Oikonomia

Buongiorno io scrutatori
C'è una forte economista e giornalista del Financial Times nel suo libro il bestseller intitolato l'economista mascherato colpisce ancora pubblicato negli Stati Uniti nel due mila quattordici offriva una definizione non convenzionale di macroeconomia
Prendo spunti da alcuni scritti di Frédéric Bastiat
Il celebre economista francese nel mille ottocentocinquanta scrisse un pamphlet intitolato quello che si vede quello che non si vede nel quale si leggeva tra l'altro quanto segue
Nella sfera economica un atto un'abitudine un'istituzione una norma non producono soltanto un effetto ma una serie di effetti
Di questi effetti soltanto il primo è immediato e appare contemporaneamente alla sua causa il visto gli altri effetti emergono solo successivamente non sono visti che saremo fortunati quanto meno a prevederne
Seguiva quello che poi è diventato uno degli aneddoti più famosi in ambito economico la parabola della finestra rotta
Secondo questa parabola il vetraio chiamato per sostituire la finestra in cuor suo benedice il bambino sbadato che la rotta e Grazia Luigi otterrà un inatteso guadagno
Ma è tutta la società dunque a doversi rallegrare per gli effetti dell'incidente no replicava Bastia perché quello che non vediamo infatti che i soldi spesi dal padre del bambino per riparare la finestra potevano essere spesi in altro modo
Arricchendo per esempio il calzolaio il libraio
L'incidente però ha impedito tutto ciò storicamente voi sono state molteplici le riflessioni attorno a questo aneddoto Garofalo nel suo bestseller lo cita per sottolineare un fatto ogni volta che indichiamo qualcosa di
Ovvio che sta accadendo sotto i nostri occhi allo stesso tempo c'è sempre qualcosa che cercare anche alle spalle che potrebbe essere di collegato
La nota economia servono per studiare queste connessioni invisibili dal punto di vista economico
Riflessione si rivela utile per esempio per leggere in maniera più ponderata alcuni dati pubblicati la scorsa settimana a proposito del mercato del lavoro d'Italia gli Stati Uniti
La situazione italiana a dire il vero è sconfortato un po'sotto tutti i punti di vista il dato più infatti Zago dei media ovviamente il tasso di disoccupazione cioè il rapporto tra numero di disoccupati e la forza lavoro che è la somma di occupati e disoccupati
Nel nostro Paese questo tasso ha raggiunto al novembre il tredici virgola quattro per cento
Un dato peggiore della media dell'euro zona che invece undici virgola cinque per cento
Ma quel che è più grave che il tasso disoccupazione italiano continua a muoversi in direzione opposta a quello degli altri Paesi europei oggi il tasso di disoccupazione dell'euro zona è di zero virgola quattro punti percentuali più basso di un anno fa
Invece il tasso di disoccupazione italiano è di zero virgola nove punti percentuali più alto di un anno fa
Per fare un confronto il tasso di disoccupazione in Germania a dicembre si è attestato al sei virgola cinque per cento minimo storico dalla riunificazione delle due Germanie nel mille novecentonovanta in meno della metà che in Italia
Tuttavia c'è un ulteriore aspetto ancora più allarmante a proposito del nostro Paese che è il cosiddetto tasso di occupazione questo indicatore che misura l'incidenza degli occupati sul totale della popolazione in età lavorativa e pari al cinquantacinque virgola cinque per cento
Uguale lo scorso anno ma ancora molto basso
Lei Eurostat per consentire paragoni tra Paesi diversi calcola il tasso di occupazione nella fascia d'età ardenti sessantaquattro anni che si ottiene dividendo il numero di persone che lavorano appunto fra i venti e i sessantaquattro anni per il numero di persone totale di questa fascia di età
Quella dei dati Eurostat emerge che appena sei italiani su dieci di età compresa tra i
Venti sessantaquattro anni lavorano ma nella stessa fascia d'età lavorano sette francesi su dieci il quasi otto tedeschi su dieci
La scorsa settimana infine sono state rese note anche le statistiche sul lavoro negli Stati Uniti
Si tratta di dati straordinari se comparati a quelli europei a dicembre il tasso di disoccupazione americano è arrivato al cinque virgola sei per cento cioè la metà di quello dell'euro zona e a livello più basso dalla metà del due mila otto
Pure dall'altra parte dell'Atlantico però c'è un aspetto negativo che i macro economisti non dimenticano di considerare negli Stati Uniti rimane infatti a livelli bassissimi quanto meno per gli standards locali il tasso di partecipazione alla forza lavoro
Cioè il rapporto tra forza lavoro quindi la somma dico occupati i disoccupati che cercano lavoro il totale della popolazione in età lavorativa
Il tasso di partecipazione alla forza lavoro il fermo da un anno attorno al sessantadue virgola sette per cento
Nel dicembre due mila sette quando iniziò la recessione il tasso di partecipazione alla forza lavoro in America era il sessantasei per cento mentre dunque il tasso di disoccupazione tornato al livello pre-crisi negli Stati Uniti il mercato del lavoro americano non è più quello di allora
E addirittura nel mille novecentosettantotto infatti dei tempi di Jimi carte perché non si vedeva una partecipazione al mercato del lavoro così bassa
Secondo gli economisti americani occorre tenere conto di fattori non solo congiunturale
Da una parte per esempio c'è il fatto che alcuni di quanti sono stati sospinti improvvisamente fuori dal mercato del lavoro per colpa della crisi
Potrebbero aver deciso di andare avanti con mezzi di fortuna appoggiandosi a famiglia amici Guelfa e oggi il mercato e le istituzioni non l'incentivo alla sufficienza tornare a cercare lavoro
Poi d'altra parte dalla metà degli anni due mila milioni di baby boomers cioè gli americani nati nella generazione immediatamente successiva la seconda guerra mondiale hanno iniziato a superare i sessanta anni ad andare in pensione
Sono il diciotto per cento degli over sessantacinque oggi continua a lavorare in America
E ci sono dunque anche ragioni demografiche dietro la scarsa partecipazione al mercato del lavoro americano
I vari economisti ricordando la lezione della finestra rotta di Bastia già stanno cercando di interpretare e capire cosa tutto questo vorrà dire in termini di crescita futura quindi equilibri fiscali nella prima potenza economica del pianeta
Grazie per l'ascolto da Marco Valerio prete o economia la rubrica di Radio Radicale torna la prossima settimana sempre lunedì
Nel frattempo è su Twitter per ricevere critiche consigli suggerimenti l'account e Marcovalerio eletti