Radio Carcere: informazione su giustizia penale e detenzione

Arrendevole italiano il tribunale
Cinque codice di procedura penale italiano d'appello di Palermo seconda soluzione
Data cinque aprile mille novecento
Buonasera buonasera bentornati all'ascolto di Radio Carcere da parte di Riccardo Arena vi dico subito che da martedì ci sono arrivate altre due mila divisione delle carceri italiane infatti siamo ormai a quota venticinque mila seicento trentacinque persone detenute che hanno partecipato ai quattro giorni di sciopero della fame e di silenzio e vi dico anche che non mancano più com'era martedì quarantotto carcere l'appello ma ne mancano soltanto quaranta tre infatti in questi giorni ci è arrivata l'adesione delle persone detenute nei casi di Alessandra di Pescara di Avezzano di Secondigliano e di Trieste totale e lo ripeto venticinque mila seicentotrentacinque
Partecipazioni
Questa sera prima di leggere le lettere dalle carceri e le varie adesioni ascolteremo l'intervista integrale fatta al consigliere Piergiorgio Morosini Segretario di magistratura democratica intervista che in parte avete ascoltato già ma
Vedi perché ve la voglio fare in sentire in integrale perché per Giorgio Morosini non soltanto di da che Magistratura democratica è d'accordo con l'amnistia e indulto ma traccerà le linee guida e di quelle riforme che andrebbero fatte
Dopo l'amnistia l'indulto e ricordo che Magistratura democratica e la prima corrente della magistratura che dice il sì a un'amnistia per la giustizia anzi a un indulto
Per le carceri queste l'intervista con il consigliere Piergiorgio Morosini e dopo le lettere a recarci italiane
Consigliere Piergiorgio Morosini Magistratura democratica è d'accordo nella necessità di adottare due leggi di amnistia ed indulto
Che ripristini giustizia il nostro Paese illegalità all'interno delle carceri che un grandissimo bisogno di legalità all'interno delle carceri e sicuramente occorre fare ricorso a misure significative ed incisive
Io penso che a questo punto anche un'amnistia gestita in modo oculato cioè che escluda LEA che nel cui dall'applicazione per certe categorie di reati particolarmente gravi
O comunque reati pericolosi per la tenuta della nostra democrazia penso ad esempio i reati di concussione o certe come particolarmente gravi di corruzione ecco un'amnistia che escluda
Che è categoria di reati a questo punto può essere una soluzione
Incentiva per dare una risposta al problema delle carceri del sovraffollamento delle condizioni talvolta disumani in cui si trovano molti detenuti ecco va come sa Piergiorgio Morosini come sa
Non solo c'abbiamo una realtà vergognosa all'interno delle carceri italiane ma oggi il processo penale
E incapace a dare in tempi ragionevoli la risposta di giustizia in questo contesto indulto per le carceri amnistia per la giustizia che indica un dato con cui dobbiamo su cui dobbiamo ragionare in maniera molto seria
Ci sono troppe persone in attesa di giudizio che attendono il giudizio in carcere
Questo è per un periodo anche prolungato
Questo è quel che è una situazione da Paese non autenticamente maturo dal punto di vista dei diritti civili
Occorre dare una risposta a questo per dare una risposta incideva questo occorrono riforme che operano sia sul settore del processo penale
Per renderlo più snello più agevole
E che per consentire al processo di arrivare ad una soluzione in tempi ragionevoli
E occorre ragionare però in modo collegato anche sul sistema dei reati e delle piene abbiamo troppi reati in Italia
Ci sono reati Nanni che vanno assolutamente abolito e parlo delle contravvenzioni ci sono molti detenuti in carcere
Per reati in realtà
Quasi bagatellari
Ecco occorre incidere su quel
Bersaglio così Ambrosini qui lei è d'accordo con Marco Pannella quando dice che la crisi in cui versa il sistema della giustizia
Il suo complesso lei dello stato di diritto e quindi uno dei fondamenti di un sistema democratico sia iscritto all'ordine ci sono molte situazioni troppe situazioni
In cui sono registriamo una incompatibilità
Con le regole dello stato di diritto d'altronde questo ce l'ha detto la Corte europea dei diritti umani nel due mila nove quando ha parlato di crudeltà italiana e di detenzioni illegali abbiamo dati giuridiche e diciamo
Esterni di organi internazionali che
Sottolineano quel la gravità della situazione italiana con riferimento al carcere dove spesso si muore di stenti di violenza e di abbandono ecco dato Curtolo per diritti dell'uomo che ha condannato per migliaia di volte l'Italia
Anche per la lunghezza del processo il prefetto ha una lunghezza intollerabile queste verifiche esonda una legislazione degli ultimi anni che ha talvolta duplicato e triplicato
Certi cerchi di
Certe prerogative
Degli ebrei parti del processo e tutto questo naturalmente ha degli effetti devastanti sul piano
Della
E la capienza delle nostre carceri e del numero
Di detenuti del nostro sistema carcerario
Consigliere Colosimi oggi sul sito di Magistratura Democratica il Presidente di Magistratura Democratica Luigi Marini rifacendo sia un articolo pubblicato sul Corriere la sera e scrittore Dacia Maraini
Afferma che Magistratura democratica farà la sua parte nel senso cercherà in qualche maniera di far capire a questa politica la cosa giusta da fare così
Che il dal proprio vorrei sottolineare il fatto che la dittatura democratica e da tempo che si batte su questo terreno si batte per un carcere che rispetti i diritti umani si batte per un sistema delle pene
Aggiornato moderno ed è un sistema delle pene del mio novecentotrenta del Codice Rocco quindi sistema datato un sistema che nasce nel corso di un'esperienza autoritaria
E occorre uscire da questa logica occorre promuovere delle riforme provato vorrei sottolineare la circostanza che
Qualche anno fa la Commissione presieduta dall'onorevole Pisapia
Aveva varato un testo di riforma proprio del sistema delle pene
Che consentirebbe non solo di avere
Una capienza ragionevole una una presentando un ragionevole detenuti nelle carceri ma anche di avere una risposta molto più efficace dal punto di vista sanzionatorio
Prevedendo una diversificazione nelle sanzioni puntando molto di più su quelle che oggi vengono definite le pene accessorie quindi puntando molto di più sulle interruzioni
E comunque sul pene di natura diversa da quella del carcere occorre uscire dalla logica capace concentrica del nostro sistema penale ci sono già dei tetti anche molto articolati varati da commissioni per la riforma del Codice penale
Che sono preventivi in Parlamento ci sono disegni di legge in Parlamento in questo momento che però sono
Trascurato il dibattito parlamentari trascura anche il dibattito parlamentare sulla giustizia
Non è evidentemente in grado di valorizzare certi contributi e ora e di fare
Un passo avanti sotto questo profilo e cominciare a ragionare nell'ottica delle riforme
Ecco è chiaro lei me lo insegna i magistrati sono chiamate a ad applicare quella legge non certo a promuoverla però ecco proprio nell'ottica di un Parlamento indifferente sul tema della giustizia
è in magistratura democratica dice
Sia amnistia e indulto e le riforme per rimettere i link per rimettere in piedi un potere sono ad uno Stato curdo la giustizia finito
Si devono fare interventi su più piani sicuramente occorre incidere
Sul processo occorre incidere sul sistema dei dipendenti di reati e delle pene
E in questo momento vista l'emergenza anche delle carceri bisogna pensare anche in modo oculato a provvedimenti credenziali come possono essere l'indulto o l'amnistia
Vorrei dire però che per far funzionare la giustizia penale in un sistema democratico avanzato non deve funzionare sulla giurisdizione e il processo ma devono funzionare ad esempio le pubbliche amministrazioni
Noi oggi abbiamo molti degli aspetti penali che potrebbero essere tranquillamente trasformati illeciti amministrativi Senato Pubblica amministrazione fosse in grado
Di garantire un procedimento iniquo
E minato un intervento tempestivo pensiamo solo all'urbanistica al settore dell'urbanistica dell'edilizia
Che viene consegnato in buona parte al sistema penale
Quando in realtà molte risposte dovrebbero provenire in maniera incisiva dalle pubbliche amministrazioni è quasi siamo quindi a un sistema
Del processo il sistema deve fare delle pene non soltanto antiquato ma anche affastellato dai diversi interventi che si sono visti in questi anni susseguirsi soprattutto attraverso i famigerati pacchetti sicurezza no
è proprio questo la logica della tolleranza zero che ha contaminato anche il sistema italiano
E uno dei fattori di sovraffollamento delle carceri noi in questi anni abbiamo assistito
A interventi di riforma
Che hanno consegnato al carcere qualsiasi risposta a diverse forme di illecito penso al problema della tossicodipendenza al problema dell'immigrazione
Fino ad arrivare al problema della dello stato di ubriachezza dei conducenti e l'autovettura che sempre risposto solo in un modo
Che trasformando soprattutto con riferimento alla tossicodipendenza all'immigrazione trasformando che il carcere in una vera e propria pattumiera nell'emarginazione sociale dobbiamo uscire da questa logica assolutamente
Ecco è quello che qualcuno chiama la trasformazione da Stato sociale a Stato penale no intentato cardine lo sono elaborazioni
Che provengono anche da altre in realtà giudiziarie
Sia del mondo anglosassone che
Dell'Europa di una parte dell'Europa
Ma e concludo occorre conoscere la pericolosità io penso ad esempio alla legge tecnici degli enti che prevede degli appesantimenti sanzionatori sempre legati al carcere molto forti
E occorre puntare sul pene alternative
Probabilmente occorrerebbe anche entrare nell'ottica chi
Quando gli istituti carcerarie non hanno posti disponibili rispetto alla capienza regolamentare andrebbero chiarite le liste d'attesa per il per l'ingresso in carcere per cui per evitare
Che in una cella di Kenneth ribaltati chi siano quattro persone
E con un atto e una doccia debba servire a trentasei detenuti così come si fa negli ospedali voi no
è qui
Dovrebbe dovranno seguire un po'questa logica che è già stata adottata da alcuni esperita espediente nord europee
Consigliere Bosi lei prima citava la legge ex Cirielli che non soltanto ha determinato momento automatico delle pene per chi è recidivo ma legge ex Cirielli se non sbaglio anche inciso sulla possibilità di di
Chiedere da persone libere seppur condannate una misura alternativa al carcere cioè per certi reati si deve per forza tornare in carcere e chiedere a quel punto la misura alternativa sbaglio
Sì intendendo nei decreti ha introdotto delle rigidità
Tutte a favore della risposta carceraria e anche questo ha determinato il sovraffollamento degli istituti carcerari occorre superare quella legge occorre uniformarla
Dare la possibilità
Al sistema di puntare anche su pene alternative e infatti è di oggi la notizia poi di un ragazzo che stava in comunità terapeutica PESC s'
Contando la una un vecchio reato di questo ragazzo è Sato dalla comunità terapeutica portato via e portato in carcere perché gli è arrivato
Un altro reato un cumulo di pene
Relative a diversi reati
A risalenti è diverso tempo fa ecco questo ragazzo proprio in base all'ex Cirielli
Non ha potuto chiede la misura alternativa e dalla comunità
è stato per forza portato in carcere ma di Stato non aveva alternative in questo caso siamo di presenti
Di fronte a una pena non soltanto inutile ma pure dannosa li abbiamo siano completamente usciti dalla logica dell'articolo ventisette della Costituzione laddove parla anche di ricerca e di reinserimento nella risposta sanzionatoria
E e questo è veramente uno di quei casi in cui il giudice penale è obbligato a fare una scelta che molto spesso ossa essere una scelta controproducente non solo per l'individuo ma anche per il sistema altre volte invece
Il giudice penale a la discrezionalità nella scelta della misura penso ad esempio all'applicazione della misura preventiva della custodia in carcere
Io credo che in questa nel nel profilo discrezionale di questa scelta ormai noi non possiamo più trascurare e la scelta è la misura il grado di sofferenza che concretamente si riferisce
Auguro a voi in attesa di giudizio deve scontare una misura cautelare ricordiamo sono quattordici mila più di quattromila ogni similari in attesa ed è un primo giudizio
è un dato è un dato davvero allarmante
Occorre cambiare le regole del processo occorre cambiare il Codice penale ma occorre cambiare forse un po'anche la nostra mentalità
In questi ultimi anni purtroppo contaminata è condizionata da intanto i pacchetti sicurezza che vedo nel carcere come unica risposta non solo di dallo sanzionatorio ma anche a livello cautelare
Ecco e forse puntare non tanto la tanto declamata certezza della pena
Ma puntare alla certezza del diritto affermato attraverso il processo penale in tempi ragionevoli questa la chiave o no
Questa è la chiarimenti venne raggiunta ne aggiungerei anche un'altra a livello di principio che non si può rispondere ad minimale legale con un altro male legale
Lo stato di diritto deve rispondere in modo coerente con i valori del nostro ordinamento tra questi sicuramente
C'è un trattamento sanzionatorio a misura d'uomo che rispetta la persona
Troppo spesso calpestato questo principio negli ultimi anni grazie Consigliere Morosini grazie per la sua disponibilità
Grazie a lei a presto
Ecco dunque le lettere di chi sta vivendo ora in celle vecchie sovraffollate e accaldati stime lettere che ci testimoniano anche un dato importante ovvero il numero di adesioni
Quattro giorni di sciopero la fame che si sono svolti dal diciotto al ventidue luglio ebbene come gli ho detto siamo arrivati con le lettere che man mano ci stanno arrivando e con il solito ritardo siamo arrivati a quota
Venticinque mila seicentotrentacinque adesioni ripeto venticinque mila seicentotrentacinque persone detenute nelle carceri tutti Italia
Che per quattro giorni hanno di giurato in silenzio Albert chiedere a questo Parlamento di ripristinare
La giustizia nel nostro Paese venticinque mila seicento trentacinque persone ma ecco ecco le lettere delle carceri e partiamo da una lettera che ci arriva dalla Sardegna ovvero dalla Sezione femminile
Del carcere Buon Cammino di Cagliari da cui si scrive Gabriella gabella che afferma Carra radio carcere o quarantadue anni e sono gravemente malata tanto che sono arrivata a pesare solo trentasette chili
Ma non è tanto questo che mi preoccupa quanto il fatto che non riuscendo più a vedere i miei figli
Sono cadute in depressione e ho già io già tentato il suicidio per ben tre volte per fortuna sono sempre stata salvata dalla persona che mi fa da piantone ma spesso e volentieri sento che la testa
Mi porta verso la disperazione che come un buio baratro mi spinge a farla finita spero di riuscire ad ottenere non dico la libertà ma
Almeno gli arresti domiciliari in modo da stare vicino ai miei figli e soprattutto a uno dei due che ha dei seri problemi grazie per avermi dato voce
La lettera è firmata Gabriella donna detenuta nel carcere
Buon cammino di Cagliari donna detenuta e evidentemente malata perché ha un piantone il piantone un'altra donna detenuta che Fadda infermiera da assistenti insomma
Fausto dal carcere di Secondigliano caro Arena qui a Secondigliano il sovraffollamento è alle stelle e con il caldo che sta facendo siamo tutti disperati sembriamo degli animali chiusi in gabbia
Già il caldo che diventa asfissiante in queste celle e che rende la carcerazione ancora più disumana soprattutto per chi come me soffre di gravi patologie
Patologie che non vengono curate in quanto mancano sia i medici specialisti che le medicine idonee
Io con i miei compagni spero che presso il Parlamento approvi una missione indulto che sappiano risolvere la vergognosa a realtà presente nelle carceri e che subiamo ogni giorno sappi che con i miei compagni
Chi seguiamo sempre ti mando un caro saluto la lettera firmata Fausto persona detenuta nel carcere Secondigliano Mohammed del cattivi Sanremo carissimo Riccardo con questa mia lettera vorrei darti un piccolo quadro della
L'azione presente nel piccolo e dimenticato carceri Sanremo pensa che siamo costretti a vivere in otto otto persone chiuse in piccole celle per ventidue ore al giorno otto persone per cella che vivono ogni giorno una situazione drammatica tra mancanza di igiene invito che puzza di marcio e la sporcizia che qui è ovunque
Tanto che i bagni dei nostro celle non so neanche come descrivete lì non so neanche come descrive
Inoltre vi informo che nel carceri Sanremo quando qualcuno di noi sta male deve aspettare ore e ore che arrivi qualcuno mentre spesso troppo su
Esso alla fine non arriva proprio nessuno la verità è che ci fanno vivere non una pena ma una vita assurda una vita assurda
E noi e noi non ce la facciamo più a resistere a tutto questo salute ci grande Marco Pannella e grazie di cuore per quello che fai l'avete fermata Mohammed persona
Detenuta nel carcere di Sanremo
Adriano e Samuele nel carcere di Velletri Carra radio carcere carceri Velletri la pena non ha più senso meglio ha perso quell'
Contenuti che gli sono stati assegnati dalla Costituzione infatti non abbiamo nulla e cominciando dalle cose più banali
Non abbiamo neanche la possibilità di lavarci adeguatamente ne abbiamo la possibilità di farci una semplice partita Pallone visto che il campo è stato dichiarato inagibile ovviamente tutte le
Altre attività trattamentali sono inesistenti e a causa della cronica mancanza di personale siamo costretti a vivere per venti ore al giorno all'interno di celle non più grandi di dieci metri quadri
Insomma la nostra pena altro non è che una condizione a dir poco disumana inoltre troviamo ingiusto troviamo ingiusto il trattamento che devono subire anche i nostri familiari familiari costretti ogni oltre a che vengono a colloquio con noi a farsi ore e ore di fila sotto il sole cocente d'estate e sotto la pioggia d'inverno ma perché trattarli così che colpe hanno le nostre madri le nostre mogli e i nostri figli
Già nessuna
Non chiediamo di essere liberati ma speriamo solo in un trattamento detentivo civile e soprattutto utile con stima la lettera è stimata Adriano e Samuele persone detenute del carcere di Velletri
Poi ci scrive Daniele da una delle carceri più vecchie degradate vitali ovvero dal Carcere San Sebastiano di Sassari caro Arena il carcere di Sassari è davvero un Lager eppure vecchio
La gara eppure vecchio dove non ci ha riconosciuto nessun diritto dove la famosa legge svuota carceri è solo un'utopia e dove il la sporcizia si può tagliare affette
Pensa che nonostante il caldo che sta facendo nelle nostre celle siamo senza acqua per quasi tutto il giorno stiamo senza qua per quasi tutto il giorno e quelle poche ore che l'abbiamo non la possiamo neanche bere perché perché non è potabile
La cosa incredibile è che il carcere di Sassari pur conoscendo questa situazione non ci fornisce di acqua potabile e a noi non resta che comprarci alla di tasca nostra oppure per coloro che non hanno soldi
Non resta che sperare nella solidarietà di qualche compagno di cella considera inoltre che anche qui il sovraffollamento è alle stelle tanto che ci sono celle occupate da otto ed anche dieci detenuti
Non vado oltre per tutelare la mia incolumità massacri che il carcere di Sassari è un vero e proprio
Porcile un porcile dove ci sono molti detenuti che devono starci non per sei mesi o un anno ma per dieci
Quindici o anche vent'anni
Come faranno come faranno a resistere tutto questo tempo
Ciao e grazie la lettera vada Daniele persona detenuta nel carcere stanze Bassey Sassari già Daniele come faranno queste persone a resistere tutti questi anni subendo un così vergognoso degrado
Agostino dal carcere di San Gimignano carissimo Riccardo o soltanto ventiquattro anni ventiquattro anni
E mi trovi in carcere scontare una condanna a sei anni e otto mesi in merito al reato di rapina ti scrivo perché la situazione nel Caci San Gimignano è diventata invivibile
Infatti siamo costretti a passare quasi tutte le nostre giornate chiusi in piccole celle sovraffollate e chi è sicuro e ti assicuro che c'è da impazzire
Le giornate della nostra pena le passiamo nell'ozio più totale senza poter lavorare o senza poter imparare qualcosa di utile che ci possa servire una volta liberi hanno riconnettere un reato
Per non diretti poi dell'area sanitaria che qui è pressoché inesistente tanto che qui ci sono tanti detenuti malati che non vengono adeguatamente curati il che non ci sembra giusto come se non bastasse spesso ci chiudono l'acqua corrente nelle celle e non hanno neanche l'attenzione di avvisarci prim'con la conseguenza che mentre uno di noi magari sta facendo i propri bisogni si trova all'improvviso nell'impossibilità di potersi lavare
Insomma viviamo non solo una pena ma una condizione ai limiti della sostenibilità umana
Ti mando un forte abbraccio l'avete fermata Agostino ragazzo detenuto nel carcere di San Gimignano Antonio dal carcere di Volterra cara radio carcere voglio raccontarti cosa mi è capitato per far capire quante volt i provvedimenti dei magistrati di sorveglianza non vengono rispettati dal carcere devi sapere che mi trova in carcere dal mille novecentonovantadue e che da allora non ho mai usufruito di nessun permesso ebbene nel mese in febbraio purtroppo mio nipote al quale ero legatissimo è morto in un incidente stradale a quel punto ho chiesto al magistrati sorveglianza un permesso per recarmi funerali in Magis
Tratto per fortuna me lo ha concesso ma voi sapete il colmo da allora ovvero da quel ventinove febbraio il permesso non è stato mai eseguito dal carcere per mancanza di personale
Ora sono passati cinque mesi dei funerali di mio nipote e io non sono neppure potuto andare dalla mia famiglia la cosa che mi fa più rabbia e che ho scritto più volte sia al Cal
Cile che al magistrato di sorveglianza ma nessuno ma nessuno mi ha risposto mi chiedo come è possibile che un magistrato tolleri che un suo provvedimento venga disatteso
Dalla direzione di un carcere forse sono capaci di essere solo forti con i deboli e deboli con i forti forse la legge non è uguale per tutti
Ti saluto con stima la lettera firmata Antonio
Persona detenuta il cattivo terra Silvano dal carcere Marassi di Genova caro Reina come sei bene l'altra settimana è venuta qui in visita
Ministro sederino e dopo aver ascoltato la puntata che hai fatto giovedì ti posso dire che ciò che hai documentato è la pura verità
Prima di tutto è vero che i corridoi del carcere sono stati fatti imbiancare dai detenuti proprio in vista della visita del Ministro detenuti che hanno lavorato sodo ma che non sono stati pagati se non con la promessa della buona condotta
Inoltre di confermo che su oltre ottocento detenuti sono pochissimi quelli che lavorano al Marassi ovvero non più di undici su più di ottocento undici persone che lavorano
Undici detenuti di oltre ottocento non mi sembra un buon risultato come affermato dal ministro oppure sbaglio no caro Silvano o sbaglio
Quanto poi alla pulizia delle celle è vero che ne facciamo il possibile ma è anche vero che scopre stracci li dobbiamo pagare di tasca nostra perché il carcere
Non ce li fornisce infine non so quali celle abbia visto il ministro Severino ma dalle parole che ho sentito dubito che abbia visto il vero
Grado del carcere di Marassi ovvero tutte quelle celle dove sono ammassate otto o nove persone in condizioni fatiscenti
Grazie per l'informazione vera che fa sentire i cittadini la rete stimata Silvano persona detenuta nel carcere Marassi di Genova
Carmelo Andrea e Antonino dal carcere di Enna pensate una struttura quella di Enna che è stata realizzata nel mille novecentoventi nel mille novecentoventi
Scrivono questi tre
Per ragazzi di tenuti carissimo Riccardo siamo tre ragazzi detenuti nel vecchio degradato carcere di Enna tre persone che dividono la stessa piccola cella una cella di appena sette metri qua
Dove in pratica le siamo chiusi per tutto il giorno una delle tante gabbie del carcere Vienna dove la sporcizia regna sovrana e dove siamo invasi da scarafaggi e da topi
Ormai qui siamo all'esasperazione penso infatti che oltre a tutto questo degrado il carcere di Vienna e anche molto sovraffollato qui infatti ci sono soltanto ottanta posti disponibili mentre noi detenuti
Siamo più di duecentodieci
E ti lasci immaginare tutte le pene in più che dobbiamo scontare oltre alle nostre condanne noi non vogliamo l'impunità sia chiaro vogliamo solo non essere trattati
Peggio dei maiali ti salutiamo con un caloroso abbraccio la lettera è firmata Carmelo Andrea e Antonino persone detenute
Nel carcere di Enna
Franco recarci di Ferrara che radio carcere sono uno dei tanti detenuti che non riesce ad ottenere
Nella famosa legge svuota carceri né tanto meno i giorni della liberazione anticipata e francamente mi sento davvero preso in giro pensa che diverso tempo fa ho fatturato ne stanza per vedermi riconosciuti giorni liberazione anticipata ma non ho avuto non ho avuto nessuna risposta poi dopo sei mesi ho fatto una seconda istanza per i giorni verso anticipata
Relativi sia al semestre precedente che a quello successivo risultato ancora ancora nessuna risposta ed io presso in carcere anche se potrei già stare ai domiciliari
Visto che se miri conoscessero i giorni della liberazione anticipata potrei chiedere ed ottenere la famosa legge svuota carceri
Ora mi chiedo ma perché ma perché continuano a prenderci in giro approvando nuove leggi se non riesco ad applicare neanche quelle già esistenti bella domanda Franco bravo
Ciao e grazie alla rete firmata Franco persona detenuta nel carcere di Ferrara
Dolore dal carcere di Lecce caro Arena o cinquantanove anni e sono rumeno ora devi sapere che come tanti altri detenuti stranieri sono nei termini per potere
Finire di scontare la mia pena nel Paese di origine ebbene ti informo che già diversi mesi fa ho presentato l'istanza al dato ma fino ad oggi
Non ho ricevuto nessuna risposta
Ti ripeto io non chiedo la libertà ma chiedo solo l'applicazione di una legge italiana che prevede che io continui a scontare la mia pena in Romania
Purtroppo sia ancora Dore purtroppo io non sono l'unico straniero in queste condizioni solo nel calcio invece sono tantissimi detenuti stranieri che potrebbero andare a scontare la
La pena nel loro Paese ma che invece
Restano qui senza alcun motivo
è una cosa assurda come assurdo sentire i politici in tv che si lamentano che nelle carceri italiane ci sono troppi detenuti stranieri
Beh è ovvio che è così se non si fa nulla per applicare una legge già esistente come potrebbe essere diverso esatto
Caro arene infine le chiedo una cortesia mi può comunicare l'indirizzo del consolato rumeno che sta a Roma grazie sempre per quello che fa la lettera firmata Dorel persona detenuta nel carcere di Lecce allora caro Dore
Prendi carte pena perché l'indirizzo del consolato rumeno a Roma ma è anche l'indizione l'ambasciata della Romania a Roma è questo via Niccolò Tartaglia
Ripeto via
Niccolò
Tartaglia
Numero trentasei
Zero zero uno nove sette
Roma
Fabio dal carcere di Vibo Valentia carissimo Riccardo come detto per radio il nove luglio qui si è impiccato URN nostro compagno detenuto un ragazzo che si chiamava Nicolella scure che aveva trentun anni e che
Abbiamo trovato morto verso le quattro del mattino appeso la finestra del bagno ti informo che Nico Lescaut era un ragazzo che si vedeva essere abbandonato a se stesso tanto che persino noi detenuti
C'eravamo accorti di quel suo disagio che aumentava giorno dopo giorno mese dopo mese eppure eppure nulla è stato fatto
La verità è che gli operatori del carcere di Vibo Valentia non ci sono chiesti il perché di quel disagio non si sono accorti che quel ragazzo si chiudeva sempre di Prince sesso in quel mondo buio ora Nicola escusse impiccato ed è morto ma
Sembra che in fondo in fondo non si è cambiato nulla e che un morto in più o il morto in meno non faccia non faccio tanto differenza ma non
Finisce qui infatti recarci di Vibo Valentia non solo si muore per suicidio ma si rischia di morire per la negazione del diritto alla salute
Pensa che io stesso recentemente mi sono sentito male perché soffro di ipertensione i miei compagni di cella hanno chiamato il medico verso le ore diciannove
Ma voi sapere quando si è presentato in cella
Tre ore dopo ovvero alle ventidue e quindici quando ormai ero in fin di vita ti rendi conto
Per loro qui poi pure morire anzi se crepi gli fai anche un favore ora di salute sappi che si sopravvive ero ti scriverò ancora la lettera firmata Fabio persona detenuta ammalata nel carcere di Vibo Valentia
O ci scrivo una persona detenuta nel carcere Oprah di Milano che chiede l'anonimato e noi chiaramente lo rispettiamo
Caro radio carcere ti scrivo solo per darti due flash due episodi che sono emblematici di come siamo costretti a vivere qui nel carcere di Opera un carcere che abbiamo ribattezzato la bara
Ventuno aprile un ragazzo detenuto soffre di forti dolori interni e sono dieci giorni che chiede un soccorso medico nulla nulla viene fatto se non dargli qualche pasticca di
Paracetamolo verrà trovato morto in un lago di sangue
Ventitré aprile una persona che era stata testimoni di un tentato omicidio viene arrestata per altri motivi e colmo dei colmi
Viene immessa nella sesta sezione del carcere di Opera dove era detenuto colui che era indagato di quell'utente a domicilio
Morale morale ora com'era prevedibile quel testimone detenuto e in fin di vita dopo essere stato accoltellato con il benestare della giustizia con la quale aveva collaborato
Ciao e alla prossima l'avete fermata una persona detenuta nel carcere opera di Milano questa settimana abbiamo iniziato con una lettera che c'è scritto una donna dietro recarci di Cagliari e finiamo con una lettera che c'è scritto un'altra donna detenute in carcere di Cagliari
La signora Stefania la signora Stefania che
A settantanove anni settantanove anni e che pur dovendo scontare una pena bassa insomma meno di quattro anni si trova chiusa in una cella settantanove anni che senso ha una pena del genere comunque
Ci scrive la signora Stefania dal carcere Buon Cammino di Cagliari
Carissimo carissimo Arena
Sono una donna detenuta che vive
Una situazione a dir poco particolare infatti deve sapere che sono molto anziana o settantanove anni e una condizioni di salute a dir poco a dir poco precaria
Nel due mila otto sono stata condannata a quattro anni e due mesi e proprio perché stavo male il magistrato sorveglianza mi ha concesso la detenzione domiciliare
Detenzione domiciliare che mi permetteva non soltanto di curarmi ma anche di accudire il mio figlio che è totalmente inabile che è invalido al cento per cento
Ebbene scrive ancora la signora Stefania dal carcere di Cagliari
Ebbene dopo circa due anni sono stata rimessa in carcere in quanto
In quanto le mie condizioni di salute sono risultate non più incompatibili con il regime in regime carcerario
Ora alla veneranda età di settantanove anni
Mi trovo di nuovo chiusa in una cella una scena dove non riesco a compensare adeguatamente i miei malanni infatti soffrono di epilessia
Cardiopatia ipertensiva e di aneurisma dell'aorta
Malattie che aggravano la mia condizioni di
Donna detenuta di settanta nove
Ma la mia preoccupazione non riguarda soltanto me elimini condizioni fisiche ma riguarda soprattutto mio figlio che come le ho detto giace inerme su un letto
Sono disperata sono disperate perché mio figlio ha bisogno di cure continue ha bisogno di essere lavato e di essere imboccato
Non chiedo la libertà ma vorrei solo poter scontare il resto della mia condanna agli arresti domiciliari in considerazione
Dello Stato in cui versa mio figlio e per le mie condizioni di salute
Lo ripeto o settantanove anni e mi chiedo che senso ha tenermi in una cella non sarebbe più giusto farmi pagare il mio debito con la giustizia in altro modo
Non sono pericolose la mia condanna e di meno di quattro anni e allora perché perché trattarmi così
Domanda giustamente la signora Stefania la ringrazio per l'attenzione per le informazioni Cogni settimana CIDA attraverso radio carcere e la saluto la saluto con tanto stima l'avete fermata
Dalla signora Stefania donna di settantanove anni di settantanove anni detenuta nel carcere
Buon cammino di Cagliari
è punitiva quella pena no e crudele educativa quella pena no e inutile che senso ha che senso ha tutto questo
Allora come vi ho ricordato più volte siamo arrivati alla quota di venticinque mila seicentotrentacinque persone detenute che hanno partecipato i quattro giorni di sciopero della fame di silenzio per l'amnistia e per la giustizia verso i vi elenco vi elenco
Le nuove adesioni che ci sono arrivate perché perché insomma come è noto la posta è assai lenta dalle carceri fino a Radio Radicale fino al
Giocarcela e questo lo sapevamo e quindi siamo con gli occhi bene aperti ma vi dico anche che le nuove adesioni ci sono arrivate da cinque nuove carceri infatti se martedì sera
Ci eravamo lasciati con quarantotto istituti penitenziari che ancora non erano riusciti a segnalare
La loro partecipazione quattro giorni di sciopero ha fame di silenzio beh adesso sono quarantatré
Gli studi evidenziati da cui ancora per il momento non abbiamo non abbiamo notizie infatti in questi giorni ci sono arrivati da visioni che mancavano
Carceri Alessandria da casi di Pescara da casi di Avezzano dai calci Secondigliano e dal carcere e dal carcere di Trieste ricordo che e mancano ancora il carcere di Potenza
Novara
Rovigo Ravenna la un ISEE i Castrovillari Verbania Tempio Pausania lauro Vallo della Lucania Melfi Pistoia Forlì
L'Aquila Alba Rovereto
Lucca Sondrio Arezzo Gorizia Oristano
Teramo Matera Iglesias Termini Imerese lecco Savona Genova Rossano Calabro Nicosia Nuoro
Lodi
Giarre Lamezia Terme ma come
Modica San Severo Grosseto pesano fermo Bollate Rebibbia femminile e Orvieto e ripeto mancano ancora su duecentosette carceri ancora le partecipazioni
Da parte di quarantatré istituti penitenziari speriamo speriamo che nelle prossime settimane
Fermo restando la lentezza con cui le lettere
Parto dalle carceri e arrivano a Radio Radicale a Radio Cargest speriamo di aggiungere
Nuove carceri a questi quattro giorni di adesioni diciamo della fame di silenzio Pella messi e per la giustizia comunque ecco le nuove adesioni che hanno fatto arrivare a quota venticinque mila seicentotrentacinque il numero dei partecipanti
I quattro giorni sopra la fame di silenzio per la missione per la giustizia innanzitutto centodieci persone detenute nel carcere le Sughera e di Livorno trentotto persone detenute nel primo padiglione quarto piano del carcere opera di Milano un carcere appunto che vi do un richiamo la bara chiara insieme a sedici donne detenute nel carcere Don Bosco di Pisa centoventi persone detenute in casi di Imperia Cinzia e diciotto donne detenute del carcere capanne di Perugia Pietro cent'persone detenute alla sezione ai bidelli calci di Biella più di cento persone detenute in carcere Vibo Valentia Attilio d'incenso Giorgio insieme circa centocinquanta persone detenute la quinta e settima sezione del carcere di Monza centoquarant'a quattro persone detenute la sezione di alta sicurezza del carcere di Rebibbia di Roma centoquarantaquattro Claudio dal carcere di Alessandria Serra nei casi di Bologna Fabrizio e duecento due persone detenute Arcangeli Pescara più di cinquanta persone detenute carceri a mezzanotte Michele suoi compagni detenuti dalla sezione due A dedicarci di Alessandria quaranta persone detenute il padiglione Tirreno del Cangini Secondigliano duecentocinquanta persone detenute nel caso sì di Trieste più due donne detenute ovvero Cinzia e Silvana sempre di sette carceri Trieste si quattrocentocinquanta persone detenute in casi di Ferrara che hanno devoluto il cibo non consumato le persone colpite dal sisma in Emilia
Sessantotto persone detenute nel primo piano sinistro del carcere di Bellizzi Irpino settecentosessanta persone detenute nel carcere di Santa Maria Capua Vetere centosedici persone detenute nel terzo reparto del carcere
Di Porto Azzurro dell'isola d'Elba cinquantacinque persone detenute del terzo blocco lato A del carcere
Due Palazzi di Padova ventisei persone detenute dedicarci regimi via centododici persone detenute nella quinta e sesta sezione del carcere di Pavia sessantasei persone detenute del carcere
Don Bosco di Pisa settanta persone detenute della quinta sezione del carcere di Monza sessanta persone detenute la sezione
Il Regno del calcio di Trapani Salvatore Angelo Alessandri e Domenico dal carceri Caltagirone totale
Totale venticinque mila seicento trentacinque persone detenute che hanno aderito e quattro giorni di sciopero della fame di silenzio
Per la missiva per la giustizia ripeto denti cinque mila seicento trentacinque adesioni grazie grazie grazie grazie a tutti voi che da quelle celle sovraffollate
Avete optato non per la rabbia non per la
Protesta selvaggia ma per la lotta non violenta per con non vincere questo Parlamento a rispettare le sue stesse leggi le leggi che regna no o che dovrebbero regnare
Nei tribunali e nelle patrie galere
Salutiamo Aldo dal carcere di Civitavecchia
Dove i detenuti sono costretti a vivere in tre dentro celle per una persona soltanto e dove spesso manca all'acqua corrente salutiamo Antonio dal carcere bolla di Milano che riferisce di aver subito un'ipotetica estorsione in carcere salutiamo Maurice UAL calci Ragusa che insieme ai suoi compagni ha promosso una raccolta di fondi da inviare alle persone terremotate in Emilia bravi ragazzi se vogliamo Alessandro dal carcere Pagliarelli Palermo che ci informa della morte di un detenuto avvenuta qualche giorno fa bene alle sanno facci sapere il nome e cognome l'età e perché è morto o si stava già male
Salutiamo POIN Marcora calci San Gimignano che ricorda che quando era detenuto nel carcere di Brescia viveva in una cella pensato occupato da dieci otto persone detenute tra scabbia TBC e il piatto le salutiamo Nicu Lita che al soltanto ventitré anni nel caso di Alessandra Antonino dal Caccivio Agusta Luigi dal calcio due Palazzi di Padova Pinus dal carcere paia di Palermo per usare Dino Calci Campobasso Roberto nel caso di Foggia Salvatore dal carceri Teramo Paola insieme sue compagne detenute nel carcere di Torino
Come al solito prima di salutarvi vi ricordo i nostri recapiti ovvero come entrare in contatto con noi di radio carcere prima di tutto il numero di telefono di Radio Radicale che risponda l'utenza zero sei
Quattro otto otto sette otto o no ripeto zero sei quattro otto otto sette
Otto uno vi ricordo che siamo anche presenti su Facebook basta cercare il nome
Riccardo arene di spunterà fuori il simbolo di radio carcere su Facebook vi ricordo che
Potere comunicare con noi anche attraverso la posta elettronica bassa scriverci a questo indirizzo radio carcere
Chiocciola radio radicale punto ritiri petto radio carcere
Che oggi è una radio radicale punto eletti e poi penso soprattutto alle persone detenute ricordo l'indirizzo dove in
Di aree le vostre lettere dal carcere come migliorare il rapporto che c'è tra voi che è stato in carcere e noi che cerchiamo di far sentire
La vostra voce le ingiustizie che subite
Questo è l'indirizzo per scrivere le lettere dalle carceri radio radicale rubrica radio carcere via
Principe Amedeo
Due
Zero zero uno otto cinque
Roma scrivete scrivete scrivete non lasciate che le ingiustizie che subite rimangano protette dal silenzio e da quelle quattro mura e fateci sapere sì da queste altre quarantatré carceri
Sente riusciti avete difficoltà a inviarci le vostre partecipazione quattro giorni di sciopero della fame e di silenzio
Grazie ad Alessandro Teodori per l'assistenza di regia e grazie a tutti voi che anche
Questa sera
Da una casa da una macchina da un camion e da una cella infuocata e sovraffollate avete acceso una radio per ascoltare una piccola voce la voce di radio carcere l'informazione sul processo penale e la detenzione
A tutti voi un caro saluto da Riccardo
Arena
Adesso
Anche insieme all'INEA che ascoltate autorizzate maggior
Qualcosa
Altrui
Come è possibile che potete fare quello che fate
Scusi secondi no secondi non esce fatica superiore
Allargando l'italiano il tribunale
Cinque il codice di procedura penale italiano d'appello di Palermo seconda soluzione
Dal cinque aprile mille novecento