Sono stati discussi i seguenti argomenti: Cinema, Comunicazione, Cultura, Donna, Film, Societa'.
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Rubrica
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Un saluto agli ascoltatori di Radio Radicale
Il monologo interiore che come si sa è una tecnica letteraria attraverso la quale uno scrittore dà conto dei pensieri di un personaggio facendolo come parlare con se stessi
Ecco la tecnica del monologo interiore sembrerebbe poco confacente al cinema perché un monologo interiore fatto di parole e al cinema si ripete sempre contano di più le immagini
E perché quando il personaggio pensa tende a non agire ad astrarsi dal mondo i dagli altri mentre l'immagine cinematografica preferisce coglierlo in azione
E l'interazione con altri personaggi
Ma le regole in arte come si sa sono spesso violate
Ed ecco che personal shopper il film con il quale un raffinato autoreferente Cesi Olivier Assayas ha vinto il premio per la migliore regia all'ultimo Festival di Cannes
è in gran parte mio Paride un riuscito esempio di monologo interiore cinematografico
Personal shopper a prima vista sembrerebbe appartenere al genere occorra la protagonista è una ragazza americana dotata di facoltà medianiche
Incaricare di esaminare una casa in Francia dove aveva vissuto il fratello morto da poco per verificare se quell'abitazione ora messa in vendita non sia infestata dai fantasmi
In effetti in quella casa e poi nel corso del film anche altrove si verificano delle apparizioni soprannaturali
Ma a differenza che nei Comuni film dell'orrore quelle apparizioni non hanno un peso preponderante del racconto in certi casi come quando si infrange un bicchiere che una mano misteriosa ha fatto cadere a terra
L'evento soprannaturale o presunto tale è così risaputo orientata al punto della casistica più scontata per quel genere di fenomeni
Da suggerire un sottinteso ironico da parte dell'autore del film
Per adesso il suo interesse molto più che sulle apparizioni di fantasmi
E appuntato su chi quelle apparizioni
è chiamato a registrare
Che lei teme
O forse ancora di più le deciderà e cioè sulla protagonista del racconto legata al fratello scomparso da una promessa reciproca che cioè chi dei due fosse morto per primo avrebbe trasmesso all'altro un segnale dall'aldilà
Ed è quel segnale che lei e tutta tesa a captare
Ma la sua vita non si esaurisce in quella tesa lei fa il singolare il mestiere dichiarato dal titolo del film di personal shopper e cioè acquistare articoli di lusso per conto di un'altra ragazza che appartiene
Alla categoria dei Deep
Dedita a incontri mondani in giro per il mondo che non ha tempo per provvedere personalmente a quegli acquisti una ragazza che lei incontra di rado ma da cui sembra secretamente affascinata
Tanto che si prova di nascosto i suoi abiti e i suoi gioielli
E poi riceve la Corte insistente tramite messaggi al cellulare
Di uno sconosciuto
E poi a una relazione con un ragazzo che lavora all'estero e con il quale comunicava quasi controvoglia tramite lo schermo più computer
E insomma anche se interagisce con altri personaggi la ragazza e quasi sempre sola perché le tecnologie che utilizza rendono i suoi interlocutori
Più fantasma ATC degli stessi fantasmi incerti ambigui riguardo i sentimenti che provano per lei o che lei prova per loro o perfino riguardo la loro stessa identità
Personal shopper potrebbe dunque racchiudere una morale pessimistica sulla comunicazione nella società contemporanea dove si dialoga contanti con tantissimi potenzialmente con tutti
Senza però che la nostra solitudine sia effettivamente nemmeno scalfita
è un assunto che si può condividere o respingere ma si sa quel che conta in arte e se le idee si incarnano i personaggi lì persuasi viveri
Ora la ragazza protagonista interpretata molto bene da Cristella Stewart
Chiusa in se stessa come un Istrice diffidente nei confronti del mondo esterno ma anche
Fragile e vulnerabile custode di un amore profondo che è quasi un culto per il fratello
è un personaggio così concreto
E così vero rispetto alle evanescenti figure secondarie del racconto reali o virtuali che siano da rendere il film come anticipavo quasi un suo monologo interiore
Perché i suoi pensieri seppure raramente dichiarati attraverso le parole si indovina no attraverso le espressioni del suo viso e i suoi atteggiamenti
Dunque un film molto interessante da vedere personal shopper di Olivier Assayas un saluto da Gianfranco Cercone
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