Sono stati discussi i seguenti argomenti: Amministrative, Casa, Comuni, Economia, Elezioni, Enti Locali, Imu, Italia, Tasse.
La registrazione audio di questa puntata ha una durata di 6 minuti.
10:05 - SENATO
11:22 - CAMERA
8:00 - Camera dei Deputati
8:30 - Senato della Repubblica
9:00 - Camera dei Deputati
9:15 - Senato della Repubblica
10:30 - Camera dei Deputati
10:34 - Camera dei Deputati
14:30 - Camera dei Deputati
vicedirettore de "Il Foglio" (RADICALI ITALIANI)
Buongiorno ascoltatori
Che l'economia non sia una scienza esatta diventa tanto più evidente leggendo gli studi sul ciclo elettorale cioè quel tipo di analisi nate negli stati Uniti negli anni settanta con l'obiettivo di analizzare l'influenza delle elezioni cioè la politica monetaria e su quella fiscale
Alla luce del ballottaggio che in alcune città italiane si è tenuto ieri vorrei proporvi sinteticamente due studi di questo tipo riferiti alla realtà italiana e apparentemente contraddittori fra loro
E poi concludere con alcuni numeri che invece illuminano chiaramente una tendenza di fondo del governo economico dei nostri centri urbani
Nel due mila quindici economisti italiani di Harvard Alberto Alesina e Matteo paradisi preso a riferimento l'introduzione nel due mila undici dell'IdV cioè l'imposta municipale propria per dimostrare l'esistenza di cicli politici di bilancio
Gli autori dissero di aver trovato prove significative del fatto che i Comuni sceglievano di abbassare le aliquote all'avvicinarsi delle elezioni
Aperte virgolette c'è osservata nel ciclo elettorale soltanto per i comuni più piccoli lì dove vivo aveva la possibilità di essere il singolo tema più importante per il governo locale
Invece recita con un forte disavanzo dei conti pubblici che si avvicinano le elezioni non abbassando le aliquote probabilmente scrivono all'Esine paradisi perché avvertono i vincoli stringenti delle regole di bilancio
All'interno di questa natura tendenza gli economisti rilevarono pure che a livello comunale la sinistra pelle imporre imposti più alti della destra
Esistono tre tipi di governo delle città italiane scrivono gli economisti quelli indipendenti con gruppi politici locali non legati partiti nazionali i partiti di centrosinistra e quelli di centrodestra
Se i governi di sinistra sia quelli di destra tendono a fissare aliquote dell'imposta immobiliare più alte rispetto ai partiti indipendenti i partiti di sinistra tendere a fissare aliquote più alte che i partiti di destra
Infatti una percentuale maggiore di Comuni governati dalla sinistra ovvero il trentacinque per cento degli stessi scriveva lesina
Ha optato per un'aliquota dell'IMU sulla prima casa maggiore di quella standards mentre solo il ventisette virgola sei per cento dei Comuni governati dalla destra lo ha fatto
è sempre studiando i comuni italiani che quest'anno due ricercatori Roberto Basile della Seconda Università di Napoli e Valerio Filosa dell'Università Federico secondo sono arrivate a conclusioni apparentemente diverse da quelle di Alesina paradisi
I due
Hanno ritenuto di usare come
Indicatore della qualità della vita cittadina il prezzo delle case l'ipotesi sottostante è la seguente se una città è amministrata bene
La migliore offerta di servizi sicurezza vita culturale finanziate tramite un giusto equilibrio fiscale faranno aumentare il valore degli immobili
Più persone vorranno andare a vivere sotto un buon governo perché gli amministratori pubblici rispondono meglio le preferenze dei cittadini
Qual è dunque la conclusione la prendiamo sintetizzata dalle parole di un altro ricercatrice di scienza politica Rosa Maria Bitetti
Nello studio Basile e il filosofo guardare un data base che raccoglie i risultati delle elezioni municipali fra due mila tre il due mila undici e i poi i prezzi immobiliari differenziati per tipologia d'uso e localizzazioni
Analizzando lì con un metodo di regressione discontinua non trovano nessuna evidenza statisticamente significativa
Di una differenza sistematica tra sinistra e destra se il prezzo delle case riflette la migliore qualità dell'amministrazione locale non c'è differenza fra sinistra e destra
Una delle possibili spiegazioni è quella che a livello locale le politiche di schieramenti opposti siano in realtà sostanzialmente identica
Ma siamo quindi condannati all'impossibilità di misurare forse l'effetto delle politiche pubbliche sui nostri Comuni
In realtà già una certa né doti ca sull'uso delle risorse pubbliche sulla gestione delle società munito ACTV municipalizzate come quelle del trasporto locale
Ci consentirebbero di compiere delle scelte precise in quanto lettori ma un altro il Criterium quantitativamente più affidabili e quello di seguire l'andamento della tassazione cioè delle entrate dei comuni e della spesa cioè delle uscite dei Comuni
Uno studio congiunto del Centro Europa Ricerche di Confcommercio ha provato a farlo lo scorso anno
Lì veniva evidenziato come nel periodo mille novecentonovantotto due mila quattordici le imposte locali siano aumentate del settantadue virgola due per cento
Salendo fino al sei virgola sei per cento del PIL e al ventuno virgola nove per cento di tutte le imposte tributari correnti
Particolarmente accentuato è stato l'aumento delle imposte dirette che attraverso le addizionali regionali comunale all'IRPEF costituiscono ormai la vera componente dell'autonomia tributaria locale
L'aumento della pressione fiscale locale consegue secondo questo studio citato dal combinato disposto della riduzione dei trasferimenti ricevuti dallo Stato centrale e dall'aumento della spesa corrente
In particolare fra il due mila nove due mila quattordici trasferimenti dallo Stato sono diminuiti del ventitré per cento mentre la spesa corrente dei Comuni è diminuita solo dell'uno per cento
La rigidità della spesa corrente se note tradotta in una forte compressione della spesa in conto capitale cioè quella per gli investimenti a scapito delle prospettive di sviluppo futuro del Paese
Il Sole ventiquattro Ore di qualche settimana fa forniva poiché altri dati che possono aiutare a valutare sempre le amministrazioni politiche magari quelle dei tempi che furono
Per esempio i dati sul debito
A Roma sulla gestione commissariale pesano otto virgola otto miliardi di passivo finanziario ma nel frattempo il Comune dovrà essere ripartito da zero nel due mila otto non è rimasto con le mani in mano
E si è rimesso a produrre debito a fine due mila quindici il Campidoglio ha accumulato un indebitamento da uno virgola ventisei miliardi
Insomma fra comune debito commissariato il rosso di ogni cittadino romano è di tre mila quattrocentottantanove euro quasi otto volte e mezzo il carico di ogni residente a Bologna
Insomma non tutti i Sindaci sono uguali almeno nel breve termine
Grazie per l'ascolto da Marco Valerio Loprete o economia torna lunedì prossimo nel frattempo il sud Twitter e l'account Emma qual è arrivare letti
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