Un piccolo territorio per una grande missione - sessione inaugurale

Stato delle Città del Vaticano
E mio personale
Agli illustri relatori che hanno accettato di parlare a questo convegno
Dando il prezioso contributo dalla loro riflessione sostegni su temi storici giuridici e culturali
Inerenti a questo stato
Così singolare
Certo singolare
E lo Stato della Città del Vaticano per molti versi
Così appariscenti che non hanno bisogno di essere illustrati
Ma soprattutto singolare
Per il rapporto intrinseco e costitutivo chi lo vincola la Santa Sede e ne costituisce il più alto titolo dignità
Da essa solo cioè dalla Santa Sede solo derivante dallo Stato Vaticano alla propria sovranità internazionalmente riconosciuta
Ha motivo di essere stato ben logico che per l'apertura di questo convegno si sia pensato anzitutto
Al primo collaboratore Romano Pontefice
Che impersona la cattedra Di Pietro ovvero
Sede apostolica o Santa Sede
Grazie evenienza per aver accettato di dare della
Per così dire
All'ampio concerto di considerazioni che si verranno proposte in questi tre giorni
Oggi
Del palazzo della terranno sede storica della firma del Trattato lateranense con il quale è stata creata la Città del Vaticano e tiene alta la sua organizzazione statuale
Domani
Dopodomani invece in Vaticano nella hall al nuovo iter Sindaco dei DS
Commento culminante
Sarà l'udienza che il Santo Padre concederà ai partecipanti al termine del convegno sabato quattordici febbraio
Nella Sala Clementina del palazzo a posto
Ancora grazie evidenza la prego di voler aprire i fondi
Grazie
Eminenza le viene in visita
Riminese eccellenze signore ambasciatori illustri autorità
Sono biglietto di poter presiedere la sessione inaugurale
Del convegno di studi organizzato in occasione dell'ottantesimo anniversario della fondazione dello Stato della Città del Vaticano
Ringrazio l'evidentissimo incardinare Giovanni Lajolo
Presidente della Pontificia commissione per lo Stato della Città del Vaticano e del governatorato per il suo gentile invito
Mi congratulo con l'unico il suo il collaboratori per tale iniziativa di approfondimento e di riflessione
Che è ben completa quella dell'interessante
Deve anzi interessantissima mostra allestita nel Braccio di Carlo Magno per documentare ottant'anni di vita di questo piccolo territorio con una grande missione
Il mio saluto si rivolge a tutti i presenti in particolar modo ai relatori del convegno che illustreranno la dimensione storica giuridica politica ed ecclesiale di questo Stato
Che costituisce un unicum nel panorama della comunità internazionale
Credo di interpretare correttamente
La ragione dell'invito che mi è stato rivolto se la vedo nei le grane che collega no l'azione dello Stato della Città del Vaticano con la Segreteria di Stato Piero l'onore
Di militare
Si tratta dei vincoli di ordine storico e di carattere normativo
Che trovano poi concreta attuazione in una collaborazione ed in un interscambio pressoché quotidiano in tantissimi ambiti e a tutti i livelli
Come è noto
Dal mille novecentosessantuno al mille novecentottantaquattro
La carica di Presidente della Pontificia commissione preposta
Allo stato della Città del Vaticano pur ricoperta proprio dai segretari di Stato miei predecessori a cominciare
Dal cardinale hanno letto Cicognani
Primo collaboratore
Del Beato Giovanni ventitresimo e poi di Papa Paolo sesto
Dal suo successore il cardinale Giangiulio e poi sino al mille novecentottantaquattro dal capitale Agostino Casaroli
Segretario di Stato di Giovanni Paolo secondo
Nel mille novecentottantaquattro al quel pontefice affido allo stesso il cardinale Casaroli alto e speciale mandato a rappresentarlo nei riguardi dello Stato della Città del Vaticano
Ciò avvenne con il chirografo lei sollecitudine decrescenti
Del sei aprile mille novecentottantaquattro emanato in attuazione dell'articolo venticinque della Costituzione apostolica reggini Ecclesie un intense in base al quale diceva il chirografo al cardinale Segretario di Stato deve rispondere il governatorato della Città del Vaticano
Con il citato chirografo il Pontefice attività
Al suo primo e più diretto collaboratore
Proprio mentre gli cessava dall'ufficio di Presidente della Pontificia commissione
Antony speciale mandato rappresentarci nel Governo civile dello Stato della Città del Vaticano gli ad esercitare il nostro donne in nostra vece
Sempre riferendo a nuovi specialmente dei casi di particolare importanza di poteri e le responsabilità inerenti alla sovranità temporale sul medesimo stato
Dal quale continuava e garantita l'indipendenza da ogni potestà terrena di questa sete apostolica romana che la provvidenza ci ha chiamato avrei certe
Col tale provvedimento
Senza nulla togliere all'esercizio dei poteri personale del romano pontefice sullo Stato si veniva in sostanza a configurare come è scritto il professor dall'alto
Un istituto di supplenza parziale e provvisoria di Tizio o di sovrani in qualche modo assimilabile a quello della luogo tendenza
A sua volta nella nuova legge fondamentale dello Stato della Città del Vaticano
Poi molti data del due mila da Giovanni Paolo secondo viene confermata la posizione della Segreteria di Stato per quanto riguarda il Governo dello Stato della Città del Vaticano
Anzitutto vi si prevede
Comincia nella legge fondamentale del mille novecentoventinove che la rappresentanza dello Stato Vaticano
Nei rapporti con gli Stati esteri
E con gli altri soggetti di diritto internazionale per le relazioni diplomatiche e per la conclusione dei trattati
è riservata al Sommo Pontefice che la esercita per vezzo della Segreteria di Stato
Questo importante aspetto su cui tornerò
E che verrà più ampiamente affrontato nel corso del convegno
Connette strettamente l'attività delle governatorato da una parte e della Segreteria di Stato dall'altro tenuto conto dell'importanza dell'ampiezza
E della crescita della dimensione a destra dello Stato
Oltre che nell'ambito dei rapporti internazionali la legge fondamentale del due mila prevede un ruolo della Segreteria di Stato nell'esercizio del potere legislativo ordinariamente
Affidato ad una Commissione composta da un cardinale Presidente ed altri cardinali
Tutti nominati dal Sommo Pontefice per un quinquennio
Tocca cioè
Alla Segreteria di Stato fare da tramite presso il Sommo Pontefice al quale essa sottopone previamente i progetti di legge elaborati dalla Commissione citata
Così pure è previsto che i bilanci preventivo e consuntivo dello Stato dopo l'approvazione da parte della Commissione sono sottoposte al Sommo Pontefice per tramite della Segreteria di Stato
Assai ampio e infine il dettato dell'articolo sei della stessa legge fondamentale
Secondo il quale nell'ambito dell'esercizio del potere esecutivo nelle materie di maggiore importanza si procede di concerto con la Segreteria di Stato
Dicevo dettato ampio
Forse anche un po'generico per forza di cose quello di questo articolo la cui attuazione dipende dalla responsabile discrezionalità delle parti coinvolte
Quindi si può parlare di un ruolo diretto o indiretto
Di supervisione
Sul Governo Vaticano nel suo complesso da parte dell'organismo che per sua natura e più vicino a Romano Pontefice
Non si tratta come è ovvio di un intervento che Santori opponga quasi sotto tutela gli organi di governo fatica
Ma che vuole garantire e favorire l'affidabilità propria dello Stato della Città del Vaticano
Di cui Arturo Carlo Jemolo ebbe ad affermare che non è neppure pensabile
Una politica dello Stato della Città del Vaticano e meno che mai una politica distinta dal quella
Del Santa Sede
Vorrei cogliere questa occasione per esprimere il mio apprezzamento e ringraziamento
Per l'intensa e positiva collaborazione che è pressoché quotidianamente si esplica fra la Segreteria di Stato e gli organi dello Stato soprattutto il governatorato
L'ottantesimo anniversario della fondazione dello Stato della Città del Vaticano e momento propizio per ricordare l'altra finalità della sua esistenza ed azione
Per valutare come a tale finalità si sia corrisposto lungo questi otto decenni trascorsi
E per cercare di intuire le modalità future che potrà assolvere alla missione propria di questo Stato
Punto di partenza deve dire considerazioni e dunque
L'intenzione di chi volle attraverso i Patti lateranensi e soprattutto col Trattato questa realtà statuale
Ci mettiamo perciò io l'ascolto della Parola di Pio decimo prego questo grande Pontefice che il vero ideatore e fondatore dello Stato della Città del Vaticano
Esso è infatti opera della sua tenace del suo realismo cultura lungimiranza
Dimostrate dal resto anche in tanti altri momenti e di fronte a molti gravi problemi che segnavano la chiesa della società durante il suo pontificato
Lo stesso Pontefice ha messo in rilievo alcuni aspetti salienti della sua personalità in relazione
Alla soluzione della questione romana affermando
Qualche volta siamo stati tentati di pensare
Che forse a risolvere la questione ci voleva proprio un papà alpinista
Una al PD vista immune da vertigini ed abituato ad approntare le astensioni più ardue
Come qualche volta abbiamo pensato che forse
Ci voleva porre un papà bibliotecario
Abituato ad andare in fondo alle ricerche storiche e documentato
Perché di libri e documenti è evidente si è dovuto consultando i morti
Nel giorno stesso della firma dei Patti lateranensi incontrando i parroci e
Quaresima listi di Roma
Io decimo prima fermo
Che era stato concluso con l'Italia un trattato inteso a riconoscerlo
E per quanto ovini buste dice ad assicurare alla Santa Sede una vera e propria e reale sovranità territoriali
Non conoscendo dossi
Nel mondo almeno fino ad oggi altra forma di sovranità deve propria siedono appunto territoriale
E che evidentemente necessaria e dovuta a chi stante il divino mandato e la Divina rappresentanza onde investito non può essere suddito oggi alcuna sovranità terreni
Analoghi concetti li ritroviamo nel discorso di volte i professori e agli studenti dell'Università del Sacro Cuore di Milano il tredici febbraio mille novecento ventinove
Come in grande precisione Pio decimo primo ricorda che la Santa Sede
Non acquisisce la sua sovranità con il trattato lateranense infatti di tale patto essa e soggetto contraente con l'allora Regno d'Italia
La sovranità della Sede apostolica un fatto incontestato e vissuto anche degli anni dopo portatile
Dal mille ottocentosettanta al mille novecentoventinove
Come appare dal continuate esercizio dello ius negazionista attivo e passivo e dello ius apportati
Così come dalla sua presenza e azione a livello internazionale ad esempio con le mediazioni pontificie i casi di conflitto fra Stati
La creazione dello Stato Città del Vaticano si può dire che aggiunge a questa sovranità quella di carattere territoriale
Il Pontefice diviene sovrano di un piccolo Stato territoriale come diceva Pio decimo primo
Perché una qualche sovranità territoriale e condizione universalmente riconosciuta indispensabile ad ogni tema sopra dita giurisdizionale
Sono molte discussioni degli studiosi lo ricordo guarda il professore dell'Università Cattolica del professore
Ballatore appartiene
Ciò spiega anche il motivo delle divisioni esigue quasi simboliche del territorio puro stesso Pontefice a illustrare le ragioni di tale scelta
Dice
Forse alcuni troveranno troppo poco di territorio di temporale
Possiamo dire che è veramente poco pochissimo il meno possibile quello che abbiamo chiesto in questo campo e pieni per attualmente dopo aver molto riflettuto meditato e pregato
E ciò per alcune ragioni che ci sembrano e buone e gravi
Io decimo primo indica al quindi questi motivi
Il primo dei quali è stata la volontà di facilitare le trattative
Innanzitutto abbiamo voluto mostrare di essere pur sempre il padre che tratta con i figli
Che dire la disposizione nostra a non rendere le cose più complicate e più difficili ma più semplici e più facili
Si è poi voluto tener conto di una certa ipersensibilità che temeva una diminuzione della sovranità territoriale italiana
Inoltre volevamo calmare e far decadere tutti gli allarmi volevamo rendere addirittura ingiuste assolutamente irragionevole tutte le recriminazioni fatte o da farsi
In nome di un stavamo per dire
Superstizione di integrità territoriale del Paese
Infine il Papa ha voluto dimostrare che non vi erano mire di potere terremo
In terzo luogo volevamo posturale in un modo perentorio che nessuna stupidità terrena
Nuove il vicario di Gesù Cristo
Ma soltanto la coscienza di ciò che non è possibile non chiedere dunque almeno quel tanto di territorio che basti Kobe supporto della sovranità stessa
Quel tanto di territorio senza del quale questa non potrebbe sussistere perché non avrebbe dove poggiate
In questo modo sarà chiaro speriamo a tutti così proseguiva Pio decimo prima
Che sono poteri se proprio non ha senso quel tanto di territorio e materiale che è indispensabile per l'esercizio di un potere spirituale affidato duo minimi
Il beneficio di uomini
E osservava ancora con una lucidità
Che non possiamo non ammirare
Non si riflette fosse abbastanza quel che significhi di comodo e di pericoloso diciamo al giorno d'oggi aggiungere al Governo
Universale della Chiesa
L'amministrazione civile di una popolazione per quanto minuscola
La piccolezza del territorio e però ci porremo unisce contro ogni incomodo e pericolo di questo genere
Ricordiamo che è quella che pare a noi oggi una realtà pacifica scontata non era affatto quando Pio decimo primo la polvere
I giuristi di tutto il mondo dice ancora rimangono stupiti di fronte a questa singolare creatura creata ancora una volta dalla fantasia italiana
Ecco dunque la finalità per cui esiste ed esiste come sulle esigue dimensioni lo Stato della Città del Vaticano
Per essere come ricordava a sua Eminenza il Cardinale Lajolo di recente uno scudo territoriali
Grazie al quale viene assicurata
Con una garanzia stabile
E internazionalmente inoppugnabile
L'indipendenza del Papa dal qualsiasi potere politico e la sua libertà totale dal condizionamenti esterni nella guida della Chiesa universale
Sono trascorsi otto decenni dalla Fondazione dello Stato della Città del Vaticano
Può sembrare un periodo tutto sommato limitato nella vita di uno Stato cioè
Di un ente che in altri casi può vantare una storia secolare
Non dimentichiamo però che questi decenni si collocano in gran parte iper ventesimo secolo che è stato definito il secolo breve
Anche a motivo delle profonde e rapide trasformazioni che la società ha conosciuto nell'arco di tale secco
Anche la chiesa e la Santa Sede
Sono state coinvolte in questa veloce corsa del tempo durante il secolo scorso
E perciò
è legittimo chiedersi come impostato dalla Città del Vaticano ha saputo far fronte alle sfide
Che gli eventi rapidamente susseguitesi all'opposto alla sua missione di essere conveniente garanzia della libertà della Sede apostolica
E mezzo per assicurare l'indipendenza reale visibile del romano pontefice
Nell'esercizio della sua missione nel mondo
Lasciando ai relatori del convegno un'analisi più particolareggiata della storia dello Stato della Città del Vaticano vorrei limitarvi anche qui ad alcuno di accenni
Solo dieci anni dopo la sua fondazione
Il nuovo Stato si trovò ad affrontare la difficile situazione creata dallo scoppio della preda Blair anzi della seconda guerra mondiale della seconda guerra mondiale
A questo riguardo è illuminante fare un confronto con una situazione vissuta durante la Prima guerra mondiale
Cioè quella che si svolse negli anni
Mille novecentoquattordici mille novecentodiciotto quando appunto la Santa Sede era priva di una somma dita di carattere territoriale
Certamente anche allora essa sviluppo una intensa azione di promozione della pace e della carità Marcon limitazioni notevoli
Pensiamo al fatto che per esempio i diplomatici accreditati presso la Santa Sede dai Paesi in guerra con l'Italia dovettero abbandonare Roma
O che la stessa azione ecclesiale diplomatiche caritativa della Santa Sede era condizionata dal controllo dello Stato italiane
Diversa appare invece totalmente la situazione soprattutto a partire dal mille novecentoquaranta quando anche l'Italia entrò del secondo conflitto mondiale
La Santa Sede proprio grazie al riconoscimento di una sovranità anche territoriale
Potete continuare a interagire anche con i rappresentanti diplomatici dei Paesi in guerra accumulasse
I quadri trovarlo accoglienza entro lo Stato della Città del Vaticano
Da questo suo territorio poi il Pontefice
Poter svolgere un'intensa opera di carità del suo tutta l'Europa soccorrendo materialmente le popolazioni colpite e permettendo contatti fra coloro che la guerra aveva separati
In più questa volta i fronti combattimento purtroppo non erano nemmeno lontani dall'Urbe i bombardamenti alla giunzione anche la città eterna
A partire dal mille novecentoquarantatré e poi Roma venne militarmente occupata e fino al giugno mille novecentoquarantaquattro lo Stato della Città del Vaticano si trovò circondato da un potere
Politico vitale
RAI Tre tedesco con il quale la Santa Sede aveva non pochi conflitti aperti
Durante quello che è stato Défi diritto da un illustre studioso l'inverno più lungo
Lo Stato Vaticano oltre alle zone di
Alle zone extra territoriale della Santa Sede
Pensiamo proprio al Pontefice Seminario Maggiore della terranno all'Abbazia di San Paolo fuori le mura o alle ville pontificie di Castel Gandolfo e ai molti edifici religiosi
Monasteri conventi istituti parrocchie di Roma
Divenne luogo di rifugio per molti ebrei romani ufficiali soldati italiani perseguitati politici
La presenza dello Stato Vaticano oppure inoltre una difesa per l'incolumità di Roma nel cui tessuto urbano il Vaticano e totalmente integrato ma nonne
Vero
Lo Stato della Città del Vaticano e nello Stato italiano qualcuno ha detto
E come tale esso venne percepito dalla popolazione
Che durante le ore di pericolo accorreva sotto il colonnato berniniano e che del giugno mille novecentoquarantaquattro al tramonto Pio decimo secondo come Defense or Civitas
Beni difficilmente tutto questo si sarebbe potuto realizzare
Senza l'esistenza dello Stato della Città del Vaticano
Ma l'apporto che l'organizzazione funzionale dello Stato ha fornito
E forbici all'attività della Chiesa universale e della Sede apostolica non appare solo in ore drammatiche come quelle appena ricordato
Possiamo pensare qui ad esempio a quanto
Lo Stato della Città del Vaticano offrendo un supporto di tipo organizzativo ha contribuito allo svolgimento del Concilio Vaticano II
Alla celebrazione dell'Assemblea del Sinodo dei vescovi e degli anni santi fino al grande Giubileo del due mila o più recentemente in occasione
Detto onerare di Giovanni Paolo secondo e dell'elezione del Santo Padre Benedetto sedicesimo
Che hanno richiamato a Roma le masse d'autorità politiche del mondo e folle impressionanti
Del resto
Possiamo dire che quotidianamente tutta la Curia romana si avvale dei molteplici servizi
Comunicazioni trasporti sanità sicurezza che lo Stato della Città del Vaticano le mette a disposizione
Grazie ai quali essa può svolgere con serenità ed efficace i suoi compiti a vantaggio della Chiesa universale e della famiglia dei popoli
Immaginiamo guanto poco agevole sarebbe il lavoro dei diversi dicasteri istituzione e uffici della Santa Sede senza questo supporto
Si tratta certo di due organizzazioni ben distinte tra loro
Ma appunto anche molto collegate dal questa collaborazione sento perciò il dovere di esprimere qui
La riconoscenza di tutta la Curia romana allo Stato della Città del Vaticano in particolare al governatorato IAT tutti i suoi responsabili e collaboratori per l'opera preziosa anche se spesso non appariscente che svolgono
Non dimentichiamo poi che con l'intensificarsi della mobilità umana
Facilitata dai moderni mezzi di trasporto in questi anni sono sempre più grandi numeri di pellegrini e turisti che varcano le soglie della Città del Vaticano
Per visitare quella che venne ha ragione
è stata riconosciuta Corbetta arte del patrimonio dell'umanità
A questo proposito mi piace ricordare o ridare la parola al fondatore dello Stato il Papa Pio decimo primo
Il quale metteva bene in luce la grandezza sotto questo profilo del suo piccolo Stato diceva
Vero è
Che ci sentiamo pure il diritto di dire che quel territorio che ci siamo riservati e che ci fu riconosciuto
Pensi materialmente piccolo ma insieme e grande il più grande del mondo
Dal qualunque altro punto di vista lo si contempli
Quando un territorio può vantare il colonnato del Verdini la cupola di Michelangelo
I tesori e di scienza e di arte contenuti degli archivi e nelle biblioteche nei musei
E delle gallerie del Vaticano
Quando un territorio copre questo dice la tomba del principe degli Apostoli sia pure il diritto di affermare che non c'è al mondo territorio più grande e più prezioso
Tutti noi siamo testimoni di come anche sotto questo profilo l'organizzazione dello Stato della Città del applicando abbia saputo e sappia adeguatamente corrispondere a questa richiesta spirituale
E culturale sempre crescente da tutta l'umanità
Possiamo quindi affermare che degli ultimi ottanta anni lo Stato Vaticano è stato all'altezza delle attese presenti al momento della sua fondazione e poiché quelle via via emergenti
La ricorrenza dell'ottantesimo di fondazione non è solo un momento per una visione retrospettiva
Ma costituisce un'occasione anche per cogliere le nuove modalità con cui lo Stato della Città del Vaticano dovrà realizzare la sua missione in un contesto molto diverso dal momento della sua fondazione
Occorre dare atto che in questi ultimi anni si è messo in moto un processo di adeguamento dal punto di vista normativo ed organizzativo
Ciò appare ad esempio dall'emanazione della nuova legge fondamentale
Promulga alta da Giovanni Paolo II in sostituzione di quel
Del sette giugno mille novecentoventinove e voluttà appunto
Per rendere lo Stato della Città del Vaticano sempre biennio rispondente alle finalità istituzionali dello stesso
Vi è stata un po'
Penso dare solo due fra i più rilevanti adeguamenti normativi
La promulgazione della legge sul governo dello Stato mille
Del due mila due che ha riordinato l'intera struttura esecutiva dello Stato nonché l'organizzazione amministrativa del governatorato
E della legge sulle fonti del diritto che è entrata in vigore il primo gennaio scorso ed ha suscitato su alcuni organi di stampa ingiustificati clamore
Sono state così riviste alcune delle sei leggi cardine emanate da Pio decimo primo
Al momento della fondazione dello Stato
E a tal riguardo
Il nostro pensiero riferente oltre che all'avvocato Francesco Pacelli va all'opera compiuta dal grande giurista Federico San meno che pose le basi dell'ordinamento giuridico Vaticano e di cui fu anche il più autorevole commentatore
Ma in questi ultimi anni sono stati molti gli interventi legislativi e amministrativi della Pontificia commissione per lo Stato della Città del Vaticano e del governatorato
Che vengono class mando il volto attuale e futuro dello Stato tenendo conto delle nuove esigenze che emergono
Basta i piedi citare da un lato
I recenti provvedimenti presi in materia di sicurezza del lavoro
E dall'altro le volte opere sia nuove sia ristrutturate che sono state realizzate in territorio vaticano
Si tratta di un processo tuttora in corso che porterà certo nuovi provvedimenti e per rivedere la normativa finora di gente e per regolare
Nuove realtà
Considerando le situazioni nuove con le quali sia ultimamente confrontato e dovrà ancora confrontarsi e lo Stato Vaticano vorrei segnalare il fatto
Che adesso e sempre più in contatto con la comunità internazionale e in particolare
Con Luni onere europea
Fin dal suo sorgere e sarebbe una proiezione internazionale
Se pensiamo che
Il nome dello Stato Città del Vaticano la Santa Sede
Avviò trattative già nel mille novecentoventinove con l'Unione postale internazionale e con l'Unione internazionale delle telecomunicazioni di vedendo del membro a tutti gli effetti
Da allora e soprattutto negli ultimi decenni come verrà illustrato nel corso di questo convegno lo stato di Città del Vaticano compare esplicitamente in una serie di atti internazionali
Ed è presente a diverso titolo i molteplici organismi internazionali
Anche la nuova legge fondamentale ha presente questa realtà
Quando menzioni rapporti dello Stato non solo con gli altri Stati ma anche con gli altri soggetti di diritto internazionale
Esempio proprio lo scorso anno vi è stata l'ammissione con un vuoto unanime
Dello stato Città del Vaticano all'organizzazione internazionale di polizia accreditare l'Interpol
Vorrei a questo riguardo notare che tale proiezione internazionale
Dello Stato della Città del Vaticano costituisce uno dei settori di più stretta collaborazione con la Segreteria di Stato a cui mi sono riferito prima
In particolare la collocazione geografica il particolare rapporto con la Repubblica italiana che teme sono motivo di peculiare relazione dello Stato della Città del Vaticano con l'Unione europea
Con il Trattato piombato ottant'anni orsono l'Italia non ha solamente riconosciuto l'esistenza di questo Stato ma si è assunta l'impegno
Di garantire
Ciò che permette al questo dipingere ed operare pensiamo ad esempio l'articolo sesto del Trattato lateranense che impegna ritardi
A garantire tutta una serie di servizi pubblici dotazione d'acqua al collegamento ferroviario servizi di comunicazione
Desidero più dare atto alle autorità di Governo italiano deve sempre dimostrato pattino a volontà di adempiere agli impegni assunti
Ora la parte italiana deve tener conto anche dalla sua appartenenza europea
Nell'adempimento dei suoi impegni pattizi come Santa Sede
Perché ambiti della sua sovranità sono regolate non solo da leggi nazionali ma anche da disposizioni di carattere comunitario per questo ad esempio nel due mila sette è stato firmato un protocollo di attuazione alla convenzione doganale tra lo Stato nella Città del Vaticano e l'Italia del mille novecentotrenta
A tale accordo si è giunti anche in considerazione degli obblighi derivanti dall'Italia dall'appartenenza alla Comunità europea in particolare per la tutela
Degli interessi finanziari comunitari
A sua volta l'Unione europea a rappresentato
Negli ultimi anni Udo del principale punti di riferimento dell'attività normativa dello Stato Vaticano un esempio di ciò ossia nell'assunzione della moneta unica europea
Avvenuta con la convenzione monetaria del due mila tra la Santa Sede a nome dello Stato dalla Città del Vaticano e l'Italia per conto della comunità europea
A seguito di ciò
Anche dello Stato Vaticano sia adottato un insieme di norme di natura monetaria di ordine finanziario di carattere penale di controllo eccetera in linea con le direttive dell'Unione
Ma vi sono nella normativa vaticana anche altri rimandi al diritto comunitario ed è probabile che in futuro questi richiami si accrescano
Perché nell'ambito geografico in cui il diritto vaticano si trova a dover operare
Verranno progressivamente impiantate molte altre direttive dell'unione
Europea
Mi auguro che anche in questo convegno possa offrire degli utili contributi per valutare e affrontare questa problematica del rapporto tra l'ordinamento
Dello stato Città del Vaticano e la normativa di carattere comunitario
Queste di riflessioni che volgono al conclusione
Non hanno in alcun modo la pretesa di anticipare e ancor meno di esaurire in molti temi che i relatori affronteranno
E approfondito diranno di Aprilia
Ho inteso semplicemente richiamare anzitutto le ragioni che giustificato alla nascita l'esistenza e l'attività dello Stato che oggi ha raggiunto gli ottanta anni di vita come ha scritto
Formoso professore Pietro Agusti dotata anch'
Esso deve garantire alla Santa Sede
La piena e di visibile sovranità
E indipendenza nella sfera temporale politica per la più perfetta applicazione dei suoi compiti religiosi e spirituale
Io ho voluto altresì accennare ad alcuni aspetti del passato da un lungo ma intenso di questo Stato sui generis al suo operoso presente
E alle prospettive di un futuro che auguriamo
Sia sempre all'insegna di una creativa fedeltà agli scopi per cui lo Stato della Città del Vaticano è stato pensato e voluto ottant'anni orsono grazie
Grazie Eminenza perché se le sue parole che hanno
Quindi apprezzato
Il dinamismo storico
Delle istituzioni vaticane
Sia
All'interno nei rapporti con la Segreteria di Stato e la Santa Sede sia nel corso
Della storia passata come anche nelle prospettive
Di quella europea futura e siamo molto grati
Io penso che Rizzi leggeremo realizzeremo con attenzione queste sue considerazione soprattutto noi del governatorato
Compiacendosi soprattutto per i riconoscimenti che lei ha voluto dare alla nostra opera umile nascosta ma non senza qualche merito
Grazie
Su eminenza purtroppo deve lasciarsi
Pressanti impegni
Di Stato pardon utilizzare
Quindi ringraziamo però
Confuse
Ecco ora il piacere
Di dare la parola al professor Riccardi del quale
Si interromperà ed ancora
Insigne storico che dire
Più l'argomento molto interessante grazie professor
A lei la parola
Eminenza signori ambasciatori signori e signore
Come celebrare
La fondazione di uno Stato abitualmente lo storico dovrebbe ricordare gli eventi originari
E le autorità lo fanno ricordando una rivoluzione nazionale
Una guerra
Un referendum che sancisce il distacco da un'entità maggiore
L'Italia celebra il Risorgimento o il referendum per la Repubblica il Congo l'indipendenza ottenuta dei belgi gli Stati Uniti la guerra di indipendenza la Costituzione non così può fare il Vaticano
Gli Stati più antichi ricordano qualche svolta marcante la loro storia la Francia la rivoluzione non così può fare il Vaticano
Perché la sua è una storia paradossale molto antica ma giovane di ottant'anni
Per orientarmi ho fatto riferimento al saggio del grande geopolitico in Flacco Osto
Il quale invita se si vuole analizzare uno Stato ad esaminare le dimensioni territoriali prima di parlare dei regimi politici ci
Le dimensioni sono solo ottantaquattro ettari una piccola collina di Roma circondata come ha detto il Segretario di Stato dalla Repubblica italiana
Il più piccolo Stato del mondo si potrebbe allora pensare
A un'area
Extra territoriale come quelle in uso alle grandi organizzazioni
Ma proprio questo i papi da più un'ONU ha più un decimo vollero rifiutare
A vere un'area di garanzia all'interno dello Stato italiano ed è quello che il legislatore italiano appena Roma pontificia fu occupata volle offrire garanzie
Guarentigie nella
Nell'italiano di allora
Fin dal decreto di annessione di Roma al Regno si parlava di franchigie territoriali
E la legge del mille ottocentosessantuno lasciava al Pontefice il diritto di negazioni attiva e passiva i corpi militari i trattamento da soprano il godimento degli edifici in possesso della Santa Sede con la garanzia dell'extraterritorialità
Lo Stato liberale nazionale a ben pensare benché invasore per i pontifici fece uno sforzo di inventiva riconoscendo che nei suoi confini nazionali
Albert Gava un sovrano con suoi corpi armati e con ambasciatori tanto era storica millenaria questa presenza
Ma il Papa non godeva di nessuna sovranità territoriale
Soprattutto
Era inaccettabile per la Santa Sede che il Parlamento italiano con una sua legge legiferasse sul Papa e le sue prerogative come se si trattasse di un suo subito questo
Un grande storico Pietro Scoppola faceva sempre notare il Papa non poteva accettare di essere un suddito italiano sulle cui prerogative decidevo un Parlamento nazionale
Il quale configurava una specie
Di
Papà come un italiano extra territoriale
Ma cos'è il Vaticano
Nel mille novecento settantasei durante i colloqui tra la delegazione della Santa Sede e quella libica
Su materie di tipo religioso si alzò il colonnello Gheddafi e chiese ma cos'è il Vaticano nell'imbarazzo
Di varie crisi astici si levò allora quella Couto intellettuale che era monsignor Pietro Rossano e rispose comunque poche parole il Vaticano è una collina
Starò ma e ci vive il Papa
Forse una definizione un po'semplice
Ma è vera il Papa non può vivere che a Roma il suo vescovo anzi
Nella memoria della Chiesa romana ogni allontanamento del Papa da Roma significa
La perdita della libertà
Si pensi ad Avignone e lo spazio Vaticano concretizza una pretesa non vivere a Roma da suddito di uno Stato
Il Vaticano non nasce da eventi rivoluzionari
Dalla volontà di una nazione repressa dall'ambizione territoriale
Lo Stato prende origine da una pretesa
Antica molto più antica di tanti Stati europei risalenti a il primo millennio
All'ottavo secolo quale lo ripeto che il Papa viva Roma non suddito di nessuno Stato
Quindi sovrano
Questa pretesa
è una sete teocratica di potere temporale
Per il grande filosofo e storico Benedetto Croce la presa di Roma il venti settembre del settanta fu subito
Nella storia della civiltà mondiale la cancellazione dell'ultima traccia di più tratti ISMU medievale così scrive nel trentuno
La storia dell'Ottocento per lui è la storia della religione della libertà che si afferma
E allora che evento più simbolico della modernità politica che l'abbattimento della teocrazia pare Excel Lions
E quindi ogni restaurazione anche minima di quel potere
Era ritorno alla teocrazia
E per una parte dell'opinione pubblica tale ritorno avvenne col Trattato del ventinove firmato su questo tavolo avendo
Come controparte un dittatore come Mussolini
Ma resterebbe da capire se nel ventinove fu restaurata una parcella degli Stati pontifici o nacque qualcosa di nuovo
Le domande si affollano ma perché lumi Larry l'arbitro religione dell'umile Rabi di Galilea ha bisogno di una sovranità è una domanda che viene da prima del Risorgimento ed è una domanda che dopo il Concilio è stata riproposta con forza da una pubblicistica
Unica tra le Chiese cristiane quella cattolica un capo che anche il sovrano
Non gli ortodossi non gli anglicani noi gli evangelici
D'altra parte unica tra le Chiese cristiane quella cattolica mantiene il rigorosamente un'unità sopranazionale
Il tema del temporali istmo e puntualmente ri affiorato anche dopo il Vaticano II
C'è un numero di Concilium in cui si consiglia al papà di lasciare il Vaticano di curarsi negli ospedali di Roma e di andare a vivere in una casetta in periferia un numero del settantuno
Del resto sui quarantaquattro ettari del Vaticano esiste una letteratura sconfinata
Non solo artistica ma critica divulgativa corrosiva dove si favoleggia su una potenza mondiale come un vecchio libro di Bernard del trentasette
Potenza mondiale si legge nell'introduzione all'Histoire di vaticana del quarantasei che sembrerebbe molto utile ai nostri fini se non fosse una banale storia del papato
Più corretto e parlare come fanno i bestseller cinquantaquattro di etilismo capitale Vaticano
Non mancano le guide I misteri del Vaticano le memorie di vita vaticana edificanti scandalistiche infatti diciamo la verità il Vaticano e un piccolo Stato che ha fatto scrivere molto
Ma la cui identità nella letteratura appare fluida perché si finisce subito per parlare del papato della Chiesa o di tant'altro
La mitologia nasconde l'incomprensione di uno stato particolare che non è nato dalla volontà politica di un popolo o di un gruppo dirigente
Ma che nasce da quella che ho chiamato un'antica pretesa
Attraverso i secoli la cultura l'esperienza storica di quel mondo ecclesiastico a servizio della Santa Sede
Aveva sperimentato che la sovranità del Papa era
Strumento il più efficace per tenerlo fuori dalle lotte tra le potenze conservarlo libero
Mi permetterete
Di citare
Un piccolo episodio un colloquio tumultuoso una notte tra Napoleone e il Nunzio Tommaso D'Arezzo a Berlino nell'appartamento di Federico secondo
Occupato dall'imperatore
Napoleone pretendeva che il Papa entrasse nella Confederazione Daloui presiedute aderisse al blocco continentale
Contro la Gran Bretagna il Nunzio spiegò il motivo di rifiuto del Papa
Disse
Il Santo Padre essendo padre comune dei fedeli non può trascurare gli uni per essere unito con gli altri
E il suo Ministero essendo Ministero di pace non può farla guerra ad alcuno o dichiarasse né nemico senza mancare i suoi doveri
Padre comune
Questo tema del padre comune ritorna nei momenti di crisi nel mille otto l'ottocentoquarantotto quando più o nono
Rifiutò di schierarsi con gli italiani insorti contro l'Austria disse sono un padre comune ed è la crisi mondiale
Del quattordici diciotto quando Benedetto in quindicesimo individuale di imparzialità come posizione della Santa Sede parlò da padre comune
E nella seconda guerra mondiale
Sulla posizione del padre comune
Frase utilizzata frequentemente in quel periodo da Civiltà Cattolica
Nei secoli sia rafforzata la convenzione che per essere padre comune bisogna avere un proprio territorio
Napoleone in quel tempestoso colloquio con labile monsignor d'Arezzo disse non c'è necessità che il Papa sia sovrano
I padri più santi non sono stati sovrani i ci penserò io gli farò avere un buon appannaggio di tre milioni
E non presto attenzione al Nunzio che gli spread Gava come nella Chiesa primitiva non era necessario che il papà fosse sovrano perché il mondo era sotto il dominio di un unico imperatore
Su questo non particolarmente fu un
Riflessione non particolarmente acuta perché il disegno di Napoleone era proprio quello di essere l'unico imperatore e il che avrebbe messo in difficoltà il Papa
è interessante questo colloquio perché
Perché è un colloquio che rivela due mentalità
Come affermare l'indipendenza del padre comune
Se non con la sovranità di fronte al Regno d'Italia Pio IX sovrano dell'ancien régime reclama libertà e sovranità con un lessi co politico tipico della restaurazione
Bisogna considerare come accennato anche il carina Segretario di Stato che la fine degli Stati pontifici fu un trauma
Per la cultura delle del per la cultura ecclesiastica di governo che mai aveva pensato l'esercizio del ministero del Papa fuori dalla sovranità temporale
Quando queste era perduta pensiamo l'occupazione napoleonica erano stati i tempi di illibertà per il papato
Gli ultimi tempi dello Stato pontificio erano stati vissuti in un clima strano Carlo Santucci nella cui casa si svolsero poi i primi colloqui tra il cardinal Gasparri e Mussolini
Scrive
Del suo rientro a Roma nel settembre dell'Ottocento sessanta disse io trovai qui la sede nell'aspettato miracolo
E tutti ripetevano non entreranno non entreranno mi chiamò il cardinal vicario Patrizi e disse fino a questa mane
Il Santo Padre io eravamo nella ferma fiducia che le truppe italiane non entrerebbero in Roma perché fino a ieri ce ne aveva assicurato una santa religiosa ma invece
Avvenne
Quello che era in un certo senso impensabile
E
Un secolo dopo in una conferenza in Campidoglio il cardinal Montini nel sessantadue ricorda ancora quello stato d'animo e dice parve un crollo
E per il dominio temporale pontificio lo fu e parte allora e per tanti anni dopo a molti ecclesiastici che la Chiesa non poteva rinunciarvi
Infatti
La fine del potere temporale sembrò ad amici e nemici
Trascinare con sé la crisi e forse la caduta del papato stesso e Montini conclude
La secolare istituzione pontificia pensavano molti sarebbe caduta col cadere dello sgabello terreno sul quale da secoli poggiava i suoi piedi
Questa era la tesa di chi considerava il papato una teocrazia medievale finiva con il potere temporale
Il papato non Fini
Ma comincio a un'annosa questione quella romana
E finché i termini restarono usurpazione restaurazione sembrò insolubile
Leone tredicesimo lavorò però per affermare la Santa Sede come soggetto internazionale
E stranamente
La Santa Sede senza territorio proprio veniva conosce riconosciuta come un soggetto internazionale
Compio decimo pastorale con Benedetto quindicesimo grande diplomatico europeo
Il linguaggio politico comincio a cambiare
Il realismo politico e la speranza di pace di Benedetto quindicesimo
Si manifestò nella crisi della prima guerra mondiale e lei grande imbarazzo in cui si trovò la Santa Sede con l'ingresso dell'Italia in guerra
Ma fu l'inizio Grazia Luigi di una conciliazione silenziosa in quel periodo affioravano idee nuovo linguaggio politico per risolvere la questione romana
Anche nella classe dirigente si faceva l'idea che il Papa non poteva essere
Uno straordinario suddito italiano o un italiano extra territoriale ma quali modelli
Per affrontare e risolvere la questione
Nel diario di monsignor Cerreti
Si riferisce di un colloquio
Con Vittorio Emanuele Orlando nel mille novecentodiciannove
A Parigi all'hotel Rizzo diventato poi famoso perché ed l'ultimo tema il di lei di Daiana ma
Sede invece di storici colloqui durante la conferenza di pace
Bene
In quei colloqui si parla di uno Stato su un territorio da determinarsi dice il diplomatico papale
Ma dice il nostro problema
è un territorio più o meno esteso non per una sicurezza materiale
Ma per una base su cui posi la sovranità perché questa non si concepisce senza territorio Orlando ed è la novità da parte italiana concorda non si tratta di desiderio di conquista
Dice
Anche limitato sempre sarà uno Stato in quella Buizza che tanto l'infuso Orio quanto l'elefante sono esseri viventi l'importante non è avere un elefante
Ma avere un essere vivente aveva
Uno Stato aveva accolto il cuore dell'interesse vaticano
E la Santa Sede attraverso Cerreti si diceva disponibile ascoltare i consigli di Orlando Orlando diceva
Ma non
Non mi andati a imbarcare in uno stato grosso perché poi il popolo vuole la democrazia e sono guai
Orlando
Dice vi va bene anche una garanzia internazionale dice
La la Santa Sede potrebbe entrare nella lega delle Nazioni ma
Il Papa bisogna che partecipi alla lega come Capo di Stato non
Come capo di una religione altrimenti anche il Califfo e il rabbino chiederebbero di far parte della lega
Monsignor Cerreti concludeva va bene
Uno Stato piccolo la dignità non viene compromessa
Il discorso era intavolato Orlando aveva capito
Ma non fu questione più di lui perché quindici giorni dopo questo colloquio allo terrorizza il Governo Orlando carte
Dopo quattro anni nel ventitre Mussolini ripreso il filo con ben altra forza e in controverso Parri in casa Santucci
Si parlò di un progetto di riforma della legge italiana per dare al Papa la piena sovranità
E parti la trattativa sul concordato perché va ricordato che più undici teneva al trattato ma teneva pure molto moltissimo ha concordato
Non seguirò qui le trattative ma
Vorrei notare solo la direttiva che più undici da all'avvocato Pacelli Francesco all'inizio dei negoziati gli dice
Conferire
Ponendo come capo saldo del riconoscimento da parte delle Nazioni la sovranità sul territorio assegnato
I cardinali vengono consultati e il loro parere quasi unanime
Che il territorio da assegnare alla Santa Sede sia il più piccolo possibile
Guardate che
Per gli studiosi di politica internazionale uno stranissimo negoziato in cui una controparte che vuole uno Stato si ripresenta però disponibile avere
Un territorio piccolo perché ai negoziati normalmente ci si presenta
Per avere il territorio più grande
Ma solo un punto intrattabile la sovranità si parla di ampliamento dello scarso Stato Vaticano l'incorporazione di villa Pamphili finché una reazione degli italiani in testa Vittorio Emanuele terzo dice
Che non si potrà accedere parte del tu una parte del territorio nazionale ben altra parte poi del territorio nazionale sarebbe stata ceduta seguito della seconda guerra mondiale ma questo è un altro problema
Nel giugno del ventotto più undici rinuncio all'ampliamento del territorio e addirittura alla vigilia della firma concesse che il Santo Uffizio l'oratorio di San Pietro le adiacenze fossero considerate non parte del territorio vaticano
Mussolini accettò la sovranità ebbe un momento di incertezza disse che la Santa Sede non sia proprio uno stato vero
Ma la controparte vaticana su questo non cedette
Concentrò la sua attenzione sul nome Civitas assai è uno Stato sa vaticani per riconoscere lo Stato e lo Stato ci fu
Firmato nel Palazzo lateranense non bello come oggi un po'abbandonato e fu l'idea di più undici che si firmasse cui
Nacque ottant'anni fa lo stato di cui parliamo tra i più giovani d'Europa si si accettano quelli sorti dallo smembramento dell'Unione Sovietica della Jugoslavia o Malta o Cipro la divisione della Cecoslovacchia
La sovranità fu consacrata e riconosciuta
Dall'articolo due del Trattato e si precisò che l'Italia riconosce alla Santa Sede la piena proprietà
E l'esclusiva assoluta potestà e giurisdizione è sovrana sul Vaticano ogni ingerenza italiana sul territorio è esclusa
E lo Stato neonato si dichiara neutrale e la Santa Sede proclama vi è di voler essere estranea competizioni temporali e a congressi indetti in questa prospettiva
E la e lo Stato viene proclamato territorio neutrale e inviolabile
Ma
Nasce uno Stato
Ma questo Stato sta stretto nei confini assegnatigli assieme a questo c'è l'arcipelago di altre isole extraterritoriali o con garanzie collegate allo stato del Papa
E questo arcipelago nella città di Roma e a Castel Gandolfo e altrove svela una realtà
Mentre il Vaticano proclamare rigorosamente la sua identità di Stato e si distingue dall'Italia e realizza finalmente un'antica pretesa
Non si può separare da Roma
Chi è abituato alle valutazioni politiche strategiche
Sorride della potenza non solo sulla potenza del Vaticano ma anche sulla sua autosufficienza una volta caduta l'idea di un corridoio sino al mare
Il nuovo state un'enclave circondata da un grande vicino
Lo si vede durante l'occupazione tedesca di Roma quando si sente la Manon ruvida dell'occupante
Roma e il mondo Vaticano sono legati e lo si trova anche nell'articolo uno del concordato
Che recita in considerazione del carattere sacro
Della Città eterna sede vescovile del Sommo Pontefice il Governo italiano avrà cura di impedire a Roma tutto ciò che possa essere in contrasto con il carattere sacro di Roma
Non è facile interpretare questo dettame che sarà modificato ma mostra un fatto il legame inscindibile tra Roma
E il Papa se il Vaticano
è autosufficiente
Se posso dire così dal punto di vista della sovranità
La Santa Sede il suo mondo da un punto di vista ecclesiale umano sono connessi a Roma lo vediamo in quel momento più drammatico della storia del Vaticano
Quando
Quello che io ho chiamato l'inverno più lungo la diplomazia vaticana faceva presente agli alleati e i tedeschi la durezza delle co dizioni di vita a Roma si sentiva rispondere dai dai diplomatici dei militari noi garantiremo il Vaticano
E i diplomatici della Santa Sede Tardini e Montini in testa rispondevano non ci interessa solo il Vaticano ci interessa a Roma
Lo Stato Vaticano serve nell'emergenza a Roma
Perché le zone
Extra territoriali e lo Stato diventano luoghi di nascondimento e ospitalità ma non solo
Un provvedo cartello diffuso a cura della Segreteria di Stato viene posto su tutti gli edifici ecclesiastici edifici
In territorio italiano e su questo cartello c'è scritto
Questo edificio serve a scopi religiosi ed è alle dirette dipendenze dello Stato della Città di Bari del Vaticano sono interdette perquisizioni e requisizione
Dietro questo cartello si sviluppa un'opera clandestina immensa
Ma i tedeschi lo percepirono come una specie di estensione dell'extraterritorialità
Agli edifici che erano edifici italiani e significativamente nel cartello non si parlava di Santa assedio di Chiesa ma di Stato della citata del Vaticano
In quei nove mesi il colori vaticani proteggono gli approvvigionamenti alimentari a Roma
E la Santa Sede stende la sua presenza nella città di Roma anche
Se rifiuta l'idea che il Papa possa assumere nella transizione tra i tedeschi e gli alleati il Governo di Roma Tardini lo definisce una sciocchezza
Eppure
Il Papa
In un vuoto di potere rappresenta in quel momento un grande riferimento
Contro il parere degli alleati il dodici marzo quarantaquattro Combo kaki romani in piazza San Pietro può farlo perché è sovrano
E della più grande manifestazione di massa libera nell'Europa occupata dai nazisti
E più dodici assicura i romani
Che il loro affanni contano per noi più delle nostre pene personali
E l'identificazione vorrei dire carnale con la città tanto che il grande storico Federico Chabod parla di una rinascita dei tempi di Gregorio Magno e dice
A Roma viene meno un'autorità ma ne sorge un'altra e quale
Al di là dell'emergenza che cos'è questo Stato così recente
Se fu risposto a chi contestava la cessione di terra italiana al Vaticano che quell'angolo mai era stato occupato
Il nuovo Stato non è
L'ultimo frammento degli Stati pontifici
Non è nemmeno un angolo folkloristico di Roma dove vive un passato teocratico vuole essere qualcosa di nuovo mi permetterete
Di citare Luigi Sturzo Luigi Sturzo antifascista che vive il ventinove con un dramma scrive mi ripugna vedere
Il carina Gasparri che stringe la mano Mussolini ma è un uomo intelligente realista e di Chiesa e scrive è uno Stato simbolico più che reale
Dove i cittadini confondo la loro volontà con quella del Papa unico vero cittadino e sovrano insieme
L'indipendenza della libertà
Della Santa Sede rivendicate da più undici sono giuridiche e tale è la situazione del Trattato non sono politiche
Sì l'indipendenza e giuridica non fondata su un popolo la sua difesa non stanno i confini
Ma nell'affetto dei popoli
La Chiesa Lu intuisce fin dall'Ottocento un prato un po'strano ma intelligente Tiberio pacca
Nell'Ottocento scrive la vera forza della corte di Roma nei Paesi esteri consiste nell'opinione
Dei più e nell'affetto dei cattolici
E la storia lo conferma nel Novecento quando i tedeschi si fermano alle mura del Vaticano
La pretesa della libertà e la premessa
Per fare del papato una realtà aperta e libera agli scenari internazionali eh più undici il fondatore del Vaticano ma anche colui che allarga la Chiesa attraverso il rinnovamento delle missioni sugli scenari del mondo non citerò
Quello che più undici lo ha già citato il Segretario di Stato dice del nuovo Stato ma debbo concludere
Dicendo che la pretesa antica di libertà dei Papi
Perde il linguaggio politico dell'ancien régime e lo Stato Vaticano vuole essere una realtà nuova al servizio di una missione Antica
Nessuna cupi dita terrena
Dice più undici muove il vicario di Gesù Cristo
è quel tanto di territorio
Nel linguaggio di Papa Ratti che diventa un materiale spiritualità Zanotto
Non è un resto del potere temporale ma uno spazio non occupato dalle Nazioni ma da una missione di fede e di pace del Papa riconosciuto come soggetto internazionale
Si pretende qualcosa di nuovo
Una
Sovranità ristretta per
Garantire una larghissima missione uno spazio in cui poter ricevere
Liberamente tutti e da cui si prendono iniziative libere
Il Vaticano
Come colle di Roma guarda molto lontano da Roma è una visione questa che i papi dopo il Concilio sentono confermano e ampliano
Paolo sesto che pure aveva voluto svecchiare il Vaticano dalle forme un po'antiche non più corte ma a casa
Non rinuncia alla sovranità ma la considera la base
Per una politica ardita nei confronti di regimi dell'Est
Per firmare il Trattato di proliferazione nucleare per partecipare alla Conferenza di Helsinki e soprattutto
Si presente alle Nazioni Unite
Forte di una chiesa esperta di umanità per lanciare il suo messaggio di pace concludendo permettetemi
Di citare le parole di Paolo sesto
Così Fini in cui definisce l'idea di sovranità all'ONU
E i lidi parla disse e vostro fratello e fra voi rappresentanti di Stati sovrani uno dei più piccoli rivestito lui pure se così vi piace considerarci
Di una minuscola
Quasi simbolica sovranità temporale quanto gli basta per essere libero di esercitare la sua missione s'rituale e per assicurare chiunque tratta con lui Keliki è indipendente da ogni sovranità di questo mondo
Non ha alcuna
Potenza temporale né ambizione di competere con lui
Solo Papa Montini
Papà dopo il Vaticano II ma proveniente di una strada una scuola diplomatica
E già
Operante in Segreteria di Stato alla firma del trattato che per un attimo lo lascio perplesso quand'era giovane
Solo lui poteva tracciare una sintesi così lucida dell'antica pretesa delle realizzazioni di più undici e delle nuove prospettive
Allora succede Giovanni Paolo secondo che è completamente estraneo alla cultura italiana e al dramma della questione romana
Giovanni Paolo secondo
Si sentiva Vescovo di Roma e avevo un alto senso della romanità e nel mondo si presentava come Vescovo di Roma
Eppure proprio lui rappresenta in sé quell'immagine di libertà del Ministero del Papa che partendo dallo spazio libero Vaticano guarda al mondo
Il Vaticano tra Roma e il mondo appare uno spazio di libertà forse una grande terrazza sul mondo
Il carina Casaroli che esprime una grande tradizione diplomatica quasi con ironia dice del Vaticano
Un insignificante piedistallo sul quale si libra leali spiegate a coprire l'intero o robe un potere indipendente sovrano rispettato stimato sospettato combattuto ma che si impone per la sua statura la sua storia e il suo influsso
Giovanni Paolo secondo il papà del Novecento che vissuto più fuori dal Vaticano
Estraneo alla
Problematica italiana della questione romana che aveva affannato tutti i Papi italiani
E proprio lui a partire dal nobile e insignificante piedistallo sia librato in tantissimi Paesi
E ha incarnato quella libertà dall'interesse nazionale e quella capacità di rappresentare il bene comune
E alla sua morte
Nello spazio Vaticano fatto si stretto per tanta folla si sono ritrovati leader del mondo
Per rendere omaggio un uomo grande riconoscendo
Che in quel piccolo spazio abitato da quel cittadino del mondo si nutrivano pensieri sentimenti azioni improntate al grande interesse dell'umanità
La sovranità allora non era solo simbolica ma appariva come l'espressione
Di qualcosa di grande
Che si muove a partire dallo sguardo dello spirito grazie per la vostra attenzione
Grazie professore per questo suo excursus storico trascinante
Chiesi ha fatto sentire però la liberazione si è fatto quasi vedere l'anima di questa stanza
Grazie
Anche la sua riflessione storica saranno certo per noi
Occasione di
Ulteriore riflessione
Ora c'è una pausa
Prima che
Prenda la parola noi signor Corbellini
Vice segretario generale delle
Io per me farà
Fase di un quarto d'ora grazie
Prendere
Possiamo riprendere
Il nostro convegno
Dopo le
Prime due relazioni così interessanti
Ne abbiamo altre
Altrettanto
Interessanti apre
Volessero
Giorgio La Bellini vice segretario generale del governatorato nel preziosissimo collaboratore in tutte le questioni giuridiche
Su un tema e il Vaticano al territorio aree esterne desiderio di istituzioni e io mi scuso sin d'ora perché
Penso ancora durante la sua relazione io dovrò assentarmi ma la mia presenza qui è soltanto di figura
Quale ascolto
Un saluto deferente agli eminenti insieme signori cardinali agli eccellentissimo i vescovi ed ambasciatori
E a tutti loro mi è stato chiesto di dire qualcosa sul territorio le aree esterne le istituzioni credo che
In ragione del tempo forse
Dovrò limitarmi a parlare del territorio delle aree esterne
Per quanto attiene a questi due primi argomenti
Cercherò di esporre seguendo molto da vicino il diario della conciliazione di Pacelli
Come siano maturate durante le trattative la determinazione concreta del territorio assegnato dal Trattato lateranense
In piena proprietà ed esclusiva ed assoluta potestà e giurisdizione è sovrana ossia in condizione di sovranità alla Santa Sede e la identificazione delle aree extraterritoriali
E degli immobili fruenti di una serie di privilegi
Il territorio non sono mancati nei tempi successivi alla presa di Roma del mille ottocentosettanta proposte tentativi di soluzione della questione romana
Tra questi ricordo solo perché pare sia stato il più significativo il colloquio preceduto da altri passi
Da parte di eminenti personalità ecclesiastiche laiche
Ed è avvenuto il primo giugno del mille novecentodiciannove come ha ricordato il professor Riccardi
Tra monsignor Bonaventura Cervetti segretario della Congregazione per gli affari ecclesiastici straordinari e l'onorevole Vittorio Orlando Presidente del Consiglio dei Ministri
Durante la conferenza di pace di Parigi successiva alla prima guerra mondiale
Conclusosi senza un nulla di fatto non tanto per l'accaduto del Governo Orlando avvenuta il diciannove giugno ma per l'opposizione del relitto Orio Manuele terzo
Solo a seguito della richiesta di colloqui sulla materia fatta il cinque agosto mille novecentoventisei all'avvocato Francesco Pacelli dal Consigliere di Stato italiano Domenico Barone
Certamente dietro suggerimento dell'onorevole Mussolini Capo del Governo italiano si è avuto l'avvio concreto della soluzione della questione romana
Compiuta sì
Tra numerose difficoltà e alcune interruzioni con la sottoscrizione dei Patti lateranensi l'undici febbraio mille novecentoventinove posso ricordare una nota di colore era stato stabilito
Che il testo del trattato venisse esteso in latino
E ancora circa un mese dalla firma è ricordato in ordine al testo del trattato che si procederà poi alla versione in latino
Occorre non dimenticare che i passi compiuti nell'agosto mille novecentoventisei avevano avuto un importante precedente assai vicino nel tempo
All'inizio del mille novecentoventicinque il senatore Carlo Santucci
Aveva elaborato uno schema di soluzione della questione romana
Presentando il testo come una possibile revisione della prima parte della legge sulle guarentigie del tredici maggio mille ottocentosettantuno professor Riccardi ha ricordato che era un'idea di Mussolini
Di ritoccare di dare
Maggiore forza e consistenza alla legge delle guarentigie ma sarebbe sempre rimasto
Un atto unilaterale anche se maturati insieme con la Santa Sede da parte dell'Italia
Egli aveva fatto conoscere tale progetto che era in linea con quanto in qualche modo convenuto tra Orlando e Cervetti nel mille novecentodiciannove a Parigi al cardinal Gasparri e al Ministro Rocco
Si sarebbe trattato di una soluzione formalmente unilaterale in quanto effettuata dallo Stato italiano tramite una revisione della legge delle guarentigie ma compiuta d'accordo con la Santa Sede
A favore della quale si prevedeva l'attributo della sovranità
Di fatto però per una serie di circostanze non si procedette in quel senso
Soprattutto perché la Santa Sede considerata anche l'evoluzione in senso dittatoriale del regime fascista ritenne che non bastasse più una soluzione unilaterale
Anche se concordata nella sostanza ma fosse necessario un atto bilaterale
Tra i più importanti problemi in vista di un'adeguata sistemazione giuridica della posizione della Santa Sede nei confronti dell'Italia e del mondo c'era senz'altro
Quello del territorio della sua estensione configurazione geografica e quello della qualificazione giuridica del medesimo
La soluzione a cui si giunse l'undici febbraio mille novecentoventinove con la firma del Trattato si chiarite e sia fino nel tempo
Conoscendo proposte e controproposte come anche momenti di non leggera tensione fino a raggiungere una conclusione condivisa da entrambe le parti
Seguendo il diario dell'avvocato Pacelli corredato di numerosi documenti cercheremo di cogliere di presentare qui tutti i passi le posizioni dei momenti che ci sono sembrati importanti o utili
Perseguire il complesso iter delle trattative per quanto attiene al problema del territorio e alla sua precisa condizione giuridica
Papa Pio undicesimo
Autorizzandolo già il sei agosto del mille novecentoventisei l'avvocato Pacelli ad accettare il colloquio richiesto dal Consigliere Barone
Gli ha indicato una necessità imprescindibile
Come un vero caposaldo ossia il riconoscimento da parte delle altre nazioni e dunque innanzitutto dell'Italia della sovranità assoluta del Papa sul territorio che gli verrà assegnato
L'avvocato Pacelli nel suo primo incontro con il Consigliere Barone presentò dunque come una delle condizioni per trattare quella di avere un territorio con sovranità
Fin quasi dall'inizio delle trattative si ipotizzò di dare alla Santa Sede villa Pamphili
Infatti stando al diario dell'avvocato Pacelli risulta che già nell'udienza Daloui avuta con il papà l'undici settembre
Si ritiene in massima che per ingrandire il territorio vaticano convenga incorporare la villa Pamphili
Dalla locuzione usata nel testo non si può dedurre se la proposta sia venuto dal papà o dall'avvocato Pacelli oppure se essa avesse fondamento nell'idea di altri
Venendo fatta propria dal Papa e dall'avvocato Pacelli ad ogni modo certamente Papa Pio undicesimo come vedremo la sostenne a lungo
Fino a quando per una serie di difficoltà gli sembrò più congruo lasciarla cadere
Alcuni cardinali
Interpellati genericamente sull'opportunità di avviare o di portare avanti le trattative si sono mostrati favorevoli ad esse esprimendo come ha ricordato anche il professor Riccardi
Anche il desiderio che il territorio da assegnare alla Santa Sede sia il più piccolo possibile per non avere imbarazzi nel governarlo
Non erano mancate altre proposte da parte sia di privati sia delle parti stesse interessate
Circa la delimitazione del territorio da assegnare alla Santa Sede
Che secondo qualcuna di esse avrebbe dovuto confinare con il Tevere
Qualcuno ma non sappiamo chi aveva pensato addirittura che il territorio da assegnare alla Santa Sede comportasse anche una striscia di terra che arrivasse fino al mare
Lo si deduce dal fatto che il senatore Santucci nel suo progetto sopra ricordato prevedeva espressamente
L'esclusione di una lingua di terra che collegasse il Vaticano colmare da che si deduce che altri avevano proposto questo
In occasione di una ispezione dei luoghi attorno al Vaticano effettuata l'inizio di ottobre del mille novecentoventisei dall'avvocato Pacelli dal Consigliere Barone per farsi un'idea dei limiti del territorio da assegnare
Il Consigliere Barone ha manifestato l'impressione che il congiungimento del Vaticano con la villa Pamphili sia attuabile ma che quest'ultima sia troppo lontana
Propone l'assegnazione della villa Abamelek e delle aree non ancora edificate situati a sinistra della via Aurelia
Indicando l'opportunità che da parte dei competenti organi governativi italiani
Si studiasse un progetto concreto
Da parte sua però l'avvocato Pacelli avanzo ogni riserva circa la non assegnazione della villa Pamphili
In un memoriale sulla sovranità del Consigliere Barone consegnato l'avvocato Pacelli emergeva la tendenza dello Stato italiano ad opporsi alla costituzione di un vero e proprio Stato pontificio
Nonostante l'eccessiva riduzione del territorio cosa che spinse l'avvocato Pacelli a non dare comunicazione del medesimo memoriale almeno per ora alla Sant'per allora la Santa Sede
Un successivo memoriale del Consigliere Barone contenente varie proposte che l'avvocato Pacelli lessi lesse al Papa
Soddisfaceva il Pontefice e il cardinale Gasparri su vari aspetti non invece laddove esso tende
A limitare la sovranità della Santa Sede nel piccolo territorio ed a stabilire la sovrapposizione della sovranità dell'Italia a quella della Santa Sede
Il Santo Padre decide che si debba assolutamente esigere
Come conditio sine qua non la sovranità piena nel piccolo territorio che formerà lo stato della Santa Sede
Al fine di facilitare l'accettazione da parte dell'Italia dello stato della Santa Sede
L'avvocato Pacelli proporsi al parte al cardinal Gasparri di offrire all'altra parte la proposta della neutralizzazione del futuro Stato
Limitando la cittadinanza pontificia i residenti nel territorio e con particolari immunità personali per i dipendenti vaticani
L'avvocato Pacelli spiego poi spiego poi al Consigliere Barone che la Santa Sede non può accedere di una linea sulla sovranità piena sul territorio
Indicando nella neutralizzazione dello Stato e nella limitazione della cittadinanza pontificio ai soli residenti con alcuni immunità per i dipendenti due importanti correttivi
Il Consigliere Barone indico poi all'avvocato Pacelli che Mussolini sembra disposto a consentire sulla sovranità esclusiva della Santa Sede sul territorio nell'estensione già convenuta in qualche modo
Da assegnarsi alla medesima in proprietà manu o le che la Santa Sede sia stato vero e proprio nel senso di poter prendere parte
A tutte le competizioni di carattere internazionale e che debba invece limitare la sua attività i problemi religiosi morali di civiltà eccetera
Non basterebbe questo era il pensiero di Mussolini a tale scopo neutralizzare lo stato della Santa Sede
Al che l'avvocato Pacelli re gli replicò che sembra contraddittorio ammettere la sovranità con territorio i sudditi ed escludere lo Stato
In un incontro avvenuto subito dopo tra il cardinal Gasparri e l'avvocato Pacelli nel rilevare la contraddizione appena accennata
Si affaccia all'idea che sia la Santa Sede a dichiarare che essa non intende inserirsi nelle competizioni tra gli Stati e non vuole essere trascinata da altri Stati a di immischiarsi in tali competizione
Si tratta cioè di svolgere ed elaborare ed estendere nel caso speciale l'istituto della neutralizzazione tali idea
A giudizio del Consigliere Barone poteva servire a trovare una sua Biko una soluzione soddisfacente
Il Papa ha poi espressamente autorizzato a far sapere all'onorevole Mussolini che egli è pronto
A dichiarare che la Santa Sede si impegna non immischiarsi nelle competizioni di carattere territoriale temporale
Fra i vari Stati e che questi
Si debbano impegnare a non chiamarla né sollecitata né spingerla di intervenire indette competizione
Ciò dovrebbe far superare all'onorevole Mussolini la difficoltà alla creazione del nuovo Stato della Santa Sede
Occorreva anche fargli sapere che la Santa Sede non ha mire temporali stick e che vuole lo Stato temporale soli in quanto ritiene essere il medesimo uno strumento necessario per l'esercizio del potere spirituali
Esaminando di persone insieme al cardinal Gasparri all'avvocato Pacelli la bozza del trattato la prima
Il papà la propone in massima salvo alcune modificazioni che concernono principalmente l'espressa qualifica di Stato nel nuovo territorio e quindi anche i sudditi
L'onorevole Mussolini approvando anch'egli in massima la bozza del Trattato ha fatto qualche osservazioni su le espressioni relativa alla sovranità della Santa Sede riservandosi di dare successivamente una risposta definitiva
Di fatto egli vari giorni dopo
Proposi alcune modificazioni che tendono specialmente ad escludere che col nuovo assetto della Santa Sede si voglia creare uno Stato
Secondo il Consigliere Barone si deve essere d'accordo nell'esclusione di potere temporale e di Stato
Trovando ancora una volta non d'accordo l'avvocato Pacelli dal momento che col territorio separato e con la sovranità ci sono dati tutti gli elementi dello Stato
Il Papa il cardinale Gasparri in caricarono l'avvocato Pacelli di insistere sulla non esclusione dalla parola Stato essendo già ammessa la sostanza
Di fronte a tali insistenze il Consigliere Barone proporsi all'avvocato Pacelli di non contestare lo Stato ma non farne espressa menzione nel Trattato
Autorizzandolo ad introdurre le modifiche destinate a porre in evidenza gli elementi essenziali dello Stato
Presentato il paté dal cardinal Gasparri il testo con le modifiche li ha trovati d'accordo furono introdotte sono gli emissione modificazioni
Dal momento che esso assicura gli elementi essenziali del nuovo Stato con liste l'insistenza di tentare di ottenere che venga adottata nel testo la parola Stato
Nella stessa occasione bene dato incarico all'avvocato Pacelli di dire a Barone che sarebbe necessario precisare il territorio dando incarico al Presidente del Consiglio Superiore dei lavori pubblici ingegner Cozza
Incontrato immediatamente dopo dall'avvocato Pacelli il Consigliere Barone promette di fare tutto il possibile per persuadere Mussolini ad accettare anche la parola Stato
L'avvocato Pacelli
Ha fatto rivelare A. Barone che nell'articolo quindici del progetto del Trattato
Si è consentita la Giunta questione romana sorta nel mille ottocentosettanta con la proclamazione di Roma Capitale d'Italia essa dal momento che è contenuta nel Trattato
Sebbene contenga la semplice constatazione di un fatto storico ha una grande importanza morale per l'Italia
Come corrispettivo di tale concessione la Santa Sede chiese che si riconosca es si riconosca espressamente la formazione del nuovo Stato
Quanto al nome con cui designare la futura realtà
Il Consigliere Barone indicando ulteriori modificazioni del testo ricorda che Mussolini consente di dare la denominazione Città libera del Vaticano invece di Città del Papa o Stato della Santa Sede
Con il cardinale con il Papa il cardinal Gasparri si stabilisse la denominazione di città papale o città del patto
Successivamente il Consigliere Barone a nome del
Dell'onorevole Mussolini ha chiesto se possibile di sostituire la città del Papa l'altra espressione Città del Vaticano
Il Santo Padre informato di ciò decide di tenere fermo quindi la il Papa avrebbe desiderato che si chiamasse città del patto
Il Consigliere Barone da parte sua una volta informato chiese anche la soppressione della parola sudditi
Solo il dieci dicembre del ventisei l'avvocato Pacelli ebbe notizia dal Consigliere Barone che il re
Il quale non aveva mai avuto un orientamento positivo per la soluzione della questione romana autorizzato dappertutto l'apertura delle trattative ufficiali
Egli comunque esaminando il testo del trattato il re ha chiesto espressamente di togliere dal Trattato le espressioni che ha cento uno la sovranità compresa la parola su tutti
E di di non parlare del colonnato e e piazza San Pietro sì di escludere la immunità delle tre basiliche
Qualche giorno dopo il cardinal Gasparri comunicò essere volontà del Papa che alla denominazione città del Papa si sostituisca l'altra Civitas se uno Stato si praticano
E che sia divenga subito alla determinazione del territorio quanto alle altre basiliche all'Hui pasta al Papa
Che si affermi che sono le cattedrali del Papa e si stabilisca un Regolamento di polizia
In udienza dal Papa con il cardinal Gasparri e monsignor Borgo Anji riduca l'avvocato Pacelli ricorda che si decise
A di chiedere la denominazione Civitas EU status vaticane affinché sia tolto ogni equivoco
Di di chiedere la determinazione del territorio e di chiedere la sistemazione giuridica delle basiliche in un incontro avvenuto il trentuno dicembre
Il Consigliere Barone comuni con l'avvocato Pacelli che ha già incaricato il conte cozza per la determinazione del territorio
Secondo l'ingegner cozza Presidente del Consiglio
Superiore dei lavori pubblici anche se da parte della Santa Sede non era stata ancora precisata la larghezza minima che avrebbe dovuto avere tale zona per incorporare nel territorio della Santa Sede tutta la zona intermedia
Tra il Vaticano e la villa Pamphili sarebbe occorso una spesa di cento milioni
Il Papa in occasione della ripresa delle trattative temporaneamente sospese per vari fatti che si erano verificati l'Italia nei confronti della chiesa dei giovani cattolici di alcuni sacerdoti e c'è e che avevano arrecato dispiacere la Santa Sede fece poi sapere
Che era necessario determinare con sufficiente larghezza il territorio da assegnare alla Santa Sede fra i giardini vaticani e la villa Pamphili
Anche da ciò si deduce che chiunque fosse stato a suggerire l'assegnazione alla Santa Sede di villa Pamphili era la Santa Sede
è innanzitutto il Papa a ritenere la sua incorporazione una condizione importante per la soluzione della questione romana
La questione specifica dell'estensione del territorio da assegnare alla Santa Sede insieme ad esempio alla sua natura statuale e alla sovranità
Fuori oggetto di ulteriori scambi di idee nel contesto dell'esame del testo del trattato nel marzo mille novecento ventisette
Il Papa si presume avendo presente la cartina topografica preparata dall'ingegneri genieri cozza forse una di quelle esposte alla mostra
Con i vari colori
Mostrandosi d'accordo a consentire che fosse eliminata la zona presso Porta Cavalleggeri intensamente costruita chiese però un piccolo scalo a Fiumicino con l'uso della ferrovia
All'inizio di aprile
Siamo nel ventisette sempre nel contesto dell'esame del testo del futuro trattato venne manifestato a Barone il desiderio del Santo Padre di avere un punto Franco a Fiumicino con la torre Clementina
Si prospetta anche l'ipotesi di stabilire il punto franco piuttosto nel porto di Civitavecchia
Per i mesi successivi non risultano dal diario dell'avvocato Pacelli altre richieste o scambi di vedute in merito al problema del territorio fino al gennaio mille novecentoventotto quando Barone propose
A nome dell'onorevole Mussolini di limitare la sovranità del Papa il territorio del Vaticano attuale di allora
Facendo della villa Pamphili Pamphili e zona intermediaria una dipendenza del Vaticano
Inusuale la Santa Sede
Ma senza sovranità e quindi costituente territorio italiano il Santo Padre però appena messo al corrente di questa proposta ha dichiarato di non poter consentire alla richiesta differenziazione del territorio
Quindi per lui doveva essere
Tutto territorio
Con piena sovranità
In successivi incontri si ritorna sul problema del territorio senza nuove proposte o decisioni ribadendo sì da parte italiana l'idea della di fare differenziazione del territorio
Al punto che il Papa mostrandosi anche in quella circostanza molto determinato
Chiese all'avvocato Pacelli di dichiarare senz'altro che la Santa Sede non può accettare che la sovranità sia limitata al Vaticano propriamente detto
Di modo che il
Il Santo Padre recandosi nella villa Pamphili non sarebbe più in casa propria
La Santa Sede arrivata fino agli estremi limiti delle concessioni se si toglie la sovranità dal minuscolo territorio che sarebbe annesso al Vaticano preferisce rimanere nello stato attuale
Il Consigliere Barone messo al corrente di questa chiarissima prese di posizione del Papa assicurato che avrebbe fatto tutto il possibile per indurre l'onorevole Mussolini a recedere dalla sua proposta di limitare la sovranità al solo vaticana
A seguito di un'udienza con l'onorevole Mussolini il Consigliere Barone ricordando di aver fatto tutto il possibile per far recedere Mussolini dal suo punto di vista
Comunico all'avvocato Pacelli che la questione del territorio insieme a quella finanziaria costituiva una difficoltà per la conclusione del Trattato
In ordine ad esse all'onorevole Mussolini dichiara di non poter assumere di fronte al Paese la responsabilità di togliere anche una piccolissima parte di territorio
Egli può concedere la sovranità soltanto sul Vaticano che non è stato mai occupato dall'Italia
Il Papa però messo subito al corrente ribadì nella stessa data di non poter accedere alla proposta di Mussolini di limitare alla sovranità al solo Vaticano
Il Consigliere Barone in un memoriale del diciotto marzo ribadire ancora le due difficoltà che si frapponevano alla conclusione del Trattato
Secondo l'onorevole Mussolini quella relativa al territorio era la più grave rispetto a quella finanziaria di carattere provvisorio
Mentre la cessione del territorio aveva un carattere definitivo
Il Governo avrebbe potuto assumersi il grave sacrificio finanziario quando non vi fosse anche la menomazione del territorio italiano
Ha avuto dal Consigliere Barone la conferma per iscritto espressamente richiesta del Pio undicesimo che le cose scritte nel memoriale rispecchiavano fedelmente il pensiero di sua Eccellenza Mussolini
E il Papa qualche giorno dopo ha manifestato l'avvocato Pacelli di essere disposta all'idea di limitare la sovranità al Vaticano
Purché questa sia delimitata come egli desidera
E purché rimangono fermi i punti relativi alla parte finanziaria e al concordato
Pregandolo di non darne comunicazione al barone se non dopo una futuro di Enza fissata per qualche giorno dopo si vede che il Santo Padre stavo maturando una decisione diversa era certamente molto fermo ma anche profondamente elastico per il bene della Chiesa
Di fatto però
C'è stato qualche ritorno sull'argomento con qualche suggerimento marginale avente carattere interlocutorio oltre alla richiesta che da parte dell'Italia venissero indicati esattamente in una cartina
I confini dei palazzi apostolici come sono intesi dal Governo italiano
Avute il ventisei maggio la planimetria indicante la zona ceduti in sovranità Vaticano e quella ceduti in proprietà extraterritoriale e un promemoria contenente le definitive proposte in ordine al territorio
Il cementificio in quel giugno il Papa nel contesto di uno scambio di idee con l'avvocato Pacelli intorno al territorio non sovrano
E a varie difficoltà circa il trattamento giuridico del medesimo medesimo ha manifestato l'impressione che forse
Convenga limitarsi al territorio del Vaticano con sovranità
All'avvocato Pacelli sembra opportuno suggerire al Papa che qualora si addivenisse a tale soluzione sarebbe stato conveniente rafforzare nel trattato la sovranità su tale limitato territorio
Il venti agosto si vede che non andavano molto in ferie in quel periodo il Consigliere Barone
Ha consegnato all'avvocato Pacelli tra l'altro il testo più aggiornato del Trattato e una planimetria in cui sono assegnati con colori diverso diversi il Vaticano che si cede con sovranità
La villa Pamphili e zone intermedie che si chiedono in uso perpetuo compri vi legge o di extraterritorialità ma non sovranità
E le proprietà del Gianicolo compreso l'ospedale del Bambino Gesù alle quali si estende il privilegio della extraterritorialità già il giorno successivo il Papa ricevendo l'avvocato Pacelli
Che gli ha consegnato una copia dei testi avuti dal Consigliere Barone gli confermi il proposito di rinunziare alla villa Panzini Panfili e zone intermedia anche per rendere la soluzione della questione romana più semplice e più duratura
In proposito che Pio undicesimo ribadisce alcuni giorni dopo
Messo al corrente di una possibile contrarietà del re alla proposta soluzione della questione romana soluzione che non Sarbu salvaguarderebbe la dignità né del Paese né della dinastia
Il Papa chiese di riferire al Consigliere Barone che egli per non assumere la responsabilità di una rottura delle trattative
Ritiene necessario che tanto Mussolini quanti il re sappiano fin da ora che
Per agevolare la soluzione della questione è disposto
A limitare il territorio al solo Vaticano come segnato nella pianta esclusa del tutto la villa Pamphili Pamphili e zone interne
Il Consigliere Barone reso edotto della decisione del Papa il quale la consideravo una estrema concessione per non avere alcuna colpa in ordine ad una eventuale non soluzione della questione romana
Di limitare il territorio al solo Vaticano ha dichiarato che il Santo Padre non potrebbe dar prova di maggiore arrendevolezza
Aggiungendo se non accetto no a queste condizioni sono degli imbecilli
Che preferiscono mantenere il dissidio cosa che non era nel pensiero nelle intenzioni di Mussolini mentre il re in varie occasioni avrebbe manifestato di non essere entusiasta per la soluzione della questione romana
L'onorevole Mussolini conosciuta questa decisione pontificia è rimasto commosso per il gesto del Santo Padre anche il re
Che sembrava avere realmente qualche difficoltà per decidere sia la soluzione della questione romana dopo aver conosciuto tale decisione dell'onorevole Mussolini assentito che siano iniziate le trattative ufficiali
Nel corso di tali trattative l'onorevole Mussolini ha dichiarato l'avvocato Pacelli di aver molto apprezzato la riduzione di territorio generosamente propone do del Santo Padre le cui ragionino bellissime che l'hanno guidato nel Conterie Tarita alla Procura tale proposta gli sono state spiegate dallo stesso avvocato Pacelli
La sera precedente alla firma il testo del trattato e la piantina dello Stato dovettero essere in tutta fretta modificati
Avendo il Papa ha chiesto di lasciare il Palazzo del Santo Uffizio e le adiacenze fuori del territorio della Città del Vaticano limitandosi a chiedere la extraterritorialità vedremo dopo nel secondo punto rapidamente
Una volta sottoscritti i Patti lateranensi le questioni relative al territorio e alla sovranità non sono automaticamente termina
Infatti si trattava di chiarire a livello concreto una serie di aspetti pratici sull'esatta determinazione dei confini e su una serie di altri interventi legati alla migliore sistemazione del territorio recinzione ferrovia eccetera
Inoltre
A seguito dei discorsi dell'onorevole Mussolini alle due Camere e ad una dichiarazione alla Camera da parte dell'onorevole vedi oneri non sconfessata dal Capo del Governo
Secondo i quali l'inosservanza del concordato non poteva mettere in discussione il Trattato sono nati incomprensioni e forti tensioni
Con il rischio
Che non sia divenisse allo scambio delle ratifiche soprattutto per la inscindibilità che il Papa ha ribadito con forza e pubblicamente tra il concordato e il trattato
In tale contesto l'avvocato Pacelli in linea con il pensiero del Papa annotato la Santa Sede non eri non c'era mai alla sovranità
La sempre affermata anche quando non le era riconosciuto
Ne ha il territorio ma se si violerà il concordato dirà tutto il mondo che la violazione del Concordato e anche violazione del Trattato del quali concordato è necessario complemento
In ordine all'esatta determinazione dei confini e ad altri aspetti legati alla migliore sistemazione del territorio fusti subito una Commissione paritetica che lavorò nel periodo ventinove trentatré ma le cui conclusioni non furono mai ratificato
Vediamo qualche cosa rapidamente sulle aree esterne
Come già rilevato parlando del territorio ad un certo punto ipotizzandosi da parte dell'Italia di non concedere alla sovranità se non è il solo vaticano si iniziò a prevedere la concessione alla Santa sedi di determinate aree nella condizione di extraterritorialità
Il tutto al fine di assicurare alla Santa Sede attesa l'esiguità del territorio attribuite all'insaputa di cui Tolle in sovranità
La possibilità di fruire di aree di immobili in cui poter collocare i suoi molteplici organismi di governo
Inoltre la Santa Sede ha ritenuto che una serie di enti
Ad essa legati da particolari vincoli anche se non sono suoi organi di governo
Dovessero godere di un trattamento di favore che rendesse loro più facile lo svolgimento delle loro attribuzioni senza pesanti vincoli burocratici da parte dei vari organi statali o meno dell'Italia
Sono nate così ideare extraterritoriale di pertinenza della Santa Sede e i privilegi previsti
Per una serie di immobili di cui offriremo successivamente le lenti sarebbe molto interessante a titolo anche di semplice curiosità
Esaminare i testi in particolare quelli attinenti al futuro trattato posti in appendice al diario dell'avvocato Pacelli per avere un quadro esatto di come sia maturata la serie delle aree qualificate
Come extraterritoriali e degli edifici fruenti dei privilegi di cui all'articolo sedici
La siamo tale esame a qualcuno più volenteroso limitandoci a quanto appare ricordato nel diario
E a prendere atto della situazione creata con la firma del trattato e a quella attualmente esistente a seguito dei successivi accordi comunque qualificati tra Alitalia e la Santa Sede il diario ricorda solo
Nel contesto dell'esame del testo del trattato effettuato meno di un mese dalla firma Mussolini concede anche il fabbricato Dei Santi Apostoli
Che nel Trattato figura tra gli edifici fruenti dei privilegi di cui all'articolo sette il trattato ha un allegato uno che il territorio dello Stato
A un allegato due che sono le aree extraterritoriali a un allegato tre che sono gli immobili che fruiscono di questi privilegi
A un allegato quattro che la convenzione finanziaria che viene spesso ricordato come un documento semi realtà il l'allegato quarto del Trattato
Un'attenzione assai più ampie dedicate nel diario al Palazzo del Santo Uffizio e alle zone adiacenti
L'avvocato parcelle ricordo una visita Daloui fatti insieme all'onorevole Mussolini all'ingegner cozza qualche giorno prima della firma i dintorni del Vaticano in tale contesto ricorda la divisione di Mussolini
Di concedere quanto richiesto dalla Santa Sede Cirri che il Palazzo del Sant'Uffizio e in concreto concreto che sia giunta
Avanti il Palazzo del Santo Uffizio una zona di otto metri da incorporare nel territorio vaticano il nove febbraio però quindi a due giorni dalla firma
In un incontro tra l'avvocato Pacelli l'onorevole Mussolini il Ministro Rocco l'ingegner cozze il commendatore al Consiglio ebbe luogo una lunga discussione
Circa la zona stradale avanti Santo Uffizio per l'insistenza dell'avvocato Pacelli a nome del Santo Padre la detta zona viene definitivamente concessa per una lunghezza da sei a otto metri
E il dieci febbraio però come sopra ricordato il papà o però un'altra scelta avendo in mattinata l'avvocato Pacelli riferito al Papa come sua Eccellenza Mussolini a stento
Abbia aderito alla richiesta della zona di rispetto davanti al palazzo del Santo Uffizio nel primo pomeriggio fuori convocati in udienza e il Papa gli disse di aver riflettuto essere più conveniente
Lasciare il Palazzo del Santo Uffizio con l'oratorio di San Pietro il museo Petrignani adiacenze fuori del territorio della Città del Vaticano
Limitandosi a chiedere il privilegio della extraterritorialità
Lo incarico quindi di manifestare tali intenzione Mussolini come motivazione il Papa addusse l'esistenza in zona della segheria della fabbrica di San Pietro che lavorava anche per conto di terzi
In realtà
Molti dicono che la ragione fu un'altra esisteva l'oratorio di San Pietro che percepiva
Un sussidio da parte dello Stato italiano per l'attività educativa e che svolgeva e
Non volevano perdere questo sussidio
Per cui hanno preferito tagliare un pezzo della territorio che sarebbe fisiologicamente appartenuto allo Stato
Tale decisione comportò l'onorevole Mussolini meravigliato della generosa proposto del Papa si impegnò a sistemare a spese dello Stato il nuovo accesso al Vaticano nonché a restaurare tutte le mura vaticane
Tale decisione comporta la necessità di correggere il testo del trattato e delle piante non potendosi differire la firma fissata per l'indomani
Cosa che fu fatto immediatamente
Dopo un sopralluogo per definire bene i nuovi confini esplicitamente approvati dal patto
Il testo il Trattato contempla gli articoli tredici quattordici quindici comma prima il sedici comma primo are che potremo dire stermini al territorio dello Stato ma aventi una speciale collegamento con la Santa Sede
DS quelle contemplate agli articoli tredici quattordici comma primo e secondo quindici comma primo godono dei privilegi della extraterritorialità non sono territorio vaticano
Ma fanno parte del territorio dello Stato italiano come ricordo espressamente il trattato spesso
Gli immobili di cui all'articolo quattordici comma terzo e sedici comma primo godono invece solo dell'esenzione da vincoli di espropriazione salvo previo accordo con la Santa Sede
E da qualsiasi tipo di tributo
Verso qualsiasi enti italiani di questi ultimi privilegi godono anche le aree effluenti da lei sta territoriali
Delle aree state rito Reality lo scambio di note Santa Sede Italia del tre e nove dicembre mille novecentosettantasei novantasette
Relativo al costruendo parcheggio interrato sul Gianicolo si dice che sono rispetto allo Stato della Città del Vaticano sue pertinenze funzionali
Delle stesse aree e di quelle di cui agli articoli quattordici comma terzo e sedici comma primo del Trattato in una circolare e del Ministero italiano delle finanze del ventidue novembre mille novecentocinquantasette quando era ministro l'onorevole Giulio Andreotti
Si dice che sono da considerare come parte integrante del territorio della Città del Vaticano
E si aggiunge che la locuzione con cui si stabiliscono nell'articolo sedici comma primo del Trattato le esenzioni appena ricordate
è stata usata per indicare le entità territoriali che si intendeva e identifica identificare come facenti parte della Città del Vaticano
L'affermazione molto favorevole alla Santa Sede evidentemente non è in linea con quanto espressamente sancito all'articolo quindici comma primo del Trattato
Secondo cui le aree extraterritoriali fanno parte del territorio dello Stato italiano
A maggior ragione ciò vale per gli immobili di cui all'articolo quattordici comma terzo e sedici comma primo
Nello scambio di note Santa Sede Italia del ventitré gennaio mille novecentottantuno relativo
Alla cessione di un appezzamento di terreno incluso nel perimetro delle ville pontificie al fine di permettere un ampliamento del cimitero di Albano
è scritto nel testo inviato dalla Segreteria di Stato all'Ambasciata d'Italia che il resto dell'appezzamento rimane di proprietà e sovranità della Santa Sede senza che sia stato avanzato alcuno rilievo
Da parte dell'Italia su un'inesattezza dell'espressione
Ma quando si trattò in Parlamento di ratificare questo accordo ci fu la protesta di qualche onorevole io l'avevo letto tanti anni fa non sono riuscito a trovare dove ma credo che fosse l'onorevole Mellini
Del partito radicale che protestò formalmente contro l'uso di questa espressione sovranità riferite a una zona extraterritoriale
A tutti questi edifici che l'ASP la Santa Sede può dare l'assetto che creda
Senza bisogno di autorizzazioni o consensi da parte di autorità governative provinciali o comunali italiane
Potendo essere fare Rixi cura spesse queste autorità italiane fare sicura assegnamento sulle nobili tradizioni artistiche che vanta la Chiesa cattolica credo che posso concludere perché
Forse ho superato anche il tempo
Grazie
Grazie monsignore che ci ha dato
Il dettaglio dei trattati che hanno condotto a questo piccolo territorio
Dal quale come ci è stato ricordato la Santa Sede
Guarda al mondo intero
Immagini inviti nati in questi anni attorno allo stato del Papa ce ne parla il dottor fuochi Navarro Valls che fu direttore della sala stampa della Santa Sede
Siamo
Ottant'anni della stipula
In quella fredda mattinata romana dei Patti lateranensi
In fondo si tratta ormai quasi di un secolo
Dei rapporti diplomatici
Di relazioni specifiche tra lo Stato italiano la sede apostolica
L'architettura fascista di allora
Non fa più parte dello spirito oltre che della lettera della Repubblica italiana
Molto e cambiato nell'organizzazione amministrativa dello Stato del Vaticano
Malgrado tutto però soltanto pochi decenni fa quindi un periodo di tempo
Che possiamo ritenere alla nostra portata
I Patti lateranensi del ventinove erano considerati da una parte dell'opinione pubblica un'acquisizione politica e diplomatica recentissima
Spesso per questa ragione incapace di risolvere i retaggi di antiche diffidenze e di antichi pregiudizi
Secondo la valutazione della stampa internazionale
Quello che i patti allora non risolto non era d'altra parte cosa di poco conto
Se l'ha chiesta nella sua lunga storia arreca in occasione traccia di dissi di diffidenze
Spesso fin troppo enfatizzate dai media verso autorità civili
Questi giudizi della stampa non ignorano però la forza anticlericale che il laicismo risorgimentale ha esercitato per lunghi anni
Anche quando nel mille novecentottantaquattro Bettino Craxi
Decise di perfezionare il concordato
Nei media di tutto il mondo si osservare uno giudizi contraddittori simili a questi sulla distanza e vicinanza temporale dal raggiunto l'accordo di inizio secolo
Per alcuni sembrava troppo presto per cambiare mentre per altri addirittura appariva troppo tardi
Consultando la vasta eco che l'evento del mille novecentoventinove ebbene i giornali di tutto il mondo si possono trovare molti elementi suggestivi
Troviamo già tutte le caratteristiche che vanno dal mito alla immagine più o meno adeguata
I giudizi degli animali europee il forno furono molto diversi tra loro secondo i diversi contesti nazionali
Ma soprattutto molto diversi da quelli dei oltre oceano
In effetti nella pubblicistica statunitense
Appaiono difficoltà nell'intendere da parte della società americana in senso complessivo di quell'evento di quell'accordo
Da un lato vi fu la tendenza a vedere un sostegno politico della Chiesa italiana al regime fascista
Ma dall'altro vi fu anche una sostanziale incapacità di distinguere con chiarezza i diversi ruoli istituzionali e i diversi ruoli politici
Di Mussolini di Gasparri della monarchia dello Stato della Chiesa eccetera
è sorprendente per osservare oggi quanto l'evento del concordato fosse atteso nel mondo e fosse al centro dell'interesse mediatico internazionale
Come si vede in un articolo de quo Terlizzi al fine New York Times
A settembre del ventuno quindi ben otto anni prima della chiusura dell'accordo
Il mondo statunitense non soltanto era a conoscenza delle difficoltà del momento
Ma si faceva anche code quanto in mezzi di comunicazione italiana dicevano in merito
Una cosa tuttavia appare come evidenti
Nel ventinove quando furono firmati questi accordi mancava un organismo istituzionale di conica di collegamento con i media
E sicuramente a seguire quello che i giornali allora il scrissero e alcuni equivocare uno
Si può affermare che un tale organismo sarebbe stato utile anche allora sebbene
La distanza di tempo il Rolo ancora non perfettamente di massa delle comunicazione non lo evidenziassero
Anzi vista la importanza e la sottigliezza di questo di quanto si è stabilito l'undici febbraio del mille novecentoventinove
Siamo davanti ad un vero grande evento mediatico internazionale del Novecento non realmente capace di mostrare la sentenza di un rapporto professionale organico con i media così come poi sarà stabilito
Anche nei giorni che precedettero il concordato vi fu un accadimento in col suo atto è assolutamente secondario c'è il rischio
Secondo il giudizio della stampa di sabotare il buon esito dell'accordo
Il cardinale Gasparri si ammalò di influenza pochi giorni prima della data prevista
La stampa non fu informata di questo fatto e in media cominciarono a far circolare la voce di un ripensamento del Vaticano
Alla fine invece fu sufficiente rimandare di il tutto di un giorno per risolvere al meglio secondo la previsione la cosa
Dal punto di vista della tecnica comunicativa bisogna sottolineare nell'informazione di quei giorni l'assenza di qualche voce autorevole che potesse orientare i giornalisti ad interpretare gli avvenimenti
I giornali italiani sottolineare uno secondo la tende le tendenze o il cedimento di Mussolini o il cedimento della monarchia o il cedimento di Pio undicesimo
Ma poche riuscirono realmente a comprendere
Stival tombe
Come poteva essere fatto allora
Che prospettive il concordato preparasse per il futuro
L'interesse però dei media era molto altro l'interscambio di punti di vista vivace ma non certamente Accito
Di informazioni per esempio tra il Messaggero da una parte e dal Corriere d'Italia e l'Osservatore romano dall'altra sono eloquenti testimonianze
Interessante e sottolineare che una parte dell'opinione pubblica tedesca
Aveva paura che l'accordo di Mussolini con il Vaticano determinasse un imbavaglia Tura del regime fascista e una sua neutralizzazione politica dall'imminente ascesa Nacci nazista
Se Papa Ratti aveva detto che Mussolini era l'uomo che la provvidenziale aveva fatto incontrare
Tuttavia France pompa per nelle sue memorie aveva ammesso che tra i notabili tedeschi c'era chi pensava che Mussolini sarebbe stato aggirato dall'abilità diplomatica del cardinale Gasparri
Leggendo alcuni giornali tedeschi di allora sia quasi l'impressione
Che la rivoluzione fascista rischiava di essere risucchiata dentro il vortice prodotto dall'accordo facendo cadere nelle pagine del Codice di diritto canonico Mussolini il fascismo di tutte le camicie niente
Viceversa chi vive da parte sua come sappiamo dai diari di Bottai
Respingerà nel decennio successivo Mussolini non accordarsi ma anni entrare il Vaticano e tutto quello che restava dello Stato della Chiesa
Magari chiedendo subito dopo è scusa all'italiani per aver tradito il patto con quel cinismo che recentemente è stato confermato dalle confessione de albero esperto a giochi in feste
Si capisce da tutto questo dibattere quanto poco in Germania allora conoscessero Mussolini
E quanto grande fosse la eredità politica e culturale della Chiesa agli occhi del Duce
Sembra che egli non avrebbe fatto mai un oltraggio del genere anche perché probabilmente avrebbe anticipato dei gran lunga il desk credito dell'italiani nei suoi confronti
Come evento mediatico
I Patti lateranensi non si presentavano comune vento di crisi come un dramma o una tragedia
Questo fatto giustifica la difficoltà nel tradurre l'occasione in un momento di comunicazione pubblica
I Patti lateranensi furono piuttosto la normalizzazione la normalizzazione definitiva di una crisi durata per quasi
Due millenni
Perciò probabilmente richiedeva maggiormente una gestione mediatica attenta cioè a quante potesse essere compresso dalla gente
Al di là di tutto possiamo chiedere e chiederci perché l'opinione pubblica dottor di ottant'anni fa non accolto l'autentico significato di quanto stava accadendo
E soprattutto che cosa poteva rendere efficace dal punto di vista comunicativo questo solenne accordo tra la Chiesa e lo Stato italiano
Questa domanda piuttosto cercare di rispondere a questa domanda si farebbe come lavorare oggi
Una traccia per quello che ipoteticamente poteva essere un briefing una conferenza stampa di presentazione previa la firma dell'accordo che avrà avesse aiutato a capire ai giornalisti la dimensione di questa
Naturalmente la risposta a questa domanda è molto semplice la storia
Anzi si potrebbe dire che la mancata comprensione del significato del concordato e delibata da una mancata considerazione della storia
Delle relazioni vi millenarie tra il potere spirituale e quello temporale
Se non si conosce il passato di un accadimento non si può cogliere il suo senso
E la storia veramente quando rendeva mitica l'immagine dell'accordo della tirannia
Si aveva a che fare in e fatti in effetti con una relazione politico-diplomatica
Tra istituzioni che si è accompagnata fin dall'inizio e la presenza stessa nel tempo nella storia della Chiesa
La distinzione tra le prerogative di cessare e quelle di Dio
Ha ricevuto interpretazioni concordi e diverse nel tempo ma mai banale e circostanziati
Mai infatti i rapporti tra Chiesa e il mondo tra religione e politica sono stati trascurati e mai sono stati facili da risolvere per un papà
Anche se mai un papà si è astenuto dall'intervenire nel merito della via priva
Quello che possiamo dire oggi è che il concordato il ventinove è incomprensibile senza stabilire una continuità con la storia delle relazioni politiche e diplomatiche tra la Chiesa e i diversi poteri civili
E senza inserire la chiede la Chiesa stessa nella sua articolata e gerarchica immutabilità istituzionale
All'interno della trama di rapporti che ne attesti nel tempo in relazione ai molteplici contesti storici in cui ha operato
Quello che c'era in altri termini
Dietro i Patti lateranensi era una tradizione di conflitti gli accordi tra l'autorità spirituale della Chiesa dell'Autorità temporale dei terreni degli imperatori
Che il campo che li cardinali Kaspar riconosce va benissimo e Mussolini intuito con il suo istinto un po'istrionico i con il suo fiuto politico
Trascurare questa espressi espleta esperienza di questa tradizione e difficile
Pretendere che tutti i media la conoscano impossibile
Gestire il tutto senza uno strumento di mediazione informativa impossibile
Tuttavia il riferimento al passato come insegna Maurice Blondet lindi storia dogma
E assolutamente fondamentale anche per ricchi non la conosce
Per questo possiamo chiedersi quale il modello politico e religioso che sta alla base dei Patti lateranensi
Se ci rivolgiamo alla storia dobbiamo Rho conoscere che la più importante lucida rappresentazione del rapporto tra Stato e Chiesa ci è fornita
Nel quinto secolo ma papà Degrassi al primo
Quel grande Pontefice
Si era
Trovato a dover fronteggiare e risolvere il secolare conflitto tra l'Impero romano e la giovane Chiesa di Roma
Come ben sappiamo
I primi secoli vivere il realizzarsi consequenziali di una scelta molto netta degli imperatori
Essi decisero che i cristiani andavano neutralizzati ed eliminati per mezzo di una persecuzione politica e militare
Ancora oggi in Roma reca traccia dei violenti eccidi di Diocleziano
Tuttavia
Dopo mentre secoli di violenze finalmente Costantino e Teodosio avevano riconosciuto la legittimità sociale della Chiesa
E il compito per legge l'assegno era ora quello di pensare ad un modello giuridico adeguato che permettesse di avere l'autonomia e la convivenza tra i due poteri
La soluzione era tutto sommato semplice resterà insuperata
Due autorità quella del Papa e quella dell'imperatore sovrane distinte complementari e indichi Livio tra loro
Ben presto in effetti il delicato accordo non produce un clima di pace ma creo le premesse per nuovi e superiori conflitti
L'impero era avvenuto tutto uno con la Chiesa bizantina
Mentre la cristianità europea viveva sotto l'egida del Papa le incursioni delle popolazioni barbariche
Fu in questo clima caotico che nell'VIII secolo una ma quello Stato della Chiesa
Come Ducos
Affoga forse troppo duramente illustrato
Se la Chiesa non si fosse dotata di un territorio suo proprio
Probabilmente non si sarebbe difesa con facilità dell'invasione orientale o dal saccheggio dei barbari
Invece
Lo Stato della Chiesa secondo la celebre affermazione di padre la prego permise la Chiesa di Roma di non divenire mai una chiesa di Stato come il Patriarcato torri enti
E di rimanere all'altezza della sua missione universale
L'atto costitutivo dello stato del Papa
è stato dunque un modo efficace per garantire la sopravvivenza concordataria dei due poveri
Secondo lo schema permanente vige Lazio e per garantire la permanenza nel mondo della Chiesa
In seguito di nuovo cambieranno le cose di nuovo si produrrà un conflitto e di nuovo se avrà un concordato
Questa volta si tratterà di un vero e proprio patto fra trono e altare
Per sanare il conflitto tra i due poteri assoluti Enrico Quinto e Calisto secondo firmare hanno
Il concordato di borsa nel mille cento mille centoventidue
E conclusi che alle soglie della modernità il mondo europeo procedeva con già costituiti rapporti concordatari tra le due il
Istruzioni più importanti presente nel territorio il Papa all'imperatore derivati da un'impostazione teologica quella di Gela assiro e un accordo diplomatico quello di Woerns
E naturale dunque che per sanare i conflitti derivati dalla nascita di quella nuova forma organizzativa di società che lo Stato moderno
La Santa Sede negli ultimi secoli sia ricorsa in tutti i Paesi di nuovo allo strumento più collocato e più funzionanti a sua disposizione il concordato
Ovviamente i rapporti tra il Regno d'Italia e il Vaticano agli inizi del Novecento avevano due condizioni di complessità in più rispetto agli altri Paesi
A Roma nel mille ottocentosette enti settanta non c'era più lo Stato della Chiesa
E l'Italia era governata da Mussolini senza una partiti passione organizzata dei laici cattolici alla vita politica del Paese
Una conseguenza del carattere anticlericale del Regno d'Italia e del non ex spediti Pio IX culminato con la formula né lettori neo eletti
In questo senso dal punto di vista dei media possiamo affermare che i pasti lateranensi
Sono stati un capitolo decisivo di Danny tifi Castiglione dei falsi miti che erano stati creati dopo il Risorgimento
Ma
Chi ha contribuito a realizzare questa emancipazione della devianza non sono stati direttamente in media
Stessi addirittura non avevano avuto accesso il giorno della stipula del concordato a questa sala
E non avevano assistito allo sforzo di mediazione di Gasparri e di Mussolini
A fornire invece in media e attraverso essi all'opinione pubblica
Le informazioni chiare sul significato del rapporto tra politica e religione sono stati prevalentemente i patti
Per menzionare Pio dodicesimo per esempio esperto di diplomazia e attento osservatore delle vicende italiane
Non affido le sue idee più importanti in materia di dottrina sociale alle lettere encicliche come da Leone tredicesimo era stato fatto mai famosi in radio messaggi
In tal senso veniva pubblicamente riconosciuta l'importanza di una comunicazione diretta del Papa con la gente mediata ovviamente dai mezzi di comunicazione sempre più sofisticati
Per superare però tutto all'articolata
Eredità dell'ottocento era importante siglare prima proprio un concordato che forse in linea con la storia
Ma che contenesse al suo interno il riconoscimento della sovranità assoluta della Chiesa in ambito spirituale
Senza più la forza derivante di un suo fare è stato territoriale autonomo e senza più le velleitarie livelli ettari per i testi temporali stick
Per questo
L'input per questa importantissima ragione forse i Patti lateranensi corrispondono più strettamente al disegno Gela si hanno di quanto non ha non averlo fatto gli accordi politici precedenti
I quali ipotizzavano una maggiore forza negoziale nella chiesa ma anche una maggiore commistione tra la temporalità del potere e la spirito attività della sua missione apostolica
Si potrebbe forse affermare che senza i Patti lateranensi non sarebbe stato possibile non l'assistenza della Chiesa ma la comunicazione della missione della Chiesa
E al contempo senza una comunicazione mediatica i Patti lateranensi sarebbero rimasti solo lettera morta
Diventava quindi impellente far capire ai fedeli e alla popolazione il vero significato il vero ruolo del Pontefice
Che non
E se non secondariamente quello del sovrano dello Stato ma semmai quello di un Papa al vertice della Chiesa
Se dunque i Patti lateranensi stabiliscono un criterio un modello risultato felice ed efficace dobbiamo in conclusione di le due parole sul perché ciò è avvenuto e sul valore permanente del risultato
L'accordo tra il potere politico e il potere religioso si fonda in primo luogo sull'accettazione reciproca della legittimità
E verrà insistenza istituzionale di entrambi
Lo Stato cioè ammette la presenza non soltanto del piccolo Stato del Vaticano ma soprattutto delle prerogative religiose della Chiesa
Si tratta di un fatto di notevole importanza
Non solo la chiesa non può essere perseguitata e danneggiato dello Stato ma non può neanche avere la concorrenza nelle corse religiose del potere civile
Da parte sua anche la Chiesa riconosce la legittimità del potere dello Stato
Per tutto ciò che attiene alla legge civile e all'Amministrazione politica del territorio in cui la chi è se stessa opera pubblicamente con le Diocesi e le parrocchie
Ciò che entrambi escludono quindi reciprocamente riconoscendosi e lo stato di conflitto derivato dalla non accettazione pubblica e reciproca dell'altro
Oggi
I media del mondo occidentale forse in parte anche quelli di molti paesi d'Oriente riconoscono che il merito dei Patti lateranensi e aver impedito due ipotesi negative
La prima di questi ipotesi riguarda lo Stato
L'autorizzazione ville non considera più la Chiesa un nemico la cui eliminazione essenziale per la realizzazione della propria finalità politica
Come ha spiegato con Ratzinger inchiesta ecumenismo e politica
Quando lo Stato si sostituisce alla Chiesa
Nasce uno fu riuscire illiberale del suo potere che proviene da una di una sua falsato divi iniziazione assolutizzazione
Cioè è evidente si se considera la deriva totalitaria
Che al contempo assolutista materialista eticamente lo Stato perseguita la Chiesa oppure l'idolatria dell'imperatore che essi si istituisce al Papa come soggetto sacro
Rileggere oggi quella specie di Novella Duemila dell'impero cedere alla vita dei dodici cessare di Svetonio
Può essere utile per constatare li nefandezze in qui cade il potere quando non ha più alcun controllo interno ed esterno nell'esercizio delle sue egemonia
La seconda ipotesi che è scongiurata anche dai Patti lateranensi riguarda la Chiesa
Il potere religioso non considera più lo Stato un nemico la cui supera sia un'essenziale per la realizzazione della sua missione
Ancora negli anni venti viene in alcuni paesi europei la convinzione di quanto era definito come una pretesa assoluta della Chiesa sullo Stato
Con annessi privilegi di un'istituzione unica dentro il quadro pubblico delle relazioni
In particolare tutto CIO era evidente nel pericolo di un espandersi della linea ti OCCAR attica francese sulla falsa riga della c'è un Frances diciamo fra
Non a caso quel movimento politico aveva ricevuto l'acconto inappropriati Pio undicesimo pochi anni prima dei Patti lateranensi precisamente nel mille novecentoventisei
A ottant'anni della sua stipula non soltanto i Patti lateranensi mostre hanno una loro penne né validità e attualità
Confermata dal non essersi ripresentato anche un conflitto paragonabile a quelli del passato
Ma attraverso l'allora stipula ufficiale è stata spianata la vera linea guida per una vitale collaborazione tra il potere temporale e il potere spirituale
Giungendo a realizzare un assetto veramente moderno nei rapporti tra la Santa Sede e gli Stati moderni
Era recuperando l'anima più nobile più vera e più autentica dello spirito politico dell'Occidente
Il quale e
Al contempo laico democratico religioso
Si può dire che non è la chiesa controllare lo stato e viceversa mai il controllo che ogni istituzione svolge su se stessa garantire eticamente ogni istituzione nella sua libertà
Benedetto sedicesimo nell'ANCI giudica Deus Caritas Est
Ha parlato e non a caso proprio de una purificazione della ragione da parte della Chiesa che permette allo Stato di spogliare al meglio la sua funzione funzioni civile e di garanzia dei diritti umani
Il risultato politico finale che deriva dei Patti lateranensi e appunto la pace sociale quella che i romani chiamavano Salus populi
Ossia la concordia dei cittadini tra loro ottenuta attraverso un equilibrio tra le diverse dimensioni umani
E tra i diversi ruoli politici religiosi dei cittadini
In fondo la democrazia moderna non è altro che il modo con cui si fonda legalmente e giuridicamente la immagine e il mito della distinzione e complementarietà contrattuale
Tra il potere temporale e il potere spirituale
In conclusione
I Patti lateranensi e ci lasciano anche un monito importante che potrebbe essere utile anche nel futuro
Non è possibile attendersi che un evento parli da solo all'opinione pubblica
E non è detto che vi siano regole valide per ogni accadimento e in ogni luogo
Ma una cosa sembra certa solo custodendo la immagine autentica e solo considerando quanto di mitico si nasconde sotto la coltre dei fatti
I grandi appuntamenti della storia e le grandi scelte umane dei protagonisti diventano comprensibili dalla gente
E curare questo aspetto comunicativo alla fine e garantire
Che i grandi eventi siano realmente percepiti per quello che realmente sono grazie
Grazie dottor Navarro verrebbe in mente di dire che se
Ci fosse stata la sala stampa della Santa Sede nel ventinove forse potevo fare una conferenza stampa per l'occasione
A conclusione della nostra mattinata
Abbiamo un
Un veloce sguardo su le due istituzioni caratteristiche dello Stato della Città del Vaticano che hanno avuto
Particolare rilievo nel corso degli anni e dall'intervento del Papa Pio undicesimo in particolare iniziamo con i musei Vaticani dal ventinove ad oggi ce ne pare il professor Antonio Paolucci direttore dei musei
Grazie Celenza per me è la storia poste concordataria dei musei Vaticani incomincia
Nell'estate del trentadue
Incomincia con un papà
Io ho un Tecce Moratti
Che si diverte si incuriosisce forse si appassiona Peter montare un museo
Del trentadue
La nuova Pinacoteca che Luca Beltrami aveva costruito in
Forme in gran parte forme tardo liberty era pronta diciassette sale erano state
Preparate illuminate aspettavano solo i quali
E noi sappiamo che nella tarda estate del trentadue fra il settembre e ottobre tutte le domeniche pomeriggio il Papa accompagnato dal suo capo restauratore di allora il grande viaggio Biagetti
Tutti nei musei Vaticani ne hanno sentito parlare andava a vedere puntare qua
Pensate un po'questi dorati pomeriggi domenicali romani
E il Papa che li trascorre con i suoi restauratori avete
Andar su la trasfigurazione di Raffaello la
Comunione di San Girolamo di Domenichino la deposizione di Caravaggio i possenti Pallante
Ecco atta
Questo Tata
Che Amato Lamberti la cultura in modo straordinario
Con
Continuità
è una determinazione ammirevoli grandi bibliotecario eccome ricordava
Stamattina
Il cardinale Segretario di Stato
Di tutto il carico tesori giuste capo storica e bibliotecario dell'Ambrosiana io penso
Mi piace pensare che quando
In quelle domeniche pomeriggio di settembre ottobre dell'anno trentadue il tappate deve contare questi quadri chissà si faceva dentro di lui confronti con i suoi qua
I quadri che gli avevano tenuto compagnia Luigi gran lombardo
A Milano nell'Ambrosiano
E quindi che so il ritratto virile
Di Leonardo da vinci il trittico del Bramantino il paesaggio chi predica il
I Crespi difficili noi Morazzone e quella quel piccolo quadro
La FUS cella piccole Natura morta che un altro grande lombardo come lui
Il cardinale Federico Borromeo
Aveva comprato a Roma tra Caravaggio e l'aveva portata all'Ambrosiana ed è ancora lì all'antro sì
Io non so se il Papa quando frequentava la Pinacoteca lattica quelle domeniche pomeriggio avrà dato che il Consiglio si sarà limitato ad ascoltare a guardare questo non lo so certamente chi conosce i musei Vaticani essa
Che dappertutto c'è il nome di onde ICI
Ponti FEX PACS mousse piglio Osunde i chips
E dappertutto
Quella qui letta con le ali spiegate che il suo stile
Segno che ha lasciato
Io un decimo dei musei Vaticani paragonabile soltanto a quello che hanno lasciato i grandi Tati Romagnoli diffide settecento l'inizio Ottocento Clemente quattordici
Garganelli Pio sesto Braschi Pio VII Chiaramonte
Ecco queste due taxi bilanciamento certo senso per la storia dei bus
La Pinacoteca di Beltrami la nuova Pinacoteca viene inaugurata il ventotto ottobre dell'anno trentadue
Pochi mesi dopo direi poche settimane dopo e il sette gennaio dell'anno trentatré
Viene
Pertol inaugurato l'ingresso di Giuseppe Monti
Straordinario capolavoro di architettura del Novecento
Fatto bene la mia amica Barbara IATA a dare
A Giuseppe Cuomo un'enfasi speciale nella bellissima mostra che
Lei ha organizzato e che ieri
Abbiamo inaugurato
Il
Lo scalone Mottola pensate questa che adesso purtroppo la scomunica l'effetto che non si avverte più perché esso serve per l'uscita mera pensato per salire questa scissione ante Mirabilia
Io mi ricordo ancora studente si entrava saliva
Questa infinita scala laico in tale tutta foderata tutta blindate di bronzo
In modo par tattico ossessivo uno dopo l'altro tutti i nomi dei romani pontefici per duemila anni sussume ci portavano ad Mirabilia propri
Ti portavano all'Apollo di Belvedere Raffaello Michela
Ora questo non lo si avverte più perché lo scalone nuovo serve per uscire non più per entrare ma Giuseppe uomo questo architetto che ha costruito mezzo Vaticano come sapete bene
Ed è stato è stato
Architetto a suo modo geniale ed il suo capolavoro secondo me è proprio quello fatto lo scalone foderato di bronzo che porta che portata ora non più
Alle ai musei Vaticani
Qualcosa che stava mezzo fra
Il funziona l'ISMU il razionalismo moderni l'Espressionismo novecentesco nell'immaginario barocco
Pensate alle Corti siete degli anni Venti mescolate lo all'Espressionismo tedesco fa il venti trenta
Pensato e lo sullo sfondo del campanile distanti Ivo alla Sapienza di Borromini
Avrete lo scalone no
Opera voluta appunto da piglio undici
Quindi grande ruolo di questo Papa ma naturalmente non c'è stato solo questo Papa nella storia dei musei Vaticani io mi limito ad accennare
Brevemente a quello che sono stati i musei Vaticani questi ottanta
Perché il tempo si è fatto prendere come dice San Paolo e quindi voglio solo dire
Fissare dei dei punti precisi che devono rimanere in obbligarli
Per la storia dei musei Vaticani
Pensate a quello che ha significato
Nella nella
Comprensione globale di quello che sono i musei Vaticani
Musei e identità di della Chiesa Romano cattolica userei che hanno raccolto testimoniato le grandi culture del mondo
Quella carico romana quella rinascimentale barocca italiana ed europea le altre culture archeologiche settore egizio quello etrusco
Ma che poi nel Novecento e dopo il concordato ha voluto che anche l'arte moderna e contemporanea avesse il ruolo e spazio ai musei Vaticani
E questo è stato
Lo sapete bene il grande Pontefice Paolo sesto Montini un altro grande lombardo che nel settantatré
Con riguardo da molti collaboratori fra i quali in particolare Pasquale Bacchi monsignor Macchi ho avuto il privilegio di conoscere bene ha inaugurato il settore dell'arte religiosa moderna e contemporanea
Assente assemblea ficcare che
Per quanto difficile per quanto arduo per quanto fitto di fraintendimenti e di equivoci il dialogo della Chiesa di Roma con la arte contemporanea non si mai interrotto
E e a e ha voluto pervicacemente
Essere rappresentato e questo succede con Paolo sesto puntini nel settantatré e poi succede un'altra data che
Un direttore dei musei Vaticani non può dimenticare e vorrei che fosse
Conosciute e apprezzata da tutti questa tante il momento in cui
I musei Vaticani quelli dell'assistito di Michelangelo appunto e della o Conte decido di ospitare
Siamo negli anni fra il sessantasette settanta il Museo etnografico missionario
Quel museo che appunto è ancora
Più undici ratti il protagonista che tu lui con un motu proprio del ventisei concordato ancora non c'era decide che la grande mostra missionari acquisiti si era tenuto a Roma in quell'anno diventasse museo
Però all'epoca stava acquistava San Giovanni
Mai nel sessantanove settanta al tempo appunto della
Audizione Passarelli prima era con me qui l'ingegnere Passarelli che saluto
Qui faccio i complimenti in tessuto che il lavoro che la sua Titta in quegli anni e piene il
L'etnografico missionario portatori musei fatica
E una veramente i musei Vaticani adesso dei nostri giorni sono musei identitari della Chiesa Romano cartoni che la Chiesa universale
Che veramente
A un muro alto è rappresentato tutte le culture l'uomo costruttore l'uomo fa
Si tratti dello scultore della o Conte o di quello che ha dipinto la piroga rituale Pilato quasi gli etruschi gli egizi Raffaello e Michelangelo tutti perché
Perché il appunto i musei Vaticani questo vogliono fare
Per questo si nominano al plurale
Ed è il prosieguo degli anni questo è stato gradualmente realizzato è oggi
Questa pienezza di pluralità di culture testimoniate significa
Se avessi tempo parlerei anche delle tante cose che si sono fatte nei musei Vaticani negli ottant'anni
Del concordato
Parlerei del capito fotografico allestito nel mille novecentotrentadue parlerete il Gabinetto delle ricerche scientifiche che porta il nome
Del di Federici del professor Federici e la data dell'anno trentasette
Ma più di questo ci tengo a sottolineare
E concludo davvero
Il fatto che
Concordato
Per quanto riguarda il nostro mestiere nostra attività di storici dell'arte che archeologiche restauratori ha permesso
Una
Osmosi proprio fruttuosa il profilo iniziale con quello che succedeva fuori
Delle mura vaticane
Perché gli anni del post concordato in particolare gli anni trenta sono stati gli anni più avanti nella storia
Della tutela nella storia della cultura artistica in Italia il Presidente Pera lo sapete
Sono gli anni in cui
Gente come
Benedetto Croce come Giulio Cesare anziché come come come Cesare Brandi come come come Argan come Roberto Longhi si occupano di beni culturali
è il momento in cui Giuseppe Bottai il più colto il più intelligente fra i Ministri
Di Mussolini prepara la legge che
La legge fondamentale la mille ottantanove del trentanove così
Così in attaccabile vero Presidente Pera quella legge che nessun Governo ha voluto o saputo abbatterlo l'abbiamo piuttosto aggirata come dire neutralizzata ma
La mille ottantanove del tipo tali resiste ancora
E c'è stata appunto una
Fruttuosa il provvidenziale osmosi fra le culture i saperi mestieri dell'Italia di Roma di Firenze e i musei Vaticani
E questa è andata crescendo nel tempo attestandosi a livelli sempre più alti di consapevolezza e di
E di lavoro
Non dimentichiamo che
Negli ottant'anni
Del topo concordato
I musei Vaticani hanno presentato al mondo restauri
Prego più impegnativi fra i più delicati fra i più suggestivi
Fra i più mediaticamente coinvolgenti del mondo pensate cosa è stata il restauro della Sistina fra l'ottanta il novantaquattro oppure il restauro delle sale del
Delle stanze di Raffaello e quello che stiamo conducendo in questo momento
Che ci auguriamo Titano curare
Per la festa dei Santi Pietro e Paolo questo parlo nove il restauro della Cappella Paolina comuni che lancio per tutti gli altri questo sono stati i musei Vaticani che oggi vogliono dire
Quattro milioni e mezzo di visitatori all'anno seicento persone al servizio dei musei stessi una
Un prestigio alla notorietà che tutto il mondo oggettivamente ci riconosce grazie
A conclusione della nostra mattinata rimane una domanda classica e e antica ma quante sono le divisioni del Papa
Risponde il professore Antonio Martini direttore della Fondazione perse
Le divisioni del Papa
Di quante divisioni dispone il Papa
Questa domanda secondo una insistente tradizione l'avrebbe rivolta un'importante Capo di Stato ad un suo alleato quando questi gli faceva osservare che il Papa alle mamma insistentemente la voce contro la guerra
Altra versione vorrebbe che la stessa domanda sia stata rivolta con intonazione beffarda a chi lo informava della condanna del Papa alla sua condotta politica
Se si risale indietro nel tempo in ambiti storici diversi in condizioni oramai di gran lunga superate
L'antico Stato della Chiesa ebbe un esercito anche numericamente consistente per la difesa dei confini e il mantenimento dell'ordine interno
Esercito che senza grandi gesta compì il suo dovere fino all'ultimo combattimento per la difesa di Roma del venti settembre mille ottocentosettanta
Da quel giorno il Papa non ebbe più
Un esercito quindi niente divisioni ma soltanto i modesti reparti e dei corpi armati pontifici ossia quelle strutture militari rimasti al servizio della Santa Sede nel Palazzo apostolico dal Vaticano dopo la caduta del potere temporale
Per la storia delle divisioni del papà quando ancora non vi erano stati mutamenti nei servizi ordinari
Possiamo vedere un il pomeriggio del diciotto settembre quando la Guardia Palatina uscì dal suo quartiere in perfetto ordine equiparata a rullo di tamburo si recò a prendere servizio al Quirinale
Il reparto era formato da un sottotenente un sergente maggiore due sergenti quattro caporali trenta guardia due Tamburini ignari che per l'ultima volta alla Guardia reale avrebbe sfilato per le vie della città
Quel giorno per le divisioni del Papa si chiuse un periodo storico
In pratica a Roma era assediata l'esercito era il mio stato d'allerta
Non si era oramai più speranza di cambiamento nella situazione la sera del diciannove settembre si sparse insistente la voce che le truppe italiane avrebbero attaccato Roma durante la notte
Per questo già prima dell'alba del giorno successivo cioè del venti settembre guardie nobili Guardia Palatina e svizzeri ossia le guardie d'onore e di sicurezza del Papa
Erano disposte all'interno del Vaticano per una protezione immediata e diretta dei Sacri palazzi e della persona del Sommo Pontefice
Al di fuori tutto il perimetro del Vaticano era pattugliato dai gendarmi della compagnia addetta i sacri palazzi
I tre corpi armati che difendevano il Vaticano non avevano consegna in caso di attacco
Come truppe addette alla persona del Pontefice alla custodia del suo palazzo non erano alle dipendenze delle autorità militari per cui avevano le consuete disposizioni
Il Segretario di Stato all'alba chiese al Santo Padre Pio IX quali direttive dare in caso di attacco delle truppe italiane ma il Papa rispose qui non entreranno ed in questa certezza nulla era stato ordinato
Questo stato di cose però
Non creo indecisioni
Nei tre corpi infatti
Avendo come principio fondamentale la difesa del Pontefice e della sua dimora furono d'accordo nell'uso delle armi qualora se ne fosse presentata la necessità
Come mezzi di difesa
La Guardia Palatina la guardia svizzera disponevano di moderni fucili Remington la guardia nobile aveva in dotazione speciali carabine Remington e la stessa carabina nella versione di gendarmeria era affidata i gendarmi
La Guardia Svizzera agli ordini diretti dal capitano comandante Alfredo del sonno e Berg
Era disposta lungo la cinta interna delle mura e vigilava agli ingressi del portone di bronzo per sorvegliare gli accessi all'altra alla Scala reggia e alla Scala di Pio IX
E al portone di Sant'Anna al cortile dei falegnami e alla cortile degli archivi alla palazzina del Belvedere alla prima Loggia e all'ultimo gruppo
Alla porta del cortile della sentinella
La Guardia Palatina era impegnata nella difesa interna dei Sacri palazzi il gruppo più numeroso agli ordini del colonnello Comandante Giuseppe Guglielmi
Era dislocato nel cortile di San Damaso a difesa degli accessi alle logiche agli appartamenti
Un altro gruppo era dislocato nel cortile del Belvedere a protezione del passaggio del Crotone dell'armeria di Belvedere il gruppo di rincalzo era stanziato al cortile della Pigna
La guardia nobile agli ordini del suo capitano comandante principe Carlo Felice Barberini forniva picchetti rinforzati nelle sale nell'anticamera costituendo così l'ultima difesa della persona del Papa
Come del resto il Santo Padre aveva previsto non fu necessario alcun atto di violenza all'interno della cinta vaticana le truppe italiane non entrarono nella Città leonina salvo entrarci può il giorno dopo
La mattina del venti settembre dopo alcune ore di combattimento Pio IX onde evitare ulteriori spargimenti di sangue diede ordine al generale Ermanno canzone comandante delle truppe pontificie di trattare la resa
Questi invio al generale Raffaele Cadorna comandante degli attaccanti
Delle proposte per la resa nelle quali era esplicitamente chiesto che le guardie nobili Palatina svizzere essendo Guardia speciale di sua Santità resteranno in piena libertà di continuare il loro servizio
Come una compagnia di gendarmi per la sicurezza interna al comando del capitano di prima classe Gaetano a Bertini
Conosciamo ora meglio questi corpi armati ossia le divisioni del Papa quelle ed erano rimaste in pratica
La guardia nobile era in ordine di precedenza il primo dei corpi armati pontifici istituito da Pio VII l'undici maggio mille ottocentouno
Subito dopo il suo rientro a Roma per sostituire cavalleggeri e l'ANCE spezzate
Reparti già detti al servizio e la custodia del Santo Padre soppresso il sedici febbraio mille settecentonovantotto con l'instaurazione della Repubblica giacobina
Il comandante della nuova guardia fu assunto il Comando nella nuova guardia può sunto congiuntamente dai comandanti ALDAI vice comandanti
Dei soppressi corpi con il grado rispettivamente di tenente generale e brigadiere generale sei delle antiche lancia spezzata ebbero il grado di esente
Capisco che per parlare di queste cose così
Paul diverse dal solito ci vorrebbe molto più tempo perché parlare le sente che cos'è l'esente benevole non è questo il momento di spiegarlo
Dopo il turbolento periodo dell'occupazione napoleonica la guardia ricostituita nel mille ottocentoquindici
Fu definitivamente riorganizzare riorganizzata da leone dodicesimo con chirografo del diciassette febbraio mille ottocentoventiquattro con un organico di uno squadrone su due brigate
La guardia nobile pontificia formata da nobili romani dallo Stato pontificio
E dello Stato pontificio era la guardia del corpo del Santo Padre e lo accompagnava ovunque si recasse partecipava i riti religiosi e alle cerimonie civili oltre a pressare ininterrotto servizio nell'anticamera
Nel mille novecentosessantotto con la Costituzione pontifica Liston mosse la sua denominazione fu cambiata in guardia d'onore di sua Santità fino allo scioglimento del mille novecentosettanta
La storia dalla Guardia svizzera pontificia risale tradizionalmente al mille novecento cinquecentotre quando il Papa Giulio II Abbio trattative con alcuni cantoni elvetici
Per avere al suo servizio un reparto stabile di soldati per la sua sicurezza e quella della sua residenza
La data di nascita ufficiale e il ventidue gennaio mille cinquecentosei con l'entrata in Roma del loro primo contingente al comando di Caspar Fonzie Milan
Del Cantone di Uri
La prova del valore della fedeltà al Santo Padre la compagnia svizzera la diede il sei maggio mille cinquecentoventisette con il sacrificio della maggioranza dei suoi componenti e del suo comandante Gasparro viste
Per la strenua difesa del palazzo apostolico e del Papa dai Lanzichenecchi Di Carlo quinto famoso un sacco di Roma nel mille cinquecentoventisette
Con il trattato del febbraio mille cinquecentoquarantotto Paolo terzo ristabilire la guardia papale Svizzera con duecentoventicinque la Barbieri e loro ufficiali
E da allora con alterne vicende e modifiche dell'organico queste compro questa compagine ha dato sempre prova di fedeltà e disciplina nel vigilare la sicurezza del Pontefice della sua dimora
La Guardia svizzera oramai nota in tutto il mondo per la sua caratteristica uniforme materialmente visibile in qualunque momento agli ingressi della Città del Vaticano e in tutti i passaggi più delicati dei Sacri palazzi apostolici
è costantemente vicino al Santo Padre nelle cerimonie in tutte le occasioni in cui compare in pubblico
Per la sicurezza dell'appartamento papale un picchetto di guardie svizzere è sempre presente nella Sala Clementina
La Guardia Palatina d'onore di sua Santità fu istituita il quattordici dicembre mille ottocentocinquanta per volontà del Santo Padre Pio nono e preso servizio il primo gennaio del mille ottocentocinquantuno
Più che di un nuovo corpo
Fu
Una riorganizzazione ottenuta con la fusione dell'antichissima milizia urbana del popolo romano e della guardia civica scelta
La milizia urbana fu chiamato a prestare servizio di anticamera e alle solenni funzioni il nove agosto mille ottocento con biglietto della Segreteria di Stato mentre
La compagnia Scelta della guardia civica e degli stessi ambiti incarichi nel mille ottocentodiciassette
Ambedue i reparti formavano la compagnia Palatina da cui appunto discesa la Guardia Palatina
Il regolamento del mille ottocentocinquantaquattro stabilì l'organico del corpo in un battaglione su due compagnie
Che prestavano servizio d'onore né i pontificale nelle cappelle papali oltre a fornire giornalmente un picchetto nell'anticamera del palazzo del Vaticano e a quell'epoca anche del Quirinale
Nel mille ottocentocinquantanove il Santo Padre Pio IX concesse alla Guardia Palatina il titolo d'onore
Concesso inoltre la bandiera regimentare che la banda
Aumento l'organico a due battaglioni su quattro compagnie due dei Granatieri e due di cacciatori
Durante l'invasione italiana dello Stato Pontificio del mille ottocentosessanta il corpo partecipo a servizi d'ordine pubblico collaborò inoltre alla scorta di artiglierie verso il confine
Presto il gli stessi servizi e la di alla difesa dello Stato durante l'invasione garibaldina del mille ottocentosessantasette
Dopo il mille ottocentosessanta settanta la Palatina continuo a svolgere i servizi di palazzo e di parata
Con un organico ridotto soltanto nel mille novecentoventinove l'organico torno alla forza di un battaglione su quattro compagnie per far fronte all'aumentato numero di servizi
Dopo essersi distinta negli eventi bellici del mille ottocentosessanta mille ottocentosessantasette per servizi oltre quelli del palazzo la Guardia Palatina ritrovo se stessa nel mille novecentoquarantatré quarantaquattro
Durante l'occupazione di Roma mettendosi volontariamente a disposizione delle autorità per la vigilanza nell'interno del territorio vaticano a Castel Gandolfo e nelle zone extraterritoriali
Con lo stile con la stessa fedeltà ed entusiasmo la guardia dopo l'emergenza del periodo bellico riprese i suoi consueti servizi d'onore Tortini
Il comando e il cappellano organizza organizzavano corsi di formazione religiosa e culturale e molte guardie collaboravano ad un efficace organizzazione caritativa
Dopo lo scioglimento del mille novecentosettanta corsi di formazione opere di carità sono passate senza interruzione all'Associazione Santi Pietro e Paolo che come organismo civile
Ha ereditato uomini e tradizioni della Guardia Palatina non che parte delle sue delle sui antiche funzioni sempre legati al motto finite constatammo se la vita a significare la fedeltà al Papa e alla sede apostolica
La Gendarmeria
Sul progetto del Governo del Governatore di Roma Tiberio pacca con il rinvio motu proprio di Pio VII del quattordici luglio mille ottocentosedici fu istituito il corpo dei Carabinieri pontifici
Hai quali fu affidato il mantenimento dell'ordine pubblico l'esecuzione delle leggi ed una vigilanza continua e repressiva nell'interno dello Stato
Con il regolamento del successivo ventidue ottobre fu stabilita la forza in due reggimenti ripartite in compagnie a piedi e a cavallo per un totale di due mila duecentottanta uomini
Dislocati in tutte le Province dello Stato in caserme estrazioni
Una curiosità a Roma ebbero tra le altre caserme quella del Piazza del Popolo
Che Pio VII fece costruite dal Valadier
E che tuttora funzionante è occupata dai carabinieri italiani
Il nuovo organismo che dette subito buona prova di sé per il controllo della criminalità e il mantenimento dell'ordine Furio organizzato da Gregorio sedicesimo nel mille ottocentotrentotto
A causa degli eventi da la Repubblica romana del mille ottocentoquarantanove i carabinieri furono soppressi
Il diciassette dicembre mille ottocentoquarantanove e sostituiti con decreto di Pio IX del quindici febbraio mille ottocentocinquanta
Dal nuovo corpo dei redditi pontifici che ne
Eredità erano strutture organizzazione e funzioni
Lo stesso Papa con decreto del dodici luglio mille ottocentocinquantuno modifico il nome in gendarmi pontifici
La Gendarmeria era inquadrata nell'esercito per cui prese parte infatti darne del mille ottocentosessanta del mille ottocentosessantasette del mille ottocentosettanta come arma combattente e in funzione di polizia militare
La compagnia detta i sacri palazzi dopo l'occupazione di Roma
Rimase in servizio nel Palazzo apostolico a svolgere i suoi compiti di polizia di sicurezza alle dipendenze
Della Prefettura dei Sacri palazzi apostolici il servizio il comportamento dei gendarmi fu sempre apprezzato e lodato dai sommi pontefici
Le une decimo terzo concesse loro lo stendardo identico a quello originale
Perché non non non era stato conquistato da nessuno ce l'aveva a casa il comandante del reggimento colonnello Evangelisti il quale poi non sempre dire che fine aveva fatto questo Stendardo quindi non nessuna conquista da parte di nessuno
Al tempo di San Pio decimo fu ricostituita la banda e nel mille novecentosedici fu solennemente celebrato il centenario del corpo
Dopo i Patti lateranensi la Gendarmeria continuo il suo servizio passando alle dipendenze del Governatore e dal primo luglio mille novecentosessantanove a quelle del cardinale Presidente dalla Pontificia commissione per lo Stato
Anche la Gendarmeria fu soppressa come gli altri corpi armati ma a decorrere dal venti gennaio mille novecentosettantuno quando fu creato a sostituirla l'ufficio centrale di vigilanza
E il venticinque marzo mille novecentonovantuno divenne corpo di vigilanza dello Stato della Città del Vaticano e
Nel due mila due risorge il Corpo della Gendarmeria dello Stato della Città del Vaticano
Con la legge italiana nel mille ottocentosettantuno
Detta delle guarentigie mai riconosciuta dalla Santa Sede come abbiamo sentito diverse occasioni abrogata dal trattato del mille novecentoventinove
L'Italia riconosceva al Sommo Pontefice la facoltà di tenere il consueto numero di guardie addette alla sua persona e alla custodia dei palazzi senza pregiudizio degli obblighi e doveri risultanti per le guardie
Dalle leggi vigenti nel Regno
E questo significa che il le guardie
Nobile e Palatina erano esentate da servizi civili e dal servizio militare soltanto in parte perché la Guardia Palatina salvo cinque ufficiali superiori era esentata soltanto al trentanovesimo hanno detta
Tra il periodo tra il mille ottocentosettanta del mille novecentoventinove i corpi armati pontifici continuarono loro servizio senza varianti di rilievo salvo modifiche agli organici alle uniformi all'armamento
Abbandonati vecchi Remington nel salvo che per il servizio di anticamera della Guardia Palatina entrarono in dotazioni
Armi portatili più moderne sempre conviventi con sciabole spade Spadoni alabarde partigiane tipiche delle funzioni di parata di quei corpi
Dell'armamento dell'esercito pontificio si salvarono fortunosamente alcuni cimeli tre cannoni di ferro piazzati su supporti di travertino sono ancora in mostra nel cortile della caserma dalla Guardia svizzera
Due carro nate
Cioè pezzi di artiglieria Marina
Che erano servite per la difesa delle mura vaticane
Furono conservate dalla Guardia Palatina nel suo quartiere mentre nel cortile del triangolo si trovavano due cannoni di bronzo il più piccolo portava il nome di Mathieu
E faceva parte ad una serie di dodici cannoni con tutti i nomi degli Apostoli
Quello più grande recava dentro un cartiglio il nome Annona
Nel mille novecentosettanta dopo lo scioglimento della guardia tutto fu trasferito al Museo storico cioè qui praticamente qui vicino a noi
Hanno
Questi organismi eredi di formazioni militari più antiche
Contraddizioni con loro tradizioni oltre alle loro funzioni l'onore di parata vigilanza e d'ordine furono anche segno
Di visibile di fedeltà alla sede apostolica e contributo alla solennità e al decoro delle manifestazioni religiose e civili
La guardia nobile la Guardia Palatina il cui servizio era volontario e gratuito ebbero anche la simbolica funzione di rappresentare presso il Soglio di Pietro la nobiltà e il popolo romano
Le nuove tendenze del Concilio Vaticano II la perdita di significato di alcune tradizioni non che ragioni d'ordine pratico segnarono la fine dei corpi armati pontifici
Il Santo Padre Paolo sesto con lettera del quattordici settembre mille novecentosettanta al cardinale Giovanni video prefetto del Consiglio degli affari pubblici della Chiesa
Dispose lo scioglimento dei corpi militari ad eccezione tra Guardia svizzera
Il Papa nel documento spiegava i motivi della decisione richiamandosi agli orientamenti del Concilio per i quali tutto ciò che circonda il successore Di Pietro deve manifestare con chiarezza il carattere religioso della sua missione
In questo contesto prosegue il documento comprendiamo bene tra l'altro i nostri pur benemeriti corpi militari tuttora esistenti al servizio della Santa Sede
Non corrispondano più alle necessità per le quali essi erano stati istituiti
Il quindici settembre mille novecentosettanta segnò la data di estinzione dei corpi militari esclusa la guardia svizzera
I servizi di vigilanza e polizia furono affidati come abbiamo visto hanno un nuovo organismo civile divenuto poi Gendarmeria vaticana
L'associazione Santi Pietro e Paolo raccolse gli appartenenti alla disciolta Guardia Palatina mentre la guardia nobile non ha più alcun legame organizzato con la Santa Sede grazie
Grazie professore grazie a tutti i relatori che ci hanno accompagnato in questa mattina
Come si sa il nostro convegno continua domani mattina all'Aula nuova del Sinodo dei vescovi presso l'Aula Paolo sesto in Vaticano
Ma abbiamo l'appuntamento del pomeriggio
Comunque la rappresentazione dell'oratorio il Messia di Haendel
Alla presenza del Santo Padre uscendo su un tavolino ci sono ancora dei biglietti disponibili per chi li volesse per la partecipazione al concerto di questo pomeriggio
Grazie a tutti e buona continuazione della giornata