Pensieri lunghi, tempi nuovi. 1978-2008. Aldo Moro 30 anni dopo

Cominciamo
è questa l'ultima l'unione dei Gruppi parlamentari
Nella quindicesima legislatura
Penso
Come tutti voi credo che
Il gruppo non sia solo un organismo politico e istituzionale ma sia anche direi prima di tutto
Una comunità di persone che hanno vissuto insieme questa esperienza straordinaria di relazioni e di conoscenza di dialogo e di produzione intellettuale
Una parte della nostra vita quella che
In qualche modo
Sì misura con la legislatura che si concluda che resterà indimenticabile per ognuno di noi e quindi permettetemi prima
Poi lo farà Anna dopo di me di esprimere i sentimenti della mia amicizia dalla mia gratitudine a tutti i colleghi
Per questa bellissima esperienza
Breve
Ma è una stagione che
Per nuove rimarrà importante perché siamo stati protagonisti
Della nascita del Partito Democratico che per molti di noi a costituito la sfida della vita politica
Abbiamo deciso di dare a questa nostra riunione nell'ultima riunione dei gruppi parlamentari di questa legislatura un significato molto particolare fissando nella data il ventotto di febbraio
In occasione
Della trentennale dell'ultimo discorso politico di Aldo Moro
Ai gruppi parlamentari del suo partito penso che non sia questa scelta estranea
Alla volontà lamentare come
Ho letto in queste ore
La scelta che abbiamo fatto è quella di celebrare il trentesimo anniversario mettendo al centro Aldo Moro e la sua politica e non più soltanto prima di tutto come tante volte si è fatto in questi anni
In occasioni simili il caso Moro con il suo carico di ombre di sospetti di misteri di pezzi di verità
Che sono presenti o che mancano Colle intollerabile talvolta protagonismo
Di chi in quella tragedia indossò i panni del carnefice noi
Vogliamo parlare di Aldo Moro politico dunque l'espressione più alta della politica intesa come intelligenza degli avvenimenti come
Capacità di preparare il futuro senza sfuggire le difficoltà del presente e Dio sa quanto in questa fase questo tempo politico
Noi abbiamo bisogno di esercitare discernimento di guardare oltreconfine dal nostro quotidiano oltre il recinto delle nostre appartenenze passate anche delle nostre storie personali
Pensando ad un possibile titolo di questo incontro abbiamo scelto
Insieme
Ai colleghi della Presidenza del gruppo della Camera del Senato
Due espressioni che evidenziano questa attitudine che in qualche modo si potrebbe definire laicamente profetica pensieri lunghi e tempi nuovi
La prima ci richiama alla mente Enrico Berlinguer nel rigore di una politica che investe la sua responsabilità oltre il contingente
La seconda e per molti aspetti la cifra stessa bella lezione Moro Thea di una politica che alza il suo sguardo oltre l'orizzonte dell'immediato e cerca di
Sintonizzarsi con ciò che evolve nella società
Che si misura con il cambiamento che non vive di rendita che non si limita a inseguire il nuovo ma cerca il modo di integrare quella novità nel Governo possibile
E questa concezione della democrazia come continuo processo come ricerca delle risposte da dare alle domande sempre nuove come feconda sintesi di diritti e doveri
Il lascito più prezioso te attuale di Aldo Moro insieme ciò che possiamo investire nella nuova stagione politica
Italiana alla quale credo il nostro partito concorre con una
Capacità di propulsione che tutti i giorni in qualche modo ci sorprende
Per parlare di queste cose abbiamo chiesto ad Alfredo Reichlin e avevo Poldo Elia di aiutarci corno un intervento ho pensato e darei subito la parola
Ad Alfredo Reichlin
Per il suo intervento
Può farla qui ma navi ricordiamo oggi Aldo Moro
Nel vivo non ho bisogno di dirlo
Nel vivo di un passaggio cruciale della vicenda politica e della vita civile italiana
Dove sta andando il Paese
L'animo mostro credo il suo speso tra il timore di un declino e la speranza
Di un'alba nuova
Una cosa mi sembra certa n appunto quale sia l'esito delle elezioni
Una rivoluzione politica
Intendendo per questo suo movimento profondo come da molti anni non avveniva
Essendo venuto in discussione l'insieme della vecchia struttura politica
Per cui la comunità
Priva come della vecchia rappresentanza chiede
Una nuova valida
Questa è la posta in gioco
Parlerò subito di norma qui sto a questo proposito voglio dire che c'è
Mensile medio oggi non posso farla meno di ricordarlo
Qualcosa che ricorda
La crisi dell'altro fine secolo
Lo dico perché la tesi su cui con molta insistenza
Si parlava con Beniamino Andreatta
La svolta del mille novecento uno
Da un lato le cannonate di Bava Beccaris
Spingeva nell'indietro l'Italietta verso quello che si chiamano
Il ritorno allo Statuto
E tutto questo in un quadro fosco con Milano che anche allora minacciava di separarsi dal Mezzogiorno
Ma dall'altro lato prevalse la svolta giolittiana
Che rilanciamo alla democrazia parlamentare includendo immensa il mondo socialista e il mondo del lavoro in pochi anni
L'Italia fece un balzo nella modernità
Credo una grande industria
Ci fu il riconoscimento dei sindacati e delle otto ore
La fine del non esperti e ritorno dei cattolici la vita politica
Il primo suffragio universale maschile
Io non so quale sarà l'esito del dilemma di oggi spero
Che a prevalere ovviamente saranno le forze democratiche
E alla luce di questo passaggio che chiama all'appello le risorse profonde anche intellettuali del Paese che noi sentiamo l'attualità di Aldo Moro
La mancanza di uomini come lui
La nostalgica di una concezione della politica che non parte da essi
Dai disegni personali
Ma ad una più alta coscienza storica
Dal compito si potrebbe dire
Che la storia ci assegna e qui e ora nell'assolvere il quale istanze la grandezza
E la moralità della politica
Io così intenso e Moro
E al significato del suo assillo tenace ininterrotto su come dare una risposta al problema di fondo tuttora irrisolto della storia italiana la democrazia difficile
E questa l'espressione che ritorna continuamente nelle sue parole
Ed è su questo che vorrei dire qualcosa
Perché da qui che parte tutto suo sforzo di allargare le basi della democrazia italiana e dare un nuovo fondamento popolare allo Stato
Fu il suo grande tema
Ed è impressionante con questo tema continui ancora oggi ad essere attuale
Certo nessun fascismo alle porte non torneranno le camicie nere
Il rischio a un altro
E di passare dalla politica
Intesa come è sovranità del cittadino al Governo delle cosiddette consorterie
Cosa del resto non nuova nella storia italiana ieri era il partito di cortei i grandi notabili
La massoneria
Oggi se vince la destra
Può essere lo svuotamento del Parlamento e delle istituzioni democratiche
Ai tempi di Moro la crisi della democrazia rappresentativa non era arrivata a questo punto ma colpisce molto ammette
Come egli affronto la crisi del centrismo il tipo di analisi che poi lo spinse a realizzare la svolta del centrosinistra
Era Chiarello Viridea
Che al tramonto inesorabile dell'Italia contadina
Non si poteva rispondere con una visione troppo astratta e formale della libertà politica
Ne
Sono parole sue con il rifiuto di fornire nuovi strumenti di rappresentanza alle masse escluse
La polemica perfino aspra che gli fece col suo partito
Dovete capire bene disse rivolto al gruppo dirigente perché
Attenti come siamo plurale ma parla di lupi
A ogni evoluzione democratica guardiamo con particolare attenzione laddove sono masse di popolo e di lavoratori
Laddove sono ideali e aspirazioni che riguardano l'avvenire della società
E la difesa della dignità umana
Questa
Per luglio la pubblici circa
Capire interpretare i tempi non Oppini
Quale risposta dare era il suo assillo all'esplosione della protesta giovanile
E insieme ai bisogni delle Plevi povere che abbandonava il Mezzogiorno e e che pur di entrare nelle fabbriche si adattavano a vivere mi Turi di città sconosciute e premevano quindi per avere nuovi diritti non soltanto politici ma sociale
E tutto questo mentre le lotte operaie
Facevano saltare ricordiamocelo una delle condizioni essenziali su cui si reggeva il compromesso tra la democrazia la giovane democrazia repubblicana
è una classe
Padronali ristrette meschina da un lato
L'immensa fatica del lavoro umano sottopagato
E dall'altro un capitalismo
Senza capitali finanziato dalla banca pubblica
Dietro al centro sinistra c'era questo grande problema
Saltava
Quel fattore che era stato alla base alla base della recente industrializzazione il cosiddetto regime dei bassi salari italiani
Io credo che dopo tanti anni
Bisognerebbe ragionare così
E Moro si rese ben conto con la sua intelligenza
Che il rapido declino rapido che sia del centrosinistra non era una conseguenza dell'eterna disputa con i comunisti
Ma la conferma
Che la democrazia italiana quando si arriva al dunque di certe riforme diventa difficile
Comincio così la tormentare riflessione morte
Sulla necessità di aprire una terza fase della vita italiana terza fase
Dopo il centrismo dopo il centrosinistra
E quindi la sua attenzione verso l'alto la natura dell'evoluzione del comunismo italiano
Di che cosa si è trattato voglio essere breve e quindi temo sommario ma voglio essere chiaro
Moro non era un cattocomunista
Moro era il capo della Democrazia cristiana aveva l'orgoglio di chi guida anche le intellettualmente un grande partito che era al tempo stesso partito Stato il partito società per di più una forza
Che si poneva come avamposto di quella cortina di ferro che separava l'Italia da un mondo che era altro rispetto ai suoi valori democratici e cristiani
Di questi valori io sono e continuano ad essere vostro garante disse Moro ha i suoi parlamentari nel discorso che oggi ricordiamo
Moro lo disse egli stesso era se vogliamo essere chiari un anticomunista
Ma cito le parole sue i nostri commercianti comuni scuote la testa
è un'altra cosa
E vorrei dire perché ricordo questa ecco Touria così poco frequentata l'anticomunismo democratico
Perché essa che segnò in realtà un vero discrimine
Senza tener conto del quale non si capisce nulla della storia della democrazia italiana
è troppo semplice ridurre questa storia la scelta tra comunismo e democrazia quale democrazia
Già Degasperi
Resistendo a pressioni che furono potentissime della Chiesa dell'ambasciata americana e del Dipartimento di Stato le carte pubblicate oggi lo dicono
Tenne affermo che il PC non dovesse essere combattuto con mezzi autoritari
Moro fondò tutta la sua riflessione sull'idea
Che la convivenza democratica poteva essere difesa solo con il concorso delle grandi forze popolari
Ma con ciò non pensava affatto
Che i Governi di solidarietà nazionale significassero cito parole sue passare la mano da uno schieramento all'altro me rinunciare al ruolo centrale pesanti
Ricordo queste cose perché non sarebbe serio mi rispettoso da parte iniziale
Essere reticente ambiguo su questo punto
E poi sarebbe ridicolo riscrivere la storia soggetto rappresentando la comuni lungo antefatto del Partito Democratico
Non fu così
Ma allora è anche giusto che io dica un'altra cosa
Che cattocomunisti non eravamo nemmeno noi i capi del PCI
Venivamo da un marxismo letto come storicismo assoluto
Il nostro referente non era lo scentismo socialista la ringrazio ma Gramsci
La sua polemica con il positivismo
Il nostro pensiero era certamente classista
Ma era soprattutto dominata dall'assillo di promuovere quella rivoluzione intellettuale e morale che l'Italia moderna dal Cinquecento
Non aveva conosciuto
La nostra fede era l'uomo suo stare nella società e nel divenire del mondo
Inc ostava anche la nostra alterità presso la chiesa
Al tempo stesso però un certo disprezzo per l'anticlericalismo che consideravamo piccolo borghese
Noi conoscevamo il peso dei cattolici nella storia d'Italia
Ma anche voglia aggiungere le speranze che il cattolicesimo democratico aveva suscitato nell'altro dopoguerra costruzione e poteva tornare ha suscitato adesso
Fu Palmiro Togliatti
Che spiego a me il ragazzino
Che non bisogna mai confondere la questione vaticana con la questione cattolica
E che mi fece leggere quella famosa nota di Gramsci del mille novecentodiciannove
In cui li considerava la fondazione del Partito Popolare Sturzo
Come qualcosa cito Gramsci che potenzialmente equivaleva nella storia italiana per importanza all'avvio finalmente di una riforma religiosa
Testuale
E ciò nel senso
Che il rapporto che i cattolici i laici stabilivano con lo Stato pure arrivando tanti rispetto alla Francia avveniva però nella forma più avanzata e moderna di un partito politico di massa
Quindi
Non c'era più bisogno delle mediazione politica del Vaticano
Finiva la tentazione né ovunque fa
Si spiega anche così credo di poterlo dire il fascino che Moro esercitava
Fascino
Si diceva addirittura che ci umano che ci
Come non cambiasse with us
Il fascino che Moro esercitava sul Secondo Piano di Botteghe Oscure
Non proponeva patteggiamenti monca
Era però acutamente consapevole che la crisi strisciante della polizia italiana
Fosse arrivata al punto che il destino non è più nelle nostre mani
Il discorso era rivolta all'abc
Ma io credo che l'ammonimento non valesse sono per il suo partito
C'era in quella frase il timore
Che si rompesse tutto l'equilibrio su cui si reggeva la Prima Repubblica e di cui la DC era l'architrave
Da un lato una democrazia di massa accerto
Basata accerto sul consenso popolare
Ma che per le logiche della guerra fredda escludevate al Governo impicci ma fino a quando se questo partito si avviava a raccogliere il trenta per cento dei buchi
Dall'altro lato un'economia mista largamente protetta dallo Stato
Ma che non reggeva più alle sfide dei grandi mercati che scavalcavano i confini nazionali
E in più il fatto che la distinzione entrava in crisi per il ritorno di fitti fiamma del riarmo missilistico e della guerra fredda Brescia
Con tutte le conseguenze sulla sovranità di quel Paese di confine che era l'Italia
E il nome di questa consapevolezza credo che parlo ai suoi
E sostenne che la DC era interessato l'incontro serio non diplomatico con la realtà del comunismo italiano scommettendo sul fatto che il cammino di Berlinguer
Questa è la sua opinione si erano mai diviso da quella Bill Gross
Che era dentro
Ma per andare dove
Queste è la domanda che viene cattivi resti egli si era posto già nel grande discorso di Benevento
Ma la quale in verità se vogliamo dire le cose come stanno
Nemmeno noi comunisti sapevamo rispondere
E infatti comincio al nostro declino
Berlinguer si poneva gli stessi interrogativi
Quali forse profonde e oscure stavano tra mando contro la democrazia italiana
Il Cile c'era una metafora
La realtà era il vuoto l'assenza di una classe dirigente autonoma consapevole delle responsabilità azionaria
Il vero problema che stava alla base della proposta del compromesso storico era come reggere al a rischio di una controffensiva di destra quali si profilava dopo il Ventennio che iniziano il socialdemocratico in tutto l'Occidente
La cosiddetta rivoluzione conservatrice
In sostanza anche noi ci domandavamo come dare una base più larga più solida la democrazia
Io posso testimoniare
Che Berlinguer sentivo in modo perfino angoscioso che la Repubblica era a rischio
Chi l'ha minacciata
L'anomalia del PC certo
Anche questo problema eccetera ed era grosso
Ma in realtà la minacciava animato qualcosa di più profondo cioè da qualcosa che io vorrei non non dimenticassimo mai
Però qualcosa che non ultima stanza in ultima istanza era alla base stessa storica della Repubblica
La sua novità
La sua forza
Ma anche suo schema darlo
Parlo della Regione per cui adesso non ho mai sentito la Costituzione come propria
Quel documento infatti non fu scritto dalle forze realmente dominante quelle che stanno alla base
Della trama profonda non contingente del potere fu scritto ecco lo scandalo
Dai capi delle masse escusse
Cioè da quelle forze popolari che erano state tenute fuori dalla costruzione della nazione da un lato il mondo del lavoro i famosi sovversivi
Il mondo socialista
Dall'altro il mondo popolare cattolico
Tenuto fuori dallo Stato anche per decisione della Chiesa
Che non aveva riconosciuto Porta Pia
Questo fu lo scandalo
Quella costruzione è vero che garantiva a tutti
Sull'Unità i miei tempi si sarebbe detto tutti ricchi e poveri borghese proletari
La libertà la democrazia parlamentare i diritti universali ma era stata scritta pecca PD quel tema assi i quali venivano dal rischio o uscivano addirittura dalle prigioni
La storia sappiamo come poi finita
Su di essa Ettore aperta una riflessione può essere discutibile il modo con meglio loro revoca
Sulla storia di un lesione già fuori del tempo
Questa
è una grande ma
Oppure sulla storia di una grande o occasione stroncata
Mento Orta soprattutto che si è chiaro il senso della drammaticità di quel passaggio perché lì che si misura la grandezza di Moro la sua statura di statista sopra
E più passa il tempo più emerge la gravità il senso di quel terribile delitto politico
Abbiamo usato troppo mi disse con l'aria smarrita
Dopo la scoperta del suo carattere uno dei suoi più stretti collaboratori potersi
Contrarissimo
E potersi che noi sbagliamo mi ci metto anch'io ero direttore dell'Unità
Che cioè non fummo abbastanza realistici
Ma è stata realista la cultura politica che in questi anni
Ed è realistico il disegno del Partito Democratico queste oggi la domanda
E qui pur ricco
Io credo che ogni cosa ci dice che la Regione Pietro Scoppola
Quando ci esortava parlando della Regione del Partito Democratico di portare a compimento quello che chiamava Scoppola il processo fondativo della democrazia
Perciò ha fatto questa lunga premessa
In sostanza ciò che le vecchie classi dirigenti a differenza degli altri Paesi europei non hanno mai voluto fare accettare e cioè quel fondamentale compromesso
Democratico con il loro popolo che consiste nel riconoscere i suoi rappresentanti come governanti a pieno titolo
Non a caso ogni cambio di Governo finisce in Italia col determinare una specie di crisi spicci
La guerra fredda i caratteri specifici gli errori del PC hanno molto presa
Ma non spiegano la singolarità della storica
Fascismo che viene prima del PC
E il perché la borghesia italiana si affidò ad essa
Nonché il fatto che anche dopo il crollo del comunismo e la fine del PC poi se non è tornato ad essere normale
Vennero invece in piena luce le contraddizioni le incongruenze tra storia italiana
Io Mercer dal profondo della scelta
Una destra senza storia di tipo non europeo
Insieme con i vizi antichi di un popolo Restivo alla legalità insofferente dello Stato
E la debolezza al tempo stesso dello scarto lontano dalla società
Di qui diceva Scoppola
L'esigenza del compimento del processo fondativo della democrazia italiana
Compimento che solo in parte era avvenuta con la resistenza il patto repubblicana e costituzionale ma che subì un duro colpo con l'assassinio auto ora
Perciò more attuale
E si capisce il perché Partito Democratico
E adesso se vuole essere per un partito un nuovo e al tempo stesso avere fondamento
Deve riprendere questo processo incompiuto
E portarlo avanti coerentemente
Non si tratta solo di culture riformiste mettere insieme ma pezzi di popolo
Che hanno perduto la vecchia identità
E hanno bisogno di trovarsi in Oriente accomuni più ampia e più comprensiva questo è il nostro Comune
Noi possiamo portarlo a buon fine
Ma se possiamo guardare avanti oggi e perché alle nostre spalle c'è una storia la cui trama più profonde in qualche modo Giacomo
La foto aerea
Dopo
Questa
Sintetica ma molto incisiva relazione io vorrei parlare più direttamente di Moro statista Gigli alta ispirazione cristiana
Questi io credo che
Anche una brevissima rievocazione delle sue maggiori intraprese sia significativa perché i fatti già in sé i fatti
Oltre che i suoi pensieri e le sue parole di cui darò poi qualche esempio ecco già infatti ci sono estremamente eloquenti significativi
Anche se oggi non è facile sempre recuperarli
Perché pur dovendo la massima gratitudine a Giuseppe Rossini per aver raccolto dal mille novecentottantadue al mille novecentonovanta in sei volumi discorsi e gli scritti di Moro
Oggi ci sarebbe bisogno
Per i giovani soprattutto di un'antologia che potesse comunicare quello che a noi venne comunicato con quella bellissima raccolta all'intelligenza degli avvenimenti
Che uscì dopo
Dopo la sua morte
A cura della Fondazione Aldo Moro e purtroppo
Questa
Diciamo
Eloquenza dei fatti certamente coinvolge anche fatti tristi
Però
C'è anche
Una tale leva apprezza di animo di spirito
Che riscatta anche in momenti di tristezza della politica
La prima intrapresa di Moro era partecipazione alla Costituente
Una partecipazione estremamente valida intensa Dossetti ricordava la silenziosa lungimiranza di Aldo Moro
Che si occupò della scuola nella sottocommissione con Concetto Marchesi c'erano due relatori per ogni argomento
E quella dialettica con tra Moro il Marchesi è già un esempio dice civilissimo dialogo e di
Grande confronto
Ma ha poi
Morossi occupo anche di
Altri argomenti fu addirittura
Il più attivo e il più presente nel Comitato dei dieci otto presieduto da Ruini
Che varò il testo costituzionale
E in quella vicenda
Morossi inseriti poi con un intervento molto bello e molto significativo nella discussione generale del progetto di Costituzione il tredici marzo mille novecentoquarantasette
Moro fece un grande discorso intitolato i pilastri della democrazia in cui
Rispondendo anche a Togliatti che aveva detto che racconta la Costituzione non doveva essere ideologica
Moro disse che il rapporto tra quella Costituzione e l'antifascismo e la resistenza erano qualcosa
Che non era uno dei biologi sia
Di parte
Ma una felice convergenza di posizioni
E il programma per il futuro era un programma di grande respiro si tratta di realizzare in fatto il più possibile l'eguale dignità di tutti gli uomini
Questo era il programma di lungo termine della Costituzione la Costituzione concepita come Casa comune
Che vive su una formula di convivenza
Che superati anche le future generazioni
Dopo questo contributo diciamo così alto alla Costituente
Moro ebbe varie vicende nel Governo nel Parlamento come Capogruppo della Democrazia Cristiana dal cinquantatré al cinquantacinque ma la seconda intrapresa
Fu perché il centrosinistra
La crisi del centrismo
Il passaggio di Nenni da una posizione frontista dopo i fatti di Ungheria del cinquantasei ha una posizione
Più aperta a una collaborazione con altre forze politiche dell'anticomunismo democratico
Ecco portò
Moro a diciamo
Al
A
Trovare le vie
Che erano difficili perché il paradosso è che nel mondo cattolico il centro sinistra trovo più opposizioni che non la solidarietà nazionale
E questa
Opposizione
Diciamo fu molto dura perché
Specialmente
Lascerei embrionale a cui Giovanni ventitreesimo avrebbe voluto deferire gran parte delle questioni riguardanti l'Italia
Era impersonata dal cardinal Siri
Che si oppose in modo nettissimo alla propensione al centro sinistra di Moro colloqui mancati in cui non si incontravano tutta una serie di
Difficoltà anche oggi sono narrate nel libro di una giovane studioso Nick la buona sorte
Che ha
Potuto consultare le carte del cardinal Sighieri l'archivio Siri e ne emerge un'opposizione veramente durissima
In cui
Durante il periodo che precedette il Governo Tambroni Fanfani e Segni si ritirano dalla possibilità di varare un governo
Con
L'astensione dei socialisti perché si minacciano anche su comunica
Nell'ambiente Cherie
E Moro con un'opera di grande persuasione presso i vescovi ma soprattutto
Per la sua addendo con degli appunti fatti pervenire
Al Papa Giovanni ventitreesimo riesce a persuadere loro che ha ragione la linea favorevole al centrosinistra
Finché
Papa Giovanni dice facciano opporre
Ecco
E è la situazione si sblocca o si sblocchi cominciamo anche perché
Effettivamente
Moro riuscì a
In quest'opera di moral suasion riuscì a superare
Quelle difficoltà che avevano impedito le altre due vie al centro sinistra quella di Fanfani già lanciata dal mille novecentocinquantasette a Vallombrosa
Che era piuttosto una via diciamo di
Dal Governo finché
Poi la crisi di Governo del cinquantotto cinquantanove
Tronco questa possibilità di
Influire sul processo da parte governativa e la via Gronchi diciamo che di accelerazione
Dall'alto che anch'essa non riuscì mentre riuscì
La linea che partiva dal partito che fu appunto la linea di Moro la terza intrapresa fu la più nota quella
Che trasformò il compromesso storico
Nato dalla iniziativa di Berlinguer di fronte i pericoli non solo del civile ma anche ai periodi ai pericoli come è stato ricordato bene da Reichlin che sorgevano in Europa
Ecco Moro in questa
Intrapresa forse la più difficile si trovò contro non è il mondo una parte del mondo cattolico come era avvenuto nel
Mille novecento cinquantanove e sessanta si trovò contro soprattutto il mondo degli alleati
La sua il suo isolamento apporto ricco propiziato da un'altra iniziativa spera di Giscard d'estate e del Cancelliere Schmitt
Non fu qualcosa
Che vive profonde risonanze nella sua meno secondo un autorevole testimonianza mentre procedeva noi di rapporti tra lui e Berlinguer
A un certo momento Berlinguer gli disse ma perché non fai tour Presidente del Consiglio perché non fai tu il Governo e Moro rispose
No è meglio che non sia io è meglio che sia Andreotti perché così si attenua normi timori degli americani
Ecco
Secondo un autorevole testimonianza che si inserisce nei ricordi che oramai si possono utilizzare per spiegare quell'evento
Ricordi che riguardano i due emissari diciamo che
Tenevano i rapporti tra Moro e Berlinguer e il Consigliere ancora per Moro il
Luciano Barca per Berlinguer
E mentre avevamo fino a poco tempo fa solo delle memorie collegate diciamo o a un'occasione triste la morte di Berlinguer in cui i due emissari
Espresse ero alcuni ricordi molto rilevanti oggi disponiamo anche
Del volume secondo delle memorie di Luciano Barca
Comprarle in guerra in cui questi incontri vengono narrati e esce
Un situazione diciamo
Difficile all'inizio per Moro la strategia dell'attenzione si era stata lunga
Quasi
A partire dal mille novecentosessantanove settanta fino al settantotto
Però malgrado questa strategia dell'attenzione le resistenze erano molto forti nella nella DC e
Anche alcuni
Aderivano soltanto più per l'amicizia e per il fascino di Moro
C'erano forti riserve di Donat Cattin di Andreatta per amicizia nei confronti
E per fiducia nei confronti di Moro
Queste difficoltà venne erano alla fine
Superate c'è un trittico a proposito
Del
Della vicenda della solidarietà nazionale il trittico è composto ventitré quater reca
Il primo
è il discorso di Benevento anch'esso ricordato darà anche in
Del
Church otto novembre mille novecentosettantasette discorso molto importante anche proprio sul piano costituzionale
Moro interpella comunista il partito comunista dicendo ci si propone una società socialista ma
Questi questi lineamenti sono ancora indistinti non trovano riscontro in una esperienza perché abbiamo solo l'esperienza dei Paesi dell'Europa orientale
Quali sono i motivi di rispetto per l'iniziativa economica
Che deve rimanere libera anche in una società diverso da quella
Attuale che conosciamo
Questi interrogativi nascondevano poi un interrogativo più forte
Che era
In sostanza anche se non era detto espressamente l'Inter negativo più forte riguardava la reversibilità del potere una volta che la classe che il partito
Comunista avesse comunque sistemato partecipato al potere
Per il nome della classe operaia era possibile
Pensare all'alternanza pensare non a un'alternativa di sinistra ma un'alternanza vera e propria secondo le regole della democrazia occidentale
A questi interrogativi
Si passò a questi interrogativi comunisti risposero in colloqui Berlinguer in colloqui decisivi del cinque gennaio in un altro del febbraio del settantotto
In cui Moro fu rassicurato circa la natura tra virgolette costituzionale del Partito comunista e circa la sua adesione
Alla regola
Della reversibilità del potere
Questa questa situazione dette luogo al secondo quadro del trittico che è appunto il discorso che ricordiamo oggi del ventotto febbraio
Discorso che è un po'Assumma della metodologia di Moro e
E del suo
Del suo successo meritato con un lunghissimo pazienza via Savoia passarono tutti
Allo studio di via Savoia
Passarono tutti gli uomini
Politici più forti della Democrazia Cristiana anche quelli della destra anche quelli di altre correnti in modo che tutta la Democrazia Cristiana potesse
Determinare pacificamente al suo interno questo stretto questo stretto passaggio
Che
Così avvenne ma
Così avvenne perché Moro persuasive che in quella emergenza
C'era una sorta di stato di necessità per cui per evitare nuove elezioni era necessario proseguire in un tentativo di collaborazione
Che per ora non potrà che non ha detto per ora cento che non includeva la partecipazione del Partito Comunista di governo
Ma qui viene il terzo
Quadretto del trittico Katie solito e trascurata e cioè l'intervista di Moro
Degli Ash otto febbraio mille novecentosettantotto ventotto giorni prima del suo rapimento
A Eugenio Scalfari
C'era una vecchia inimicizia dai tempi del SIFAR tra Moro e Eugenio Scalfari Martelli volle
Rompere questa situazione così di
Di disaccordo per cui nemmeno si salutavano nel Transatlantico dopo il dibattito sugli omissis famoso
E invece Moro colla impegno a non rivelare quello che
Su cui Scalfaro il prendeva appunti su quello che gli diceva
Cioè
Che per la Democrazia Cristiana era in prospettiva necessario a un certo momento
Filiere dall'esperienza di un potere permanente perché il potere permanente e alla lunga devastante perché alla lunga prevale il potere sull'idea
E quindi bisogna prepararsi a una fase
In cui certamente il Partito comunista per qualche errore tempo per qualche mese non potrà entrare al governo ma poi bisognerà che entri
E
Fino alla fine della legislatura che si era ed è avvenuta nel mille ottocento nel mille novecentottantuno e sarebbe diciamo stato utile realizzare
Questa esperienza di collaborazione
Che non poteva però a sua volta ad essere troppo lunga perché qui è il punto veramente importante Moro rifiuta la società consociativa a società consociativa
Non è accettabile in Italia non è accettabile nell'Europa occidentale
Rovesciare la permanenza del potere dalla Democrazia Cristiana
Al Partito comunista non risolve il problema se non c'è a un certo momento la leale contrapposizione tra maggioranza e opposizione
Perciò
Diceva
Ci incontreremo e poi ci lasceremo
Ci
Collaboreremo insieme ma poi
Ognuno dovrà prendersi le sue responsabilità
E questa impostazione dell'alternativa che doveva essere non disgiunta dalla alternanza è qualche cosa
Che diciamo apriva una strada certamente non si può dire di fronte a quello che è accaduto dopo il preambolo eccetera
Che quella sarebbe stata la strada per saldare l'alto da prima Repubblica la democrazia italiana così come si era venuta formando in quelle quarantennio ma
Sarebbe un futuribile nessun volo può dire
Però il fallimento delle altre vie per uscire a fare portare la salvezza quella
Formula politica che aveva dominato per tanti anni
Dimostra che
Morrone sapeva coniugare il realismo con l'audace sapeva a un certo momento capire che bisognava anche
Rompere
Gli schemi precostituiti qui si trattava di fare una grande impresa rompere i vincoli di Yalta far cadere come scrisse lo storico Franco De Felice
Farà cadere le le mura di Berlino in Italia a dieci anni prima di quello che poi
è avvenuto era quindi un'impresa di grande respiro un'impresa di grande nobiltà e di grande forza
Ora
Quella
Quel ricordo
è qualcosa che va oltre l'episodio va oltre la vicenda degli anni passati è un'indecenza è un insegnamento di metodo è un insegnamento di metodo che corrisponde alla
Grande
Al grande concetto che Moro aveva del partito politico il partito politico
Doveva essere quella struttura che dal pluralismo sociale
Partendo dal pluralismo sociale arriva allo Stato
Del valore umano non un mero tramite Mamour degli elaboratori delle esigenze che vengono dalla società distaccando sì in questo parzialmente anche dalla visione di Maritain
Che non risolveva secondo Sturzo vorrei anche secondo Moro non risolveva il problema dell'unità del potere che alla fine deve assumere decisioni per tutto il Paese
E soprattutto
Sì distaccava dal Maritain perché non pensava che fosse veramente è venuto il momento della
è venuto il momento diciamo della nuova cristianità Moro ha sempre dubitato di queste visioni palingenetiche e questo spiega anche il suo progressivo distacco
Dall'altro strettissimo
Indubbiamente
Questa
La vicenda a spetti
Anche proprio ideologici vi risparmio ora recitazione che avrei voluto fare ma
Penso che sia più opportuno riassumere
La visione principale che giustifica la visione dello Stato dal valore umano e la visione di un binomio libertà liberazione
Perché
Questa impostazione che discende direttamente dalla Costituzione
Perché per avere
Un godimento effettivo della libertà
Se le libertà bisogna prima liberare l'uomo dal bisogno liberare l'uomo dalla disoccupazione liberarlo da una situazione di inferiorità
Come del resto già il Presidente Roosevelt nel famoso discorso del sette gennaio mille novecentoquarantuno al Congresso aveva proclamato con le famose quattro libertà
Tra cui c'erano i diritti sociali perché la libertà dal bisogno è un classico
Diritto sociale non è solo non sono solo le dichiarazioni di diritti di Weimar che costituiscono il costume un nuovo costruzione a Lisbona europeo
C'è anche questo indispensabile apporto americano Lecce avvenuto all'inizio prima dell'inizio dell'ingresso degli Stati Uniti
In guerra ecco Moro avvertito profondamente questa necessità di non disgiungere da libertà dalla liberazione la liberazione necessaria per la libertà e a
Soprattutto intuito anche
Si impegni che questo comporta per un partito di ispirazione cristiana era una situazione delicatissima quella che Degasperi affrontò nel cinquantadue
Con la cosiddetta operazione Sturzo e che Moro in altri termini sostanzialmente affronto per il centro sinistra
Chiedere l'unità dei cattolici chiedere al clero la a diciamo ai vescovi
Di aiutare a convogliare il consenso dei cattolici e poi rivendicare un'autonomia di scelta politica senza lasciarsi condizionare
è una situazione che ha anche degli aspetti paradossale anche degli aspetti di grande difficoltà solo che
Moro aveva una sensibilità storico-politica eccezionale cioè
Aveva capito benissimo che dopo essersi imbattuti io
Democristiani alla Costituente per l'indissolubilità del matrimonio TA che volevano costituzionalizzare
Ecco la situazione era
Profondamente cambiata
In quel periodo che va dal mille novecentoquarantasei quarantasette alla
Alla al referendum sul divorzio
Il referendum sul divorzio gli suggerisce in un Consiglio nazionale del quattordici del DIEF ciò del Luglio settantaquattro Lidia diciotto luglio ci suggerisce di
Far capire ai suoi amici che
Oramai
Non si può più richiedere nessuna forzatura con lo strumento della legge
Con l'autorità del potere al nuovo Comune di intendere disciplinare in alcuni punti sensibili di rapporti umani
Bisogna convincersi che talvolta realtà per realizzare la difesa di principi e valori cristiani
Bisogna farlo al di fuori delle istituzioni e delle leggi e cioè in negativo a Pertol e disponibile triste assunto della nostra vita sociale
Ecco questa comprensione profonda del passaggi della storia
Ci danno di Moro una testimonianza veramente adottate credo di poter concludere con queste parole che
Sintetizzano la sua
Le sue idee a livello più alto la politica è un fatto di forza
Più propriamente di consapevolezza di fiducia nel proprio compito ma ci deve pur essere più in fondo una ragione
Un fondamento ideale una fiscalità umana per i quali ci si costituisce un potere e il potere si esercita
E solo nell'accettazione incondizionata di una ragione morale che si sviluppa con coerenza il patrimonio delle nostre idealità il complesso degli impegni del nostro tempo grazie
Ringraziamo il professore lei ancora una volta
Io dico qualcosa per introdurre l'intervento di Walter Veltroni
E credo di dovere dire che il maggior fascino del discorso di Aldo Moro i gruppi parlamentari del quale oggi ragioniamo come occasione
Per ricordarlo è un fascino che per noi come dire a un
Legame stretto profondo con la nostra esperienza di vita con la nostra esperienza politica era un'Assemblea come le nostre come quelle che facciamo
Nelle quali ci interroghiamo ci ascoltiamo tiriamo le file di ragionamenti politici che servano a trovare la soluzione rispetto
A questioni dell'immediato ma anche a grandi questioni politiche anche grandi questioni di strategia
E colpisce perciò nell'intervento di Moro lo ricordava pocanzi Alfredo Reichlin questa consapevolezza di fondo direi questa trepidazione presente sempre
Nel ragionamento che per le sorti di una democrazia rispetto alle quali
E Moro lo esplicita
Il rischio di un'emergenza democratica si pone
Ed è un'emergenza democratica Ascierto allo stesso modo avvertita del ricco per le guerre esattamente in quel momento purtroppo come gli eventi porci dimostrarono così tragicamente fondata
Ma è un'emergenza democratica che necessariamente fa riferimento ad un'altra non certo scoperta non certo sorpresa sulla quale Moro si interroga
E che ha molto a che fare col concetto di Pietro Scoppola poc'anzi citato dal freddo ora anche nel fatto che nel Paese nel popolo
Non ci sia ancora portata a compimento quel processo democratico che porti il Paese fuori dall'emergenza
Ed è un'emergenza che si rappresenta in quei giorni in maniera tanto più evidente in quanto il quadro era un quadro nuovo il quadro della a rottura del patto di centro-sinistra da una parte e grande rispetto con il quale Moro fare il ferimento
Alle decisioni di quei partiti che fino a poco tempo prima erano stati saldamente stretti intorno al patto con la Democrazia Cristiana e dall'altra parte
Ad un risultato elettorale che consegniamo al Paese una possibile situazione di stallo mentre
E Morrone acutissimo il senso il Paese cambia
Una situazione di stallo che
In qualche modo Emmola lo dice senza prudenza
Rischia o a già diminuito l'egemonia della Democrazia Cristiana e pone la necessità di una
Rapporto di un confronto meglio
Per trovare i luoghi dell'incontro con il Partito comunista
Questa è secondo me la parte più interessante del pensiero di Moro e tanto più interessante che esse avvenne come dire assunto a paradigma stigma
Della persona politica della personalità politica del ruolo politico di Aldo Moro perché è lì che vive in ogni sua
Minuziosa sfaccettature ragionare dimore un ragionare analitico profondo profondissimo che tiene conto delle ragioni di tutti e che non cede di fronte a nessuna suggestione prima quella delle elezioni invocate come risorsa addirittura come riscossa addirittura con me vendetta rispetto all'oltraggio subito
E non affronta questo noto della relazione col Partito Comunista certo con grande cautela ma nel frattempo gli sorge
Come dire spontanea l'osservazione di quanti cambiamenti ad
Lo grazia cristiana nel campo del sociale della relazione
Tra la cosa pubblica i cittadini nel campo dei diritti ha dovuto cambiare per essere Forza del tempo e quindi per essere forza dell'egemonia politica
E quante volte in questo cammino non abbia incontrato il pensiero e probabilmente molto di più il popolo del Partito comunista ora
Questa osservazione che osservazione come dire rigorosissima cauta ma pertinente e in nessun modo reticente il cuore del ragionamento che poi scende va ancora oltre
Per scandagliare quali sono le possibilità dell'incontro in un quadro che sia un quadro di
Sicurezza del non tradimento di nessuna delle ragioni dell'impegno politico e della forza politica della democrazia cristiana
Io credo che
Queste due questi due aspetti la saldezza in ciò che sia
In ciò che la Democrazia Cristiana e in quel momento ed è stato nella storia della democrazia italiana insieme l'urgenza del cambiamento
Entrambe nell'assolvimento del primo dovere che quello
Della responsabilità nazionale dell'esercizio della responsabilità nazionale
Come dire il tratto più significativo e interessante e vivo
Perché ancora una volta
Anche quel momento lo diceva pocanzi leopoldo Elia viene vissuto
Fuori dalla logica della società consociativa
E lasciatemi dire anche fuori dalla logica su questo Moro torna più volte è un tema
Utile da tornare a studiare nella perizia era la parola di Aldo Moro
Nella necessità di salvaguardare la politica dalla tentazione della testimonianza
Per un grande partito come il nostro
Io credo che questo rappresenti
Una traccia utilissima
Chi si candida a governare l'Italia ha il dovere della responsabilità nazionale
Ha il dovere
Del senso disse
Ma il dovere lo diceva pocanzi Alfredo Reichlin di ricercare tutto questo fuori dall'ambito della testimonianza con l'esercizio ricco
Della capacità politica di tessere
Un rapporto col popolo degli italiani e dell'italiane
Per tentare per questa strada ed è forse il profilo più affascinante e lasciatemelo dire in qualche modo intelligente del lavoro che stiamo facendo per conto del percorso democratico che esse si in Italia contro il rischio
Io ogni emergenza
Io a questo punto do la parola a Walter Veltroni per le conclusioni e lo ha fatto Antonello Soro lasciatelo fare anche a me che ho
Guidato il gruppo dei senatori dell'Ulivo e del Partito Democratico L'Ulivo in questi due anni grazie grazie a tutti
Abbiamo al di là della tempo Borrelli e nel quale abbiamo lavorato credo fatto un lavoro dignitoso per noi verificati
Sì anch'io voglio con Antonello con Anna associarmi al ringraziamento per il lavoro molto intelligente che è stato fatto dai
Gruppi parlamentari in una legislatura tra le più difficili che
Ci siano state nel periodo più recente della vita repubblicana
Più difficile a causa della
Di molte delle cose delle quali adesso
Diciamo parleremo riandando con la memoria da Aldo Moro ma anche
Ragionando su ciò che di quella stagione può essere di guida può essere utile per il nostro lavoro di oggi
Veramente senatori e deputati hanno fatto un lavoro molto importante è stata una stagione di risanamento finanziario ENI e di riforme rilevanti
è questo è stato ancora più rilevante
Perché è avvenuto in condizioni oggettive assolutamente difficile specie in un ramo del Parlamento ma
Il contesto politico lo si è avvertito
In tutte e due e quindi anch'io devo un ringraziamento a intelligenze al senso del vostro lavoro
Quando con
Con Anna con Antonello e con Dario Franceschini abbiamo discusso
Perché volevamo ricordare Moro nel modo migliore possibile
Abbiamo discusso di come farlo e quando farlo
Ci è sembrato che potesse avere un valore simbolico perché tutto nella vita il fatto di simboli persino
Noi stessi siamo il simbolo di ciò che vogliamo essere
Ci è sembrato giusto farlo in questa giornata
Farlo
Nella memoria di quel discorso fatto ai gruppi parlamentari
Io quel discorso lo ricordo per averlo ascoltato dobbiamo fare un po'di macchine indietro e tornare ad una società molto diversa dalla nostra
Molto diversa per forme di comunicazione per rapporto tra politica e mezzi di comunicazione
Per tempi della politica allora
Le interviste venivano fatte con una domanda quasi ministeriale ai leader politici i quali non avevano i microfoni ogni volta che uscivano ora prima
Ho avuto un'esigenza diciamo impellente ho dovuto affermare i giornalisti che mi stavano seguendo ecco penso che questo non sarebbe accaduto di recente a uomini politici in un altro tempo
Ma è così oggi è così allora non era così io ricordo l'emozione di aver ascoltato alla radio allora cominciavano ad esserci
Le prime radio private
Di aver ascoltato in una radio la registrazione che allora era anche se è una cosa inusuale dal presidente Andreotti potrebbe testimoniarci a Roma
Il
La registrazione di un discorso fatto in una sede chiusa com'era la sede dei gruppi parlamentari di un partito con la democrazia cristiana in un momento confuciana e della sua vita della sua storia nella storia del Paese
La divulgazione di quel nastro di registrato non so se ufficialmente o da qualcuno
Fu in qualche misura anche se ha una specie di rottura linguistica nel rapporto tra politica e esterno
E quel discorso era un discorso che almeno a me sembra molto molto affascinante molto bello così come
Quei passaggi gli ultimi passaggi gravità di Aldo Moro con il tempo
Del tutto particolare della storia italiana sul quale Alfredo Reichlin leopoldo Elia hanno fatto considerazioni che mi hanno spinto a lasciar da parte del discorso che avevo preparato da bravo segretario invece
Fare qualche considerazione abbraccio che vorrei fare
Sulla base delle cose belle che ho ascoltato
La cosa che mi piaceva di quel discorso mi piaceva in generale mi affascinava di un uomo oppure non tanto com'era
Aldo Moro
Era la sensazione che quel discorso diede con particolare forza
Che Moro stesse muovendo un mondo
E cioè che stesse convincendo della giustezza di una sfida di innovazione
E questo è quello che fa la grandezza degli uomini politici
Mondo è pieno di uomini politici che ti spiegano le cose che sono già accadute
Uomini politici che abbiano il coraggio di spostare in avanti il loro mondo di vincere le resistenze di sfidare l'impopolarità
Sono più fragili
Se pensiamo con la memoria però in questo c'è una sorta di
Di giustizia se pensiamo che la memoria i grandi uomini politici il cui segno è rimasto dentro di noi nel nostro cammino sono esattamente godono di politici che hanno avuto il coraggio di fare questo
è stato Alcide Degasperi sicuramente Stato
Aldo Moro è stato ricco Berlinguer io ricordo la l'emozione anche qui vedete la memoria come fa
Com'è strana non la memoria del contesto storico Enrico Berlinguer andò ad un congresso del Partito Comunista dimesso di etica a dire una cosa che oggi
Sembra una totale ovvietà la democrazia è un valore universale
Oggi sembra una cosa
Che non ci sarebbe neanche bisogno di spenderci un secondo e tuttavia fu l'apertura di tutti i giornali italiani perché quello era un tempo molto diverse e nel dire quelle parole in quella
Per avendo scelto quella sede per dirlo si provocavano per caso questa espressione Fusato uno strappo
A me
Piacciono sono sempre piaciuti quegli uomini politici come fu per altri versi Craxi per molte cose Craxi fece qualcosa di analogo
O come sulla ma fa sul piano delle politiche economiche ci sono stati uomini politici che hanno segnato con la propria capacità di innovazione il tempo che hanno vissuto
E hanno spostato in avanti riequilibrio del Paese e hanno contribuito a trasformare
Allora per questo abbiamo scelto questa data per questo abbiamo scelto la formula di una riunione dei gruppi parlamentari
Per ragionare sul Moro per ragionare con
Come posso dire con il rispetto storico che si deve al fatto che Moro è
Nella storia d'Italia non è appannaggio e non può essere
Diciamo
Imboccata sulla lezione di Moro nessuna lettura che cerchi di utilizzarlo ai fini dell'oggi
E tuttavia in qualche misura c'è un po'un dette fabula narratore in questa storia
Cioè se si ripensa si ripercorre
Come è stato fatto da Alfredo da leopoldo
Se si ripercorre leggendo in filigrana
Ciò che Moro affatto partendo da i grandi riferimenti del suo del suo pensiero
Intanto la cosa credo affascinante della dell'idea che la politica di Moro era
Che essa fosse appunto costruzione progressiva
Di equilibri di svolte non affidate a alle decisioni di un giorno
E che tutto questo avvenisse però nel contesto di un valore che per lui come per quegli altri uomini politici della sua generazione e purtroppo ne avremo una testimonianza quando Moro
Si troverà in una condizione drammatica e
Diciamo il Paese ed è la capacità di unirsi di uscire da quella tragedia del terrorismo che è durata non dimentichiamolo per sette lunghi anni poi con delle propaggini non sappiamo se è del tutto esaurito e che sono arrivate fino a noi
Allora il Paese sette unirsi seppe
Riconoscere la possibile coesistenza di divisioni e di punti di unità
In questo c'è la grande intelligenza politica di quella generazione di uomini politici italiani
L'aver saputo far convivere costantemente
Il più aspro dei conflitti quello determinato da un tempo di guerre ideologiche e persino gli appartenenze a mondi diversi
Con la capacità di convergere attorno a ciò che veniva considerato da loro il valore principale che era
Il valore
Degli interessi nazionali
In questo senso dette fabula narrato
E secondo me
Compito nostro ed è quello a cui ci stiamo dedicando reintrodurre questo valore della vita politica italiana reintrodurlo nella forma nitida
Chiara e riconoscibile
Di una distinzione di ruoli di funzioni di dimensioni di momenti
Tra l'aspetto della convergenza necessaria
Tra forze diverse
Per la scrittura comune delle regole del gioco e
Il necessario laico razionale conflitto per il governo del Paese sulla base di programmi e di valori diversi
Moro Berlinguer egli altre quale fatto riferimento
Sapevano investire la politica di quelli che per Berlinguer furono definiti anzi Daloui furono definiti pensieri lunghi
E che Moro
Tradusse in una idea di sviluppo nella società italiana c'è un filo rosso nel pensiero di Aldo Moro che deve essere seguito è l'idea dell'evoluzione di un sistema politica politico verso un approdo che fosse un approdo
Che consentisse di avere quella che veniva chiamata giustamente la democrazia compiuto
Con una caratteristica una grandissima attenzione nei confronti della società
Cioè non c'è mai stato in Aldo Moro l'idea che la politica dovesse farsi luogo separato dai mutamenti della società dalle sue trasformazioni Diana le dinamiche culturali persino
Dei valori che
In essa si affermavano c'è sempre stato l'idea di un'inversione dentro il processo di trasformazione sociale quindi una che recita della politica di
Accompagnare questi processi guidata da una serie di
Valori e da un obiettivo
Il più più chiaro e più nitido possibile sono
Le parole che Aldo Moro ha usato e che tante volte sono state citate ma vorrei citarle
Anche qui mi sembrerebbe sbagliato non farlo
Nel famoso intervento al Consiglio nazionale radici del novembre del mille novecentosessantotto quando Moro parlava
In termini
Dobbiamo anche qui
Collocarci in quel tempo
E pensare uno dei leader storici del partito che in quel momento in tutte le piazze d'Italia
Veniva messo all'indice
Dalle manifestazioni studentesche dobbiamo pensare alla grandezza di un uomo politico che si alza nel Consiglio nazionale del suo partito messo all'indici
Da quel movimento e dice le parole che sto per dire
Le prime non ha bisogno di ricordare soprattutto a persone che con quell'esperienza sono cresciute tempi nuovi si annuncia
Ed avanzano in fretta come non mai
Il gotico so succedersi delle rivendicazioni la sensazione che storture ingiustizie zone d'ombra
Condizioni di insufficiente dignità ed insufficiente potere
Non siano oltre tollerabili l'ampliarsi del quadro delle attese e delle speranze dell'intera umanità
La visione del diritto degli altri anche di più lontani
Da tutelare non meno del proprio il fatto che i giovani sentendosi ad un punto nodale della storia
Non si riconoscano nella società in cui sono e la mettano in crisi sono tutti segni di grandi cambiamenti e del travaglio doloroso nel quale nasce una nuova umanità
Vi sono certo dati sconcertanti dice ancora Moro nel sessantotto di fronte i quali
Chiudo chiunque abbia responsabilità decisive non può restare indifferente
Io vedo in qui appunto quel segno della grandezza della politica
Chi è
La capacità di leggere la società e di saper spostare in avanti il proprio mondo eh la doppia dimensione che fa la bellezza della politica
Il suo non farsi separato il suo essere elemento dinamico e non di ostacolo e di pena
Ancora modo diciamo il sessantotto nel profondo è una nuova umanità che vuole farsi Emmott irresistibile della storia
Di contro sconcertanti e forse transitoria esperienze c'è quello che solo vale dal quale bisogna inchinarsi un modo nuovo di essere nella condizione umana
Sono parole che testimonia una grandezza intellettuale e anche
Diciamo una
Fisionomia da fatemi usare questa espressione che allora non aveva senso usare per Moro ma che oggi la storia ci consente di usare
Di un grande riformista
Moro nasceva nella faceva nascere la sua
Politica da una considerazione molto profonda sulla crisi della democrazia
è stato
L'ossessione del suo lavoro politico
E nel settantaquattro sono andato a rivedere alcune delle
Nel settantaquattro nel discorso di presentazione del suo Governo alle Camere diceva c'è una sproporzione una disarmonia una incoerenza fra società civile ricca di molteplici espressioni ed articolazioni parliamo di dopo il dodici maggio
Dopo il dodici maggio nel dicembre due mila centosettantaquattro
Ed una vita politica stanca
Ridotta sintesi inadeguate e talvolta persino impotente
Moro parla di una democrazia bloccata sempre quel discorso e cioè con ridotte possibilità di un vero e continuo succedersi di forze politiche nella gestione del potere e lo dice un uomo che era a capo era uno dei leader
Di un partito che ininterrottamente gestiva il potere dunque sarebbe stato l'ultimo ad avere interesse a porre questo problema che secondo me si è affacciato nella fase finale della sua vita
Con l'idea
Che si dovesse
Realizzare per via politica ciò che non si era riusciti a realizzare per via istituzionale
C'è una frase molto bella di un altro discorso di De Gasperi di modo giovane quando si parla in Parlamento di quella che fu chiamata Dio solo sa se la storia ci provo
Ma posso dire rendere tranquilli nella valutazione del modo in cui quella legge fu chiamata la legge truffa
Moro apro virgolette affermava la necessità di assicurare una maggioranza effettiva ed efficiente nel Parlamento e nel Governo partendo dall'idea base di un sistema democratico che articolato in maggioranza e in minoranza
Anch'io sono disposto a riconoscere che la democrazia non è soltanto il regime della maggioranza ma è il regime del rapporto necessario della garanzia permanente desistenze funzionalità ciascuna nel proprio ambito di una maggioranza e di una minoranza
Bisogna nell'ambito nell'ambito di un reggimento democratico che la maggioranza possa orientare
Dirigere prendere iniziative decisioni
Orientare
Dirigere prendere iniziative e decisivo
E che la minoranza possa comporsi e sicurezza
Operare secondo la sua funzione di controllo proporre alternative per mettere eventuali mutamenti nell'orientamento del Paese sono parole che mi sentirei di sottoscrivere integralmente oggi
E considero
La democrazia italiana immersa esattamente nello stesso bagno di problemi di contraddizioni ed i difetti che allora venivano lucidamente avvertite
Solo che per via istituzionale per le ragioni storiche che sappiamo
Non si riuscì a raggiungere quella idea di una democrazia fatta di una maggioranza e di una minoranza
E il nostro debito pubblico sa che cosa questo significato
Non abbiamo avuto in questo Paese una maggioranza e una minoranza abbiamo avuto dei Governi e delle opposizioni che non necessariamente corrispondono alla stessa idea di fondo che Moro voleva qui indicati
E Moro allora credo
Decise politicamente di aprire una terza fase
Decise cioè che si dovesse attraverso lo strumento che la politica soggettivamente introdurre quell'elemento di virtù che istituzionalmente non si era riusciti a introdurre
Di qui l'idea
Di spostare il proprio mondo verso un rapporto di collaborazione con il Partito Comunista nelle forme che Alfredo leopoldo hanno ricordato qui si apre
Un tema sul quale gli storici stanno ancora discutendo vale per Moro e vale per Berlinguer
Pensavano Moro e Berlinguer che questo fosse l'approdo conclusivo
E cioè che la collaborazione tra
Le grandi forze di ispirazione popolare
Forse il punto di approdo terminale di questa terza fase o ritenevano Moro e Berlinguer
Che questo fosse un passaggio necessario per costruire le condizioni di riconoscimento di legittimità necessarie in quel tempo di conflitto
Politico ideologico così aspro per poi potere costruire quella maggioranza è quella minoranza che il giovane Moro indicavano come dice indicava come necessari per il Paese
Non abbiamo la possibilità per le ragioni dolorose che la storia ha prodotto di avere
Le risposte le possiamo trovare nelle parole
E per chi le cerca di storici cercano anche ciò che sperano di trovare
E trovano ciò che
Poco confermare la tesi nella quale sperano io non sono uno storico ma
Da appassionato di politica ho cercato nelle parole di Moro e di Berlinguer e ciò che mi sembrava
Fosse giusto
Loro indicasse vi ho trovato
Ci sono parole di Moro e di Berlinguer se volete più in modo che Berlinguer
Che indicano quest'idea
Di un passaggio come fase di transizione ma anche spiegabile perché più in modo che in Delaware perché le posizioni erano diverse
L'onere una forza di governo e l'altra è una forza di opposizione luna si sentiva pienamente inserita dentro uno spirito del tempo ci dentale l'altra sentiva di doverla conquistare quindi è chiaro
Che per
Diciamo la seconda forza l'approdo fosse più importante del suo passaggio di porto di smista
E tuttavia questo è
In fondo ancora il problema del nostro Paese cioè una democrazia compiuta
Una democrazia compiuta una democrazia che ha la capacità di condividere le regole del gioco e di rispettare l'hai che a mente l'esistenza di un confronto tra maggioranza e opposizione
è un maggioranza e minoranza per usare l'espressione di Moro che competano lealmente per il Governo del Paese
A me pare che
Noi ci troviamo oggi per questo dette fabula narrato
Nella condizione di dover fare politicamente ciò che non siamo riusciti a fare istituzionalmente
Ci abbiamo provato
Io considero il passaggio che ha preceduto questa crisi di Governo un passaggio di cui la storia italiana
Dovrà tornare a occuparsi
è stato un momento nel quale si è
Misurato
Ciò che
Ciò da cui siamo partiti in questa
Questa
Per parte mia in queste argomentazioni e cioè
La priorità degli interessi generali della della nazione
Sennori parlo del sistema politico italiano avessimo avuto quell'intelligenza quella lungimiranza quel pensiero lungo e quell'amore per la nazione
Che avevano coloro i quali hanno vissuto un'altra fase della storia italiana
Avremmo dovuto dar vita ad un Governo che in questo momento sarebbe operante mi dispiace che il presidente Marini non ci sia ma sarebbe stato il suo Governo
Che avrebbe fatto quelle riforme che avrebbero consentito all'Italia di raggiungere quell'obiettivo che il nostro Paese insegue da decine e decisi dia
Avere una compiuta democrazia dell'alternanza
Una democrazia funzionante
Una democrazia ritorno alle parole di Moro
In cui la maggioranza possa orientare dirigere prendere iniziative decisioni voi che avete vissuto in questa legislatura potete dire se è così e e così è stato
E ci possa essere una minoranza che possa operare ciò che in una democrazia è necessario cioè una funzione di controllo e la proposta di alternativa
Avremmo potuto fare se vi fosse stata la responsabilità politica istituzionale il senso della nazione necessari avremmo potuto fare oggi
Ciò di cui comunque domani avremo bisogno
E tanto ne abbiamo bisogno che coloro i quali si sono legati a questa prospettiva e hanno voluto precipitare il Paese verso elezioni come anticipato sapendo che esisteva una legge elettorale che essi stessi volevano cancellare oggi dicono
All'inizio della campagna elettorale
è assai probabile che ci sarà un pareggio che il Senato sarà ingovernabile come se fosse normale naturale questo
Noi l'avevamo detto prima e prima avevamo rivolto un appello a mettersi insieme
Torniamo al tema del quale parlavo prima per un tratto di strada al termine del quale separarsi
Sulla base di una di un riconoscimento reciproco dei ruoli e di responsabilità
Non è accaduto questo allora noi abbiamo
Fatto soggettivamente ciò che oggettivi ciò che istituzionalmente non ci veniva consentito di fare
All'una democrazia in cui ci fossero perché questa è una vera democrazia dell'alternanza in cui ci fossero coalizioni coese capaci di
Orientare prendere decisioni e dirigere e non
Ma ma
Costituiti da
Come sono oggi
Come sono oggi
Non per noi ma come sono oggi da altre parti schieramenti che nonostante lo scossone che abbiamo dato mantengono una eterogeneità su alcuni punti termini e su alcune questioni intollerabile io vorrei sapere
Come si potrà su un tema come la politica europea o la politica internazionale tenere insieme le posizioni della lega con le posizioni gli altri stanno nello stesso schieramento
Noi abbiamo deciso di fare unilateralmente ciò che avremmo voluto fosse una regola istituzionale
Un sistema di democrazia dell'alternanza nel quale esistessero maggioranze coese
Ispirate da una
Unità programmatica
In questo senso io torno a dire che
L'insegnamento di Aldo Moro e di grandissima utilità per questa
Doppia anzi tripla dimensione il senso della nazione la capacità di leggere la società e
La capacità di spostare in avanti proprio mondo anche quando il proprio mondo resiste
Può darsi che nel centrodestra
Una parte del centrodestra resi stessi all'idea di una collaborazione
Ma qui sta proprio la grandezza degli uomini politici saper dire ad un certo punto al proprio mondo c'è una novità
E questa novità e motivata da esigenze di carattere più generale
C'è un'ultima cosa che vorrei dire prima di
Di concludere che questa
C'è in modo
Ovviamente un grande amore per la politica
Torniamo ancora più indietro al mondo del mille novecentoquarantacinque al Moro di studio un e possiamo
Anche per avere la qualità della persona
Riflettere su queste parole il gioco instabile degli equilibri politici gli urti aperti oberati degli interessi compromessi inevitabili con la forza solo cose certo necessari
Ma che si arrestano dinanzi alla soglia inviolabile dello spirito umano il quale conosce gli eroismi gravità morale le creazioni fantastiche l'estasi religiose gli alimenti del pensiero
Bisogna che la politica si fermi in tempo per non guastare queste cose bisogna che essa riconoscendo volenterosa mente i suoi limiti lascia l'uomo il possesso esclusivo di questo suo mondo migliore intimo ed originale
E se è soltanto strumento di questa elevazione ed è nel suo essere subordinata è pronta a servire efficacemente la totalità complessa e misteriosa della vita la sua innegabile grandezza
Perché senza politica senza sana e libera politica libera politica manca l'uomo l'ambiente nel quale costruire il suo mondo manca la libertà necessaria per essere libero
Ma se la politica vuole essere tutta la vita se una sola e sia pure essenziale libertà lavora per esaurire le altre più vere sostanzialmente costruttive l'uomo è finito
E la vita perde la sua chiarezza e ricchezza sono parole scritte nel mille novecentoquarantacinque non a bisogni sottolineare la genialità di chi le ha scritte
Voglio sottolineare il coraggio di chi in quel tempo sulla base
Della cultura la quale Alfredo
E poi da poco ha fatto riferimento sapeva fare incontrare
Qualcosa la cui vitalità non scorgiamo ancora oggi nella
Società italiana e cioè
Quella cultura di ispirazione cattolica cristiana
E anche però una coscienza assolutamente liberale
C'è una parola che
Userà Moro che il principio di non appagamento
L'esperienza cristiani sentita come principio di non a pagamento e di mutamento dell'esistente nel suo significato spirituale e nella sua struttura sociale e come forza di liberazione accanto ad altre
Diverse per una motivazione sono modi di essere dobbiamo considerare la nostra accanto ad altro
Non sopra altre accanto ad altri
Alla quale rispetto e fiducia nell'uomo tolgono la tentazione di ricorso traumatico divisorio alla violenza ed attribuiscono invece un compito devolute
Non è che per essere realizzata attraverso i canali il sistema democratico non è però meno incisive radicale sono parole queste ultime pronunciate cinque anni prima
Di essere ucciso
La mia ultima considerazione è questa
Nella storia
Quelli che hanno pagato con la loro vita per le loro idee politiche sono per lo più coloro i quali scegliere do la via del riformismo hanno mutato il corso delle cose
Potrei fare un elenco molto lungo
Prendo
Il sacra Bibbia
O la palme
Aldo Moro
Kennedy e potrei continuare sono coloro i quali da riformisti cambiava nel corso delle cose non annunciavano un cambiamento ma cambiamo nel corso delle cose
Allora c'è una bellissima frase di Paul Valéry che può valere credo per noi come esito di questa riflessione su Aldo Moro e sul senso della del suo coraggio politico e oggi possiamo dire del suo coraggio riformista
Possiamo portarla con noi per il viaggio che ci attende
La vera tradizione nelle grandi cose sia Paul Valéry non enti di fare ciò che gli altri hanno fatto ma di ritrovare lo spirito che ha fatto queste grandi cose uno spirito che farebbe cose diverse in tempi diversi grazie