La grande riforma di Craxi - presentazione del libro a cura di Gennaro Acquaviva e Luigi Covatta (Edizioni Marsilio)

Chiamo contezza
Aspettiamo il professor Pansa che aveva una lezione che sta arrivando
Io
Vi ringrazio
Per
Essere intervenuti
Volevo
A questa
Iniziativa che
Comunque
Vede una presenza maggiore di quella che ho potuto verificare
Mezz'ora fa San Lorenzo in Lucina alla maratona per
Le liste bocciate della Provincia di Roma
Questo
Volume come vedete
Riporta agli atti di un convegno
Che facemmo
Alla fine del due mila otto
Nel mese di ottobre del due mila otto
Purtroppo
I testi pubblicati non hanno perso più di attualità
Purtroppo perché
Questo significa
Che
Dal due mila otto ad oggi
In materia
Di riforme istituzionali di Bilancio e piuttosto macro
D'altronde è stato magro
Anche
Il bilancio complessivo
Della seconda Repubblica in materia
Di riforme istituzionali
Ci sono state
Diverso è riforme elettorali
Non sempre coerenti fra loro
Ci sono state
Innovazioni sul piano
Dell'organizzazione
Dello Stato e del suo decentramento
Ma
Neanche in questo che oramai è un ventennio se vogliamo
Partire dal referendum ma del novantuno sulla preferenza unica
Neanche in questo ventennio
Si è riusciti
A
Aprire
Un dibattito e a concluderlo soprattutto
Sulla riforma
Delle istituzioni e sulla sua cornice costituzionale
Dicevo neanche
Perché
è appena il caso di ricordarlo
Non è
Che con la Prima Repubblica le cose siano andate meglio
Noi cominciammo
A porre il tema di una riforma di una grande riforma delle istituzioni
Alla fine degli anni Settanta
Lungo tutti gli anni ottanta abbiamo patinato sul tema
E di fatto non siamo arrivati a nessuna conclusione
Nel volume
Oltre
Alle relazioni
Che
Del Nero temute allora
Quelle di Giuliano Amato di
Luciano Cafagna di Maria letizia Dautilia che qui e la ringrazio
Cesare Pinelli di Silvio Traversa di Pio Marconi
Di Paolo allegrezza
Abbiamo pubblicato anche un
Corposa documentazione
Su quelli che furono
I documenti di quell'epoca in materia di riforme istituzionali
Io credo che
Sia utile
Rileggere anche questa parte di documentazione
Sia
Per considerare
Che dal punto di vista
Dell'elaborazione politico-culturale
Tutto sommato
Tutti gli aspetti del problema sono stati affrontati sceverare atti discusso di analizzati
E sia per prendere atto
Che in trent'anni
Il risultato
Di questo dibattito di questo confronto di questa
Elaborazione e Stato pressoché nullo
Con le conseguenze
Che
Possiamo vedere
Ogni giorno nello scollamento
Della realtà istituzionale nello squilibrio fra i poteri nel non funzionamento
Della macchina istituzionale
Un anno e mezzo fa
Quando
Facemmo il convegno
Osservammo per esempio
Quanto fosse
Paradossale
Che un Presidente del Consiglio
Che dispone
Disponeva loro e dispone tuttora
Di una delle maggioranze più ampie che essi siano mandate in un Parlamento repubblicano
Si lamentasse
Delle lungaggini parlamentari e teorico usasse la necessità
Della decretazione d'urgenza per ovviare
A questa lentezza
Ora vediamo
Anche gli aspetti
Come dire meno piacevoli
Di questo squilibrio
Istituzionale
Perché vediamo come in una situazione non è quella se è venuta a determinare si aprono varchi
Per
Scorribande
Del più vario genere
Questo vale
Per la costituzione politica
Debbo dire che vale anche per la costituzione economica
Perché a giudicare da quello
Che è oggetto in questo momento di inchieste giudiziarie
Il numero infinito di autorità di controllo
Che nel corso di questi vent'anni ha rappresentato un'unica
Innovazione istituzionalità
Non mi pare
Che abbia determinato una capacità penetrante di controllo
Sull'attività di grande società quotate in borsa
Qualche settimana fa
Il direttore
De la Repubblica Ezio Mauro
Commentando le vicende
Della Protezione civile
Ha scritto un editoriale che essi intitolata la grande deroga
E l'analisi
Non era
Per nulla lontana dal vero
Il problema è che
Alla grande deroga
Si risponde soltanto con la grande riforma
Questo aver
Insistito per vent'anni
Ad accontentarsi ad accomodarsi in situazioni di fatto
Che non trovavano un riscontro
Nella Costituzione formale nella normale ordinamento delle istituzioni
E così via
Ha determinato
La possibilità e talvolta la necessità
Il governare per derogare
La cosa paradossale
E che
In questo quadro
In cui il Capo dello Stato
Ogni volta che può
Richiama all'opportunità di dar luogo a riforme condivise
Le riforme condivise non mancano
Gli archivi
Del Parlamento
Sono pieni
Di
Progetti di riforma costituzionale
Votati all'unanimità in Commissione
E mai approdati all'Aula
Fa un
Un gran parlare
Della bozza Violante
Non so quale
Entità impedisca
Di prendere questa bozza Violante che venne
Votata quasi all'unanimità nella scorsa legislatura nella Commissione affari costituzionale
E portarla in Aula
La verità probabilmente
E che aveva ragione Cossiga
Il quale tra l'altro ci ha mandato
Un messaggio
Per scusarsi della sua assenza
Messaggio in cui però dice che la foto in copertina di questo libro è molto bella
Ragione Cossiga quando nel messaggio alle Camere del novantuno
Dubito che il potere costituito
Si potesse fare potere costituente
Dubitò cioè della capacità
Del Parlamento
Di
Trascendere la logica
Della maggioranza e della minoranza la logica
Del sostegno o dell'opposizione a questo a quel Governo
La logica politica quotidiana
Per aprire una discussione
Coprendosi gli occhi col velo di ignoranza che Rawls riteneva indispensabile a chi
Deve scrivere le regole fondamentali
Il velo di ignoranza
Nelle nostre forze politiche mi pare che non ci sia
Semmai c'è un velo di insipienza
Giudicare
Da come sono andate le cose in questi ultimi quindici vent'anni
Io penso comunque
Che una volta superata la
Vicenda elettorale così
Con un esordio così sconcertante
In cui ci troviamo
Ci sarà il modo
Per riprendere il discorso
Della grande riforma
E per riprendere anche il discorso
Sul ruolo
Di Craxi
In questo volume
Sia Craveri che accurato la prefazione e Carfagna nella sua relazione che Acquaviva nella sua introduzione
Non fanno del trionfalismo
Sulla azione di Craxi
In materia di riforma istituzionale anzi riconoscono
Che probabilmente su quel terreno
Che sono maturate le condizioni di una sconfitta quale sicuramente fu la nostra all'inizio degli anni Novanta
E io credo che
Dieci anni dopo
La morte di Craxi e vent'anni dopo la sua la nostra sconfitta politica
Ci siano tutte le condizioni
Per riaprire la riflessione storica senza geografie essenza denigrazione
Su questo leader politico
E anche questo probabilmente
Potrà
Contribuire a
Dare impulso
A un dibattito
Che non sia accademico
Sulla Riforma delle istituzioni
Concludo osservando che non è affatto necessario
Procedere
A una riforma
Costituzionale
Nel senso
Con cui abbiamo
Utilizzato
Questo termine
Negli ultimi cent'anni
C'è un'alternativa
Non è affatto detto
Che una società
Abbia necessariamente bisogno di reggersi su una Costituzione
Universalistica
Ringraziamo del professor Provence
Non è affatto detto
Che ci sia bisogno di una riforma
Delle istituzioni o che ci si
Le società
Reggono anche
Sui patti Inter corporativi
In fondo
Le costituzioni sono un portato
Degli ultimi due secoli
Ma il progresso
Quindi grande nazioni
è stato garantito nei secoli precedente
Da Governi fondati
Sull'accordo fra grandi corporazioni
Quando parliamo di corporazione ovviamente non dobbiamo pensare soltanto
Alle corporazioni medievali ma possiamo pensare anche alle corporations che oggi per
Dominano l'economia globale
è un'alternativa
Che non è detto che sia necessariamente
Disastrosa
Ebbene sapere qual è l'alternativa
Certo non è un'alternativa
Quella di
Continuare
A fingere
Una
Coincidenza o un dato possibilità di convivenza
Fra la Costituzione materiale che si è venuta a creare
Dopo il mille novecentonovantaquattro
E la Costituzione formale
Che venne promulgata nel mille novecento quarantotto
Io vorrei concludere questa breve introduzione con una preoccupazione
L'altro giorno qui a Roma c'è stata una
Manifestazione per la verità non particolarmente affollata
Del cosiddetto popolo viola
A difesa
Della Costituzione
Ecco io temo che se non si
Ridefinisce
Un patto fra gli italiani
La costituzione del quarantotto finirà per diventare un'insegna delle minoranze
Con
Tutte le conseguenze in questo caso sì disastrosa
Che si potranno determinare in termini di
Conflitto fra poteri
E di
Assenza
Di un punto ditte riferimento complessi
Mi auguro quindi
Che nei prossimi mesi dopo trent'anni
Trentuno per essere precisi dall'articolo
Di Craxi sulla grande riforma
Sì ricominci a discutere di questi temi con quello spirito non partigiano e non fazioso
Con il quale per quello che ci riguarda abbiamo sempre affrontato la questione della
Ad modernizzazione e dell'aggiornamento delle nostre istituzioni
Io ti do la parola adesso Piero Craveri
Per il primo intervento grazie
Io
Che era grazie Gigi ecco aveva pregata di non disturbare apprezzo
No
Come cercherò di dire mi è sembrato
Naturalmente accoratamente nel senso non del tutto convinto ma
Persino un po'più ottimista di quello che ci sono io
Trovato interessante questa
Perché la proprio rispetto alle cose che ora diceva Covatta
Fatto che insomma
Risalendo indietro nel tempo tutte le nazioni hanno
Dato mano i loro ordinamenti costituzionali e li hanno modificati aggiornati se non radicalmente mutati
Ne ha in questo nel secondo dopoguerra nel cinquanta sessanta anni che abbiamo alle spalle
I Paesi dell'Europa Europa lasciando da parte dell'Est naturalmente che ha una
Una sua storia
Peculiare
Ma i Paesi d'Europa che hanno
Modificato
Profondamente
Loro sistema costituzionale
Hanno visto in questa trasformazione protagonista la destra
Così è stato per la Francia con il gollismo
Così è stato negli anni negli anni Sessanta
Così mi è stato negli anni Settanta per la Spagna
Che quella Costituzione spagnola nasce da lontano
Una premi lavorazione
In parte franchista sicuramente c'entra l'Opus Dei c'entrano comunque insomma
è diverso crea una buona costituzione
La Grecia
La Grecia l'attuale impianto incostituzionale Greco risale l'ultimo ritorno di Karamanlis se non mi ricordo quando fu insomma fu anche questo negli anni Settanta danese
Tralascio il Portogallo che è una vicenda invece in più più complesse e più
Dico questo
Non per fare un
Un elogio alla destra europea perché poi stranamente in questa vicenda che Fini poi per il posto per
Giovarsi del
E negli anni fine anni settanta anni ottanta
Dominare la scena politica dei fiumi di quei Paesi è stata piuttosto la sinistra attraverso la struttura anzi è stata la sinistra Traverso quelle strutture costituzionali
No ma per constatare
Due cose una molto superficialmente che
Quando si è costituito uno schieramento che non c'era mai stato in questi termini se non durante il fascismo
Anche il fascismo se si va a guardare bene è stato aveva la base uno schieramento politico e
E comunque di adesione sociale che era di centrodestra
Con una forte marca centrista quando uno va a vedere listone c'erano tutti dentro parliamoci chiaro meno quelli che sono rimasti fuori e sappiano chi era
Ma appunto
Con l'eccezione del
Non mi sembra che
Che da destra
Oggi in Italia è venuta
Ci sia una capacità
Formulare una prospettiva
Ovverosia
Questa c'è stata e questo qui Gigi non l'ha detto c'è stata una sovrapposizione perché il discorso che noi facciamo sulla base di questo libro che effettivamente
A è importante anche anche il
Lo dirò per gli interventi del convegno in cui ci sono delle interpretazioni molto
Insomma
Che che non sono nuovissima così come sono sviluppate sulla vicenda di Craxi che mi sembrano molto interessanti
E che meritano di essere prese seriamente in considerazione
Ma
Poi come di tutti i volumi di questa collana la parte documentaria importante e qui ci sono i documenti tutti non ci sono solo i documenti socialisti
Ora
Il problema in questa documentazione che la documentazione degli anni Ottanta poi per
E naturalmente centrata sul problema degli organi centrali dello Stato sostanzialmente
è il problema del rapporto tra Esecutivo e legislativo e la semplificazione del procedimento legislativo il rafforzamento dei poteri del Governo e poi
Tutto ciò quanto ciò comportava in termini di
Ridisegnare diciamo l'assetto dei poteri fondamentali dello Stato
Ora negli anni novanta
Che quelli che del nuovo secolo
Si è sovrapposta
Si è sovrapposto lo pseudonimo emblema
Perché in termini costituzionali è uno pseudo problema
Del federalismo
Tutto quello che abbiamo avuto e abbia non è che non abbiamo avuto niente noi abbiamo avuto una riforma costituzionale nel passato Governo di centrodestra quello della legislatura che incomincia del due mila che era una riforma
Che toccava i poteri fondamentali dello Stato approcciava al problema del federalismo
Per fortuna è stato respinto da un referendum istituzionale
Se voi pensate che tutti lo sappiamo che il problema del procedimento legislativo come esce
Dall'assemblea costituente del quarantasette è uno dei problemi per la
Diciamo per la
L'arco lungo di questo procedimento e la
Connessa al problema della legificazione per esempio non se ne parla più della legificazione mi ricordo che era un tema che nei dibattiti socialisti era al eccetera era centrale il problema
Naturalmente anche lì si guardava la Costituzione francese al modo in cui aveva semplificato eccetera eccetera eccetera
Bene in quel
Progetto che è stato bocciato
I procedimenti legislativi
Diventavano almeno quattro se non cinque
L'uno di contro all'altro
E adesso con
Di nuovo ritorna con forza a questo tema del Senato delle Regioni che implica diciamo un differenza di procedimenti edilizi rischia di andare
Ha una paralisi sostanziale del sistema istituzionale e politico
Come in parte insomma problemi enormi ha creato quella riforma che c'è stata e che è quella
Di
Come si chiama quello che è stato anche socialista
Si rilevano l'onorevole dell'onorevole
Tratto perché poi è passato da voi versamenti come Bassanini Bassani scusate sto diventando vecchio
Bassanini
La io che allargare riordinare informa la terribile riforma Bassanini che ha introdotto
Elementi
Ha disarticolato a disarticolare lasciamo stare non entriamo invenzione quindi non è che non c'è stato allora che non c'è stato nulla Ettore quei e il mio pessimismo io questa cosa di consiglieri
Si cerca di principio le idee sono buone
Le idee del
Del
Sono plausibili passiamo a una nuova fase costituente
Io veramente quando sento questo cerco di immaginarmi quale sarebbe l'Assemblea costituente che ne verrebbe fuori
è francamente hobby fortissime perplessità che perché la
Quella del quaranta
Sei quarantasette beh insomma
Radunavano tutto quello che in Italia c'era di cattivo di buono ma c'era anche permetta Anto di buono lo dico che non ci sia del buono adesso ma però non vedo i profitti non vedo chi possa tenere le fila di un profilo
è un profilo
Istituzionale e quindi su questo sono
Particolarmente
Invece in difficoltà nel
Io devo dire
Passo
Decisamente al
Alcune osservazioni sulla parte del convegno che
Accompagnato quel che accompagna questo
Questo volume
Sono
Sarà che sto diventando vecchio
Sono molto più pessimista
E così sempre con quel distacco che probabilmente il
L'età determina che fa dare giudizi che
Forse sono affrettati
Penso alle celebrazioni craxiana e che abbiamo attraversato in questi ultimi
Quest'ultimo mese e mezzo ma in questo ultimo scorcio
E che certo credo che sono state proficue
Dal punto di vista
Di farlo penetrati rovesciare degli adagi che si erano fortemente diffusi sulla figura di Craxi che comunque quali che siano i pregiudizi
Che ancora rimangono
Accanto ai pregiudizi la figura d'uno statista è emersa ecco credo che anche in qualche modo è stata popolar mente recente precipitare insomma
Anche in assenza poi nella classe dirigente attuale di
E questo è stato certamente un fatto positivo
Credo che insomma forse se sarà anche quei riflesso di chi è stato di Luino amico in gioventù nella prima gioventù che lo ha sempre ammirato
Che pur non essendo in quel partito
Apposto tante speranze perché è stato un momento di grande speranza il corso socialista del
Fine degli anni settanta anni ottanta di speranze di cambiamento e per quella bontà ventata
Diciamo
Liberale nel senso
Di quelle che sono gli ordinamenti liberali
Liberali che sono gli avviamenti occidentali le logiche diciamo che sono interne
Che ha rianimato che allora realismo
Ebbene
Per chi appunto nutriva come me questi sentimenti
Anche un certo imbarazzo
Trovarsi Bettino tutto tutte le mattine di qua di là sopra sotto eccetera sempre nella stessa Manera non so come dire
Comunque insomma ritengono predazione
Prepotente ma riuscita e positiva
Però
Che forse qui dovremmo
Riprendere il discorso da quel punto
Perché quell'operazione era tutta centrata su una cosa vera che è stato il grande capro espiatorio
Che
La vicenda si è tolto tradotta in un dramma personale
Che effettivamente un dramma umano prima ancora che politico insomma che comunque ha
Avresti Gueye di una tragedia di una tragedia avete nel cuore della vita politica di una nazione
E tutto questo è vero
Però è stato anche una
Una grande è stata anche una tragedia nazionale nazionale nel senso politico del termine
Si è perso il filo
Io veramente vi dirò forse sarà appunto letta ma
Ho paura che quella era l'ultimo autobus
Non ne vedo alla fermata delle altre su cui salire
Perché
Il punto
Il punto storicamente
è che Craxi percepisce alla fine degli anni settanta
Quando Moro è morto quando Moro è morto quando come dire
Percepisce intuisce connessi rapidità
Che l'operazione
A cui Moro attendeva
Beh insomma rimaneva decapitata lì
Non non poteva vere
Io
Voglio solo sono convinto di questo che
L'operazione Moro Thea
Ha lasciato
Malgrado incompiuta ha lasciato una traccia profonda nella storia della Repubblica
Perché da quegli anni di Unità Nazionale il Partito Comunista
è uscito madre sua
Profondamente cambiato nel rapporto con la politica italiana
Partito che
Per non farla lunga
Grattando mia le formule che anche in quel periodo si proclamava
Partito di lotta e di Governo
Assumendo in quella formula la vecchia duplicità il rapporto del ci ha avuto col sistema democratico col
Il sistema istituzionale italiano
è uscito da quell'esperienza non essendo più un partito di lotta e non essendo mai diventato un partito di Governo
Insomma si può approfondire il tema come questo che voglio fare qui in questa sede naturalmente ne posso fare
Ma certamente quello del principio di una crisi che poi sarà la crisi del PC degli anni ottanta
E naturalmente questo
E questo è un risultato di quell'operazione insomma li ha tirati dentro in via
In qualche modo frantumati su quel nodo che era un un elemento
Sostanziali
Beh ma insomma
Chiusa quell'operazione che comunque non poteva avere il decorso che forse quell'altro che vi immaginate pestato l'ultimo leader della Democrazia Cristiana che avevo Casere stiano fino a Moro è stato un partito che governava l'intero sistema politico
Da quel momento ha governato solo se stesse
E ha governato se stessa finendo Hindemith in
E quindi insomma in realtà
Quei
La temo che la vicenda della democrazia cristiana e del Partito comunista dall'altra parte ma insomma credo più riscontro maggiori responsabilità della Democrazia Cristiana
Dopo
Il settantotto
è proprio il filo rosso attraverso cui
Possiamo seguire
La crisi arrivare fino alla crisi definitiva del
Prima repubblica e Craxi come avesse intuito e
E pone il problema sostanziale che quelle cose non funzionano questo poi era il problema problema elementare non funzionano nel nodo centrale ai a partire dal nodo centrale
Del sistema
Cioè del suo impianto nel suo impianto costituzionale
Qui in questi interventi
Bisogna seguire
Quello di Amato è quello di Carfagna
Cioè il problema
Del doppio binario delle riforme c'era un programma minimo è un programma Massimo
Programma minimo poi passato traverso Spadolini attraverso ed era quello sostanzialmente
Dal rafforzamento
Dei poteri
Dalla Presidenza del Consiglio la dell'indicazione la semplificazione del procedimento legislativo con le sulle quali poi iniziative parlamentari sono arrivati quasi alla soglia del
Del
E poi c'era il programma Massimo
E
E poi c'erano gli slogan negli slogan c'erano le indicazione cominciando da quello della governabilità e poi è una cosa che è passata con la Presidenza per la del
Qualche modo C&C era imposta al Paese all'attenzione del Paese con la Presidenza grazie
Cioè la linea minima e delle
E dell'azione per per delle accentuazioni politiche craxiana
è una linea che è passata ma non era sufficiente non è stata sufficiente
La linea massima per quello iniziato col dire che
Riforme costituzionali Europa sono stati di destra ma fossero state anche di sinistra
Il problema che alle spalle devono avere un blocco politico che li sorreggono
Una maggioranza politica del Paese ci vuole
E
E questa maggioranza era uno narrava Fenice questa
Che è stato poi il problema che viene
Secondo me è analizzato con molta
Bello l'intervento di Covatta da legge prevedeva e anche l'introduzione di Acquaviva
E per concludere
Insomma gira su un punto
C'è stata una sconfitta di Craxi
Se sta
A quando è stata la sconfitta dei prezzi nel novantadue no qui c'è una retrodatazione raccolgono tutte e due una suggestione
Credo una commemorazione non so se a caldo su altri l'articolo Di Stefano Folli
Sulle norme cavolo alla morte il necrologio di Craxi
E in cui dice no ma
Il punto vero
A cui far risalire
L'inizio della
Della parabola della caduta
E l'ottantasette
La l'ottantasette perché nell'ottantasette democristiani e comunisti riescono in qualche modo ciascuno per la sua parte a chiuderlo
E il patto della staffetta come dire la simbologia di un
Di queste
Che è quello che poi
Non ha funzionato
Lo hanno intrappolato nelle istituzioni
E lui non è riuscito a rovesciare il tavolo come il tavolo da gioco come altre volte aveva fatto
Credo che sia molto
Molto di vero in questo per quel che riguarda la vicenda storica di questo Paese io insisto nel dire che non è solo vicenda di Craxi e tutto il Paese ecco
Il volto abbiamo perso una grande occasione blu pubblica che era scontato nel dopoguerra vero perché non era il primo centrosinistra non era stato così
E naturalmente questo coinvolto anche la riforma costituzionale questi rimangono materiali a futura memoria e a
E tuttavia penso che rifletterci sopra forse può essere utile rappresentare forse anche poter rappresentare il principio di una ripresa di
Di conoscenza e di percorso grazie grazie
Grazie Piero Silvio Pons
Anzitutto
Ringrazio
Convive Covatta al produttore per l'invito
E dico che apprezzo molto l'iniziativa di questo volume che in realtà poi
è uno di cinque volumi quindi diciamo l'iniziativa ma più ricca ancora
E più complessa l'apprezzo innanzitutto sul piano
Storiografico io credo che si è molto importante
Che noi alcuni di noi il numero maggior maggior numero possibile di noi si ponga in una prospettiva di rilettura degli anni ottanta
Che sia in una buona misura in una certa misura svincolata alle polemiche dell'epoca questo è il passaggio
Perché c'è sempre
Dal che c'è sempre ma nel nella nostra Repubblica è sempre difficile fare nuovo
Tra il dibattito il puro e semplice il dibattito politico e
E la ridefinizione delle culture politiche anche attraverso la riflessione della storia questo sulla storia e questo è
Sempre fondamentale lo è particolarmente per gli anni ottanta
Non è particolarmente nel caso di Craxi perché Craxi è un
è stato quello che è stato nella memoria della Repubblica è stata una figura
Controversa ma anche molto rimossa e molto deforma
A causa di questo e controversa
Qualche anno fa proprio con con Piero abbiamo messo su un convegno mi sembra che altri amici Simona Colarizi RP Gaetano Quagliariello
Sugli anni Ottanta ci siamo molto molto modestamente messe su queste varie se non vogliono di fabbriche indicare
Un primato ma diciamo che
Ci siamo molto messi su questa su questa strada il più possibile e credo che sia molto importante andare avanti su questo
Ma io diciamo leggendo sfogliando le pagine di questo volume di saggi già citati da Craveri
Mi sono fuori fatto molte domande e anche lo ho visto diciamo queste stesse domande prima ancora che le risposte in una luce diversa
Fondamentalmente a me pare
Che ci sia una cosa molto importante e cioè
Una uno sguardo che va al di là della dell'annoso dualismo Craxi Berlinguer no
Che naturalmente c'è stato ed è appiedato prodotto danni incalcolabili per il modo come si è svolto
E anche per il tipo di contrapposizione che si è creata di questo bisogna sempre avere coscienza ma
Ho la sensazione che la figura di Craxi
Nella riflessione di molti sia stata troppo spesso appiattita su questa sua
Su questo suo disegno Mitterrand diano diciamo così no che era certamente parte fondamentale della sua strategia politica
Ma su questo ritorno tra un attimo però quello che mi chiedo proprio alla luce di questa vettura che mi sono chiesto e quanto non non sui rischi in questa
Contrapposizione dualistica di perdere una dimensione più ampia del del pensiero di Craxi e cioè
Una riflessione che naturalmente vedeva il PC come l'ostacolo fondamentale eversore alla realizzazione di un di una certa politica
Quella che chiamerei diciamo la l'apertura di uno spazio politico riformismo nella storia della Repubblica che non era mai stato sufficiente o che non era mai stato adeguato
I compiti di di un di una cultura politica riformista verso l'Italia e forse qui c'è un nodo che risale proprio al al primo centrosinistra insomma no tu dicevi Piero
Si è persa un'occasione forse più importante che negli anni ottanta che
Rispetto agli anni del centrosinistra e quindi che negli anni Sessanta si è persa che negli anni Sessanta si pensa che io le sessanta euro se Craxi era anche
Il come devo dire era anche soprattutto il prodotto di questa storia cioè il tentativo di re reagire
Nella misura in cui era possibile farlo militare degli anni ottanta alla a quella storia aprendo un maggiore spazio alla la cultura politica riformista e credo che la grande riforma vada letta anche in questa chiave
E non è semplicemente quindi forse ma questo è una domanda che poi rivolgo a chi ne sa più di me
Una undici uno disegno di una un ridisegnare gli assetti dello Stato c'è il tentativo credo in Craxi di aprire uno spazio politico diverso che non è soltanto il punto
Qui il problema non è solo Berlinguer no è una cosa più ampie ma naturalmente il problema è Berlinguer non è che mi
Sottraggo da questo questo questo problema
E i e qui diciamo non io credo che qualcuno qualunque valutazione critica so del ruolo storico di Craxi che è una cosa di cui noi abbiamo bisogno
Perché
Noi dobbiamo capire diciamo quando in quando un un
Un grande disegno fallisce e quello di Craxi era certamente un grande disegno
Bisogna cercare di capire anche quali quali erano i suoi limiti intrinseci
Per questo su questo diciamo
Il la spiegazione l'ottantasette mi è una data certamente determinante molto importante
Su questo mi faccio una domanda cioè
Craxi è stato soltanto come devo dire intrappolato dai comunisti democristiani certamente quel meccanismo c'è stato non c'è il minimo dubbio
O ma oppure in quella trappola è stata
Come devo dire in qualche modo consentita anche da limiti di strategia politica
Ma insomma prima di arrivare a questo tipo di domande di considerazioni deve essere chiara una cosa
Il la contrapposizione tra Craxi e Berlinguer non è la contrapposizione tra due diverse
Cultura delle riforme no è la contrapposizione tra una cultura politica riformista che è quella di Craxi è una cultura politica che riformista pone
Poi possiamo che è quella di Berlinguer possiamo chiamare in tanti moglie ma ci tengo a dire questo diciamo perché è a partire da questo che poi si può riflettere criticamente su Craxi altrimenti
Si fa confusione e qui io su questo sono completamente d'accordo
Con quello che diceva poco fa Craveri
Tutte le volte che si cerca di dare una definizione che storica diciamo retrospettiva giù del il più possibile bilanciata anche della politica di Berlinguer e dei suoi eredi
Insomma è un po'difficile sottrarsi alla alla all'attendendo dico alla tentazione proprio la tendenza a dire né carne né pesce no tu dicevi nell'ottica di lotta e di Governo
Si può di declinare in tanti modi diversi anche nella politica internazionale
Né né comunista né socialdemocratica per certi aspetti Negro comunista nel senso ortodosso diciamo no Berlinguer negli ultimi anni non è più
Un comunista ortodosso questo almeno è quello che penso io ma certamente non è un socialdemocratico cioè si apre una
Uno spazio nella cultura politica della sinistra
Che una perenne ricerca di identità
Da parte della principale forza della sinistra che ha la responsabilità diciamo di
Tenere recintato un terzo dell'elettorato italiano dentro queste ricerche identità
E dall'altra parte c'è un disegno politico riformista che forse l'ultimo grande disegno della Repubblica
Ecco diciamo questo è un po'questo è un po'il punto che secondo me emerge bene dai volumi non solo a questo ma anche dagli altri volumi della raccolta è l'ultimo grande disegno politico della Repubblica
E quindi non so se mi unisco al pessimismo di dica veri forse sì ma certo ma dal punto di vista storico di uno storico e difficile è difficile sostenere qualcosa di diverso
Detto questo però io arrivo al punto mi chiedo anche perché fallisce questo disegno politico naturalmente non mi è successo solo io se lo chiedono anche i presenti
Ci sarebbero tante considerazioni da fare io mi chiedo
Se leggo diciamo intensi tutto le difficoltà di fronte alle quali si trova a Craxi
Sono molto più serie di quelle l'ostacolo rappresentato dal pre-CIPE cioè realtà Craxi si trova a combattere in un sistema politico e anche in una congiuntura internazionale che non sono così favorevoli
Al disegno diciamo
Dello spazio politico nella nel in una democrazia sbloccata riusciamo questo è il punto e qui c'è la traccia dell'assassinio o di Aldo Moro
E questo è un punto
L'altro punto è che se se c'è un limite ma qui come devo dire sto ragionando ad alta voce tentativo di
Più che gli era una risposta di formulare delle ipotesi sulla questione della
Del del fallimento di questo disegno
Mi chiedo se non ci sia un
Una contraddizione diciamo che poi emerge da un certo punto di vista in avanti certamente alla fine degli anni Ottanta non so se nell'ottantasette o nell'ottantanove
Il secondo me più nell'ottantanove ottantasette
Tra la strategia politica di Craxi e gli strumenti che lui stesso si è dato per per portarla avanti
Cioè da una parte un po'il limite del quiete e questa è anche una
Un
Un grande problema è la storia italiana sotto tentare di
Cambiare il Paese dal Governo
E qualche con cioè diciamo è uno strumento che poi non
Non corrisponde al vero
All'ampiezza di un disegno politico e nello stesso tempo però non si vede quale sia lo strumento alternativo quindi stiamo parlando di un'altra questione che mi molto drammatica no
I
E su questo tema si potrebbe continuare
A ragionare molto su questa su questa contraddizione diciamo intrinseca che che poi però secondo me a un punto di svolta soprattutto nell'ottanta no cioè nel momento in cui
La politica di Craxi potrebbe raccogliere i frutti e non li raccoglie cresciamo questo in particolare verso il basso sull'annosa questione del rapporto colpacci no verso la fine del PC eccetera
Perché questo succede innanzitutto succede perché gli eredi di Berlinguer non ci penso neanche a diventare socialdemocratici sia ben chiaro
Ma anche qui mi chiedo se che anche qui non emerga diciamo nel momento in cui i denti massima debolezza del Pacifico il che ci si spacca in cui
Le culture politiche che sono al suo interno si stanno frantuma Ando
Come poi continuerà a succedere negli anni Novanta
Perché diciamo ecco al di là della della Resistenza dei comunisti e dalla loro
Della loro pervicace tendenza a non diventare socialdemocratici questo disegno si si ferma e mi diciamo io mila mi fermo su questa domanda perché non sono in grado di dare una risposta grazie
Grazie
Luciano Cafagna anzi
No
Mano a mano che chiunque gli anni passano
Noi e
Su questi temi
Cerchiamo di
Trasformarci già testimoni che ricordano e riflettono su cose vissute in storici
E credo che forse
Non riusciremo a farla
La nostra generazione un approdo insomma passeremo
Passeremo la palla
Alle generazioni successive
Perché il giudizio possa farsi finalmente soltanto storico restiamo a mezza strada
Io ho ascoltato le cose che hanno detto prima di me Covatta che ha parlato poi tre prevalentemente a dei problemi di oggi
E
Storici come Craveri e poi s'
Come mia scelta
Non ripeterò le cose
Che sono già state dette da menti la volta precedente raccolte in questo volume
Eccetera vorrei vorrei vorrei invece
Trasformarli il più possibile in
In testimone che ricorda
Più più ci penso e più mi colpisce il fatto
Che in realtà quando il fenomeno Craxi emerge
Il Partito Socialista attraversando una fase singolare insomma
In cui
Se ovviamente
Una generazione scritta intende scomparire
E dopo appunto la vicenda del Midas contemporaneamente e parallelamente alla vicenda del Midex
C'è anche in atto un processo di trasformazione culturale per quello che si che esisteva di una cultura del Partito Socialista e questa trasformazione culturale è rappresentata
Particolarmente da un
Vicenda che io ho vissuto in prima persona che è quella
Della rivista mondo operaio
Una rivista che ebbe in quegli anni un notevole successo e non fu
Completamente estranea poi la vicenda politica
Successo craxiano e e la problematica che lo accompagnano bene in fondo il tema della grande riforma nasce
Da un articolo di Craxi
Perché un articolo che risponde a una serie di domande che stavano avvenendo proprio da quest'area di cui ho fatto appena cenno
E in particolare
Da un articolo di Giuliano Amato il quale aveva posto esplicitamente
Il problema
Di un passaggio in Italia
Al regime a un regime presidenziale
La cosa non era senza significato aveva un senso politico serio perché si riallacciava alla vicenda europea
Quello che avevamo intimiditi occhio Novi quando facevamo questi discorsi con tutte le cautele possibili ma li facevamo
Era la vicenda di Mitterrand
C'è il PIL perché il problema nostro ed è quello se si potesse in Italia
Arrivare ad una soluzione del genere di quella che si era avuta in Francia
Con un passaggio cioè
Da una situazione della sinistra nella quale il Partito comunista era il partito la sinistra principale il Partito Socialista quello meno importante a un
Adotta una
Ribaltamento di questa situazione
Per l'affermarsi di una più grande personalità politica
Che la Francia aveva trovato in Mitterrand
E che noi
Cominciavamo a pensare l'Italia potesse aver potesse aver trovato in Craxi
E quindi le attese erano di questo tipo la risposta di Craxi
Che da una
Questione puntuale come quella di un passaggio regime presidenziale
Non a a alla formulata della grande riforma
Ci lascio
Ottavo alquanto disorientati
In realtà
Il tema che veniva posto da noi
E era eh sì sostanzialmente posto in questa chiave
Non il premio una preferenza per il regime presidenziale in quanto tale
Per la sua
Per la sua diversa natura con
E come fatto diciamo così
Di natura
Strettamente costituzionale era piuttosto l'idea che attraverso quella formula costituzionale si potesse sciogliere in Italia
Quello che era il problema
Delle
Nell'impasse italiana
Che era dovuto a questa abnorme presenza
Di un Partito Comunista che da questo punto effettivamente come un po'ha detto hanno visto gli elettori mi hanno preceduto
E ripetuto anche Silvio Pons
Insomma confondono tendeva a non essere più né carne né pesce
Ecco l'anomalia italiana ed appunto questa se n'era parlato in
In tutte le salse si erano state le formule tipo diverso
Particolarmente fortunata punto era stata quella quella di
Quello del bipartitismo imperfetto e così via insomma
E
Noi pensavamo
Che in realtà ponendo la questione diciamo così un passaggio ri a un regime di tipo presidenziale
Si potesse costringere in qualche modo a sinistra laddove rifare una scelta di tipo bipolare parliamoci chiaro questo era un po'il senso della cosa ecco
Costringere diciamo così una sinistra mai messi alle strette e indotta
Ad
Non sapere più scegliere tra la carne e pesce a dovere scegliere davvero per forza ecco
Di fronte a una a un'alternativa
Ho o o votare per il il che il grande candidato della sinistra e o o
O o o ritirarsi dalla scena amici
Ecco lì è chiaro che e
Quindi una costrizione di questo tipo non avrebbe potuto produrre se non appunto il voto per il
Per il candidato della sinistra per il candidato di tipo Mitterrand diano
La risposta di Craxi fu una risposta invece evasiva allora allora a noi parve così
Ecco
Ancora il problema storico che oggi si pone ancora questo quale fosse il senso della quasi vita di questa risposta che cosa intendeva Craxi veramente parlando di grande riforma ecco
Un mutamento complica complessivo di scenario cosa diciamo così costituzionale come qualcuno lo pensiamo noi oggi ecco oppure qualche cosa di diverso ecco un
Un un mantenersi su un terreno
Diciamo di dichiarazione riformisti GA
Che però o doveva muoversi
Era costretto a muoversi in maniera un po'al oscillante appunto tra
Diritti
Il dialogo con i comunisti da un lato e il dialogo con la Democrazia Cristiana dall'altro
Abbiamo abbiamo visto poi l'Aula Sollazzo reca la storia si è svolta in un determinato modo Craxi è stato costretto sempre più a scivolare nell'altra direzione
è stato posto qui anche
Il problema
Diciamo così del dell'esaurimento del
Del momento dall'esaurimento
Della prospettiva craxiana se sia stato quello l'ottantasette ottantanove io penso che sia appunto un piccolo un piccolo
Emiciclo diciamo così che
Si muove appunto in quegli anni comincia nell'ottantasette e finisce nell'ottantanove
Ecco io i forse tutti i passaggi di questo processo non sono ancora completamente chiare e probabilmente toccherà storici futuri quello l'appello così la per la possibilità effettiva di chiarirli
In effetti
E la caduta del muro di Berlino offrire una grande occasione
Non sembra non ci sembra tutt'oggi che Craxi abbia preso seriamente in considerazione la possibilità di sfruttarla perché
Va bene ed io
Così sono alquanto penso pensare
Che
Ci fosse ormai in luglio una stanchezza se non fosse più come dire l'uomo politico
Forte coraggioso degli anni precedenti
E non
Come si come dire non se la sia sentita di valutare la situazione nella sua novità e di abbandonare
Quella prospettiva diciamo così di lavoro
Più lento e tira faticoso sul fianco dalla Democrazia Cristiana che gli aveva permesso a questo punto di realizzare anche un piccolo successo coi quello di appunto dalla vittoria
Del gruppo Forlani Andreotti su sul gruppo De Mita che
Proveniva qui invece così fortemente osteggiato negli anni precedenti sarà questo sarà altro certo in quegli anni ma viene mancata completamente l'occasione ecco
E io parlo di Craxi non parlo dei comunisti perché è chiaro che tutta l'iniziativa stava da quella parte e non da quell'altra
Io credo che appunto noi lasciamo il problema craxiano appunto in questi termini
Agli storici futuri
E non possiamo fare altro che consegnare questa questi contributi abbiamo prodotto in questi anni
Per ritirarsi appunto a questo punto a nostra volta
Grazie grazie grazie Catania
Grazie
Tutti gli intervenuti come ricordata prima Onlus codesto il quinto volume
Del
Raccolta di atti sul Governo Craxi sulla vicenda di Craxi pubblicate da Marsilio con mamma e organizzati curati dalla Fondazione
Socialismo
Io credo che
Noi abbiamo dato così una opportunità di
Riflessione a tutto tondo sulla
Vicenda degli anni ottanta
E
Prendiamo
Atto con qualche soddisfazione
Che mentre il primo convegno che Acquaviva organizzo
Cinque sei anni fa
Doveva pudicamente intitolarsi la politica economica negli anni ottanta
Negli anni ottanta
Oggi ma voi possiamo presentare un libro che se che ama la gran ride riforme dei Craxi anche questo e il risultato di tante cose
Probabilmente
Anche e soprattutto del lavoro di chi come Gennaro innanzitutto nel corso di questi anni non ha suonato trombe non ha
Battuto granché asse
Ma a
Minuziosamente ricostruito un'esperienza che è stata centrale nella nostra vita e generalità della nazione come diceva Cravero
Grazie e arrivederci e rappresentazione del sesto
No