problemi sono più problemi di costume che di legislazione però la legislazione possono poi favorire il costume la legge sui partiti è stata sperimentata come dicevo in Germania è stata sperimentata in Spagna
Per quel che riguarda l'Italia nella vasca legislatura che si è chiusa il problema è stato affrontato dal Parlamento ci sono state una serie di audizioni molte audizioni
Ci sono state una ventina di progetti di legge e alla fine diciamo nell'estate dello scorso anno
E addirittura nato un progetto che ha combinato i vari progetti e che aveva qualche possibilità di arrivare quali sono i punti chiave dei punti chiave che in natura dare prima di tutto ai partiti oggi partiti sono associazioni diritto privato e esercitò delle grandi funzioni di rilevanza pubblica allora i partiti devono
In un certo senso sottoporsi a un processo di trasparenza pubblica allora il primo passo che fanno questi progetti di legge che io condivido
Di dare ai partiti la natura di associazioni riconosciute di costruire un registro dei partiti cioè per favorire la trasparenza
Però trasparenza di che cosa sta a tutti la legge deve stabilire le regole minime di democrazia interna che i partiti devono stabilire i loro statuti perciò nodo centrale della legge sui partiti
E quali statuti e quali condizioni minime questi statuti devono devono devono avere e qui entrano in gioco la scelta delle candidature il rinnovo la durata del tempo delle cariche il rinnovo delle cariche e poi le norme tema definanziamento e probabilmente non può essere affrontato nella stessa legge sui partiti richiede forse una visione in parte diverso infatti quando si è affrontato questo tema sempre collegi diverso
Però una volta anche stabiliti i requisiti minimi perciò natura statuti ma questo punto controlli
Chi è chi controlla che poi gli statuti vengano rispettati nel mentre e garanzie per gli iscritti rispetto al rispetto degli statuti e qui il discorso diventa delicatissima perché naturalmente i partiti
Che hanno proposto che hanno fatto queste proposte anche nel nel desiderio di un vero rinnovamento perché mica tutta la classe politica e corrotta rovinata ci lascia mestiere lo fa seriamente
Hanno sempre cercato di risolvere il problema del controllo all'interno del partito il probiviri i probiviri fanno poco insomma
Dopo c'è una legge che stata varata dal governo Letta che il Paese non conosce anche perché è stata pochissimo applicata e c'è stato messo subito una cortina di silenzio che ha stabilito una Commissione di garanzia degli statuti dei partiti politici
E questa Commissione di Garanzia potrebbe essere un organo è un organo parlamentare è stato costruito secondo il modello delle autorità amministrative indipendenti un organo costruito al Parlamento però è stato in pratica finora utilizzato solo per controllare i bilanci dei partiti ma è parte di bilancio di Fano come voglio associazione Fitto privato
Non hanno dei rischi particolari come potrebbe avere una società per azione opera di conseguenza questa è un organo di controllo parlamentare però è stato fatto un passo avanti effettivamente che è composto da specialisti ragionieristici dice che sanno leggere bilanci ma sanno poco
Di funzionamento degli statuti Peugeot bisognerebbe lavorando su questa linea rafforzare questo organo di controllo e poi arrivare fino a livello delle magistrature vediamo oggi i giudici si occupano molto di partiti
Perché nel le liti sono continue
E però anche qui c'è una giurisprudenza oscillante della cassazione dei pretori una è che bisognerebbe trovare il tentativo di unificare questa giurisprudenza allora una sezione specializzata la Cassazione con un'ultima istanza tra non sono problemi semplici però intanto cominciare affrontarli secondo me è un passaggio decisivo su
Prego
Tempo
Già
Contemporaneamente il giorno
Nel
Carlo
Singole regioni
Ma non
Comunque il
Ma
Cariolato lei salute Campazzino no
Come
Cattolica
Poi
Sul
L'ex presidente
E allora
Grazie
Dove sono
Però insomma
Vedevo l'opera
Domande sono certo senso complementari cioè le domande della divisione le domande del regionalismo
Quando i costituenti gli ho sottolineato molto questo senso dell'unità perché mi son fermato molto tempo sugli atti della Costituente ho tratto questa convinzione fossili la cosa più sentita da tutti i pro
E però si rendevano conto costituenti che il Paese diviso era anche diviso sul punto dove dice lei territorialmente
E questo ha portato a costruire quello che era uno Stato unitario lo stato dell'unità d'Italia dello Statuto Albertino uno Stato regionale
E questo Stato regionale dovrebbe poi rispondere acquisto
Senso diciamo di insoddisfazione delle varie aree territoriali rispetto del principio di unità seguendo il modello che già presente nella riforma del due mila uno non ma che poi non ha avuto sinora comincia adesso a alla fine della legislatura era cominciato qualche esempio
Cioè il modello che segnato nell'articolo centosedici di anche tra le Regioni ordinarie dare delle differenziazioni diciamo come premi rispetto al rendimento istituzionale in queste regioni hanno
Questo credo che sia una strada giusta vedrei
Sulla linea dell'Unità una premessa abolire regionalismo speciale
L'arrivo speciale è proprio una vicenda tutta immediata del dopoguerra fu concesso in relazione alla situazione proprio
Io del paese nel dopoguerra per insomma lei pensi che regioni speciali aveva praticamente delle lingue diverse data da quella nazionale e non è più oggi il caso di dire avevano degli interessi economici completamente diverse oggi rivali in uno speciale non secondo me è un privilegio ingiusto che andrebbe perciò sarebbero due le linee
Di mantenere l'unità nel disagio della disumanità Kelley rileva sarebbe proprio valorizzare lo Stato regionale aumentando il tasso di variabilità interna le regioni ma eliminando le situazioni costituzionali di privilegio
Cioè le regioni speciali queste andrebbero eliminati
Per quel che riguarda la il bicameralismo sì io son convinto che
Questo bicameralismo così come oggi è assolutamente inutile la legge elettorale che poi ha unificato i due sistemi elettorali aumenta questa inutilità
Del bicameralismo però al bicameralismo è stato anche ha dato anche un apporto positivo in tanti passaggi è una scelta oggi metà dei Paesi sono lì camerale metà sono bicamerali non c'è ancora una tendenza generale sì e manteniamo come per il momento manteniamo in base all'esito del referendum bicameralismo l'esigenza di differenziare le due Camere e certamente forte una delle prime esigenze che andrebbero affrontate ma non risolte degradando il Senato ma proprio differenziando le funzioni costituzionali e mantenendo la qualità di organo costituzionale sia alla Camera che al Senato perché il Parlamento il fatto che i due organi costituzionali paritari
E allora la differenziazione più naturale sarebbe la Camera
Collegata al circuito dell'indirizzo politico centrali cioè la Camera che dalla fiducia al governo e controlla che il Governo centrale
Il Senato invece che controlla e coordina le politiche regionali la differenziazione potrebbe essere questa non è una piccola riforma la più piccola riforma presenta problemi tecnici giganteschi però a mio avviso a una riforma che va assegnata tra quelle necessarie
E potrebbe anche essere costruita bene spiegata bene con solo due norme modificando l'articolo novantaquattro sulla fiducia
Qualche articolo del titolo quinto ecco questo è una via possibile non credo che la prossima legislatura possa arrivare a tanto perché su questo poi si scatenano gli interessi più vari però
Mantenere ancora questo bicameralismo così come oggi non ha molto senso effettivamente
La legge elettorale vero leggi elettorali e ordinamento interno i partiti sono complementari sono assolutamente complementari il discorso di dare valore costituzionale e gettonati il problema fu posta la Costituente
Sul posto alcuni volevano proprio che il il metodo proporzionale fosse un principio inserito in Costituzione poi prevalse la tesi che le leggi elettorali possono veramente cambiare nel tempo più rapidamente
Delle costituzioni
Non so se sia stata poi una scelta proprio a giudicare da come poi è stata usata perché noi abbiamo avuto in vent'anni tre leggi elettorali gli altri Paesi hanno una legge elettorale ecco la la strada che quindi Khaled a maggioranza qualificata potrebbe essere una strada più che ragionevole cioè differenziale comunque differenziare la legge elettorale da leggi ordinarie
Una cosa che andrebbe inserita comunque le leggi elettorali non possono essere approvati nell'ultimo anno di legislatura questo questo è stato al disastro di questa legge quando sarà il senza si apre la partita politica del rinnovo non si può fare la regola del gioco la regola il giovane si è fatta su
Va be
Grazie
Nel momento in