07 FEB 2010
rubriche

Conversazione settimanale con Marco Pannella

RUBRICA | di Massimo Bordin - Radio - 17:00 Durata: 2 ore 1 min
A cura di Enrica Izzo
Player
Nel corso della trasmissione c'è l'irruzione inaspettata del giornalista de "Le Iene" Enrico Lucci.

Puntata di "Conversazione settimanale con Marco Pannella" di domenica 7 febbraio 2010 , condotta da Massimo Bordin con gli interventi di Massimo Bordin (direttore di Radio Radicale), Marco Pannella (presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito, Partito Radicale Nonviolento Transnazionale e Transpartito), Enrico Lucci (giornalista de "Le Iene").

Sono stati discussi i seguenti argomenti: Politica, Radicali Italiani.

La registrazione video di questa puntata
ha una durata di 2 ore e 1 minuto.

La rubrica e' disponibile anche in versione audio.

leggi tutto

riduci

  • Introduzione

    Massimo Bordin

    direttore di Radio Radicale

    I radicali e la campagna elettorale per le regionali di marzo
    17:00 Durata: 58 sec
  • "I comunisti della Rai tv sono loro che comandano o scelgono, e il Pd rispetto alla sinistra della Rai Tv è ridotto a una situazione terrorizzante perché non ha nemmeno il coraggio di affrontare questa storia dopo 20-30 anni che si ripete". La creazione mediatica di Renata Polverini, candidata Pdl nel Lazio. L'evoluzione in senso negativo del presidente Gianfranco Fini

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    Questa campagna cosa ci dice? Pannella non ha dubbi: "Che non è democratica, che non è di un Paese democratico". Poi il leader radicale passa a commentare il Congresso dell'Italia dei Valori: "Il buon Tonino Di Pietro ormai sembra un radicale. 'Alternativa' e non 'opposizione', e oggi diceva: finora abbiamo fatto 'resistenza'. Gli mancava solo di dire: 'Adesso dobbiamo cambiare il sessantennio". "Il segretario del Pd sta andando bene - credo - come suo apporto specifico, ma in una situazione nella quale il Pd, come dicevo del Pci ai tempi di Berlinguer: i comunisti della Rai tv sono loro che comandano o scelgono, e il Pd rispetto alla sinistra della Rai Tv è ridotto a una situazione terrorizzante perché non ha nemmeno il coraggio di affrontare questa storia dopo 20-30 anni che si ripete". Quanto a Renata Polverini, candidata Pdl del Lazio, "essa è un prodotto della parte Pd e della sinistra del sistema". "Adesso mi pare che anche Fini viene coinvolto, ed anche l'ottimo Secolo: sono coinvolti in un gioco che non è più solo quello elettorale. Sono estremamente attenti a sottolineare la capacità di intendere, non solo la Bonino, ma molto anche Vendola e via dicendo. Va sottolineato che all'interno della situazione della destra, c'è una evoluzione notevole per cui anche lì ormai la singolarità radicale - che era emersa per diversi mesi - adesso si sta negando nella non-singolarità delle parti non burocratiche della sinistra". "Il gioco del monopartitismo tende subito a ricomporsi". La Polverini "risulterebbe il combinato disposto dell'invenzione dei 'democratici' della Rai Tv - i Gentiloni e quelli di cui nessuno sente parlare. E infatti c'era una singolarità d'attenzione dell'ambiente Fare Futuro, corrisposta da parte nostra, che adesso diventa attenzione a tutta la parte di regime bertinottiana o cose di questo genere". Come sta andando la campagna elettorale? "Sta andando molto bene per il regime, nel senso che come previsto da me da giugno avevo proclamato la necessità di una lotta - in queste elezioni regionali - contro il regime, per continuare a serbare per noi e per tutti delle boccate di ossigeno, invece di essere soffocati da questo monopartitismo che di nuovo si amplia. Cioè ho già detto che mi è spiaciuto un po', perché pensavo che il Presidente Fini non si sarebbe troppo presto confuso con suoi coevi o coetanei come Rutelli, Casini ed altri, e avesse continuato a crescere come 'riserva della Repubblica', senza essere coinvolto nella quotidianità tattica dei vari problemi interni del regime. Questo non mi sembra assolutamente che sia accaduto e mi spiace non aver avuto - e non è un caso - alcuna occasione di dialogo politico con Fini, che lui stesso invece riteneva urgente sette mesi fa". "Io so quello che lui pensa, nel senso che non c'è nulla più di molto singolare, mentre un anno fa c'era una potenzialità singolare nella posizione di Fini. Oggi, no"
    17:00 Durata: 8 min 54 sec
  • "Sono scomparse le parti precipue, preannunciate, che giustificano la nostra presenza politica ed elettorale in queste elezioni. Sono scomparse dal dibattito, dalla consapevolezza politica, dalla denuncia, malgrado Emma faccia il possibile per sottolineare che lei non è 'l'auto-candidata apolitica', ma malgrado gli sforzi di Emma, per il resto non c'è nulla dell'atmosfera che noi avevamo creato e che era stata premiata elettoralmente alle ultime elezioni europee"

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    "Tanto è vero che il vero problema che c'è è che sembra che i compagni radicali stanno constatando che non ce la faranno a presentare le liste. Credo che, malgrado le domeniche, ci siamo fatti coinvolgere un tantino troppo dal luddismo elettorale, quando questo non era il problema". "Sono scomparse le parti precipue, preannunciate, che giustificano la nostra presenza politica ed elettorale in queste elezioni. Sono scomparse dal dibattito, dalla consapevolezza politica, dalla denuncia, malgrado Emma faccia il possibile per sottolineare che lei non è 'l'auto-candidata apolitica', ma malgrado gli sforzi di Emma, per il resto non c'è nulla dell'atmosfera che noi avevamo creato e che era stata premiata elettoralmente alle ultime elezioni europee". La presentazione di Liste Bonino-Pannella: "Questo si può ottenere non organizzativamente, ma politicamente". I "segnali interessanti" che vengono da alcune parti d'Italia: non solo in Lombardia, da parte di Marco Cappato; "per esempio il successo di Vendola si è tradotto nella triplicazione nei sondaggi a favore del suo movimento che ufficialmente non c'era più, e addirittura del raddoppio dei comunisti, mentre noi siamo in leggera flessione come 'Liste Pannella-Bonino'. E devo dire che anche nei sondaggi di Crespi abbiamo un meno uno, laddove all'inizio sembravamo destinati ad una ascesa rapida". Il problema è "il quadro di regime: noi dobbiamo scomparire come radicali; questo è quello che il Pd ha deliberatamente - con Veltroni e Bettini - perseguito per due anni e mezzo, tre. Non ho nessuna amarezza rispetto al passato, ma se il Pd non viene costretto a riflettere su questo, e risentiamo che adesso il grande ispiratore di Ignazio Marino è di nuovo Bettini Quando era molto addolorato il povero Marino, ma ha concorso senza nessuno sforzo di natura diversa, a far scomparire anche dal Parlamento europeo noi radicali. Per esempio non è stata notata una cosa: Emma era preannunciata per la nascita della terza area del Pd, per la convention di Marino". Poi l'inciso: "Dall'interno del Pd mi arrivano molto segnali, che dicono che da quando c'è stato il Congresso, non si riesce più - per uno non legato alle tre correnti - ad avere un minimo di spazio. Penso sia vero. Ma quello che voglio sottolineare è che Emma era invitata da loro per questa cosa, ma quello doveva essere anche il lancio del loro candidato alle primarie umbre. Ma un'ora prima Emma era a Perugia per annunciare la candidatura a governatore dell'Umbria, Maria Antonietta Farina Coscioni. Era un po' clamorosetta la cosa, ma non è stata notata". "Questo per dimostrare che non c'è la consapevolezza da parte nostra che occorra cercare di impedire che la politica si risolve in abbracci grandi". "E devo dire con molta franchezza: per quel tanto che ho di un rapporto personale con la famiglia Berlinguer, io ho sempre ritenuto che Bianca è una persona non naturalmente settaria e conformista; ma nel momento in cui conferiscono a lei la direzione del Tre, è uno schifo, una vergogna: da quando Ballarò c'è, non eravamo mai andati finché non si è disturbato - per motivi validi e costituzionali - il Presidente della Repubblica; hanno inventato loro la Polverini, l'hanno creata freddamente". Da qui è evidente, secondo Pannella, il carattere "monopartitico" della situazione: "E' candidata della parte di Fini, poi in parte della sinistra. Ma soprattutto di quella parte di sinistra potente e di regime, con la quale Bersani e gli altri difficilmente possono riuscire a fare i conti". "Un tempo perfino io andavo la sera al Tg3, quando c'era Mannoni. Adesso da loro non vado più assolutamente; è una cosa scientifica: loro sanno che io in particolare, e i radicali, non devono andare. Continua una linea che passa attraverso questo: dopo i tentativi di quella splendida coppia politica (Veltroni-Franceschini) che ha cercato di escluderci dalla politica italiana, aiutati dal Pd della Rai Tv, e questo continua tuttora. Lo dico per difendere il Pd, per difendere l'autonomia dei possibili leader del Pd. Facevo lo stesso quando denunciavo e dicevo a Enrico Berlinguer: 'Tu non conti un cazzo! Conta di più un altro signore del Pci che ad esempio nel caso Tortora si è occupato della questione, determinando tra l'altro il linciaggio di Enzo Tortora'. Su questo continuo e dico che è purulente il potere comunista, quel potere non inteso come lo intende Berlusconi ma come parte sostanziale del regime partitocratico di questo Paese"
    17:09 Durata: 14 min 9 sec
  • "Ci sono ormai decine di migliaia di persone che possono raccogliere le firme, e non si raccolgono perché non ci sono consiglieri comunali disposti a raccoglierle; da un mese Radicali italiani ha formalmente chiesto al ministro Maroni di intervenire per sottolineare che questa funzione pubblica è una funzione che deve essere esercitata, non è un privilegio eventuale. Non se ne parla, e infatti abbiamo una situazione nella quale le firme non si raccolgono. Allora questo non è televisivo, è un'altra parte del regime, è di corruzione totale"

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    C'è un diverso atteggiamento tra stampa e tv nei confronti dei radicali? "No, per quanto riguarda la Tv va detto perché è illegale, e voglio sapere il Garante che faccia ha per la quarantanovesima volta di denunciare la situazione!". Ma "l'esclusione non è solo televisiva, perché per questa parte qui collabora molto anche la stampa, per quel che mi riguarda notevolissimamente. E mi onora, anche perché così comincio meglio a capire cosa vuol dire Rcs, che sono quelli che - adesso viene fuori - si sono divisi le spoglie del povero Angelo Rizzoli. E Rcs puzza, puzza assai, nel senso che sono quei potenti impotenti che non possono nemmeno permettersi il gusto di essere nominati, e non per le stesse notevolissime ragioni per le quali Cuccia riteneva di non avere assolutamente bisogno di essere nominato. Cuccia poteva appunto ridere e sorridere dell'essere o no conosciuto o meno. Questi invece non possono oggi rischiare nemmeno di essere nominati, ma fanno i padroni con i loro direttori nominati come soci. Non capisco perché abbiamo dovuto parlare benissimo di un signore che si chiamava Albertini che resistette al fascismo, e adesso non sottolineare chiaramente di quello che penso del Corriere della Sera e della sua attuale (da molto tempo) linea". "Una volta ci fu la notizia che riguardo all'autorizzazione per i cancellieri di raccogliere firme per i referendum, che noi avevamo strappato di fatto, c'era una cosa che la Presidenza del Consiglio stava facendo e che sostanzialmente impediva questo, cioè di raccogliere firme attraverso i cancellieri. Entrai nella stanza di scienze politiche; al primo piano c'era Moro e io dissi: 'Presidente, glielo dico con garbo, ma si ritenga 'occupato' perché devo sottolinearle qualcosa'. Lui mi disse: 'Mi aspetti'. Io lo aspettai, ma nell'aula. Erano gli ultimi mesi di lui Presidente". "Finita la riunione, ci vediamo: io gli spiego che si sta impedendo in realtà di raccogliere le firme, e dopo due ore e mezza ricevetti una telefonata da Palazzo Chigi che mi diceva: 'Stia tranquillo, il Presidente ha impedito a questa cosa di andare avanti'. Raccolta delle firme, appunto. Adesso, per nostra iniziativa, sono diventati titolari del diritto di raccogliere firme autenticate i consiglieri regionali, comunali, etc. Ci sono ormai decine di migliaia di persone che possono raccogliere le firme, e non si raccolgono perché non ci sono consiglieri comunali disposti a raccoglierle; da un mese Radicali italiani ha formalmente chiesto al ministro Maroni di intervenire per sottolineare che questa funzione pubblica è una funzione che deve essere esercitata, non è un privilegio eventuale. Non se ne parla, e infatti abbiamo una situazione nella quale le firme non si raccolgono. Allora questo non è televisivo, è un'altra parte del regime, è di corruzione totale". "Non è un problema della televisione, ma è un problema a tutti i livelli; è un problema che non era immaginabile con Moro; come dico che non era immaginabile con il fascismo la situazione odierna della giustizia italiana. Oggi noi siamo presenti, se vogliamo sopravvivere, con tutta la radicalità di questa consapevolezza, non di questa proclamazione".Il dibattito nel Pd: nuovo Ulivo o alleanza con l'Udc? Pannella: "Tu hai giustamente messo tra virgolette il 'grande'; infatti questo come dibattito non è nemmeno piccolo". Le candidature radicali in tutta Italia: "Le candidature vanno bene dappertutto, ma la presentazione è nel vuoto di democrazia. Devo dire che mi sono permesso anche, in ragione del suo ufficio, il ministro Scajola. Gli ho telefonato e gli ho detto: 'Ti faccio presente una cosa, che anche nella tua Liguria, mi si conferma che non si riesce ad avere il servizio di raccolta delle firme da parte dei Consiglieri comunali e via dicendo'. Lo faccio perché se ci rassegniamo a ritenere che il regime è fatto di consapevolezza letterale da parte di tutti i suoi membri rispetto alla semplicità paleo-neofascista italiano, sarebbe un errore, e quindi cerco sempre di rivolgermi all'attenzione di persone per le quali non presumo mai la malafede. E quindi mi sto preoccupando"
    17:24 Durata: 12 min 11 sec
  • Il congresso dell'Italia dei Valori: "Credo che in effetti ci sia un progresso al quale non credo che noi siamo estranei; se è vero come vero che molte delle cose che è venuto comprendendo e scegliendo Tonino Di Pietro chiaramente - non dico inseguono - ma sono l'eco di una impostazione che è propria dei Radicali"

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    "Quanto al congresso dell'Idv trasmesso da RadioRadicale, non mi risulta sia stato dato un ringraziamento a te e a Radio Radicale per questo servizio fatto". "Radio Radicale ha trasmesso il primo congresso, in diretta in gran parte. E quindi ha avuto una platea più ampia dei 3.000 presenti lì. E credo che in effetti ci sia un progresso al quale non credo che noi siamo estranei; se è vero come vero che molte delle cose che è venuto comprendendo e scegliendo Tonino Di Pietro chiaramente - non dico inseguono - ma sono l'eco di una impostazione che è propria dei Radicali. Ad esempio il discorso su una opposizione che non sia finalizzata a un obiettivo di alternativa, progettuale e programmatica, è stata la dichiarazione costante, il leitmotiv, di questo congresso, con cui si è giustificato l'abbraccio con De Luca e tutto quello che ha dato tremendamente fastidio - mi pare - a De Magistris, che è scontento di questa evoluzione". La figura di De Magistris; l'evoluzione del Pci e dei miglioristi al suo interno. "A questo punto è un evento vero, questo del congresso dell'Idv. E allora a questo punto vorrei informare i nostri ascoltatori che questi Liberali Europei sono un po' strani, come anche quelli internazionali". "C'è stato un momento nel quale [] noi radicali non fummo parte del gruppo dell'Alde perché Francesco Rutelli metteva il veto. E Watson, presidente dell'Alde, sentiva moltissimo Francesco Rutelli, come adesso sembra che il suo successore senta molto l'Idv". "Allora accadde una cosa: che Tonino Di Pietro dichiarò che noi radicali eletti lì al Parlamento europeo eravamo membri dell'Idv e che quindi come tali, secondo lo statuto dell'Alde, noi dovevamo essere ammessi nell'Alde. Ma il rispetto letterale delle norme dell'Alde da parte di quei liberali non è stato mai molto forte, per cui Tonino fece quest'atto di generosità e intelligenza, ma Watson stabilì che invece no, non dovevamo farne parte. E allora vorrei ricordare questo, perché è stato un atto importante. Questa specifica generosità politica dimostrò che allora comprendeva anche l'interesse di aggiungere un connotato autenticamente liberale alla sua presenza al Parlamento europeo. Io non dimentico, caro Tonino, come non dimentico tutte le altre cose di cui dobbiamo e possiamo dolerci. Ma oggi devo fare molti auguri, perché sicuramente molte cose stanno accadendo"
    17:36 Durata: 11 min 59 sec
  • La linea politica dei radicali alle prossime regionali; le diverse realtà regionali. Alla luce di tante candidature esterne al Pd, si può intravedere una sua evoluzione americana? "Purtroppo il Pd non osa nemmeno avviare una riflessione su questo, perché persino l'ottimo Bersani non mi pare pronto a ripescare i programmi di Veltroni, dove c'era scritto che il Pd preferiva l'uninominale, etc."

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    Le future primarie in Calabria e la posizione di Loiero. "Loiero si è molto arrabbiato per la mia dichiarazione di sostegno a Pippo Callipo; io devo dire che sarò felicissimo di tornare in Calabria dove ho fatto in passato davvero comizi che non dimentico, come qualità e quantità". "Resta aperta solo questa storia della Calabria. Resta aperto, nei nostri rapporti nella varie regioni, questa questione della Calabria, dove noi siamo con Pippo Callipo ma per un altro verso non dipende più da noi cosa deciderà il Pd. Noi abbiamo mantenuto la nostra linea politica, quella del soggetto politico radicale, della Lista Bonino-Pannella; siamo andati nella maggior parte delle Regioni in modo autonomo; è accaduto e accade che a Roma, e in Piemonte, si vada uniti con il Pd; noi siamo presenti a Milano, in Liguria, Emilia anche se non ho seguito le ultime ore, Toscana, Umbria, Marche, Lucania, Calabria, in posa autonoma. In Veneto noi non abbiamo scelto l'alleanza con il Pd, ma l'appoggio a un candidato come noi, non della società civile ma di un gruppo conosciuto che ha preso e si è candidato, ed è stato sostenuto dal Pd. Per il resto potrà essere valutato se siamo stati sbarazzati, o se abbiamo confermato la potenzialità di una difesa della democrazia che è molto in pericolo e che potremo valutare dal voto che avremo lì dove siamo candidati da soli. In Puglia mi pare abbiamo detto che si accettava quello che vinceva; ha vinto Vendola e si è accettato". Alla luce di tante candidature esterne al Pd, si può intravedere una sua evoluzione americana? "Purtroppo il Pd non osa nemmeno avviare una riflessione su questo, perché persino l'ottimo Bersani non mi pare pronto a ripescare i programmi di Veltroni, dove c'era scritto che il Pd preferiva l'uninominale, etc., ma che si rassegnava alla merda anti-democratica nella quale navigava. E lo stesso carissimo Marino, su questo non ha mai fiatato come posizione di lotta". "Sarebbe il caso di riflettere che in Italia la riforma potrebbe essere la riforma anglosassone". Mentre il fatto delle candidature è "solo un colpo di coda di quello che non è tuttora ridotto, grazie anche a Berlusconi, al monopartitismo a due liste". La preveggenza dei radicali sulla forma-partito: "Lo sappiamo in 2.000-3.000 persone, che non fanno una opinione politica". "Quello che sto denunciando è che occorre una risposta politica, quella che avevamo preannunciato e che giustificava la nostra presenza alle Regionali, per trovare il modo di fare di Roma, di Torino, di tutto questo, un elemento di consapevolezza da trasmettere sul fatto che questa è una delle ultima battaglie, se non l'ultima, nella quale si può sperare di arrestare il processo di sepoltura di società civile nel nostro Paese"
    17:48 Durata: 9 min 59 sec
  • La visita di Berlusconi in Israele, gli applausi ricevuti alla Knesset sulla possibilità di far accedere Israele nell'Ue: "Mi ha fatto pensare a quando il povero Giovanni Paolo II - che io non avrei invitato in Parlamento - venne lì ed ebbe l'applauso più clamoroso sull'amnistia, e tutti i partiti che erano lì erano contro l'amnistia, contro l'indulto. Questo conferma il grado gravissimo di preoccupazione che ho rispetto alla realtà euromediterranea e rispetto alla realtà non più democratica di Israele come di Roma"

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    La campagna del Partito radicale transnazionale per la verità sulla guerra in Iraq: "Noi su questo non chiediamo risposte, ma facciamo affermazioni". La visita di Silvio Berlusconi in Israele. "Abbiamo contato i secondi della durata degli applausi sulle varie cose dette da lui; e sembra che addirittura la maggiore ovazione dei parlamentari, della classe dirigente, è stata quando si è parlato della proposta di Israele nell'Unione europea". Ecco "un esempio dello stato cui si è ridotta l'opzione nazionalista dello stato di Israele; tutti quei parlamentari erano nominati dai loro partiti, in un modo o nell'altro"; l'applauso dei partiti è stato unanime, ma a questo finora non è seguito alcun fatto, "quanto più si conferma che il popolo israeliano, senza deflettere, è a favore dell'ingresso nell'Ue". "Mi ha fatto pensare a quando il povero Giovanni Paolo II - che io non avrei invitato in Parlamento - venne lì ed ebbe l'applauso più clamoroso sull'amnistia, e tutti i partiti che erano lì erano contro l'amnistia, contro l'indulto. Questo conferma il grado gravissimo di preoccupazione che ho rispetto alla realtà euromediterranea e rispetto alla realtà non più democratica di Israele come di Roma". Quanto all'iniziativa radicale per fare luce sulla verità sulla guerra in Iraq: "Io sono convinto che sono spaventati dal persistere di questa nostra iniziativa - ha detto Pannella - io ritengo che a un certo punto, come accade nella vita - e al proposito ci sono delle splendide cose di Bernanos - l'animo degli uni si trasferisce nell'animo dei loro contrari. [In Bernanos] C'era la madre badessa che rincuorava l'ultima arrivata delle suore che si disperava perché temeva di avere paura e non riuscire a fare fronte alle violenze dei rivoluzionari; e quando poi questo accadde, chi gridava di dolore e di paura era la madre superiora e non l'ultima suora. Allora devo dire che oggi Blair, Bush, e i loro complici minori, sono loro abitati dall'animo feroce, sanguinario, ignobile, di Saddam. Sono certo che verrà fuori tra poco, se va avanti questo nostro incalzare". Saddam fu "assassinato per tappargli la bocca". "Allora Obama stia attento; spero riusciremo ad aiutarlo in qualche misura, anche se sta commettendo dei gravi errori; perché se lui accetta di essere l'erede di quelle persone che hanno il nome di Bush e di Blair, ma che sono l'incarnazione di Saddam, tutto questo può essere estremamente grave. E questa è la battaglia di noi radicali. Mi auguro che Nichi Vendola presti un po' di attenzione all'operato concreto dei nonviolenti anti-pacifisti che noi siamo e dei guerrafondai. Lasciamo stare Fausto Bertinotti, che rimuove sicuramente e completamente, tanto è vero che ieri ha trovato due esempi di 'meriti comunisti' in Italia: nel '68, e nello statuto dei lavoratori di Brodolini. Lui ha cercato di annettersi questi episodi e ha cancellato tutti gli anni Settanta; ha detto che si deve tornare a quel comunismo. E poi ha fatto l'elenco, citando il movimento"
    17:58 Durata: 15 min 4 sec
  • Carlo Patrignani, il suo libro "Lombardi e il fenicottero". La figura di Massimo Fagioli

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    Massimo Bordin

    direttore di Radio Radicale

    Il libro di Carlo Patrignani su Riccardo Lombardi, con prefazione di Marco Pannella. Pannella poi scherza: "Carlo adesso è sospettabile, perché fa parte dell'ambiente Left, dell'ambiente Terra, perfino dell'ambiente di Massimo Fagioli". Bordin: "Ognuno frequenta chi crede. Io preferisco Riccardo Lombardi". Pannella: "Io amo le provocazioni che restano, non quelle di un minuto. E quindi mi aspetto che un giorno o l'altro vengano fuori la puntualità delle contestazioni e delle critiche che vengono fatte a Massimo Fagioli da Corbellini o da chi altro". Bordin: "Basta dire che sostenere che chi ha un tumore al cervello è un cretino, mi sembra una cosa abbastanza discutibile. Sostenere che Freud, essendo morto di tumore al cervello, era cretino". "E' affermazione che qualifica chi la fa, e la finiamo qui". Pannella: "Qui nessuno dice all'altro: 'La finiamo qui'. Io non mi permetterò mai di dirtelo, perché non lo penso". Bordin: "Va bene, onore a Fagioli, grande pensatore!". Pannella: "Anche questa tua ironia dimostra che grandi argomenti per il momento non affiorano. Sono sarcasmi e ironie che non mi bastano". "Io non impicco nessuno a quattro parole. Vorrei saperne di più". Bordin: "E che altro devi sapere". Bordin: "Se vogliamo approfondire gli analisti selvaggi, noi abbiamo difeso Verdignon, che ha avuto anche una serie di problemi giudiziari. Io non me ne intendo molto ma a occhio e croce, dovessi dire, un gigante come Freud non possiamo ridurlo in quei termini. Se attacchiamo come materialista volgare il Papa, lo potremo fare anche con Massimo Fagioli o no?". Pannella: "Io sono piuttosto abituato, dai fatti, a interrogare in genere oltre che a interrogarmi sui personaggi al di sopra di ogni sospetto, su quelli ineccepibili". Bordin: "Parli di De Magistris?". Pannella: "No parlo di gran parte di coloro che magari tanti anni fa stavano per candidarsi con noi, ma che siccome la mattina sono stato denunciato per vilipendio della resistenza in pieno congresso comunisti, allora vennero e dissero - ineccepibili come erano - che non potevano accettare la candidatura perché questo scontro con il Pci non ritenevano di poterlo reggere". "Questa è la storia dell'intellettualità di sinistra italiana". "I nemici sono quelli, quelli che sono regime e antropologia di regime"
    18:13 Durata: 9 min 37 sec
  • La visita a sorpresa di Enrico Lucci, del programma 'Le Iene'.

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    Enrico Lucci

    giornalista de "Le Iene"

    La visita a sorpresa di Enrico Lucci, del programma 'Le Iene'.La Lista Bonino-Pannella guadagnerà voti o li perderà dopo un'eventuale messa in onda del filmato con Lucci? "Per fortuna non credo sarà questo a far decidere. Nel senso che loro sono abbastanza abili, e anche di scarsa buona fede professionale, che siccome molto spesso, quando tornano in redazione la cosa può farci comodo ed essere utile, allora devono manipolare e tagliare. Per quel che riguarda noi, stanno attenti perché sanno che i loro ascoltatori sono piuttosto preparati a guardarci con simpatia"
    18:22 Durata: 12 min 13 sec
  • L'esplosione della questione "debito pubblico": "Su questo, quando Tremonti era in carica lo scorso governo, si dolse di un attacco piuttosto duro che gli feci in Parlamento, perché lui era intervenuto con l'Ecofin o altro per dire che non bisognava avere atteggiamenti 'troppo tassativi' e occorreva essere duttili". I rapporti Fiat-Governo e le dichiarazioni di Luca Cordero di Montezemolo: "Vorrei invitare i nostri ascoltatori a leggere tutto quello che abbiamo da dire in proposito, e prego De Lucia di metterlo a disposizione, per tutti i conti che noi facciamo di quanto sia falsa quella storia per cui non avrebbero avuto un euro dai cittadini italiani"

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    Lo stato dell'economia e la questione del debito pubblico. "Su questo, quando Tremonti era in carica lo scorso governo, si dolse di un attacco piuttosto duro che gli feci in Parlamento, perché lui era intervenuto con l'Ecofin o altro per dire che non bisognava avere atteggiamenti 'troppo tassativi' e occorreva essere duttili. In quel momento c'era anche Prodi e io avevo criticato anche quanto era accaduto qualche anno prima; quando l'Italia è stata ammessa, dopo Maastricht, si era detto che non si poteva entrare se non rispettando i parametri del 3 per cento di deficit e del 60 per cento di debito pubblico. Quando Ciampi e tutti assieme invece chiesero e ottennero una eccezione per l'Italia, senza garanzie. Assieme a noi c'era il Belgio; dopo sette anni il Belgio era passato da un debito del 117 per cento a 82-84 per cento. Oggi si ripropone il problema dei debiti pubblici di Zapatero Papandreou, Portogallo e Irlanda, tutti andati oltre il limite che io volevo fosse difeso con tassatività". "E' stato un mio chiodo fisso, anche in Parlamento europeo. Mi dispiacque perché Tremonti prese quell'attacco molto come personale, ma lo rivendico, tanto che noi oggi come Italia stiamo navigando al di sopra del 120 per cento del Pil. Stiamo navigando su una cosa che ho sentito anche in ambienti qualificati, che poi gli Stati hanno anche possibilità di contabilità; come dire, che se hanno attenzioni un po' conniventi, vengono fatte passare. Quando si dice 118 per cento, e magari è 121, è un'operazione non rara, anche perché non c'è un'autorità che ha la responsabilità di far rispettare la legalità". La svolta rigorista di Tremonti negli ultimi mesi: "Ma si, stando al 120 per cento però. Se però all'inizio c'erano quei comportamenti, oggi è naturale che ci troviamo con le cose che deploriamo, e Tremonti costretto a dire 'non esageriamo' a Berlusconi". La questione Fiat: "Più che questione Fiat si tratta di questione 'Montezemolo'; perché è lui che piglia e dice: 'Da quando ci sto non abbiamo preso un euro'. Allora vorrei invitare i nostri ascoltatori a leggere tutto quello che abbiamo da dire in proposito, e prego De Lucia di metterlo a disposizione, per tutti i conti che noi facciamo di quanto sia falsa quella storia per cui non avrebbero avuto un euro dai cittadini italiani". "Il problema di Termini Imerese è un altro, ed è che quello stabilimento ha avuto un sostegno forte da parte del Governo sulla base di impegni della Fiat che non sono stati mantenuti. E su questi adesso vedremo come radicali cosa fare"
    18:35 Durata: 10 min 27 sec
  • L'appuntamento alle Nazioni Unite di Ginevra: "Illustreremo i motivi per i quali l'Italia va tenuta in considerazione come non solo al di fuori della legalità europea, ma anche di una più ampia legalità, e questo lo si fa per tentare di far scattare finalmente la riforma della giustizia e tutte quelle di cui parlano e basta. Il problema è, come diciamo dal 1977, l'amnistia come fatto strutturale, per mettere in condizione la giustizia civile e penale italiana di essere rapida"

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    Gli appuntamenti della prossima settimana. "Oggi, se ci ascoltare nella replica di lunedì, sono in partenza con Marco Perduca per tenere una conferenza stampa a Ginevra, dove illustreremo i motivi per i quali l'Italia va tenuta in considerazione come non solo al di fuori della legalità europea, ma anche di una più ampia legalità, e questo lo si fa per tentare di far scattare finalmente la riforma della giustizia e tutte quelle di cui parlano e basta. Il problema è, come diciamo dal 1977, l'amnistia come fatto strutturale, per mettere in condizione la giustizia civile e penale italiana di essere rapida. Condizione giudicata - anche dal capitale internazionale - come necessità per capovolgere la realtà soprattutto meridionale del nostro paese, per cui l'assenza di giustizia è il massacro di queste regioni e il massacro stesso dell'economia italiana"
    18:45 Durata: 5 min 17 sec
  • Conclusioni

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    La campagna per le regionali: "Occorre augurarsi che almeno una fra le tre massime autorità dello Stato, e almeno il Pd con i suoi organi statutari, assuma le sue responsabilità. Le peggiori sono quelle del potere e pre-potere di professionale delinquenza che vige e soffoca l'Italia attraverso Rai-Set". Quanto agli appuntamenti televisivi, "se la prudenza penale può convincere i delinquenti, o l'associazione di delinquenti, che è bene magari anche consentire agli ascoltatori di vedere e sentire Emma Bonino, poi bisogna pure tenere presente che gli ospiti, i manovratori, sono quelli che sono. E qui sono grato a Federico Orlando, che all'indomani della presenza di Emma a Ballarò ha detto: cosa faceva il moderatore? La voce di Emma non si sentiva mai". Per concludere: "Ai radioascoltatori soprattutto non radicali: state attenti, state attenti, state attenti"
    18:50 Durata: 10 min 16 sec