"L'appuntamento con il futuro: la convenzione ecologica della società, dell'economia, della politica"

Tutto pronto
Quella di Kale abbiamo i nostri
Abbiamo i nostri microfoni Stefano Semenzato ecco con le vogliamo parlare innanzitutto della Jugoslavia ecco intanto una cosa è prettamente parlato della questione della tra l'altro della crisi e la situazione nella ex Jugoslavia Marco Pannella in un suo una sua conferenza stampa in una sola riflessione a ante affermato che i verdi non si occupano molto della questione l'ex Cusani anche qui in sala un po'di brusio c'è su quando si parla dell'ex Jugoslavia alcuni hanno accusato anche appunto nel proprio ora poco fa e inetti sono occupati poco della Jugoslavia ecco tu cosa ne pensi
Il poco o il tanto è sempre relativo rivista ed il rispetto alla mobilitazione c'è stata per la presa dopo la guerra del Golfo nel senso che appunto vi è una situazione generale di difficoltà di mobilitazione attorno alla vicenda jugoslava che si registra nell'opinione pubblica abbastanza estesa anche nei dibattiti cui spesso vado in giro per le città i detti non solo dei Verdi ma anche da altre forze non vi è una partecipazione al e questo è un dato di fondo dentro questo devo dire che invece i Verdi hanno cercato di invertire questa tendenza io vorrei ricordare non soltanto una partecipazione diciamo massiccia all'iniziativa della carovana di Palazzo Jugoslavia cioè dei pacifisti italiani che sono andati nelle varie Repubblica di Jugoslavia portare un sostegno a tutti coloro che si sono contro la guerra che si battono per l'autodeterminazione contro i nazionalismi eccetera ne abbiamo fatto un convegno una consiglio federale a a Portorose in cui abbiamo discusso punto per due giorni nel massimo organismo dei verdi delle questioni con slava e siamo usciti con un documento molto preciso che chiede il ricco cimento della Slovenia della Croazia che chiede il rispetto dei diritti di autodeterminazione che chiede il rispetto dei diritti umani e dei diritti delle nazionalità in questo senso anche con un atteggiamento non soltanto di condanna della Serbia per quello che ha fatto ma anche di critica della Croazia per atteggiamenti che oggi peraltro sta rivedendo con le ultime leggi e per l'accusa al Parlamento peraltro elemento su cui ci siamo mossi e che oggi arriva a conclusione e quello della costruzione di una casa per la pace io così l'aria che ha sede a Zagabria ma collegamenti con tutte le repubbliche dell'ex Jugoslavia che ha una duplice funzione quella di organizzare un'iniziativa per la pace
Dentro le repubbliche jugoslave quindi di collegamento quel pacifismo anche al movimento democratico delle varie repubbliche quella di esser tramite di un'informazione verso l'Europa e quella via S. al centro di organizzazioni di delegazioni di iniziative politiche di europei verso la Jugoslavia crediamo che questo sia una cosa di cui non non pretendiamo
Grandissimi risultati messi un segnale tangibile di un impegno che i Verdi stanno avendo sull'intera vicenda quindi mi pare che le critiche di Pannella signore le critiche sbagliate da questo punto di vista e che tengono poco conto dei fatti
Noi pensiamo anche ad un'altra questione cioè che è necessaria e questo è un compito che ci stiamo assumendo riproporre un processo di mobilitazione in Italia rispetto alle questioni jugoslave perché vi è questa situazione paradossale cioè mentre c'è stata una grande mobilitazione dentro sul Golfo ma su alcuni eventi che riguardavano Guerra e pace che però paradossalmente su cui però paradossalmente era più difficile incidere voi oggi siamo in una situazione in cui la politica dell'Europa la politica dei singoli governi ha un'importanza determina entre nella soluzione del conflitto jugoslavo e quindi nel momento in cui sarebbe più facce con grosso movimento potesse determinare effettivamente dei processi in senso democratico e con sbocchi dico Livenza paradossalmente si registra il minimo anche di mobilità ma come mai come vede questo para parente ha varato questo paradosso deriva a a mio giudizio da due questioni una è quella che il conflitto jugoslavo è un conflitto in cui vengono meno anche canoni tradizionali di cioè voglio dire l'insieme del movimento democratico da dai radicali baci finisco il PDS cioè si è sempre mosso anche sulla base del federalismo sulla base del superamento dei confini sulla base del disarmo noi oggi ci troviamo di fronte a situazioni in cui si ricreano confini si ricreano mini Stati armati in cui fra autodeterminazione nazionalismo vi è una grande confusione perché l'autodeterminazione passa attraverso la mediazione del nazionalismo c'ha dei formule molto spurie molto ambigue
Non c'è ancora la coscienza che queste sono le forme dei prossimi anni che tutto l'Est tenderà ad esplodere attorno con questi criteri
Questa incomprensione di fondo della realtà rende anche difficile un intervento di solidarietà perché è difficile pressoché impossibile schierarsi fino in fondo con qualcuno dei dei contendenti scusami scusa se ti interrompo però alla fin fine un aggressore cede evidente Vieri che ieri perché l'artiglieria è un'artiglieria vorrei colpisce o siete Dubrovnik e ho Vukovar e quindi non è che sia voi non sarebbe poi così difficile da che parte l'aggressore da che parte l'aggredito e poi in secondo luogo nulla il federalismo non può essere poco una soluzione per dare garanzie niente inferiori sbagliano almeno europeo per dare garanzie proprio per i diritti di libertà e delle minoranze anche di questi nuovi Stati ma questo è esattamente quello che sostengo anch'io però
Come chiesto di spiegare perché l'insieme del movimento ha difficoltà a mobilitarsi allora non c'è dubbio che vi è una caratteristica di aggrediti e di aggressori devo dire che oggi proprio per la vicinanza agli aggrediti cioè la Croazia in particolar modo perché già per la Slovenia non discorso diverso la Croazia ha delle caratteristiche c'ha fatto degli atti che hanno in qualche modo ha leso alcuni diritti di autodeterminazione la Croazia non è un Paese secondo me apertamente democratico in cui i diritti umani o i diritti della minoranza serba sono stati rispettati fino in fondo questo non toglie il meccanismo di fondo infatti io t'ho detto prima che noi siamo apertamente e convintamente per la il riconoscimento della Croma se ma questo non toglie un'ambiguità di questi processi così come io sono convinto che oggi si debba prenderà atto che il processo di Federal lire siamo al livello europeo passa anche attraverso queste piega della storia che sono appunto la formazione di mini Stati che legittimamente certamente ne dobbiamo riconoscere questo loro diritto ride terminò la loro fisionomia nazionale questi sono direi i dati della crisi del comunismo della crisi del blocco dell'Est della crisi la logica dei blocchi e quindi non possiamo che reinterpretare questo tipo di questione e vi è però nel nell'opinione pubblica diffusa dei fatti di meccanismi che erano INVALSI negli anni passati in cui era più facile capire la situazione del Sudafrica in cui c'era l'apartheid il mondo bianco che schiacciare i diritti dei negri ed era pace comunque collocarsi dalla parte dei segregati rispetto a quelli che segregare credo che la situazione d'oca slava sia più complessa da questo punto di vista il che non può minimamente giustificare il fatto di avere retropensieri di avere scarsità di mobilitazione anzi ne siamo impegnati appunto per demistificare tutte le false coscienza che ci sono parti colabrodo ben trovare della sinistra oggi italiana e rilanciare la mobilitazione però se dobbiamo cercare di capire anche perché c'è una scarsa mobilitazione dobbiamo prendere atto anche di questi problemi come si può dire che le vecchie categorie ideologiche della sinistra o della cultura e delle tradizioni pacifiste e anche non violente non in tempo non sufficienza questi nuovi conflitti e questo determina una situazione difficoltà sì e no cioè nel senso che in realtà i pacifisti diciamo quelli curvi le aree non violente l'area del Pacifico tradizionale sta mobilitando sì
Dire come durante la guerra nel Golfo attorno a questa questione e quindi diciamo la colpa non è della parte attiva non è che i i i singoli pacifisti non si mobilitano anzi io vedo un'utilitaria di iniziative devo dire che la cultura sedimentata nel anche negli ultimi dieci anni anche se vuoi il limite durante la guerra nel Golfo in cui ancora una volta facile capire chi scatena un meccanismo di guerra perché gli interessi del petrolio eccetera tutte queste questioni hanno sedimentato una cultura facile direi mentre oggi serve una cultura difficilmente oggi serve una cultura interpretativa che faccio un salto di qualità forse il limite vero che tutti quanti abbiamo in questo senso dare ai radicali ai Verdi al movimento pacifista di non aver ancora trovato la forza di McCann ismi per trasmettere questa nuova a livello di interpretazione a livello di opinione pubblica larga e quindi di creare appunto una mobilitazione di coscienza che faccia sì che di uscire dall'assurdo che la guerra più vicina a casa e la guerra su cui c'è maggiore disinteresse da parte dell'opinione pubblica perché anche forse perché l'opinione pubblica la guerra del genere si dovrebbe impegnare molto sul serio mentre una guerra lontana alla fin fine un po'manifestare così essersi risolta la coscienza se anche questo nato certamente vi è credo un problema che noi abbiamo costantemente che poi che è uno delle difficoltà che oggi si registrano da parte di tutti cioè noi abbiamo ad esempio un aumento di spesa militare in Italia legato a una logica che in termini reali cioè questo mi c'è un aumento in termini reali di circa due mila miliardi è che poi fa parte di un progetto di investimento di circa cinquantacinque mila miliardi nei prossimi anni quindi aumento esponenziale di spese militari la cui logica e molto precisa ed è quella di i difendere gli interessi quindi di difendersi ad esempio dei processi di immigrazione di rafforzare i confini tra questa idea dell'Europa fortezza e l'esatto opposto dell'idea dell'Europa federalista dentro questo c'è anche la paura del milione di profughi jugoslavi che escono dalla guerra civile quindi credo vi sia anche una rimozione collettiva di queste problematiche che è una rimozione dovuto alla forma di egoismo sociale che oggi in Italia è molto forte cambiamo completamente argomento elezioni prossime venture secondo te come si devono presentare idee delle prove elezioni prossime venture ma credo che la la scelta che farà questa Assemblea sia molto chiara a me pare che ci sono degli elementi di contenuto verde ambientalista pacifista che va l'ho portati all'interno della competizione elettorale in questo senso la presentazione alla Camera del simbolo del Sole che ride mi sembra corrispondere a questa logica e che vada rafforzata ed evidenziata in questa assemblee noi abbiamo invece una convinzione che attorno a persone attorno a singole realtà regionali sia possibile a livello del Senato dar vita a ad accordi di non tanto di schieramento tra forze politiche quanto di individuazione di di persone che possono rappresentare anche un superamento degli attuali livelli di confronto e di esistenza di di mini forze politiche quindi credo che andremo a questa duplice formula cioè una presenza del Sole che ride alla Camera è una presenza invece più articolato al Senato con possibilità di alleanze diminuiva azioni di formule di convergenza attorno a persone attorno a simboli quindi che possono rappresentare dei superamenti delle battaglie credo anche che nella nostro processo di definizione invece del programma elettorale la presentazione del sole che ride sarà caratterizzata non soltanto dagli elementi più strettamente ambientalisti ma delle grandi questioni democratiche e quindi in questo senso antiproibizioniste la droga la mafia la criminalità
Insomma il il la capacità di oggi riproporre l'elemento democratico come uno degli elementi centrali dello scontro politico questo che credo che i Verdi lo assumeranno fino in fondo la campagna elettorale quindi alziamo Stefano Semenzato
Radio radicale abbiamo ora ai nostri microfoni Alex Langer ha preceduto questa mattina
Restano questa mattina presente nella sessione dei lavori dedicata alla gli aspetti sovrannazionale problemi sovrannazionali
Ecco innanzitutto la prima domanda all'ex riguarda ovviamente la situazione nell'ex Jugoslavia tu cosa ne pensa del riconoscimento di Croazia Slovenia
Sì io intanto di per sé non vorrei parificare le due situazioni anche se oggi è inevitabile nel senso che oggi non è possibile
Siamo riconosceva Slovenia soltanto perché sarebbe una delegittimazione quindi un indebolimento della Croazia e credo che sia ormai diventato inevitabile
E quindi necessario anche se mi pare che in tutto questo percorso
Moltissimi errori siano stati fatti anche da parte della Slovenia e della Croazia
Ovviamente fortemente da parte della Comunità europea e degli Stati che hanno in vari modi diciamo stimolato e poi ritirato e poi di nuovo stimolato degli atteggiamenti per cui oggi siamo di fronte a un Marcello in cui il riconoscimento
Non cambierà anche anche in particolare non garantisce ancora che
Nei e che la guerra possa essere fermata né che il dopo riconoscimento porterà a una situazione accettabile per tutte le etnie che convivono all'interno dell'ex Jugoslavia anche all'interno per esempio della Croazia
O di quello che un giorno sarà probabilmente la Serbia o altre entità che ne nasceranno ma non ritiene che la situazione sia innanzitutto reale per l'aggressione la sempre confronti per la Roma
Sì io ritengo che oggi sia gravissima per la guerra che muove la Serbia e il blocco servo diciamo all'acqua c'è però credo anche che questa guerra era prevedibile fin dall'inizio e che sicuramente diciamo una politica diversa
Avrebbe saputo prevenire la trovo quindi che una politica diciamo
Dei passi unilaterali abbia purtroppo sia andata dritta dritto incontra una guerra di cui sicuramente le responsabilità maggiori sono della Serbia del blocco serva però non riesco a leggerla come voi spesso fatte semplicemente come espressione della Serbia e la Croazia
Perché conoscendo bene le situazioni di complessità e di conflitto etnico
Fin da diciamo fin dal momento della proclamazione di una Croazia indipendente
Che comprendeva anche forti minoranze serbe con una storia alle spalle che conosciamo abbastanza bene in cui in particolare ci sono stati forti massacri
Di servi da parte dico attività un precedente regime che speriamo non non getti le sue ombre
Sulla situazione odierna
Era fortemente prevedibile che diciamo si potessero combinare
Una resistenze interna alla Croazia da parte di minoranze serve in particolare se stimolate dalla serve se stimolate da
Diciamo impulsi gran servi per dire così alla azione esterna di un esercito federale diventato via via sempre più serbo anche questo non era scontato fin dall'inizio io credo che sia stato un grave errore per esempio
Abbandonare l'esercito federale da parte degli sloveni e dei croati così via cioè l'esercito è stato via via diciamo anche regalato alla Serbia
E quindi trovo che in questa situazione ormai purtroppo siamo davanti i cocci di una politica in cui però mi serve per mi sembrerebbe semplificante semplicemente ridurrà la questione di fermare l'aggressione serba la Croazia si questa è oggi la necessità ma non non coglie la complessità della situazione
Settima inerti cosa stanno facendo per questa situazione ma questa crisi a questa guerra nella ex Jugoslavia sempre Marco Pannella dice in una sua lettera insonorizzazione che state facendo poco e anche qui ci sono molto numerose critiche dicendo in una camera il golfo ha fatto dieci volte tanto ecco
Sì purtroppo anche nella guerra del Golfo abbiamo fatto troppo poco rispetto a quel che era necessario non ho l'impressione se io guardo diciamo il ritmo di infine di lavoro che si faccia meno però sicuramente è assai più difficile far qualcosa di efficace quello che i verbi stanno facendo hanno fatto fin dall'inizio
Di questo conflitto e a vari livelli prima a livello di diciamo fare di tutto per tenere vivo il dialogo interetnico e interprete pubbliche in Jugoslavia cosa che è essenziale per il futuro
Quindi noi abbiamo promosso fin da maggio fin da diciamo dai primi dalle prime avvisaglie una quantità di occasioni di coinvolgimento tra esponenti delle opposizioni in Croazia in Serbia in Bosnia Erzegovina in Macedonia in Slovenia e così via
E abbiamo fondato fondato diciamo sostenuto un centro anti antiguerra a Zagabria con iniziative diciamo che si svolgono in parte anche in Bosnia Erzegovina e che tengono rapporti anche con l'opposizione serba
In secondo luogo abbiamo sostenuto tutti gli sforzi di conciliazione dialogo interetnico dalle dalle missioni interreligiosa e che ci sono state per esempio su iniziativa francese alla carovana di pace dei movimenti pacifisti alle iniziative della Helsinki siti stanze sembri in secondo luogo sul sul piano diciamo
Diplomatico politico diplomatico noi abbiamo fin dall'inizio chiesto alla comunità
Di assumersi una piena responsabilità per una soluzione civile non armata del conflitto jugoslavo chiedendo essenzialmente primo
Anche noi che la comunità aprisse le sue porte alla Jugoslavia queste sicuramente questa è forse la maggiore responsabilità della comunità
Di non aver diciamo di non aver messo le dico Slavia di fronte al a una come dire a un'offerta allettante
Devo capitate lì e potrete diventare parte dell'Europa democratizzare lì per esempio voleva dire anche ovviamente ripristino di condizioni democratiche per esempio nel Kosovo nella Vojvodina che è un fatto effettivamente grave proprio diciamo un una ferita che ha si è trasformata in cancro diciamo in secondo luogo abbiamo chiesto alla comunità di intervenire e questo l'abbiamo fatto costantemente lo facciamo costantemente la comunità di intervenire con mezzi pacifici e nonviolenti vedete abbiamo chiesto alla comunità da tanto
Da dai dalla fine no dal da metà luglio
In in sede di Parlamento europeo di commissione politica eccetera di istituire un'informazione imparziale in Jugoslavia cioè di mettere di aprire qualcosa come un canale televisivo anche una televisione satellite delle radio
C'è qualcosa che con diciamo che contrastasse il bombardamento della propaganda di guerra da
Da tutte da tutte le parti sito infatti una delle caratteristiche di questa guerra è la scatenamento delle mozioni delle passioni questo l'onestà mentre entrambe le parti con l'utilizzo massiccio allenata più dall'emblematico da con l'utilizzo massiccio di somma dei diversi strumenti
Poi abbiamo chiesto alla comunità anche questo purtroppo invano con molte anche con cioè non solo con iniziative parlamentari ma anche con iniziative di diciamo abbiamo parlato con i ministri in particolare olandesi che hanno in questo periodo la presidenza della comunità
E con la Commissione abbiamo chiesto che la commissione europea e il Consiglio sostenessero la possibilità di un coinvolgimento di intellettuali operatori
Dell'informazione diciamo gente capace di ristabilire di riannodare i canali di dialogo in Jugoslavia cosa che probabilmente sarebbe stato meno costoso
Che mandare gli osservatori purtroppo del tutto inutili con tanto di mezzi con cui sono stati sul campo
E quindi di fare una politica diciamo di promozione di dialogo terza cosa noi abbiamo sempre insistito abbiamo sostenuto fortemente e questo credo sia stata una scelta giusta nonostante l'esito del tutto insoddisfacente la conferenza di pace dell'Aia è venuta tardi
Abbiamo chiesto fin da maggio alla comunità di mettere a disposizione un tavolo
Al quale far sedere veramente tutte le parti in Jugoslavia tutte le parti vuol dire non solo le repubbliche perché per esempio la rappresentanza del costume della Vojvodina è una farsa
Tutte le parti vuol dire anche l'esercito federale perché è una parte in causa scusa una parte crederci operare verso il come e in che senso avanti causa l'esercito regolare non dovrei dovesse non dovrebbe essere ma di fatto e così
E chi non le conosce la situazione di fatto cioè dare decenti ma aziona l'esercito Corderie stampo tanto
Che parte tra Roma e invece s'è necessario e necessaria cioè se uno vuole trattare una tregua
E trattare la soluzione deve trattare con tutte le parti in campo quindi all'oste allo stesso titolo abbiamo chiesto viceversa
Che fossero rappresentate di anche le minoranze che non hanno titolo dalla minoranza ungherese a quella italiana
Alle diciamo a quelli che oggi non sono rappresentati certo un negoziato più complesso però abbiamo visto che le preme firmate da chi in realtà poi non rappresentava realmente le parti in conflitto comprese le bande irregolari di tutte le varie parti
Firmava tregua inefficaci
Infine noi abbiamo fatto e questo è stato invece un successo recente e speriamo incisivo abbiamo proposto nel Parlamento europeo de l'unica cosa che il Parlamento come tale può fare non solo chiedere
Appunto il conferimento del Premio Sakharov per i diritti umani ha ad emblematici il leader del Comitato diritti umani nel Kosovo e questo questa proposta ha trovato una risicatissima maggioranza è stata approvata
E quindi martedì dieci dicembre Aden de ma ci parlerà davanti al penombra del Parlamento europeo sarà la prima volta che si sentirà la lingua albanese nella sala del parlamento europeo e ed e mi sembra che sia come dire la sanzione più forte che oggi possiamo mettere in campo contro il regime serbo perché dare questa sorta di riconoscimento internazionale al Kosovo e chi si batte per i diritti umani per la democrazia nel Kosovo mi sembra che sia la maggiore sanzione diciamo politico diplomatica di cui il Parlamento europeo è capace
E quindi sono contento che almeno questa sia andata in porto
Ora io sono d'accordo che oggi occorre un uno sforzo ulteriore assolutamente straordinario
Di tempio qui è stato proposto mandare una delegazione di parlamentari a Dubrovnik per esempio o qualcosa del genere solo che secondo me questo sforzo deve andare in una direzione che non sia semplicemente di dire viva la Croazia abbasso la Serbia io credo che la l'idea diciamo che il regime croato sia di per sé democratico e quindi considerare il regime croato come punto di riferimento
Come se fosse una grande alternativa a Milosevic questo mi sembra una valutazione sbagliata cerca la Croazia governo liberamente eletto un parlamento eletto a Serbia governare per centoventi per cento sì ma la compattazione nazionalista e così che oggi anche il governo serbo io credo che fa si facesse libere elezioni
Può darsi che verrebbe fuori forse addirittura una guida ancora più nazionalista ovviamente questo diciamo non dice che che non si debbano fare lezioni ma mi pare quello che a volte per esempio da parte vostra non si vuol vedere che non nazionalismo opera una compattazione totalitaria anche apparentemente democratica c'è plebiscitaria
Che altrettanto totalitaria quante quelle diciamo di regimi basate sui teologie appunto di altro genere
Quindi si chiama democrazia croato non è certamente la democrazia più perfetta il mondo però ripeto li cita un Parlamento eletto non l'altra parte no
Sì credo cioè non non riesco ad apprezzare fino in fondo questa differenza devo dire perché il perché il le guide diciamo le le guide calato in gran parte l'ex comuniste che hanno chiesto un consenso elettorale al proprio popolo l'hanno chiesto in condizioni in cui sostanzialmente le le diciamo le posizioni in campo
Non non sono diciamo esempio di grande di grande pluralismo democratico in cui la guerra e questa è una grave responsabilità della serve cioè in un certo senso la Serbia ha regalato al regime di Tudjman una compattazione
Superiore a quella che diciamo si sarebbe meritato in proprio con le proprie forze in patria
Sentiti l'Europa cioè si apre fra poco questo vertice di mal scritte
Ecco ma secondo te che che cosa innanzitutto può fare l'Europa per la crisi ora in questo istante per la crisi dell'ex jugoslavi poi in secondo luogo questo luogo che si sta prospettando un Europa semplicemente dei mercati quali pericoli porta
Allora per quanto riguarda la ricordate io credo che oggi l'Europa Possa solo intanto nonostante tutto tenere aperto il tavolo dell'Aia completando completandolo in modo che veramente possa diventare un tavolo diciamo per tutti certamente con peso diverso a seconda di chi di chi vi partecipa
Poi io credo che l'Europa debba ribadire la scelta che non è diventata ancora operativa di mettere a disposizione forze anche militari di interposizione
Oggi che esiste una disponibilità a quanto pare diciamo dal da parte dei contendenti jugoslavi anche se ancora non è per niente chiaro dove devono andare credo che questa invocazione di forze di interposizione
Può tra l'altro anche indicare che fosse c'è una certa stanchezza da parte di chi è in conflitto in Jugoslavia e quindi la ricerca di una via d'uscita diciamo onorevole mi pare possa debba essere debba essere colta terza cosa chiedo che le le l'Europa debba oggi mettere a disposizione deve cos'abbia da capo un'offerta di e aggancio forte di tutti quelli che dovranno alla Comunità europea
Ovviamente pretendendo uno standard di democrazia ed in particolare di garanzie per le minoranze linguistiche cioè per chi si trova in minoranza
Nelle varie realtà compresa la Slovenia
Molto molto forte per esempio credo che si debba sottolineare fortemente la necessità che siano garantiti pieni diritti di cittadinanza a tutti quelli che oggi si trovano essere ci diciamo abitanti della Slovenia diventata indipendente e chimica mi pare insomma che una discriminazione nei confronti dei cittadini a seconda che siano dell'etnia
Dello stato o meno non sarebbe accettabile da nessuna parte da nessuna parte né in Serbia e né in Croazia mentre Slovenia né nella Bosnia Erzegovina credo che diciamo se oggi qualcuno fondarsi uno Stato musulmano per soli musulmani
Uno Stato sloveno per soli sovente in cui tutti gli altri sono sono tollerati non potrebbe essere accolto con favore riconoscimento veri come detto già detto si recò cento mi pare che l'abbiamo peraltro detto e scritto anche nelle risoluzioni proposto dal Gruppo Verde
E credo che il riconoscimento mi pare insomma che entro Natale dovrebbe venire
Ecco la prospettiva dell'Europa
La prospettiva d'Europa questo invece un discorso molto diverso cioè io ho l'impressione che a Maastricht sì bah si andrà a un compromesso non soddisfacente da nessun punto di vista c'è l'Europa che si profila non è né federalista
Ne democratica sia dal punto di vista del dei poteri del Parlamento europeo sia dal punto di vista di altre diciamo forme di cioè un'Europa governo Centrica sostanzialmente è un Europa interamente centrato sull'economia
Sarà un Europa mi pare pochissimo autonomiste cioè mi pare che non sia un'Europa che offre spazi e potere alle comunità locali quindi io e e infine non dimentichiamo tre sarà un'Europa assai mutilata nel senso che sarà ancora l'Europa dei dodici che
Si sbizzarrisce nell'inventare sale d'attesa
Per chi oggi non fa parte della Comunità e per chi si vuole tenere lontano più a lungo possibile in questo senso credo che sia giusta Lazzi l'azione che stiamo conducendo insieme a molti altri
Di denuncia di questo diciamo vertice truffa sostanzialmente di Maastricht ed impegno per la diciamo perché cresca la la pressione democratica sulla comunità europea di diventare per l'appunto al più presto possibile paneuropea
Di diventare democratica diventare una unità assai più polimorfonucleati sono molto legate sì le condizioni devono ai fatti no infatti poi autonomista regionalista che è legata la stessa cosa c'è un'Europa democratica difficilmente
Potrebbe sussistere trasferendo dei poteri solo a livello sovranazionale e non anche internazionale
E una è una comunità che mi pare insomma debba debba privilegiare la dimensione politica rispetto alla dimensione economica
In un certo senso io oggi auspicherei qualcosa come un articolo duecentotrentotto bis ter quater non so qualcosa del genere del trattato
In cui come minimo si preveda una possibilità di consociazione politica a quei Paesi dell'Europa che oggi a livello economico e di mercato non possono far parte di una comune aree di mercato ma che mi pare debbano avere pieno titolo
Per entrare a far parte sin d'ora di una comunità politica che tra l'altro mi pare sia l'unica che posso offrire una via d'uscita
Alla
Diciamo alla esclusione di nazionalismi altrimenti ingovernabili ma invece di privilegiare Maffi fin qui nel se continua a fare menzione nomina privilegiamo le metropoli esattamente l'Europa politica molto più che l'Europa economica in un certo senso unità politica
E perché no pluralità di mercati invece
Ecco tanto per continuare a fare il questi trattamenti ex però stavolta cambiare e teme partire dall'Europa arrivare avrei nostri fatica si è infatti di casa no sta in referendum Marco Pannella sempre questa lettera in questa riflessione dice che i rei di non si stanno impegnando sull'iniziative referendarie contro la partitocrazia perché secondo me
Beh io credo ritengo personalmente che questi referendum in gran parte siano sbagliati dico francamente io personalmente mi firmo solo due ho firmato solo due quello contro il finanziamento dei partiti è quello
Contro la legge sulla droga due dui due rarità in questi questi li ho trovati i più i più convincenti e li ho firmati per il resto ho l'impressione che all'insegna della lotta contro la partitocrazia
Si stiano mettendo insieme i peggiori partito capi e che sostanzialmente la il partito referendario sempre più si presenti come un partito Scalfari hanno disegni anche di Pannella in qualche modo che non mi pare che faccia una reale proposta di cambiamento della società
Proponendo sostanzialmente di per di cambiare i meccanismi soprattutto elettorali io non sono un sostenitore in Italia per lo meno oggi del sistema uninominale credo che ridurrebbe
Sostanzialmente la la diciamo la parte del il pluralismo delle scelte politiche a due
Siamo a due partiti abbastanza simili tra di loro che verrebbero governati sostanzialmente da chi ha la chiave dell'opinione pubblica cioè dal dei grandi potentati economici e dei grandi potentati dell'informazione
E quindi io non voglio rispondere per i Verdi in generale ma posso rispondere per me io non mi eccita per questi referendum perché ritrova in gran parte
Una risposta non adeguata alla crisi italiana quindi se la non mi convincono è chiaro che non si partecipa ecco ma secondo che non vi è una difficoltà Craveri verde intercettare la contestazione nei confronti del sistema politico
Sì credo che questo sia vero però credo che sia anche giusto
Che in un generale parlare e straparlare di crisi istituzionali di riforma delle istituzioni partiti i sistemi elettorali eccetera e qualcuno si preoccupi di quello che conta secondo me di più io non sottovaluto l'importanza dei meccanismi istituzionali perché sono che sono una chiave per governare processi che avvengono nella realtà però secondo me oggi cioè io trovo più minaccioso l'effetto serra trovo più importante il risanamento dell'agricoltura che non il cambiamento del sistema elettorale o la discussione sugli sui poteri del presidente de la Repubblica
E prossime lezioni come la vedi come vede la posizione deve
Ma ne discuteremo in questa in questa assemblea se ne discuterà anche oltre io credo che oggi i Verdi intanto non debbano dare aspramente per scontato di volersi presentare alle lezioni io questa posizione da sostengo da lungo tempo credo che ci si debba presentare alle elezioni
Quando primo sia qualcosa di importante da rappresentare o si crede di aver qualcosa di importante da rappresentare secondo se sia una ragionevole prospettiva non solo di successo elettorale ma anche di fare un lavoro utile nelle istituzioni
Terzo quando si ritiene che la situazione politica poi anche lo richieda perché evidentemente si può far politica anche la storia del partito radicale lo dimostra benissimo non solo in Parlamento ma anche fuori
Ora a me sembra che se si va a una diciamo se si se si va a una presentazione elettorale
Questo ha senso quando si ricevano
Segnali diciamo di stimolo di di di pressione da parte della società civile per una lista vera per io non dò per scontato cioè io oggi non sono ancora in grado di dire sì la società civile
Ci chiede di presentare una lista di Verdi alle elezioni non no quei non darei assodato assodata questa domanda e quindi trovo legittima innanzitutto a domande dire
Dobbiamo andare alle elezioni non non c'è mi dispiace che venga considerato un po'troppo scontato
In secondo luogo io credo che i verbi normalmente debbano andare alle elezioni Ko nella formazione più adeguata al momento politico e alla sede dove si presentano questa la ragione per cui per esempio nel Sudtirolo abbiamo sempre cercato di fare liste
Il più possibile ampie perché ridere richiamandoci appunto liste per l'altro Sudtirolo
Cercando di di diciamo una proposta la più ampia possibile
Credo che a livello nazionale oggi e non è scontato che i Verdi debbano andare alle elezioni se ci vanno da soli e con la propria bandiera però ho l'impressione che le uniche aggregazioni
Che oggi probabilmente si potrebbero fare sarebbero diciamo di partiti chiamiamolo così referendari
E non ritenendo io
Il la la piattaforma referendaria come l'identità più qualificante cioè quell'apporto di riforma principale chiede vedi voleva portare io credo che se i Verdi decida di presentarsi dovranno presentarsi in qualche modo con un profilo verde
Questo non esclude che in particolare al Senato dove vige un sistema elettorale parzialmente diciamo maggioritario si possano invece regione per regione cercare delle proposte elettorali più ampie che rappresentino come dire l'altro trentino Sudtirolo l'Alto Molise L'altra Sicilia
E quindi si cerchino non sulla base di diciamo Patera chi cartelli partitici
Ma sulla base diciamo di una ricerca di forze che su alcune cose possono essere concordi e che possono quindi prospettare alla società una proposta anche elettorale
Che non non non non conterà tutto di tutti quelli che ci partecipa no perché sarà appunto un un un accordo più vasto questo invece mi sembra un una via
Da praticare da seguire ma vi ringraziamo Axa
Eladio radicale abbiamo i nostri microfoni Mao Valpiana consigliere regionale verde del Veneto stai per assumere un'iniziativa non violenta più c'è un esponente del movimento non violento attestano anche iscritto nei primi anni alla Partito Radicale ecco ma che stai per assegni per assumere per iniziare una a impegno non violento per i diritti dell'ex jugoslavi cioè spiegare
Se mi sembra giusta in questo momento in cui la situazione sembra ogni giorno sempre più grave sempre più tragica
Che le iniziative in favore di una pacificazione in favore del riconoscimento dei diritti del popolo croato in favore anche forse soprattutto da parte mia
Junghiana con la ricerca di dialogo con quelle che noi possiamo definire le colombe io sono presente in Serbia che dobbiamo sempre valorizzare il più possibile perché appunto
Tacciano le bozze dei file che che oggi stanno parlando dell'ex-Jugoslavia e troverà invece spazio e possibilità di iniziativa politica iniziativa di pacificazione serve già e in Croazia di appunto chi vuole trovare soluzione diverso da quel che in questi settimane stanno prevalendo con una guerra
Simona ecco Massacre
Quindi credo che lo strumento che il digiuno oggi sia una delle poche possibilità che abbiamo essere presente permettere in discussione non è in gioco anche la nostra così il nostro modo di fare quotidiano alcuni mettono in gioco anche nei nostri corpi perché
In questo momento non è più possibile limitarsi agli appelli alle dichiarazioni
Pone alle speranze
Perché sono ora in cui la gente sta morendo per una guerra che aveva molti forse anche da noi fanno fatica a capire molti poi vorrebbero archiviare Siemens e care mettere da parte soprattutto queste settimane che andiamo verso Natale questa guerra in Italia forse risolverebbe molta allora ma se vuole ascoltando ecco ma digiuno da quando do per rimettere associa al digiuno che sta conducendo ormai rivestite da oltre e da quasi tre settimane Marco Pannella ecco digiuno da quando in concomitanza con quale altra iniziativa sedici sono che va bene creare la settimana prossima
Da un digiuno che si affianca a quello e lo ringrazio qui pubblicamente che ha iniziato a Marco Pannella Chiara consegnarle chiaro e preciso e quindi penso che sia utile che queste iniziative si allarghino solo diceva che abbiamo iniziare in concomitanza con un'iniziativa apprendendo il Consiglio regionale del Veneto si tratta di una delegazione ufficiale del Consiglio regionale del Veneto che andrà incontrarsi con esponenti del Parlamento croato a Zagabria noi insieme ad altre forze politiche in Consiglio regionale avevamo proposto che dello stesso Consiglio regionale del Veneto si riunisse ad ugro-finnica
Le perché ci sembrava che questo poteva essere un segno concreto chiaro di piena solidarietà cioè il Consiglio regionale del Veneto che bancario nero semplice nel la zona di guerra come segno di solidarietà dei riconoscimenti a officiare pratico e concreto dei diritti del popolo approvato pure anche se così possiamo Riviera come segnale simbolo testimonianza di forza di interposizione in una zona di guerra ecco ma tu come giudica il fatto che mi pare che uniti vedi non stiano facendo molto naziskin impegnano molto attivamente questa guerra drammatica nella ex Jugoslavia ci molto meno impegno che per esempio per la guerra del Golfo
Venga ma c'è stata un'iniziativa alla quale io ho partecipato all'inizio dico io alla fine delle star perché è stata la carovana di pazza da Trieste culturale e politica problema Sarajevo alzata quella è stata un'esperienza importante perché è stato il primo momento in cui si sono prese contatti ufficiali tra movimenti pacifiste e nonviolente italiani e movimenti per la pace presenti Jugoslavia è stata una carenza difficile appunto perché era la prima volta che si creavano a queste contatti queste conoscenze questi scambi e c'è servito per conoscere una
Ma il TAR quella della ex Jugoslavia o delle Repubbliche slovene e croate sarda e così via che effettivamente un
è un rapporto difficile una certa ecco io non la definirei titubanza ma diciamo una certa attenzione una certa
In modo problematico con i quali perde stanno guardando alla crisi e alla guardare al problema jugoslavo è certamente dovuto a un'attenzione a non creare ulteriori spaccature a non creare ulteriore
Non diffidenze che già esistono in una situazione dal punto di vista etnico politico financo religioso presente né cos'è la
Via
Certamente però io credo che di fronte alla situazione che è precipitata che drammatica
Forse giunto il momento veri chiare prese di posizione di segnali chiari del riconoscimento immediato delle Repubbliche è ripeto quel che ho detto all'inizio di questa intervista noi dobbiamo agire anche e soprattutto per valorizzare dare spazio alle Coop alle colombe
Presente in Sardegna quest'oggi deve essere la nostra grande attenzione penso e spero che in visione iniziato da Marco Pannella e che via via si va estendendo forse debba essere un segnale in questa direzione ai primordi per così dire se è stato iscritto al Partito Radicale cosa ne pensi ora di questo Partito radicale transnazionale
Ho avuto modo di frequentare
Stringere amicizie
Rapporti di collaborazione con il partito radicale ai tempi delle marce antimilitarista prima Milano Vicenza e poi
Aviano Trieste abbiano Peschiera del Garda
Era un momento in cui il partito radicale il movimento non violento insieme collaboravano per il riconoscimento dell'obiezione di coscienza e per la sua legalizzazione
Poi c'è stato momento come vera di difficoltà o di incomprensione
Nel momento in cui il partito radicale dal mio e dal nostro punto di vista ha trovato via via una via come dire agli stessi quasi esclusivamente istituzionale io penso che il mondo i momenti migliori del partito radicale che noi abbiamo vissuto in quanto partito radicale in quegli anni era al momento esigenza che che oggi ritengo sussista ancora è quello del di una creazione di movimento
Il limite
La critica che oggi mi sento in quanto perde di fare il verde va nella stessa direzione va nella stessa direzione il verde stanno rischiando una sorta di omologazione
Al Palazzo all'istituzione un'attenzione troppo centrata che rischia di essere quasi esclusiva al momento elettorale quando i perde sono nati essenzialmente come espressione di un movimento di un arcipelago e la Federazione de verde deve a mio parere continuare a essere un momento di sinergia di sintesi di coagulo dell'esperienza di un po'stessi marci per la che vada in movimento i ambientaliste movimenti pacifisti e movimenti animalisti e così via il partito radicale nella recente storia italiana ha avuto una funzione straordinaria in questo senso io mi rifaccio all'esperienza filosofica culturale di azione di Aldo Capitini fondatore del movimento non violento che e quindi dice ma in quella tradizione il partito radicale non siamo stati vicinissime proprio per questa funzione che a sua volta in quegli anni che egli è l'all'inizio degli anni ottanta ho visto che incarnava questa funzione era incarnata dall'esperienza allora nascente dei verbi
Oggi siamo qui a richiamare sia al partito radicale che la Federazione dei Verdi a questa fondamentale esigenza che l'esigenza che a me pare essere crescente nel Paese quella cioè di un movimento che va a valorizzare tutte quelle piccole in capire che partono dal basso e che possono anche e sottolinea anche trovare un'espressione istituzionale che io in quarta consigliera regionale evidentemente non medico ma che ha una funzione che vive solamente della linfa che proviene dal movimento se noi perdiamo le radici con questo movimento anche l'esperienza istituzionale diventa fine a se stesse produce solo disastri non è utile a nessuno ringrazia