Sono stati discussi i seguenti argomenti: Asia, Cina, Economia, Filippine, Mare, Onu.
La registrazione audio ha una durata di 5 minuti.
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Radio radicale ed è stato un giudizio estremamente duro nei confronti delle rivendicazioni territoriali di Pechino nel Mar Cinese meridionale
Quello emerso questa mattina dalla Corte internazionale di arbitrato
Dell'Aja impatti il tribunale delle Nazioni Unite a in qualche modo smontato pezzo per pezzo la apposizione della Cina
Nelle acque contese in questo tratto di mare molto per scontato dove potrebbero esserci importanti giacimenti di ANAS e e di petrolio e dopo ogni anno transitano merci per un valore di cinque mila miliardi
Di dollari infatti la Corte dell'Aja negato la legittimità storica delle rivendicazioni cinesi con Pechino che ha più volte ribadito che i diritti della Cina
Sugo sul Mar Cinese meridionale
A punterebbero le loro radici proprio nella storia
La posizione della Repubblica popolare è infatti che siamo stati
I cinesi a scoprire le isole a dargli un nome e ad utilizzarle per primi nella pesca
Ecco secondo il tribunale delle Nazioni Unite e Pechino non può rivendicare in esclusiva questi diritti storici e soprattutto non può rivendicare il sull'intera la linea nove tratti
Cioè quella tratteggiato che dalla mille novecentoquarantasette e appare sulle mappe pubblicato in Cina
E con cui Pechino si ammette la quasi totalità del Mar Cinese meridionale il spingendosi fino a
Poco centinaia di chilometri dalle coste del Vietnam ma del Brunei della Malesia e appunto delle
Filippine
E non solo secondo la sentenza alla linea nove tra che appunto lo dicevamo né Italtel ritorno della Repubblica popolare
E acque distanti quasi duemila chilometri dalla accosta continentale cinese e appunto la linea nove tratti starebbe incompatibile con la convenzione ONU sulla legge del mare
Tra l'altro il tribunale ha riconosciuto che Pechino ha violato i diritti di sovranità nella zone economica esclusiva delle Filippine che appunto il
Paese che aveva presentato
E il il ricorso
E per zone economiche esclusiva bene a ricordarlo si intende quella
Nel tratto di mare che parte dalla costa e arriva fino a duecento miglia nautiche
E tra l'altro lei attività di esplorazione e di costruzione di isole artificiali
E portate avanti in questi tre anni dalla Repubblica popolare
Avrebbero anche danneggiato la barriera corallina e l'intero ecosistema marino ma il tribunale anche aggiunto un importante giudizio tecnico per la legge del mare
E e cioè che gli isolotti gli scogli contesi sono troppo piccoli per rivendicare
Il punto di partenza delle famigerate duecento miglia
Insomma come dicevamo un giudizio quello preso oggi dalla Tribunale internazionale di arbitrato da un punto di vista politico estremamente severo per e Pechino anche se dalle prime e le dichiarazioni che arrivano qui dalla Repubblica popolare le autorità cinesi non sembrano intenzionate appare passi indietro
Una dichiarazione arrivata poco fa dal al Ministero degli esteri
Ribadisce che Pechino non riconosce come legittimo l'arbitrato e che soprattutto sulle questioni territoriali non accetta alcuna interferenza esternate
Ma allora cosa succederà a questo punto molti e diversi sono gli scenari proposti dagli analisti secondo alcuni con questa sentenza si potrebbe innescare una
Escalation è una rinnovata assertività da parte di Pechino nei confronti dei vicini
Ma non solo nei confronti di vicini anche nei confronti degli Stati Uniti che guardano con estrema attenzione proprio alla
Questione della libertà di navigazione nel Mar Cinese meridionale
Anche SI secondo alcuni potrebbe anche a questo punto aprirsi la strada della politica
Oggi impatti Pechino può contare su un nuovo presidente delle Filippine e cioè Rodrigo tutte aperte
Che più volte negli ultimi giorni e nelle ultime settimane
E tornato appendere la mano Pechino proprio sull'atto possibilità di avviare negoziati indiretti sulle contesti territoriali da Pechino Francesco Radicioni per Radio Radicale
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