31 LUG 2016

La voce dei "Tamburi" - Interviste per strada a cura di Maurizio Bolognetti

INTERVISTE PER STRADA | di Maurizio Bolognetti - TARANTO - 09:38 Durata: 30 min 16 sec
A cura di Alessio Grazioli
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All'indomani della visita del Presidente del Consiglio Matteo Renzi, che ha inaugurato la nuova ala del Museo Archeologico Nazionale, abbiamo offerto i nostri microfoni ai cittadini di Taranto e in particolare agli abitanti del quartiere Tamburi.

Taranto da oltre 50 anni subisce le conseguenze ambientali e sanitarie prodotte da un cocktail di inquinanti riversato sulla città dall'Ilva e non solo dall'Ilva.

Le conseguenze sulla salute umana, prodotte da veleni tossico-nocivi-cancerogeni entrati inevitabilmente anche nel ciclo alimentare, sono state di recente documentate dall'Istituto Superiore
di Sanità attraverso lo studio Sentieri, acronimo che sta per "Studio Epidemiologico Nazionale dei Territori e degli insediamenti Esposti a Rischio da Inquinamento".

"Nell’area di Taranto - si legge nello studio - indagini ambientali ed epidemiologiche hanno documentato una compromissione dell’ambiente e dello stato di salute dei residenti.

Sono stati osservati eccessi di mortalità, a livello comunale, per malattie dell’apparato respiratorio, cardiovascolare e per diverse sedi tumorali.

Nella coorte dei residenti, nei quartieri più vicini alla zona industriale, anche al netto dei differenziali sociali, sono stati misurati eccessi della mortalità e delle ospedalizzazioni per malattie dell’apparato respiratorio, cardiovascolare e per tumori".

Particolarmente inquietanti le cifre inerenti i bambini e gli adolescenti: "Il 21% di tumori infantili in più della media regionale, il 54% in più di incidenza di tumori tra 0 e 14 anni, il 20% di eccesso di mortalità nel primo anno di vita e il 45% in più di malattie iniziate in gravidanza".

Nel maggio del 2016, la Corte di Giustizia Europea ha accusato lo Stato italiano di non aver adottato tutte le misure necessarie a tutelare l'ambiente e la salute dei cittadini di Taranto.

Intanto, mentre l'Ilva grazie a ben 10 Decreti continua a produrre e ad inquinare, emerge che nel novembre 2014 e nel febbraio 2015 in un deposimetro ubicato nel quartiere Tamburi è stata rilevata una presenza di diossina addirittura superiore ai quantitativi registrati in occasione dell'incidente di Seveso.

Vincenzo Carriero, direttore di Cosmopolis, con amarezza descrive una città schiacciata da opposti "estremismi".

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