Lo Stato Sociale arriva in libreria con "Il movimento è fermo" (Rizzoli).
Un libro su amore, amicizia, rivoluzione, bellezza e declino.
Nella Bologna sorniona Zeno e Genio sono amici da sempre.
Il primo è disoccupato e scrive reportage online, l’altro scarrozza turisti con un pulmino Volkswagen soprannominato “la Caffettiera”.
Alla soglia dei trenta, il tempo per loro pare essersi … fermato, in una Bologna che in fondo è sempre la stessa, tra concerti in giro e litri di sangiovese al bar di Luca.
A cambiare le cose arriva una chioma riccia e scura, con un sorriso contagioso e un vestitino a fiori che sa di primavera.
Eleonora è bella e carismatica, in un colpo solo conquista il cuore di Zeno e rianima il collettivo studentesco che tutti davano per morto.
Il vero cambiamento, però, arriva dall’alto.
Al venticinquesimo piano di un grattacielo a Vevey, in Svizzera, due vecchi scienziati lavorano a un sistema di controllo della Rete talmente grande e infallibile che potrebbe diventare la più terribile arma del XXI secolo.
A Bologna, il collettivo si infiamma: come si fa a restare fermi, quando la libertà di tutti viene messa a repentaglio? Un gruppo di contestatori parte con il bus di Genio alla volta della Svizzera, per unirsi a un movimento di protesta che sta travolgendo l'Europa e il mondo intero.
Tra tradimenti e nuovi incontri, fughe improvvise, passioni e sogni rivoluzionari, alla fine c’è solo una certezza: lottare significa cambiare ogni giorno.
Per far succedere qualcosa, per tener viva l'energia, che è l'unica cosa che ci resta quando tutto è fermo.
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