Presentazione del libro di Domenico De Masi "Una semplice rivoluzione" (Rizzoli editore)

Radio Radicale bentornati qui con noi in questo spazio culturale e oggi abbiamo ospite Domenico De Masi professor Domenico De Masi buongiorno giorno tra voi grazie dell'invito
Allora professore i temi da affrontare sono tanti lei venuto qui
Con un suo libro ci ultimo libro edito da Rizzoli una semplice rivoluzione
Che in qualche modo prelude tante cose di che andremo
A breve a scandagliare però diciamo
La coincidenza del calendario vuole che sia venuto a trovarci a pochi giorni delegazioni Ambra amministrative e chiaramente insomma per la sua esperienza per la sua capacità di interpretare non solo il presente ma anche quello che verrà
Le chiediamo anche un giudizio su questa diciamo inedita se vogliamo
Come dire risultanza complessiva di queste elezioni Torino
Non arrivava al Movimento cinque stelle con Chiara appendino Roma con Virginia raggi e ovunque comunque un certo smottamento del Partito Democratico anche nelle realtà che ha conservato come Bologna
Insomma dove ci si aspettava risultati forse un po'più larghi anche per diciamo l'impegno profuso
Questo referendum costituzionale che ormai alle volte sembra da un lato da diciamo essere
La la camminata trionfale di Renzi in questa terza Repubblica invece forse sì trasformerà in una quater lo si se il tutto quanto rimarrà in questo in questo modo rispetto a quello che hanno espresso un po'i cittadini
Ecco a suo avviso che tornata elettorale è stata
Peccato presentare un nuovo libro proprio durante Cristo
Un momento così è il peggio che si possa giocare come lei capisce perché le attenzioni sono svolte tutta altra cosa mi consola il fatto che il titolo del libro e forse la spiegazione migliore di quello che è successo
Cioè una semplice rivoluzione
Non si può negare che siamo in presenza di qualcosa di di ieri di rivoluzionario in quello che è avvenuto non perché sia avvenuto qualcosa ma perché la gente se n'è accorta
E in secondo luogo di tutto questo nella sua semplicità Bellomo è un segno del tempo e secondo me che segno del tempo e
Dunque bisogna tener conto che il prodotto interno lordo italiano è aumentato di cinque punti circa negli anni Cinquanta
Poi di cinque virgola otto negli anni Sessanta
Poi di quattro virgola tre se ricordo bene negli anni
No addirittura di tre virgola tre negli anni Settanta perché ci fu la guerra del Kippur il petrolio eccetera poi due sei voi uno e cinque poi meno uno
Cioè dal cinquantadue dagli anni Cinquanta oggi il prodotto interno lordo italiano ha sempre decelerato la sua corsa e non ce ne siamo accorti di quando è arrivata a zero quando è andato sotto zero ci siamo accorti che decresce ramo
Pongo appunto nonostante questo gli economisti hanno sempre parlato di crescita
Ancora oggi abbiamo ancora ieri abbiamo fatto
Un incontro con il Governatore della Banca d'Italia e lui diceva ribellione se nei prossimi ai nei prossimi mesi ci sarà la crescita la crescita di crescita con ognuno sperimentato sulla propria pelle che la crescita e non c'è c'è decrescita
Bene un primo elemento secondo me poco sottolineato dai commentatori e che le due vincitrici di Roma e di Torino
Hanno detto più volte la parola decrescita che elabora una crescita durante la loro campagna elettorale in qualche modo si rifanno molto più a Smith diciamo Amanda molto più alla Tuscia che non a Smith diciamo
Per per semplificare
Seconda cosa il pentito non ha perso tanto nel primo turno persone al secondo turno
Quindi il PD resta ancora bravo nel gestire
Le e elezioni alcuni unidirezionali
Quando invece si passa al trasversale non è bravo
Questo significa che probabilmente Renzi è bravo come Capo di Governo ma non è bravo come capo di partito c'è la vera debacle di Renzi non è come Capo di Governo
Da queste elezioni se ci fosse diciamo una giustizia interna ai partiti dovrebbe uscire dimissionario dal partito
Perché non ha capito i tempi di trasformazione del partito in trasversalità
Mentre può darsi che abbia pari capito i problemi governativi di rapporti internazionali con l'Europa eccetera questo
Io non me ne intendo di sicuro
L'aver perso nel secondo turno molto più che del primo può chiedere conto che su venti comuni importanti che erano gestiti dal PD adesso ne sono rimasti solo otto
Quindi è proprio nella gestione del partito
Che è caduta la capacità di Renzi non tanto alla gestione del Governo
Ecco ritornando al discorso crescita barra di crescita
Personalmente mi ha colpito su tutte le ultime battute di questa campagna elettorale che possiamo anche dire non è stata particolarmente stimolante insomma è stata una campagna elettorale abbastanza ribasso anche come temi forti come
Intuizioni anche forse a mio avviso proprio perché Renzi l'ha voluta tenere in questo modo per non alzare eccessivamente
I toni anche
Rispetto all'esposizione del suo Governo
Però diciamo il ricatto no che è sempre stato ricatto che è sempre stato fatto al dal Governo rispetto agli enti locali è stato in primo caso su Roma le olimpiadi
Quindi se vince la raggi non si fanno in piedi si perdono occasioni di sviluppo lo sviluppo porta lavoro un lavoro porta benessere portatrici dalla porta ricchezza alla città deve cambiare ha bisogno di una spinta propulsiva
E via dicendo e su Torino paga forse anche
Quasi la minaccia di togliere i soldi alla Città della Salute da parte del Ministro Bossi insomma
Ecco da un lato sembra un Pd e quindi un centrosinistra che rispetto alla vocazione storica un po'agli materialità spesso alla sinistra di questo Paese io ho sempre contestato il fatto di essere
Come dire troppo attratta da liberali di Anita dall'ideologia e poco nel concreto si è trasformata come dire forse in un centrosinistra più concreto che punta sul suo alcuni assi di sviluppo materiali
E e dall'altra parte il Movimento cinque Stelle che ha vinto questa competizione elettorale ribaltando un po'il paradigma
Ecco a mio avviso un po'paradossale questa cosa perché diciamo da un lato si è puntato forse su dei piani di sviluppo anche vecchi perché le Olimpiadi più la Città della Salute insomma non sembrano delle cose possono rivoluzionare a una comunità cittadina
Però dall'altra in qualche modo fa specie questa
Diciamo diciamo questa vittoria sulle idealità quasi perché poi se andiamo a leggere i programmi
Diciamo Giachetti Fassino hanno fatto i programmi molto strutturati mentre l'appendino la raggi erano dei programmi molto diciamo molto leggeri
Dunque no io credo che un evento forte per una città sia importante
Torino vede era la città proprio prettamente industriale che vada FIAT aveva bloccato su una dimensione industriale impedendo proprio di fatto di passare a una visione post-industriale
Ci è passata con due tre cose c'è passato con le ali Olimpiadi invernali c'è passata con il Salone del Libro
C'è passata con la trasformazione del Lingotto da luogo di produzione industriale a lungo di orchestre e di tutto il resto
Che hanno dato il segnale alla gente guardate è finita quella società industriale che dura da duecento anni dalla metà del Settecento alla metà del Novecento siamo entrati in una società nuova
In cui il fulcro non è la produzione di beni materiali automobili frigoriferi eccetera nella produzione di beni immateriali servizi informazioni simboli valori estetica
Ora per far capire questo un e vento forte ci vuole
Per cui non è tanto l'Olimpiade insieme eh l'Olimpiade come punto di strappo proprio come come giro di boa da una Società basata su qualcosa a società basata su qualche altra cosa
Il fatto è capire che cosa deve essere quest'altro
Cioè nessuno debbo dire dei contendenti ha dato della città futura
Perché bisogna tener conto che dura cinque anni e cinque anni oggi fanno il futuro
Undici anni fa non c'era Facebook non so se è chiaro quindi cinque anni oggi sono una svolta grossa nessuno di loro ci ha detto fra cinque anni come sarà la sua città
Presente a Roma c'è un prodotto interno lordo credo intorno ai trentotto mila dollari pro-capite quando sarà fra cinque anni
Questo prodotto interno lordo questi sono i problemi che bisognerebbe che voi giornalisti chiedeste alloro e su cui loro dessero delle risposte precise
Quando i laureati ci sono ora a Roma e quando ce ne saranno fra cinque anni visto che ormai il numero dei laureati è un indicatore formidabile
Per capire se una società somiglia a San Francisco se somiglia Detroit cioè se è di quella che negli anni Ottanta capirono il progresso e lo adottarono o lecita che non capirono il progresso e non l'adottare o no
Che sono siano si riflette perfino sui voti
Lo diciamo spesso che negli Stati Uniti appena la metà dei cittadini vota ma affatto vero
Nelle città con molti laureati tipo Boston alla voto l'ottanta per cento nelle città del Kodak Decathlon pochi laureati voto del quindici per cento
E
Quindi
Diciamo che
Il problema è di carenza di modello non ce l'ha nessuno di loro nessuno di loro ha detto non è che io so la raggi che Roma sogna
E che a Roma mi fa sognare ed è giusto che io abbia un leader che mi faccia sognare una città di sogno diciamo così non non c'è bisogno ma ma dei beni non c'è per l'Italia
Una visione dell'Italia futura ma non già del mondo cioè noi siamo la prima società noi dico il mondo non solo l'Italia che sta creando un suo futuro senza averne un modello
Tutte le società precedenti avevano modelli
La società
Gestore del Sacro Romano Impero Renato sul modello dei Vangeli debba avere la chiesa società islamiche Sonate sul Corano l'Italia è nata sulle idee di Mazzini Gioberti
La Russia sovietica nata sulle idee di Marx e di Engels lo Stato liberale sull'idea di Montesquieu di Tocqueville
E questa società che stiamo costruendo su che modello
Nasce per cui da una parte mila raggi nere
A Milano né a Napoli
I vincitori hanno un modello di società da costruire
Hanno dalla loro parte l'attenuante che nessuno ce l'ha oggi al mondo per un semplice fatto che gli intellettuali lo hanno fatto il loro dovere chiave a Napoli gli intellettuali hanno pensato bene di non andare a votare
Laddove invece il loro lavoro era quello di indicare I candidati qualunque si fossero quale modello migliore Napoli dovrebbe seguire per uscire dal degrado totale perché Napoli
Un malato terminale idoneo non è una città con una piccola influenza diciamo sì per gli intellettuali hanno creato un modello
Per cui noi ci troviamo comunque vive vincitori e perdenti a dovunque dodici collochiamo comunque senza un modello della società futura io non so che società
Perché il romanzo ci sarà fra cinque anni
E non lo so non è da quando abbindola raggi del se avesse vinto Giachetti perché lei dice che Gioia che avevo un programma l'ho letta poi non è un programma quelle è un diciamo è uno oppure gli appunti ricordi o dirada casalinga che sta andando a fare la spesa
E i programmi portano anche ideali porterà anche grandi
Grandi progetti non non ce ne sono assolutamente queste sono praticamente persone
Operai di manutenzione
Ecco è come
Il se il Presidente della Regione Campania nel suo programma Ciadi eliminare le ecoballe questo e uno eliminare dice Aminei riesce o i cancri ma poi bisogna vedere con la salute di uno che cosa fa
Noi non abbiamo programmi per il futuro c'è poco da fare le buche non solo un programma le ecoballe non sono
Un programma programma significa sapere
Quale sarà il prodotto interno lordo di una città
Fra cinque anni
E con questo prodotto interno lordo che cosa ci si farà per rendere i cittadini più felici
Proprio parlando di futuro arriviamo anche
A libro una semplice rivoluzione lavoro ozio creatività nuove rotte per una società smarrita
E questo libro nasce e si apre al futuro perché siamo nel due mila novecentonovantanove quindi
L'ultimo anno prima del tre mila
E appunto siamo alla vigilia di questo Capodanno che segna il passaggio al quarto millennio e diciamo e il pianeta terra nella sua narrazione diventa come dire la metà
Più frequentata per i viaggi intriga lattici con una sorta di
Grande vetrina per gli uomini del futuro e è un certo punto diciamo questi uomini del futuro scavano e trovano dei resti della nostra civiltà
E mentre loro appunto sono spostati nella sua anche puntuale descrizione di questo uomo del futuro sono spostati appunto verso quei valori
Che noi rifiutiamo lozioni introspezione l'amicizia l'amore diciamo io ed è quella che chiamiamo il non tempo del lavoro oggi che che in realtà tutto è assorbito da questo
E ci scoprono e quindi scopro una società dedita esclusivamente alle lotte di quartiere lotte tra potere alle lotte tra bande tra
Diciamo tra tra pezzi differenti
E e hanno uno sguardo come dire in qualche modo quasi impietoso quasi misericordioso oserei dire su di noi è come se ci racconti un po'anche come è nato questo libro e ci racconti anche un po'come si sviluppa
Adesso libero e nato soprattutto per devo dire per spinta volontà dell'editore
Chi mi ha chiesto di scrivere un libro molto più brevi di quelli precedenti che erano tutti gli otto novecento pagine e molto più semplice diciamo anche nel linguaggio di quelli precedenti
Io ho fatto con con grande gioia per il semplice fatto che
Credo nella frase che ho messo proprio all'inizio come incipit del libro di un grande scultore Brancusi il quale dice la semplicità è una complessità risolta
E complessa la nostra società sia complessa
Ma sono potenti mezzi che noi abbiamo per degli decodificare si sono potentissimi
Quindi la semplicità norme o la complessità non è data dalla complessità degli oggetti che dobbiamo esaminare ma degli strumenti che abbiamo per esaminarlo
Certo un medico condotto di cinquant'anni fa non aveva tutte le analisi cliniche che oggi o medico per cui anche una malattia più complessa oggi ci ha più probabilità di essere diagnosticata e magari guarita
Noi siamo in una società che appare
Più complessa ma se noi usiamo gli strumenti per gestirla diventa molto diventa molto più semplice per esempio lo stesso dato di base
Che noi siamo sette miliardi e quando ce lo dice qualunque presentatore televisivo
Abulia il volto per dire siamo in una situazione drammatica poi fra
Otto anni saremo otto miliardi si pensa subito a otto miliardi di bocche da sfamare
Invece penso subito agli otto miliardi di cervelli che stanno sopra questi otto miliardi di bocca
E mi chiedo ma quando mai l'umanità ha avuto otto miliardi di cervelli per pensare
Nell'epoca dell'illuminismo erano ottocento mila mi pare il tutto gli esseri umani eppure hanno pesato cose strepitose
Una cinquantina di giovani Lanna trentina in Francia a decine in Inghilterra in in Germania in Italia
Hanno sul proprio rivoluzionato il modo di vedere la Società creando l'illuminismo introducendo l'importanza della ragione accanto a quella della mozione
E nove otto miliardi di cervelli a ne avremo dei problemi ma avremo anche la possibilità di risolverli tanto più che sono otto miliardi cervelli quasi tutti istruiti ormai
E quasi tutti interconnessi che possono interagire momento per momento in tempo reale quindi abbiamo un mondo strepitoso e io dico che questo non è il migliore dei mondi possibili
Ma sicuramente il mondo migliore esistito fino a questo momento
Ecco la diciamo i capitoli che che in qualche modo ogni anno diciamo entusiasmato ditte di questo libro posso dire sono quelli
Ah relativi al riposo al granturco alle vacanze estive
Perché alleva alle vacanze in generale insomma siamo estiva perché se ho detto in proiezione del riposo
Lozza e voi abbiamo detto e il team e sono tutti quanti aspetti della nostra contemporaneità che in qualche modo
Ci risultano sempre di più essere alieni
A lei dice
Cita il filosofo russo cui lei che dice non è dal lavoro che nasce la civiltà ma dal tempo libero dal gioco oggi a mio avviso giochiamo poco ci divertiamo poco
In qualche modo siamo come dire in preda a un a un raptus collettivo di iper connettività non da svago ma come dire dobbiamo sempre dire delle cose importanti affermare che
Abbiamo una nostra professionalità questo capita forse anche di più hanno richiesto diciamo che svolgiamo delle professioni in materiali perché il fornaio sotto casa mia ultimamente non non penso che abbia così voglia le scrive su Facebook che fa un'intervista
E come l'onorevole cioè che fa il pane insomma non intervistato quindi
Diciamo ecco magari sua tutte le professioni materiali non le previsioni sono attanagliati da queste per connettività
Ma soprattutto pensiamo che in tempo del riposo sia un tempo perso così come il tempo dell'ozio così come le vacanze oppure viviamo quel tempo in una maniera comunque utilitaristica
Secondo Ledda cosa deriva tutto quanto questo scienza ciò siamo ancora schiavi di questa società
Che quasi è ottocentesca in cui
Diciamo era e tutto proiettato verso il lavoro riusciremo secondo lei
A come dire a trovare una strada a tutto quanto questo perché poi in realtà siamo è vero di più e siamo più teste pensiamo un più cose però siamo tutti
Inevitabilmente stanchi cioè dove DG e DG trovi persone stanche erano deve essere anche che scrivono finalmente venerdì come se
Diciamo fossimo tutti inspiegabili miniera questa azienda questo debbo dire molto meno nella società industriale che vedeva proprio della tragedia
Nel lavoro pensi a un operaio che lavora la catena di montaggio Carturan arrivava a Savona allora si lavorava col Savalla al sabato sera
Proprio divideva perché aveva un giorno di tempo per recuperare le proprie le proprie energia e tenga conto che
Nella metà dell'ottocento a Manchester riceve la città più
Avanzata del mondo allora più industrializzata il novantaquattro per cento erano operai solo il sei per cento gli impiegati o imprenditori c'è solo sei persone su cento lavoravano con la testa come lo facciamo io e lei
Mentre oggi sono il sessantasei per cento
Quelli che lavorano con la testa
Ora che cosa abbiamo fatto noi non è tanto che
Abbiamo meno tempo o meno propensione al gioco
Ma abbiamo trasportarlo nella società postindustriale la separazione tra lavoro e gioco che c'era una società industriale cioè un lavoratore alla catena di montaggio Gela Bogotà divertirsi
C'era poco da giocare diciamo così per cui la società industriale separava nettamente i luoghi di lavoro dei luoghi di vita i loculi divertimento dal luogo di fatica
Noi oggi invece che siamo in la stragrande maggioranza lavoratori intellettuali come me come lei
Possiamo riunificare lavoro in gioco così com'era i tempi dei greci
E possiamo fare in modo che mentre lavoriamo ci divertiamo per cui
Non è che abbiamo alcune ore per riposare alcune ore
Per lavorare ma ventiquattro ore al giorno nuovi riposiamo lavoriamo e studiamo e apprendiamo
Quello che stiamo facendo in questo momento io e lei in questo momento lo sta facendo il sessantasei per cento dei lavoratori e dobbiamo prendere atto di questo cioè il lavoro può ridiventare gioco
Tanto più che
è diventato Delfino impossibile usare un'unica parola la parola lavoro per dire la miriade di cose che noi facciamo e quasi offensivo dire che
Un minatore lavora
Che un metalmeccanico lavora
è quasi offensivo per loro dire che però pure un professore lavora uno studente lavoro un artista lavora uno scienziato lavora che c'era non osiamo che diceva appena iniziato a fare il giornalista mio non è un Torre fattore
Diceva bella questa cosa sempre meglio di lavorare cioè riceve dunque c'è il duplice stereotipo
I lavoratori dell'étoile che si sente lavoratore come un minatore Sacco gli stessi diritti e il minatore che pensa che l'intellettuale non lavori ha fatto
La realtà è che noi dovremmo
Trovare almeno tre parole che io per esempio dico che
L'operaio fatica
Che l'impiegato lavora e che professionista l'artista il giornalista si esprime
Sono tre cose diverse perché
Per il creativo lavoro studio gioco sono tutt'uno per l'operaio non possono essere tutto uno
Inoltre per ricreativo non si può ridurre il lavoro
Perché un creativo penso sempre insieme deve fare una trasmissione domani mattina non è che ci pensa solo domani mattina quando arriva in ufficio anche se va al cinema può prendere degli spunti il creativo lavora ventiquattro ore su ventiquattro
Tante idee regalo durante il sonno durante la notte durante
Durante il sogno quindi e il trentatré per cento dei lavoratori
Sono creati per questo non è possibile ridurre il lavoro
Per quel trentatré per cento dei lavoratori intellettuali che fanno lavori ripetitivi pensiamo al bancario
E per quel trentatré per cento che fa lavoro operaio B perplessi occorre ridurre drasticamente l'orario di lavoro
Perché come diceva che in sé già nel
Mille novecentotrenta col progresso tecnologico i nostri nipoti diceva lui cioè i nostri figli oggi
O lavorano quindici ore alla settimana oppure avremo una massa enorme di disoccupati
E allora io nel libro mi fermo molto su
Quale rivoluzione semplice
è possibile per eliminare la disoccupazione
Noi abbiamo varato per due anni abbiamo speso dodici miliardi per il job Zac
E nel migliore dei casi cioè se accettiamo la versione del Presidente del Consiglio sono stati eliminati quattrocento mila posti di lavoro restano altri tre milioni assedi disoccupati come facciamo
Perché il disoccupati disoccupato perché l'occupante o non vuole cedere una parte del suo lavoro agli occupati cioè noi dobbiamo entrare nell'ordine di idee che come qualsiasi merce anche lavoro si riduce
Ed è una buona notizia che si riduca perché l'essere umano nel fatto per lavorare fatto per creare che son cose diversissime
E da tutti i tempi ha cercato di scaricare su altri il lavoro prima sul i cali le renne i cavalli buoi poi sugli schiavi e poi sulle macchine
Ed ora siamo riusciti a produrre sempre più beni sempre più servizi con meno lavoro umano quest'ora fortuna meravigliosa però se riducendosi la il fabbisogno di lavoro il padre continua a lavorare dieci ore al giorno e il figlio resta completamente disoccupato avevo una persona depressa e una persona stressata è una follia
Occorre una semplice rivoluzione che costringa gli occupati accedere un'aliquota del loro lavoro ai disoccupati Servello in Italia abbiamo ventitré milioni di occupati quattro milioni di disoccupati
I ventitré milioni di occupati lavorano quaranta ore alla settimana se lavorassero trentasei ore
Sarebbero tutti occupati
Ma allora perché non si riesce a ottenere questa riduzione
L'egoismo parla per cui chi lavora si vuole tenere tutto il lavoro e tutto il guadagno che ne deriva e poi i sindacati e siccome sono le organizzazioni dei lavoratori occupati naturalmente difendo tutto questo cosa possono fare
I disoccupati per costringere gli occupati a cedergli un'aliquota sia pure minima di lavoro
Io li do una proposta una semplice rivoluzione una delle tante semplici rivoluzione che propongono il libro
Ecco il diciamo che l'ozio creativo in qualche modo sembra essere
Diciamo sia per questo libro ma anche
Secondo me per tutta quanta anche una generazione come me insomma a cavallo dei trent'anni può essere solo anche la soluzione per liberare ampi spazi di felicità perché poi
Il problema complessivo che abbiamo una società soprattutto giovane sempre più depressa sempre più insoddisfatta del lavoro e della proiezione al lavoro che viene fatta dai propri genitori da dal proprio mondo
E egli ha fatto anche molto riflettere siamo in conclusione purtroppo io rimarrei a parlare ore e ore credo anche i nostri ascoltatori insomma ASCO triplo competere lei che è un bel però certamente insomma
Cioè un aspetto che che mia colpito particolarmente che riguarda il team
All'interno del suo libro
Il team ma diciamo lei apre questa riflessione dice fin quando l'umanità affida ad un suo progresso la creatività di singoli geni ha proceduto con lentezza la grande trovata partire
Dalla metà dell'Ottocento sta nell'aver escogitato metodi capaci di ottenere streaming si risulta di crediti
Facendo a meno dei geni
Ecco questa in qualche modo è una chiave di interpretazione anche
Diciamo a mio avviso non scontata perché spesso si si si pensa insomma che
Tutto quanto quello che abbiamo lo dobbiamo ha ammesso a una sola persona
Se pensiamo alla Apple in questo caso non tutti quanti
Il genio di Steve Jobs eccetera eccetera sicuramente ha contribuito alla come dire anche alla creazione di un prodotto di un brand alternativo
Però ovviamente quello fatto da Steve Jobs eh una parte del lavoro non tutto il lavoro non è un cumulo di San Pietro diciamo che denigrare esatte previa lavorato ottocento persone ottocento persone
E e quindi ecco diciamo la dimensione complessiva spesso
Non viene affrontata anche forse per semplicità no dicevo da questo va inventato
Steve Jobs questo e di Bill Gates mettere diciamo per semplificare però quella semplificazione al tempo stesso sia una provocazione non rende diciamo meno stimolati
Anche quelli
Che stanno in qualche modo in una seconda linea o stanno anche a casa proprio perché sono di sostegno ed stimolati solo gli allenati cioè quelli che si identificano totalmente del loro capo per cui dicono noi
Quando
Fanno le cose insieme al capo per capo se ne appropria
Vedere la creatività consiste in due
Qualità che vanno accoppiate cioè la fantasia con cui noi
Creiamo idee nuove
E ma non basta però e la Corte concretezza con cui le realizziamo noi diciamo e Michelangelo un grande architetto non perché ha disegnato la cupola di San Pietro
Ma perché dopo averla disegnata settanta anni ha dedicato agli altri venti anni della solita costruirla guida dovuto trovare IRI i falegnami e muratori e Scarpellini i soldi per fare tutto tutto questo
Cioè io c'è fantasie concretezza con legge il genio il genera persona che ha grandissima fantasia e grandissima concretezza contemporaneamente
Ma siccome sono due qualità antitetiche la maggioranza degli esseri umani e la maggioranza di noi è o prevalentemente fantasioso o prevalentemente concreto imprese mi sono molto più fantasioso e concreto
E allora qual è stata una grande scoperta di alcuni geni
Della organizzazione creativa dato Aster a tanti anche artisti a Enrico Fermi eccetera
Di avere a partire da metà dell'Ottocento creati i gruppi creativi Idim creativi
Ce l'hanno capito che
Non essendoci troppi geni cioè singoli che hanno sia fantasia che concretezza occorreva fare dei gruppi in cui mettendo insieme delle persone molto fantasiose
Anche se poco concrete e molto concrete anche se poco fantasiose
Facendoli guidare da un capo carismatico dandogli una mission una un obiettivo comune e creando un'atmosfera di entusiasmo di gioco tutto questo produceva un genio collettivo
E quel genio collettivo si chiama il pollo o si chiama Microsoft o si chiama Adriano Olivetti la la la Olivetti di Adriano
Ecco quando noi andiamo al cinema e vediamo alla fine scorrere quei titoli di testa
Decine a volte centinaia di nomi bene quell'ultima creativo ognuno di quelli ha contribuito per la sua parte a creare un capolavoro
E quel capolavoro il frutto di una collettività anche se poi diciamo che
è un film di Fellini
O o un film uniche lasci noi dobbiamo entrare nell'ordine di idee che occorre creare team creativi ma perché team creativi bisogna anche coltivare molto molto la formazione
Vede su cento giovani in età universitaria dai diciannove ventinove anni in America novantaquattro sono iscritti all'università
In Germania ottantasette
Da noi trentasei e abbiamo introdotto anche il numero chiuso una follia totale di quei trentasei ventidue arrivavate laurea triennale nel solo sedici alla laurea tout court
Questa e la base della crisi italiana possiamo avere leader anche geniali l'Alitalia e sotto sviluppata perché solo il venti per cento delle persone sono laureato
E più si è non laureati più una città è carente di laureati più ci sono divorzi più ci sono assenteismi alle elezioni e così di seguito queste cose sono state studiate benissimo
Oggi per avere l'indicatore della civiltà di una città bisogna vedere la percentuale dei laureati da noi purtroppo è bassissima
Bene ringrazio il professor Domenico De Masi ricordiamo una semplice rivoluzione lavora ozio creatività nuove rotte per una società smarrita ed da Rizzi soli
Grazie molte per essere cacciatori inizio insieme insieme a noi e le agli ascoltatori anche che hanno avuto la pazienza di seguirci
E e ringrazio il punto il team che sta che permette anche questa messa in onda quindi
Silvio Farina e Fabio Ambrosi che ci hanno assistito in regia e io vi auguro un buon proseguimento Colle trasmissioni di Radio Radicale e noi ci sentiamo la prossima settimana grazie