Intervista ad Isabella Rauti sulla sua adesione alla manifestazione a Roma in solidarietà con il popolo tibetano

Radio radicale il Tibet e torce umane in Tibet è una manifestazione di solidarietà con il popolo tibetano convocata a Roma per questo mercoledì due novembre una manifestazione convocata dalla che promossa dalla comunità tibetane Italia che ha visto l'adesione
Dell'intergruppo Tibet della Camera dei deputati e anche di quello della Regione Lazio che ha animato anche dalla consigliera regionale Isabella Rauti che abbiamo in collegamento punto tra l'altro buongiorno a voi voglio però il problema allora il senso di questa iniziativa e l'impegno della Regione Lazio di lei come esponente politica da sempre per il Tibet perché
Qui si rinnova il nostro impegno lei ha già ricordato il nostro intergruppo assolutamente bipartisan preceduto da Rocco Berardo e da medici preceduto noi abbiamo fatto un percorso
E l'incontro di io oggi il sostegno oggi a questo tipo di naturalmente rientra in quel percorso un percorso segnato da
Adesione il sostegno alle iniziative in favore del popolo tibetano a una iniziativa veramente identità interamente dal Consiglio che abbiamo celebrato il dieci marzo
E giorno della ricorrenza del cinquantaduesimo hanno dell'occupazione cinese del Tibet e ancora una mozione bipartisan
Dedicata proprio aree la intanto alla tutela del diritto inviolabile la vita e Arlati richiesta ricercare ogni pratica di aborto portuale selettivo in Cina
E in Tibet e naturalmente direi che grave oggi abbiamo messo insieme un cartello di organismi di associazioni tra cui anche nostro intergruppo né vogliamo richiamare l'attenzione con un sit-in pacifico
Su un dramma che di consumo comandate Yannick il mondo Refah guardare
I veneti mosso il medio di un monaco tibetano è evidentemente il segnale dello stato di condizione
In cui vivono ancora oggi i tibetani che sono privati dei diritti umani fondamentali sono privati
Della la del loro diritto all'autodeterminazione sono privati della loro identità linguistica culturale e direi anche
E comunitaria c'è il loro modo di vivere viene violato dalla da quando c'è stata l'occupazione cinese e questo è un dramma che al quale purtroppo il mondo sembra esserci abituato
Noi vogliamo in modo pacifico richiamare quanto meno l'attenzione internazionale la manifestazione ricorda anche che il Dalai Lama forse l'interlocutore più giusto anche per la Cina anche perché altrimenti il rischio che la situazione difficile in Tibet
Degeneri in violenza come è stato qualche anno fa invece la Cina continua a non considerare il Dalai Lama un interlocutore possibile
Mi guardi mi permetto di dire che la Cina è rimasta l'unica a non voler considerare a ma con un interlocutore perché il la ma è considerato tale
A livello mondiale planetarie globali soltanto la Cina si ottiene
A non considerarlo perché evidentemente considerarlo costringerebbe ad un dialogo che la Cina non vuole aprire il punto è sempre lo stesso
E tra l'altro noi stiamo parlando del di di di forme di suicidio ma dobbiamo anche è inutile ricordare per esempio che qui questo naturalmente attiene anche a una visione eroica diciamo vere della vita che i tibetani hanno Bra io voglio ricordare l'ho fatto anche in quell'incontro che abbiamo realizzato il dieci marzo
La numerose persone che sono detenute nelle carceri con la tra l'altro un'alta percentuale di donne tibetane detenute
Moltissime suore detenute
Quindi è in diciamo rincorso da decenni una strategia di annientamento
Di una comunità di un'intera comunità
Allora io penso che il interlocuzione col Rava è un'interrogazione obbligata e che credo che l'opinione internazionale dovrebbe richiedere e credo anche che il mondo dovrebbe interessanti alla questione
E delle prime qui che non è che non riguarda soltanto i tibetani ma riguarda tutti coloro che hanno a cuore la difesa dei diritti umani un'ultima domanda che faccio sul rischio che la Realpolitik schiacci anche questa lotta di questo popolo perché in cui
Esso stesso momento l'Europa e anche l'Italia in qualche modo sono costrette a rivolgersi alla Cina con il cappello in mano quasi c'è il rischio che poi la grande politica non consideri diritti di di minoranza oggi popoli importanti come quello tibetano
Sì ma io non ho mai pensato che per i popoli per i loro diritti contro di noi i mercati e le banche io ho sempre pensato che per i popoli
E contro le loro tradizioni loro radice delle culture locali le le identità che è questo il patrimonio che noi dobbiamo difendere la buona politica e il piano internazionale deve seguire questo binario
Che oggi la crisi globale costringe a lei faceva usiamo la metafora del cappello io direi a forme di dipendenza questo non non dobbiamo mettere sul tavolo mai
Come con una posta in gioco la difesa fondamentale dei diritti umani
Quindi occuparci i dei diritti dei liberali significa oggi scegliere un fronte dimenticato per ribadire la centralità dei diritti umani la politica non può occuparsi
Chi altro e non occuparci dei diritti umani Grazia Isabella Rauti buon lavoro grazie a voi poi lavora presso grazie