Sono stati discussi i seguenti argomenti: Ambiente, Cattolicesimo, Chiesa, Economia, Francesco, Gran Bretagna, Industria, Mercato, Monarchia, Poverta', Religione, Storia, Sviluppo.
La registrazione audio di questa puntata ha una durata di 7 minuti.
Rubrica
11:00 - SENATO
vice direttore de Il Foglio
Buongiorno agli ascoltatori la scorsa settimana ragionando delle recenti scelte cinesi nel campo della politica monetaria ho citato il pensiero di alcuni economisti che ridimensionano il ruolo delle istituzioni formali quando si tratta di spiegare la nascita del processo di sviluppo di un Paese
Oggi torno su questo tema prendendo come spunto uno degli interventi del Papa della scorsa settimana
Francesco ha detto che quando il lavoro si distacca dall'alleanza di Dio con l'uomo e la donna quando si separa dalle loro qualità spirituali quando in ostaggio della logica del solo profitto e disprezzare gli aspetti della vita
L'avvilimento dell'anima contabile a tutto l'aria l'acqua né erba il cibo
La vita civile si corrompe l'habitat si guasta e le conseguenze colpiscono soprattutto i più poveri
Il Papa non è nuovo a queste integrate anche se contrapporre il mercato profitto il povertà potrebbe essere storicamente poco preciso
Per spiegare perché si può tornare su alcuni recentissimi studi sulla nascita dalla rivoluzione industriale in Gran Bretagna forse il principale antidoto alla povertà realizzato dall'uomo moderno
Lo studio cui mi riferisco è stato appena pubblicato da bene dell'Università di Oxford Robinson dell'Università di Chicago il Ballmer dell'Università di contenga
E contribuisce all'annoso tentativo di spiegare perché la rivoluzione industriale sia avvenuta quando è avvenuta cioè nel diciottesimo secolo e dove è avvenuta cioè in Gran Bretagna
Un piccolo spoiler centra la religione o meglio il ridimensionamento del ruolo mondano della Regione
Alcuni storici la rivoluzione industriale come è noto si sono concentrati sulla generosità di madre natura tra carbone acque navigabili presenti in Gran Bretagna
In molti invece hanno ragionato sulla qualità delle istituzioni inglesi sul fatto che dopo lo choc come la grande presto le stanze del commercio Atlantico ci sono stati cambiamenti sociali con conseguenti conflitti politici del diciassettesimo secolo
In particolare la guerra civile attorno al mille seicentoquaranta e poi l'attuario devolution nel mille seicentottantotto con i radicali modifiche istituzionali che ne sono dipese
Uno degli shock sottovalutati in epoca contemporanea secondo questi economisti e quello studiato nel mille novecentoquarantuno dall'ICI ai tavoli
Secondo lo storico inglese dell'economia scomparso nel mille novecentosessantadue Cioni appunto
La domanda di cambiamento istituzionale la guerra civile inglese del diciassettesimo secolo furono il risultato di un grande mutamento nella struttura sociale che egli descrisse come del raìs o del genere cioè
Cioè la nascita della piccola nobiltà o meglio di una nuova classe degli imprenditori agricoli con un'attenzione particolare a commercio imprenditoria
E tra le ragioni di questo mutamento sociale secondo lo storico ci sarebbe la dissoluzione dei monasteri inglesi decisa tra il mille cinquecentotrentadue mille cinquecentoquaranta darle Errico ottavo
Mi sovrano inglese infatti ruppe con il Papa fondo la Chiesa d'Inghilterra mi spoglio alla Chiesa di Roma dei suoi possedimenti pari allora al venticinque trenta per cento del territorio inglese
A quel tempo poi un altro cinque per cento di territorio era di proprietà privata
Sono due secoli dopo nel mille seicentottantotto la somma di territori che si alzi cereali era ridotta del cinque dieci per cento di tutto il territorio inglese
E anche se la stessa coronando ha proceduto con le dismissioni la caduta di questa percentuale fu soprattutto conseguenza della dissoluzione imposta del ricordavo
Nello stesso periodo lettere di proprietari medio-piccoli invece Savino in percentuale dal venticinque al quarantacinque cinquanta per cento del totale il secondo toni questi piccoli proprietari terrieri che si avvantaggiano di tale passaggio di proprietà
Di rendere successivamente tra i primi fautori di riforme politica in senso liberale e quindi facilitatori poi per varie ragioni del processo di rivoluzione industriale
Se alcuni storici non credo che a questi nessi causali adesso i tre economisti di cui sopra hanno tentato invece di verificarli
Per misurare l'impatto della cosiddetta dissoluzione ciò appunto la risoluzione dei monasteri decisa da Enrico VIII chi comunista e lo presenta articolare i dati del valore ecclesiastico sto
Il censimento dei beni dei redditi di monasteri strutture religiose commissionarle Enrico VIII
Tra Inghilterra e Galles impariamo di ottocentoventicinque monasteri alla metà del Cinquecento abitati da circa dieci mila persone e complessivamente abbiamo detto pari a circa un quarto un terzo di tutti i territori del Paese
Gli economisti dimostrano che il maggiore reddito generato dei singoli monasteri e dalle singole aree appartenenti appunto la Chiesa di Roma e maggiore a questo reddito registrato nel valore crisi Asti questo maggiore poi
Sarebbe stato il tasso di musealizzazione registrato tre secoli dopo nel mille ottocentotrentotto in termini di presenza il numero di stabilimenti tessili oltre che di dipendenti degli stessi stabilimenti
Inoltre livelli più alti di reddito nelle istituzioni religiose nel mille cinquecentotrentacinque sono associati con una porzione più piccola di forza lavoro impiegata nell'agricoltura tre secoli dopo sempre secondo il censimento
E con una porzione più ampia invece di occupare i nella manifattura e nel commercio
Gli autori tentano pure di dimostrare che queste correlazioni statistiche possono essere legate da un nesso causa-effetto e tre sono i canali di trasmissione tra la cosiddetta dissoluzione di Enrico VIII e l'industrializzazione
Primo una correlazione positiva tra reddito monastico il numero di piccoli nobili cede appartenente alla cosiddetta gente c'è già nel mille settecento
In secondo luogo lì dove i redditi generati dei monasteri erano più elevati tra il mille settecentocinquanta mila ottocentoquaranta sono cresciute poi maggiormente le in croce
Cioè le recinzioni di terre
Decretata dal Parlamento e questo pure coerente secondo
Diciamo è coerente con la tesi secondo cui la gente sarebbe stata molto attiva il Parlamento soprattutto per promuovere una legislazione adatta a tutelare i propri interessi economici
Infine gli economisti notare una correlazione significative positiva trasgredito creato dei monasteri espropriati e rivenduti da una parte il numero di brevetti per innovazioni agricole registrati tra il mille settecento e mille ottocentocinquanta
Il che suggerisce che la dissoluzione decretava Enrico VIII abbia portato una maggiore innovazione perlomeno nel settore primario
E questo dunque per quanto riguarda i canali attraverso quella di soluzione avrebbe impattato sull'industrializzazione di tutto il Paese
Lo storico Richard toni concludono oggi economisti propensione Volver aveva ragione quando associava la dissoluzione dei monasteri all'incredibile diffusione e il rafforzamento della piccola nobiltà produttiva
Inoltre probabile scrivono gli economisti che questo shock impresso Enrico VIII abbia avuto un impatto anche sull'industrializzazione del Regno Unito primo Paese del pianeta ad avviare quel processo
Perciò questa ipotesi torna utile secondo altri correlazioni statistiche che per ragioni di tempo non descrivo per spiegare pure lo sviluppo industriale maggiore di alcune aree geografiche del Paese a discapito di altri
Monasteri espropriati dunque industrializzazione e con un altro esempio di letteratura economica sulla crescita insomma che integra i classici approcci del filone istituzionale lista
Grazie per l'ascolto da Marcovalerio lo stretto di economia torna lunedì prossimo nel frattempo è su Twitter e la counter Marcovalerio lp
Salvo dove diversamente specificato i file pubblicati su questo sito
sono rilasciati con licenza Creative Commons: Attribuzione BY-NC-SA 4.0