Presentazione del Rapporto annuale ISTAT sulla situazione del Paese

Prego
Signor presidente la Repubblica signor ministro la funzione pubblica signor sottosegretario alla Presidenza del Consiglio autorità signore e signori
La Camera dei deputati e lieta di ospitare per il terzo anno consecutivo la presentazione del Rapporto Istat
L'apporto che costituisce sempre un autorevole occasione per fare il punto
Sull'andamento dell'economia e della società italiana in un momento particolarmente delicato per tutta l'economia globalizzata
In primo luogo mi sia però consentito
Sottolineare l'impegno profuso dall'Istat per svolgere al meglio le sue funzioni istituzionali
A dimostrazione che la disponibilità di dati statistici accurati costantemente aggiornati
Rappresenta il presupposto imprescindibile per ogni Paese che voglia avere piena consapevolezza del suo stato e delle tendenze in atto
A riguardo non è certo casuale che le istituzioni europee negli ultimi negli ultimi anni abbiano costantemente insistito sull'necessità di rafforzare
I requisiti dell'affidabilità della indipendenza e dell'autorevolezza degli istituti di statistica
A tal punto che presto sarà adottata a livello comunitario un'apposita disciplina legislativa nell'ambito di un nuovo sistema di governance economica
Sulla scia di tale indirizzo il rapporto dell'Istat noi d'Italia
Ci offre oggi un quadro oggettivo ed articolato che fa capire come
Per governare un sistema complesso quale l'Italia e per affrontare e risolvere i suoi problemi strutturali
Non siano di aiuto forme banalizzazioni né semplificazioni eccessive
Si deve infatti accuratamente evitare di Rita di innescare nell'opinione pubblica reazioni emotive o di alimentare aspettative inevitabilmente destinate ad essere frustrate
Al contrario sempre più urgente elaborare sulla base di conoscenza e neutre puntuali strategie interne e di riforma modellati in modo tale da rispondere pienamente qui nel tempo agli interessi generali della collettività
A tale proposito dalla lettura degli indicatori elaborati dall'Istat
Colpiscono in particolare
I dati che si riferiscono agli andamenti demografici e all'invecchiamento della popolazione
Costituisce ormai una costante degli ultimi decenni la riduzione della quota di popolazione in età giovanile e ciò è dovuto per un verso ad un fattore positivo qual è la crescita della durata media della vita per i progressi compiuti nel campo socio sanitario
E per l'altro verso ad un dato negativo qual è il ridotto tasso di natalità molto al di sotto del cosiddetto livello di sostituzione
Gli indici di vecchiaia del nostro Paese all'incirca una volta e mezzo quello dell'Unione europea e dunque un'evidente ostacola la capacità di rinnovamento e alle spinte dinamiche che pure sono presenti all'interno della nostra società
I giovani italiani versano da troppi anni in una condizione di crescente difficoltà nella realizzazione personale nella capacità di rendersi autonomi economicamente e socialmente
Ciò determina una sorta di stallo esistenziale in cui loro stessi prolungando le è stato adolescenziale ben oltre i limiti accettabili
Assai preoccupanti specie se li confrontiamo con quelli degli altri Paesi europei sui dati relativi alla quota di giovani pari al diciannove virgola due per cento che con riferimento all'anno due mila nove hanno interrotto prematuramente gli studi
Questo dato evidenzia un aumento fortemente differenziato tra le diverse aree del Paese essendo soprattutto elevato il tasso di abbandono delle ragioni del Mezzogiorno il ventitré per cento dei giovani meridionali non proseguono gli studi contro il sedici virgola cinque dei coetanei del Centro-Nord
In tal modo si innesca una spirale negativa per cui le possibilità di impiego dei giovani del sud
Risultano ridotte oltre che per la fragilità del tessuto produttivo di quella parte del Paese anche per le minori conoscenze di chi aspira ad una occupazione
Difficoltà di analogo tenore se non addirittura accentuata si registrano per quanto concerne anche il ritardo del nostro Paese relativamente alla percentuale dei giovani solo il diciannove per cento
Che conseguono un titolo di studio universitario
Colpisce che mentre quasi la metà dei Paesi dell'Unione europea ha già raggiunto il target fissato nella Strategia Europa due mila venti
Target rappresentato dal quaranta per cento dei laureati in Italia i giovani sembrano aver maturato una crescente sfiducia nell'istruzione secondaria superiore nella formazione universitaria
Quali strumenti che contribuiscono al raggiungimento di una piena realizzazione professionale
Mi limito a citare questi pochi ma significativi dati per sottolineare che se i giovani non investono più nel proprio futuro ma tendono passivamente che qualcuno risolto a loro condizioni in attività
Si crea un corto circuito permanente nel rapporto istruzione e lavoro da cui nel medio periodo discenderanno squilibrio non solo per la tenuta del nostro sistema pensionistico che ha bisogno di una nuova linfa lavorativa perché adatti garantire adeguati standard di prestazioni ma soprattutto per le prospettive del nostro sistema produttivo e tecnologico che già sconta la mancanza di sufficienti investimenti finanziari in settori strategici quali la ricerca l'innovazione la conoscenza
In questo quadro continuano a pesare i nostri ritardi storici rappresentati soprattutto dall'incapacità di selezionare adeguatamente
Nel rigoroso rispetto dei vincoli di bilancio quegli interventi pubblici da destinare alla soluzione di quei nodi strutturali che impediscono di raggiungere una crescita più consistente di equilibrata nell'interesse delle future generazioni
Dispiace constatare come sistema Paese non riesca ancora compiere uno sforzo risolutivo per dare concretezza a quel concetto di sviluppo sostenibile vive che va inteso in primo luogo quale complesso di risorse economiche sociali ed ambientali che ogni generazione trasferisce a quelli successive
Ovviamente non è questa la sede per indicare quali nodi strutturali debbano essere sciolti tramite quali riforme
Ma incerto che la conoscenza dei dati fattuali e delle tendenze in atto conoscenza appunto puntualmente garantite dall'Istat è uno strumento essenziale per il legislatore grazie ed ora la parola al presidente Giovannini
Signor Presidente della Repubblica signor Presidente della Camera dei deputati rappresentanti del Governo autorità signore e signori
Quest'anno vitale a celebrare il centocinquantesimo anniversario della sua unità e l'Istituto Nazionale di Statistica si accinge a condurre il quindicesimo censimento generale della popolazione
L'evidente legame tra i due eventi dimostra una volta di più come la statistica abbia accompagnato fin dall'inizio la storia del nostro Paese e la compagni tuttora
Nel due mila dieci l'Istat il sistema statistico nazionale hanno accresciuto la loro attività e la diffusione dell'informazione statistica con lusinghieri risultati
L'importanza della sei stico ufficiale è stata ulteriormente
Accresciuta dagli accordi sul nuovo sistema di governance economica dell'Unione europea e dall'avvio della strategia Europa venti venti
Per garantire l'attendibilità dei dati e l'indipendenza di chi li produce si impone un deciso potenziamento degli istituti nazionali di statistica
In questa direzione dalla recente comunicazione della Commissione europea rafforzamento della gestione della qualità delle statistiche europee
Vorrei cogliere questa opportunità per ringraziare il Presidente della Camera Pier ospitare ancora quest'anno
Il rapporto annuale la presentazione del Rapporto annuale e il Presidente del Senato che ha inviato un cortese saluto in questa occasione
Nel corso del due mila dieci l'economia mondiale ha segnato una marcata ripresa con un'espansione del cinque per cento del prodotto interno lordo misurato a parità di potere d'acquisto nell'Unione europea la fase di ripresa è stata discontinua e disomogenea
La dinamica dell'attività economica si è rafforzata tante prima metà del due mila dieci per poi decelerare nella seconda nel primo trimestre di quest'anno espansione del prodotto è tornata su ritmi elevati grazie soprattutto ai buoni risultati di Francia e Germania
Nel decennio due mila uno due mila dieci l'Italia ha realizzato la peggiore performances produttiva tra tutti i Paesi dell'Unione europea
Durante la crisi del due mila nove Italia e Germania hanno subito la maggiore caduta del prodotto tra i grandi Paesi ma mentre l'economia tedesca recuperato già gran parte del reddito perduto l'Italia presenta ancora un forte divario rispetto ai livelli pre-crisi
Dopo la ripresa avviata Mita due mila nove il ritmo di crescita congiunturale del PD italiano si marcatamente indebolito a partire dall'autunno due mila dieci
D'altra parte
Indicatori dell'esportazione degli ordinativi del fatturato industriale pubblicati venerdì scorso forniscono segnali fortemente positivi soprattutto grazie all'aumento della domanda proveniente dai Paesi esterni all'Unione europea
E soddisfacente dinamica del prodotto e risultato di una debolezza sia della domanda interna sia di quella estera nette l'andamento dei consumi delle famiglie è stato condizionato dal calo del potere d'acquisto investimenti hanno segnato un recupero ampio seppur parziale
Trainato dalla componente di macchinari e delle attrezzature
è proseguita la contrazione degli investimenti in costruzioni
La dinamica degli scambi con l'estero ha pesato negativamente sulla crescita anche nel due mila dieci
In particolare alle importazioni hanno sottratto all'offerta italiana quote crescenti della domanda interna senza che ciò avvenisse compensato da un'analoga capacità di ampliamento delle quote di mercato per i beni e servizi italiani venduti all'estero
I dati relativi ai primi mesi del due mila undici mostrano segnali positivi nel primo trimestre il valore delle esportazioni aumentato in termini tendenziali del diciotto virgola quattro per cento attestandosi su valori vicini massimi pre-crisi
La recente fase di recupero dell'attività produttiva l'input di lavoro ha continuato a diminuire ma con un ritmo in progressiva attenuazione sino a mostrare un primo segnale di inversione di tendenza all'inizio del due mila undici
Dopo la forte caduta del biennio due mila otto due mila nove tali andamenti hanno determinato un recupero ciclico della produttività ma il livello del valore aggiunto per unità di pronto di lavoro è tornato solamente ai livelli del due mila
Nella media dell'anno le retribuzioni reali sono aumentate
Ma tale tendenza si è invertita nei mesi più recenti a causa della progressiva accelerazione dei prezzi al consumo che ha portato il tasso di inflazione all'uno virgola
Nove per cento a dicembre due mila dieci e al due virgola sei per cento nel mese scorso
Le caratteristiche dell'attuale episodi inflazionistico con aumenti concentrati nei prodotti energetici e alimentari
Hanno accentuato gli incrementi dei prezzi per i prodotti soggetti ad acquisti frequenti da parte delle famiglie saliti del tre virgola tre per cento in aprile
La componente di fondo dell'inflazione ha registrato invece una risalita molto contenuta dall'uno virgola quattro per cento di dicembre all'uno virgola otto per cento di aprile
Nel sito nelle settimane scorse i prezzi delle materie prime hanno mostrato segni di cedimento rispetto ai livelli raggiunti all'inizio dell'anno
Anche se è presumibile che lo sviluppo dei Paesi emergenti continuerà nel futuro esercitare una forte pressione sulla domanda di prodotti energetici e alimentari
Spingendo al rialzo le quotazioni
Per il complesso dell'economia europea
L'eredità più pesante della crisi è rappresentata dal deterioramento dei conti pubblici
Novanta nonostante l'impatto combinato di una caduta più importante del prodotto
E di oneri più elevati sullo stock di debito l'Italia è riuscita a contenere nell'ultimo triennio l'aumento del rapporto tra debito e PIL a poco più di quindici punti percentuali contro circa diciotto punti di crescita in Francia e Germania ventiquattro in Spagna e oltre trentacinque nel Regno Unito
Nel nostro Paese la politica di bilancio non ha dovuto effettuare interventi per salvaguardare il sistema finanziario e ha fatto un uso molto parsimonioso delle risorse disponibili
Concentrando le azioni di contrasto alla crisi sulla tutela degli occupati con contratti Standard
Nel due mila dieci il rapporto deficit PIL passato in Italia dal cinque virgola tre al quattro virgola cinque per cento
Il miglioramento dovuto agli interventi di contenimento della spesa la cui incidenza sul PIL diminuita di oltre un punto percentuale a fronte di una più moderata contrazione della quota delle entrate
La pressione fiscale è scesa così al quarantadue virgola sei per cento zero virgola cinque punti in meno rispetto al valore rilevato l'anno precedente su quale aveva pesato significativamente il rientro dei capitali dall'estero
Recupero ciclico registrato nel due mila dieci è stato generalizzato con la sola eccezione del comparto delle costruzioni la domanda estera è stato il principale fattore di traino della ripresa del manifatturiero il valore aggiunto i servizi di mercato è cresciuto
Recuperando però
Meno della metà della contrazione del due mila nove
La recessione ha influenzato più la mortalità che la nave
La natalità delle imprese nel due mila nove il numero di cessazione aumentato del sei virgola sei per cento rispetto al due mila otto
Portando al ventuno virgola nove per cento la crescita rispetto al due mila sette
Considerando le imprese sempre attive nel quinquennio due mila quattro due mila nove un quarto delle unità aumentato l'occupazione poco meno di un quinto soprattutto grandi imprese la ridotta
Il risultato complessivo di uno spostamento di impresa verso classi dimensionali inferiori
La riduzione dell'occupazione è stata determinata più dalla caduta del tasso di entrata degli addetti che da un momento di quello di uscita
Molte delle imprese sempre attiva e dal due mila sette due mila nove hanno sperimentato forte riduzione di far del fatturato del valore aggiunto e soprattutto del margine operativo lordo
Ne è derivata una diminuzione della redditività più ampio per le imprese di maggiori dimensioni per le produzioni manifatturiere dell'offerta specializzata soprattutto meccanica
Che per quelle tradizionali il peggioramento della produttività del lavoro è stato più accentuato per le grandi imprese e per quelle manifatturiere mentre le imprese più piccole hanno fatto segnare un calo più marcato della competitività di costo
Nel due mila dieci gli scambi commerciali con l'estero sono ripresi a ritmi elevati ciò ha determinato un aumento sostanziale del disavanzo commerciale che ha superato i ventinove miliardi di euro mentre era di tredici miliardi nel due mila otto
L'evoluzione recente degli scambi con l'estero mette in luce un allarmante aumento del grado di bere di penetrazione dell'importazione di prodotti trasformati manufatti sul mercato interno
Nonostante la ripresa più della metà delle imprese manifatturiere esportatrici non ancora non aveva ancora Richter cooperato i livelli di vendite all'estero registrati alla vigilia della recessione
Per le piccole e medie imprese recupero si manifesta soprattutto per l'export diretto verso i Paesi europei mentre quelle di grandi dimensioni appaiono in ritardo
Per le vendite verso i Paesi extra UE
Emerge una convergenza di tutte le classi dimensionali verso un recupero completo
Sono soprattutto le imprese impegnate in interventi di miglioramento e adattamento dei processi in cambiamenti organizzativi e inondazione di marketing a mostrare maggiore segnali di recupero soprattutto verso nord l'area extra UE
Se poi si guarda l'attività estera delle multinazionali
Italiane emerge un discreto dinamismo particolarmente significativo e che le scelte programmate delle multinazionali italiane per il periodo due mila dieci due mila undici
Preveda no inoltre sessanta per cento dei casi un ampliamento della produzione sia in Italia sia all'estero
Programmi di riduzione del livello di attività sono invece previsti da oltre un quarto dei gruppi multinazionali
Tra il due mila otto il due mila dieci il numero di occupati è diminuito di cinquecentotrentadue mila unità in più della metà dei casi si tratta di persone residenti nel Mezzogiorno così che in quest'area l'occupazione tornata sui livelli dell'inizio del decennio
Con la recessione circa metà della crescita osservata tra due mila due mila otto per l'occupazione maschile è andata persa
I giovani sono stati più colpiti dalla recessione con una perdita di quattrocentottantadue mila unità nel biennio due mila nove due mila dieci nell'anno passato era occupato circa un giovane su due nel nord e meno di tre su dieci nel Mezzogiorno
Sul piano congiunturale l'occupazione ha continuato ridursi fino all'autunno del due mila dieci per consegnare un primo recupero in febbraio e marzo di quest'anno
In particolare
Emerso a partire dall'autunno un aumento dell'occupazione a orario ridotto e negli ultimi mesi di quella termine
L'incremento del part-time esclusivamente concentrato nella componente involontaria riguarda soprattutto il commercio la ristorazione i servizi alle famiglie e alle persone
La crescita del lavoro a termine interessato l'industria in senso stretto il commercio la ristorazione
Evidentemente
A fronte di un recupero ancora incerto dell'attività economica la riattivazione della domanda di lavoro si è incanalata soprattutto verso assunzioni con contratti flessibili
Nell'ultimo biennio sono aumentate la disoccupazione e l'inattività
Dal due mila otto due mila dieci il tasso di disoccupazione è passato dal sei virgola sette all'otto virgola quattro per cento restando significativamente al di sotto di quello europeo anche grazie al ricorso alla CIG
Incidenze lo scoraggiamento e più che doppio di quella registrata nell'Unione europea
Nonostante l'aumento assoluto dell'occupazione straniera il relativo tasso di disoccupazione si è ridotto di occupazione si è ridotto in misura più che doppia rispetto a quello degli italiani
Gran parte del calo dell'occupazione italiano ha riguardato le professioni qualificate e tecniche la crescita dell'occupazione straniera ha interessato in più della metà dei casi le professioni non qualificate
Come già sottolineato la caduta dell'occupazione è stata particolarmente significativa tra i giovani nella quasi totalità dei casi si tratta di persone che vivono in famiglia con i propri genitori
Neanche l'istruzione più elevata protetto giovani dagli effetti della recessione per i quali si è ridotta anche la possibilità di passare da un lavoro atipico a uno Standard
Di conseguenza la quota di giovani occupati con contratti a tempo determinato collaborazioni e ora del trenta virgola otto per cento si tratta di più di un milione di persone
Nel due mila dieci è anche aumentato il numero dei giovani tra quindici e ventinove anni fuori dal circuito formativo e lavorativo i cosiddetti inerente
Si tratta di due virgola uno milioni di unità centotrentaquattro mila in più dell'anno precedente
La maggioranza dei netta rilevati nel due mila dieci è stata tale anche in almeno due dei tre anni precedenti dato questo che segnala una preoccupante persistenza in questa condizione di esclusione
In maschi vivono nell'ottantasette virgola cinque per cento dei casi nella famiglia di origine mentre per le giovani ciò avviene solo nel cinquantasei per cento dei casi
Poco più della metà dei netto che vive con i genitori proviene dalla classe operaia a fronte di percentuali del trenta per cento dagli studenti e del quarantadue per cento tra gli occupati
Nel corso del due mila dieci a fronte della stabilità dell'occupazione femminile è peggiorata la qualità del lavoro delle donne
è diminuita infatti l'occupazione qualificata tecnica operaia e documentata quella bassa specializzazione dalle collaboratrici domestiche alle dette ai call center
Il quaranta per cento delle laureate ha un lavoro che richiede una qualifica più bassa rispetto al titolo di studio posseduti
Il tasso di occupazione del dottor delle donne italiane già inferiore alla media europea tra quelle senza figli e ancora più contenuto per le madri
Segno che i percorsi lavorativi delle donne soprattutto quelli delle giovani generazioni sono segnati dalla difficoltà di conciliare l'attività lavorativa con l'impegno familiare
Non a caso più di un quinto delle donne con meno di sessantacinque anni occupate o che sono state tale in passato dichiara di aver interrotto l'attività lavorativa nel corso della vita
A seguito del matrimonio di una gravidanza o per altri motivi familiari
Per le donne che hanno avuto figli la quota sale al trenta per cento
Inoltre la metà dei casi interrompere il percorso lavorativo in occasione di una gravidanza nome il risultato di una libera scelta
Sono circa ottocento mila le donne che nel corso della loro vita sono state licenziate o messi in condizione di lasciare il lavoro perché in gravidanza che solamente quattro su dieci hanno poi ripreso il percorso lavorativo
In un Paese in cui le politiche di conciliazione lavoro famiglia non hanno ancora realizzato la flessibilità organizzativa caratteristica di altri Paesi europei
Alle difficoltà che le donne incontrano il mercato del lavoro si associa lo squilibrio nella distribuzione dei carichi di lavoro complessivi
Per far fronte alla difficoltà di conciliare lavoro e la famiglia de lavoratrici riducono il tempo dedicato al lavoro familiare operando né una redistribuzione interna diminuendo cioè l'impegno nei servizi domestici e dedicando più tempo i figli
La stazionarietà dell'indicatore di deprivazione materiale e la leggera ripresa dei consumi si associano a una diminuzione della propensione al risparmio
Che si attesta per le sole famiglie consumatrici al nove virgola uno per cento il valore più basso dal mille novecentonovanta
Io credo che
Il reddito delle famiglie è stato sostenuto dalla redistribuzione operata dal settore pubblico
Nel due mila dieci il quindici virgola sette per cento delle famiglie ha presentato tre o più sintomi di deprivazione si tratta di oltre nove milioni di persone
I profili familiare territoriali che caratterizzano queste famiglie sono del tutto simili a quelli rilevati negli anni precedenti famiglie numerose compio più figli abitazione in affitto residenza nel Mezzogiorno
La condizione di deprivazione materiale aumentata per le famiglie in cui la perdita di occupazione ha riguardato la persona di riferimento o il part time
Inoltre e cresciuto la quota di famiglie costrette a contrarre debiti o a fare ricorso alle proprie risorse patrimoniali
Anche nel due mila dieci due morti tre attori sociali hanno fatto sì che la deprivazione delle famiglie non aumentasse la cassa integrazione che ha protetto gli adulti capifamiglia che la famiglia stessa che ha protetto i figli che hanno perso il lavoro
In questo contesto le donne continuano a essere un pilastro fondamentale del sistema italiano di welfare facendosi spesso carico di compiti altrove svolti dalle strutture pubbliche
Al di là delle difficoltà verificatesi nel periodo della recessione però la rete di aiuto informale mostra segnare di sofferenza di natura strutturale
Negli ultimi venticinque anni a fronte di un aumento della quota di popolazione che presta aiuto ad altre famiglie si assiste a una diminuzione delle famiglie aiutate in particolare di quelle composte da anziani
In tale periodo è aumentata l'età media di chi presta aiuto mentre si è ridotto il numero medio di ore che viene dedicato a questa attività
Crescono gli aiuti rivolti alle famiglie con almeno un minore di quattordici anni e madre occupata diminuiscono quelli rivolti alle famiglie con ultra ottantenni
Se il Nord Est spicca per una rete di aiuto informale più difficile diffusa e attiva il Mezzogiorno appare particolarmente penalizzato da una rete più esigua pur a fronte di bisogni maggiori
Nel corso del tempo e poi rammentata in misura considerevole la quota di popolazione anziana c'è anche lamentato la percentuale di chi un anziano si attiva all'interno delle reti di aiuto informale
D'altra parte l'aumento degli ultra ottantenni con nuovi bisogni di assistenza la riduzione del numero di componenti della famiglia e la maggiore età ti citazione delle donne al mercato del lavoro fanno sì che la rete di parentela sia diventata sempre più stretta e lunga
Ogni potenziale fornitore di assistenza cioè almeno persone con cui condividere l'aiuto nella rete di parentela non ho tempo da dedicare agli altri e il maggior numero di persone bisognose di aiuto per un periodo più lungo dell'esistenza
Nel due mila nove gli aiuti pubblici privati e informali forniti esclusivamente per la cura e l'assistenza raggiungono il trentasei di costrette per cento delle famiglie con almeno un minore di quattordici anni una quota è un deciso aumento rispetto al mille novecentonovantotto
L'aumento è più importante nelle famiglie con madri che lavorano e per le madre me le madri sole occupate
Del resto rispetto al potenziale bacino di utenza degli asili nido la quota di domanda soddisfatta è ancora molto limitata
Oltre agli aiuti per la cura ed assistenza il dodici per cento delle famiglie con bambini riceve aiuti di tipo economico con un significativo aumento rispetto al mille novecentonovantotto
Per il bisogno di assistenza oltre il bambino in via un numero elevato di persone gravemente o parzialmente limitate nell'autonomia personale che non sono raggiunte da alcun tipo di aiuto e non sono adeguatamente sostenuta in casa
In questo quadro un'eventuale riduzione della spesa sociale metterebbe seriamente a repentaglio la situazione di queste persone si tratta di circa settecento mila famiglie
Se a queste situazioni a rischio si aggiungono i più circa due milioni di individui soprattutto anziani
Che presentano limitazione dell'autonomia personale e che pur vivendo solo e con altre persone con problemi di salute non sono raggiunti da alcun tipo di aiuto evidente come gli anziani potrebbero in futuro diventare uno dei soggetti sociali più vulnerabili
Nel quadro appena delineato la forte sperequazione territoriale dell'offerta di intervento di servizi sociali da parte dei Comuni costituisce un elemento di particolare criticità
I cittadini che risiedono a sud ricevono dei Comuni circa un terzo delle risorse erogate nel nord est sotto forma di interventi e servizi sociali
Nel corso del due mila nove in presenza di una riduzione del due virgola quattro per cento delle spese complessivi
Si nota una cerca una certa ricomposizione del bilancio dei comuni i quali hanno ridotto le spese generali per l'Amministrazione aumentando la quota che va alle attività socio assistenziali
Le difficoltà finanziarie di molti Comuni diventeranno più evidente a partire dal due mila undici quando la riduzione delle entrate da trasferimenti statali e i vincoli del patto di stabilità interno di obbligheranno a contenere le spese in modo ancor più significativo
Inoltre la prima fase del federalismo municipale prevista dal due mila dodici due mila tredici dovrebbe procedere alla soppressione di alcuni trasferimenti ai Comuni a fronte della devoluzione di tributi
Nel Mezzogiorno dove welfare locale risulta finanziato in misura maggiore dei trasferimenti statali le modifiche prefigurate in assenza di interventi perequativi potrebbero tradursi in un contenimento delle risorse impiegate nel settore dell'assistenza sociale
Infine
La strategia Europa venti venti sostituisce quello di Lisbona nel delineare le grandi direttrici politiche per stimolare lo sviluppo sostenibile e l'occupazione
Gli ambiti sui quali la strategia fissa i propri obiettivi da raggiungere nel due mila venti sono cinque
Aumento dell'innovazione miglioramento del capitale umano aumento dell'occupazione riduzione della povertà e delle spinte dell'esclusione sociale miglioramento dell'efficienza energetica e delle condizioni ambientali
La media europea del rapporto tra spesa in ricerca e sviluppo il PIL e attualmente poco sotto il due per cento l'Italia si attesta all'uno virgola ventitré per cento
La distanza all'obiettivo europeo appare difficilmente colmabile sulla base delle tendenze storicamente osservante a meno di forti cambiamenti nei comportamenti dell'impresa
Infatti insoddisfacente risultato italiano risente in gran parte della frammentazione del sistema produttivo e della sfavorevole specializzazione settoriale
Se l'Italia avesse un modello di tipo tedesco a parità di comportamento delle singole imprese la spesa di questi ultimi al rapporto al PIL risulterebbe superiore di oltre due volte e mezzo il livello effettivo
Il che renderebbe l'obiettivo europeo non impossibile da raggiungere
Integrando l'analisi basata su questo indicatore con quella che utilizza il concetto di imprese I Croff cioè quelle che
Presenta un aumento occupazionale di oltre il venti per cento per tre anni consecutivi
Si nota come l'Italia aveva nel due mila otto una quota di questo unità pari al tre virgola sette per cento
In questo caso erano Calabria Lazio e Campania a mostrare l'incidenza più elevata vicino al sei per cento segnare questo di vitalità di aree territoriali spesso considerate meno adatte allo sviluppo dell'imprenditorialità
Ho notato come l'ottimo risultato conseguito da iniziative per l'incameramento che dal due mila dieci hanno portato l'Italia I vertici del la graduatoria europea
Nel due mila nove più di un terzo dei Paesi dell'Unione europea aveva già raggiunto la quota del quaranta per cento di trenta trentaquattrenne in possesso di un'istruzione terziaria
L'Italia presenta invece un valore molto basso di questo indicatore
Grazie all'introduzione di nuovi cicli universitari negli ultimi anni la quota di laureati mostra una contenuta crescita ma questo non ha chiuso nel forte divario territoriale esistente a sfavore del Mezzogiorno
Non è quello di genere questa volta a favore delle donne
Peraltro le tendenze più recenti indicano un affievolimento sia della domanda potenziale di istruzione terziaria
Sia di quella effettiva con una continua riduzione dopo il picco dell'anno accademico due mila due due mila tre delle immatricolazioni universitarie rispetto alla popolazione diplomatico
Il fenomeno degli abbandoni scolastici prematuri riguarda tutti i Paesi dell'Unione europea e colpisce più la popolazione maschile che quella femminile
Otto Paesi sono però già al di sotto del traguardo del dieci per cento fissato per il due mila venti e per altri tredici l'incidenza inferiore al quindici per cento
Il nostro Paese mostra un graduale miglioramento il quale ha portato nel due mila nove l'indicatore al diciannove virgola due per cento un livello però ancora doppio di quell'obiettivo
Si tratta di circa ottocento mila persone tra i diciotto e ventiquattro anni per il sessanta per cento maschi
Per i giovani stranieri il tasso di abbandono e del quarantatré virgola otto per cento a fronte di un valore del sedici virgola quattro per cento dei coetanei italiani
Anche tale fenomeno presenta una forte incidenza nel Mezzogiorno dove però nell'ultimo quinquennio si è ridotto più rapidamente che altrove
Se il traguardo di Europa venti venti per l'occupazione dei venti sessantaquattro anni è fissato al settantacinque per cento la media attuale e pari al sessantotto virgola sei per cento con forti differenze tra uomini e donne
L'Italia è agli ultimi posti della classifica ed è anche uno dei Paesi con i più rilevanti divari di genere divari significativi si riscontrano anche a livello territoriale
Purtroppo il biennio due mila nove due mila dieci ha completamente annullato l'aumento di uno virgola quattro punti del tasso di occupazione ottenuto nel triennio nel triennio precedente
A fronte dell'obiettivo dell'uscita di venti milioni di persone del rischio di povertà o esclusione attualmente gli europei che vivono in famiglie in tali condizioni sono centoquattordici milioni
Quindici milioni solo in Italia
Il Mezzogiorno e la zona del Paese con i più elevati tassi di povertà o esclusione mentre il Nord Est e Lare meno esposte
Il Programma nazionale di riforma italiano indica l'ambizioso obiettivo di uscita dalla condizione di povertà o esclusione sociale di due virgola due milioni di persone in nove anni il valore più alto in termini assoluti tra i Paesi dell'Unione
L'Italia quasi un quinto delle famiglie a rischio di povertà una quota di due punti più elevata di quella media europea
Dal due mila cinque due mila nove nonostante la crisi economica la quota di famiglia in tale condizione è rimasta stabile situazione confermata anche dagli altri indicatori di povertà disponibili per l'Italia
La quota di famiglie con grave di privazione e invece inferiore alla media europea anche se ha mostrato un aumento tra due mila cinque due mila nove in controtendenza rispetto a quanto avvenuto nel resto d'Europa
Infine
Circa il nove per cento delle famiglie italiane presenta un'intensità lavorativa molto bassa un valore simile a quello registrato a livello europeo
Anche in termini dinamici ritarda mostra una tendenza alla riduzione analoga a quella dell'Unione
Per accrescere la sostenibilità ambientale del sistema socio economico sono stati fissati tre obiettivi in termini di emissione di gas serra energia da fonti rinnovabili intensità energetica
Nell'ultimo decennio la dinamica dell'emissione dei Paesi europei è stata pendenti tendenzialmente decrescente
L'Italia ha migliorato le sue performances nell'ultimo quinquennio
Su tale risultato pesa indubbiamente la fase recessiva nel miglioramento osservato è dipeso anche da mutamenti nella composizione interna della struttura produttiva nell'intensità dimissione da usi energetici e nell'intensità energetica della produzione
Per ciò che concerne consumi di energia da fonti rinnovabili l'Italia è uno dei Paesi dell'Unione che partono da un livello molto basso sei virgola otto per cento e si è dato un obiettivo ambizioso cioè raggiungere nel due mila venti una percentuale del diciassette per cento
Tenendo presente che sette Paesi con le migliori performances nel periodo due mila sei due mila otto sono riusciti aumentare l'incidenza di due punti e che anche Francia Germania Regno Unito hanno programmato un raddoppio della quota di energie rinnovabili
Appare evidente la necessità di politiche volte a procedere con grande celerità su questa strada
Infine
L'Italia ha registrato nel due mila otto un miglioramento della performances energetica del cinque virgola quattro per cento rispetto al mille novecentonovanta
Anche sul fronte dell'intensità d'uso finale dei prodotti energetici per unità di valore aggiunto si registra un risultato positivo
In particolare la riduzione collegata a partire dal mille novecentonovantasei allo spostamento della produzione verso settori a più bassa intensità energetica
La riduzione del venti per cento entro il due mila venti resta comunque un obiettivo per il cui raggiungimento e necessario accelerare la transizione in atto
In conclusione
Il Rapporto di quest'anno mostra che l'Italia ha pagato a causa della recessione un prezzo elevato in termini di produzione e di occupazione ma neanche limitato l'impatto sociale evitato crisi sistemiche analoghe a quelle di altri Paesi
La ricchezza di cui dispongono le famiglie un tessuto produttivo robusto e flessibile
L'ampio ricorso alla cassa integrazione
Enrico il rigore nella gestione del bilancio pubblico le reti di aiuto informale sono gli elementi che spiegano perché la caduta del Red io ho prodotto la più forte tra i grandi Paesi industrializzati non si è trasformata in una crisi sociale di ampie dimensioni
Tuttavia il sistema Italia appare vulnerabile e più vulnerabile di qualche anno fa per fronteggiare le recenti difficoltà infatti l'economia la società italiana hanno eroso molte delle riserve disponibili
Durante la recessione le imprese hanno cercato di rinnovarsi sul piano tecnologico e organizzativo conservando gran parte del capitale umano disponibile fosse in attesa di tempi migliori
D'altra parte emergono chiari segnale di ricomposizione interna del sistema delle imprese con segmenti vincenti in forte ripresa e altri che stentano a recuperare
Si tratta in particolare delle grandi imprese e di quelle che operano nei settori sui quali l'offerta straniera sta guadagnando quote di mercato interno
L'inflazione pur moderata è in ripresa
E la produttività del lavoro è ancora ferma sui livelli del due mila
Ritrovato dinamismo di importanti segmenti della manifattura la vulnerabilità di vari comparti nell'industria la troppo lenta evoluzione dei servizi di mercato l'elusione del risparmio delle famiglie fanno emergere una prima conclusione
Il tasso di crescita dell'economia italiana e del tutto insoddisfacente e anche segnali di recupero congiunturale dei livelli di attività e della domanda di lavoro non sempre hanno sufficientemente forti e diffusi per riassorbire in breve la disoccupazione di inattività
Rilanciando redditi ai consumi
La seconda conclusione riguarda la maggiore vulnerabilità delle persone delle famiglie se la disoccupazione cresciuta relativamente meno che negli altri Paesi con la recessione si sono perse quasi novecento mila unità di lavoro a tempo pieno e documentata l'area dell'inattività
L'occupazione sta ora crescendo prevalentemente nel servizio è più basso contenuto professionale a fronte della riduzione del numero delle posizioni più qualificate
Ciò implica a parità di altre condizioni un sotto utilizzo del capitale umano guadagni più bassi minore prospettive di sviluppo
I giovani hanno pagato in misura più elevata la crisi con prospettive sempre più incerta di rientro sul mercato del lavoro le quali ha un piano ulteriormente il divario tra le loro aspirazioni testimoniate da un più alto livello di istruzione e le opportunità
Una quota sempre più alta di giovani scivola non solo nel Mezzogiorno verso l'inattività prolungata vissuta il più delle volte nella famiglia di origine
Perverso bassi livelli di integrazione sociale tendenza rilevata soprattutto per le persone appartenenti alle classi sociali meno agiate
Oltre il quaranta per cento dei giovani stranieri abbandona prematuramente la scuola alimentando un'area di emarginazione i cui costi non tarderanno diventare evidenti
Le donne vivono una inaccettabile esclusione dal mercato del lavoro
Per di più il carico di lavoro familiare di cura gravante su di loro rende più vulnerabile un sistema di welfare familiare già debole nel quale essi hanno cercato di supplire alle carenze del sistema pubblico
Peraltro le donne sono ancora troppo spesso costrette a uscire dal mercato del lavoro in occasione della nascita dei figli
Ad essere investiti da una vulnerabilità crescente insieme i giovani e le donne sono gli anziani
Povertà di deprivazione riguardano spesso le famiglie di ultrasessantacinquenni inoltre
Molti anziani con gravi limitazioni non sono aiutati nel dalle reti informali né da servizi a pagamento né dalle strutture pubbliche
La carenza di queste ultime produce così non solo un costo aggiuntivo per le famiglie ma rischia di mettere in concorrenza la cura dei bambini con l'assistenza degli anziani i cui bisogni crescono con l'allungarsi della vite
Necessari interventi volti al controllo della finanza pubblica non devono andare a discapito della capacità dei Comuni di svolge interventi socio assistenziali
Aggiungendo sia le tendenze ora ricordate per le reti informali di aiuto ciò ridurrebbe la capacità di fronteggiare le nuove vulnerabilità sociale
Il rischio più elevato nel Mezzogiorno dove i livelli di assistenza risultano già nettamente inferiore a quelle del nord pur in presenza di bisogni maggiori
La terza conclusione riguarda proprio il Mezzogiorno il quale invece di costituire un'opportunità straordinaria per elevare il tasso di sviluppo dell'economia italiana presenta segni crescenti di vulnerabilità economica e sociale
Ciò richiede un'attenzione particolare da parte della politica del mondo produttivo e della società
Così da recuperare di lanciare segnali positivi che stavano in
Emergendo prima della recessione ad esempio sul piano imprenditoriale e contenere fenomeni di immigrazione e conseguente depauperamento del capitale umano disponibile
Infine
Nella prospettiva della strategia Europa venti venti emerge come le vulnerabilità richiamate unitamente ad alcuni ritardi storici del nostro Paese siano frenando il suo slancio verso gli obiettivi concordati a livello europeo
I processi conseguiti in diversi campi appaiono decisamente troppo lenti per un grande Paese come il nostro soprattutto a confronto di quanto sta avvenendo in altre parti dell'Unione europea
L'Italia ha bisogno di prendere coscienza dei propri problemi dei propri punti di forza per mobilitare le tante risorse disponibili e accelerare il passo in tutti i campi
Anche il bisogno di utilizzare meglio l'informazione esistente per orientare le decisioni collettive e individuali ad esempio il contrasto tra esigenze delle imprese di figure professionali particolari
E scelte scolastiche che vanno nella direzione opposta può essere superato solo attraverso la diffusione capillare dell'informazione necessaria
Analogo discorso vale per il sostegno alle imprese nell'identificare i mercati internazionali più dinamici entrarvi nel modo migliore
Talvolta confrontando lo stile italiano nell'affrontare i problemi con quello di altre culture si ha l'impressione che il nostro Paese non abbia una piena coscienza dell'importanza del fattore tempo
Soprattutto in un mondo globalizzato popolato di nuovi attori sempre più rapidi nel riempire gli spazi lasciati liberi di altri
Per le imprese entrare o meno su un mercato in un certo momento realizzare rapidamente una certa innovazione o meno può fare la differenza tra espandersi o chiudere
Non sembra che lo stesso senso di urgenza Guidi altre decisioni sia a livello collettivo sia a livello individuale
è ben nota la preferenze per decisioni dalle quali ci si attende risultati immediati rispetto a quelle i cui effetti positivi sono differiti negli anni
Ma come nel passato la rincorsa all'euro ha costituito un obiettivo condiviso di tutto il Paese
Per il quale gli italiani sono stati anche pronti a pagare un prezzo
In vista di benefici futuri oggi la Strategia Europa venti venti può rappresentare l'occasione per strutturare in modo adeguato il dibattito pubblico su come rendere il Paese meno vulnerabile e più prospero
La modernizzazione del Paese passa anche per un nuovo modo di discutere obiettivi strategie soluzioni
Soprattutto in un sistema economico e sociale come quello italiano caratterizzato da una levato numero di operatori imprese pubbliche amministrazioni centrali e locali istituzioni private la coesione di intenti la chiarezza la chiarezza degli obiettivi
La mobilitazione dell'opinione pubblica e della società civile sono condizione necessaria ancorché non sufficienti per affrontare i nodi esistenti e soprattutto moltiplicare gli effetti benefici di decisioni coordinati
Questo cambio di passo sarebbe il modo migliore per celebrare l'Unità d'Italia
Tracciare nuove mappe fare emergere opportunità e rischi valutare progressi e regressi sostenere con informazioni affidabili la discussione democratica
Questo è il servizio che rendiamo con orgoglio e nostra onestà intellettuale ai cittadini e all'istituzione di questo Paese
Nella convinzione che il suo futuro passi ora più che mai per decisioni difficili ma lungimiranti da assumere al più presto a tutti i livelli di responsabilità sulla base di un quadro informativo ampio e condivisa grazie
Sulla situazione del Paese fatte dal dottor Giovannini presidente dell'Istat rinnovo il ringraziamento a tutti in particolar modo al dottor Gallo giudice della Corte
Scusandomi per sono stato all'inizio
E salutano al Capo dello Stato che lasciarla Sala della Lupa