L'Italia che abbiamo nel cuore - Assemblea dei Riformisti Italiani

L'Italia che abbiamo nel cuore è quella che consente a colui che non ha ragioni d'essere di essere un uomo libero
A colui che lavora di possedere qualcosa a colui che inizia dal basso di una scala sociale di scalare la fino in cima alle proprie capacità
E quelle in cui si riceve secondo il proprio merito o il proprio bisogno e non dove chiunque riceve la stessa cosa
L'Italia che abbiamo nel cuore e quella che non si accontenta di scrivere sui libri o sui monumenti le parole in libertà giustizia solidarietà ma le scrive nella realtà della vita quotidiana
L'Italia che abbiamo nel cuore e quella che non ha paura della verità sul passato
L'Italia che abbiamo nel cuore e quelle in cui non ci sono solo diritti e nessun dovere ma dove i doveri sono la giusta contropartita dei diritti
L'Italia che abbiamo nel cuore e quella che da una formazione a ciascuno secondo le sue capacità
Una scuola che non ha timore né dell'orientamento né della selezione che è la condizione prima della promozione sociale l'Italia che abbiamo nel cuore
E quella che sa dare valore al lavoro il non scoraggiano ciò significa permettere al lavoratore di vivere del proprio lavoro e all'imprenditore di intraprendere
Vogliamo la cultura del risultato il rispetto dei diritti la repressione delle frodi degli abusi e degli sprechi che sono un insulto al lavoro e scalza no le basi della solidarietà nazionale
L'Italia che abbiamo nel cuore e quella dove il capitalismo ha un'etica e una morale
Quella in cui i funzionari pubblici sono meno numerosi ma meglio retribuiti dove il merito individuale viene ricompensato e dove le donne hanno gli stessi diritti gli stessi salari la stessa considerazione sociale
Degli uomini
L'Italia che abbiamo nel cuore è quella che permette a tutti i bambini di tutte le razze e di tutti i quartieri di considerare che abbiano qualcosa in comune
L'Italia che abbiamo nel cuore è quella che guarda all'Europa
Perché senza di essa i nostri valori occidentali non potranno essere difesi senza di essa lo scontro di civiltà diventerà più probabile e il pericolo per l'umanità sarà terribile
L'Italia che abbiamo nel cuore non rinuncia a difendere il concetto di nazione che non può scomparire nel processo di integrazione europea perché gli interessi nazionali vanno promossi e difesi
L'Italia che abbiamo nel cuore e l'Italia tutta intera
Quella che ha forte il senso della comunità e della nazione
L'Italia che abbiamo nel cuore è quella che ha un'idea dello Stato e del mercato perché dobbiamo raggiungere l'efficienza pubblica la sicurezza energetica banche trasparenti un fisco equo e una logistica moderna
L'Italia che abbiamo nel cuore e quella che si preoccupa della sicurezza dei cittadini
Che deve assicurare la libertà dalla paura e dal bisogno attraverso la ricostituzione dell'ordine e della legalità
L'Italia che abbiamo nel cuore e quella dove i politici fanno i politici i giudici fanno i giudici
I comici fanno i comici e non
Gli agitatori di piazza
L'Italia che abbiamo nel cuore è quella capace di assicurare la selezione della classe dirigente e di consentire a tanti figli di nessuno alleandosi di divenire padri di qualcuno
Un'Italia dove le nomine si decidono in funzione delle competenze e non delle complicità o delle amicizie dove l'indipendenza della giustizia non si confonde Collalto tali responsabilità dei giudici
Nell'Italia che abbiamo nel cuore
La politica non accarezza gli istinti della gente
Si assume responsabilità propone i chiede responsabilità sa parlare ad ogni singolo uomo affinché nessuno rimanga indietro chiedendo però ad ognuno di fare un passo in avanti
Ma nell'Italia che abbiamo nel cuore i rappresentanti del popolo sono scelti dal popolo stesso
L'Italia che abbiamo nel cuore difende la laicità dello Stato ma non alza steccati tra laici e cattolici riconosce che i valori naturali sono comuni a credenti e non credenti
L'Italia che abbiamo nel cuore non punta ipocritamente il dito solo contro la casta dei politici assecondando il disegno nascosto dei soliti potentati che vogliono il sistema politico asservito ai loro ordini
Perché la verità è un'altra
La verità e che il Paese è finito nelle mani delle caste magistrali e burocratiche delle lobby bancarie e finanziarie con i loro giornali e l'Italia che abbiamo nel cuore
Va rimessa nelle mani di chi lavora che significa industriali privati e pubblici commercianti operai contadini artigiani professionisti intellettuali soprattutto
Va rimessa nelle mani dell'esperienza degli anziani ed è la volontà di conquista dei ragazzi e delle ragazze di questo Paese
Che per fantasia intelligenza e coraggio
Non sono secondi a nessuno
L'Italia che abbiamo nel cuore è un posto migliore per vivere lavorare crescere i nostri figli invecchiare e costruire l'efficienza della democrazia
Concetto politico nel quale si incontrano e si fondano valori antichi e nuovi giustizia e libertà
Fratellanza
Di felicità
In Italia
Che abbiamo nel cuore
Signore e signori vi do il benvenuto all'assemblea nazionale dei riformisti italiani i riformisti italiani hanno iniziato un percorso lo scorso ventisei novembre a Milano in questi mesi tanto lavoro è stato fatto
è l'occasione la l'assemblea di oggi
Per il nostro movimento un momento particolare
Ve ne parlerà chiaramente meglio il Presidente nazionale del Movimento l'onorevole Stefania Craxi ma oggi verrà presentato il manifesto
Dei riformisti manifesto documento al quale hanno lavorato i membri del Comitato economico sociale che ringrazio per la passione per la competenza
Saluto e ringrazio anche l'onorevole Adornato qui presente rappresentanza della te lo dici
L'onorevole Tempestini presente rappresentanza del Partito Democratico stiamo aspettando il senatore Quagliariello che porterà il suo saluto in rappresentanza del Popolo della Libertà
Non rubo altro tempo io
La do la parola per l'apertura dei lavori a responsabile del Lazio che ha responsabile della città di Roma del movimento Alessandro batti l'occhio e poi invito a prepararsi Adriano De Nardis grazie
Carissimi amici si parte dopo
La bella bellissima eccezionale iniziativa che abbiamo tenuto a Milano culla del riformismo a novembre oggi qui nella capitale di tagli a parte la lunga corsa che porterà al lancio del nostro
Movimento che non è ribadiamo lo un nuovo partitino nella galassia scomposta della cosiddetta seconda rete obbliga ma un'ambizione più grande all'ambizione di essere un rapporto un laboratorio dinamico in cantiere permanente di idee
Pronto ad interagire discutere e ad allargarsi un luogo aperto di confronto
E di incontro di proposte progetti e programmi all'insegna
Del riformismo riformismo una parola assolutamente abusata nella politica italiana
Del nuovo millennio ma che noi rivendichiamo come nostro patrimonio un metodo che ci contraddistingue per affrontare e risolvere i problemi più che una vuota ideologia un approccio concreto alle questioni un modus operandi che
In quanto dotato di grande pragmatismo
Può da tasse i tempi che cambiano così velocemente
Primum vivere deinde filosofa ADI la politica italiana dagli anni Novanta sembra avevo veramente preso alla lettera la lezione di Aristotele ed in questi anni tra gossip e talkshow
è stato veramente assordante
Il silenzio sul della politica sulle cose realmente da fare e sull'agenda per il Paese ebbene come riformisti
Abbiamo intenzione di iniziare il nostro cammino invertendo questa passi è questo il senso
Del nostro manifesto programmatico che come spesso accade
In queste occasioni e al contempo un momento dal primo è un momento di inizio momento d'arrivo perché si conclude il lavoro appassionante che ha visto
Coinvolti esponenti importanti del mondo accademico professionisti giovani che appunto ce l'hanno messa tutta per elaborare la cornice all'interno della quale si svolge tra la nostra azione nei prossimi anni ma al tempo spesso al tempo stesso è un momento di inizio perché la vera sfida parte domani quando avremo il compito di portare
Le nostre idee i nostri programmi le nostre ricette nelle regioni nelle città e nei comuni
Vedete è veramente veramente insopportabile vedere che molti dei giovani che hanno studiato con me specialmente i più brillanti
Ed in particolare gli specializzati in materie scientifiche e tecniche sono costretti per avere una prospettiva ad avvenire
Alla sociale il nostro paese questa un saldo negativo che assolutamente non possiamo
Permetterci ed è per questo che attraverso i nostri rappresentanti attraverso Stefani e tutti coloro che stanno
Nel movimento diciamo a voce alta basta col Paese bloccato dai veti incrociati di una parte del sindacato e delle lobby settoriali
Basta
Con gli impedimenti insormontabile ed odiosi alla mobilità sociale e basta con un'Italia in cui
Troppo spesso i notai sono figli dei notai i farmacisti sono fili farmacisti gli avvocati sono figli avvocati e gli operai sono figli gli operai questa è un'Italia che non ci piace
Vanno rimossi
Parlo quindi rimossi ostacoli corporativi strisci e barbiere potessi protezionistiche che stanno ingessando la società e l'economia
C'è in basso deve poter salire chi vuol crescere deve poterlo fare e deve soprattutto potete credere e constatare
Che il suo futuro e nella sua mente nel suo impegno nel suo cuore nella sua determinazione bene a trent'anni da Rimini vogliamo ribadire che ancora
Soprattutto oggi il compito
Della cultura e delle forze riformiste
Sottolinea della necessità che tra l'altro ci impone anche la costituzione di garantire ad ogni cittadino specie più giovani e pari opportunità di partenza rilanciare ed aggiornare
Quella bellissima intuizione che l'alleanza riformista tra il merito del bisogno tra i diritti di doveri fra il talento e l'inclusione promuovere i capaci valorizzare i meritevoli aiutate il mio ultimi e proteggere il più deboli e bene ce la metteremo davvero tutta ce la metteremo davvero tutta per dimostrare che il seme del riformismo è vivo nel nostro Paese che la storia per quanti molti
Ci abbiano provato non può essere né cancellata e nel distrutta ma attenzione siamo qui oggi soprattutto
Per guardare al domani attenzione cali amici
Quest'anno andranno al voto i ragazzi nati nel mille novecento novantaquattro
Mille novecento novantaquattro a questi ragazzi più che
Eri dicevamo se passato dobbiamo spiegare perché
è importante e necessaria la presenza di una forza come la nostra per fare dell'Italia un Paese più libero più democratico più giusto e più moderne bene
Stefania Craxi in questo contesto politico immobile e ahimè molto stretto Tisato avuto decisamente coraggio ha deciso di gettare
Il cuore oltre l'ostacolo e partire per questa avventura non semplice ma assolutamente entusiasmante
Per ridare una casa a tutti coloro che
Pur provenendo da culture diverse sono riformisti nell'impostazione di fondo e diciamolo si sono sentiti un po'apolidi in questi anni ebbene
Ci Lando con lei per l'Italia in questi mesi ho riscontrato una grande voglia da parte di molti da parte di tanti ragazzi di
Tornare alla militanza e soprattutto è concreto presenti
Tanti tanti giovani molti vogliono iniziare con noi l'impegno politiche noi qui in questa bella sala siamo qui
Insieme per incoraggiare questo sforzo ambizioso nel famoso libro di Luis Sepúlveda il gatto dice la Gabbianella vola solo chi osa farlo ebbene con questo
Questo con questo spirito Corsaro si parte con la schiena dritta a testa alta con un antico ma sempre giovani grido a noi assai caro riformisti italiani avanti
Beh è difficile adesso aggiungere qualcosa le bellissime parole che ha voluto dedicare di Alessandro sicuramente mi unisco a quelli che sono i saluti alle personalità intervenute ma certamente
Voglio ringraziare tutti voi che oggi di un sabato mattina di una bellissima giornata di primavera siete venuti qui avete voluto
Capire cercare di entrare nel nostro progetto iniziare a capire che cos'è il manifesto dei riformisti italiani nella nell'Assemblea nazionale
Bene oggi parliamo di un tema che ci sta molto a cuore che l'Italia l'Italia il nostro Paese l'Italia
Oggi viene nominata dei telegiornali soprattutto per quello che sono la difficoltà per la crescita difficoltà dello sviluppo lo spread la nostra incapacità di fronteggiare tematiche del lavoro
Bene ne siamo convinti che oltre a questo si sia tanto altro qualcuno parlava di antropologia positiva qualcun altro
Invece parlava di l'Italia che abbiamo nel cuore bene d'Italia che abbiamo nel cuore all'Italia delle associazioni all'Italia che noi immaginiamo dell'impresa e quella che tutti i giorni si reca al posto di lavoro e cerca di in qualche modo creare valore
E l'Italia dei cittadini
I cittadini che in questo momento semplicemente non si sentono rappresentati a un momento nel quale
Non solo non si sentono rappresentati dei partiti ma non si sentono rappresentati spesse volte dalle istituzioni
Istituzioni e lobby di potere che forse troppo male hanno fatto a questo Paese
In questo momento ben chiaro a tutti che i ruoli sono saltati abbiamo
Dei politici che fanno i tecnici ed a livello dell'impresa e dei consigli di amministrazione
Abbiamo viceversa dei tecnici che fanno i politici non credo sia necessario un esempio in questo caso
Abbiamo le banche che non fanno più le banche ed effettivamente non concedono pigri DD e abbiamo dall'altra parte dei lavoratori che non riescono più a lavorare perché non hanno la possibilità di essere assunti
Per un mercato del lavoro molto difficile e dall'altra parte che non percepiscono neanche un investimento nei loro confronti presento l'investimento nella formazione
Mi unisco alle parole anche di Alessandro sulla questione della formazione perché
Troppe volte in questo periodo anche analizzando quelle che sono
Le vicissitudine degli universitari ci accorgiamo che ci sono delle zone d'ombra
Delle zone dove i baroni nati stanno insegnando i nostri giovani che asservirsi al barone di turno è molto più importante che essere competente che essere persone serie che essere persone corrette
A questo punto allora vi chiedo partecipate con interesse oggi a questa Assemblea cogliete con nuovi quella che è l'occasione di poter lavorare a un progetto di di riforma lavorate con noi
Perché abbiamo bisogno di quella parte d'Italia che non interpreta solamente l'individuo Vindice economico-finanziario lo spread ma di quella parte d'Italia che oggi sta interpretando
La realtà
Quella vera quella di tutti i giorni
Vi chiedo quindi di seguirci con impegno vi chiedo a questo punto anche di ascoltare un piccolo passo che io devo ovviamente fare un piccolo passaggio su quello che è il lavoro dei riformisti a Roma
Perché oggi mi pregio di di coordinare sicuramente ad una città difficile una città sulla quale stiamo lavorando alla città che oggi
è anche molto difficile da
Interpretare non si può più parta partire sul lavoro che esso Chieppa nelle municipalità dobbiamo iniziare a capire a omogeneizzare i territori per necessità
E da questo stanno partendo e le proposte dei riformisti italiani per la mobilità per l'organizzazione municipale per come potrà essere Roma
E così anche le altre città evidentemente
I altro tema importantissimo sono quelli dei i finanziamenti extra rispetto al bilancio pubblico
L'Italia sta vedendo stornati mesi dopo mesi anni dopo anni quei soldi che non trova ci vengono assegnati per l'incapacità progettuale
E quindi anche per un'organizzazione che evidentemente non è in grado di recepirli
Allora vi dico questo è il nostro impegno oggi questo è l'impegno che abbiamo ravvisato nel movimento dei riformisti italiani e l'impegno che
Abbiamo visto nel
Nostro Presidente Stefania Craxi
E l'impegno che chiediamo a tutti voi per continuare a credere all'Italia che abbiamo nel cuore grazie
Grazie a responsabile romana responsabile laziale del movimento dei riformisti italiani adesso chiamo sul palco il Presidente nazionale dei riformisti italiani l'onorevole Stefania Craxi
Cari amici
Consentitemelo cari compagni
Siamo oggi qua riuniti per la presentazione del manifesto del riformismo un prezioso libretto che raccoglie tutte le nostre analisi le nostre proposte i nostri sogni
Vorrei fare intanto mi vorrei grazie mento gli autori a Gianfranco Borghini ai membri del Comitato economico sociale della Fondazione Craxi che hanno con lui collaborato
Per questo fondamentale contributo utile a ridisegnare o un'identità riformista moderna
D'ora in avanti non ci affideremo più a sensazioni intuizioni ragionamenti ma avremo un testo su cui confrontare ogni giorno gli sviluppi della politica
è un'analisi impietosa ed è quella che fanno tutti riformisti
Una situazione che non sta più in piedi con un clamoroso squilibrio fra i vari poteri dello Stato dove la giusta autonomia di questi poteri sconfina troppo spesso nell'anarchia
Dove nessuno degli istituti della Costituzione e più in sintonia con la realtà
Dove i partiti previsti come strumenti fondamentali della democrazia non svolgono più e non sono più in grado di svolgere di compiti che la Costituzione gli assegna innanzitutto la selezione della classe dirigente
Dove i cittadini sono disorientati e impauriti dall'incerto futuro
E inutili illudersi non sarà certo non sarà non basterà
La tenacia e lungimiranza le Presidente Napolitano il governo tecnico del professor Monti fa quel che può
E i fatti stanno a dimostrare con quanta fatica riesca a portare avanti il suo programma di uscita dall'emergenza
Ma uscire dall'emergenza non basterà senza un cambiamento profondo la crisi di oggi sarà la crisi di domani e così via fino al precipizio
Quando la cultura
L'economia le tecnologie ci offrivano molto di meno di quanto oggi loro possibile siamo riusciti nei Paesi democratici a moltiplica e l'opportunità di lavoro a creare reti di protezione sociale a fare affermare il principio dell'uguaglianza migliorare grandemente il tenore di vita
Ma questo mondo nuovo così progredito così voluto così civile oggi è in crisi
Abbiamo consentito che le nostre società fossero
Società conta affinità alta vicini allo zero
Abbiamo moltiplicato i canali finanziari per produrre ricchezza e pagare i nostri debiti
Ma la ricchezza finanziaria si è chiusa nei suoi circuito ci riducendo la solidità del nostro sviluppo e straniante do i Paesi che più avevano bisogna
Il progresso scientifico e tecnologico apportato straordinari benefici alla nostra salute alla nostra vita ma creato e crea per noi rischi per noi e per le generazioni future
Abbiamo avuto opportunità di produzioni di consumi di svago
Che mai avevamo raggiunto ma abbiamo fatto sì che queste maggiori possibilità e questa vita più ricca inquina astro la terra l'aria
Logorarsi sull'ambiente il nostro territorio mettessero a rischio il nostro patrimonio culturale
Abbiamo servizi sociali che solo all'inizio del secolo scorso erano ideale lontano del mondo del lavoro
Ma il loro stesso sviluppo ha finito con il renderli chiusi e ridici rigidi davanti all'evoluzione dei bisogni e ha fatto crescere interessi settoriali
Corporativi e che ente lari che contrastano con quelli della collettività
Istruzione modernizzazione hanno diffuso libertà individuali e consapevolezza ma non hanno fatto scaturire solidarietà verso gli altri il senso della comunità la reciprocità dei doveri
Negli anni passati l'Italia stessa ha presentato il mondo tangibile non equivoco un'immagine di benessere crescente e diffuso
In taluni momenti dall'immagine apparsa nei consumi nello stile di vita nei rapporti con il mondo esterno e col mondo estero
Così prorompente da mettere in ombra le contraddizioni che persisteva hanno le facce di immaginazione
Che in alcune aree soprattutto e soprattutto di fronte alle crisi odierne tendevano a crescere sacche di povertà mai rimosse
Una questione sociale dunque alla quale bisogna guardare con le lenti degli anni avvenire e per le quali non valgono schemi stereotipati o generalizzati
Una questione sociale i cui connotati possono definirsi attorno a quattro fondamentali disuguaglianze con giustizia se preferite la disuguaglianza in primo luogo nella distribuzione dei redditi
Non solo nella distinzione tra occupati e disoccupati tra chi percepisce un reddito chi non percepisce un reddito e chi lo percepisce ma per le disuguaglianze nell'ambito di questi ultimi
Ed effettivamente la situazione presenta troppe contraddizioni stridenti differenze non giustificate
Aree di vero e proprio privilegio a fianco di capacità professionali non riconosciute non incoraggiate di bisogni non soddisfatti accanto ad appiattimenti inaccettabili
C'è una disuguaglianza strutturale assai accentuato era la distribuzione della ricchezza intesa sia come patrimonio di beni reali che come il complesso delle attività finanziaria
C'è una concentrazione stati limitati della gran parte la ricchezza patrimoniale accumulate l'esistente nell'intero Paese e dalla quale deriva sovente un intreccio stretto tra potere economico e potere sociale
C'è una disuguaglianza lampante dei cittadini di fronte al fisco così come c'è la disuguaglianza nella spartizione del carico fiscale ci sono disuguaglianze nella destinazione della spesa sociale
C'è una diseguaglianza di fondo che separa abbastanza nettamente il centro nord dal sud dell'Italia
La conferma di ciò avviene dei fatti quotidiani dalla crisi occupazionale che imperversa dalle difficile situazioni in cui versano intere regioni del sud
Ma sarebbe un orrore se si volesse colmare il divario inseguendo il modello di sviluppo del centro nord impostato sulla grande industria e servizi hard
Il treno dello sviluppo al cui il sud si deve agganciare deve puntare su altri modelli nuovi settori
Ricercare l'integrazione economica sociale e produttiva non significa rincorrere modelli estranee raggiungibile
Ma a crearne di originali e soprattutto ricercare connessioni e alleanze tra soggetti locali ed esterno
In quest'ottica il Mezzogiorno non deve guardare solo al nord ma deve soprattutto fa volgersi al Mediterraneo
è questo il treno dello sviluppo a questo deve agganciarsi ma per rendere possibile ciò occorrono ferie consistenti inversione di tendenza e di ottica l'intervento
Dovrebbe essere questo il compito primario di forze riformatrici rompere le incrostazioni le consuetudini le abitudini clientelari che impaccio non l'autonomo si sviluppo delle Regioni meridionali
Il Mezzogiorno può e deve essere una grande opportunità che va promossa conseguentemente per attivare il massimo delle risorse e dei soggetti anche a livello internazionale
Il mondo intero del resto è attraversato dalla grande disuguaglianza che divide i Paesi ricchi in e quelli in via di sviluppo
è questa
Una delle grandi questioni sociali del nostro tempo tutto ciò che si fa oggi per ridurre grandi squilibri che esistono nel mondo e largamente al di sotto di ciò che si se sarebbe dovuto fare e che si dovrebbe fare
Del resto noi stessi guardandoci attorno non possiamo non vedere le depressioni che investono le al sud della regione mediterranea depressioni che oltre alla domanda di maggior democrazia sono stati alla radice delle primavere arabe
Se non in terremoto se non interverremo tempestivamente e con efficacia per stimolare ed aiutare lo sviluppo economico e democratico di questi Paesi diventerà sempre più problematico fronteggiare la pressione migratoria
Essa e destinata nei prossimi anni a gonfiarsi Comuna grande onda sospinta dal vento del bisogno della miseria e della speranza
Avremo così di fronte problemi ben più difficile spinosi di quelli che stiamo affrontando in questo momento
Con il Paese colto di sorpresa impreparato in molti casi dirlo disorientato di fronte al dilagare disordinato di un fenomeno immigratorio che lo ha investito negli ultimi anni
Io mi rifiuto di credere che nella società italiana
Possa prosperare la mala pianta del razzismo più o meno esplicito più o meno violento più o meno camuffato e paludato
Noi siamo e dobbiamo comportarci come una grande e civile nazione consapevole della sua responsabilità delle sue possibilità ed anche naturalmente delle sue manchevolezze e dei suoi limiti
Problemi di questa natura non sopportano demagogia speculazioni connesse che alla piscina possono fare il male di tutti
Sono problemi che devono essere affrontati in modo
Razionale e secondo un sistema di regole giuste preveggenti che lo Stato deve fare rispettare a tutti
Se i nomi dei problemi di questa natura non possono accadere soluzioni e assorbimenti graduali pena l'apertura di conflitti e di ferite che nessuno dovrebbe volere
In questa situazione in pieno movimento l'Europa non può non vedere crescere enormemente le sue responsabilità
In questi anni
In questi anni l'Europa si è speso ritratta ha segnato il passo ha preferito non uscire da un ambito limitato
Su tutto questo nodo esatto le tendenze conservatrici protezionistiche inconfessate chiusure nazionalistiche
Ora mentre tutto tende a cambiare con straordinaria velocità e imprevedibilità Europa non può lo ridisegnare a fondo il suo ruolo
Torniamo noi
Occorre battersi per una politica che non lasci spazio a pratiche di pura gestione dedite a forme di populismo che rispondano oggi ai bisogni capaci di organizzarsi in protesta
Ora quelli che hanno un peso sul mercato politico perché si tratta pratiche politiche che aprono la strada al conservatorismo
Potenti interessi conservatori influiscono sulla vita politica italiana
Lo spirito e l'azione del conservatorismo ovunque anni dato si agitano intervengono ogni qual volta vengono messe in cantiere iniziative che possono rinnovare vecchi equilibri di potere
Toccare situazioni consolidate di privilegio turbare l'evoluzione metastatica delle grandi cellule clientelari
Attenuare lo spessore protezionistico goduto da forti corporazioni lordi affaristiche che cercano di influire sulla vita politica del Paese
Lo abbiamo visto anche nelle riforme del mercato del lavoro
Nulla come l'infinita diatriba di riforme sulla riforma del lavoro mostra i limiti in cui può operare il Governo Monti e di quale altra medicina avrebbe bisogno l'Italia
A tutto ciò
Va aggiunto un sistema politico istituzionale che versa in una crisi di fondo che va sempre più configurandosi come una vera e propria crisi della nostra democrazia
Sempre più tangibile sempre più dannosa per una società che deve tornare a essere dinamica e ha bisogno di uno Stato moderno
Di un sistema politico trasparente ed efficiente e quindi Nago democrazia governante
Così la definiva uno che non c'è più ma che se ci fosse oggi sarebbe qui con noi
Che la situazione italiana
Soffrisse come soffre di un metodo mancato adeguamento della vita istituzionale Visentin se proprio di una moderna democrazia
Problemi nuovi posti da una complessità crescente della società moderna globalizzata risulta evidente e non da oggi
La richiesta che avanziamo le forze politiche di dare vita a un'Assemblea costituente che possa individuare applicare le linee di una grande riforma non è un'invenzione originale un colpo di fantasia una trovata
Per evadere dalla realtà
La Costituzione non si tocca è stata la parola d'ordine dei conservatori di vario colore
E tuttavia la decadenza delle istituzioni un fatto reale che è in atto da decenni il logorio degli attuali meccanismi di funzionamento della nostra democrazia è evidentissimo
La difficile governabilità
Il dominio dell'Alento Grazia le inefficienze pubbliche che creano ma lei essere ma che vengono ormai accettate quasi con una naturale rassegnazione
Le razionalità e le irregolarità del lavoro parlamentare la rottura delle regole del gioco la intempestività dei processi decisionali è sotto gli occhi di tutti
Il problema delle istituzioni e della loro riforma ha preso le dimensioni di una questione centrale
Beninteso non si tratta della sola ma la sua importanza stirati e verso tutti gli aspetti della vita della società e della vita democratica
Le riforme istituzionali rappresenta una delle principali vie di uscita da questa vera e propria crisi della democrazia che il Paese sta vivendo
Le revisioni costituzionali sono necessarie
La correzione dei regolamenti parlamentari Della leggere dorare la riforma della pubblica amministrazione degli apparati pubblici
La riorganizzazione il dimagrimento il controllo della spesa pubblica la riforma degli ordinamenti locali la revisione degli istituti organi come i referendum un inquirente
Introduzione di nuovi istituti di garanzia democratica
Insieme dovrebbero colmare contro convergere verso l'obiettivo che indichiamo ridare autorità efficienza responsabilità a tutto il sistema democratico
Toccare la Costituzione non significa rinnegare i principi che non costituiscono l'ossatura etico politica ma semmai altro
Esaltare lì attraverso una modifica delle strutture operative
L'idea generale che muove le nostre proposte è quella di un rafforzamento di tutti i poteri democratici della loro autonomia della loro libertà e la loro responsabilità
L'elezione diretta da parte del popolo
Del Presidente della Repubblica può rafforzare l'istituto della Presidenza della Repubblica e cioè del capo della nazione che è interamente la rappresenta
Continuando esercitare la sua funzione di arbitro e di garante della vita istituzionale con il massimo grado di prestigio e di autorità
Che può conferirli con sistema democratico basato sulla sovranità popolare
Dovrebbe essere rafforzata la posizione del Capo del Governo attraverso la diretta fiducia parlamentare nel quadro delle misure tese a rafforzare il potere esecutivo
Il rafforzamento dell'esecutivo cui deve essere assicurata maggiore stabilità una migliore artista articolazione delle sue strutture interne dovrebbero essere un obiettivo di primaria importanza
Il miglior funzionamento del Parlamento dovrebbe essere perseguito attraverso una reale correzione dell'attuale sistema bicamerale perfetto
Il grande ritardo nell'ammodernamento della pubblica amministrazione
E la causa del dissesto e dei vuoti operativi di intervento di assistenza di controllo degli sprechi di risorse umane e infine
Che nell'insieme concorrono a fare più profondo il solco che separa la società dallo Stato
Lo Stato si muove secondo moduli ritmi sovente anacronistici e comunque troppo spesso difformi beh ritmi mercati dei processi di sviluppo che si sono affermati nella società e nei consessi internazionali
Ciò ha determinato contrasti stridenti e una divaricazione sempre più ampia e tale da indebolire effettivamente il tessuto della democrazia
In questo campo occorre una vera e propria pianificazione della riforma amministrativa dirette a semplificare a unificare a qualificare o a riconquistare gradino per gradino settore per settore
Nuove efficienza nuova professionalità nuova credibilità e nuova trasparenza
I mali denunciati si presentano infatti quasi sempre a grappolo il burocratismo si sposa con l'inefficienza e tutte e due insieme sinta Reitano con la corruzione
E avanzate in modo sistematico una Società burocratica priva di adeguate strutture metodi e controlli
La più clamorosa delle discrasie la si coglierà la contraddizione creatasi tra lettini centralizzazione del sistema fiscale e la diffusione delle autonomie e dei poteri locali e dei centri autonomi dispensa
Si è creata nel campo della finanza pubblica la totale responsabilità dello Stato centrale
Circondata dalla totale di responsabili l'immunizzazione del sistema delle
Amministrazioni autonome e periferiche
Il sistema dei controlli messi in atto puramente la base e comunque mi adatte per tanti aspetti inefficace come dimostrano i risultati per tanti aspetti disastrosi della spesa pubblica
Risultati che oggi nessuno contesta ma di fronte ai quali impotenza dello Stato centrale appare sempre più notevole
E sempre più pericolosa
Questo significa che il sistema delle autonomie dei poteri locali deve essere rafforzato in un contesto di responsabilità reali degli amministratori e anche i nuovi poteri in materia fiscale
Tutto questo e quant'altro possibile individuare proporre per allargare rendere più incisivo il campo della grande riforma
Che richiede una forte volontà politica per superare le accanite resistenze di conservatori per mentalità
Per cultura per interesse gli oppositori mosti dal interessi particolari locali e comunque minori se comparate grandi interessi nazionali
E anche di qualunquismo i populismi di varia natura sparsi un po'ovunque
I problemi vecchi di decenni sono all'ordine del giorno dell'attualità politica ma non saprei dire quanto siano lontani dalla loro soluzione
Non solo la bozza Violante modifica di poco l'architrave istituzionale che poggia sul bicameralismo perfetto definita introdurre qualche provvedimento per accarezzare il populismo imperante
Ma di nuovo si tenta di modificare il sistema politico attraverso la legge elettorale
Mettendo come al solito il carro davanti ai buoi
Comunque
Comunque in questa babele di voci io credo non vicinissima a trovare un accordo consentitemi di avanzare anche la nostra proposta di legge elettorale
C'è un buon sistema
Fatto apposta per venire incontro alle esigenze di tutti dei presidenzialisti che vogliono appunto un'investitura popolare
Dei proporzionalisti che vogliono che si ritorni al rispetto della rappresentanza dei maggioritari che chiedono garanzie per le maggioranze di governo
è un sistema due turni congegnata in questo modo proporzionale al primo turno con soglia di sbarramento elezione del premier o della coalizione di Governo al secondo turno con annesso premio di maggioranza
Il ritorno al principio della proporzionale riaprirebbe le porte alla partecipazione il premio di maggioranza garantirebbe la stabilità di governo unitamente all'istituto della sfiducia costruttiva
è un sistema equilibrato
Nel quale si potrebbero riconoscere tutti o almeno tutti coloro che ricercano Khouloud soluzioni corrette adeguate alla nostra storia senza forzature e senza rischi ai fini di un buon funzionamento del nostro sistema democratico
Non se ne farà naturalmente nulla ma ne parliamo perché pensiamo che se sia giusto parlare delle cose che sembrano le più giuste
In verità
Non sfugge più avvertiti che questo Parlamento che non gode di un grande credito nel Paese
Tende ad avvolgere la questione istituzionale in un'atmosfera gattopardesca tese a salvare forze politiche in affanno
Ma la realtà altezza si incarica di spingere nella direzione della grande riforma a cominciare dalla realtà della vita economica nella quale dormivano preoccupazione incertezza ingovernabilità
Disordine nella responsabilità e anche nei comportamenti
Noi respingiamo
Le predicazione impatta stava qui catastrofiche i quadri tutti in nero che ingenerano scoramento e sfiducia ma non per questo siamo in preda ubriacature di ottimismo e di faciloneria
Il primo imputato sul banco dell'accusa è a giusta ragione la spesa pubblica o meglio lo squilibrio nel suo complesso nella finanza pubblica che vede un difetto di entrate è un eccesso di spesa
Da un lato
I dati di un'evasione fiscale e basta e difficile da debellare ARPA con successo almeno nel breve periodo dall'altro una spesa pubblica ancora troppo inconoscibile imprevedibile e incontrollabile
L'evasione far sì che il carico fiscale
Gravi in gran parte sui redditi da lavoro e sui consumatori determinando disuguaglianze e ingiustizie
Situazione di privilegio e aumenti indeterminati illegittimi di ricchezza in una gamma ristretta di gruppi sociali
Il problema del risanamento finanziario presenta molteplici aspetti
Guai
Alla presunta efficacia di una politica del giorno per giorno limitata ai tagli e ha stancato
Purtroppo nella situazione attuale per arginare un deficit che ha dilagato si rendono necessari insieme pressioni fiscali che la riduzione dei ritmi di spesa in atto
Ma una politica che restasse in un ambito limitato che non andasse alla radice dei mali alla fonte generatrice degli squilibri rischierebbe di risultare velleitaria o illusoria
Il problema centrale resta quello di una politica di sviluppo di come determinarne le condizioni favorevoli i presupposti agibili della programmazione equilibrati ricevo risente attrice che la deve ampliare stimolare guidare
La disoccupazione in costante aumento
Essa presenta anche qua caratteristiche disuguali di tre ore Intini è concentrata in massima parte nel sud del Paese
Vede prevalere tanto al sud quanto al nord la componente femminile e soprattutto una disoccupazione giovanile
Il problema dell'occupazione deve essere il tema dominante l'obiettivo centrale della politica economica e sociale
Recuperare le risorse utilizzarla al meglio ridare competitività alle nostre produzioni indirizzarsi verso la politica creditizia di sostegno alle attività produttive sane riorganizzare il mercato del lavoro
La sfida non può essere puramente difensiva il mio intento demagogica improduttiva
Essa deve passare attraverso processi di ristrutturazione di riconversione di controllo e di autodisciplina
La sfida per l'occupazione la sfida per lo sviluppo e quindi per le condizioni necessarie per poterlo determinare
E solo attraverso una ripresa dello sviluppo che si possono efficacemente alzare i livelli di reddito dei lavoratori che si possono aprire i giovani nuovi spazi occupazionali
Che si possono arrestare nelle zone più depresse i fattori di recessione e di vedere segregazione sociale che si stanno accentuando
Bisogna ricreare le condizioni per incentivare intensificare i processi di investimento meno burocrazia meno rigidità del mercato del lavoro una giustizia certa con tempi certi
All'altezza di un consesso civile di una democratico economia moderna
Lo sviluppo economico è indispensabile per le condizioni di vita di lavoro di progresso
Occorre lavorare per una politica che abbia questi obiettivi che mostri queste volontà
La crescita
Crescita delle difficoltà economiche ha un po'dovunque determinato la crisi dei sistemi di protezione sociale
Il proprio il problema italiano
Deriva dalla distorsioni sorte nella gestione del sistema
Nel nostro Paese dal punto di vista della legislazione sui punti Street essenziali è stata disegnata una rete di protezioni sociali veramente cospicua
Disegnata ma non interamente attuata attuata ma per tanti versi attuate in modo distorto tanto da farsi di dare risposte insufficiente ai bisogni vecchi e nuovi della società
Le correzioni sono anche qua divenute necessaria esista il problema di una più razionale organizzazione delle gestioni sociali
Dei benefici e delle protezioni che devono essere diretti in primo luogo
Verso le aree di effettivo bisogno sociale e comunque proporzionate secondo criteri equilibrati di giustizia sociale
Sarebbe del tutto fuorviante impostarla secondo una tattica di superamento e negazione dello stato sociale in vista di sostituirlo con non si sa bene che cosa
Spira di nuovo nel Paese
Un forte vento dell'antipolitica un forte vento cui occorre reagire
Se ci lasciassimo sommerge lo trasportare da questa ondata antipolitica la lunga difficile dolorosa transizione italiana si allungherebbe ancora di più
Al contrario bisogna ridare alla politica il suo ruolo primario una politica che non accarezza gli istinti della gente come si dice oggi ma che chiede responsabilità propone responsabilità
Una politica
Che parla di autorità di rispetto di merito concetti che appunto non hanno nulla a che fare con la gente che parlano di dovere competenza morale di cambio di mentalità
Cambiamenti che sono possibili solo se la politica è forte autorevole
Serve stare prima di tutto in se stessa lo stesso cambiamento se capaci dire non è stare in sé il merito la competenza responsabilità e concorrenza il rischio la sfida una visione
Se trova forme nuove di partecipazione di democrazia in un conflitto di idee di selezionare la classe dirigente
Io credo che la vera chiarificazione della politica italiana può avvenire non sul terreno di entrate schieramenti ma nella definizione rispetto a un necessario processo di cambiamento e sui progetti innovatori
Di una linea di sostegno e di una linea di resistenza e di freno
In questo contesto il riformismo della società moderna può esprimere grandi potenzialità ai grandi doveri e grandi responsabilità a più lungo cammino da percorrere
Dà la possibilità dell'intensità della sua azione che deve essere tenace graduale democratica pluralista possano scaturire cambiamenti e trasformati e ogni che risulterebbero nel lungo periodo e nella piena attuazione del loro affetti concretamente rivoluzionari per la realtà italiana
Siamo convinti che occorra ricominciare daccapo e andare avanti il passato non basta non basterebbe nemmeno la ricomposizione della diaspora socialista se fosse possibile
Ma una prospettiva democratica e riformista appare in grado di qualunque può cumulare altre forze di progresso
E ciò può avvenire sempre meglio via via che forze democratiche diverse di diverse esperienze tradizione mostrano di saper interpretare reinterpretare i valori migliori del loro campo storico della loro rappresentanza sociale
In chiave di cambiamento di rinnovamento che riforme
Occorre io credo lavorare per costruire una casa comune dei riformisti ma occorre innanzitutto immaginare un nuovo progetto riformista
Tra poco tra pochi giorni rincorrono trent'anni dalla Conferenza programmatica di Rimini del mille novecento ottantadue sulla conferenza
Con la conferenza che aprì al Partito Socialista la strada del Governo
Ed è l'esempio di come la legittimità a governare si guadagni non attraverso via improprie ma con l'iniziativa politica e con i programmi
Se solo guardiamo alle parole d'ordine lanciate in quella conferenza vedremo la distanza abissale che ci separa dal presente
Fu quello il momento qui grazie indico prima in Italia e poi in Europa compiutamente i compiti di una forza riformista moderna
Oggi il nostro compito le nostra ambizione non dovrebbero essere quelle nell'ottantadue lo slogan di quella conferenza recitava governare il cambiamento ma ci basterebbe per il momento capire il cambiamento
Ai giovani e non più giovani agli italiani liberi che appartengono
Alla civiltà della critica della ragione è necessario offrire innanzitutto un'analisi dei cambiamenti in atto nuove chiavi di lettura una nuova visione
E forse partendo dall'analisi dei cambiamenti in atto che è possibile trovare le ragioni di un nuovo impegno scoprire dinamiche sociali domande politiche nuove sofferenze disponibilità umane bisogni e meriti
Faccio un appello Stefano Caldoro lo faccio a Riccardo Nencini
E con loro a tutte le forze liberale laiche oggi disperse io penso che organizzare tutti insieme riformisti ovunque collocati
Eredi dei partiti laici una conferenza su idee contenuti per ricominciare a leggere il cambiamento sarebbe una buona cosa
Se lo si facesse al di fuori di convenzioni e schemi linguaggi consolidati destro sinistra quali azioni con uno due o tre gambe nottata sarebbe cosa ancora più buoni
Tutti possono dovrebbe portare il loro contributo associazioni fondazioni sindacati partiti intelligenze e competenze della società civile
Uomini e donne liberi che se chiamati alla costruzione di un progetto nuovo non si tireranno indietro
Cari amici
Cari compagni
Il corso della nostra storia dei nostri ultimi dieci anni anzi ormai vent'anni non è stato quello logico normale naturale
E stato violentato distorto radicalmente artificialmente mutato i perdenti della storia hanno distrutto i vincenti ma oggi quella loro artificiosa vittoria sta diventando la loro catastrofe
I socialisti liberali i laici dispongono di poche pochissime forze ma penso che il nostro dovere sia quello di cercare che la storia riprenda il suo corso logico
Penso che il tema oggi non si è più destra o sinistra perché private dei loro contenuti politici e programmatici destra e sinistra sono solo definizioni di luogo
Non ci può interessare la sinistra se giustizialista e socialmente conservatrice
Ma non ci interessa la destra se vuole inseguire interessi di parte
Se forcaiola con l'immigrazione dimentica dei deboli incapace di allargare la protezione sociale per non danneggiare certi particolari interessi cattolici
Il problema
Il problema di convincere
E di essere convincenti circa la propria sincerità
Circa la propria serietà circa il fatto che si sta facendo qualcosa di duraturo di serio di stabile di nuovo negli uomini nelle idee e nei linguaggi
Diversamente tutte le formule che si fanno circolare sono formule che rimarranno appiccicate per poco
Cioè di fronte a noi non lontano nel tempo un appuntamento di verità
Le elezioni politiche del due mila e tredici io per il momento mi limito a ricordare la data pensiamoci pensiamoci tutti
C'è rischia di scomparire se andremo avanti come abbiamo fatto finora ma anche la possibilità l'ultima possibilità di riemergere insieme con un nuovo progetto pensiamo
Permettetemi
Di concludere
Come spesso faceva mio padre
Con le belle parole di una canzone italiana descrivono l'Italia che abbiamo nel cuore
Viva l'Italia d'Italia che lavora l'Italia che si dispera l'Italia che si innamora l'Italia con gli occhi aperti nella notte scura viva l'Italia che non ha paura
Grazie all'onorevole Stefania Craxi invito sul palco l'onorevole Francesco Tempestini
Cara Stefania cari
Cari partecipanti a questa Assemblea molte facce note
Un po'invecchiato in qualche caso con il passare degli anni per il passare degli anni
Ma quello che più conta molta
Condivisione
Io sono qui per portare un breve saluto del Partito democratico a questa Assemblea
Ma questa condivisione credo sia
L'elemento su cui voglio
Più più insistere voglio sottolineare
E mi porta a fare
Qualche considerazione
C'è una diaspora sì e c'è una diaspora dei riformisti in generale
Ce ne rendiamo conto in queste giornate molto complicate dell'Italia da cui bisogna partire
L'Italia sta forse attraversando il passaggio più difficile
Dal dopoguerra
Perché sono venuti al pettine tutti noti
è un paese abituato ormai da troppi anni a vivere al di sopra dei propri mezzi
Che aveva scommesso in modo molto retorico sull'Europa e quella scommessa retorica e cioè uno Europa che
Doveva portare soltanto benefici
Per la quale non era previsto il conto dei costi
Il conto degli impegni delle correzioni dei cambiamenti da
Assumere determinare questa scelta tutta retorica dell'Europa e anche se è arrivata al pettine
Possiamo scelto sottolineare la mancanza di solidarietà
Che
Diciamo per occorre il panorama europeo percorre il panorama di opinioni pubbliche spaventate in difficoltà per una crisi più generale
Ma resta il fatto che per noi anche da questo punto di vista è finito un ciclo un ciclo positivo
Che non abbiamo però saputo cogliere non abbiamo saputo affrontare guardando avanti siamo un Paese in grande difficoltà
Si è conclusa con questa sottolineatura che generale che molto larga
Se conclusa una ennesima fase
Della vita politica italiana
Quella che
è stata definita Seconda Repubblica
Se è conclusa
Perché al di là di tutte le discussioni che possiamo fare tutte le riflessioni che si possono fare sul tema istituzionale
Al quale io sono meno affezionato rispetto ad altri ma è una considerazione del tutto personale
Si è conclusa sostanzialmente una stagione fondata su due protagonisti fasulle
Che non hanno saputo reggere la sfida
Una sinistra
La quale non era riuscita a risolvere contraddizioni di una politica di governo ed una destra sostanzialmente governata da un'opzione populista questa è la seconda Repubblica
E questa è la strada
Disastrata nella quale oggi dobbiamo tentare strade nuove per uscire dalla difficoltà ho detto prima non sono uno di quelli che mette in primo piano le questioni istituzionali ma naturalmente questo non vuol dire non guardare
Con
Io penso almeno Kospi glielo dissi studi sincerità al passaggio che da questo punto di vista dobbiamo fare
Tutto il ragionamento che stanno nel nelle pagine molto interessante di quel testo che voi avete proposte voi però non propone proponete qui il manifesto riformista ci dicono una verità
Incontrovertibile che nel corso di tutti questi anni di tutti questi lunghi decenni
Non siamo riusciti a dare una coesione sociale a dare un po'
Come si diceva una volta una base sociale
A quei principi
A quelle opzioni di cambiamento strutturale che vanno che sono raccolti in questo testo
Di cui io condivido la gran parte e che rappresentano un'idea d'Italia moderna ed europea B
Non siamo riusciti perché non non siamo mai in questo periodo Paese riusciti a dare base sociale a queste politiche a questi cambiamenti oggi io penso
Che dobbiamo sbarazzarsi di una brutta e diciamo legge elettorale tentando di guardare alla sostanza del problema
Non c'abbiamo nessuna possibilità di fare passi avanti ricorrendo alla retorica
Delle grandi imprese e delle grandi grandi cambiamenti non solo perché a mio giudizio non ci seguirebbe neppure il Paese
Perché i grandi cambiamenti istituzionali li abbiamo già attentati li abbiamo proposti nel corso
Del ventennio che alle nostre spalle con risultati che ha sono sotto gli occhi di tutti
Che hanno consentito sostanzialmente sulle questioni e sui temi una deresponsabilizzazione delle forze politiche
Noi dobbiamo oggi cercare io questa è la mia
Modeste personale opinione forse non non solitaria diciamo così noi dobbiamo tentare di costruire
Intorno a un'idea di riforma elettorale di ciò che è
Diciamo possibile fare sul piano istituzionale per com'le tare questo questo discorso noi dobbiamo tentare di mettere in campo le condizioni che consentano
Di non sprecare
Diciamo le prossime competizioni elettorali la prossima competizione elettorale in che senso non sprecare
Consentire insomma di fuoriuscire da un bipolarismo con le caratteristiche negative che sostanzialmente è suo assunto nel corso di questo decennio
Per cercare non di a buttare come si dice il bambino con la così poca non c'è
Come dire dire no a un bipolarismo rissoso e sostanzialmente ho governato da i populismi non significa buttare a mare un'idea ragionevole corretta di bipolarismo
Ma significa cercare di costruire le condizioni nel corso di quest'anno e qui poi concluderò tornando sulla vicenda del Governo le condizioni che ci consente di costruire coalizioni che abbiano
Che possano diciamo così essere diciamo all'insegna almeno di una parte dei ragionamenti che sono dentro quel testo di cui oggi parlate
Questo significa fuoriuscire per quello che mi riguarda ovviamente da ogni ipotesi di
Diciamo di di foto di Vasto
Cioè dall'idea che questa che questa costruzione di una
Diciamo di un nuovo assetto politico possa ripartire da vecchi progetti penso che questo ragionamento valga negli stessi termini per l'altro schieramento che devo uscire da
Diciamo dalla
Dalla chiusura di un di un'ipotesi sostanzialmente populista
Una legge elettorale che apra uno spazio per affrontare questo che il
Tema
Che dobbiamo rendere le di come dire né aggredibile sul quale dobbiamo cercare
Di farci ritagliarci degli spazi per rendere possibile un'apertura ecco questo mi pare il punto
Realisticamente e molto molto sotto i toni per far questo occorre che molti faccia bene la sua parte
Occorre che i partiti diano una mano a Monti
Cosa organo diciamo tutto il valore di questa esperienza
Questo può darsi che apra nel Partito Democratico parlo per me è anche una battaglia politica su come gestire su come
Come articolare su come vedere questa questa esperienza
Naturalmente per farlo occorre che da parte dei monti e dei suoi ministri non ci siano errori non ci siano fraintendimenti che aprono di aprano la stura diamo la stura letture sbagliate
Ma
Io sono convinto questo una parte residuale del ragionamento quello che conta e che non si possa guardare a questa esperienza di Monti
Non per dargli un'etichetta perché non è questo il punto ma perché ci consenta qui davvero Stefani ragioni ci consenta di capire tutti meglio in che cosa consiste il cambiamento
Quali sono i nodi su quali sin da oggi naturalmente e credo che
Lo stiamo tutti facendo ma
Diciamo
Dobbiamo farlo andando più in profondità dobbiamo andarlo farlo consentendo a Monti di essere
Più strutturale nei suoi cambiamenti e questo è un impegno che riguarda tutti naturalmente
Ma che ci consenta nel periodi Obreja vedi questa stagione di capire di più appunto il cambiamento che dobbiamo mettere in campo e a quello e non ad altro uniformare
Collegare le idee le proposte che riguardano la nuova stagione politica che nel due mila tredici sì metterà in movimento concludo
In questo senso voi siete nell'onda giusta perché vi collocate
Io ho ascoltato con attenzione ovviamente Stefania vi collocate mettendo in primo piano al primo punto le questioni di contenuto
Vi dichiarate disponibili è un disco guardo una discussione aperta ad una discussione senza pregiudizi
Io penso che questo sia l'unico modo per ridare qualche chance ad una politica a partiti che hanno ormai nel Paese perso la battaglia della credibilità
L'unico modo è quello che con modestia con senso di responsabilità si apra un dialogo non tra sordi un dialogo vero questo è il vostro contributo
E questo spirito io intendo oggi raccogliere grazie
Grazie all'onorevole Tempestini rappresentanza dell'UDC l'onorevole Ferdinando Adornato
C'è ancora la tua relazione strano rileggo questo
Grazie dell'invito e sono particolarmente felice di
Di essere io a portarvi il saluto dell'Unione di Centro
Perché
C'è un filo personale di stime e di amicizia che mi lega
Stefania Craxi
Vorrei qui testimoniarlo
E credo che abbia un senso
Testimoniarlo qui perché
In una politica
Poco credibile o addirittura incredibile
Una politica che arriva ha rinunciato da tempo i suoi valori fondanti
Il coraggio craxiano con la con il quale Stefania
Non smette di guardare al futuro
Rischiando anche di persone
Questo coraggio
Non riguarda solo Stefania non riguarda solo voi
Riguarda tutti noi
Perché è uno stimolo
A quei pochi o a quei tanti temo più di dover dire poco
Che ancora credono nella politica
Non in quella antica
Della Prima Repubblica nella politica che dal due mila anni a questa parte viene pensata per costruire la polis
E per governare la polis che credo ancora la politica trova nel coraggio di Stefania uno stimolo ad andare avanti grazie
Ma qui sono per parlare del filo politico
Che è pure vero ho accennato non solo dei miei sentimenti di stima e di amicizia ovviamente
Però c'è un legame c'è un legame perché fatemelo dire senza falsa modestia se nel due mila otto
Quella cosa che oggi si chiama Unione di Centro e che si formò come che veniva da Forza Italia Pezzotta che veniva
Al Family dal mondo cattolico sociale e l'undici storicamente terminata che fuoriusciva dalla Casa delle Libertà ebbene se quel quella sfida coraggiosa coraggiose visionaria perché anche lì rischiavamo l'osso del collo
Nel due mila otto
Beh
Non avessimo noi cominciato quella sfida oggi forse tante cose che sono successe nel Paese a partire io credo dal Governo Monti
Non l'avremmo è lo stesso coraggio stessa lo stesso coraggio visionario di chi crede nella politica poi questo non vuol dire che la CT sempre qualche volta la sbagli in questo caso l'abbiamo indovinato
E quindi c'è un filo politico che si lega anche al ragionamento personale che faceva
Perché noi non smetteremo di tentare di guardare al futuro
Ed è qui a qualche mese sarà chiaro come
In parte è stato già annunciato da Pier Ferdinando Casini
Da qui a qualche mese sarà chiaro come noi vogliamo continuare la nostra scommessa mettere in discussione anche la forma partito che si è storicamente determinata Nocco l'UDC ma con l'Unione di Centro
Superando definitivamente per noi ha già superato l'idea l'immagine che pure invece forse ancora diffusa della club post democristiana
Per aprire un percorso che noi speriamo ci auguriamo possa essere comune alla eccetera dodici
Un percorso che unisca riformisti e moderati
Un percorso che possa portare all'elezione del due mila e tredici
Facendo vedere agli italiani che la politica ha capito la lezione
E che non si presenta accetto nelle stesse formazioni e negli stessi schieramenti con cui si era presentata prima questa sarà la nostra battaglia e noi ci auguriamo anzi speriamo che il vostro movimento e Stefani in primo luogo possa essere dal nostro partito
Un paio di riflessioni
Che non voglio abusare
Del tempo anche se questa è ancora quali erano arrivato quindi l'attesa di rubargli voti per rubargli qualche venuti fuori
Sto scherzando
Forse una battuta che mi casa c'era l'unico responsabile
Due riflessioni qua conclude
La situazione è quella che che è stata descritta inutile che io adesso
Ne ha ne metta ripercorre la sapete la nostra posizione sapete quanto abbiamo lottato per il Governo a monte quando abbiamo scritto lottato per sfidare questo bipolarismo che bipolarismo non è
Che porremo vorrei proporvi primo turno di frizione perché so che vi piace siccome mi piace la politica mi piace anche riflettere e poi fare una considerazione invece soltanto politica e sulla legge elettorale che sulle riforme istituzionali che Stefania evocata
La prima
Noi chiamiamo Seconda Repubblica Tempestini ha fatto qualche riferimento in modo improprio
è più una definizione giornalistica che storiche perché in genere nella storia si usa dire Seconda Repubblica se c'è stata una riforma costituzionale
Se no non si capisce qual è la data di partenza dalla secondaria e questo caso ci si basa solo sul mutamento del sistema elettorale
E sui reclami sui referendum in qualche modo sulla scomparsa dei grandi partiti che non voglio mica sottovalutare un grande fenomeno storico però se noi guardiamo
Ai temi che da vent'anni anzi da
In più di vent'anni sono al centro dell'agenda politica che oggi fanno dire alla relazione di Stefania in termini drammatici quello che è drammatico
Non un è in fase di più le un'enfasi di meno
Se andiamo a vedere allora il tema della modernizzazione liberale del Paese
Il tema del rinnovamento politico istituzionale del Paese
In sostanza i temi chiave che hanno caratterizzato quella che sto siamo soli definirà nasce dalla Seconda Repubblica
Se così è allora cari amici la Seconda Repubblica è nata la fine degli anni Settanta
La seconda Repubblica dall'inizio degli anni Ottanta non staremo dividerci su questo
Grazie nel settantotto lancia la grande riforma congresso di Torino
Seguono le bicamerali
E anche dal punto di vista economico sociale e la modernizzazione liberale del Paese viene poi in qualche modo anche definita dalla famosa Assemblea che voi avete
Addirittura avete applaudito quando uno arriva applaudire un asset con la Conferenza vuol dire che è stato segnato un elemento della storia del Paese da quella
Da quella conferenza
E nasce allora la seconda Repubblica e io credo che quella e
Che che quella che noi chiamiamo Seconda Repubblica sia la testimonianza del fallimento del rinnovamento liberale e istituzionale
Che ha portato addirittura la scomparsa dei partiti con la Giunta di una pseudo rivoluzione giudiziaria
Che quindi questa seconda Repubblica nata allora continua
Moro del resto anche Moro per non citare solo Craxi nei suoi scritti aveva detto che il sessantotto aveva cambiato la stagione la stagione dell'Italia e che i partiti si trova di fronte a una sfida di cambiamento radicale
Poi non è che io sia per affezionato a questa ricostruzione vi sto solo dicendo perché faccio questo discorso perché trent'anni
Settantotto due mila otto più quaranta quanti sono oltre il quaranta quarant'anni che questi nodi sono aperti nel Paese
E non abbiamo fatto niente ma voglio la politica non finisca sotto i tacchi nella considerazione dei cittadini se siamo
Per questo però io voglio anche dire ritorno su Stefania
Che la vera antipolitica è la buona politica riformista perché l'antipolitica dei demagoghi è l'anticamera di nove barra chiede noi precipizio
Quindi siamo noi l'antipolitica
Pochi ma buoni che vogliono la buona politica riformista questa la vera tipo ed il resto si sposta si sposa con il potere delle oligarchie all'indignazione delle delle pseudo masse stanno in un link
Perché sono entrambi
Fenomeni che non modificano l'esistente
Chiudo sulla legge elettorale partendo però dal bipolarismo io non sono un anti bipolarista
Ho la mia colpa di aver partecipato a referendum Segni me l'assumo interamente
Abbiamo propalato una sciocchezza tutti insieme per quasi circa novanta per cento italiani che le leggi elettorali
Fossile grimaldello per cambiarla politiche è invece il contrario
Per lei sono anche bipartitismo nel senso che
A me vivere in un Paese come la Germania o come l'Inghilterra non è che mi dispiacerebbe
Ma e bipartitismo CeBIT
Ci vuole il partito cioè ci vogliono i partiti indice l'abbiamo avuto
Ci è mancato il PATI tesi
Però essere bipolarista o esservi patti di significasse subito essere cieco
E spero di no credo di no perlomeno non mi sembra perché a me sembra di vedere che anche dei moralisti più convinti debbono avere l'onestà intellettuale di denunciare il fallimento del bipolarismo Italia
Perché più associ ritardi bipolarismo a quello che abbiamo fatto in Italia e più crei anti bipolarista
Perché se queste bipolarismo no grazie
Due e non è cambiato in una la
Rigidità della Prima Repubblica anzi era più flessibile la Prima Repubblica che è la seconda diretta ad uno scontro tra eserciti
Militari nemici che è stata la forma politica di una nuova guerra ideologica tra gli italiani dopo la guerra fredda il bipolarismo all'italiana è stata la forma politica di una nuova guerra civile ideologica
Ecco indici che la considerazione la politica non finisce sotto i tacchi in questo caso tre volte sotto i tacchi perché avevamo avevamo creato illusioni avevamo indicato Parigi Washington Londra Berlino invece l'abbiamo fatti piombare a Beirut
Allora qui stima ma è un punto drammatico io vorrei che voi non sottovalutasse le parole del vostro spesso manifesto lo farete certamente io lo condivido quasi tutto ma non solo quasi tutto questo che non significa niente condivido il tono del manifesto
C'è veramente la situazione è quella che per la politica poi abbiamo inventato il Governo molti noi ci prendiamo i nostri meriti ma insomma stiamo cercando degli escamotage per non affrontare i problemi radicale che da quarant'anni a questa parte sono aperti nel Paese
Io non so le cose e cioè adesso io non voglio dire articolo diciotto l'articolo diciotto perché voi spero nella composizione peserà anche qui quanti anni e che discutiamo l'articolo diciotto
Non lo so questo è un Paese che si avvita eternamente su se stesso che non è in grado di modificarsi però poi è chiaro che la politica Agenzia perse pazienti
A non essere radicali dico non nel senso nel senso tecnico letterale dà la parola a a guardare con la Provincia
Come dico lo spirito di mediazione questo non ce l'abbiamo nel DNA ce l'avete anche voi
Però ciò non toglie che analisi uno guarda nella situazione e disperante è disperato allora
Parliamoci chiaro
E quarant'anni che non si fanno anche le riforme costituzionali bipolarismo bicamerali bicamerali adesso
In gloria di Dio
Tutti i partiti che appoggiavano molti hanno stilato una bozza di revisione costituzionale non è la grande riforma chi l'ha detto di tempestive ed è inutile fare grandi Program
è il minimo indispensabile sfiducia costruttiva riduzione numero parlavi trovando credo ripeto avete letto avete letto di che si tratta
Ma dico
Faccia in modo che possa andare in porto perché almeno un piccolo elemento di vita un colpo la politica riesce a battere
Speriamo
Sono la speranza BT io aggiungerei la politica non abito io dovrei dirvi ai giornalisti che mi chiedono ma ce la fai tracciabilità io dovrei rispondere no sulla base dell'esperienza vie quando mai la politica è riuscita a
Avendo partecipato a questi tavoli forse sono condizionato da da un clima
Di buona discussione grazie anche a Gaetano Quagliariello a Luciano Violante che si è determinato però
Spero che possa andare in porto l'impegno politico c'è famosa BCE ha preso l'impegno vediamo che vada avanti legge elettorale
Noi non siamo nell'ipotesi di fare anche qui una grande riforma Stefania
Non siamo nell'ipotesi di fare un'assemblea costituente il che non vuol dire che io non condivida la proposta allora la pratica e anch'io tanti anni fa ho visto che non c'è niente che non c'entra a far non siamo nelle condizioni di fare una grande riforma
E qui il punto per cui insieme condivido quello che detta insieme non lo condivido non c'è questa possibilità vera perché se uno si mette diseguale sistema trovi gli accordi
Noi non abbiamo come Unione di Centro particolare amore per questo o quel modello
Abbiamo le nostre idee i nostri principi li conoscete ma insomma in una discussione siamo disposti a rinunciare per arrivare
Alla sostituzione del porcellum sotto due punti di vista
Il famoso criterio della nomina dei dei parlamentari e il premio di maggioranza
Perché quel premio di maggioranza che è stato il grimaldello di ed è stato l'Al come dire la cartina di tornasole del fallimento del bipolarismo cioè
E giganti al momento del voto e nani al momento del Governo perché la il premio di maggioranza si suggeriva mette insieme tutto
Frega quell'altro di un voto e poi se ne può se ne parla e poi se ne parla diventato Prodi è diventato Berlusconi da ultimo cioè il fallimento dà la possibilità di governo
Queste due cose che vogliamo cambiare per il resto ci va bene qualsiasi modello abbiamo sperimentato
Che
Chi non vuole allora noi volano le preferenze siamo disposti a rinunciare a ciò che fanno seria noi volevamo non vogliamo il premio di maggioranza
Ma siamo disposte a darlo al primo partito
Non vogliamo l'indicazione del premier ma siamo disposti a rinunciare se Botteri siamo disposti a a trattare avere un compromesso perché altrimenti Stefania resta quello che c'è
Quindi l'alternativa non è tra il bene e in che come dice il meglio è nemico del bene meglio non lo possiamo avere dobbiamo fare il minimo indispensabile per poter permettere che è un'altra transizione cominci
E perciò di quella che è qua e là giovedì
Traumatica del fondo non può fare venuti the best deve fare quello che può fare però essenziale allorché non rimanga quello che c'è
L'unica cosa a cui noi non siamo disposti a rinunciare
è la filosofia del nel modello elettorale
Cioè noi dobbiamo fare un modello rettorale che permetta di ricostruire partiti non Alleanza di plastica perché non sgangherate partitico la loro identità e i loro simboli con il riparto nazionale dei voti e con il quadro programmatico e valoriale che vogliono proporre al Governo
Il la risultante tra chi non vuole preferenze tra chi non vuole il doppio turno tra chi c'ha le idiosincrasie di un tipo e dell'altra è quello che sta venendo fuori
Che però ha una sua logica ha una sua logica
Di fare di permettere un passaggio dal bivio dal bipolarismo obbligatorio eventualmente a un bipolarismo di scelta perché nessuno vieta e chiudo nessuno vieta sento dove la sinistra a destra dire non vogliono le coalizioni ma chi vieta di fare i poliziotti
La legge non lo vieta se tu sei vincolato proprio programmaticamente qualcuno presente lo stesso pagato Brenner fare coalizione
Quello che la nuova legge vieterà l'imposizione pietra l'obbligo delle coalizioni ma se tutti sette vicino
Che ha non ha prodotto Governo si può fare con leggere falla ma io temo e chiudo davvero
Che dietro queste proteste
Che attraverso il PD e PdL ci siano degli elementi di altro tipo
Io penso che ci sia
è una mia opinione quindi
In questo caso Gaetano mi smettila
Penso che ci sia nel PdL chi
Vuole ricostituire un partito di destra e quindi ha bisogno di questa legge elettorale per poter essere ammesso com'era prima attraverso il premio di maggioranza
E temo che a sinistra ci sia che
Volendo riprodurre l'alleanza di Vasto
E volendo riproporre Prodi
In questo caso alla Presidenza della Repubblica
Abbia bisogno della legge elettorale che c'è adesso o comunque di un vincolo di coalizione per determinare in Parlamento maggioranze che consentano che consentano di raggiungere questo obiettivo
Che poi queste forze si presentino dicendo che parlo a nome dei cittadini contro l'inciucio e questo fa parte della demagogia politica che purtroppo in Italia e molto presente anno una logica di potere e presentano invece che stava lavorando e ragionando
Per far uscire il Paese da una logica di potere che non andava e le mettono nell'immagine sotto il fuoco di una critica demagogica non sono anche se ce la faremo fa la legge elettorale voglio dire solo una cosa noi
Siccome abbiamo quindici giorni vero Gaetano per riuscire a fare il pacchetto completo noi diciamo solo una cosa
Noi siamo i più miti e più pazienti in una trattativa come ho cercato di dire rinunciando anche a tante cose in cui crediamo
Però saremo se questa trattativa fallisce cercheremo di essere anche i più duri di fronte all'opinione pubblica per denunciare
Chi non vuole cambiare e chi non vuole cambiare la legge elettorale deve assumersi
Le sue responsabilità di fronte al Paese e dire i motivi per cui non la vuole cambiare
Questo abbiamo quindici giorni di pazienza e di mitezza poi io spero che finalmente si possa dire che la politica ha battuto un colpo in questo caso riformisti e moderati hanno un'arma in più per tracciare insieme il loro percorso futuro grazie
Invito a prendere la parola il vicepresidente dei senatori del Popolo della Libertà Gaetano Quagliariello
Cari amici care a Stefania anzitutto grazie di questo invito
Io sono un po'nelle condizioni del riformismo italiano senza voce e quindi insomma questa almeno una
Garanzia del fatto che parlerò poco
Ho letto il vostro manifesto
Devo dire che
Al di là delle soluzioni sulle quali poi si possono trovare tante variabili sono molti gli spunti di analisi che non si può fare a meno che sottoscrive
Io condivido il grido di allarme di Stefania che in qualche modo poi e risuonato anche
Nell'intervento di Ferdinando Adornato
Sono veramente convinto che la politica si trovi ad un bivio
In un momento di assoluta emergenza vediamo nella sostanza che cosa è accaduto questa crisi è una crisi epocale
E per certi versi una crisi di civiltà e certamente non apro nemmeno la tentazione
Di ricostruirla cui è una crisi che in data dall'altra parte dell'attuale antico attraversato il mare
E quando è arrivata in Europa
Non è stata una semplice crisi di rimbalzo perché si è trovata di fronte ad un quadro di istituzioni europee che non erano in grado di
Affrontarla nella sostanza
Voi negli ultimi anni abbiamo avuto da parte degli Stati nazionali
Una devoluzione di sovranità
Nei confronti di un organismo sovranazionale l'Europa che non ha costruito è uno Stato né tanto meno un'idea di cittadinanza
E dunque
Questa sovranità non è stata trasferita
Ma
Si è disperso c'è stata una perdita di sovranità
Per l'Europa di fronte a una crisi
Che le imponeva di difendere se stessa le proprie istituzioni e soprattutto
La propria moneta si è trovata senza risorse
Senza risorse etiche senza risorse politiche senza risorse istituzionale
A me ha molto colpito un articolo apparso se non sbaglio dal penultimo numero di Foreign Affairs per il quale si sosteneva che
Il primo segno della quota di questa crisi quella più virulenta che ci ha investito all'estate scorsa sui mercati si è colta nel momento nel quale
La cosiddetta primavera nordafricana a prodotto quella immigrazione di massa che e solamente agli inizi
è di fronte ad un'Europa che si scaricava gli immigrati
Nemmeno diciamoci le cose come stanno tra paese paese ma addirittura all'interno dello stesso Paese per cui in Italia le tendopoli non dovevano superare
Il
La la linea di Civitella del Tronto mettendo laddove si erano
Appostati gli eserciti sabaudi al momento dell'unità di fronte ad un'Europa così
I mercati si sono chiesti ma come è possibile che un continente che non riesce
A trovare la solidarietà e la forza necessaria
Per affrontare quello che sarà uno dei problemi emergenti del nuovo secolo che si può paragonare per la sua portata al problema dei confini
Nel secolo precedente troverà forze ed energie per difendere la propria moneta
E da qui è nata e si è innescata una spirale di sfiducia che poi evidentemente fatti tecnici ed europee ed economici ancora di più ampliato
Di fronte a questa situazione il nostro Paese si è trovato particolarmente esposto
Se vogliamo esser serie uscire da
Una logica di pura propaganda politica
Diciamoci le cose come stia stanno si è trovato particolarmente esposto per un fenomeno che si è innescato e che non ha trovato possibilità di redenzione a partire dagli anni Settanta
Questo fatto che il debito pubblico sia colpa di Craxi è una delle
Delle favole che bisogna smentire anche a livello
Di letteratura storiografica
La stagione la grande stagione del debito pubblico si è aperta con i Governi di unità nazionale con il compromesso storico è da lì non ha mai più trovato redenzione
E così generazione dopo generazione si è visto tutti al di sopra delle proprie possibilità scaricando sulla generazione successiva
Il prezzo del proprio benessere fino a che questo meccanismo non si è interrotto
è il debito pubblico è quello che ha reso all'interno del contesto europeo che ho cercato di evidenziare la situazione italiana particolarmente grave
Facendo risultare addirittura SPÖ assente un dualismo che un dualismo europeo
Quello
Avrebbe detto Miglio tra l'Europa calda del Mediterraneo centrata tutta sulla
Sulla centralità della persona che a volte sfocia nella costruzione di reti di relazione che nulla hanno a che fare con il diritto con lo Stato di diritto e quella dell'Europa fredda
Costruita tutta su una categoria di Stato di diritto che molto spesso è astratta e non tiene conto della rete della della persona
La scommessa europea è stato anche il tentativo
Il tentativo
Di
Mettere in comunicazione queste due diverse idee culturali
Ebbene in quel momento la politica in Italia ha dovuto prendere atto di non avere gli strumenti è la forza per affrontare la crisi
Che il Governo in carica che il Governo di centrodestra non
Aveva i numeri ma non aveva la forza politica per poter affrontare quella situazione
E l'opposizione di sinistra
Aveva la possibilità teorica di chiedere le elezioni anticipate e quindi di seguire ad un Governo Cass si dimetteva
Ma non aveva la possibilità politica di fare questo questa è la situazione nella quale ci troviamo la politica ha dovuto abdicare
E lo ha fatto se vogliamo dirci le cose fino in fondo lo ha fatto
Avendo certamente
Responsabilità ma
Quello che c'è da chiedersi e se ci si rende conto fino in fondo
Se cosa comporta quella responsabilità puntuale che in quel momento si è riusciti a esprimere evitando che un'altra transizione italiana finisse nella tragedia come tante altre transizione
Precedenti
Oggi
Di fronte a questa situazione noi ci siamo trovati improvvisamente con un Governo
Tecnico che è stato
Sostenuto da forze che fino a cinque sei giorni prima si insultava questa è la verità
è un atto di responsabilità estrema non c'è dubbio ma se si vuole essere
Chiariamo fino in fondo questo non significa
Che sono venute meno
Le differenze sia le differenze di fondo sia le differenze di sensibilità sia
Le differenze sugli scenari politici sul modo il come uscire
Da questa crisi lasciamo perdere qualsiasi discorso filosofico che ci porterebbe lontano vediamo i provvedimenti che sono
Sotto gli occhi della
Dell'opinione pubblica sulle liberalizzazioni abbiamo affrontato diciamo uno scontro interno i due schieramenti hanno cercato entrambi le strade per poter influenzare di più le scelte del Governo
Sul mercato del lavoro siamo in presenza
Della stessa dinamica e nemmeno il richiamo europeo che un richiamo insistente anche di questi giorni riesce
A frenare
Il connubio tra CGIL PD
E riesce a portare il PD sulla posizione riformista come quella che fu di Toni Blair
Quando
Andato al Governo campi che dovevamo rompere le Camere torna lettore di udienza se voleva avvantaggiarsi di alcune riforme che erano state
Riforme della
Di chi l'aveva preceduto
E la stessa cosa si può dire sulla giustizia perché questa è una situazione di tregua nella quale questo Governo non lo si può bollare come il peggior Governo possibile poi votarlo in Parlamento
Perché incarichi in questo caso gli elettorati che sono già
E in difficoltà non capirebbero più niente
Nelle quali i due schieramenti devono cercare di influenzarlo con la loro forza con
Il loro peso e nello stesso tempo questo il punto Stefania devono cercare di costruire una stagione
Per dare
Per dare
Nuova
Energia e nuovi strumenti alla politica
Devono cercare di costruire una stagione
Costituente per certi versi per la quale alcune norme o quanto meno il nocciolo duro di alcune norme vengono fissate in
Insieme per potessi tornare a dividere appena
è possibile
E se la stagione costituente non è possibile che però
Ad ogni
Soffio di vento viene messo in dubbio il lavoro sulle riforme che si fa
Perché
Evidentemente c'è
Il problema contingente
Ho la polemica
Che e dietro l'angolo o ma quando voi abbiamo avuto un'altra stagione costituente avevamo la divisione del mondo e la guerra fredda che scoppiava nonostante questo quelle regole comuni sono state scritte
E
E mi sembra che la guerra fredda sia stato un problema della storia dell'umanità un po'più grande dell'articolo diciotto o della riforma del lavoro dunque
Innanzitutto è
L'atteggiamento con il quale si sta al tavolo se si può stare al tavolo la seconda cosa
è evidente che in questa contingenza bisogna battere un colpo il colpo non può essere un colpo definitivo d'altra parte
Lo dico con chiarezza noi abbiamo avuto nella storia delle istituzioni tanti
Esempi di riforme che si sono completata nel tempo
Persino la Quinta Repubblica francese il cui fulcro e l'elezione diretta del Presidente della Repubblica non fu questa del mille novecentocinquantotto lo diventò soltanto dal mille novecentosessantadue quindi il problema
è la direzione sui trenta
Il problema è se le riforme che si fanno ora in quest'anno che abbiamo a disposizione perché non abbiamo di più smentiscono
Quello che si è detto oppure vanno nella direzione di quello che si è detto per tempo anche se non possono avere
Quella rete radicalità e quella perfezione che nasce dalla necessità di fare un compromesso in una situazione difficile
E allora
Molto brevemente perché
Veramente la voce sta finendo per quanto riguarda
Le riforme e io credo
Che se si uscisse da questa impasse con la riduzione del numero dei parlamentari
Con un bicameralismo funzionale
Per cui la Camera si occupa del secondo comma del centodiciassette la materia nazionale e il Senato del terzo e cioè la materia federale
E per cui non ci vogliono più quattrocento giorni per approvare una legge
Con il sistema delle navette e si possa arrivare a centocinquanta e soprattutto se adesso il fronte
Dell'Esecutivo ed è la figura del premier noi diciamo che la fiducia viene data al Primo Ministro che quindi diventa il premier è nord un primus inter pares come oggi
Che il primo ministro può nominare e revocare i ministri e quindi se per caso litiga col proprio Ministro dell'economia non ha bisogno di arrivare
Ad una crisi senza uscita
Che
Alla possibilità di chiedere che il Parlamento si sciolga nel momento in cui viene sfiduciato
è che il Parlamento non lo può sostituire se non ha
Un'altra soluzione di ricambio quindi il meccanismo della sfiducia costruttiva beh scusatemi ma per chi ricorda Rimini è il percorso che si è fatto sa perfettamente che queste non sono cose secondarie
Su una cosa che in Italia non ci sono ma immaginate non solo il presidenzialismo all'americana non solo la divisione dei poteri a cui molti di voi sono affezionato
Ma non solo cosa che smentiscono la nostra storia e non solo a cosa che smentiscono la storia del riformismo italiano
Così come
E
Chiudo sulla legge elettorale
Allora anche qui
A me fa mi fa veramente ridere chi parla di difesa
Del bipolarismo come se ci fosse qualcuno che il bipolarismo
Intende non difenderlo ma questa legge questa legge nelle condizioni attuali e contingenti quale bipolarismo divertite difendere
Vogliamo prendere atto delle della realtà oppure no
Se ha avuto un senso tutto questo e stiamo parlando di una crisi di civiltà
Questo senso è perché le coalizioni così come si erano formate su cui condotto un giudizio si sono rotte
La lega
E il PdL hanno assunto posizioni diverse e di vari canti sul Governo molti
E non è
Una cosa secondaria
Così come dall'altra parte
Il PD assunto posizioni differenti divaricate nei confronti dell'Italia dei Valori e non lo ha fatto nei confronti diesel solamente per un motivo perché non sono rappresentate in Parlamento
E quindi non hanno
Il
Problema
Di esprimersi chiaramente al momento delle riforme del voto di fiducia ma se no
Si sarebbero tutta anche quell'alleanza allora
Che bipolarismo c'è oggi e questa legge possa
Dovrebbe garantire
O che si rimettono insieme dei cocci senza nemmeno la con l'assenza dei minori posti oppure che il premio di maggioranza viene dato
A chi arriva al ventisette al ventotto al ventinove al trenta per cento cioè una cosa che nemmeno la legge Acerbo aveva mai immaginato
E in questa situazione allora se vogliamo anche qui non uscire con la soluzione definitiva ma uscire con una situazione che tiene conto di questo momento dobbiamo cercare di salvare
Il bipolarismo possibile
Dobbiamo ripartire da quello che c'è
I partiti avere una legge che eviti la frammentazione
Che premi
Che i partiti nel loro sforzo di aggregarsi e quindi più partiti sono grandi più devono essere facilitati da questa legge parte d'altra parte di anche spazio alla fotografia del paese reale così come
Esce fuori e dovremmo cercare di arrivare a un
A una legge che consenta grosso modo delle condizioni storiche date quello che
è possibile
In Inghilterra e in Germania e Spagna
Non a caso
Parlo di tre Paesi che hanno tra i sistemi elettorali completamente differenti ma questi in questi Paesi che cosa accade il bipolarismo non è garantito da nessuna legge per da nessuna convenzione
Ma il partito che vince le elezioni il partito che vince le elezioni ha tre possibilità
O quella di fare il Governo da solo se riesce atto superare nel numero dei seggi e cinquantun per cento o di trovarsi un'alleanza possibilmente senza dare la golden share a una sola forza
O infine in condizioni eccezionali di promuovere
Un Governo di unità nazionale
L'unica cosa che non è possibile in tutti e tre questi Paesi e che chi vinca le elezioni Pata all'opposizione e quindi i cittadini comunque devono determinare chi vince le elezioni
Noi dobbiamo trovare un sistema in questo momento che consenta qualcosa del genere
E che poi possa essere perfezionato migliorato non per archiviare il
Bipolarismo ma
Per renderlo possibile
Io devo dire e questo veramente l'ultima cosa che
Non do la lettura che ha dato Ferdinando Adornato del dibattito che all'interno dei partiti insomma parliamoci chiaramente
Fino a che si parla di riforme
Istituzione
All'interno dei partiti si sonnecchia si pensa che è una cosa
Da riservare
I professori universitari che stanno in politica e che magari vogliono avere il busto al Pincio come non padri della Costituzione ma almeno zia Guccini
Dal momento in cui si parla di legge elettorale
è e cioè di qual è la norma che consente di essere eletti beh a quel punto viene sollecitata ovviamente è ed è umano perché la natura umana e la stessa un interesse personale
Dal che
Io vi dirò quello non vi dirò il nome nemmeno sotto tortura quello che mi ha detto un mio collega dice ma c'è il listino bloccato
Detto va beh è una piccola quota c'è
Bernabè allora se c'è quella sentendosi dentro fatte pure il sistema senegalese che se ne frega quindi voglio dire
è evidente
Che su questo tema ora al di là degli scherzi c'è una
Maggiore attenzione e credo che si debba riservare al dibattito interno all'i partiti tutto lo spazio che merita
Perché non si può dire Rin possediamo un sistema politico partendo dai partiti e non dalle coalizioni
E poi si chiudono gli spazi del dibattito quindi io non è che sono
Tollerante di più nei confronti della necessità che viene sta che è stata espressa del mio partito
Di
Discutere e approfondire quello che vorrei e che si evitassero delle semplificazioni perché chi conosce le cose le sa che dire di volere un sistema nel quale
Il premier
Viene indicato c'è il premio al primo partito
Si vota su
Corda nei collegi uninominali ma metà degli eletti sono dei collegi uninominali invita sono in liste
In modo tale che come in Germania ognuno abbia quello che gli spetta a ciascuno il suo avrebbe detto Sciascia non vuol dire di ente da questi principi si può arrivare a qualsiasi conclusione
Tutto è
Nei particolari e in come la legge viene scritto
Quindi io direi solamente di non trarre conclusioni affrettate
Il nostro
Obiettivo
E quello di arrivare sia sul
Tema della riforma costituzionale sia della legge elettorale ad aderire
Dei prodotti empirici approssimativi se volete vi dirò anche provvisori martedì notte e che quindi possano essere migliorati della prossima legislatura
Battendo smentiscano quanto la storia del riformismo italiano ha scritto da Rimini poi e anche prima di Rimini grazie
Grazie al Presidente Quagliariello prima di dare la parola alla segretario dei Radicali Italiani Mario Stederini io voglio rivolgere un ringraziamento taglio per attori dell'informazione presenti in sala e soprattutto a Radio Radicale che ci segue sempre con attenzione grazie Mario stranieri
Allora passiamo da da un ex radicale o radicali in servizio però ancora permanente allora è con molto piacere devo dire con accettato l'invito mi ha dei fatto e di portare i saluti della vita italiani a Stefania e a voi tutti alla vostra Assemblea
Ho letto con attenzione il manifesto ho rivisto il discorso di Stefania
E credo che ci siano delle parole chiave che rappresentano un po'la centralità che avete colto nel centro il partito rare dal discorso di Stefania candida del cambiamento della disuguaglianza e del manifesto una serie di temi che sono indicati
Dalla giustizia all'Europa alle riforme istituzionali fino allo stesso federalismo che in realtà non è il federalismo diciamo contabile che abbiamo conosciuto da parte della lega e vorrei proprio concentrarmi su questi su questi aspetti dei temi perché oggi il vero punto centrale io credo nella politica italiana che può permettere di avere il cambiamento e di ridurre le disuguaglianze
Sia proprio la questione dei temi che si riescono a imporre o a non imporre nell'agenda nell'agenda della politica
Infatti e aldilà soprattutto delle soluzioni poi di merito
Se noi vediamo qual è la situazione in questo momento ma ormai dall'arrivo del Governo Monti abbiamo una serie ditemi quelli economici che sono ad appannaggio ad esclusiva prerogativa del Governo rispetto ai quali poi ci porremo il problema del due mila tredici e ci divideremo tra chi vorrà
Proseguire lì e magari raffinare le chi invece vorrà andare lì a vedere una direzione opposta abbiamo poi
Il tema di delle riforme istituzionali della legge elettorale in particolare che appannaggio del Parlamento e tutti gli altri treni che sono esclusi
Sia dall'agenda del Governo che da quella del Parlamento addirittura in alcuni casi vietati se ma il Governo grosse né voglio occupare
Parliamo ad esempio di giustizia intesa non
Come processi a persona molleggiato persona ma come fino adesso l'hanno intesa
Tutti quanti in particolare del mondo televisivo parliamo ad esempio di immigrazione e sono dei temi che oggi sono fuori dall'agenda della politica
E che però saranno o potrebbero essere quelli che potranno tornare ad a vere uno spazio un campo nel momento in cui nel due mila tredici diretta ritorneranno a dover decidere quindi alla giustizia l'immigrazione credo si aggiungano anche dei temi che oggi diamo lo questioni etiche ma sono questioni sociali diritti civili
Dal testamento biologico all'eutanasia sino alla riforma del diritto di famiglia alle coppie di fatto è solo in Italia non parliamo matrimoni gay hanno solo in Italia rispetto all'Europa che non c'è neanche un minimo di riconoscimento giuridico
Che sono temi rispetto ai quali credo chi vuole aprire una spinta riformatrice si dovrà confrontare e anzi si misurerà la sua capacità di riuscire a imporgli all'agenda della politica
Proprio quadro come la sua capacità di determinare effettivamente il cambiamento e la riduzione delle disuguaglianze
Peraltro io aggiungerei anche una valutazione delle politiche previsioni se sulla droga ma questo è tema che meriterebbe una sessione solo ad hoc allora
Cosa significa stare attenti e cercare di riuscire a imporre alcuni termini e la lotta su questo
L'esempio sul debito pubblico noi abbiamo vissuto per trent'anni un debito pubblico che cresceva in maniera esponenziale ma non ha ma non abbiamo mai avuto la possibilità che ci fosse un confronto tra forze parlamentari forze politiche su come ridurlo come rientrare allo
E tanto meno un confronto televisivo che permettesse ai cittadini di riuscire a comprendere a discuterne
Se non se ne parla è la cosa che della motive che diciamo sempre noi se non se ne parla in televisione a grandi ascolti di queste tematiche non se ne parla neanche al bar o in famiglia o nei pranzi di la domenica e quindi politici non si sentono pressati
è questa la scommessa di oggi a quello che da un anno cerchiamo di fare
Con particolare attenzione sul fronte giustizia
Sino adesso abbiamo vissuto per anni solamente i dibattiti in cui si parlava di giustizia per parlare dei processi contro Berlusconi o delle leggi a favore di Berlusconi ma del vero problema
Quello per cui milioni di famiglie italiane si ritrovano in una situazione in cui la bancarotta della giustizia è tale per cui vengono negati i diritti umani semplici
Corte locale dei diritti dell'uomo ci condanna costantemente proprio perché se la giustizia non produce tempi adeguati non è giustizia
E questa la situazione anche di Sciascia credo molto opportuna perché ma perché ne abbiamo anche dati
Emblematica la Banca d'Italia e che ci dice che l'un per cento del PIL viene perso per colpa della lentezza del non funzionamento della nostra giustizia
Abbiamo i tempi mille duecento giorni per recuperare un credito in un processo civile
Duecento giorni ci vogliono in Francia e questo spiega perché non vengono le imprese a investire a investire in Italia poi con l'ulteriore sproporzione tra nord e sud
Abbiamo undici milioni di processi pendenti tra penale e civile abbiamo una situazione in cui ancora c'è uno squilibrio tra magistratura inquirente e magistratura giudicante e quindi all'interno del processo a garanzia dei cittadini e di tutto questo
Non c'è nessuna forza politica che ha la forza del coraggio
A parte potrei dire radicali di cercare di avere su questo un confronto vero
Poi la questione carceri che su cui molto magari si è riusciti a riuscire a far passare per lo meno le condizioni disumane semplicemente un'appendice
è la conseguenza di quello che noi riteniamo essere un problema di democrazia se non funziona lo stato di diritto non funziona la democrazia
Faccio sempre un esempio che è quello di Formigoni che si può avere un giudizio politico più o meno positivo però c'è un elevato una cosa elementare ci sono delle firme che sono false sono visibili
Il Presidente Formigoni sarà sicuramente col diciamo così estromesso dai tribunali nel momento in cui arriveranno a giudicare quelle firme solamente che questo accadrà dopo che avrà concluso il mandato perché i tempi della giustizia sono così lenti questi per comprendere come si arriva anche
Alla giustizia allora su questo credo che non possiamo non potete
Chiamarvi fuori voi soprattutto che avete anche ho sentito parlare qua e visto anche l'elenco dei presenti queste Spagna verte su questo da sempre un'attenzione la rete delle manifesto e quindi credo questo sia uno sforzo
Prima di chiudere vorrei invece fare un attimo un aggiornamento sull'attualità di oggi noi
Abbiamo avuto la fortuna credo di questo incidente positivo così l'abbiamo definito del Governo Monti in questa fase
Di di decadenza della Seconda Repubblica o del secondo tempo della prima chiamatela come volete
E l'argomento e la questione della legge elettorale che oggi affiora è affiorata anche dei discorsi che mi hanno preceduto
è proprio la dimostrazione della paura che quei partiti questi partiti hanno delle proseguire dell'esperienza del Governo Monti
Cioè
è evidente a tutti adesso che
Queste cose ci sono venuti a dire in quindici giorni lo dicono in televisione faranno la legge elettorale bensì ci pensiamo bene
Io credo voi qua c'è gente che ha molta più esperienza di mente politica a livello anche di di vissuto
Bene ditemi negli anni Ottanta o anche nel novanta cosa sarebbe accaduto se il segretario della DC o del PSI o altro si fosse pubblicamente ritrovato in una stanza
Con i suoi dirimpettai senza aver consultato le direzioni politiche i consigli nazionali quelle nazionali e cambiai decideva nuova Costituzione e nuova legge elettorale il finimondo
Loro invece si sono travestiti in questo momento non me ne vogliano Alfano Bersani e Casini da riformatori illuminati ed efficienti proprio loro quelli che hanno dato il porcellum qualità alle che hanno dato il veto della legge Veltrusconi alle europee che aveva una finalità sulla non qua non tanto di escludere nuove dalla rappresentanza quanto di tagliarli soldi e altro allora sulla legge elettorale va detto subito
Il modello Cosa nostra che hanno scelto cioè quello per cui se ne occupano loro a casa loro è un modello perdente che il Presidente Napolitano dovrebbe comprendere lui per primo
Anzi non si può continuare a rincorrere la condividi diciamo così la condivisione Susy improbabili sistemi elettorali che seguono esclusivamente le convenienze del momento dei vari tranne che non sono neanche più riferibile partiti
Meglio allora una contrapposizione tra modelli alternativi tra quelli che storicamente hanno avuto una loro un loro successe uno allora veridicità
E allora su questo è da pazzi lo capiscano il Presidente Napolitano escludere l'opinione pubblica italiana sulla legge elettorale gli italiani si sono espressi quattro volte in quattro diversi referendum vuol dire che qualcosa capiscono poi lo hanno fatto per il sistema maggioritario Collegio nominale molto spesso
Altre sette volte milioni hanno firmato referendum che sono cancellate dalla Corte costituzionale allora come si fa a pensare
Che una crocchio di questo tipo non faccia sì che quell'otto per cento di di fiducia rimasta dei partiti
Cavallo zero a meno che quell'otto per cento non siano i tre milioni tra gli anni che vivono intorno al diciamo alla alla alla politica i partiti anche perché a tutti a parità è evidente che vogliono semplicemente salvare se stessi
I loro apparati e i loro finanziamenti pubblici a proposito Ceravolo detto che ci mettevano dieci giorni a fare le leggi sono passati tre mesi e fanno fare il bello a Di Pietro che fino adesso ci ha sguazzano nei suoi decine di milioni di euro di finanziamento pubblico
E alla fine italiani questa cosa la capiranno
Allora qual è la soluzione una proposta l'ho fatta sarebbe in realtà un obbligo per la RAI un obbligo di servizio pubblico quello di fare dei le tribune politiche ve le ricordate
Sono obbligo di legge sono state sospese da qua tre anni potrebbero dare degli spazi di tribuna ce li vogliono dare nel del Parlamento B
Oggi la richiesta è questa organizzare in prima serata sulla RAI
Essendo lo farà la RAI lo chiedo a Mentana
Delle trasmissioni in cui si possano confrontare i modelli alternativi contrapposti di legge elettorale
E allora quando vengo alla alla proposta che vi è contenuta nel vostro documento che è stata ripetuta da Stefania questa mattina
E cioè la proposta di arrivare a un sistema presidenzialista doppio turno
E fino a
Qua ci troviamo bene d'accordo
E però la voi puntate sul proporzionale io su questo semplicemente il video non vorrei convincervi in questa sede perché avete fatto delle riflessioni però vorrei ricordarvi anche settanta storie nei vostri documenti
Quello che io ho vissuto scusi avete data ascoltatore giovani di Radio radicale e cioè dire in quel momento in cui la maggioranza del gruppo parlamentare del Partito Socialista
Sottoscrisse proprio l'appello e poi le proposte di legge che riguardavano il sistema maggioritario con Collegio uninominale l'unico che possa rimette cosa
Parliamo della maggioranza di quelle di quel gruppo di quel gruppo parlamentare
Ma per dire semplicemente come anche in una certa storia si può ritrovare delle ragioni quelle che mettono la persona al centro piuttosto che i partiti e chiudo davvero per riprendermi sul vostro sul vostro sulle vostre discussione
Anch'io credo che la Costituzione necessiti di aggiornamenti dell'impostazione parliamo di cambiamento cambia il patto di sociali cambia tutto l'unico problema però principio l'Italia secondo me è che l'Italia la Costituzione non è mai stata rispettata se non riusciremo a far rispettare o almeno far passare questo concetto prendere atto benissimo
Cioè lo stesso Presidente Napolitano che è costretto a intervenire tutti i giorni
Prendendo un po'l'esempio di quello che hanno fatto i suoi predecessori
Probabilmente serve una soluzione anche simbolica di continuità in cui si riesca a far comprendere bene il passo è cambiato
Chiudo davvero sull'appello alle forze laiche altro beh io credo che lo spazio sia enorme
Da qui
Ai prossimi mesi ma anche i prossimi anni per quelle forze che vedo Rolla erogando il socialismo la parola socialista la parola liberare la prova laica anche la parola radicale come bene o male sinonimi e comunque affluenti di uno stesso
Chiunque storico
Però dovremo trovare il modo di riuscire a partire probabilmente dagli obiettivi e dai temi
Un percorso di lavoro comune piuttosto che fare una cosa affliggo che parta semplicemente dall'aggregazione quindi buon lavoro a tutti voi
Spero che avremo un incontro
La prima di di dare la parola alle relazioni e membri del Comitato economico e sociale
Invito Oscar Giannino che deve scappare si deve lasciare quindi anticipiamo il suo intervento
O no il mio non è un intervento solo un saluto che devo per l'affetto che mila che da lontano da anni ha Stefania erano una del padre perché non posso mai perdere occasione di dire che come ho più volte pubblicamente detto
Io do portavoce del PRIT sono stato un fiero avversario del padre pro capite o dopo quanti errori avevamo commesso quindi non perderò mai l'occasione di dirlo finché
Il lunga la mia vita nel saluto che voglio portare
Stefania cui tutti sono quattro considerazioni parlo solo due minuti
Perché la premessa è che attualmente non sono un politico non sono in Parlamento per questo non dedico attenzione
Quello che ho visto prendere invece il focus dominante degli interventi di tutti gli ospiti fino a questo momento cioè cosa faranno non faranno le prossime settimane sulla riforma elettorale
Dico a Stefania invece
Fa bene a ricordarvi che c'è un appuntamento elettorale del due mila tredici fa bene a dirvi pensiamo
Pensate pensiamo con quale legge elettorale se conosco la mia vecchia casa repubblicana credo di conoscerlo
Penso che il solo evocare proporzionale possa portare tanti a dire tutti ci presentiamo come eletti topolini del Circolo
Fine del suicidio se finisce così ve lo dico da adesso e ci metto una scommessa
Quindi
Se invece l'appuntamento comune fatto per mettere insieme teste che pensano non mi importa che sta in Parlamento che non sta in Parlamento che hanno un'idea dell'Italia di oggi dell'Europa di oggi
E ti vogliono difendere una definizione nuova
Di che cosa significa essere riformisti di fronte a un'Italia un'Europa un mondo che sono cambiati
Io secondo me tanti altri ci stiamo per rifare la riproposizione della carica dei suicidi Coletti simboli oppure a chi la vuole fare
Perché vincerà una legge elettorale fatta apposta per non creare coalizioni per governare a creare o grande coalizione un Governo Brigato tra democrazia cristiana nuova e un pezzo di sinistra vecchia io quella roba la vedrò da osservatore per quello che mi riguarda perché no mi e sa
Saluto si articola in quattro fa insieme
Sul cuore di cosa vuol dire secondo me ed i costi sono pronto a mettere in campo con altre per ridefinire cosa vuol dire essere riformisti a trent'anni dalla Conferenza che ha ricordato Stefano Europa produttività Stato fisco
L'Europa in questi giorni mi diverto a un po'i Finocchiaro Giulio Tremonti nella presentazione del libro che ha scritto di fronte a cosa ci aspetta in Europa
L'Europa
è ben lontana dalle esaurito la sua carica di crisi perché perché non c'è la Banca centrale europea l'americana come dice Giuliano Ferrara
Che stimo naturalmente
No la mia opinione l'oppio e di altre un altro
Una moneta comune comunico tasso di interesse non può reggere nella storia non ha mai retto con Paesi che hanno produttività divergente allora
Chi vuole l'Europa come orizzonte vero ed è un riformiste si batte per questo nella famiglia politica europea a cui appartiene deve pretendere che a livello nazionale politici che dicano questo
Siamo disposti a unire i mercati dei beni e dei servizi dei mercati del lavoro dell'offerta delle professioni i mercati delle telecomunicazioni ed energia delle radio diffusione
Voi vi sentite politici così io non li sento io sento politici che si lamentano del fatto che la BCE non è come la febbre ma difendono la sovranità nazionale su ciascun presso tariffa autorità nazionale e così via
Così l'Europa non potrà reggere come non ha mai letto una moneta comune a Paesi con i mercati dei beni dei servizi della regolazione differenziate quindi
Chi vuole difendere i vecchi welfare diversi di Paesi a produttività diversi
Allora come dico Giulio ci deve battere perché vinca Hollande
I socialisti
Nuovi ma soprattutto per
Chi Betti in tutta Europa deve fare una scelta di campo che è la vecchia sinistra difendere tutto così come perché in quel fare resti gli ha grande illusione di Paesi a bassa produttività di tutelare chi non riesce purtroppo essere messi in condizione di produrre le risorse per alimentare quei beni altrimenti bisogna fare un'altra scelta
Bisogna dire che vogliamo l'Europa unificando i mercati dei beni e dei servizi
Fine di questo punto sull'Europa che potrà sembrare lontano ma guardate che il ballo degli spread non si risolve con le aste dell'equità della BCE che prendono tempo come la politica europea ha preso tempo in diciotto vertici su un solo caso greco per arrivare al si lamenta al fallimento pilotato della Grecia
E ai greci ridotti per anni in una condizione che loro non invidio
Quando leggo che la Spagna e la quarta manovra in un anno e mezzo e al ventitré per cento e continuiamo a pensare che il solo fiscal compatta non l'unificazione dei mercati ci porti ad avere un euro Area
Capace di crescere nel mondo cui tassi richiesti dalla globalizzazione io dico che è un errore voglio sbagliarmi però io penso che sia un errore
Secondo punto la produttività in nel mondo globalizzato la produttività è un'equazione semplice cioè ci sono le forze mobili nel mercato capitale lavoro tecnologia che si allocano dove c'è maggior rendimento
Poi c'è invece tutto quello che non è commerciali bar disabile sui mercati internazionali cioè che cosa
Le offerte delle infrastrutture pubbliche il sistema organizzativo dalla pubblica amministrazione e l'energia e trasporti eccetera eccetera e quello che definisce la piattaforma di produttività competitiva di un Paese in nel nostro Paese nel nostro Paese fine del secondo punto
Il nostro Paese all'origine del ritardo di produttività del nostro mercato nella parte domestica non è la parte di chi lavora sui mercati esteri
Chi lavora sui mercati esteri è tornato a il valore esportare quanto esportava prima delle crisi magari malgrado un volume di ventidue punti rivoluzione industriale in meno rispetto al pregresso
Ma chi lavora sul mercato domestico per tutti questi complessi di valori di organizzazione pubblica i trasporti le infrastrutture energia eccetera ha un grande problema questo Paese e organizzato a bassa produttività
E in questo
Frangente storico lo Stato non è la soluzione e l'origine di questo problema nel nostro Paese
E l'origine di questo problema lo significa essere
Radicalmente distruttore di ogni idea pubblica significa dire
Che nel nostro Paese la bassa produttività non è solo la casta i soldi dei vertici politici amministrativi io per questo polemizzo con Stella e Rizzo danni il problema è che la bassa produttività del pubblico proprietario regolatore decisore
A abituato milioni di italiani e centinai di migliaia di impresa
A venire a patti con quella bassa produttività CONI i prezzi e tariffe le finte gare eccetera eccetera ci sono milioni di italiani che essi pensano che sia una buona cosa ed è per questo che i costi della fornitura la sanità sono aumentati del cinquanta per cento di cinque anni del pre-crisi
Senza che abbiamo avuto epidemie di peste e colera eccetera eccetera quindi
Produttività significa avere un'idea riformista dell'Italia capaci di svendere
Profonde e radicate basse e cattive abitudini purtroppo offerte da un'amministrazione pubblica che non condanna in quanto tale ma per come è stata organizzata in un'illusione di continuare a tenere in piedi l'Italia bassa produttività lo Stato
Per chi appartiene la tre signori fornisca sia marziana keynesiana come ne e poi ha cambiato idea sia una tradizione Nenni Anna Lombardia ne craxiana come voi
Lo stato di oggi al cinquantadue per cento del PIL intermediato non è lo stato dei nostri padri che ne intermediava il trenta per cento è cambiato il mondo in cui questo Stato deve fare i conti con la produttività che deve saper offrire perché la globalizzazione non c'era mentre oggi c'è
Ed è l'equazione in cui paesi capaci siamo al secondo Paese per vocazione manifatturiera in Europa Paesi capaci di offrire beni e servizi ad alto valore aggiunto i mercati in cui in dieci anni ci sono più centinaia di milioni di nuovi consumatori che in tutta la storia dell'umanità questo per l'Italia deve essere visto come un paradiso terrestre
Se lo sappiamo affrontare con i giusti mezzi allora
Terzo punto terzo punto lo stato di oggi non si deve vedere
Capaci semplicemente di ripetere quello che dicevano i nostri padri i nostri nonni perché è tutto cambiato
Il bisogna che noi abbiamo la forza di chiamare gente che ha gli strumenti le competenze e la decisione per indicare come cambiarlo non facendo la rivoluzione dal basso cominciando gli italiani che è meglio per loro intimo qualche punto ho finito
Perché questo quarto punto la finanza pubblica del nostro Paese
Da vent'anni
Per i tempi della manovra di giugno di Amato poi quando siamo entrati nell'euro con Prodi poi quando abbiamo dice presso i sospettati perché non era un virtuosi sia con la sinistra Visco Padoa Schioppa sia palestra Tremonti
Sì accolgo decreto salva Italia di molti la linea seguita e sempre la stessa
Emergenza dice che un debito pubblico così alto la spesa corrente così alta sì sane
Con avanzi primari cinque sei punti di PIL fatti tutti per vie degrado fischiare con la spesa corrente che essa
Dopo vent'anni e con rispetto per ciascuno di coloro che nell'emergenza per evitare l'Italia il baratro hanno fatto così
Noi dobbiamo avere la forza di ragionare e dire non
Possiamo continuare ad andare avanti così
I proventi nido pubblico e di stock e si risolve con lo stock concessioni che attivi patrimoniali dello Stato perché il debito l'ha fatto lui e non l'ho fatto io e non l'avete fatto voi
Questa è la maniera con cui si darà risposta debito pubblico Ricucci stretto dopo spero possa illustrarvi meglio siamo in tanti a pensarla in questo modo non ce n'è traccia neanche nel governo dei tecnici
Non si fa con il conto economico il risanamento dei il dello squilibrio patrimoniale sul conto economico continuare a dire che la stretta fiscale che la lotta all'evasione sono l'unica maniera per tenere l'Italia nell'Europa è un errore capitale
Italia legale è arrivata una pressione fiscale mostruosa
L'Italia in grigio l'Italia è nero che vogliamo combattere da questa pressione fiscale mostruosa che spinge le imprese la marginalità che spinge la gente ora me a darsi fuoco tutti i giorni per strada di fronte all'Agenzia delle entrate e lo dico con dolore
Quelle Italia quella di igiene Rodengo avvantaggiate non vengono combattute da questa strategia ho letto che si pensa I bollini blu fuori le cose dei commercianti ho letto stamattina beh sarà che io rispetto per quello che ha fatto come lo fa che pensa le spie rosse
Per i contribuenti in regola di qui arriveremo presto alle stelle gialle di David
Allora questa è una cosa di lo dico col cuore in mano
Che nel tessuto della piccola impresa italiana Gianni commercianti novantanove per cento all'interno di questo Paese
La porta
Fuori dalla possibilità di stare in piedi dobbiamo cambiarla lati compreso devo farla cresce udiamo patrimonio dobbiamo fare tante cose do metterà in condizione di lavorare meglio ma
La brutalità di uno stato che fa il debito e ti dice lo risolvo mettendosi le mani in tasca e vergognati perché si sono a questo debito la colpa il tuo
E qualche cosa che deve vedere ogni riformista di sincero cuore
Riformatore di questo Paese capaci di mettersi in discussione di battersi per una legge elettorale che non so quale potrà essere
Però bisogna portare gente che su queste cose faccia risuonare una lingua che mi dispiace dirlo
A chi ha tenuto qui a salutare i vecchi partiti non ho trovato niente uno oncia di questi problemi e i loro interventi saputo accadrà
Proseguiamo questa fase non senza una modifica di scaletta dovuta un po'alle contingenze temporali
Ovviamente anticiperemo la la tavola rotonda
Per ovvie questioni di tempo e per liberare i graditi relatori però non prima di aver dato spazio abbiamo a a due brevissime rivolse relazioni introduttive che è un po'esprimono il
L'idea del manifesto quindi
Darei subito la parola Benedetto D'Ippolito per dare brevemente l'idea di questo concetto che abbiamo sviluppato in modo che reato Rini appieno maggiore contezza e subito dopo a Paolo Pirani e dopo abbiamo subito addio alla
Alla tavola alla tavola rotonda dopodiché e gli altri relatori saranno integrati a tavola rotonda e faranno la relazione loro a seguire
Grazie
Sarò brevissimo il mio compito illustrare il profilo culturale
Che
Abbiamo elaborato in questi mesi e che riteniamo che sia il centro e il perno della
Del movimento dei riformisti italiani
Ripensare la cultura riformista oggi impone uno sguardo sul passato
E un'audace visione del futuro
Quindi
Rivolgersi al passato significa sapersi non nati adesso ma nati secoli fa non decenni fa nel mille ottocentonovantuno Filippo Turati riassunzioni ideali di fondo che ispirava l'allora nascente Partito Socialista Italiano nella contraddizione che divide senza fine i popoli in conservatori e riformisti
Un'eterna cesura che arrivate immutata i nostri giorni le sue parole fummo nette attratti perfino profetiche
Una parte della democrazia sociale diverrà democrazia socialista o liberale egli diceva anticipando Carlo Rosselli mentre quella che rifiuterà la desinenza diverrà democrazia conservatrice ebbene guardando attentamente la complessa evoluzione storica del secondo dopoguerra italiano
è impossibile non constatare l'emergere il consolidarsi l'imporsi di un gigantesco blocco conservatore che è andato via via articolando e diffondendo il suo consenso attraverso l'egemonia politica e culturale di due grandi partiti di massa
Il partito comunista partito maggioritario della sinistra
Ma non
Tutta la sinistra e la democrazia cristiana partito dei cattolici come l'ha chiamato Agostino Giovagnoli ma non di tutti i cattolici
Il punto di forza della loro supremazia è stata Persico lato nel segno dell'antifascismo il patto costituzionale che ha dato vita nel mille novecentoquarantotto alla Prima Repubblica alla Repubblica
Parlamentare rendendo possibile un bipolarismo imperfetto ma rigido e una nascoste subdola alleanza tra l'immutabile maggioranza di Governo e l'insostituibile minoranza di opposizione
Si è creato un sistema di potere micidiale sorretto dalla mitizzazione ideologica della Costituzione e corredato dalla spartizione di partitica degli interessi
E si è prodotto inoltre da parte delle forze progressiste moderate una sostanziale estromissione politica e culturale del riformismo all'insegna della difesa e salvaguardia incondizionata dell'iper parlamentarismo
Basta riprendere i principali scritti di Franco Rodano e di Giuseppe Dossetti per ritrovare fedelmente le linee guida di quella che possiamo definire col senno di poi
La più imponente sospensione democratica del riformismo consumata all'interno di una complicità ideologica di opposizione
Inflessibile che ha vincolato la legittimità del sistema ad influenti oligarchia istituzionali
La Costituzione italiana sebbene come è già stato detto contenga nella prima parte valori che sono senza dubbio fondamentali è diventati inevitabilmente il decalogo dell'immobilismo nazionale
Come evidenzia l'Obiettivo pedinato incautamente da Enrico Berlinguer ed Aldo Moro negli anni settanta con il compromesso storico
Un'alternativa riformista quell'alleanza reazionaria d'ispirazione dossettiani è affiorata non a caso faticosamente solo dopo il break e contraddittoria esperimento fan Fagnano quello della quarta legge sul su ora
Prima con la fine della subalternità di Nenni al pc e poi negli anni Ottanta con L'Indipendente leadership autonomista di Bettino Craxi
Questi ha finalmente svelato con nitidezza la pervicacia della linea biancorossa scardinando i robusti equilibri politici che vi erano annidati e scalzando gli enormi interessi corporativi che la logica consociativa assicurata
Muovendo dalla felice intuizione che essere socialisti ed essere cattolici sia possibile coerentemente solo nella libertà e seppellendo il cattocomunismo
In Craxi e maturata ben presto l'idea di una grande riforma istituzionale che frantuma se quel potere dominante aprissi in tal modo uno spazio adeguato alle riforme
Nella fase iniziale della sua esperienza di Governo precisamente al congresso di Verona del mille novecentottantaquattro
Craxi espose con audace lungimiranza e la sua linea politica che era una linea culturale opponendo agli interessi consolidati
Il riformismo e gli disse si contrappone ad ogni sorta di conservatorismo del privilegio del moderno autoritarismo e ad ogni sorta di rivoluzionari ISMU essendo radicalmente diverso da ogni dottrina comunista
Le sue parole erano la traduzione nazionale del vincente di stanziamento
Della sinistra europea dal marxismo ortodosso che in Germania aveva trovato il suo sbocco naturale del Congresso dibattuto ad est per del cinquantanove un approdo che appare in Italia ancora lontano cinquant'anni dopo
Lì si diceva per l'appunto che i comunisti hanno falsificato il patrimonio di pensiero socialista per vincere la dittatura del loro partito
E riformismo da noi non a caso è finito tragicamente come ben sappiamo strozzato sotto la morsa autoritaria dirmi del moralismo demagogico
Con la fine della guerra fredda infatti Comunisti italiani invece di optare per l'unità socialista hanno preferito comprimere la democrazia con l'arma affilato del giustizialismo
Anche per questo molto più di ieri il riformismo si presenta oggi come l'unico approccio democratico possibile al cambiamento
Che propenda per la governabilità del Paese evitando la violenza irrazionale dell'antipolitica
Un percorso pratico eretto attorno al valore centrale della persona umana della sua libertà della sua dignità della sua autonomia e del suo desiderio sociale di felicità
Il riformismo di fatti e pluralista per definizione e non solo è perfettamente compatibile con qualsiasi credo religioso o laico ma propone una visione dinamica e multiculturale della vita che è perfettamente adeguata all'attuale globalizzazione
Respingendo delle altrui culture unicamente la soppressione violenta della libertà e dei diritti umani fondamentali
Con l'esperienza del Governo Monti e con la fine della transitoria Seconda Repubblica dominata dalla feroce lotta tra giustizialismo il populismo
Ecco che l'Italia reclamo ora con urgenza una nuova classe politica giovane competente intelligente e attiva che sappia tenere insieme l'autodeterminazione della società e la capacità di governo
Rappresentando appieno i bisogni e le istanze di innovazione declamate dal territorio
L'Italia merita in definitiva una possibilità riformista mai avuto finora e mai tanto necessario e non in fondo siamo qui per offrirle
Democrazia senza ulteriori aggettivi come ha spiegato lucidamente Gianni Baget Bozzo nel suo ultimo libro testamento su Giuseppe Dossetti consapevoli che il conflitto tra Costituzione democrazia sia la vera divisione sovrastante le forze politiche
Democrazia dunque che significa vincere l'infausto dogmatismo del passato del presente con una visione internazionale aperta al nuovo che rianima il popolo sovrano l'originaria immortale spirito di cambiamento
Democrazia che ha volontà di trasformazione di ampliamento dello spazio pubblico e della cittadinanza
Soltanto infatti uno Stato che sa riformare se stesso merita una democrazia che governa
Che rilanci che promuova l'economia industriale la centralità dei ceti produttivi e si è in grado di interpretare così la politica come azione allacciata al tempo e proiettata al futuro
La crisi attuale dell'Italia in definitiva una crisi essenzialmente culturale e deriva dalla mancanza di un'opzione riformista nonostante la rilevanza qualitativa e l'originalità specifica della sua storia
Un riformismo che noi siamo sicuri di saper recuperare di poter proporre diffondere in tutto il Paese una politica che si è innanzitutto stile di vita e scelta di pensiero
Il movimento dei riformisti appartiene non a caso orgogliosamente ad un illustre tradizione filosofica
Siamo gli eredi di Sensi mondi Proton di Filippo Turati di Anna Kuliscioff Di Carlo Rosselli di tutto il socialismo liberale delle origini ma anche nella tradizione del riformismo liberale incarnato da Alexis De Tocqueville Giovanni Giolitti Alberto Beneduce
Francesco Saverio Nitti
Noi pensiamo con Craxi come gli dissi al Congresso di Bari del novantuno
Che la difesa dei diritti umani la difesa dei diritti dei popoli la riduzione delle diseguaglianze l'idea di un'economia libera ma volta a fini sociali il valore libertà il valore solidarietà
Sono stati e sono la divisa di tante battaglie di tante nostre battaglie
Tutto ciò appieno significato oggi non solo infatti non è possibile vita civile senza libertà ma la piena fiducia nelle potenzialità individuali e l'unica risorsa feconda per il futuro dell'Italia grazie
Ma io innanzitutto chiederei subito di montare le cinque poltroncine per dare
Il via libera ai di Scansano
E ai quali insomma abbiamo fatto dell'ente dell'integrazione insieme accampi Cisnetto Giannino ha già dato il suo contributo per problemi logistica andato via dal Alberto Mingardi anche
Il PIL dottor Paolo Pirani segretario confederale della della UIL
Credo occupo questi brevi minuti per dare delle comunicazioni di servizio innanzitutto ringraziare
Quelli che sono gli organi di stampa che sono intervenuti per dare voce a questo nostro manifesto riformista
E per comunicare loro quello che il raggiungimento della nostra prima battaglia politica cioè la raccolta delle firme su una proposta di petizione popolare per l'indizione di un'Assemblea costituente
Che ha raggiunto la soglia delle firme per necessarie dalle premesse previste dei cinquanta mila firme
Una
Una soglia
Ragguardevole che va a rafforzare quello che è un progetto di legge depositato presso della Camera dei deputati
Per la richiesta tramite via costituzionale di istituzione di un'Assemblea costituente presentato dall'onorevole Craxi in nome di tutto il movimento dei riformisti io chiederei gentili ospiti di accomodarsi
Il professor Alessandro Campi Enrico Cisnetto Alberto Mingardi Paolo Pirani ovviamente non c'è bisogno di presentazioni sono nomi
E personalità notti a tutto il mondo non solo politico è questo ce n'è uno riarmo ma dell'economia e della società e dell'economia e quant'altro e che discuteranno
Sì se no il
Borghini restare
Consumo
Che discuteranno di questa manifesta ecco io do subito la parola alla coordinatore del nostro comitato scientifico il professore Borghini per
Dare e l'ha questa discussione che ricordiamo e trasmessa in diretta anche da Radio Radicale
E lo ringraziamo l'emittente per questa sua attenzione e buon lavoro è ascoltiamo con interesse dove io devo solo dare la parola quindi porre i direi tre punti su cui mi piacerebbe avere l'opinione dei nostri interlocutori
Il primo punto riguarda l'idea della grande riforma di cui si può si è già discusso e si è già detto
Il punto che però policentrica e questo nove non parliamo di crisi della prima della Seconda Repubblica perché non è mai nata
Che non ci può celebrare la fine di una cosa che non esiste nel sud abbiamo una questione più di fondo
E la crisi e quindi l'epilogo della Prima Repubblica
Cioè compromesso che è stato alla base dalla Prima Repubblica e quindi sono vediamo la questione più di fondo e anche molto più pesante perché vuol dire rivisitare
Quel compromesso ed entrare in un ordine di idee di riordino della Costituzione per cui tutta una serie di tabù che io non elenco vi è però sappiamo esserci in tanta parte delle forze politiche devono essere messi in discussione
Quando si è detto fino a ieri la Costituzione non si tocca persino per riforme minori
E dietro c'è una resistenza conservatrice profonda quando Bersani dice
Non tocchiamo la Costituzione che è la più bella di tutte
Esprima un orientamento di che noi solleviamo quindi è una questione
Di fondo per quanto riguarda la Costituzione quindi non parliamo della seconda Repubblica parliamo della crisi ed è l'epilogo della Prima Repubblica
Poniamo la questione di sviluppo e qui sono già state sollevate delle questioni fondamentali è il ruolo dello Stato e quindi sarebbe importante capire l'opinione che viene fatta però il punto di partenza è
Bisogna fare le riforme per riprendere la via dello sviluppo però le riforme sono per definizione
Impopolari perché sono ciascuna di queste riforme destinata a suscitare resistenze valga per tutta l'esperienza della
Modesto ritocco sul mercato del lavoro che sta suscitando una problematica rilevante
E infine ci interessa l'opinione sulla ipotesi di fondo quella del di un rassemblement ter riformista che possa rappresentare per tutti quelli che sono di cultura riformista un punto di riferimento e di aggregazione
Quindi non so come vogliamo procedere però forse
Possiamo sentirlo soltanto in chiave
Può parlarci magari della prima parte che mi sembra corretto interessati sempre naturalmente grazie dell'invito buongiorno a tutti siamo nell'era dei tecnici
Quindi la regola è attenersi alle poche cose che uno conosce
Siccome le mie competenze non ci sono le materie economiche
Le questioni dello sviluppo le lascio
Agli altri ospiti che invece
Sono Ferrari esattamente su quel
Versante io dirò qualcosa sul sul temi più c'è un politici generali tipo e non a caso aprono il il documento la questione della grande riforma il giudizio che si deve dare su la cosiddetta
Seconda Repubblica il tema della crisi della politica dei partiti volevo cioè esattamente quest'ultimo punto per introdurre una distinzione che è la seguente
Nel dibattito pubblico e anche stamattina
Si dice si ripete spesso che la politica ha abdicato quello che è successo negli ultimi mesi con l'avvento del governo tecnico e la certificazione di una crisi della
Della politica e io
Preciso la cosa dicendo che realtà non ha abdicato la politica hanno abdicato i partiti che non è esattamente la stessa cosa anzi paradossalmente si potrebbe affermare che mai come in questa fase la politica
Ha dimostrato di avere una
Centralità assoluta
Problema qual è che la politica ammesso capo Roma gli attori che costituzionalmente dovrebbero gestirla regolarla per conto degli
Dei cittadini ma messo capo ad un unico signore
Che si chiama Giorgio Napolitano tutte le vicende degli ultimi mesi sono da un certo punto di vista la come dire dimostrazione di quanto sia importante la politica nella regolazione
Dei dei dei processi sociali e istituzionali
E la politica un certo punto di vista a dimostrato
La capacità che può avvenire indirizzare in una direzione piuttosto che nell'altra certe dinamiche
Il ruolo di Napolitano è stato un ruolo essenzialmente e politico di indirizzo sapiente
Coscienzioso furbo ognuno trovi l'aggettivo che vuole ma per è stata quindi una soluzione politica ad una crisi
Della rappresentanza ad una crisi dei partiti fra qualche anno sulla base dei documenti che erano fuori capiremmo per esempio perché Napolitano abbia deliberatamente evitato che la crisi maturasse nel dicembre del due mila undici probabilmente ritenendo che non ci fosse una soluzione parlamentare adeguata tenendo che si andasse ad un Governo Brera e che avrebbe poi meramente portato ad elezioni anticipate il Paese non solo sarebbe potuto permettere
Capiremo la stranezza tutta politica cioè
La stranezza che rimanda ad una decisione politica di una volontà politica
Dico
Farvi mette
A un Governo senza che ci fosse un voto di sfiducia parlamentare c'è un dettaglio sul quale
Abbiamo allegramente sorvolato
In queste settimane in ogni caso c'è stata paradossalmente in questa fase di apparente crisi della politica una grande capacità della politica di indirizzare
La vicenda italiana in una direzione piuttosto
Che in un'altra però che sono mancati invece sono i partiti
Credo però appunto a che fare con
La Seconda Repubblica che sarà anche una convenzione lessicale giornalistica si può argomentare come fatto tornato
Che non sia menata perché i cambi di regime presuppongono un cambio di ordinamento costituzionale cosa che non c'è stata nella vicenda
Italiana però all'interno di quella convenzione chiamiamo Seconda Repubblica c'era un problema perché chi è rimasto il risotto era cercate di costituire nuove aggregazioni politiche
Nuove formazioni politiche nuovi partiti che potessero far riprendere nelle loro mani il destino del Governo Ranzani italiana dopo l'implosione tra ma traumatica
Del sistema cosiddetto della prima della prima Repubbliche su quell'obiettivamente c'è stato un fallimento c'è un arco storico che possiamo convenzionalmente definire
Seconda Repubblica durante il quale i partiti che dovevano perché miniera rinascere dalle proprie ceneri in realtà non ce l'hanno fatta hanno dimostrato di non avere le risorse interni e promette non c'erano le condizioni storiche generali
Perché questo accadesse e siccome da qui che dobbiamo partire dalla crisi
Dei partiti come cercare di per ridare centralità a soggetti che hanno dimostrato in questi anni di avere a loro disposizione un un unico strumento un'unica arma rigenerativa
Ad ogni crisi hanno pensato di potersi reinventare radicare nella società diventare delle
Cose serie semplicemente affilando se cambi
A cambi di nome inventandosi nuove sigle mettendo insieme e strane strane alchimie che evidentemente non hanno non hanno funzionato far rinascere i partiti allora il primo punto
O polemico rispetto alle cose che ho sentito l'illusione che i partiti possano rinascere attraverso lo strumento della legge elettorale statine stato riaffermato
è qualcosa che secondo me va cogliere contro contro il buonsenso e contro la storia per quello che posso valutare il primo che conosco i partiti non nascono grazie ad una legge elettorale i partiti nascono
Si radicano diventò strutture permanenti della società in presenza di
Fratture storiche particolarmente rilevanti
Cioè
La frattura Stato Chiesa nascono i partiti confessionali nascono perché irrompe sulla scena qualche intraprendente imprenditore politico
Frattura nord-sud in Italia c'è sempre stata ha dato origine ad un partito politico nella
Momenti in cui apparso un signore che si chiama Umberto Bossi la contrapposizione politica antipolitica una corrente di qualunquismo
Anti anti anti statuale antipolitica è sempre stata presente
Nella storia repubblicana è diventata una realtà politica organizzata nel momento in cui è arrivato un signore che se n'è fatto politicamente interprete
Silvio Berlusconi partiti nasconde la misura
In cui aggregano interessi reali radicati nella società nella misura in cui danno corpo a tradizioni culture politiche anche se radicate nella societaria che esse possano essere fatti rinascere fatti diventare una cosa seria
Attraverso l'inghippo di una legge elettorale ripeto credo sia una cosa che va assolutamente
Contro natura allora che cosa dobbiamo fare
Temo che
Possiamo fare in questa condizione particolare poche cose sperando sperando che funzionino tra queste poche cose purtroppo
Non c'è la grande riforma che in qualche maniera tutti tutti auspichiamo che come dire radar rafforzare rappresenta
La la proposta forte
E lo speech o di questo documento ma che realisticamente in questa in questa fase storica non è non era nostra alla nostra portata ci si è provato tantissime volte lo suggestioni circola una cultura politica italiana da meno
Trenta quarant'anni questo vedersi al momento peggiore
Intanto per invocare la lo lo si può tranquillamente fare quanto per sperare che possa realisticamente
Realizzarsi ci vuole un approccio più minuto più più empirico se dovessi suggerire a una soluzione riformista la crisi dei partiti sperando che funzioni
Una soluzione riformista che ciò prende riformismo sul serio riformismo insomma
La sua
Versione migliore si applica non ai grandi I grandi disegni che spesso rischiano di restare tali ma attenta come dire di rispetto ad una ad una contingenza che ci si trova di fronte
Di offrire delle le risoluzioni no
Quindi piccole cose
Quelle utili e necessarie per cambiare veramente un Paese allora rispetta la questione dei partiti nonché sono il vero elemento di crisi il nostro del nostro Ministero io per esempio suggerirei c'è un accenno in questo senso commento
Di impugnare esempio la parla la bandiera
Di una revisione più che della legge elettorale per esempio del meccanismo che regola i rimborsi elettorali hai ai partiti che è un tema che qui dire
Occupa la cronaca di queste linee di questi mesi ma non è minimamente nell'agenda dei partiti dei partiti politici si dice continuazione e bisognerebbe mandare un segnale forte all'opinione pubblica per dimostrare che partiti invece hanno deciso di cambiare di diventare o cose di di diverso da quello che sono stati in questi anni quindi non semplicemente comitati d'affari
Come sono alcuni partiti oppure ristrettissimi oligarchie
Che pare abbiano in testa semplicemente come unico obiettivo che questa legge elettorale
In discussione rischia di perpetuare di salvare
Vi salvare se stessi notano Marje Di Resta Seconda Repubblica cosiddetta c'è anche questa capacità mimetica di gruppi dirigenti di mantenersi come sarà manderei passa attraverso il fuoco sempre uguali a se stessi non sopravvivendo anche a ha sconfitto e
Ha sconfitto epocali allora un intervento che potrebbe anche diventare una una una battaglia politica sulla questione del finanziamento ai partiti non per abrogarla richiesta semplicemente
Pura demagogia ma per imporre un criterio di trasparenza nell'uso delle risorse pubbliche in questi anni
E la cosa diventa scandalosa in questa fase di crisi partiti si sono impossessati di quote dice di di denaro pubblico quindi di risorse dei cittadini
Assolutamente impressionanti che nulla avevano a che fare col principio ispiratore della legge che parla pur sempre di rimborsi elettorali non c'è stata nessuna corrispondenza effettiva tra le specie effettuate
Tanto peggio documentate e i soldi che sono stati introita
E per di più voi utilizzati come si è visto senza nessun criterio
Di di di di di trasparenza nella convinzione di non doverne assolutamente rispondere allora costringere i partiti a dire cambiare su questo punto specifico
E fare una battaglia che secondo me assolutamente coerente con questo primo punto
Per dare rilievo pubblicistico I partiti esattamente come poi nel nell'ispirazione
Della nostra costituzione quindi costringere in qualche maniera ad adottare un sistema di regole
Che li costringa diventare ancora una volta realtà assedia e non più semplicemente espressioni
Di un potere personali o aggregazioni oligarchi chiama strutture che così abbiano l'obbligo
Di favorire la partecipazione dal basso che funzionino secondo regole democratiche effettive no tutte cose che in questi anni e non semplicemente non sono state
Quando si racconta dalla Seconda Repubblica punto voi si potranno mettere insieme un campionario sterminato di vicende situazioni in cui
La vita dei partiti esausta perfettamente questa cosa qua nessun rispetto per le minoranze interni nessun nessuna capacità di elaborazione progettuale nessun
Dialogo tra
Appunto le componenti interni un rapporto molto vasto con bisogni ed esigenze gli interessi
Della società reale allora e questa è una situazione che va
Immediatamente superata e credo si debba fare con una formula molto molto molto molto empirica
Non auspichiamo una grande riforma che non è
In questo momento nella nostra possibilità non ce lo possiamo permettere perché gli equilibri storici e la situazione istituzionale ci porta in tutt'altra direzione non possiamo accettare il trucco
Di un cambiamento di legge elettorale che secondo me semplicemente il tentativo di partiti che non hanno la forza di vincere
Di garantirsi una qualche sopravvivenza per il domani
Le le argomentazioni che vengono utilizzate dobbiamo cercare un compromesso per rimetterci in piedi per ridare una speranza al Paese voti sono argomentazioni retoriche la realtà è che
I partiti nella fase di estrema debolezza tenendo un po'di di poter essere nuovamente travolti come già successe vent'anni fa dall'indignazione popolare o di essere definitivamente marginalizzati
Dai tecnici sanno cercando vedere l'inghippo
Normativo che gli consenta loro di affrontare la scadenza del due mila e tredici con una qualche residua possibilità di mantenere se stessi
E le proprie oligarchie quindi niente grande riforma nemmeno cedere al trucco di una legge
Elettorale ad uso delle dirigenze di partito fra lascio poi invece il discorso sulle possibili riforme istituzionali che semplicemente non si faranno per ragioni tecniche è impossibile mettere mano
A riforme istituzionali rimane quest'ultima quest'ultima possibilità poche cose era di largo e di reati riformista per inchiodare i partiti alla loro responsabilità e Perusin una qualche possibilità ancorché residua di cambiare sul serio e quindi non restare un ciclo storico politico diverso con l'abbiamo conosciuto grazie capire chi dovrebbe esserci
Può riprendere un attimo il ragionamento che ho fatto Oscar Giannino virtù
Invece se non ho capito ma non ricordo male
Non esclude l'intervento dello Stato nella politiche di sviluppo anche esserlo definisce in un modo
Diverso da quello in cui si definite dato il limite d'età indennizzare il ventuno o ospitata smesso di essere keynesiano io uno anche se naturalmente sarebbe sciocco diciamo
Non ragionare su quello che ecco può voler dire nel
Dello scenario di oggi credo che
Tutti gli approcci
Che storicamente si sono definiti debbano
Essere rivisti superati amalgamati triturati rielaborati
Io vorrei partire dal fatto che siamo di fronte
Ad una crisi epocale che somma la crisi finanziaria è conseguenza della crisi finanziaria mondiale che c'è stata nel due mila sette l'esplosione delle contraddizioni
Interne all'euro sistema che ha visto la creazione di una moneta senza uno Stato cosa che
Problematica che è rimasta come polvere sotto il tappeto per molto tempo finché la crisi
Da eccesso di debito ha fatto esplodere il problema che non è affatto
Lo diceva bene Giannino nel suo intervento non è affatto risolto l'Europa è ancora a metà del guado senza al traguardo
Del degli Stati Uniti d'Europa non come ipotesi ideale ma come necessità concreta
Da fare in tempi relativamente brevi non c'è altra possibilità perché terzo non dato che ci sia un ritorno indietro le monete nazionali cioè io credo che le euro fallirà a meno che non si faccia in tempi relativamente brevi e Stati Uniti euro
Terzo punto la crisi strutturale dell'Italia che è una crisi di produttività e di competitività che viene molto prima che nasce
Con la fine della Prima Repubblica
Coi coincide diciamo temporalmente poi Unione ci può leggere o meno le connessioni
Che vuole ma coincide con l'inizio degli anni novanta ed è progressiva con iniezioni di novanta c'è un rallentamento della crescita italiana
Rispetto a se stessi hanno gli stessi rispetto agli altri Paesi poi c'è una fase di lunga stagnazione poi c'è una fase di straordinaria recessione perché
Se mettiamo insieme il due mila
Otto il due mila nove noi siamo stati col Giappone l'unico Paese che ha avuto due anni di recessione sei punti e mezzo di parità di PIL
Mettiamo la recessione che è in atto in questo momento è l'Oscar SIT lo scarso recupero che abbiamo fatto nel due mila dieci nel due mila undici vediamo che siamo
Tra i Paesi occidentali quello che ha perso
Più punti di PIL e il PIL nonostante le critiche di qualcuno rimane pur sempre l'indicatore più significativo per capire la storia di un paese quindi non abbiamo cumulato uno straordinario
è diretto e dal novantadue in poi che è stato ulteriormente aumentato guarda questa recessione la somma di tutti questi fatti fa sì che noi siamo
In una situazione appunto che non esito a definire epocale
Con un rischio default che abbiamo visto abbiamo visto la morte in faccia e non è finito e vi è ombra il ritornare ad aumentare lo spread ci dice che non è un pericolo finito con appunto una
Crisi chi crescita perché non può che trovare delle risposte di tipo straordinario perché se aspettiamo che virtualmente riprendiamo a crescere sicuramente il Paese nelle condizioni anche per gli assetti che questo
Che il nostro capitalismo ha che è un capitalismo del tutto fragile del tutto inadeguato alla competizione mondiale senza interventi di tipo straordinario non siamo in grado
Di di uscire da questa situazione cosa cosa ci può aspettare ci può aspettare quello che io chiamo un progetto liberal keynesiano cioè un progetto in cui la famosa discussione su un mercato è stato dia una risposta più mercato è più lo Stato
Più mercato nel senso che occorre una rivoluzione liberale laddove
Non c'è stata fatto bene Giannino a ricordare soprattutto diciamo
E
L'assetto pubblico
In dalla pubblica amministrazione
E ma comunque in tutti gli ambiti di mercato e sicuramente gli interventi di liberalizzazione fatta Governo molti sono soltanto un pallido inizio di quello che
Che ci vuole contemporaneamente
Le liberalizzazioni la riforma del mercato del lavoro tutte le cose che
Di cui abbiamo detto e parzialmente adesso praticato con il Governo Monti
Sono soltanto le premesse le precondizioni ma la condizione fondamentale per ritornare a far sviluppare questo Paese eh
Sono solo gli investimenti l'unico strumento vero sono gli investimenti e chi li fa gli investimenti
Il capitalismo privato ha mostrato di non avere le condizioni
Di dimensione divisione
Di capitalizzazione tale da poter immaginare di
Che ci sia un intervento significativo che fa fare un turnaround a alla al nostro alla nostra economia quindi io credo che sia necessario un intervento
Forte da parte dello Stato col non con spesa pubblica la spesa pubblica va diminuita la spesa pubblica corrente va diminuita
E lì e lì che deve
Intervenire la parte libera del progetto di cui sto parlando
Ma invece con investimenti in conto capitale come si fa a farlo considerato che non ci sono soldi con un intervento di tipo straordinario
Sul patrimonio pubblico è privato di questo Paese
Il nostro e l'idea di aggredire i nostri problemi attraverso l'azzeramento del deficit è un'idea stupida
E mi che ce lo dica o meno l'Europa nelle lettere a b c e non importa ma un'idea stupida non è il tema nostro nell'azzeramento del deficit tema nostro è l'abbattimento di una quota importante
Di debito pubblico e per farlo dobbiamo mettere in campo il patrimonio privato si stima che ci siano mille ottocento miliardi patrimonio perché scusate di patrimonio pubblico
Si stima che ci siano mille ottocento miliardi il Tesoro ci dice di questi mille ottocento miliardi sette ottocento sono quelli più facilmente realizzabili quelli più
Diciamo mettimi sul mercato io sono dell'idea che questo patrimonio vada messo in una società che questa società vada quotate in borsa
E che vada fatta un'operazione sul patrimonio privato chiedendo al patrimonio privato non di pagare una tassa patrimoniale vuoto a perdere ma di essere obbligato
Per quote naturalmente che s'che dipendono dalla quantità di patrimonio pro possiede a comprare i titoli di questa società da mettere
In borsa con impacco nel portafoglio il patrimonio pubblico se si fa un'operazione di questo genere si mette in moto un processo da alcune centinaia di miliardi
Diciamo due terzi di questo ricavato vanno ad abbattimento del del debito tornare sotto il cento per cento significherebbe riallineare Accico più o meno con la media europea e significa deve pagare meno oneri e quindi anche intervenire sul deficit e dall'altra parte un terzo investire nella modernizzazione di questo Paese delle infrastrutture materiali e immateriali nell'abbattimento del livello di pressione fiscale
Perché non si può fare con gli interventi
Da cinque dieci quindici venti miliardi si può fare soltanto se stiamo parlando di cifre attrezzeria e da questo punto di vista l'unica possibilità che io vedo è questa operazione di cui di cui vi ho parlato
Si può fare un'operazione storia di questo genere con un Governo cosiddetto tecnico anche se io
Lo diciamo super tendo a superare questa definizione questo Governo che ha
Diciamo non una propria base parlamentare ma una legittimazione parlamentare quindi
La definizione tecnico anche se insomma lascia il tempo che trova si può fare comunque in questo poco tempo e non avendo una prospettiva certa per il due mila tredici secondo me no
Bisogna
Che questo Governo inizi questa cosa e
Siamo già in ritardo severi se debbo rimproverare ad un Governo che comunque io tendo a difendere non fosse altro perché faceva
Diciamo la comparazione con con ciò che c'era prima non solo col Governo Berlusconi ma anche
Con i Governi di centrosinistra
è quella proprio di non avere di non essersi ancora incamminato su un'operazione di tipo straordinario come questa ma sono convinto che naturalmente questa operazione debba avere tutta la almeno tutta la prossima legislatura la sua
Per avere tutta la prossima legislatura dalla sua bisogna che si sciolga il nodo dico cosa accadrà quale sarà l'offerta politica e quale sarà la legge elettorale che dovrà caratterizzare
Quella
Fase nuova che si aprirà con la prossima legislatura che è sperabile
Che nel gergo giornalistico si comincia a definire Terza Repubblica considerato che impropriamente né come detta hai detto giustamente tu prima si è definito seconda quella attuale
Faccio fatica a digerire mammella dalla me la prendo e me la metto in tasca a vedere tutti quelli che oggi fanno lunghe dissertazione sul fallimento sulla crisi doveva cosiddetta seconda Repubblica considerato che quasi tutti ci sono stati con le mani con i piedi dentro
Mentre
Considero come dire da questo punto di vista mi considero e considererò le cose che che ho fatto Società aperta giornalai terza Repubblica
It i titolati di più a dire che perché lo hanno detto fin dalla sua nascita che la secondo la cosiddetta seconda Repubblica era
Caratterizzata
Da elementi negativi quello che però su quale non sono disposto a travisare eh il fatto e a transigere è quello e il fatto che come dire si dica
Definitivamente una parola sul bipolarismo perché questa idea che ebbe adesso accantoniamo il bipolarismo cattivo quello armato quello mi quello che abbiamo messo in campo fino adesso e ce le inventiamo uno buono come se questo fosse un Paese che schiaccia un bottone e
E cambia completamente lo scenario io a questa fatto non ci credo credo che il bipolarismo
Sia Stato quello che abbiamo visto perché questo è un Paese che non è fatto per un sistema di contrapposizione bipolare è fatto per il suo DNA per la sua storia
Per avere una situazione diversa quindi la legge elettorale
Non può risolvere i problemi non non mettiamo a capo della legge elettorale problemi che dovremo risolvere preventivamente diciamoci
Che sistema politico vogliamo e poi facciamo una legge elettorale che sia conseguente al
Sistema politico che che cito che che vogliamo a vere
Io vorrei sentire una ragionamento più forte e più radicato
Più deciso sul
La crisi il bipolarismo non solo quella che abbiamo vissuto perché abbia avuto la sfiga che
Che è diventato cattivo ma sul fatto di che cosa questo Paese ha bisogno e se c'è un'operazione straordinaria come quella che vi ho descritto è evidente che quell'operazione straordinaria non può che essere fatta mettendo insieme le forze non non si può fare
Attraverso meccanismi di contrapposizione perché perché finiremo per non farla e Paese sarà davvero destinato al declino finale
Possono i riformisti e qui concludo possono i riformisti essere quelli che si intestano un disegno di questo genere siamo fanno loro può fare nessuno quindi io sono sicuramente disponibile
Con voi a fare un percorso in questo senso chi sono i riformisti vogliamo dire che sono quelli che si distinguono da tutti gli altri dai conservatori dei qualunquisti dei giustizialisti dagli estremisti quelli veri che dicono di no a tutto
è già comunque un prima un primo elemento di distinzione che che più che sufficiente sarebbe bene però che dentro
Diciamo
E l'ausilio di quelli che possono definirsi si voglia definire riformisti si facciano dei passi avanti in termini di
Indicazioni programmatiche su questi punti
Non sono d'accordo nella parte della vostra analisi che riguarda il sistema presidenziale non o che non è che ci abbia
Come dire una preclusione ideologica credo che non sia adatto a questo Paese ma
Voglio dire parliamone non è un elemento che benché possa essere divisi benissimo grazie chiederei Piranesi abbiamo
Rapidamente alle conclusioni che può intervenire su questo punto mi permetti peraltro un attimo il tema nella discussione che è in corso sull'articolo sulla mercato del lavoro e sull'articolo diciotto escussione pessima per come sta andando
Viene tirato fuori sempre a giustificazione ma vogliamo il modello tedesco quello secondo il modello tedesco vuol dire
Congestione può dire scioperi che sono dichiarati soltanto dopo che i lavoratori con un referendum hanno a maggioranza ha deciso di fare vuol dire raffreddamento del dei contrasti prima che possono diventare dei contrasti Vieri
Vuol dire democrazia economiche commi chiedo
Il sindacato italiano secondo te in grado di re impostare un discorso in questi termini oppure no
Oltre così dubito vorrei dire sullo sviluppo
Mi interessava capire questo mi pare una domanda assolutamente pertinente
Per un motivo anche delle analisi che ci sono state fino adesso emergeva un elemento l'Europa si trova in mezzo a un guado
Un'Europa con un'unificazione monetaria senza uno unificazione politica è un'Europa che rischia
Rapidamente diem plaude re
Con dei grossi rischi sul piano di chiusure nazionalistiche recessive dei singoli dei singoli Stati quindi lasco l'unica scommessa possibile se crediamo
Ad uno sbocco positivo della crisi e di un ruolo dentro un processo di grande cambiamento come quello derivante dalla globalizzazione
Non può che essere lo so lo sbocco di un'Europa politica nelle forme nei modi che si realizzerà
Se così è
Anche il dibattito nazionale e il dibattito sul mercato del lavoro non è poca cosa proprio a fronte della questione delle che della crisi
Non può che assumere questa dimensione europea
Del resto le motivazioni per cui vengono introdotti certi temi nel dibattito annulla porti in questa fase annulla Paolo diretto corre con le richieste della BCE questione articolo diciotto piuttosto che stabilizzazione del precariato e dei giovani hanno un rapporto e conoscono una accelerazione perché c'è stata la lettera della BCE oggi
C'è un Governo che ha
Diciamo alcuna filiazione da quella lettera per come per come si presenti
E a questo punto il rischio che stiamo correndo e purtroppo ci siamo entrati per molti versi
E quello di assumere la risposta più facile a fronte di un acuirsi della crisi per le forze soprattutto per le forze che rappresentano il lavoro c'è una pulsione in qualche modo naturale alla difesa dell'esistente
è
Diciamo una reazione per così dire primordiale
Ma che rischia di essere pesantemente sbagliata noi dobbiamo recuperare una dimensione europea anche nelle nostre risposte e quindi
Se il modello tedesco deve essere non sia solo sull'articolo diciotto che peraltro se fosse adottato il modello tedesco sarebbe un modello assolutamente e garantista dal punto di vista della tutela del lavoratore dei licenziamenti
Ma lo sia fino in fondo sul modello di relazioni sociali un modello partecipativo un modello non conflittuale che non a caso
Regolamenta l'OSCE l'uso dello sciopero dentro meccanismi molto molto precisi
Un modello che si basa sulla cultura della responsabilità nella gestione dei processi di impresa nella gestione del welfare spesso
Questa sarebbe una vera sfida credo che debba essere una sfida più ampia sia una sfida anche politica cioè se manca qualcosa al Governo Monti come dire non è neanche colpa sua
è l'aspetto divisione cioè il governo tecnico risponde i dettati della lettera della BCE al di là di come li giudichiamo io considero che la questione del pareggio di bilancio il fiscal compatta così come è stata impostata
Sia una cosa sbagliata o comunque abbia molti limiti ma al di là di questo
Quello che gli manca e la dizione cioè
Gli manca l'idea di Europa che viene proposta i cittadini europei non è cambiato il paradigma un tempo l'Europa era fattore
Di coesione delle delle comunità nazionali di obiettivo da realizzare oggi sempre di più viene vista come un elemento regressivo come un nemico come qualcosa di
Che guardiamo con me diffidenza
Va recuperato una visione europea è certamente dentro questi il ruolo delle forze sociali proprio sulla base di quella che può essere il modello il modello tedesco io
Credo concludo perché mi pare in tempi siano quelli che sono però voglio
Fare una considerazione noi dobbiamo stare attenti in una certa omologazione dei linguaggi che pure c'è anche quando si parla di sindacato
E di scelte
Veniva ricordato nella relazione di Stefania il trentennale del convegno dirimenti Mary meriti e bisogni
C'era un rapporto stretto tra quella dizione della società quella capacità
Di coniugare modernizzazione con la tutela
Di una coesione sociale
Con scelte
Difficile che furono compiute una per tutte la vicenda la scala mobile che non fu
Scelta come dire
Che le caramelle della formeremo fu una scelta molto difficile che fu confrontata direttamente con i cittadini italiani per il referendum che fu fatto e quant'altro
Ci manca questa visione e non basterà sono rimasto colpito da un appello che ha fatto Eugenio Scalfari circa un mese fa la Susanna Camusso i
Evitando la alla responsabilità rispetto alla trattativa e prendendo a riferimento un'intervista di Luciano lama che s'lo stesso Scalfari fece nel settantotto
In cui Luciano lama auspicava e indicava come traguardo la politica della moderazione salariale come strumento per riuscire
Ad affrontare i problemi dell'economia
Io considero quello una grande mistificazione per una ragione molto semplice
Perché l'obiettivo di Luciano lama nell'intervista del settantotto non era un obiettivo di natura sindacale tant'è vero che non ci fu nessun accordo sindacale allora in quella fase era un obiettivo politico
Teso a per creare le condizioni per l'entrata del Partito comunista al Governo cosa sovente legittima ma
Che poco aveva a che fare con me le vicende sindacali
E Luciano lama segretario della CGIL si poteva permettere quelle affermazioni sulla moderazione salariale
Perché non rischiava nulla
Perché eravamo in una condizione in cui valeva l'accordo del punto unico di scala mobile per cui le dinamiche salariali erano automatiche non c'era bisogno di moderazione salariale perché c'era una ottimo automatismo
Nelle dinamiche salariali ed eravamo dentro
Il secondo decreto Stammati che fu fatto non a caso poco prima di quell'intervista che prevedeva una sorta di incrementa automatico della spesa storica dei dei comuni degli enti degli enti locali
Quindi in realtà operato in un regime di totale protezione
Totale protezione sociale
Che avrebbe invece provocato dei gravi danni alla dinamica economica del Paese
A cui fu chiamato a dare delle risposte del Governo Craxi che non a caso intervenne sul meccanismo di
Di scala mobile e quando Luciano lama fu chiamato a dover assumersi una responsabilità appunto sulla moderazione fece tutt'altro non si assunse quella responsabilità se l'assunzione o non a caso i sindacalisti socialisti
Da Carniti a Benvenuto ad Ottaviano Del Turco quindi a me mi ha stupito questo richiamo pur in una figura storica Luciano lama che invece manco al suo compito cosa che invece fece
Trentin nel novantadue col Governo Amato che
Firmato un accordo pesantissimo abolire la scala mobile c'è a novantadue mila miliardi credo prelevati dalle tasche dei cittadini in varie in varia forma lumi si assunse quella responsabilità si dimise si dimise correttamente
Allora correttamente rispetto al mandato avuto dalla dalla CGIL ma si assunse una responsabilità cosa che l'AMA non fece
E quindi questo richiamo all'hammam e mi è parsa riferito in questa casa la Camusso un po'fuori luogo e fa parte un po'di questo modo di
Comunicare se una cosa invece
Vale nella cultura riformista è quella appunto di perseguire
L'idea della dell'etica della responsabilità rispetta l'etica dell'identità e quindi io credo che da questo punto di vista e chiudo quindi
Risposta Gianfranco
Bene faremmo ad assumerci fino in fondo l'idea del modello tedesco ma
Nel suo nel suo insieme nel suo
Divenire e significato
Proprio perché riteniamo che occorra dare una risposta facendo questo salto di paradigma perché altrimenti se rimaniamo legati alla difesa dell'esistente
Certo qua veniva ricordato una parte dell'industria ha saputo riorganizzarsi essere competitiva sul piano delle riorganizzazione etc
Ma una
Industria tutta basata sul manifatturiero per come oggi non reggerà all'aggressione asiatiche ma per quanto c'è
E non darà risposta ma tutti quei ragazzi e per le ragazze soprattutto nel Mezzogiorno a tutte quelle
Identità culturali a tutti quei bisogni che esistono nel nostro Paese a cui forse non un'economia dell'acciaio ma un'economia del software della conoscenza potrebbe offrire
Delle risposte qui anche il ruolo dello Stato perché poi devi orientare devi fare delle scelte devi puntare su alcune soluzioni anziché
E anziché altre
Il salto di paradigma è sempre stressante
Occorrerebbe però io credo francamente con un Governo tecnico ma un Governo di alto profilo politico
Che facesse della scommessa europea una vera scommessa riformista grazie grazie ad accedere al processo
Dottor miliardi
Dietro il suo Pignone
Grazie io ringrazio molto per l'invito
Devo dire ho capito di aver fatto molto bene accettarlo di aver investito per la mattina quando prima sentivo Stefania Craxi dire basta non se ne farà nulla ma ne parliamo perché è importante parlare delle cose giuste
E francamente ho ritrovato un pezzettino di autobiografia in questa desolante analisi della situazione del Paese
Ora il
Io partirei dall'ultima sollecitazioni Borghini cioè assenso immaginare una squaderna mento del quadro politico una riunificazione dei riformisti un soggetto politico nuovo
Io direi che non solo a senso ma è l'unica alternativa pratica al disastro
Perché i partiti che ne abbiamo oggi sono
Del tutto destrutturata i nel senso che sono completamente privi di qualsiasi spina dorsale di identità sono partiti politici senza cultura politica e non hanno neanche la dignità del comitato elettorale franca
E inoltre perché francamente noi abbiamo davanti non un Governo tecnico che non esistono anche perché i governi tecnici
Idealmente dovrebbero presupporre requisito dalla competenza perfetta del ministro rispetto a quello che deve fare verso un governo nel quale sono dei ministri che sono rappresentanti delle burocrazie di riferimento
E dei ministri che non sono tecnici sono dilettanti nel senso che non hanno fatto i profitti ora questo è un Governo di grande coalizione la legge elettorale di cui si parla a una sola funzione quella di permettere
Al partito politico ex di maggioranza ancora in maggioranza relativa e al prezzo politico a ex opposizione di litigare durante la campagna elettorale di mettersi d'accordo dopo la campagna elettorale a questo serve la legge elettorale qui si parla di intanto
Questa è una cosa assolutamente disfunzionale perché questo Governo di coalizione ci dimostra come funzionano i Governi di coalizione
Di grande coalizione cioè non è che uno perde la sua constituency e i suoi esercitante i poteri di veto quando arriva nella grande coalizione si porta dietro tutti
Cambia un po'la sciarada cambia la forma del dibattito politico ma i poteri di veto restano lì dov'erano prima e si sommano
Tant'è che la grande critica che dobbiamo muovere a questo Governo
E Carella non della discontinuità ma della perfetta continuità
Della politica Twitter della politica in centoquaranta caratteri della politica che si fa la sera
A sulle poltroncine bianche come purtroppo sono anche queste cioè di una politica che alla fine così istituto avverasse degli annunci
In alcune meravigliose parole d'ordine e poi uno va a vedere come sono fatte le norme e o non c'è niente è il caso del decreto liberalizzazioni
Che veramente millantato credito nel nome di quel decreto oramai c'è tutto fuorché una liberalizzazione dentro lì
Oppure di altri provvedimenti nei quali solo unire l'azionarli fede nel prestigio per carità elevatissimo rispetto ai precedenti
Do la compagine di Governo può farci effettivamente pensare che una riforma del lavoro fatta come questa qui serva a magicamente attrarre dall'estero
Gli investitori esteri io vorrei fare alcune note di apprezzamento e alcune invece di dissenso rispetto al vostro
Documento scusandomi se poi dovrò scappare ma purtroppo gliele dall'Italia sono sei poco riformisti e quindi non non mi consentirebbero di di proroga la mia presenza io credo che il valore più grande di questo documento sia dire chiaramente che la crisi italiana non è semplicemente
Diciamo così l'ultima scossa di una grande crisi internazionale
La crisi italiana le sue peculiarità è una transizione che non finisce mai è anche diciamocela tutta perché qui ci sono delle persone che sono state affezionate a quell'esperienza politica anche risultato lo spettacolare fallimento
A dell'unico tentativo vero che è stato fatto in questo Paese dire è sintonizzata e il consenso e il buonsenso che nel bene e nel male esatto il tentativo berlusconiana che è andato come andato
Sono leggermente in disaccordo sulla parte pure molto
Sviluppate molto ben fatta sulle liberalizzazioni perché viene detto
Liberalizzazioni non solo privatizzazioni purtroppo in questo momento la frase va assolutamente ribaltata rispetto a quello dunque sta facendo quello che sta dicendo di fare questo Governo cioè privatizzazioni non solo liberalizzazione
Primo perché c'è un obiettivo di cassa che era fino alla Fiera è necessario un certo punto perché è già stato molto
Detto molto bene prima e da Giannino e da Cisnetto e come dire questa convergenza vi dà la misura di quanto il problema sia reale
C'è un problema di stock di debito in questo Paese e pensare che il debito pubblico ci sarà una nuova che metteremo a posto in pieno questa bacinella gigantesca col cucchiaino dell'avanzo primario è una cosa che neanche lui film di fantascienza
Ma anche perché come dire si può liberalizzare quello che si vuole banalizzare ma finché resta un'azienda
Tipicamente molto grande che presidia quell'ambito il cui management è scelto da un azionista pubblico
Si è liberalizzato fino a un certo punto perché quell'impresa è diverso da tutte le altre sia
Un azionista pubblico locale un azionista pubblico nazionale sia un mercato locale un mercato nazionale e questa sua diversità e inibisce
Naturalmente lo sviluppo del mercato
Da ultimo la finanza pubblica
Ebbene la finanza pubblica io spezzo due lance a dire il vero vantaggio del fiscal contro
Perché il fiscal compatta è l'unica cosa che forse a meno che non finisca come tutte le regole fiscali europea in precedenza cioè comunale abolire dichiarate poi chi se ne frega andiamo belli spediti verso la prossima crisi ma è l'unica cosa che forse ci porterà
Approvare almeno a fare le riforme in questo Paese perché ci siamo messi d'abbiamo dichiara che ci metteremo una cintura di castità e che dovremmo comportarci in una certa maniera
Il problema però è che il consolidamento fiscale che è una cosa che va fatta si può fare in due modi
Il Modigliani assunti molto bene il Presidente la BCE in un'intervista di due settimane fa c'è un modo buono per fare il consolidamento fiscale ed è un consolidamento fiscale che insiste sul taglio delle spese
E c'è un modo cattivo che potremmo chiamare anche il modo all'italiana che quello che insiste solamente su un aumento delle entrate quindi sono aumento della fiscalità
I nostri governi di destra di sinistra tecnici è stato ricordato molto bene prima da Oscar hanno sempre scelto e il modo cattivo perché è il modo facile
è il modo nel quale tutti questi gruppi che hanno potere di veto che si ritrovano al tavolo della grande coalizione riescono ciascuno a garantire chi detiene un potere di veto nei loro confronti
è una questione politica una questione economica è una questione al blocco conservatore come lo chiamate voi nel vostro manifesto
Allora in questo Paese abbiamo fatto una norma non per il pareggio ma per l'equilibrio di bilancio c'era un'altra proposta di legge nei due rami del Parlamento
E questa proposta di legge che invece la per il pareggio e non per l'equilibrio di Bilancio
Poneva anche la prospettiva di un tetto massimo alle spese dello Stato ora ditemi voi francamente
Anche essendo affezionati alla silhouette della socialdemocrazia europea come è possibile pensare che un tetto del quarantacinque per cento del PD della spesa pubblica sia un tetto basso
Cioè che le cose che deve fare lo Stato anche in questa tradizione dell'Europa continentale non siano fattibili con poco meno dalla metà del prodotto interno
Eppure questa e la visione della nostra classe politiche dirigente tecnici inclusi queste la visione di chi vi dice facciamo la spending review
Strepitose giustissima idea ma facciamo l'appello tagliare dai cinque hai quindici miliardi di spesa pubblica
è una cosa ti fa ridere perché tagliare dei cinque i quindici miliardi di spesa pubblica non dovrebbe servirvi la spending review ma quarantacinque minuti del tempo del ministro competente
Specie se è un tecnico la dimensione della spesa dello Stato ovviamente a che fare anche un quella che è la grande questione i nostri tempi
La grande questione il nostro Paese è la questione fiscale
è ridicolo che in un Paese nel quale la pressione fiscale supera il quarantacinque per cento del PIL lei di già e
Un Paese che va
L'anno prossimo ad avere Laterza pressione fiscale dei Paesi dell'eurozona
Senza avere
La qualità dei servizi che altri Paesi dell'area dell'euro appare diranno ai loro cittadini ebbene assolutamente ridicolo pensare che questo Paese possa tornare a crescere è semplicemente una balla
Ora il genere di sistema corporativo protezionista e statalista nel quale noi siamo cresciuti si eretto su una sola cosa
Che con tutti i suoi difetti questo Paese era pieno di mucca da mungere siccome le mucche da mungere in questi giorni stanno cominciando a darsi fuoco che cosa possa succedere
Dite voi
Bene mi pare ringraziamo i nostri ospiti ringraziamo tutti quelli che hanno avuto la pazienza di restare fino adesso quindi
Io
Ringraziando i nostri
Illustri di scarsa anzi per questa
Riflessione scusandomi anche un po'per il disagio detentiva la politica non è disciplinata nell'azione come anche nella
La convegnistica io ringrazierei anzitutto il professor più Marconi il professore amore sino che rinviano al documento è al testo scritto
Il loro il loro intervento li ringrazio anche per l'intervento e per la partecipazione fattiva che hanno avuto
In questi mesi nella stesura del documento con una presenza certosina e farei concludere i nostri lavori un po'come
è un po'una consuetudine non scritta di questo movimento a uno dei nostri giovani nonché gli altri siamo vecchi che Michele patriarca che ringrazio per la pazienza
E che porrà fine a questa sessione di lavori che avrà un seguito
Grazie intanto ringrazio tutti per aver avuto l'onore
Fame la fortuna di poter rappresentare
Le linee per quanto riguardano le tematiche giovanili della movimento riformisti italiani entro subito nel merito perché l'ora è tarda
Nella bora azioni di questo manifesto noi riformisti ci siamo dati tra gli altri il compito di dare soluzioni e speranze ai giovani
Chiedendoci quali futura tende la nostra Italia e che cosa vogliamo di venire
Mi si abbiamo
Constatato la serietà della situazione giovanile non c'era mai visto che intere generazioni venissero private del loro futuro per scelte politiche sbagliate ideologiche e conservatrici
I dati lo dimostrano abbiamo la disoccupazione giovanile intorno al trenta per cento e come se ci fosse stata una grande guerra un'intera generazione fosse sparita privando il paese di importanti forze produttive e propulsiva
La sfida generazionale non è banale è grande ma la dobbiamo affrontare e vincere
E la crisi economica che attraversiamo in questo momento e vere pressante ma non ci deve liquidare quella miopia che non ci fa vedere quale in orizzontale ovvero dobbiamo prendere atto che ci troviamo di fronte a più in generale cambiamento dei rapporti mondiali
Con la venti nuove potenze sullo scenario economico e politico
Ciò costituisce un'ulteriore sfida che dobbiamo risolvere e dobbiamo anche questa ma dobbiamo vincere
E come
Ritengo solo che ritrovando i nostri valori e ponendoli come punti di riferimento
Possiamo costituire una solida base per un riformismo audace in grado di contrapporsi al variegato blocco conservatore per dare risposta alle istanze e alle esigenze di noi giovani
I fatti una necessità impellente dare risposte credibili a tutti quei giovani che abbracciano ideologismi che dietro il volto di un finto progressismo in realtà sono conservatori e ostacolano lo sviluppo
Combattendo così anche quei movimenti che fanno dell'antipolitica e del nichilismo il loro credo che potrebbe condurre solamente una disgregazione sociale
E bisogna dunque immediatamente partire da una serie di riforme e parlando di giovani intendiamo soprattutto scuola e lavoro ma permettetemi prima di affrontare questi due capitoli
Mi sposare convintamente come giovani riformisti la causa della grande riforma ovvero la riforma costituzionale per una Repubblica presidenziale
Guardiamo ora l'istruzione questo è un vero tallone d'Achille infatti se pensiamo che dopo tredici anni di scuola e cinque anni di università spesso e volentieri non si è ancora pronti al mondo del lavoro
Si capisce subito che siamo di fronte un'istruzione che nozionistica ampiamente retorica e priva di metodo critico ma soprattutto è slegata dalla realtà
Occorrerebbe dunque un alleanza educativa tra mondo produttivo e scuola per costruire insieme progettare insieme il futuro dei giovani e del nostro Paese
Passando invece al mondo del lavoro questo è uno dei temi se non probabilmente il tema di più stretta attualità
Non vi è dubbio che senza lavoro una persona e e tanto di più un giovane non può pianificare di immaginare una progettualità di vita ma quindi aperto il mercato dei lavora i giovani riequilibrando quelle tutele ad oggi troppo incentrate solamente supporti
Noi indichiamo anche vari strumenti questi sono più di carattere economico visto che
Si è già stato ampiamente trattato anche il tema l'articolo diciotto
Il primo incentivare l'assunzione dei giovani e le imprese attraverso una detassazione il secondo sostenendo l'imprenditorialità giovanile sia con finanziamenti a tasso agevolato che con contributi a fondo perduto ma attenzione
Seguendo criteri di mercato quindi non come Venture Capital quindi non dando regalie e aumentando gli sprechi
E infine sarebbe un'ottima idea quelle di una forma di reddito di sostegno ovvero perché un reddito di sostegno per tutti coloro che apro un'attività sia e con questa professionali imprenditoriale per commerciale un insomma un'in premio a chi si impegna
Si dovrà porre però molta attenzione ai giovani del Mezzogiorno il cui aspettative sono frustrate dal dilagare della malavita che frena la libera iniziativa e dal sottosviluppo quanti giovani del sud infatti oggi sono costretti ad emigrare per trovare lavoro
Tenore punto dolente vado a concludere oltre la mancanza di occasioni anche il mancato riconoscimento del merito
L'assenza del merito sta producendo un duplice danno da una parte i giovani in gamba perdono la voglia di impegnarsi consci del fatto che la loro
I loro sforzi potrebbero non essere riconosciuti e dall'altra abbiamo invece che persone spesso non qualificate e non preparate si trovino nelle posizioni apicali
Ed ecco così che molti giovani molti ragazzi abbandonare l'Italia o addirittura non ci credono quante l'università da me neanche prendono in considerazione l'idea di rimanere nel nostro Paese mi dicono no non c'è nulla da fare vado via e né a questi dobbiamo dare una risposta
E quindi dobbiamo dare una risposta prove chi cerca occasioni di lavoro ma in generale cerca occasioni
Detto da quanto emerge e me dice è chiara ed evidente una necessità quella di ridare slancio alla Società ridando slancio ai giovani attraverso il conseguimento di una trilogia
Formazione merito e lavoro concludendo in merito a chi merita
Ringraziamo Michele che a bendato forse
Meglio di tanti illustri ospiti politici navigati l'idea di come la sintesi sia anche
E non dove e e sia anche
Un motivo in più per fornire all'auditorio una motivazione di ascolto di una maggiore attenzione
Io concludo questa nostra giornata di lavori è una giornata
Sarà un po'pesante ma il
Le richieste lei l'elaborazione tematica non è mai come si suol dire una cosa che può essere appresa a cuor leggero che può essere affrontata e circoscrivendo tempi occorre uscendo anche a progettare ogni minima cosa
Io credo che di questa fase di questa prima fase di riflessione e ce ne sei seguiranno altri start-up perché penso che il Comitato il lavoro che il Comitato scientifico ha portato avanti continuerà a proseguire
Credo che sarà integrato dai tanti numerosi e validi contributi che oggi ci si qui ci sono stati e soprattutto come dicevo poc'anzi il nostro Presidente Stefania Craxi
Noi abbiamo intenzione abbiamo a cuore conclusa questa fase della raccolta firme di questo obiettivo raggiunto di portare in giro per l'Italia questo nostro documento estenderlo subito sui territori
E far sì che i cittadini dal basso si riconoscono con le proprie proposte in quest'idea riformista
Un ringrazia ringrazio nuovamente tutti non si è intervenuti e concludo dicendo avanti amici avanti riformisti grazie
Serena