La lingua italiana fattore portante dell'identità nazionale

Signore e signori il Presidente della Repubblica
A inizio all'incontro su la lingua italiana fattore importante dell'identità nazionale nel centocinquantesimo anniversario dell'Unità d'Italia
Prende la parola il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri dottor Gianni Letta
Signor Presidente della Repubblica
Signora Clio
Signori rappresentanti del Senato e della Camera
Signor Presidente della Corte costituzionale
Autorità tutte
Signor Presidente del Comitato dei garanti delle celebrazioni dei centocinquanta anni dell'Unità d'Italia
E difficile signor Presidente
Aggiungere qualcosa
Alle sensazioni e i pensieri alle emozioni
Che abbiamo appena approvato visitando questa mostra allestita qui al Quirinale
E che lei ha giustamente definito un viaggio
Tra i capolavori che hanno radicato in noi
Il sentimento di appartenere a una comunità
Di lingua
E di ideali
E non ho certo io ho la presunzione
Nella pretesa di premettere qualcosa a quello che ti da qui a poco diranno
Tanti illustri personaggi loro si padroni della lingua
Dal professor Serianni a Sermonti da e dico a De Mauro
Da Ossola alla Nicoletta Mariastella Maraschio che rappresenta qui la gloriosa Accademia della Crusca
Che già nel mille seicentododici con quel famoso vocabolario ci ha dato il Codice primario della nostra lingua
Non posso rinunciare però signor Presidente
Al desiderio e al dovere
Di portare qui il saluto del Governo
Come testimonianza piena e convinta di adesione
Ma anche di gratitudine per questa nuova iniziativa che tra le tante dedicati a celebrare i centocinquanta anni dell'Unità d'Italia e certamente tra le più alte e le più significative
Lo faccio con umiltà
Ma anche se mi permette con la soddisfazione l'orgoglio
Di aver
Accompagnato sin dall'inizio
Le iniziative di questa fondazione Francesco De Santis e di aver seguito incoraggiato gli sforzi del giovane Francesco che raccolte dal nonno
Che le aveva a sua volta ricevuti dal nonno le carte di un altro così importante
Per la storia d'Italia ha pensato bene di mettere a disposizione di valorizzarle per la cultura italiana e per la cultura europea
Lo accompagnato anche personalmente lui e sua moglie così coraggiosi così entusiasti
Di valorizzare nel nome che lui porta un patrimonio così importante di storie di tradizioni di arte di cultura
E nacque il primo ciclo di letture
Che iniziamo lei ricorderà Presidente qui al Quirinale con la lettura di leopardi fatta da Toni Servillo ed Anna Bonaiuto e che
Di sede istituzionale in sede istituzionale abbiamo poi concludo a Palazzo Chigi
E non serve dirlo con la lettura del principe di Machiavelli per la voce
Di Laura Morante in fondo questo incontro di oggi sulla lingua come fattore portante dell'identità nazionale e figlio di quell'altro ciclo degli delicato più che alla lingua alla letteratura
Ma perché lingua italiana letteratura italiana unità d'Italia sono la vita stessa di Francesco De Santis
Si chiamava unità d'Italia la società segreta alla quale lui si scrisse con Luigi Settembrini e Carlo Poerio
Arrestato a Cosenza dovere riparato dopo i moti insurrezione alianti Borbone del mille ottocentoquarantotto
Fu tradotto a Napoli condannato alla lunga pena detentiva
E rimase a Napoli dove lui aveva in Senato italiano all'Annunziatella per tre anni in carcere
Comunità da voi la penna detentiva nell'esilio fu imbarcato su un piroscafo per le Americhe
Alla prima tappa di Malta riuscì a fuggire riparo a Londra
Che poi a Torino in cerca di lavoro per insegnare italiano lingua e letteratura ma aveva difficoltà a trovare lavoro
E come lui stesso racconta
Un suo amico lo consiglio di recarsi allora a Genova doveva cava un posto di insegnante in un istituto cui Soprintendenza il conte Terenzio Mamiani della Romania
Egli accetto di buon grado il Consigliere provveduto sì di una lettera
Commenta tizia andò immediatamente a Genova il Mamiani lo accolse assai affabilmente e si mostrò pieno di desiderio di content tarlo anziché ne fece solenne promessa
Frattanto lo sottopose una specie di esame della lingua italiana chiedendogli tra l'altro la definizione dell'eleganza
Chi ama si eleganza rispose il De Santis tutto ciò che si esprime con semplicità e chiarezza
Una risposta così secca non quadro punto al Mamiani che voleva paroloni Cisco i pedali
Con chi ha studiato gli domando con Basilio ponti ed è così laconico nelle di delle definizioni ritorni pure a Torino
Ho tratto questo delizioso episodio da un prezioso libretto
Edito a Napoli nel mille novecentoquattordici
E che ho scoperto grazie alla curiosità colte cortese di chi cura la biblioteca
Di questo palazzo è una memorabile elezione che Francesco De Santis dedico
A una delle più alte figure della letteratura italiana la Beatrice di Dante
E
Introdotto e commentato da Gerardo Laurini che con De Santis ebbe
Grande dimestichezza e confidenza come lui stesso racconta in una lettera alla nipote Agnese vedi Francesco junior avevi già qualcuno che ti precedeva su questa strada
E che apre il libretto
Quando egli Francesco ci parlava delle immortali opere d'arte
E dei sogni ingegni che le crearono un vivo entusiasmo pro rompeva dalla sua Carani ma innamorata di ogni cosa bella e si riversava nelle nostre in fondendo vitale un diletto
Che mai il maggiore
Ma la sua non era solo contemplazione estetica dalla letteratura Francesco De Santis traeva alimento di stimolo per l'azione
Leggere per costruire spiritualmente era una delle espressioni sue ricorrenti quasi il motto della sua azione per unire cultura e politica per far nascere
Dalla cultura la buona politica
Ecco perché mi piace affidare il mio saluto il saluto del Governo alle parole di Francesco De Santis
Che in un momento come quello che stiamo attraversando forse possono suonare monitor richiamo per tutti noi vi sono alcuni
Che domandano che domandano tra curiosi e increduli avvezzi come sono a non credere se non a quello che si tocca e si pensa a che serve la poesia a che serve la letteratura
E vi sono altri che rispondono la poesia serve ad a maestrale dilettando utile dolci ad insegnare il vero condito in molli versi
La poesia no non è condimento ma sostanza e valesse più che non tutte le morali e gli ammaestramenti del mondo
E l'aiuto ai minori il senso dell'ideale che ciascuno vada natura svolgendo il nostro sguardo dalla ignobile realtà nei il cui fango imputi dice tanta parte del genere umano e cogliendo in essa un esemplare sempre più puro di bontà e di perfezione
La poesia conclude Francesco De Santis
E tanto più efficace di ogni cognizione morale in quanto nella si indirizza al cuore e alla fantasia e ed è non istruzione ma educazione pensiero vivo che scaldato dal sentimento diviene azione
Io credo sia la più bella lezione
Per gli italiani nell'anno dei centocinquanta anni dell'Unità d'Italia grazie Presidente
Allora il mondo e la proiezione di un filmato predisposta da Giovanni Minoli
Perché noi abbiamo il diritto
Anzi il dovere di chiedere di insistere
Perché a Roma sia riunita all'Italia
E il venticinque marzo mille ottocentosessantuno
Parla Camillo Benso Conte di Cavour nel primo Parlamento nazionale un discorso pronunciato in Italia
Perché senza Roma Capitale d'Italia
Italia non si può costituire
Una difficile conquista per chi come Cavour ha parlato tutta la vita francese e piemontese ma una conquista difficile soprattutto per il novanta per cento dalla popolazione che ancora non fa parla italiano
Lo capisco richiamo proprio dalla dell'altro
Per quello che a loro
O nessuno di
Per fare l'Italia
Serve certamente l'italiano ma per fare l'italiano serve Manzoni e anche la tv volevo avere italiani prima puntata assieme al VII asteniche quinta
Cento anni dopo l'Unità d'Italia la televisione il segno molto difficile per me capire l'italiano la televisione insegna ai ventisei milioni di italiani che nel sessantuno
Parlano soltanto e sempre di ha letto volevo
Pongo
La banda Valvo parlo ma la ma
E gliela dello sceneggiato il vero luogo televisivo dove gli italiani possono riconoscersi prima ed emozionante quel ramo del lago di Como ma soprattutto possono imparare una lingua che ancora non di accomunare arrivano Renzo e Lucia
O i bravi e don Abbondio i dialoghi dei Promessi Sposi diffondono l'italiano toscane gente D'Alessandro Manzoni orbene
Questo matrimonio non s'ha da fare il mio domani
Le maglie
Otto che se un ragazzo
Anche l'isola del tesoro provoca un entusiasmo appassionato
Per
Conto se è un ragazzo che sa leggere scrivere
Per parlare sinceramente
Critiche sia morto sul serio
Che possa tornare in linea con il successo del telecomando secondo il linguista Tullio De Mauro e nella sua accessibilità nei discorsi lineari di uomini se
Pronti il corpo affluenza
Non l'hanno
Questo almeno dovreste sapere
La conquista della lingua viene insieme la conquista della cultura Quirinale entrambe suonino gli araldi l'ordinamento altre apriva il principe della rivista armena
No
Dal mille novecentocinquantaquattro la televisione entra nelle case con una potenza senza precedenti
Primo grande quiz della televisione lancia un messaggio semplice
Per vincere devi sapere
Del regista era gelosa imposte andare
Consistente e mi dica che nel mille novecentoventisette girone notificato
Con l'ennesima
Giorno anche la
E chi produce
La risposta tesa
Assuma e che critica e pubblico si dividono obiettando la gente lo adora ma giornalisti accusano mai che conosce solo quindici parole
Abbia Umberto Eco con la sua fenomenologia di Mike Bongiorno rincara la dose e mai che è un Bremen che parla un rassicurante italiano infarcito di frasi Farini ad ogni modo lei ha goduto di un quarto d'ora viceversa il tedesco storie si identifica più nella semplicità del conduttore che nel sapere del concorrenza dell'ignoranza non fa ancora spettacolo
Ma il dado è tratto si diffondono
Tante espressioni in maniera eccezionale nientepopodimeno che
Di Mario Riva Santapaola di Walter Chiari
Fa acqua di Peppino De Filippo la penetrazione linguistica del mezzo televisivo sbaraglia i concorrenti
Imparare imparare perfino guardando Canzonissima e la finalità consapevole dell'ascolto della televisione
Canzonissima la testimonianza di una delle più tipiche forme di parlato delle difficoltà dentro secondo il mio autista
Sergio D'Alema non non pensi che
E il pubblico avrebbe preferito un rinnovamento non so qualcosa di nuovo dalla televisione fare
Allora
Il motto della tv e informare divertire istruito tre istanze che animano l'attività televisiva assenso sfavoriti alla terza basta pensare a
Mai troppo tardi rigoroso lezione report seconda e il primo ed eguagliato strumento di educazione linguistica si tratta di un vero e proprio corso di insegnamento della lingua italiana per analfabeti
Trasmissioni trash settimana li realizzate mediante l'installazione di duemila televisori in altrettanti punti d'ascolto sparse in tutta Italia che circola seria
Questa sera dobbiamo andare avanti con il nostro o riparare una nuova lettera
Quale
Certezze voi stessi vi scoprirla
Dicendo il nome delle cose che io ridisegnano
Ad Alberto Manzi innesto che secondo il massimo ideologo Monteleone ASS eppure il grande successo popolare della serie
Va riconosciuto il merito di aver fatto prendere la licenza elementare
A migliaia di analfabeti
E la divulgazione linguistica continuato a parlare leggere scrivere di Tullio De Mauro
E Umberto Eco farò la mia fiducia non rispetta perché
Favorevoli all'effetto dicembre del novecentottantasei entriamo nelle vostre case
Puntare i piedi per non disturbare
Il primo gioco sulla lingua italiana è un successo che dura negli anni
Grammatica sintassi parole difficile anacoluto i neologismi sono i grandi protagonisti della trasmissione puntando provarli lanciare questo anche
Dopodiché si fa in Francia rimangono in un anno all'ultimo arriveranno casomai credo abbiamo recare con il Gattopardo spezzata Masi e Lampedusa non a caso
Scelto appunto in occasione dei preparativi insomma di questi centocinquanta anni della per presentare l'Unità d'Italia ritengo un'anticipazione
Ma la lingua è vita esce dalla bocca entra nel cuore nella mente nelle dice degli italiani ed è qui
Che la pelle di
Diventa coscienza linguistica stile di vita
Veicolo di cultura di valori l'Italia è stata fatta dalla cittadella da indietro tutta dalla Bibbia dalla lotto dalla Repubblica dal Maresciallo Rocca da Bocca perda
Danni sarda Pronto Raffaella da Italia sera fino a quelli dell'anno nei suoi oltre cinquanta anni di vita però la televisione è stata soprattutto una scuola bilingue secondo Tullio De Mauro l'ascolto giornaliero della televisione ne ha avuto lo stesso effetto di cinque anni di scuola elementare
Gravità muoiono
Proprio come quelli di una volta
E settanta il servizio pubblico dell'Italia un
Ma il servizio pubblico che ha fatto dire agli italiani ci credo l'ha detto la televisione
Mai andata sempre così
Non sembra
Ingenuità Vittorio Emanuele secondo divenne re d'Italia
Onore secondo divenne tre d'Italia il ventitré marzo mille ottocentosessantuno proclamato dal primo parlamentari hanno convocato a Palazzo Carignano Torino dunque la risposta a chi dice che il mille ottocentosessanta non è un'ossatura giusto
Però c'è una differenza di pochi giorni ora io non so se il ventiquattro marzo il diciotto marzo fu convocato il Parlamento e il ventiquattro marzo fu proclamato il Regno
E al ventisette marzo proclamata Roma Capitale veramente quindi
Adesso sono io nei pasticci Pelligra risposta dice diciassette marzo
Ore diciassette male che è un atto fu convocato il Parlamento convocati convocare il parlamento non signor notaio facciamo
E
è giusto quello che dice sì al Consiglio
Va bene allora sentiamo
Funziona Cristo perfetto
Signor presidente signore autorità amici non lo prevedeva ma bisogna dare atto a Gianni Minoli di aver trovato un reperto straordinario di lascia o raddoppia aggiunge disputati spunta anche sulla data meraviglioso
Fuoco io hanno perdere scrivere nella seconda metà del Settecento che il genio della lingua e anche il genio della nazione
Ma ciò che egli scrisse Furet divenne il leit motiv dei movimenti indipendentisti nazionali del tempo
La connessione tra la lingua e la nazione ed è e di particolare interesse che vi fosse tra coloro che ripresi ero le espressioni di server quel Gian Francesco cave Annina Tione
Che la stessa lezione volle dare alla classe dirigente piemontese che si accingeva a fare l'Italia e si accingeva a farlo in francese
E nazione sottolineo l'importanza della lingua proprio per affermare l'identità nazionale futura italiana
Nei confronti del primato francese in quel tempo così rilevante e significativo è indubbio che nel bagaglio delle matrici identitarie
Che servivano a legittimare Elena le nazioni nascenti e che a volte erano inventate di sana pianta allo scopo di dare a questa legittimazione più forza
La lingua è sempre stata uno dei fattori più importanti
Del resto i cultori della storia classica Benz hanno che la connessione tra la nazione
E quindi il nascere insieme il far comunità insieme e il parlare la medesima lingua era sempre stata una matrice fondamentale in Italia
Arrivo ora i prodromi della sua unificazione con una situazione dal punto di vista della lingua assai peculiare perché essa possedeva la lingua comune la possedeva addirittura dal trecento essendo questa rimasta eguale insinuato ottocento quando
Il Presidente Ciampi riceveva in queste strade gli studenti lo racconta lui stesso nell'ultimo libro non è il Paese che sognavo
Racconta che leggeva loro un passo di Petrarca e è un passo di leopardi
Italia Mia benché imperversa sia interno o patria mia vedo remore inviare chi le colonne i simulacri Ellero come chiedeva
Quale fosse il Petrarca i quali da più parti alcuni lo sapevano altri no intendeva sottolineare che alla fin fine alla struttura linguistica era fondamentalmente la stessa cinque secoli di distanza
Era una lingua che già dal Seicento possedeva un suo vocabolario quello della Crusca del mille seicentododici
Possedeva regole grammaticali già delineate da Pietro Bembo nelle però sedeva Volgar'lingua eppure
Era una lingua che veniva usata prevalentemente più ancora che dalle classi colte dagli scrittori
E questo va separava dai più tanto che nello Zibaldone altrove Leopardi avrebbe proprio sottolineato VAS senza
Di sentimento nazionale diffuso che bisognava cercare di creare in ragione di questa separatezza la divisione che sussiste
Sarà la classe reiterata e le altre fra la letteratura e la nazione italiana quindi
Fare di questa lingua degli scrittori la lingua degli italiani fuoco una missione della Italia nascente sulla quale come è noto vi furono idee diverso Manzoni
Nella sua nella sua relazione al ministro broglio sulla unità della lingua e dei mezzi per diffonderla
Avrebbe
Detto
Che occorreva diffonderla dall'alto verso il basso con mezzi anche coattivi
Mentre altri grazie a Dio Isaia Ascoli notando che la scarsa diffusione della lingua era dovuto alla scarsa diffusione della cultura
Pensava che questa
Avrebbe determinato pian piano il diffondersi della lingua
Fatto sta ed è che in qualche modo ebbero ragione entrambi poi quello che dirà Manzoni e credo che di Manzoni avrebbe detto Croce lo sentiremo tra poco il cielo leggera Toni Servillo fatto stende
Che un gran lavoro fecero le scuole la scuola le nostre ma estere le prime maestre d'Italia furono tra le le grandi artifici dell'unità nazionale
L'avrebbero fatta questa lingua i mezzi di comunicazione e lo abbiamo visto l'avrebbero fatta alle migrazioni interni ecco
L'avrebbe fatta Rocco con i suoi fratelli andando al nord
L'avrebbero fatta e quei Sindaci che oggi ascoltiamo parlare a nome di città del nord con accento calabrese o accento siciliano
Il paradosso del nostro tempo è che questa lingua che era nata come lingua scritta sta sopravvivendo principalmente come lingua parlata
Abbiamo in qualche modo unificato il parlare degli italiani
Ci si frammenta in qualche misura la lingua scritta per una pluralità di ragioni link l'ingresso di parole straniere lo strano italiano
Che scrivono i nostri ragazzi e le nostre ragazze
Che hanno trasformato in lingua i loro sms delle loro comunicazioni in Rete gli specialisti mi che sono una cosa nobile
Ma che creano separati per corsie separate se in quei sequenze linguistiche
A seconda delle discipline alle quali si appartiene e capita spesso a noi di capire ben poche delle parole che vengono dette da specialisti di altre discipline proprio per questo per concludere
Mi sia consentito ricordare l'importanza
Del lavoro per la comprensibilità e l'unità della lingua che fa un istituto come quello che ho l'onore di presiedere
Col Tibaldo quel sapere enciclopedico che ha tra i suoi meriti anche quello di rendere comprensibile ai più
Ciò che sarebbe altrimenti compreso soltanto dai pochi e lo fa attraverso l'uso di una lingua comune
Anche così si contribuisce a mantenere vitale una lingua che nel mondo migliaia e migliaia di persone oggi continuano ad imparare
E continuano a farlo molto spesso non perché sia una lingua che serve necessariamente ma perché serve a entrare nella cultura che l'Italia ha prodotto e continua a produrre
Mi è capitato proprio ieri di trovarmi davanti ad una frase di Massimo D'Azeglio che vi voglio leggere brevissima
E che parla proprio di noi e dei francesi e dice tanto orgoglio da una parte quella francese e tanta modestia dall'altra
Che non ho potuto almeno di desiderare che anche noi si imparasse a vantarci un poco almeno delle cose vere
Impariamo a farlo perché troppo poco siamo consapevoli delle cose vere che lo merita
Con
Passo immediatamente la parola ad Alessandro Manzoni e a Benedetto Croce che tarderanno attraverso torni servito
Dai Promessi Sposi di Alessandro Manzoni capitolo VIII
Don Abbondio stava come abbiamo detto su una vecchia seggio verrà volto in una vecchia Zil Marra con in capo una vecchia papalina
Che gli faceva cornice intorno alla faccia allume scarso d'una piccola Lucerna
Due folte ciocche di capelli che gli scappavamo fuori dalla papalina due folti sopra cigli due folti baffi un folto Pizzo tutti canuti
E sparsi su quella faccia bruna e rubo osa potevano assomigliarsi a cespuglio i coperti di neve
Sporgenti da un dirupo al chiaro di luna
A
Fu il suo saluto mentre si levava gli occhiali egli riponeva nei libri solo
Dirà il signor curato che son venuto tardi disse Tonio in chinandosi come pure fece ma più goffamente Gervaso sicuro che è tardi tardi in tutte le maniere lo sapete che sono malato
O mi dispiace l'avete sentito dire sono ammalato e non so quando potrò lasciare un idea deve
Ma perché vi siete condotto dietro quei quel figliolo così per compagnia signor curato basta vediamo
Sono venticinque der Linden nuove di quelle col Santambrogio al cavallo
Disse Tonio levando sì un involtino di tasca vediamo replicò don Abbondio e preso l'involtino si rimesse gli occhiali la pari
Capo le Berling e le conto le volto le rivolto le trovo senza difetto
Ora signor curato mi darà la collana della mia Tecla giusto
Rispose don Abbondio poi andò ad un armadio si levò una chiave di tasca
E guardandosi intorno come per tener lontani gli spettatori aprì una parte di sportello riempi l'apertura con la persona
Mise dentro la testa per guardare un braccio per prender la collana
La prese e chiuso l'armadio la consegnò attonito dicendo va bene
Ora disse Tonio sì contenti di mettere un po'di nero sul bianco anche questa disse don Abbondio le sanno tutte chi come divenuto sospettoso il mondo non vi fidate di me
Come signor curato sì io mi fido lei mi fa torto ma siccome il mio nome e sul suo Libraccio dalla parte del debito
Dunque giacché ha già avuto l'incomodo di scrivere una volta così dalla vita alla morte bene bene interruppe don Abbondio
è brutto Lando tirò assieme una cassetta del tavolino le vostre nuovo Riccardo da penna e calamaio e si inizia a scrivere ripetendo a viva voce le parole di Mammano che di uscivano dalla penna
Frattanto Toniolo e ha un suo cenno Gervaso si piantare un ritti davanti al tavolino in maniera di impedire allo scrivente la vista dell'uscio
E come però ci mandavano stropicciato induco piedi il pavimento per dar segno a quei che erano fuori dei entrare e per confondere nello stesso tempo il rumore delle loro pedante
Don Abbondio immerso nella sua scrittura non badava ad altro
Allo stupro principio dei quattro piedi Renzo prese un braccio di Lucia lo strinse per darle coraggio e si mosse tirando se là dietro tutta tremante che da sé non vi sarebbe potuta venire
Entrare un pian piano in punta di piedi rate Nendo il respiro
E si nascosero dietro i due fratelli intanto don Abbondio finito di scrivere rilesse attentamente senza alzare gli occhi dalla Carta la piego in quattro dicendo ora sarebbe contento
Elevato ci con una mano gli occhiali dal naso la porse con l'altra Tonio alzando il viso tornio allungando la mano per prendere la carta si ritirò da una parte
Gervaso ha un suo cenno dall'altra e nel mezzo come al dividersi d'una scena apparvero Renzo e Lucia
Donna Abbondio vide confusamente poi vide chiaro si spavento si stupì sin Fulvio pensò prese una risoluzione tutto questo nel tempo che penso mi sia proferire le parole signor
Dato in presenza di questi testimoni queste mia moglie le sue labbra non erano ancora tornate al posto che don Abbondio lasciando cadere la carta aveva già afferrata e alzata con la Mancina la Lucerna
Che era un mito con la diritta il tappeto del tavolino e tirandolo assecondi furia buttando in terra libro carta calamaio e Polverino e balzando tra la seggiola il tavolino si era avvicinato a Lucia
La poveretta con quella sua voce suo aveva allora tutta tremante aveva appena potuto proferire questo che do Abondio le aveva buttato sgarbata mente il tappeto sulla testa e sul viso per impedirle di pronunziare intera la formula
E subito lasciata cadere la Lucerna che teneva nell'altra mano sa aiuto anche con quella imbarco Carla col tappeto che quasi la soffocava
E intanto gridava quanto l'aveva in canna perpetua perpetua tradimento aiuto
Il Lucignolo che moriva sul pavimento mandava una luce languida essa alte Lante sopra Lucia la quale ha fatto smarrita
Non tentava neppure di svolgersi e poteva apparire una stato abbozzata in creta sulla quale l'artefice ha gettato un'umido panno
Cessata ogni luce don Abbondio lascio la poveretta e andò cercando a tastoni Lucio che metteva una stanza più interna lo trovo entrò in quella si chiuse dentro gridando tuttavia perpetua tradimento aiuto fuori di questa Ca'sta fuori di questa casa nell'altra stanza tutto era confusione Renzo cercando di fermare il curato il rimando con le mani come si facesse a mosca cieca era arrivato al lusso e picchiava gridando apra aprano faccia schiamazzi sono
Lucia chiamava Renzo con voce fioca e diceva pregando andiamo andiamo per l'amor di Dio Tonio carponi andava spazzando con le mani il pavimento per vedere di raccapezzarmi la sua ricevuta
Gervaso Spirit dato gridava e saltellava cercando l'uscio di scala per uscire a salvamento
In mezzo a questo serve a Serre
Non possiamo lasciar di fermarci un momento a fare una riflessione
Renzo che strepiti dava di notte in casa altrui che vi sera introdotto di soppiatto e teneva il padrone stesso assediato in una stanza a tutta l'apparenza ad un oppressore
Eppure
Alla fin dei fatti era l'oppresso
Don Abbondio sorpreso messo in fuga spaventato mentre attendeva tranquillamente ai fatti suoi parrebbe la vittima eppure
In realtà era luci che faceva un sopruso
Così va spesso il mondo
Voglio dire così andava nel secolo decimo VII
L'unità della lingua italiana da estetica come scienza dell'espressione di Benedetto Croce
La questione dell'unità della lingua ritorna sempre in campo perché così come e posta eh indissolubile
Essendo fondata sopra un falso concetto di ciò che sia la lingua
La quale
Non è una arsenale di armi belle fatte e non è il vocabolario
Che per quanto lo si faccia progressivo e dell'usura vivo e sempre cimitero di cadaveri più o meno abilmente imbalsamati
Io non vorrei con questo modo alquanto Brusco di troncare la questione della lingua modello o dell'unità della lingua
Apparire menti e rispettoso verso la lunga tratta di letterati che l'anno per secoli agitata in Italia e specialmente verso l'ultimo e grande promotore di essa Alessandro Manzoni
Soggiungere o dunque che al mio paniere il problema vero che tra vegliava il Manzoni era di esteti città e non di scienza estetica di letteratura
E non di teorica letteraria di parlare e scrivere effettivo e non di scienza linguistica
E il male fu solo che nella testa rigorosa e logica ed alquanto sofisticata del Manzoni
La soluzione pratica che infine dava assunse l'aria che non le conveniva di una tesi scientifica
Respinge il questa tesi non significa affermare che il Manzoni e i suoi seguaci si muovessero nel vuoto
Sotto la bandiera levata dal Manzoni scendevano in campo i bisogni spirituali d'Italia nei tempi nuovi
Le esigenze unitarie e democratiche la reazione contro il formalismo pomposo della vecchia Italia e via dicendo
Si trattava insomma di impressioni nuove che chiedeva non muove espressioni
Il fatto era serio
Benché la tesi scientifica messa innanzi per giustificare quelle tendenze fosse inammissibile
E la questione rimasta insoluta in teoria o mal risoluta con la falsa teorica del fiore intimismo è stata risoluto invece appunto nel fatto
Chiunque parla e scrive ora in Italia assentito l'efficacia del movimento promosso dal Manzoni gli stessi avversari l'hanno sentita
Bene
Sicuro con le con occhi non ha inteso la lingua italiana come un cimitero di cadaveri Tullio De Mauro che ci ha spiegato proprio come acquisire alla lingua ciò che nella lingua saputo entrare negli anni
Tullio De Mauro ci parla ora dell'Italia linguistica dall'unità all'età della Repubblica
Naturalmente lo farà brevemente
Quanti minuti
Cantine contributiva
Scusi signor Presidente pochi lo sai Cantini ai non nonne sprecare
Signor Presidente signore e signori
Nell'Italia preunitari ha ricordato già
Giuliano Amato fu un motivo ricorrente invocare l'esistenza di una unica lingua nazionale con me uno dei fondamenti una delle motivazioni della richiesta di
Unità e indipendenza politica del paese
E però
Chi si faceva portatore di questa affermazione di queste affermazioni
Nel dichiarare proprio speranze e
Pensieri di questo ordine non mancava di sottolineare di solito a cominciare dalla grande relazione menzogna
Le difficoltà
Legate al fatto che
Questa lingua invocata era in realtà assai poco usato
La scelta del fiorentino scritto a lingua
Del
Paese a lingua comune del Paese
Avvenne coralmente entro la fine del quattrocento cinquecento avvenne anzitutto nelle cancellerie degli Stati in cui l'Italia era divisa
Come lingua
Più vicina alla modernità e che sostituisse il latino nella funzione di lingua e degli atti ufficiali e fu poi confermata
Dai letterati dagli scrittori
Del Cinquecento sempre più spesso in effetti sì comincio a dire questa lingua che si chiamava ora Fiorentino ora toscano ed era la lingua dei grandi recentissimi si comincia a chiamarla italiano
Una novità appunto che affiora nella
Prima metà del Cinquecento
La scelta scende
Ed era parallela all'affermazione negli altri grandi Paesi europei di parlate come lingue nazionali dal francese all'inglese al castigliano assunto antilingua
Della Spagna
E
Ma le condizioni dell'Italia erano diverse negli altri Paesi europei anche in quelli non unificati commenta Germania
C'erano fattori di ordine politico molti cioè una capitale una classe dirigente unitaria un centro che sovrastava un centro
Da capitale che sovrastava tutti gli altri irradiata costumi e lingua e c'era soprattutto
In Francia in Germania in Gran Bretagna nei Paesi del nord dell'Europa c'era dagli inizi del Cinquecento la scuola pubblica elementari gratuita
Che diffondeva
Con l'alfabeto per conoscenza delle rispettive
E tutto questo è mancato etica
è mancata l'unità politica per secoli una capitale
E soprattutto e mancata la scuola
Se non in
Modici Sima quantità
Così negli anni dell'unificazione
In diversi
De Santis Cavour
Manzoni
Ricordano questa assenza d'uso dell'italiano parlato
E
Un secolo dopo abbiamo cercato di stimare quale fosse la misura di questa assenza
Se si guarda al russo attivo scritto parlato della lingua
S'ci si aggira intorno al due cinque per cento virgola cinque per cento della popolazione
Come popolazioni ingrato di parlare attivamente l'italiano se l'attenzione si sposta sulla capacità di capire la percentuale sale
Secondo Giacomo Devoto si poteva arrivare secondo la sua stima al sette otto per cento Castellani Arrigo Castellani con grande filologo
Maestro di Luca Serianni
Si spingeva fino al nove dieci per cento
Nove su dieci ignoravano la non può non
Non avevamo la capacità di usare l'italiano
E
Per arrivare a questa capacità la scuola era un passaggio necessario dato il carattere appartato della Toscana
Che non funzionava dal centro il radiatore
Attivo Conte la lingua di nell'età contemporanea
La potenzialità d'uso della lingua restava dunque affidata alla scuola e la scuola per tutto il quarantesimo
Immediatamente posto unitario
Non è decollata c'erano i discenti c'erano i licei che erano stati istituiti già
Prima dell'unità grandi licei che erano frequentati dallo zero virgola otto per cento della popolazione giorni quindi da una minoranza assolutamente sicura mancava
Completamente
In molti Comuni e dove c'erano non funzionavano e scuole elementari
Il bilancio destinato all'istruzione era un bilancio mistero
La classe dirigente punto su altro sulle infrastrutture
Sull'altro via sulla creazione di un esercito di una burocrazia unitaria tutti fatti importanti che scorse europee basi dialettali tradizionali del paese ma la scuola non c'è
Bisogna aspettare il periodo giolittiano il convergere in una serie di fattori di questo mi era stato chiesto di parlare ed in
Accennerò soltanto al convergere di fattori del periodo giolittiano una classe dirigente che raccoglie
Spinta al
La spinta all'istruzione il bisogno di istruzione che si era creato in quegli anni nel Paese
Come contraccolpo della grande migrazione
Milioni di persone andavano in Paesi in cui era normale leggere e scrivere la lingua del Paese e scrivevano alle famiglie perché mandassero i bambini a scuola
I grandi movimenti popolari le Camere del lavoro di starci
E la nascita del Partito Socialista la creazione di un movimento che raccoglie quelle che erano state proteste isolate di intellettuali come Antonio Labriola nei quarant'anni precedenti
Che denuncia la mancanza al fisco tutto questo spinge nella direzione della scolarizzazione e l'analfabetismo che era al momento dell'unità settantotto per cento nella popolazione
E Cavalla comincia a calare verso il sessanta e poi il cinquanta per cento
Questo processo dura poco la Grande Guerra prima e poi il
Periodo fascista hanno bloccato il congelato l'espansione che si era avviata il bilancio
Bilanci parlano forse meglio delle parole degli storici della lingua degli storici
Il bilancio viene
Dell'istruzione viene decurtato al di sotto dei livelli
Giolitti anni non risalire a più per tutto il ventennio fascista bisognerà aspettare gli anni Cinquanta
Provvedimenti come la decisione di
Prosciogliere sta all'obbligo scolastico dopo tre anni soltanto
Oppure la soppressione di ogni domanda né censimenti e di ogni domanda relativa a leggere lo scrivere
Dicono che c'è una politica di facciata e non di sostanza che promuova
La istruzione e la scuola al nascente Repubblica italiana
L'Italia anteriore lascia
Una
Popolazione che per il cinquantanove virgola due per cento e prima
Prodi licenza elementare
E per il tredici per cento è dichiaratamente analfabeti
Al censimento il cinquantuno risultò che soltanto il dieci per cento della popolazione si era spinto oltre il tetto della scuola elementare dunque un Paese fortemente del scolarizzato
Non stupisce quindi che all'epoca come è stato accennato
Chi parla all'Italia
All'incirca il dieci per cento e poco più della popolazione
Il sessantaquattro per cento non parlava italiano soltanto uno dei dialetti e una fascia intermedia piccola
Attive circa del venti per cento parlava sia italiano che in dialetto
Questo è stato scosso e modificato profondamente dall'Italia dalla Repubblica non si è trattato solo di intellettuali appassionati attenti commenta la manderei
Umberto Zanotti Bianco Guido Calogero ma del il bisogno di fare uscire il Paese da questa condizione di deprivazione
Che lo metteva a livello di paesi sottosviluppati
Gli anni di scuola attesta erano tre
All'epoca nel cinquantuno e tre era il livello di l'indice di scolarità dei paesi sottosviluppati
Voglio ricordarlo perché se non si capisce quanto ha fatto la scuola e quanto ha fatto questa Repubblica
Do ecco non si trattava solo di te le quali questo bisogno e raccolto dal ceto politico è un fatto straordinario l'Assemblea costituente costituzionalizza l'obbligo scolastico a
Otto anni e gratuito
Non è un dato comune nelle costituzione proprio per venire incontro a questo bisogno di uscire da
Queste sacche ma questo impegno politico
Non
Non è durato in quella misura negli anni seguenti
In realtà
Non posso non gli arabi entrando nel dettaglio lo so mal però devo dirvi che la spinta
Forte accresciuta a la spinta forte a cercare di avere livelli più alti di istruzione che c'è stata nel Paese
Ha preceduto e preceduto di molto di volta in volta i mutamenti strutturali che sono stati occhi Troja e
Dei gruppi dirigenti così è avvenuto
La media dell'obbligo arriva nel sessantadue quando già enormemente cresciuta la percentuale di ragazze di ragazzi
Che cercano di andare alla scuola media
Per anni e per anni per decenni c'è stato la richiesta evidente nelle statistiche di avere
Un a livello istruzione secondaria alto
Ma la riforma della secondaria arriva ora
Con venti o trent'anni di ritardo rispetto a questa spinta
E tuttavia
E per concludere
Le cose sono profondamente cambiati la scuola ha fatto un enorme lavoro in salita e da sola
L'indice di scolarità pro capite da te anni che era e diventato di quasi dodici colloca questo indice
E questo noi dobbiamo alla scuola al livello dei Paesi sviluppati in un più dei paesi sottosviluppati cui l'indice di sei anni
Sia pure livelli bassi dei Paesi sviluppati
Per un concorso di fattori la televisione sia ricordate anche Giuliano Amato
Le migrazioni interne
La crescita della scolarità delle classi e giovani
è accaduto che oramai noi parliamo per il davanti al quattro per cento Italia
Quel dieci per cento di quel dieci per cento soltanto di persone che parlavano abitualmente italiano nel mille novecentocinquantuno è diventato
Un cospicuo quarantacinque per cento e c'è poi una massa grande di popolazione che continua a usare accanto al dialetto italiche
USA l'italiano continuando usare accanto all'italiano uno dei dialetti
Quello che Foscolo Cattaneo Manzoni avevano sognato e cioè che l'italiano un giorno diventasse davvero la lingua comune degli italiani
Che oggi una realtà dell'Italia della Repubblica democratici
Da questo patrimonio acquisito e dal suo rafforzamento dobbiamo e possiamo ripartire
Sì mi
Mi scuso con i colleghi anche che parleranno se ritengo sotto pressione ma i tempi sono quelli che sono
E ciò che può
Andare oltre ciò che diciamo rimarrà comunque per iscritto nel negli atti pubblicati affidiamo a Fabrizio Gifuni
La lettura di Fogazzaro Garda vere gran italiani che scrivevano italiano in cui si riconoscevano le fonti da cui l'italiano è nato come nella seggiola di Manzoni che oggi e sono toscano
Da piccolo mondo antico di Antonio Fogazzaro
La vecchia e
Suta signora
Stava nel suo salotto tenendosi in collo un marmo occhio col braccio sinistro eleggendo con la mano libera uno Sperti Cato tubo di cartone infilato Khdhiri sghembo né la finestra
Come una spinga Arda
Con la mira giù allargo scintillante ha una villa Bianca gonfia di D'Alema
Alle entrate di Pasotti che veniva avanti con la persona inclinata
Con il cappello in mano
Con un viso Hillary Villari dolce dolce
La buona ospitale donna possono in fretta a cui lungo naso mostruoso di cartone che le piaceva mettere nelle faccende più lontane degli altri
Dove il suo proprio naso di carta pecora benché smisurato non arrivano
E la accolse il controllore
Come avrebbe accolto un santo taumaturgo che fosse venuto a portarle via il concorso
Quello che volevamo pur controllore o Cabral oscuro contro l'urna o capi al s'è un capi altre e lo fece sedere
Lo soffoca o di offerte
Un punto turca un po'da collocare unito fare il mio sciur controllore un po'deboli in un podere uso oli Chalmers chiuso a me soggiunse perché il marmo chiose era ammesso Amia Co.la.Ri.
Lei non me ne uterina Lelly me Biade Genna
Da quel pasticciaccio brutto di via Merulana Di Carlo Emilio Gadda
Nella sua saggezza e nella sua povertà molisana il Dottorini Chiaravalloti
Che pareva vivere di silenzi io e di sonno sotto la giungla nera di quella parrucca lucida come pece e riccioluti a come d'agnello d'astrakan
Nella sua saggezza interrompeva talora codesto sono nove silenzio per enunciare qualche teoretica idea idea generale si intende sui casi degli uomini
E delle donne
A prima vista cioè al primo UDR alle sembravano banalità
Non erano banalità
Così quei rapidi enunciati che facevano sulla sua bocca il crepitio improvviso di uno zio orfanelli illuminato ore Rivi debbano poi nei timpani della gente
A distanza di ore
O di mezzi dalla in un certo signore come dopo un misterioso tempo incubatori
Già
Riconosceva l'interessato il dottori in grava allo me l'aveva pur detto
Sosteneva fra l'altro che le inopinate catastrofi non sono mai la conseguenza o l'effetto che dir si voglia di un unico motivo di una causa al singolare ma sono
Come un vortice un punto di depressione ciclonica nella coscienza del mondo verso cui hanno cospirato tutta una molteplicità di cause tali convergenti
Diceva anche nodo
Ho groviglio OCCAR Buttiglione ogni non vero che alla romana vuol dire gomitolo
Ma il termine giuridico le causali la causale gli sfuggiva preferenzialmente di bocca quasi contro sua voglia
L'opinione che bisognasse riformare in noi il senso della categoria di causa quale avevamo da i filosofi
Dare distorto le o da Emmanuele camper e sostituire alla causale le cause era in lui
Un'opinione centrale
E persistente una fissazione quasi
Che gli evaporava dalle labbra carnose ma piuttosto bianche
Dove un mozzicone di sigaretta spenta pareva veicolando da un angolo accompagnare la sonnolenza dello sguardo e il quasi ghigno
Tramare UE scettico a cui per vecchia abitudine solleva atteggiare la metà inferiore della facciata
Sotto quel sonno della fronte delle palpebre e quel nero PC io della parrucca
Così proprio così avveniva dei suoi delitti
Quando mettiamo mano è già
Se mi chiama ENAM me può sta sicuro che non guarirà pacche gli uomini Mario dell'ICI Berretta
Diceva contaminando napoletano molisano e italiano
Da i Malavoglia di Giovanni Verga
La gente dice rileva che Lalia era andata a stare con don Michele
Già
I Malavoglia non avevano più niente da perdere e don Michele almeno le avrebbe dato il pane
Padroni toni adesso era diventato del tutto uno uccellaccio di camposanto
E non faceva altro che andare intorno rotto in due e con quella faccia di Pippa a dir proverbi senza capo e senza coda
Ad albero caduto accetta accetta chi cade nell'acqua e forza che si bagni
A cavallo Madaro mosche e a chi gli domandava perché andasse sempre in giro diceva che
Ha fame fa un
Firreri Ruppolo al bosco te tale affamato non teme bastone
Ma di luglio non volevano saperne ora riduttori di cui lo Stato ognuno li dicevo alla sua del domandava cosa aspettasse con le spalle al muro lì sotto il campanile che pare Coluccio crocifisso
Quando aspettava di imprestare dei denari alla gente seduto a ridosso delle barche tirate in secco come socio verso il mare la paranza di padroncini nulla
E padroni toni rispondeva che aspettava la morte la quale non voleva venire a prenderselo perché lo sfortunato I giorni lunghi
Della Lisa nessuno parla più incalza nemmeno Santagata la quale se voleva sfogarsi andavo a piangere di nascosto davanti alle Tuccio della mamma quando in caso non c'era nessuno
Adesso
A casa
Era grande come il mare
E ci si perdevano dentro
I denari se ne erano andati con toni Alessi era sempre lontano per guadagnarsi il pane di qua della e l'hanno un sì atta faceva la carità divenire ad accendere il fuoco quando l'amena dove mandare a prendere il nonno per mano
Verso l'avremmo arriva come un bambino
Perché di sera non ci si vedeva più
è già ad una gallina
Io ora Vittorio Sermonti ci riporta alle origini Vallotton li togliamo di tante dello bucce di banana
Signor Presidente signora signore signori
Vi intratterrò per dieci minuti sul più tedioso dei temi di cereali attualità di tante o a scelta Dante nostro contemporaneo
Al proposito metterò due pensieri in croce sulla lingua di Dante che da sette secoli ci convoca come coloro che questo tempo chiameranno antico
Premesso che la lingua dei poeti non si arrende Mayall assedio delle interpretazioni ma resta sempre secondo dosaggi in computabile
Misteriosa e domestica misteriosamente domestica come la conversazione dei grandi che da bambini abbiamo ascoltato accoccolarsi sotto la tavola da pranzo
Confessano che non conosco tessuto verbale non conosco musica di parole
Che renda l'emozione primaria della pulizia con l'evidenza dell'italiano della commedia
Ma che italiano sarebbe questo strano italiano direi che l'italiano del due trecento e rassegnarsi all'inesattezza dell'ovvio
Comunque sia chiaro che nessuno parlava usando sistematicamente il vocabolario con la sintassi
Che usa Dante nella commedia come testimoniano non foss'altro le chiose
Dei commentatori più antichi anche contemporanei di tante per orientarsi avevano bisogno di tipo delucidazioni e di un nutrito glossario
Poco da fare la commedia
Che nella summa tonale di cui diceva Gianfranco Contini
Assorbe mette a tacere le disparate esperienze stilistiche
Del giovane Dante dall'eleganza illusi IVA delle rimedi Stil novo alla sofisticata spigolosità delle Petroselli all'osso
Partito concettuale e delle
Morali costituisce da sempre uno scandalo linguistico
Lingua della conoscenza e del canto lingua in pura erudita e popolare insieme che presta identica misura di attenzione
Alle geometrie musicali delle sfere celesti e hai congegni di un orologio meccanico
Alla pigrizia circa circospetta di un castoro e al sorriso furtivo di una gamma
Alle tecniche del peculato e al computo degli angeli alle architetture della luce alla free abilità
Dell'uso linguistico alla libertà morale alle malattie della pelle al primato della politica al disegno volubile di un volo degli uccelli contro il crepuscolo e alla solitudine ti tiro
Questa scandalosi sì ma lingua Novella dopo sette cento anni continue tentare sì torce fissi sotto i nostri occhi
Non ne siamo ancora venuti a capo siamo rimasti più vecchi di lei
Di fatto le sfrontati escursioni da un registro all'altro della commedia e poi il repertorio lessicale che ibrida termini Verna con le
Comparo ore ancora non spezzate dal latino dei classici
Ho dei Padri della Chiesa mescola Shami di Galli cinismi con moduli scrittura ali vocaboli dell'ultima tecnologia a spericolati insigni neologismi
Per non dire delle clamorose peculiarità metri Pietro so ditte
Questi cento altri caratteri distintivi che può cogliere anche l'orecchio di chi non sia in grado di dotarli di a Peretto definitorio
Isola hanno la lingua della commedia
Dal filone principe della nostra tradizione letteraria
Non ho titolo per enumerare alla buona emotivi dove il mio ordine comunque connessi allo sgretolamento politico della penisola
Per i quali la lingua della commedia è stata in qualche modo relegata a uno stadio di inevasa incominci Pienza
Dal decorso di una tradizione indotta che fa capo al grandissimo Petrarca
Il SIS gran attraverso i secoli invadendo peraltro l'Europa
In un Petrachi smonti prima seconda hutu dicesi Mammano
Un pannetti poesia spesso Impastato più con la farina del più che con la farina della vita con la mollica del letteratura
Ma di questa addotta tradizione che protrattasi fino all'altro ieri ha praticato un vocabolario selettivo di registro uniforme pende rubricato per generi
Disloca Antonio in tessuti simpatici decorosamente omogenei sur di tre metri ci molto ben temperati devo spettanti ospitando pensieri eletti
Generalmente mesti o comunque poco etici senza interferire con la Paolo Crosa sciatta della comunicazione quotidiana per non dire
Con l'approccio dia dei dialetti
Di quella tradizione lì vorrei segnalare un aspetto non secondario un effetto collaterale
Cioè come abbia distillato nei secoli una lingua poetica
Che il gelosa della sua elegante taciturno ITA tipografica tende a riposare sulla pagina e stenta a farsi suono apprendere la direzione della voce
Non
La lingua della commedia animata come dalla folgorante fretta del racconto ti distraggo un attimo e ti trovi balle strattone infortuni del girone successivo
Nell'abbaglio del pianeta di sopra in tutt'altro orizzonte in tutt'altra tonalità
Questa lingua poetica che nel Fiorentino antico convogli all'Energia vocale delle parlate di quasi tutta la penisola reclama Lisi mozione sia pure nella forma benedettina della Murmura zio
Sia pure nel solfeggio intento di labbra sigillate
Tutto il resto e inni specie le parafrasi esplicative spesso redatte in un italiano compito elevato e anziano
Comunque molto più remoto dalla lingua disponibilità e acustica del tante economico di quanto non siano di germi cacci che praticano di ragazzi quando si raccontano un film o litigano in pizzeria
Devo ancora capire se mi si consenta una minima parentesi l'abitudine di spiegare l'espressione andavamo forte
Che due volte figure in Purgatorio traducendo alla
Procedevamo sollecitamente
E ciò ad uso di giovani lettori che di norma per dire costui procede sollecitamente dicono quello va forte
Tutto il resto lo dicevo è materiale spesso indispensabile ma ulteriore successivo
Perché l'atto primo e inevitabilmente soggettivo del travasare la commedia nella cultura e nella lingua ad oggi cioè nell'italiano pesce di bocca ciascuno di noi
è
Quella lettura ad alta voce quella lettura la attualizzazione autentica di Dante
Certo non si può leggere la commedia senza lasciarsi leggere da lei come pretende un limpido paradosso di George Steiner Maldini io che legge Dante lasciandosi leggere
Non è lì io mortificato dal consumo quotidiano di luoghi comuni dall'assillante catechesi del mercato
E lì io intero e segreto che la nostra voce
Conosce meglio di noi
Massi non preoccupiamoci troppo di come e quanto a Dante
Si possano assegnare la dubbia benemerenza di essere nostro contemporaneo
Più di tutti i grandi poeti del passato e del presente Dante che verifica la sua gloriosa idea dell'universo e la storia al temporale di motivo
Nei cattivi odori della cronaca
Insomma nella sua affetti da contemporaneità ingiungeva chi lo legge la responsabilità morale di essere radicalmente contemporaneo di se stesso
E all'Italia ad oggi stato da centocinquanta anni da settecento almeno ipotetica Colinelli induisti ca nazione da almeno duemila
Consegna una stupenda polifonia vocale in qualche modo
Ancora futura ed un prezioso blasone di identità
Non preoccupiamoci e leggiamo con l'impudenza della prima volta accorpati cuore dell'ultima daccapo
Nel mezzo del cammin di nostra vita
Mi ritrovai per una selva oscura che l'attività fisica era smarrita
Cari quanto a dirlo quale rare cosa dura e sta selva selvaggia e ANAS RAI forte che nel pensiero rinnova la paura
Tante amare che popoli più morte
Ma per trattare del banking di trovare
Dirò delle altre cose chi fosse corte
Io non so ben British commisi interrare
Tante rechi enti il sonno a quel punto
Che la vera eccepire abbandonarli
Ma poi chi fu lui al pacchetto un collegio punto laddove terminava quella vale che materia
Di paura il coro compunto
Quarta INEA from mai versi sono quattordici mila duecentotrentatré e non posso leggerli tutti qui
Quando trovasse un attimo di tempo però qui signor Presidente proprio ognuno di voi a rileggere forte qualche Tersilla sentirete nella vostra voce da lontano e da dentro la voce di Dante
Molto bene
Ecco dalle origini e della nostra lingua andiamo acciocché l'italiano comincio ad acquisire da qui tanti di noi che lasciarono l'Italia rientrarono e ci portarono un po'di altre lingue
Il Giovanni Pascoli che ci leggerà Umberto Orsini
Il tali
Sacro Alitalia Running a Di Giovanni Pascoli dei primi pure metti canto prima
Parte quarta
Maria
Guardava
Due le sette russe
Aveva
Aveva lacrime lontane negli occhi un colpo adoratori di Tours
La nonna intanto ripete
Stamane freddo
Un bianco borraccia al consunto mettere sul Tesco ed affettato il pane pane di casa e latte appena munto
Dice
Bambina stanza del suo
Mi
Niente
E qui
Per
Sul giungere ad un punto pur molli
Cui non trovo il gruppo con
Non c'era linee danari
Nessuno è un errore né tutto il resto ruppe
In un gran pianto
Io
O a Terni se durante nera
Neva
Non è vero
O
No no sarebbe iniziali sì intanto che le quote fisse un hammam sul futuro fu nulli
E giù e costerebbe questo tipo diciamo
Uliana intento di scendere a dei colleghi Bianchi di neve della mangio
Poi muta
Fisso la fiamma con gli occhioni molli
Ben
Sapendo della loro tenuta gente
E poi cosa risponde a tutti giovane creare uno
Desse e fiero
Vi saluto a molti Bisi voi giusto noi canyon frutti sostenendo che voglia nelle svende che Candy prima
Contammo né in terra
Poca un parco i frutti il baschetto non rende come prima su un salone che c'ha tanti borghi su l'ho rivisto nel pigliarlo ACTV ma
Il Tramontano
Discende con Sordi brontoli ognuno si poteva di Cagliari ricordi carri
Ma perché i ricordi quando sbarcati degli ignoti immani scorrevole ter ignote con un credito straniere in bocca a guadagnare danari per far sul campo
Per i fanciulli Vito
Un tappetino mancare un nido da riposare
Riposare e ancora gettare il sogno quel lontano grido Duilio banali per Chicago per timore vai Images per trovo
Membri sacrosanta con una voce
Che te stesso corretti sci
Nella notte
Solo in mezzo a tanta gente civili CD tra
Un nulle rilievo che opprime sci finalmente un altro tutti che canta tu non secondo me
In turno tre decimo e nessuno
Dall'altro
In cui sono sedici
Chi canta e indicarlo sotto il tumore concime Lamin neri
Quando in tre quel gelido Cuno ritrovati quella stufa rocce per i grandi concrete e sia di pur fratello dalla Turchia battuto dalla pioggia trova un fare una
Non ci Dubai mostra il baschetto
Un uomo come anche
L'alloggio
Dice alcuno ed sentire non l'ho detto gli altri seduti dentro la casa nera più nera sotto il bianco orlo del tetto
Uno guardo la piccola straniere prima non vista Murgia che tu sì
Nulla
Vis cancelli della negozi semplicità o no bene
I criteri da
Tutte Italie
Che questo già ci ha fatto entrare nella lingua italiana nel mondo il tema che sarà trattato da Luca Serianni
Signor Presidente della Repubblica autorità gentile signora Clio signore e signori
A differenza di quel che vale è abitualmente nelle dinamiche linguistiche l'espressione dell'italiano non è avvenuto attraverso le armi se non in modo marginale e precario durante l'avventura coloniale
L'affermazione dell'italiano oltre la penisola notevole nei secoli che vanno dal cinquecento al settecento è stata garantita quasi esclusivamente per il suo spessore culturale
Pensiamo la poesia con sonetto presente come prestito diretto mediato da un'altra lingua ponte per lo più il francese
Non solo nelle lingue più vicine culturalmente che geograficamente alla nostra francese inglese spagnolo o tedesco
Ma anche in russo albanese coreano malissimo indonesiano canna da
Un'importante lingua gravi indica dell'India meridionale pensiamo all'architettura
Con logica
Presente nel significato proprio architettonico in quelli derivanti di palco al teatro o di associazione attraverso le logge massoniche
Presente tra l'altro innesto né lituano lettone neo Greco georgiano neo pratico e pensiamo soprattutto alla musica
In questo caso si può dire che l'italiano faccia tutto uno con la diffusione della musica occidentale
Che siamo anche qui io i nomi di moltissimi strumenti musicali pianoforte viola flauto fino all'Ucraina
Ideata dal Donati nel mille ottocentosessantasette attingendo una voce del romagnolo negativo pensiamo ancora indicazioni a Goggi che
Davvero internazionali come allegro
Che si ritrova non solo nelle lingue europee più prossime ma anche in Fineco islandese lituano turco georgiano coreano malese indonesiano giapponese
Si sa che l'italiano è stata idee la lingua del melodramma
Oggi non sapremmo immaginare un soprano un tenore che poniamo asiatici
Che non conoscono l'italiano e rinuncino quindi a interpretare opere
Che tengono stabilmente il cartellone nei principali teatri lirici del mondo
Opere
Quasi inutile ricordarlo musicata e non solo da compositori italiani ma anche da stranieri
Primo fra tutti i modi sorte
Alla sua collaborazione con Lorenzo da Ponte dobbiamo capolavori come è noto i tutti concentrati tra mille settecentottantasei e
Novanta ma oltre alle nozze di Figaro don Giovanni così fan tutte Moser trascritto come si sa diversi altri libretti in ha musicato per diversi altri libretti italiani
Il prestigio dell'italiano come lingua della Puglia sia segnatamente della lirica
Può essere misurato anche attraverso l'adozione da parte di grandi scrittori stranieri
John Milton produttore del Paradiso perduto pubblicò nel mille seicentoquarantacinque sei Sonetti in italiano
Probabilmente scritti diversi anni prima e comunque prima di quel viaggio in Italia che ne avrebbe segnato in modo così caratteristico la biografia intellettuale
Ma la cultura non si riduce
Alla letteratura e alle arti
Non si può tacere il contributo che all'ispezione degli italiani ismi ha dato l'economia tardo medievale
Spicca la Toscana col suo Fiorino un nome che è stato accolto altrove per indicare la divisa nazionale nei Paesi Bassi fino all'adozione dell'euro e in Ungheria ancora oggi
Ma è notevole anche la vitalità dei centri mercantili settentrionali
Un solo esempio lombardo è stato usato come antonomasia per indicare il mercante italiano che svolgeva la sua attività all'estero prestando ad usura
Proprio come avviene oggi
Oggi per anglicismi correnti che hanno sviluppato significati ignoti alla lingua d'origine e quindi testimoniano la ovvia vitalità dell'inglese
Come slip ticket contributo sanitario oppure sono spostati proprio creati ex novo beautycase
Anche un fortunato italianissimo come lombardo assunto altrove significati sconosciuti in patria significati che in parte resistono in parte sono obsoleti
Da Monte di Pietà russo
Inglese nei ruandese io altrove a prestito su pegno Cecco ungherese
Fino ad accezione irradiata essi per altre strade come quella di tipo di cavolo portoghese spagnolo del Messico capomastro
Catalano
Ma qual è oggi lo stato di servizio se possiamo usare questa espressione lo stato di servizio dell'italiano nonostante una discreta diffusione nel bacino mediterraneo per merito della televisione
E gioco forza riconoscerete le lingue di diffusione internazionale sono altre
Con l'inglese lo spagnolo prima di tutto e poi il francese che pure ha ceduto l'antico primato
Ma c'è un settore in cui l'italiano si trova nella condizione di lingua veicolare di fatto se non di diritto la Chiesa cattolica
A differenza dell'Islam ISMU che ha nella arabo la suo lingua di differimento nel cristianesimo tutte le lingue sono sullo stesso piano e non c'è una lingua ufficiale della Chiesa cattolica
Il latino svolge al più il ruolo di lingua veicolare scritta come strumento dei documenti ufficiali
Ma la sede del Papa Roma a Roma opera la Curia a Roma hanno sede prestigiosi atenei
Punti fisici italiano e di fatto la lingua moderna più frequentemente praticata nelle alte sfere della Chiesa e tra la massa di religiosi che trascorrono un periodo più o meno lungo di formazione a Roma
Questo ruolo è emerso con chiarezza dal proprio nell'ultimo trentennio segnato dalla Pontificato di due parti non italiani
Sia Giovanni Paolo secondo non a caso insignito nel due mila e tre dal nostro Ministero degli esteri del titolo di ambasciatore della lingua italiana nel mondo
Sia il Pontefice regnante sono ricorsi un rincorrono l'italiano anche in visita all'estero almeno quando non è possibile servirsi della lingua del luogo
Se la musica e le arti non guardano più l'Italia come a un centro propulsore non mancano settori tipicamente legati all'Italia nell'immaginario degli stranieri a cominciare dalla gastronomia
E prevedibile che in un campione di sessantasei lingue del mondo
Pizza spaghetti e cappuccino con significato di bevanda siano largamente presenti Pizzo addirittura in sessanta su sessantasei
Meno prevedibile la fortuna molto più recente di tiramisù presente in ventitré lingue diverse pesto sedici carpaccio tredici
Termini che confermano la persistente popolarità della cucina italiana
Quanto alla moda altro comparto trainante dell'economia italiana contemporanea
L'influsso si misura più sulle cose che sulle parole
Mai significativo quanto mi si dice il termine giapponese Sciro ghanese
Tratto dal toponimo Sciro grane quartiere di Tokio particolarmente raffinato a quanto sembra si tratta di un termine Foggiato sul modello di milanese
Da Milano capitale della moda una testimonianza indiretta ma efficace del prestigio in questo campo della lingua donatrici
L'italiano infine e studiato abbastanza largamente nel mondo in particolare negli istituti di cultura nelle sedi della Società Dante Alighieri
Si studia in aree di antiche emigrazione per desiderio di non perdere le proprie radici
Ma anche
Sulla scia di un'immagine favorevole che l'Italia contemporanea pur lacerata al suo interno da tensioni di vario genere se non da pulsioni autodistruttive
Continua a suscitare presso gli stranieri
Colpisce che possono aversi incrementa nella richiesta di italiano anche in aree culturali meno prevedibili
Il caso della Facoltà di scienze economiche e bancarie di una università annuisce
In Serbia in cui si ricava da una rilevazione del due mila sei quasi il novanta per cento degli studenti oltre duecentocinquanta ha optato in anni recenti per lo studio quadriennale dell'italiano grazie
Italiano nel mondo e quindi in primo luogo attraverso il melodramma ed ora di mozzare tre ma in realtà Di Lorenzo da Ponte per quanto ci interessa stamani dalle nozze di Figaro
Federico Amendola accompagna al pianoforte Roberto abbondanza
Insomma
Fosse assai
Solvibilità
Mantiene
Voglio qui appunto
Rituale
Dopo piacerrebbe io l'ho seguito
Sasso
Grosso ANAS la vecchia pure
Magliana
Può abbiamo
Ogni dovuti a un incognito Consigliere Oricchio usati
Aree unanime vota in un altro dei comuni
Pronta importanti
Storici Pandora del foglio di questo mentecatto
A
Socio
Gracci il
I sensi
Mai
Dette
Foss'sarà
Domande insomma oggi avessimo
Rino
Ed entra in un sassolino
Le orecchie nei decenni sfera
Nel tempo
Verso gli
Allora gli
Ossia
Quote rosa per buono
Bonino
Congrui
Ritenessimo
Notare abbiano in
Pagliuca minaccia la rete in pace
Dopo questo
Consente stimiamo ma c'è
Www indagine
Dai abbrivio andando
Tanto che mi vengono in mente percorrenza correttamente eliminare i mangiapreti il cimitero c'è una speranza svuotando veri rendendoli noi Guerzoni in un mondo all'Islam raggiungibili Dario Rivolta che invece potevi fare individuare l'eventuale
Che
Non può questo contento
Assai
Tace
Venga emissione evidentemente Ivana IVA entro i termini il cimitero c'è una speranza assoluta il rendere invivibili vuole sbagliando in ogni singola aggiuntivi non hanno il novantatré per cento virgola tre per cento
Pervenute
Né
Aggiunge nominare un imballi educandum Bandinu turbante anni
E dalla musica passiamo ai liberi che hanno fatto gli italiani ce ne parla Carlos
Signor Presidente della Repubblica signora illustre autorità
Signore e signori vorrei qui percorrere brevemente un cannone di memoria condivisa
Quegli autori che nel quotidiano della scuola dei mestieri
Della vita domestica della lettura hanno fornito l'immaginario più ampio più omogeneo più concorde al nostro vivere associato e alla nostra lingua
Fatta l'Italia la scuola fu indubbiamente nella scuola primaria in particolare il luogo ove questa memoria condivisa sia più ampiamente formata e sviluppata
Per un secolo intero le centinaia di edizioni degli esempi
Di Bello scrivere mille ottocentoventinove
Di Luigi Fornaciari e poi di fior da fiore del Pascoli
Hanno formato il canone medio di lettura di ogni italiano pur nei limiti dichiarati da Tullio De Mauro con la forma antologia si era cimentato il Leo Pardi preparando la sua doppia Cristo ma sia
Della prosa e della poesia mille ottocentoventisette e ventotto ma non ebbe
Il successo del suo imitatore Fornaciari il quale chiudeva le sue considerazioni generali sui diversi tempi della lingua italiana posta davanti porta dell'antologia
Con questa
Vigorosa affermazione cito
Lo studio delle cose senza quello delle parole e molto meno lo studio delle parole senza quello delle cose non fece e non farà mai eccellenti scrittori
La solidarietà di parole e cose fu del resto sigillata
A fine secolo diciannovesimo dai prontuari dedicate e quei luoghi nei quali quotidianamente più si manipolano cose la cucina e la fabbrica
La cucina comuni recepita Ario dell'Artusi e la fabbrica con il ricettario del Ghersic o anche con il romanzo di un operaio di Cesare Cantù
I due prontuari dell'Artusi e del Jersey nascondo uno appresso all'altro e si offrono come un insieme di pratiche
Di ricchezza di nomi di un artigianato domestico che riunisce le tradizioni regionali in patrimonio collettivo
Nel fare rito dilatarsi di ricette dalle quattrocento settantacinque della prima edizione mille ottocentonovantuno alle oltre settecentonovanta della tredicesima edizione mille novecentonove
La scienza in cucina e l'arte di mangiare bene
Di Pellegrino Artusi è stato il breviario di Sapienza e di arte culinaria di lingua e di memoria rituali della festa che davvero a unificato l'Italia
Dai cito qui Cappelletti all'uso di Romagna che aprono il ricettario alla bavarese lombarda dai maccheroni con le sarde alla siciliana alla coratella Daniello alla bolognese
Dalle arselle Ottelli in alla livornese alla bistecca alla fiorentina senza dimenticare come è stato ricordato la pizza alla napoletana e un equanime celebrazione
Per finire con i dolci delle recenti capitali con i rispettivi dolce a Roma dolce Torino dolce Firenze
E questa prodigiosa solidarietà di
Parole e cose sarà continuata dal prontuario di Italo che aversi recepita più industriale è un manuale primi mille ottocentonovantanove novecento novecentoquattro insomma
Un'edizione ogni anno passato in pochi anni da mille ottocentottantasei a otto mila cinquecento ricette
Capace di illustrare le procedure per mettere in opera spesso domestica mente
E condurre la perfezione a Tretti colori sto citando vernici mastice Colle inchiostri gonne fibre tessili
Carta legno cuoio non meno che i processi che cito ancora di bronzo altura nichelatura Galvano plastica incisione tempera leghe
E tutta la strumentazione che andava dall'agricoltura all'elettricità
Vocabolario impressionante favoloso persino e oggi certo desueto se per ottenere
Lo Scarlato intenso occorre passare
Dal Querci trovo né e dalla
A Lizza ritorna oppure ad ore rare eritropoietina Delta pur Corina eccetera
Tra i libri nella prima fase dell'unità italiana che hanno avuto la scuola come sfondo narrativo e impegno identitario svettano certo e come opposte ragioni di successo Pinocchio e cuore
Il monello e il modello
La Fracci né cuccagna della povertà come ascolteremo tra poco
Ho il dovere delle istituzioni
Due volti irrisolti dell'identità italiana così ebbe infatti alcun chiudere Giuseppe Prezzolini nella sua acuta storia tascabile della letteratura italiana
Ci sono due libri che direi non hanno una data né un autore
Che sembra non riassumere lo spirito più profondo del popolo italiano Pinocchio
E cuore
Pinocchio è un libro che si dà da leggere ai ragazzi
Ma è pieno di una sapienza cittadina mondana e adulta che mostra il mondo come
Non corretto da virtù ma da fortuna corretta dalla furbizia
Di fronte a questo mondo come
Con la sua lingua pieghevole di bugie e di astuzie sta nella tradizione italiana l'altro cannone della lingua italiana
Quello del mondo come dovrebbe essere
Anche solo nel modo di intrattenersi col prossimo e che si riassume nell'asciutto aforisma che suggella il galateo di monsignor della casa
Secolo sedicesimo
Il quale ha preso atto del mondo come
Cito nel rendere si devono le cerimonie e le carezze a guisa che le meretrici fanno
Siccome io ho veduto molti signori fare nelle loro accorti solo alzandosi di consegnarle agli sventurati Servidori persa Dario
Sì premurava tuttavia di raccomandare limitazione del mondo come dovrebbe essere
è non raggiungendo lo suggeriva almeno cito ricordati di vergognarti qualche volta
Forse la nostra storia linguistica e civile
Non è che un incessante voci oscillare tra sobrietà arbitrio tra l'accumulo di pattume e austerità come ci ricorda Italo Calvino li tagliando con Primo levi
Più tradotto nel mondo cito dalle città invisibili
Il pattume di leonia a poco a poco in guarderebbe il mondo senso lo sterminato immondezzaio non stessero premendo al di là dell'estremo crinale immondezzai da altre città
C'è anche essere spingono lontano da sé montagne di rifiuti forse il mondo intero oltre i confini di leonia è ricoperto da crateri di spazzatura
Ognuno con al centro una metropoli in eruzione ininterrotta
I confini tra le città estranee nemiche sono bastioni infetti
In cui i detriti dell'una e dell'altra si puntella nuovi vicenda si sovrastano si mescolano
Pattume e austerità sul secondo termine così riprendeva pochi anni dopo un cittadino che del consumo insensato di cose e parole
Conosceva bene i limiti Enrico per l'in guerra cito
Una politica di austerità invece deve avere come scopo quello di instaurare giustizia efficienza ordine
E aggiungo una Morri moralità nuova
Concepite in questo modo una politica di austerità crea nuove solidarietà e potendo così ricevere consensi crescenti
Diventa un ampio moto democratico al servizio di un'opera di trasformazione sociale
In effetti come aveva già visto tante nel suo devo Olga aride Loquenzi a
La lingua è
La nazione
E non c'è volgare più illustre di quello che possa dire con don Lorenzo Milani che cito appartenere alla massa possedere la parola
Grazie
Ecco ora Ottavia Piccolo leggera uno dei due libri su cui si sono fatti gli italiani devo dire il primo libro che mi fecero leggere in prima elementare
Pare che risalisse ai tempi dell'Unità d'Italia ha detto Carlo poc'anzi
Le avventure di Pinocchio
Come andò che Mastro Ciliegia falegname trova un pezzo di legno che piangeva e rideva come un bambino
C'era una volta
Pure
Diranno subito i miei piccoli lettori
No ragazzi avete sbagliato c'era una volta un pezzo di legno
Non era un pezzo di legno di lusso ma un semplice pezzo da catasta di quelli che d'inverno si mettono nelle stufe e ne Caminiti per accendere il fuoco e per riscaldare le stanze
Non so come andasse ma il fatto rilievo che è un bel giorno questo pezzo di legno capitò nella bottega di un vecchio falegname il quale aveva nome
Master Antonio se non che tutti lo chiamavano maestro ciliegia per via della punta del suo naso che era sempre lustrascarpe paonazzo già come una ciliegia matura
Appena maestro ciliegia e beh visto quel pezzo di legno si rallegro a tutto e dandosi una fregati INEA di mani per la contentezza borbottò a mezza voce
Questo legno è capitato a tempo
Voglio servirmi me per fare una gamba di tavolino
Detto fatto prese subito lascia arrotata per cominciare allenarli la scorza e a di grossa Arlotta
Ma quando fu lì per lasciare andare la prima sciatta rimase col braccio sospeso in aria perché sinti una vocina sottile sottile che disse raccomandando sì
Non picchiarla tanto forte
Figuratevi come rimase quel buon vecchio di maestro ciliegia giro agli occhi smarriti intorno alla stanza per vedere di dove mai poteva essere uscita quella vocina
E non vide nessuno
Guarda sotto il banco e nessuno guardò dentro un armadio che stava sempre chiuso è nessuno guardò nel Corbello dei trucioli e della segatura nessuno
Apre il lusso di bottega per dare un'occhiata anche sulla strada ai nessuno
Ho dunque
Ho capito disse allora ridendo e grattando sì la parrucca si vede che quella vocina me la son figurata io rimettiamoci a lavorare
E ripresa lascia in un anno
Chi raggiunse l'ennesimo colpo nel pezzo di legno opportuno hai fatto male Vidor rammarica Andosilla solita vocina
Questa volta maestro ci legge arresto di stucco con gli occhi fuori del capo per la paura con la bocca spalancata e con la lingua giù ciondolo ogni fino al mento come un Mascheroni da Fontana
Appena vie dell'uso della parola comincia a dire tremando e balbettando dallo spavento addì dove sarà uscita questa vocina che ha detto voi
Eppure qui non c'è anima viva che sia per caso questo pezzo di legno che abbia imparato a piangere e a lamentarsi come un bambino io non lo posso credere questo legno eccolo qui è un pezzo di legno da caminetto come tutti gli altri
E a buttarlo sul fuoco c'è da far bollire una pentola di fagioli
Ho dunque che ci sia nascosto dentro qualcuno
Se c'è nascosto qualcuno tanto peggio per lui ora la comodo io
E così dicendo agguanta con tutte e due le mani quel papero pezzo di legno e si pose a sbatacchiava lo senza carità contro le pareti della stanza
Poi
Si messi in ascolto per sentire se c'era qualche vocina che si lamentasse aspettò due minuti e nulla cinque minuti e nulla dieci minuti e nulla
Ho capito dissi allora sforzandosi di ridere e a Rossanda sì la parrucca si vede che quella vocina che ha detto
Quella somma figurata io
Rimettiamoci a lavorare
Ci avviamo verso a conclusione delle nostre presentazioni e quindi sono presentazioni Bilancio le ultime Nicoletta Maraschio ci parla di passato presente e futuro della lingua nazionale
Signor Presidente signora autorità signore e signori
Nei primi anni del Trecento Dante in quella piccola profetica operati riflessione linguistica che nel De vulgari eloquente sia la prima in Europa per complessità e profondità
Per cosa dell'Italia linguistica del suo tempo alla ricerca di un volgare illustre cardine di tutti gli altri quattordici ma più di mille se si considerano le varietà
Ma non è salva nessuno ed usare parole aspro che e se vede di condanna anche per il fiorentino la sua lingua materna
Mani chiamo in troppo è che noi non facciamo altro mangiamo che non abbiamo altro da fare
Dante in modo consapevole ed esplicito
Nel suo giudizio e negli esempi negativi materializza e insieme lega indissolubilmente ragioni etiche e ragioni vestiti che i
La lingua come manifestazione autentica nell'ambiente umano in cui viviamo
Eppure quelle stesse parole ma mi chiamo interloquendo condannate nel De vulgari Dante usa nella commedia e naturalmente usa in modo mirabile la sua lingua materna il fiorentino
Gettando d'un colpo basi solidissima eh per la sua assunzione trasformazione cinquecentesca da volgare medioevale a moderna lingua comune nazionale
La lingua italiana è una lingua di matrice letteraria
Che fin dal Rinascimento è stata tuttavia capace di assumere in tutti Italia progressivamente in modo sempre più sicuro
Quelle funzioni civili che Dante già indica nel De vulgari lingua della politica lingua della giustizia
E di diventare il cardine intorno a cui hanno votato tutte le altre lingue d'Italia dialetti e lingue di minoranza
Unità e diversità
Ecco il binomio per cui l'Italia può insegnare con la sua storia linguistica qualche cosa di veramente importante all'Europa
Che quello stesso principio ha posto a fondamento della sua esistenza e si è impegnata a realizzare
Se potessimo da presentare in una sola immagine ad esempio un grande murale l'intera storia linguistica italiana dall'anno mille ad oggi
Resteremo colpiti da alcuni elementi fortemente caratterizzanti capaci di dare a quell'immagine un'impronta del tutto particolare
Da un lato
La grande quantità di linee e di colori la loro ricorsi vista
All'altro la mancanza di fratture nette tra le parti
L'impronta uscendo dalla metafora
è data dalla presenza di molte lingue diverse
Che sono convissuto e si sono sovrapposte e mescolate le une alle altre e tutte insieme si sono trasformate e non solo l'italiano i dialetti
Ma anche il Tino e le molte lingue straniere portati da chi ha occupato politicamente questo territorio
Ma si riconoscerebbe subito in quel modo murale anche la presenza di un intreccio di linee che viene formando una copertura
Prima sottile poi via via più densa capace di collegare e tenete insieme il tutto una copertura cioè una lingua tetto non imposta
Ma liberamente proposta e adottata a cominciare dal Cinquecento
Solo da questo momento infatti possiamo parlare legittimamente di italiano e del suo valore identitario particolarmente importante in assenza di un'unione politica del Paese
In quell'immagine non sarebbero naturalmente rappresentato solo le molte lingue d'Italia per così dire astrattamente considerate con la loro grammatica e lo volesse ecco
Ma proprio le generazioni di uomini e di donne che per circa un millennio hanno abitato questo spazio naturale e culturali
Parlando e scrivendo quotidianamente quelle lingue e trasmettendo lei loro figli
E anche le idee che intorno a quelle lingue si sono formati diffuse e le discussioni che ne sono scaturite perché è ben noto che la storia linguistiche italiana
è stata percorsa da un'intensa vivace e sempre rinnovata questione della lingua
Da Dante a Pasolini da Leon Battista Alberti a Manzoni dagli accademici della Crusca ad Ascoli una questione che ha quotato intorno a oggetti diversi
Latina o con le gare al quale latino quale volontaria quale modello di lingua per la scrittura letteraria quale per il parlato perché il teatro per la predicazione per la scienza
E soprattutto quale modello linguistico unificante ed è chiaro che si tratta di un aspetto importante
Della stessa grande immagine perché
Proprio la sua forte frammentazione la presenza cioè di tanti lingue diverse sta alla base della ricorrente e a tratti incandescente questione della lingua
Connessa a questioni culturali
E sociali e politiche generali una questione che ha avuto importanti risvolti normativi
è stato già citato Bembo il vocabolario degli accademici della Crusca che hanno orientato in una o in un'altra direzione
Le linee principali il profilo di quell'immagine e hanno contribuito a creare quella copertura
Di cui sopra dicevamo
Su quel morale ricco conosceremo facilmente due cesure coincidente con due precisi periodi storici due cesure che tuttavia non formano fratture nette e quindi non ne spezzano la continuità
Una si colloca nel cinquecento e l'altra nell'Ottocento
Fino a cinquecento il rapporto fra le diverse lingue d'Italia quelle che gli specialisti chiamano voi cari formati dal latino parlato in Italia imperiale parlati e scritti
Prego usi pratici sa o coppelle te perché le Fini e letterari è un rapporto per così dire paritario
Dal momento che nessuna di queste lingue assunto fino a quel momento un ruolo decisamente geni nome egemone sanzionato da strumenti specifici come grammatica e e vocabolari
Solo dal Cinquecento per il concorde che di fatto che di natura materiale e ideale fretta quali un peso determinante ha avuto senza dubbio la stampa si pensi alla collaborazione metterà
Il filologo Bembo editore Manuzio sia fermato un preciso modello normativo tendenzialmente unitario basato sul fiorentino trecentesco
Destinato all'inizio soprattutto alla scrittura letteraria ma ben presto divenuto differimento fondamentale
Per chiunque fosse capace di scrivere
Si è formata una copertura che ha accolto elementi da molte altre lingue e si è estesa a coprire fondamentali funzioni linguistiche
Politica giustizia scienza e religione una copertura che naturalmente non ai le minato sovrapponendo si ad esse le altre lingue d'Italia scritte e soprattutto parlate
Ecco il privilegio di cui godiamo tutti noi oggi nel due mila undici potete leggere capire ancora quei testi trecentesca e sentire ancora nostra la loro lingua pur con tutte le differenze formali e semantiche prodotte dal tempo
L'altra cesure naturalmente quella dell'unità e basta aprire un qualsiasi testo di quegli anni dedicato alla questione della lingua per raccogliere il senso della speranza
E la forza delle aspettative di un'intera generazione di donne e uomini convinti che l'unità politica avrebbe portato a un cambiamento radicale
E avrebbe trasformato in italiano in lingua di cultura parlate scritta da una minoranza
Nella lingua scritta e parlata da tutti i cittadini le loro speranze le loro aspettative non sono andate deluse in questi cento cinquant'anni avvenute in Italia una vera e propria rivoluzione linguistica
Se infatti fino a quel momento possiamo dire che la lingua italiana era stata fatta
Soprattutto dagli scrittori ma non bisogna trascurare un italiano che giornale scritto e parlato una miscela instabile il dialetto e di lingua spesso faticosa ed approssimativa
Ma in grado di consentire la comunicazione interregionale
Nel corso del Novecento secondo una linea chiaramente riconoscibile di espansione e diffusione Colle capillare
Possiamo dire che la lingua italiana a costo di sacrifici silenzi emarginazioni è stata fatta da tutti noi che siamo diventati i protagonisti del cambiamento
E in prima fila ci sono state le donne le madri e soprattutto alle maestre che quell'italiano hanno imparato per prime
E lo hanno insegnato a generazioni di bambini di ha letto forniti
Il risultato non poteva essere omogeneo viste le strade diverse percorse e soprattutto la diversità dei punti di partenza dei parlanti
In quel muraglione ancora troppe sono le ombre che oggi in certe zone anzi si vanno estendendo ed intensificando
Perché molti sono stati gli errori e dei ritardi Trotta l'insicurezza complessiva e troppo debole e scarsamente diffusa è la coscienza linguistica nazionali
Oggi dagli anni novanta in poi ma proiettando l'immagine nel futuro riconosciamo una nuova cesura
è una cesura che ritroviamo in tutte le grandi lingue del mondo ed è legata alla complessa articolazione della società contemporanea
Per l'affermarsi di nuovi saperi nuove attività nuove professioni
Ed è connessa ancora una volta a un nuovo modo di comunicare questa volta indotto dalle tecnologie digitali che mescolano scritto e parlato formalità e informalità
Parole e in bacini pubblico e privato in combinazioni del tutto inedite stimolando una nuova percezioni e della lingua e delle sue funzioni
Si aggiunga la potenza di una super lingua mondiale come l'angolo meritano una mobilità delle persone prima impensabile e in generale la caduta di molti confini
Oggi la nostra lingua è la lingua di milioni di migranti che sono venuti a lavorare in Italia i cui figli e in molti casi sono nati qui
Questi giovani hanno almeno due lingue la loro cioè quella della loro famiglia è l'italiano e saranno
Dunque anche loro insieme a noi apportare il loro e il nostro italiano nel mondo
Come le tante comunità dei nostri emigrati hanno fatto in passato portando nel Paese d'arrivo l'italiano o un dialetto d'Italia
Oggi la nostra lingua vive un momento di grande vitalità si confronta con le altre lingue del mondo in tutta la sua giovinezza
Centocinquanta anni e per una lingua scritta e parlata da un'intera comunità nazionale sono davvero pochi
E in tutta la sua vecchiaia se infatti assumiamo come punto di partenza Dante e il fiorentino trecentesco poi fatti italiano la nostra lingua almeno sette secoli di vita
Una lingua che ha svolto e svolge sia nel Mediterraneo sia in Europa
Un ruolo fondamentale di ponte culturale e linguistico
Basti pensare all'arabo e alle lingue classiche ma è stata anche il veicolo e motore di una creatività artigianale e artistica
Specifica del nostro Paese dall'architettura alla musica lirica l'abbiamo già sentito dall'economia i commerci fino alla moda e alla cucina
Non abbiamo materie prime molte materie prime ma siamo stati riconosciuti nel mondo per la nostra capacità di produrre arte e scienza
E per la dolcezza e musicalità di una lingua che si è imposta senza un impeto senza un esercito ma per il tema d'amore e dei siciliani a Petrarca fino ai grandi poeti del Novecento
L'Italia vanta dal punto di vista linguistico un patrimonio inestimabile
Per ricchezza varietà e raffinatezza che va riconosciuto Amato tutelato e valorizzato
Ho grande speranza che queste celebrazioni possono essere un'occasione straordinaria per diffondere maggiormente nelle giovani generazioni la piena consapevolezza dell'importanza dell'italiano e dell'intera nostra storia linguistica una storia ricca e complessa
Basata su delicati equilibri che sarà loro compito che spetta a rivalorizzare
Ora di Cristo italiano cantiere
CD parla Mario Luzi attraverso Pamela Villoresi
La lingua
è un universo in cui entriamo alla nascita
Sì inoltriamo nella cui inizia e ci aggiriamo poi durante tutta la vita narice di anno
E la produciamo la conserviamo la trasformiamo più o meno consapevolmente
Ci accomuna come specie
Da allora è una lingua condivisa talora un dialetto circoscritto più molto altro ancora che significa esprime comunica
Ma fra tutti i codici semiologici la lingua
La parola
è il vero ittici
La lingua e dentro ditte
Sei fra le sue braccia
Pensate popoli presi in cattività
Deportati in altri territori costretti a lasciare la propria atavica lingua
Per balbettare in un'altra o anche migrazioni coatte per miseria fame violenza
Che impongono le grave mutamento I parlanti l'esilio linguistico non è a mio parere più lieve dal suo portarsi che quello degli affetti e del dolce loco
E la lingua per l'artista è come un cantiere un cantiere tutto attivo è praticabile dove anche pezzi a strumenti in disuso possono tornare utili ed efficaci
Una lingua è un cantiere i suoi operaio operano senza turni di lavoro costantemente
La madre lingua riceve raccoglie l'affetto delle esperienze serie e persino delle marachelle dei propri figli
Si arricchisce di invenzioni di trovate di nuovi possibili costruttivi di significati transitorio improvvisi
Tiene conto di tutto anche se
Molto sarà da buttare
La forza impositiva di una lingua incalcolabile
Come si dice anteriore alla nazione italiana lo è
Ma solo apparentemente perché proprio nel farsi della sua lingua nasceva la nazione italiana
Come sogna miraggio aspirazione desiderio questi sono i veri stimoli e moventi dell'anima italiana occorrono tutti quanti perché la nazione viva inno italiani
Ora
In questo tempo terribile angosciante la parola è stata troppo adulterata la menzogna troppo corrotto
La poesia senza avere medicine miracolose per risarcire le ferite
Richiama l'uomo di fronte a sé stesso gli fa sentire ciò che gli viene tolto scuote la coscienza risveglia qualcosa di oscuro denunzia i desideri e gli impulsi che sono stati soffocati
Che cosa sia dice di più alla parola se non la temperatura del fuoco
La poesia
Interviene a scongiurare l'afasia
Si oppone a questi tempi urlati
Volano altra parola
Cresci in profondità
Tocca a me a dire Zenit della tua significazione giacché talvolta lo puoi
Sogno
Che la cosa esca lamine nel buio della mente però non separarti da me
Non arrivare ti prego a quel celestiale appuntamento da sola senza il caldo di me o almeno il mio ricordo
Sì luci
Non disabitata trasparenza
La cosa
E la sua anima
Ho la mia
E la sua sofferenza
Ecco l'ultima nostra presentazione riguarda il futuro ed è affidata ad un bene atto Eco il futuro della lingua italiana e magari dice anche se per il congiuntivo cioè un futuro
Presidente si tratta di un signore e signori colleghi ed amici vi era stato chiesto un intervento conclusivo venti minuti improvvida decisione perché devo indurlo
Almeno dieci
Ma per un futuro alla storia della lingua non è un'opinione pertanto la metà il più delle cose più volevo dire che le hanno già dette gli altri perché
Hanno detto semplicemente la verità vorrei soltanto iniziare con la citazione di una lettera mandata da Camillo Benso di Cavour il diciassette marzo mille ottocentosessantuno a Massimo D'Azelio
Dove sono giù con l'Italia fio molto boh fase di un mondo sottoponendosi status il francese
Vorrei partire da questa situazione paradossale perché devi così è stato l'italiano e chiuso sarà
Dei quali sono e sono stati i rapporti tra tuttavia nella sua lingua
Perché e inutile ignorare perché se oggi ci si trova di fronte da varie parti al rifiuto di celebrare il diciassette marzo o per lo meno forme di disinteresse nei confronti di questo se su cui centenario
E è quella si è aggiudicata l'idea ottocentesca di unità nazionale come ho totalmente estranea alle masse popolari dobbiamo porci anche il problema della nostra lista
O alle lingue e Volturno il loro mestiere un lettore inglese che prendesse in mano ficcante a Bari cioè io spicciolo solo
Che scritto il midollo implicito non riuscirebbe a capire niente mentre un italiano prendendo in mano un testo scritto sessant'anni prima dicevo sarà
Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai per una selva oscura
Capisce benissimo
Questo cos'è una fortuna per i nostri scolari che non devono fare esporsi nelle scuole elementari e nelle scuole medie no
Una sventura un Paese la cui lingua non essendo stata parlata da mercanti Guerrieri citati eccetera non si è evoluta sorprendente
Uno straniero che impara l'italiano dalla Dante Alighieri o un nostro studente dalla media e dategli
Da analizzare ai serva Italia o di dolore ostello nave senz'auto un TIR in gran tempesta non donna di province ma bordello
E d'altro canto o patria mia vedove muove gli archi le colonne il simulacro LRM torri degli altri nostri è molto difficile riuscire a dire che tra questi
Due testi passano cinque cento anni e anzi a dire la verità le OPA anticipare un pochino più arcaico di Petrarca
Eppure l'italiano è stato l'unico senso di italianità perché si può dire che durante i secoli in cui come voleva poi più tardi mette amici
L'Italia era soltanto un'espressione geografica e Italia nasce Consalvo coppelle terra perché le Fini che chi colte
Ma d'altro lato questo italiano
Essendo stato parlato De Mauro ce l'ha raccontato a sufficienza
Dal popolo ma solo da una bassa percentuale di intellettuali
E non non si è voluto se ricordiamo che litigando con Cavour Vittorio Emanuele II le dice chiedo chiedo le birre Chienti e io lo dice giustamente il detti torinese
Ma davvero la lingua
Può essere causa di identità nazionale o no molti
Secessionisti fiamminghi eccetera hanno dimostrato che ci può essere un francese parlato in Vallonia in Svizzera in Francia oggi possono essere
Le stesse lingue parlate in Paesi diversi
E poi ecco un paradosso io l'ICI che ritengono l'italiano come base stessa di un senso di identità nazionale sono proprio oggi coloro a cui l'idea di un'Italia post risorgimentale dà noia
E infatti chi altro non sono le tentazioni striscianti di tornare al dialetto negli atti pubblici nelle targhe stradali o nell'insegnamento scolastico
Se non la volontà di minare il potere di quella lingua che appare evidentemente come la garanzia di permanenza del senso di identità nazionale
Ora
Non ho da raccontare una lunga storia che ci ha raccontato De Mauro che ci ha raccontato l'introduzione di di Minoli come pian piano la lingua italiana attraverso l'emigrazione
Attraverso la televisione che impone un Basic italiano sia pure lessicalmente
E si tatticamente minimo ma in modo tale che si può legittimamente affermare che Mike Bongiorno
Ha fatto più per l'Italia di Giuseppe Mazzini
Siamo arrivati a un diffuso italiano basico che nel contempo però a distrutto e messo in crisi dialetti tanto che
E linguistiche una Porta auspicavano che si abbandonassero i dialetti per acquisire la lingua nazionale oggi stanno chiedendo come
Potere non buttare via questo prezioso sentimenti
Patrimonio folklore
Ma
Questo vuol dire che l'Italia si è assestata sul Basic italiani di Mike Bongiorno no
Perché nel frattempo i canali si sono moltiplicati moltiplicate si sono
Le trasmissioni
E se oggi parlate con un tassista io parlo sempre con con i tassisti
Vedete che il suo Alessi quella sulla sintassi sono quelli di un laureato degli anni tre
Estremamente
Estrema perché perché esposti alla televisione
Sentono un italiano diverso
Allora questo vuol dire che l'italiano di domani sarà
Un italiano di forma non più basica mai medio alto
Ma i nomi perché se è una volta i genitori parlavano dialetto i figli e non il primo introduca in famiglia l'Italia no oggi il mio tassista che parla un italiano medio alto ai figli che non sanno più parlare italiano
La recenti esperimenti
Agli esami del del primo anno del triennio danno uno studente che dice che
Le ragazze vengono fatte studiare dalle famiglie abiette cercando di approfondire il problema ignora la differenza tra biglietto e ambiente
Mentre la pratica degli sms ha portato lo studente a leggere su un testo di Nino di pena Rio
Perché leggendo Nino Bixio ormai si è abituati che la x viene usata per appena
E allora ha letto Ninno di veri io
Se no non è paradossale perché questa è la prima generazione cresciuta assume con internet e internet ha rappresentato un ritorno da una cultura esclusivamente visiva ha una cultura di nuovo alfabetica
Però evidentemente per certe fasce giovanili evidentemente non per tutte internet non viene usato per consultare di chi picchia che almeno è scritta in un italiano accettabile ma per inviare immagini io inviare Redi per prendere immagini ovviare brevi messaggi più questa generazione che non legge più i giornali non guarda neanche più la televisione
Dove almeno e poteva a trovare Vespa o Berlusconi Bersani o falsi o che parlano un italiano tutto sommato ragionevole almeno quanto alla forma
A
Forse
In futuro
Iniziando da Facebook e poi passando all'uso di vari siti per copiare i risultati di qualche ricerca a poco a poco una percentuale ragionevole di giovanissimi inizierà a leggere qualcosa anche su internet vero o falso che sia
Ma quanti saranno capace di distinguere la buona lingua di certi siti dall'italiano IV di certi blocchi
E cosa saranno mai l'italiano medio di domani non lo so perché e tipico di onniscienza della lingua sapere che non si fanno previsioni sullo sviluppo di uguali
Una sola previsione mi sentirei di fare anche se l'Unità d'Italia come alcuni vogliono venisse infranta non si arriverebbe un'estinzione dell'italiano un trionfo dei dialetti
La questione della differenza tra un dialetto e una lingua essa Espinosa e qualcuno ha detto che una lingua è un dialetto spesso tanto un dialetto in dialetto è una lingua a cui sono mancati un esercito e una marina e i fatti quando la lingua ufficiale della Repubblica di Venezia usato nei documenti pubblici il Veneto
A a tutti gli effetti una lingua
Ma un dialetto anche una lingua a cui è mancata l'università e cioè la pratica della ricerca e della discussione scientifica e filosofica
Questo non vuol dire che i dialetti possono esprimere solo il mondo popolare che per tradizione il comico e carnascialesco certamente il dialetto
Sa essere deliziosamente fece Nino ma alcuni dialetti diamo il napoletano hanno provato di essere capaci di esprimere il dramma è la tragedia si pensione duale atto o anche soltanto ma la femmina
D'altra parte i milanesi ma milanese non è solo quello di Bramieri o di Tino Scotti e chi leggesse nel di di morte allegria
Di Delio Tessa scoprirebbe una lingua tragica di durezza quasi in questi anni
Ma c'è un fenomeno che appare in molti dialetti è che dopo aver fatto un'affermazione in dialetto e se si vuole sottolinearne la verità la si ripete in italiano ceceno un spoletta non Bossi ruolo
E questo significa che la lingua nazionale sottolinea la serietà e la decisione dell'Inter del dell'intenzione
Ho trovato su Vichi PDA molte voci tradotti piemontese non ho il tempo di leggerli Aristotele in torinese perché
è veramente delizioso ma emerge che
La calci de Attene il liceo
Sono detti in italiano e non tradotti così Comin ogni dialetto si traducono i nomi dei Paesi vicini ma non Londra Berlino o Parigi
D'altra parte
Pensata immaginare nel vostro dialetto come tradurre da faide che le tra estasi della temporalità volesse né per la morte è risultato non può essere che comico
Che cosa provoca nel dialetto questa incapacità anche se sa dire assai bene la passione amorosa i sentimenti familiari l'amore per la propria terra la luce delle stelle otto nove per un bambino può
Una volta Leo Longanesi aveva provocatoriamente affermato che non si può essere un grande poeta bulgaro
A prima vista questa parrebbe una volgarità razzista
Oppure una banalità nel senso che se qualcuno fosse un grande poeta Burgo nessuno lo capirebbe perché avrebbe scritto in una lingua parlata da pochi ma io credo che ci sia una terza interpretazione più profonda
Una volta degli amici ma chiesto di dare consigli alla loro figlia credo a sciogliersi un'università amici americani
E i genitori avrebbero voluto far fronte mentre la bambina voleva andare in un piccolo collegio State perché riceverli i professori sono piogge di Kate ti seguono mentre fa avanzo in tutti i premi Nobel che girano per il mondo
Allora gli ho spiegato che si era vero ma che sono adesso che il premio Nobel quando avesse fatto lezione le avrebbe detto cose che il giovane professore del piccolo collegio non avrebbe mai detto
Che avrebbe invitato per conferenze seminari colleghi da tutto il mondo che lei ogni sera avrebbe potuto scegliere tra vari eventi musicali teatrali letterari
Che l'edicola di far Vasco Earth contiene tutti di CUP tutti i quotidiani di tutti i Paesi
Insomma avevo detto da far fronte passa incumbent o del mondo
Mentre a State avrà il solo una dignitosa bonaccia
Ragazza mi ha seguito e sta facendo una bella carriera accademica
Ora Bulgaria a parte che ha una bella sua storia ma immaginiamoci come esperimento mentale un piccolo paese della lingua impervia dalla scrittura diverso da quello degli altri popoli
Che abbia subito per secoli una dominazione straniera che per secoli non sia stato mai visitato da altri agenti i cui abitanti non siano mai stati andati a co non siano mai andati a conoscere altri Paesi
Ecco Paese tagliato fuori dal gran vento del mondo
Non so se questo potevo potrebbe impedire che tra questa gente nasca un grande poeta ma certamente l'universo di questo poeta sarebbe più circoscritto di quello di Shakespeare o di Creonte
Un dialetto si trova rispetto i grandi temi della scienza della cultura nella situazione di un universo chiuso che non è mai stato stimolato a parlare di chiedere
Che che il o del principio di indeterminazione
Per questo al dialetto si ritorna e con amore per ritrovare il sapore il tepore d'infanzia perduta e le nostre radici ma non
Per elaborare su quella base che so una carta dei diritti dell'uomo un trattato di informatica
E pertanto va ritrovato attraverso un recupero del folklore locale
Ma non può essere insegnato dall'alto salvo scoprire che il suo lessico che saprebbe dipingeva perfezione la minima sfumatura intermedia tra la media e la brina non è stato allenato a parlare di mono Potì ledono i
Se è così la regressione al dialetto diminuirebbe la possibilità di contatti con il resto del mondo
Proprio nel momento in cui si parla dell'apprendimento di altre lingue il ritorno del dialetto come lingua ufficiale ci impedirebbe persino di parlare con gli abitanti di una regione vicina dato che le differenze dialettali variano addirittura l'etilometro a chilometro
Ed ecco che come l'unico strumento di contatto per gli abitanti di un'ipotetica Italia divisa sarebbe soltanto l'italiano nazionale
Chiudo la lingua utile per l'umiltà
Abbiamo visto che per un ritratto avuto devo fare brevissimo menù diverrebbe Linguanti indispensabile
Per la discussione
Prende la parola il Presidente della Repubblica
Autorità illustri ospiti signore e signori
Questo nostro incontro non può chiudersi senza un caloroso ringraziamento
Come quello che io voglio rivolgere alle prestigiose istituzioni il cui apporto ci è stato essenziale
Al Presidente Amato e agli studiosi i cui interventi hanno scandito un'intensa riflessione collettiva sospetti cruciali del discorso sulla nostra identità ai unità nazionale
E in pari tempo agli artisti
Che hanno fatto gli equivoci hanno fatto risuonare vive e hanno i vicine pagine specialmente significative della poesia della letteratura e della cultura italiana
Tra le figure dei primi e dei secondi degli studiosi e degli interpreti si è collocata da tempo come sappiamo
Con straordinario ininterrotto impegno quello di Vittorio Sermonti dando voce alla Commedia di Dante
Ringrazio dunque in egual modo tutti e non posso far mancare un vivo ringraziamento anche per chi accurato con entusiasmo pari al gran nome che porta vero Francesco
La splendida raccolta di alto valore bibliografico da noi ospitata qui in Quirinale di testi dei capolavori ed autori cari a De Sanctis
La cui storia ci appare più che mai rispondete al proposito come poi disse Benedetto Croce di fare un grande esame di coscienza e di intendere la storia della civiltà italiana
Non mi sembra eccessivo aggiungere ed è il mio solo commento
Che le iniziative di questa mattina è risultata esemplarmente indicativa del carattere da dare alle celebrazioni del centocinquantesimo andar via e anniversario dell'Unità d'Italia
La cui importanza va ben al di là di ogni disputa sulle modalità festive da osservare o sulle diverse propensioni a partecipare manifestatesi
Come tutti hanno potuto constatare non c'è stata qui alcuna enfasi retorica alcune esaltazione acritica o strumentale semplificazione
Sì è così discusso innanzitutto sulla datazione del configurarsi e affermarsi di una lingua italiana
E del suo valore identitario in assenza o nella lentezza e difficoltà del maturare di una unione politica del Paese
Quindi senza nascondersi la complessità del tema della Nazione italiana delle sue più lontane radici e il suo rapporto con il Movimento per la nascita così tardiva di uno Stato nazionale unitario
Si è messo in evidenza quali impulso sia venuto dalla forza dei di italiano come lingua della polizia della letteratura e poi del melodramma al crescere di una coscienza nazionale
Il Movimento per l'unità non sarebbe stato concepibile e non avrebbe potuto giungere al traguardo cui giunse se non vi fosse stata nei secoli la crescita dell'idea d'Italia del sentimento dell'Italia
De Sanctis richiama Machiavelli che propone addirittura la costituzione di un grande Stato italiano che sia baluardo di Italia contro l'straniero e aggiunge il concetto di patria gli si allarga patria non è solo il piccolo Comune mai tutta la nazione
La gloria di Machiavelli conclude De Santis e di avere stabilito la sua utopia sopra elementi vedi e durevoli della Societ la moderna e della nazione italiana destinati a svilupparsi in un avvenire più o meno montano del quale egli tracciava la via
Quella venire era ancora molto lontano secoli dopo nella prima metà dell'Ottocento si sarebbe determinato e ancora disattese che cito dal capitolo conclusivo della sua storia il fatto nuovo del Four Marzi nella grande maggioranza della popolazione istruita di una coscienza politica del senso del limite e del possibile oltre i tentativi insurrezionalisti falliti oltre la dottrina virtù
Poco o niente
E se con il progredire della coscienza e dell'azione politica si giunge a fare in Italia nel mille ottocentosessantuno fu tra il diciannovesimo il ventesimo secolo come qui si siede detto in modo suggestivo e convincente che cominciarono a circolare liberi capaci di proporsi come strumenti di educazione e formazione della rinata Italia
Tuttavia la strada da fare resto lunga
A conferma della nostra volontà di celebrare il centocinquantesimo
Guardandoci dal dito le Giare lo Stato unitario quale nacque per decenni si caratterizzò
Si è stamattina qui crudamente ricordato come solo nel primo decennio del Novecento nel decennio giolittiano si produsse una svolta decisiva per la crescita dell'istruzione pubblica per l'abbattimento dell'analfabeti può e più in generale grazie alla scuola per un progressivo avvicinamento all'ideale una volta compiuta l'unità politica di una lingua scritta e parlata da tutti gli italiani di qui anche lo sviluppo di una memoria condivisa nel succedersi del degenerazioni
Dopo quella svolta il cammino fu tutto fuorché lineare in ogni campo d'altronde
Tende regressioni che il fascismo portò Colussi
Ed è dunque giusto nel bilancio dei centocinquanta anni dell'Italia unita porre nel massimo
L'atto porre al massimo l'accento su quel che ha rappresentato l'età repubblicana
A partire dall'approccio innovativo e lungimirante dei padri costituenti che si tradusse nella storica conquista dell'iscrizione nella nostra Carta del principio dell'istruzione obbligatoria e gratuita per almeno otto anni
Molti princìpi iscritti in Costituzione hanno avuto un'attuazione travagliata e non rapida
Ciò non toglie che essi abbiano ispirato in questi decenni uno sviluppo senza precedenti del nostro Paese e che arrestino fecondi punti di riferimento per il suo sviluppo avvenire
Non idoli girammo dunque il retaggio del passato e non i realizziamo il presente
I motivi di orgoglio e fiducia che traiamo dal celebrare le norme trasformazione avanzamento della società italiana per effetto dell'unità ed lungo la strada aperta dall'unità
Debbono animare l'impegno a superare quel che è rimasto incompiuto
Siamo ha detto Giuliano Amato nazione antica e al tempo stesso incompiuta e ad affrontare nuove sfide prove per la nostra lingua e per la nostra unità
E infatti anche di ciò si è parlato nel nostro incontro
Guardando sia del ricadute del fenomeno internet sulla padronanza dell'italiano tra le nuove generazioni sia a respinte recenti per qualche formale riconoscimento dei dialetti
Eppure a quest'ultimo proposito l'Italia non può certo essere presentata come un Paese linguisticamente omologo omologato nel senso di una negazione di diversità e di intrecci mostrati si vitali
E nessuno può
Pretendere peraltro di oscurare l'unità di lingua faticosamente raggiunto
Bene in questo spirito possiamo e dobbiamo mostrarci anche presentando al mondo quel che abbiamo costruito in centocinquanta anni e quel che si chiamò
Seriamente consapevoli del nostro ricchissimo unico patrimonio nazionale di lingue di cultura e della sua vita ditta riconoscibile nel mondo
E seriamente consapevoli del duro sforzo complessivo da affrontare per rinnovare contro ogni rischio di deriva il ruolo che l'Italia è chiamata a svolgere in una fase critica insieme ricca di promesse di evoluzione della civiltà europea e mondiale
Ho detto seriamente
Perché in fin dei conti e proprio questo che conta celebrare con serietà il nostro centocinquantenario come avete fatto voi protagonisti di questo incontro ancora grazie