Cerimonia laica in occasione delle esequie di Bruno Trentin

Prego
Comma
O
Assai
No
Ha
Serio
Cercherò di
No
Pongo
Io darei per cercare
Grazie
Utile
Nonostante questo
Ma
Nazionali
D'onore
Quelle
Signor ministro
Grazie
Ma
E
Anch'
C'è
Campi
Cityper Rosario
Basta
Capaci di fare solo
Senza sale
Grazie grazie
Insomma
Se il CIPE
Dodici
Certo
Sì
Questo qua
Fontanieri compagni
Viano vorrei salutare il compagno dura una trentina è il primo a intervenire e Giorgio Luforan
Ogni grande storia ha il suo mito
Quella del sindacato si riconosce nel mito del movimento operaio
La vita di Bruno Trentin si è svolta in un tempo nel quale quel mito era ancora storia viva di un conflitto che coinvolgeva l'intera società costituendo nel tema dominante
A quel tempo e a quel mito appartiene alla figura di Bruno Trentin ed è naturale che si pensi a Luino come ha un grande capo del movimento operaio
Bruno era anzitutto una persona affascinante
Direbbe Manzoni che uno il carisma non se lo può dare
Lui lo aveva naturalmente
Chi ha avuto la fortuna e l'onore di conoscerlo personalmente come amico eccome e anche di lavorare al suo fianco sia pure solo per una parte della nostra vita
Sa che cosa vuol dire quello che di Fini lei il pudore della ragione
Non c'era mai nel suo discorso una parola di troppo
Ciò induceva anche l'interlocutore a sorvegliare sì veri corrispondere a quella esigenza di asciutta comunicazione
Ma c'era anche in quel discorso la presenza di una profonda simpatia umana
Anche l'indignazione fa parte di quell'autentica simpatia indignazione contro una ingiustizia e la stupidità i due grandi peccati contro l'umanità
Ed anche l'ironia che protegge da ogni tentazione alla pompa utilità
Ciò che colpiva in Bruno Trentin era la sua capacità di stare ben dentro l'attualità politica senza mai cadere nella tentazione delle mode tanto meno del pettegolezzo politico che lo annoiava profondamente
Insomma la capacità di vivere il presente come storia
Questo gli permetteva di cogliere nel discorso politico l'essenziale di evitare come la peste il ricorso a quelle formule stereotipate che sono tanto simili ai messaggi pubblicitari
Per questa scrematura dell'inessenziale perché questa scrematura degli essenziale sia possibile e necessario immergersi nelle correnti pesanti che attraversano la nostra storia
Come per esempio la storia e il destino della sinistra come per esempio la grande impresa europea due temi cui la vita politica di Bruno Trentin è stata specie nell'ultima parte della sua vita inestricabile mente legata
Era aggravamenti amareggiato delle innegabili vicende della sinistra rifiutata sia lo sterile conservatorismo delle immagino ormai diroccate dalle nuove condizioni dell'economia e della società
Sia la resa sotto le mentite spoglie di un neo riformismo del liquidatore al conformismo del pensiero dominante
Non parlo poi delle manifestazioni folcloristiche presa secondo rivoluzionarie come quelle un po'ridicole che ci giungono da un Cernuschi lobbismo transalpino
Era attento gramsciana mente a tutto ciò che sta cambiando la scena del mondo a cominciare dall'emergenza dei limiti ecologici dell'assurdità della crescita esponenziale tema che affronto in libero scritto con Carla Ravaioli
Si riconosceva nel tentativo di fondare un nuovo riformismo radicale e si identificava anche in polemica col suo partito con quel grande personaggio misconosciuto della sinistra che risponde al nome di Riccardo Lombardi
Inoltre aveva identificato nell'Europa quel vasto scenario
Nel quale valori e traguardi propri della sinistra irrealizzabili entro le strettoie dello Stato nazionale avrebbero potuto dispiegarsi in una grande strategia riformista
Ricordo il rigore con il quale nel Parlamento europeo in piena consonanza con Giorgio Napolitano
Denuncio la grande occasione perduta di un rilancio politico del riformismo europeo quando dodici Paesi su quindici erano governati da partiti di sinistra e di centrosinistra
Bruno Trentin sollevo anche la questione morale non certo come altri come espediente tattico ma come ritorno della politica alla coerenza con i suoi principi e con la sua missione
Egli incerto non aveva bisogno di pezze d'appoggio
Tutta la sua vita è stata una testimonianza la vita di un grande campo del movimento operaio le bandiere di quel grande movimento storico gli si inchinano idealmente nell'estremo saluto
Allora
Interverrà Pier Paolo Baretta
Appartengo ad una generazione fortunata
Che si è formata al calore di grandi valori e di smisurate prospettive
In un'epoca quella a cavallo tra la fine degli anni sessanta e buona parte del decennio settanta di forti tensioni ideali di passioni etiche coinvolgenti sincera esplicita generosa
Un'epoca che attraversata da esasperate laceranti contraddizioni culturali politiche sociali ha finito per far sì che le diverse spesso opposte opinioni volgesse ero più allo scontro che all'incontro
Ma
Ad onor del vero
E di memoria di Bono trentini se penso al sindacato il conflitto aspro e diretto era quasi sempre occasione di conoscenza reciproca di scambio di ricerca
E spesso più spesso di quanto oggi si possa immaginare motivo di amicizia tra persone diverse per cultura scelte di vita privata credo religioso
Questo sodalizio è stato possibile
Perché a dividerci erano le opinioni le idee ma non la fede nei comuni ideali di giustizia di libertà di uguaglianza nell'importanza dei compiti del ruolo del sindacato
Una fede esplicitamente ancorata ad una concezione forte della responsabilità
In Trentino in particolare era ed è sempre stata lampante la correlazione tra diritti e doveri troppo orto unità e solidarietà tra piacere di impegno tra militanza e professione
In questo tratto distintivo di una formazione pluralista e liberale
La classe operaia puro collocata al centro della riflessione teorica della rappresentanza non offuscata non sostituiva non annullato allo Stato il Paese la comunità
Quella fortunata generazione avuto i suoi maestri i buoni maestri e Bruno è stato uno di loro
Quando nelle riunioni degli organismi unitari nel fervore della dialettica Bruno alzava la mano anzi di stendeva dritto il braccio levato per chiedere la parola la sala zittiti va e si formava una tesa di ascoltare
Accompagnata dalla sensazione precisa che dopo ci sarebbe stato ben poco da replicare
Roma occulta causa finita ripeteva ironicamente un autorevole collega della FIOM
Che poi si ostinava talvolta replicare ulteriormente ma ben cosciente che il suo era più un ostinato esercizio di democrazia formale
Che una reale possibilità di modificare il corso è l'esito di una riunione inesorabilmente segnato dal taglio che Bruno Trentin vi aveva impresso con il suo intervento
Appassionato quanto approfondito l'argomentare di trentini non distingueva se il tema in discussione era di primaria importanza o in apparenza secondaria
Ogni discussione meritava un ragionamento una correlazione un contesto
E se non lo meritava trentini non interveniva
Ma questo non è il comportamento di un'epoca bensì quello di una vita e uno dei molti insegnamenti che ci ha lasciato
La superficialità l'approssimazione il lassismo sono atteggiamenti ed errori che il dirigente non si può permettere
Lo studio la formazione la struttura logica del pensiero la precisione del linguaggio sono un dovere per il sindacalista e costruito annuiscono il monito di il compito che gli lascio a ciascuno di noi
Ogni comportamento alla sua simbologia
Quella del Trentino si Luck sindacalista non era a mio avviso la famosa pipa né il moschettone alla corda con il quale siamo saliti sul paterno o sulle tre cime di rapa arredo durante le pause dei corsi di formazione di misurino
Ma era la borsa
La borsa di Bruno Trentin come quella di Mary Poppins conteneva di tutto libri giornali documenti oggetti
Ogni tanto affondava le mani e ne usciva un parà lume con il quale metteva un po'di luce in un angolo scuro della vita sindacale o un regolo con il quale ordinava i passaggi delicati di una decisione da prendere
Più spesso ne usciva un telaio sul cui ordito Bruno te se va pazientemente la trama di una vicenda e di una storia
Fu così nella mancata convocazione del congresso di scioglimento della FIOM che delusione ne avremo noi
Giovani militanti della FIMMG che appoggiavamo Carniti e speravamo in Trentino capimmo poi e queste uno degli insegnamenti che Bruno ci lascia uno dei più importanti
Che la storia e la politica non sono solo il risultato della volontà individuale del demiurgo ma soprattutto il fluire di processi profondi talvolta carsici più raramente impetuosi
Un insieme di storie dinamiche collettive che interagiscono tra loro e segnano il corso degli eventi ed essi non si prescinde
Fu così negli anni dolorosi del terrorismo
In quelli contraddittori degli anni ottanta quando ci dividemmo sulla scala mobile Maggi estimo insieme una delle più imponenti ristrutturazioni industriali della storia italiana affermando una visione riformista
Fu così negli anni novanta con la sofferta ma tuttora di esempio per noi i protagonisti di oggi vicenda degli accordi del novantadue del luglio del novantatré
Non fu così e restano da capirne le ragioni la rinuncia a dar vita in quel periodo ad una nuova stagione di unità sindacale probabilmente possibile
Forse la politica interna pur massacrata da Tangentopoli Eddie più peso nel condizionare i processi che non la licenza liberatoria del muro di Berlino
In questo collocarsi alla ricerca di un punto di sintesi nel costante equilibrio tra l'evolversi naturale dei processi strutturali e la ora evoluzione si sarebbe detto una volta nel rapporto tra le avanguardie il popolo si riassume lo straordinario contributo di buono trentini
Alla storia del sindacalismo italiano del movimento operaio in generale
In questo approccio sistematico vi era un'evidente anzi è verso il nuovo temperata dallo scetticismo della ragione TERNA mai offuscato il suo ottimismo dalla volontà
La novità l'innovazione non fanno paura perché sono parte del presente costruzione del futuro ma non bisogna farsi guidare
Bisogna cui darle mettersi alla guida di quei processi condurli verso un'esplicita visione etica e culturale della società
Il rapporto fertile tra Bono trentina il mondo cattolico soprattutto con il sindacalismo Dioli di matrice cattolica va compreso in questo snodo della sua personalità
La ricerca del dialogo riconoscimento dell'altro come persona la coscienza che esiste un bene comune che al centro il lavoratore l'emarginato l'ultimo ma non si esaurisce nella rappresentanza parziale di interessi
Tutti questi elementi sono stati motivo negli anni di confronti liberi ed onesti di differenze esplicite senza pentimenti ma soprattutto della costruzione di un impianto culturale comune che può e deve prostituire importato
Di una nuova stagione di rilancio del sindacato italiano
Se ne sente il bisogno e a questo rilancio dobbiamo dedicare tutte le nostre energie sarà il nostro modo di onorare i molti militanti e dirigenti
Oscuri o celebri come Bruno che ci hanno permesso con le loro idee e le battaglie civile
Di crescere in un Paese libero e democratico e di partecipare Lamedica averne la meravigliosa vicenda collettiva che è il sindacato
Ha detto il profeta Ezechiele se un uomo di fra secondo il diritto la giustizia questi è un giusto e liberati vera vita conoscere Bruno trentini è stato un privilegio ricordarlo oggi un onore
Walter Veltroni
Era un intellettuale e un dirigente operaio era un difensore dei diritti dei lavoratori è un grande innovatore
Era un uomo di sinistra appassionatamente di sinistra sapeva far prevalere gli interessi generali su quelli di parte
E queste diverse dimensioni che sta alla grandezza e la bellezza della vita di Bruno Trentin
Non era frequente che Bruno si dilunga se a parlare molto di sé
C'è chi ha detto che preferiva il silenzio le parole
E forse in qualche modo era così
Anche se il lavoro che faceva la vita che aveva scelto non consentivano certo di scegliere l'uno ed escludere le altre
Stamattina ho visto per le vie di Roma manifesti con cui la CGIL lo saluta
Vengono ricordate alcune sue parole pronunciate una decina di anni fa
Facevano parte di una più ampia presentazione disse fatta di fronte ad alcuni studenti un incontro che doveva servire a discutere di lavoro e di sindacato di storia e di futuro
Mi chiamo Bruno Trentin ho settantuno anni ho passato tutta una vita nel lavoro sindacale
Probabilmente questa scelta va fatta perché ho scoperto nella classe lavoratrice quando ero molto giovane una straordinaria voglia di conoscenza e di libertà
Proprio in quei lavoratori che non avevano avuto la fortuna di un'educazione proprio lì ho trovato un bisogno straordinario molto più grande di quello di avere un alto salario quello di diventare persone libere di esprimersi liberamente attraverso il proprio lavoro
Di conoscere
Questa è stata la cosa che mi ha profondamente affascinato e che mi ha dato la voglia di mettermi proprio al servizio di questa casa
Ecco pensando a Bruno trentine ricordandolo oggi insieme a voi
è questa l'immagine che a me viene in mente
è stato sempre definito il più intellettuale dei Segretari del maggior sindacato italiano ed è vero che un uomo di grande cultura e di grande raffinatezza
Ma le sue non erano idee staccata dalla realtà erano idee pensieri che davano spessore ad una passione quella per la giustizia sociale per i diritti dei lavoratori per il loro desiderio di libertà di conoscenza ed emancipazione
E la sua cultura la profondità delle sue analisi della sua visione non era non è mica contrario di una caratteristica che non è di molti
Quella di saper fare scelte concrete di saper prendere decisioni coraggiose difficili nei momenti decisivi quando si tratta di evitare rischi enormi o di cogliere opportunità che forse non torneranno
Soprattutto
Quando rischio opportunità hanno a che fare con gli interessi generali con il bene del Paese
è possibile dimenticare il trentuno luglio del mille novecentonovantadue sul tavolo del Governo l'accordo che avrebbe messo definitivamente fine la scala mobile
Presidente del Consiglio Giuliano Amato che si rivolge ai sindacati dicendo ho firmate o mi dimetto
Trentin che firma e si dimette Luino
Era andato oltre il mandato che la CGIL che poi lo avrebbe convinto per acclamazione a restare al suo posto
Aveva deciso di fare così di firmare
E di assumersi la piena responsabilità di quella scelta nella convinzione che al di sopra di tutto ci fosse la salvezza dell'Italia che in quel momento rischiava il tracollo economico rischiava di precipitare nell'inferno dell'inflazione e della salute azione
Lo stesso coraggio la stessa visione complessiva trentino ebbe l'anno dopo sempre a luglio con l'accordo siglato con il Governo presieduto da Carlo Azeglio Ciampi
Una innovazione profonda che li disegnava la politica dei redditi che affermava il principio e la pratica della concertazione e che ha dato il via a una nuova stagione di relazioni industriali del nostro Paese
E che è stato alla base anche di risultati fondamentali raggiunti negli anni successivi
E vorrei ci si ricordasse di questo anche di questo quando si usano termini talmente critici destri distruttivi
Per parlare di chi come il Sindacato italiano in più di un'occasione ha saputo svolge un ruolo non limitato all'oggi e alla rappresentanza dei propri iscritti ma teso a garantire il futuro e l'interesse dell'Italia
Quell'accordo
è stato davvero la pietra angolare del risanamento come ha sottolineato l'altro ieri il Presidente Ciampi
Da parte dei protagonisti di quel complesso negoziato ci fu in un tempo difficile la capacità di cercare e accettare il compromesso ci furono assunzione di responsabilità il senso delle istituzioni
Oggi di fronte problemi non meno grandi chiarita la devo affrontare credo si debba riflettere tutti sulle parole con cui
Lo stesso Presidente Ciampi ha osservato che quello spirito si è perso
Perché c'è un'involuzione che ha colpito la classe politica italiana sono parole tra virgolette perché prevale il particolarismo la ricerca del successo fine a se stessi
C'è qualcosa di grande di profondo che il nostro Paese deve recuperare e deve far vivere
è il senso di una comune appartenenza e quel rispetto delle istituzioni al quale il Presidente Napolitano la cui
Commozione di fronte alla bara di Bruno credo tutti noi ricorderemo non smette mai deserta
E la dedizione all'interesse generale non ha quello di parte e l'attenzione per i problemi e per la vita vera delle persone dei lavoratori e in particolare per la parte più debole della nostra società per coloro che vivono nel disagio e per coloro che hanno più difficoltà
Bruno Trentin è stato uno dei protagonisti di una classe dirigente che nel suo senso più ampio sapeva stare così in questo modo complessivo dentro la vicenda nazionale lo ha sempre fatto in tutta la sua vita e lo ha fatto innanzitutto da sindacalista
Sì un anno dopo essere entrato nella CGIL Giuseppe Di Vittorio
Nel mille novecentoquarantanove l'Ufficio studi economici scelse il PC ed etici fu consigliere comunale proprio qui a Roma dal sessanta al sessantatré e poi anche deputato ma è stato il sindacato la casa di Bruno Trentin
Mi do la FIOM per lunghi anni quella fiamma la quale ha voluto persino dedicare un sentiero scoperto
Nella montagna che tanto gli piaceva fu con i metalmeccanici in una stagione dello turno caldo
Sapeva stare con loro in fabbriche nelle piazze sapeva al tempo stesso chiudere le trattative raggiunge gli accordi
Insieme a Pierre Carniti a Giorgio Benvenuto gli altri due segretari di federazione di quel tempo ha dato vita ad una stagione assolutamente originale
Senza mai attestarsi su pura logica difensive distinguendo scegliendo
Puntando nuovi diritti e migliori condizioni lavorative e non solo ad aumenti di salario aumenti che non dovevano essere uguali per tutti agli appiattimenti salariali riteneva anche se su questo non trovo talvolta sufficiente ascolto
Si dovesse preferire la valorizzazione tra qualificate la professionalità dell'impegno individuale
Ed è un ruolo di primo piano negli anni più bui quelli di piombo quando la CGIL di Luciano lama i sindacati confederali svolsero e anche questo non va mai dimenticato un ruolo decisivo nella difesa della democrazia e delle istituzioni dall'attacco portato avanti dal terrorismo
Tocco poi a Louhibi dare una CGIL che con lama aveva saputo compiere scelte innovatrici come la svolta dell'EUR e che si era poi divisa sul referendum sulla scala mobile e questo passaggio Trentin
Più che accettare posizioni difensive aveva concentrato la sua critica al famoso decreto di San Valentino sul vulnus che a suo avviso esso aveva comportato al corretto modo di intendere relazioni tra Governo e sindacati
Nei suoi sei anni di segreteria dall'ottantotto novantaquattro quando toccò a Sergio Cofferati prenderne il posto Bruno Trentin ha portato molto avanti il cammino di innovazione della CGIL
Gli accordi del novantadue del novantatré hanno rappresentato oltre che tappe fondamentali della vita del Paese una vera e propria svolta culturale
Lo stesso si può dire come ha sottolineato Guglielmo Epifani nel suo ricordo di venerdì scorso sull'Unità per la definitiva affermazione della CGIL come sindacato dei diritti
Diritti collettivi e individuali superando la sola appartenenza al lavoro e abbracciando il vasto campo dei diritti di cittadinanza
E qui io credo si possa ritrovare alcuni degli elementi fondamentali della sua formazione azionista e in particolare quel concetto di autonomia di partecipazione responsabile dei lavoratori e dei cittadini maturato nel tempo della giovinezza
Quello che lo portò giovanissimo scegliere resistenza prima in Francia e poi in Italia in Veneto guidando una brigata di giustizia e libertà
Quello di autonomia insieme a quello rinunciabile de L'Unità era un principio che per trentini rappresentava un valore fondamentale autonomia persegue
Per ogni singolo lavoratore per ogni individui per ogni individuo autonomia del sindacato autonomia della CGIL e qui va detto dell'apertura della lucidità e della sensibilità politica che gli permisero di comprendere nel tempo del crollo del muro di Berlino della fine delle tipologie
Del PC che portava a compimento la sua storia del PDS che nasceva che se il mondo cambiava molto si doveva cambiare e che tutto questa era non un obbligo ma un'opportunità
Come quella appunto di sciogliere formalmente il nome dell'autonomia e salvaguardando l'unità la componente comunista della CGIL o meglio di decretare definitivamente quello che definiva il suo auto dissolvimento
Del Bruno Trentin politico uomo di sinistra io ricordo più di tutto la totale indipendenza e autonomia di giudizio
Capitava quando si discuteva delle posizioni di questa o di quell'area del partito che si finisse dicendo e Trentin che ne pensa perché era impossibile assimilarlo a priori agli uni o agli altri inserirlo in una qualsiasi classificazione
E così è stato anzi forse ancora di più in tutti questi ultimi anni vissuti nel segno di riflessione aperta talvolta dolorosa della ricerca devono onta di capire i cambiamenti e di innovare
Fui io a chiedergli di togliere un po'di tempo allo studio e di tornare ad un impegno diretto accettando di candidarsi al Parlamento europeo così fece ancora una volta per spirito di servizio per senso di responsabilità
Quando eravamo a Strasburgo avvertivamo come non si trovasse ha fatto a suo agio
Una politica troppo spesso superficiale spettacolarizzata carica di contrasti e veleni
Così poco capaci di affrontare i problemi concreti la nostra società del mondo del lavoro delle persone in campo in carne ed ossa era su questo piano invece che trentino ostinatamente con la curiosità intellettuale la passione di sempre non smetteva di porsi
Davvero nel suo caso si può dire che avevo una visione coerente globale dei problemi del lavoro a livello mondiale una delle ragioni per le quali
Piero Fassino gli chiese di coordinare l'ufficio del Progetto
Il cuore della sua riflessione continuava ad essere come rinnovare e rinsaldare il rapporto tra sinistra lavoro e conoscenza
E la spinta più forte continuava ad essere quella dell'innovazione perché sentiva che la giustizia sociale la libertà individuale non potevano non possono più essere perseguite seguendo le mappe
Che c'erano un tempo
A quegli studenti di cui parlavamo all'inizio
Tetti spiegava che lavoro sta cambiando profondamente e che per potersi esprimere attraverso un lavoro corre sempre più conoscenza che per questo tutte le persone diventano individui con problemi diversi bisogni diversi capacità creative diverso
E che il problema dei sindacati di fronte a tutto questo approvi corrette non è e non può essere quello di resistere poi di perdere la partita ma piuttosto quello di governare il cambiamento nella direzione più utile per i lavoratori
Quello di ripensare se stesso di ripensare le forme di rappresentanza di dare voce a tutte le diverse figure che stanno in argento nella società e in particolare tra i giovani
Il suo la sua ossessione era come ridare sono parole di uno degli ultimi interventi libertà e dignità al giovane lavoratore precario che vede annullata la sua professionalità e il suo diritto all'iniziativa
Libertà e dignità al lavoratore alla lavoratrice che vedono allungarsi loro prospettive di esistenza
Nello stesso tempo accorciarsi il tempo di lavoro la vita in comunità il ridursi la possibilità di una vera inclusione nella società
Bruno Trentin è stato un innovatore permanente ha scritto Guglielmo ed ha perfettamente ragione
Nessun progresso ormai concepibile nessuna modernizzazione e ormai sostenibile l'ossessione del suo ultimo libro
Senza fare definitivamente giustizia di tutte le ideologie che pretendevano la libertà avvenisse dopo e senza assumere il primato della libertà attraverso la conoscenza
Oggi un giorno di tristezza e di nostalgie inevitabile sia così anche pensando a quell'incidente avvenuto tra le montagne che tanto amava esattamente un anno prima della sua morte
Pensando che proprio negli ultimi mesi dopo negli ultimi tempi dopo mesi travagliati di sofferenza la speranza stava piano piano tornando
Al tempo stesso ad alleviare il nostro cuore il pensiero che tante delle sue idee le porteremo con noi sarà un felice obbligo
Perché non faremo molta strada senza capire fino in fondo i cambiamenti su cui lui rifletteva e si interrogava
Quelli che investivano economia globale lavoro la produzione e la formazione il sapere
Di quella dignità e di quella libertà della persona umana che non sono mai state come oggi diceva la ragione fondamentale di una solidarietà tra diverso
Oggi dunque ci stringiamo Marcel
Alla compagna di un tempo lungo dalla sua vita ha una compagna
Di amore di vita di impegno intellettuale e civile I figli Giorgio e ad Antonella
A tutta la sua famiglia
Lo facciamo dicendo loro quello che già stanno che hanno avuto vicino una persona speciale
Di quelle che hanno la fortuna di restare per sempre perché per sempre ci sarà qualcuno che leggerà che penserà che studierà quello che ha fatto detto è scritto nella sua bella vita Bruno Trentin
Bruno Trentin è stata
Una figura fondamentale della nostra storia
Nostra della CGIL
Del sindacato tutto
Dei suoi metalmeccanici che diresse
Dal sessantadue al settantasette
Del suo partito
Della sinistra italiana
E della sinistra europea
Che ha accompagnato in tutte le sue trasformazione
Molti anche in questo modo questi giorni parlando di Bruno ne hanno tratteggiato l'originalità
Ed è vero
Dalla sua storia familiare
Nasce si può dire antifascista già appena nato
Dalla scelta col padre di tornare in clandestinità nella sua terra
La morte del padre
Quando aveva diciotto anni
La sua formazione politica azionista
Gli studi a Padova con Norberto Bobbio
Il suo carattere personale il suo rigoroso lutto
La sua lunga e continua coerenza il suo spirito di ricercatore di critico
La totale indipendenza e autonomia del suo giudizio
La lotta contro ogni semplificazione anche e spesso discutevamo di questo contro ogni definizione
Tutte le parole che terminavano in ismi
Creavano a Bruno e il suo pensiero una grave difficoltà
Ma è soprattutto Bruno è stato e forse anche per questo un grande innovatore
Ho provato in questi giorni a riflettere su cosa in una vicenda personale lunga quasi sessant'anni e tutta dedicate legata al sindacato e i problemi del mondo del lavoro
Prima l'Ufficio studi della CGIL di Di Vittorio nel quarantanove poi ne quindici anni di direzione alla FIOM all'SLM
Poi nella direzione della CGIL fino al mille novecentonovantaquattro e poi nelle sue ultime responsabilità politiche che cosa abbia costituito il punto di riferimento essenziale del suo lavoro
Cosa legava ad esempio il contributo che diede nei primi anni cinquanta all'elaborazione del piano del lavoro
E i suoi studi attorno al rapporto tra le trasformazioni industriali produttive i profitti le rendite i salari nel corso degli anni Sessanta
Con la straordinaria stagione dell'esperienza unitaria dei consigli i delegati l'intervento sull'organizzazione del lavoro nelle fabbriche l'intervento sugli orari ritmi la salute la sicurezza
O sui diritti che chiamava di potere e di libertà il diritto di Assemblea il diritto allo studio le centocinquanta ore il diritto all'indagine sulle condizioni igieniche e sanitari e dei lavoratori
Il diritto all'informazione preventiva sulle strategie di impresa il piano di impresa
O ancora
Tutto questo cosa legava con la forza che mise per fare della CGIL
E te la sua sinistra
Una grande centralità
Sul tema della formazione dei saperi delle competenze della ricerca sia nella miglioramento delle condizioni dei lavoratori sia in quello delle Impresit della società del Paese come leva di libertà
Una sfida che seppe tra i primi lanciare anche non compreso all'inizio anche tra di noi
Sulla necessità di passare da un'idea di welfare risarcitorio e quindi puramente redistributivo a un Welfare soggetto attivo ed inclusivo di cittadinanza
Che appunto perché tale non poteva che essere nuove opportunità di uguaglianza né i diritti delle persone
è il lavoro
Quello che lega tutto questo inteso per Bruno come fattore di identità di relazione di possibilità e necessità di cambiamento
Il lavoro come percorso di conoscenza ed emancipazione
Quello
Che trasformava come scrisse gli sfruttati in produttori
Cioè quello che supera
Ogni come la chiamava Gramsci idea di rivoluzione passiva
Il lavoro che sa darsi una proiezione autonoma del senso disse mai corporativo mai chiuso
Nella sua idea questa egemonia del lavoro era fatta di lotta alle gerarchie predeterminate era fatta di libertà era fatta di responsabilità
E questo aiuta a spiegare tante altre scelte che furono per trentine per la CGIL fondamentali
La lotta i privilegi
Alle disuguaglianze ingiuste agli automatismi di carriera il no agli appiattimenti retributivi il sia al salario di qualifica
Il no a scaricare sui giovani le condizioni che invece si assicuravano ai lavoratori più anziani il nostre remissivo che avanzo
Spesso anche con una durezza forte I doppi regimi contrattuali nei luoghi di lavoro
Così come la Difesa forte degli spazi e degli ambiti della contrattazione soprattutto quella di secondo livello
Sono stati ricordati in questi giorni dai diversi protagonisti del tempo la vicenda del novantadue
Io voglio dire a ricordare che la vera difficoltà anche personale che ebbe Bruno sul punto di merito di quell'accordo
Fu di aver fermato un accordo che sanciva il congelamento della contrattazione di secondo livello
Gli unici dichiarò disponibile a rimandare negli affetti retributivi nel tempo ma il congelamento di uno spazio di contrattazione fu per lui il punto più delicato e indigesto di quell'accordo
E questa idea del lavoro
Che non si chiude che è generale che confederale che apre la strada all'idea del welfare di cittadinanza e consente al sindacato confederale italiano e alla CGIL
Di non restare prigioniera di uno schema più chiuso e più angusto
Sempre questo poi costituisce per Bruno la base per superare correttamente ogni idea di contrapposizione tra la sfera giudice sociale dell'azione del sindacato e quella politica
Nei cinghia di trasmissione e neanche il modello dell'esperienza socialdemocratica
Se il presupposto e l'autonomia questa non può essere agitato come indifferenza come autor Kia con me autosufficienza
Nasce da qui
Da questo pensiero l'altro grande contributo di innovazione di Bruno
Il sindacato dei diritti il sindacato di programma
Il superamento delle correnti di origine partitica il fondamento che si deve nel rapporto tra il programma fondamentale della CGIL delle scelte di adesione
Una svolta storica quella sancita dal Congresso del novantuno quella che porta dritti fino alla CGIL di oggi alla sua identità e alla sua autonomia
Tutto questo è facile da dire
Ma tutto questo ebbe dei prezzi comportò delle battaglie pesanti fatte esplicitamente come era nel suo stile e spesso
Maturate in solitudine battaglie spesso lo dico anche per me capite integralmente soltanto molto tempo dopo
Naturalmente proprio in ragione di questa forza Bruno visse anche delle pagine a mare
Seguirà vicenda della FIAT è quella del mille novecentottanta dalla Confederazione
Cola partecipava che la partecipazione che i derivava dalla sua storia da quello che aveva fatto né metalmeccanici e dalla difficoltà della situazione che si trova a fronteggiare
E fu difficile in modo particolare il mille novecentonovantadue
Le ricordo insieme con gli altri con Sergio col gruppo dirigente del tempo vedo Alfiero
Quel periodo
Le dimissioni
Le contestazioni
La vicenda al comizio di Firenze
Per il suo orgoglio fu un peso molto pesanti
Che lo ferì
Poi
Il novantatré anche per questo rappresentò la sua rivincita
Era fiero di quell'accordo
Era la prima volta lo ripeteva tutti anche chi era critico
Che per la prima volta in Italia si stabilivano regole uniche per dare respiro e prospettiva alla contrattazione collettiva
Un modello che ha funzionato e che proprio in ragione di questo la CGIL non accetterà che venga stravolto
Bruno Trentin non avuto né ricercato correnti
è sempre stata anche in questa
Una persona libera
Ma
Cui forse ha ragione di questo molti dirigenti molti giovani quadri
Si sono sentiti legati perché si riconoscevano nel suo rigore i anche nel suo modo di non nascondere i dubbi
Si deve a luglio la comprensione anticipata dei problemi che una società multietnica dei multiculturale avrebbe avuto
E anche per il sindacato quando ad esempio propose tra
La sorpresa generale sempre credo al congresso di Rimini di togliere quell'ai
Al termine CGIL appunto perché
Come dice il primo articolo del nostro Statuto la CGIL è un sindacato autenticamente Gloria etnico il pluri culturale
Ida lui si deve su un altro piano
Lavori zero la valorizzazione delle donne
Nella direzione della CGIL
A un certo punto si inventò
Non potendo più eleggere compagne nel Comitato direttivo
Dico portarne tante nel Comitato esecutivo che non era di nomina congressuale e si deve all'Hui se per la prima volta entrarono nella segreteria confederale tra i compagni
Se oggi la CGIL spesso con qualche orgoglio
Dice di avere una segreteria fatta a metà
Di uomini e a metà di donne lo si deve anche
Al suo lavoro a questa scelta che anche all'inizio non fu pienamente compresa dal complesso dell'organizzazione
Io lui si deve
Una forte espropri in Cerizza azione del nostro dibattito
Il suo orizzonte internazionale
Facilitato dalla sua formazione dei suoi rapporti
Prima per tutti il rapporto con Jacques Delors nel quale incontrava quell'umanesimo di origine cristiana
Che lo portava a dare peso e valore all'irricevibilità della libertà i dalla responsabilità dei persone
A lui si deve un lavoro profondo
Nella cessa nella CISL internazionale e lo stabilimento di quei rapporti con due sindacati che sono stati per decenni fratelli dell'azione della CGIL
La quota brasiliana e il sindacato del Sudafrica liberato da Nelson Mandela
Halloween per ultimo il suo lavoro appassionato anche da parlamentare europeo perché loro OPA uscisse dalla sua situazione informe e si dotasse di una Costituzione io un Progetto di una
Identità
Bruno è stato per tutto questo l'uomo del programma
L'uomo del Progetto
Ho trovato questa mattina sfogliando un vecchio numero dei Quaderni di rassegna sindacale pensate del mille novecentosettantasette una sua critica all'azione al programma dei cento giorni del governo del tempo
Per lui cento giorni non rappresentavano nulla perché quello che contava era il senso di marcia con cui lentamente mattone dove mattoni costruiti l'attuazione del suo programma
Il progetto per lui era un senso di responsabilità e di riforma
I produttori che diventavano attraverso l'attuazione del Progetto dei costruttori
Certe
Se si pensa oggi
A una parte delle vicende politiche sociali di queste ore
Dove tutto si gioca non sui cento giorni sul minuto sulla dichiarazione
Sulle battute di un che non hanno nessun respiro
Oppure anche su una volgarità
Come quella cui abbiamo assistito in queste ore alla quale giustamente il Presidente Giorgio Napolitano ha risposto
è chiaro
Quale distanza ci sia tra questo rigore
In questa situazione Bruno per questo non l'opposto di tutto questo
Ma anche in ragione di quello che pensiamo noi non ci rassegniamo a pensare che lo fosse
Perché un uomo di un altro tempo perché non pensiamo tenacemente che quello che viene presentato come il tempo di oggi possa essere questo tempo
Un tempo in cui
Non ci possono essere più presenti positivo
Ma anche qui ci aiuta a Bruno
La sua tenacia il non rassegnarsi il non disperdere la fiducia nel futuro che gli veniva dalla lezione di Norberto Bobbio e da quello che è stato il suo vero maestro sindacale
Giuseppe Di Vittorio
Ringrazio
A nome della CGIL
La presenza dei tante compagne e compagni personalità
Che in questi giorni così caldi hanno voluto partecipare al dolore di tutti consentitemi in modo particolare
I giovani delegate e per primi tra tutti i suoi giovani delegati metalmeccanici
Ringrazio
Ringrazio gli amici
Ringrazio
I compagni ringrazio gli amici e compagni della CISL della UIL
Le controparti che hanno voluto assicurare il senso di rispetto che avevano perso Bruno
Penso a persone come Innocenzo Cipolletta Carlo Callieri Abete
E cioè tutti coloro Merloni che ebbero a fare con lui da responsabilità di Confindustria
Io ricordo e ringrazio le parole che il Presidente Ciampi Presidente Consiglio hanno voluto dedicare a Bruno Trentin la presenza delle parole che i due Presidenti di Camera e di Senato
Fausto Bertinotti e Franco Marini hanno voluto assicurare anche con la loro presenza
Presenza
Che i figli anche essa non solo di un dovere istituzionale lo so
Ma anche
Del fatto che hanno passato una parte della loro vita precedente vicini e lavorando con Bruno Trentin
Ringrazio naturalmente l'affetto con cui Giorgio Napolitano ha voluto portarci nella giornata dell'altro giorno le parole che ha detto
La sua attenzione
Ringrazio il Presidente del Consiglio Romano Prodi per la sua presenza qui oggi ringrazio tutti i ministri
Questi sono presentati
Ringrazio le delegazioni di partito e prima tra tutti ovviamente il Presidente D'Alema del segretario Piero Fassino
Alla famiglia
Amari
Ai due figli e nipoti al fratello la sorella tutti insomma
Voglio dire soltanto una cosa
Noi
Siamo stati onorati
Che Bruno
Abbia scelto questa parte che la nostra e che sia voluto restare fino in fondo coerente con questa scelta che aveva fatto sessanta anni fa
E credo a ragione di questo mari
C'è anche in un giorno così dolorosi
Si possa portare dentro un grande motivato ed infinito orgoglio per quello che è stato e per quello
Che ci ha dato
Anche per questo
Come dice il nostro manifesto
Assieme diciamo
Grazie Bruno
Bruno
Aveva espresso un
Un bel desiderio
Che questo giorno si chiudesse
Con la voce di Giovanna Marini
Niente
E con alcune canzoni
E capiremo insieme
Il perché abbia voluto con estro anche di questo ovviamente Bruno ti ringraziamo
Nota
Un po'
Quando a Magris
Mi ha telefonato dicendo Bruno
Avrebbe molto piacere di sentire anche toccanti
Queste tre canzoni e mi ha detto le canzoni
Nel tondo esse Linux
Che è una vecchissima canzone pensata della comune
La comune di Parigi mandava comune erano tutti tristi e le cose andavano male
Essendo cantavano questa tanto provvedervi insonorizzate per riprendere fiato ma organizzando
Qui sono varcando
Nuti le Stanga spiegare cosa significa sino al massimo e l'ultima Bella Ciao insomma tre pilastri non è
Pronunciate dall'uomo
Convenzioni se assegna
Biennale amano
Ex novo soffre
La da
Ragionano gli attuali
Dell'esame leso lei io
Con Musotto erano
Vada a suo avviso rifiuterà viene allora me lo
Non so se sottomesso esiste possibile esami per bresciani analizzammo
Pienamente Ledda
Torno a chiedere graduale
C'era il
Beretta sono su offrire amici
No risorse rotonda inglese
Lusore esosi da
Il cinema avrebbero ricevuto no nel servilismo forse
Noi la ricercando
Piena Palermo fra
Dan Aykroyd Genova metano offerto
Adesso all'esame Murdoch luglio
Giudice donne superiori spinello nessuna
Scelga prego
Uno
Di destinare
Da
Di
Allora
Se
Male
Sulla a
Veleni di
Da
Mi mi ha da tubi quindi una
Qui la vere e
Di ma
Ma
A media mobili qui una a
Andando
Ma
Clara
Impone devo dire
Non
Hanno veri
Ma
Ma Aubry Norvegia da Audrey a quest'ultima serenamente anche voi mi fa molto piacere riesce a
Di mese
Era quindi
Ma
Dubbi e io mi qui
Del dolore della sarà
Io faccio sempre precedere il Pennazzato da due strofe del Bella ciao mondine perché Nestlé nata lì mondo del lavoro
Poiché
Rinviene e da lì che è partita
Derivanti
Nuance nata
C'è
C'è
C'era c'è una insomma prima
Ottenendo
Agevolati
Delle minoranze è riuscito
Stimato nei limiti di
Ringrazio
C'era c'è una insomma quindi
De
Stella LEA
La
Ma
Zero fra le leggi dovrebbero
Tutte pur
Nel mille cento euro va bene uno bellica
C'è
Facciano insomma
Prudente
No a voi ma il
E
Stamattina
Mangiato
Gli attuali o dopo
Giorni tenute
Ritardi
Già
Organizzati
Partigiana
La mia idea il ventitré
Orientamento dentro tutti i giorni
Dalla battigia hanno
Cioè il
Montagna la
Regolata
Maggioranza
Siamo
Chiedo italiana assolto
Dovuta troppo
Troverete
Dev'essere la facciamo
La Georgia
Serbe legge obiettivo e basta
Veneta dopo
Patrizia
Fontanazza
Presentazione
Tentativi ci hanno
La scoperta
Estensione vietati già proprio altri
Prego
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Qua
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No a
Ma
Qualche
No
Basta così
Grazie
Il tutto
Ricordo a
Gli ebrei cacciati
Concreta
A
Va comunque
Utile
Fra
Ma
Tutto insomma
Grazie consigliere
Ma
Signor ministro
Superflui
Grazie
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Grazie
Perché
Tra
Esperti
Partire
Per lo sport
Grazie
Capaci di trovare soluzioni
Senza sale
Grazie
Allorché
Perché
Tra
Ci pone di fronte
Dodici
Grazie
Quanto qua
Fontanini Fontanini
Viano darai saluto al compagno però una trentina il primo a intervenire e Giorgio Luforan
Ogni grande storia ha il suo mito
Quella del sindacato si riconosce nel mito del movimento operaio
La vita di Bruno Trentin si è svolta in un tempo nel quale quel mito era ancora storia viva di un conflitto che coinvolgeva l'intera società costituendo nel tema dominante
A quel tempo e a quel mito appartiene alla figura di Bruno Trentin ed è naturale che si pensi a Luino come ha un grande capo del movimento operaio
Bruno era anzitutto una persona affascinante
Direbbe Manzoni che uno il carisma non se lo può dare
Lui lo aveva naturalmente
Chi ha avuto la fortuna e l'onore di conoscerlo personalmente come amico eccome e anche di lavorare al suo fianco sia pure solo per una parte della nostra vita
Sa che cosa vuol dire quello che di Fini e lei il pudore della ragione
Non c'era mai nel suo discorso una parola di troppo
Ciò induceva anche l'interlocutore a sorvegliare sì nel corrispondere a quella esigenza di asciutta comunicazione
Ma c'era anche in quel discorso la presenza di una profonda simpatia umana
Anche l'indignazione fa parte di quell'autentica simpatia indignazione contro una ingiustizia e la stupidità i due grandi peccati contro l'umanità
Ed anche l'ironia che protegge da ogni tentazione alla composita
Ciò che colpiva in Bruno Trentin era la sua capacità di stare ben dentro all'attualità politica senza mai cadere nella tentazione delle mode tanto meno del pettegolezzo politico che lo annoiava profondamente
Insomma la capacità di vivere il presente come storia
Questo gli permetteva di cogliere nel discorso politico l'essenziale di evitare come la peste il ricorso a quelle formule stereotipate che sono tanto simili I messaggi pubblicitari
Per questa scrematura dell'inessenziale perché questa scrematura degli essenziale sia possibile e necessario immergersi nelle correnti pesanti che attraversano la nostra storia
Come per esempio la storia e il destino della sinistra come per esempio la grande impresa europea due temi cui la vita politica di Bruno Trentin è stata specie nell'ultima parte della sua vita inestricabile mente legata
Era aggravamenti amareggiato delle innegabili vicende della sinistra rifiutata sia allo sterile conservatorismo della immagino ormai diroccate dalle nuove condizioni dell'economia e della società
Sia la resa sotto le mentite spoglie di un neo riformismo dell'indicatore al conformismo del pensiero dominante
Non parlo poi delle manifestazioni folcloristiche così secondo rivoluzionarie come quelle un po'ridicole che ci giungono da un Cernuschi lobbismo transalpino
Era attento gramsciana mente a tutto ciò che sta cambiando la scena del mondo a cominciare dall'emergenza dei limiti ecologici dell'assurdità della crescita esponenziale tema che affronto in libero scritto con Carla Ravaioli
Si riconosceva nel tentativo di fondare un nuovo riformismo radicale e si identificava anche in polemica con il suo partito con quel grande personaggio misconosciuto della sinistra che risponde al nome di Riccardo Lombardi
Inoltre aveva identificato nell'Europa quel vasto scenario
Nel quale valori e traguardi propri della sinistra irrealizzabili entro le strettoie dello Stato nazionale avrebbero potuto dispiegarsi in una grande strategia riformista
Ricorda il rigore con il quale nel Parlamento europeo in piena consonanza con Giorgio Napolitano
Denuncio la grande occasione perduta di un rilancio politico del riformismo europeo quando dodici Paesi su quindici erano governati da partiti di sinistra e di centrosinistra
Bruno Trentin sollevo anche la questione morale non certo come altri come espediente tattico ma come ritorno della politica alla coerenza con i suoi principi e con la sua missione
è l'incerto non aveva bisogno di pezze d'appoggio
Tutta la sua vita è stata una testimonianza la vita di un grande capo del movimento operaio le bandiere di quel grande movimento storico gli si inchinano idealmente nell'estremo saluto
Allora
Interverrà Pier Paolo Baretta
Appartengo ad una generazione fortunata
Che si è formata al calore di grandi valori e di smisurate prospettive
In un'epoca quella a cavallo tra la fine degli anni sessanta e buona parte del decennio settanta di forti tensioni ideali di passioni etiche e coinvolgenti sincera esplicitare generosa
Un'epoca che attraversata da esasperate laceranti contraddizioni culturali politiche sociali ha finito per far sì che le diverse spesso opposte opinioni svolgessero più allo scontro che all'incontro
Ma
Ad onor del vero
Ed in memoria di Bono trentini se penso al sindacato il conflitto aspro e diretto era quasi sempre occasione di conoscenza reciproca di scambio di ricerca
E spesso più spesso di quanto oggi si possa immaginare motivo di amicizia tra persone diverse per cultura scelte di vita privata credo religioso
Questo sodalizio è stato possibile perché a dividerci erano le opinioni le idee ma non la fede nei comuni ideali di giustizia di libertà di uguaglianza
Nell'importanza dei compiti del ruolo del sindacato
Una fede esplicitamente ancorata ad una concezione forte della responsabilità
I trentini in particolare era ed è sempre stata lampante la correlazione tra diritti e doveri troppo orto unità e solidarietà tra piacere di impegno tra militanza e professione
In questo tratto distintivo di una formazione pluralista e liberale
La classe operaia pur collocata al centro della riflessione teorica della rappresentanza non offuscata non sostituiva non annullato allo Stato il Paese la comunità
Quella fortunata generazione avuto i suoi maestri i buoni maestri e Bruno è stato uno di loro
Quando nelle riunioni degli organismi unitari
Nel fervore della dialettica Bruno alzava la mano anzi di stendeva dritto il braccio levato per chiedere la parola la sala zitti IVA si formava una pretesa di ascoltare
Accompagnata dalla sensazione precisa che dopo ci sarebbe stato ben poco da replicare
Roma quota causa finita ripeteva ironicamente un autorevole collega della FIOM
Che poi si ostinava talvolta replicare ulteriormente
Ma ben cosciente che il suo era più un'ostinata esercizio di democrazia formale
Che una reale possibilità di modificare il corso dell'esito di una riunione inesorabilmente segnato dal taglio che Bruno Trentin vi aveva impresso con il suo intervento
Appassionato quanto approfondito l'argomentare di trentini non distingueva se il tema in discussione era di primaria importanza o in apparenza secondaria
Ogni discussione meritava un ragionamento una correlazione un contesto
E se non lo meritava trentini non interveniva
Ma questo non è il comportamento di un'epoca bensì quello di una vita e uno dei molti insegnamenti che ci ha lasciato
La superficialità l'approssimazione il lassismo sono atteggiamenti ed errori che il dirigente non si può permettere
Lo studio la formazione la struttura logica del pensiero la precisione del linguaggio solo un dovere per il sindacalista e costituiscono il monito di il compito che gli lascia ciascuno di noi
Ogni comportamento alla sua simbologia
Quella del Trentino si Luck sindacalista non era a mio avviso la famosa pipa né il moschettone alla corda con il quale siamo saliti sul paterno o sulle tre cime di Varedo durante le pause dei corsi di formazione di misurino
Ma era la borsa
La borsa di Bono trentini come quella di Mary Poppins conteneva di tutto libri giornali documenti oggetti
Ogni tanto affondava le mani e ne usciva un parà lume con il quale metteva un po'di luce in un angolo scuro della vita sindacale o un regolo con il quale ordinava i passaggi delicati di una decisione da prendere
Più spesso ne uscivo un telaio sul cui ordito Bruno te se va pazientemente la trama di una vicenda e di una storia
Fu così nella mancata convocazione del congresso di scioglimento della FIOM
Che delusione ne avremo noi giovani militanti della F.IN.CO che appoggiavamo Carniti e speravamo in Trentino capimmo poi e questo è uno degli insegnamenti che Bruno ci lascia uno dei più importanti
Che la storia e la politica non sono solo il risultato della volontà individuale del demiurgo ma soprattutto il fluire di processi profondi talvolta carsici più raramente impetuosi
Un insieme di storie dinamiche collettive che interagiscono tra loro e segnano il corso degli eventi ed essi non si prescinde
Fu così negli anni e dolorosi del terrorismo
In quelli contraddittori degli anni ottanta quando ci dividemmo sulla scala mobile Maggi estimo insieme una delle più imponenti ristrutturazioni industriali della storia italiana affermando una visione riformista
Fu così negli anni novanta con la sofferta ma tuttora di esempio per noi i protagonisti di oggi vicenda degli accordi del novantadue del luglio del novantatré
Non fu così restano da capirne le ragioni la rinuncia a dar vita in quel periodo ad una nuova stagione di unità sindacale probabilmente possibile
Forse la politica interna pur massacrata da Tangentopoli ebbi più peso nel condizionare i processi che non la vincente liberatoria del muro di Berlino
In questo collocarsi alla ricerca di un punto di sintesi nel costante equilibrio tra l'evolversi naturale dei processi strutturali e la loro evoluzione si sarebbe del una volta nel rapporto tra le avanguardie il popolo si riassume lo straordinario contributo di buono trentini alla storia del sindacalismo italiano del movimento operaio in generale
In questo approccio sistematico vi era un'emittente ansie verso il nuovo temperata dallo scetticismo della ragione
Che non ha mai offuscato il suo ottimismo dalla volontà la novità l'innovazione non fanno paura perché sono parte del presente costruzione del futuro ma non bisogna farsi guidare
Bisogna guidare l mettersi alla guida di quei processi condurli verso un'esplicita visione etica e culturale della società
Il rapporto fertile traggono trentini al mondo cattolico soprattutto con il sindacalismo Dioli di matrice cattolica va compreso in questo snodo della sua personalità
La ricerca del dialogo riconoscimento dell'altro come persona la coscienza che esiste un bene comune che al centro il lavoratore l'emarginato l'ultimo ma non si esaurisce nella rappresentanza parziale di interessi
Tutti questi elementi sono stati motivo negli anni di confronti liberi ed onesti di differenze esplicite senza pentimenti
Ma soprattutto della costruzione di un impianto culturale comune che può e deve costituire il portato
Di una nuova stagione di rilancio del sindacato italiano
Se ne sente il bisogno e a questo rilancio dobbiamo dedicare tutte le nostre energie sarà il nostro modo di onorare i molti militanti e dirigenti
Oscuri o celebri come Bruno che ci hanno permesso con le loro idee e le battaglie civile
Di crescere in un Paese libero e democratico e di partecipare Lamedica averne la meravigliosa vicenda collettiva che è il sindacato
Ha detto il profeta Ezechiele se un uomo di Brass secondo il diritto la giustizia questi è un giusto e liberati vera vita conoscere Bruno trentini è stato un privilegio ricordarlo oggi un onore
Walter Veltroni
Era un intellettuale e un dirigente operaio era un difensore dei diritti dei lavoratori è un grande innovatore
Era un uomo di sinistra appassionatamente di sinistra sapeva far prevalere gli interessi generali su quelli di parte
E queste diverse dimensioni che sta alla grandezza e la bellezza della vita di Bruno Trentin
Non era frequente che Bruno si dilunga se a parlare molto disse
C'è chi ha detto che preferiva il silenzio le parole e forse in qualche modo era così
Anche se il lavoro che faceva la vita che aveva scelto non consentivano certo di scegliere l'uno ed escludere le altre
Stamattina ho visto per le vie di Roma manifesti con cui la CGIL lo saluta
Vengono ricordate alcune sue parole pronunciate una decina di anni fa
Facevano parte di una più ampia presentazione di si è fatta di fronte ad alcuni studenti nell'incontro che doveva servire a discutere di lavoro e di sindacato di storia e di futuro
Mi chiamo Bruno Trentin ho settantuno anni ho passato tutta una vita di lavoro sindacale
Probabilmente questa scelta va fatta perché ho scoperto nella classe lavoratrice quando ero molto giovane una straordinaria voglia di conoscenza e di libertà
Proprio in quei lavoratori che non avevano avuto la fortuna di un'educazione proprio lì ho trovato un bisogno straordinario molto più grande di quello di avere un alto salario quello di diventare persone libere di esprimersi liberamente attraverso il proprio lavoro
Di conoscere
Questa è stata la cosa che mi ha profondamente affascinato e che mi ha dato la voglia di mettermi proprio al servizio di questa causa
Ecco pensando a Bruno trentine ricordandolo oggi insieme a voi
è questa l'immagine che a me viene in mente
è stato sempre definito il più intellettuale di segretari del maggior sindacato italiano ed è vero che un uomo di grande cultura e di grande raffinatezza
Ma le sue non erano idee staccata dalla realtà erano idee pensieri che davano spessore ad una passione quella per la giustizia sociale per i diritti dei lavoratori per il loro desiderio di libertà di conoscenza e di emancipazione
E la sua cultura la profondità delle sue analisi e della sua visione non era non è mica contrario di una caratteristica che non è di molti
Quella di saper fare scelte concrete di saper prendere decisioni coraggiose difficile nei momenti decisivi quando si tratta di evitare rischi enormi o di cogliere opportunità che forse non torneranno
Soprattutto
Quando rischio opportunità hanno a che fare con gli interessi generali con il bene del Paese
è possibile dimenticare il trentuno luglio del mille novecentonovantadue sul tavolo del Governo l'accordo che avrebbe messo definitivamente fine la scala mobile
Presidente del Consiglio Giuliano Amato che si rivolge ai sindacati dicendo ho firmate o mi dimetto
Trentin che firma mi si dimette lui
Era andato oltre il mandato che la CGIL che poi lo avrebbe convinto per acclamazione a restare al suo posto
Aveva deciso di fare così di firmare e di assumersi la piena responsabilità di quella scelta
Nella convinzione che al di sopra di tutto ci fosse la salvezza dell'Italia che in quel momento rischiava il tracollo economico rischiava di precipitare nell'inferno dell'inflazione e della salute azione
Lo stesso coraggio la stessa visione complessiva trentino ebbe l'anno dopo sempre a luglio con l'accordo siglato con il Governo presieduto da Carlo Azeglio Ciampi
Una innovazione profonda che li disegnava la politica dei redditi che affermava il principio e la pratica della concertazione e che ha dato il via a una nuova stagione di relazioni industriali del nostro Paese
Perché è stato alla base anche di risultati fondamentali raggiunti negli anni successivi
E vorrei ci si ricordasse di questo anche di questo quando si usano termini talmente critici destri distruttivi
Per parlare di chi come il Sindacato italiano in più di un'occasione ha saputo svolge un ruolo non limitato all'oggi e alla rappresentanza dei propri iscritti ma teso a garantire il futuro e l'interesse dell'Italia
Quell'accordo
è stato davvero la pietra angolare del risanamento come ha sottolineato l'altro ieri il Presidente Ciampi
Da parte dei protagonisti di quel complesso negoziato ci fu in un tempo difficile la capacità di cercare e accettare il compromesso ci furono assunzione di responsabilità il senso delle istituzioni
Oggi di fronte problemi non meno grandi che l'Italia deve affrontare credo si debba riflettere tutti sulle parole con cui lo stesso Presidente Ciampi ha osservato che quello spirito si è perso perché c'è un'involuzione che ha colpito la classe politica italiana sono parole tra virgolette perché prevale il particolarismo la ricerca del successo fine a se stessi
C'è qualcosa di grande di profondo che il nostro Paese deve recuperare e deve far vivere
è il senso di una comune appartenenza e quel rispetto delle istituzioni al quale il Presidente Napolitano la cui
Commozione di fronte alla bara di Bruno credo tutti noi ricorderemo non smette mai deserta
E la dedizione all'interesse generale non ha quello di parte e l'attenzione per i problemi e per la vita vera delle persone dei lavoratori e in particolare per la parte più debole della nostra società per coloro che vivono nel disagio e per coloro che hanno più difficoltà
Bruno Trentin è stato uno dei protagonisti di una classe dirigente che nel suo senso più ampio sapeva stare così in questo modo complessivo dentro la vicenda nazionale lo ha sempre fatto in tutta la sua vita lo ha fatto innanzitutto da sindacalista
Sì un anno dopo essere entrato nella CGIL Giuseppe Di Vittorio
Nel mille novecentoquarantanove l'Ufficio studi economici scelse il PC ed etici fu consigliere comunale proprio qui a Roma dal sessanta al sessantatré e poi anche deputato ma è stato il sindacato la casa di Bruno Trentin
Vi do la FIOM per lunghi anni quella fiamma la quale ha voluto persino dedicare un sentiero scoperta
Nella montagna che tanto gli piaceva fu con i metalmeccanici in una stagione dell'autunno caldo
Sapeva stare con loro in fabbriche nelle piazze sapeva al tempo stesso chiudere le trattative raggiunge gli accordi
Insieme a Pierre Carniti a Giorgio Benvenuto gli altri due segretari di federazione di quel tempo ha dato vita ad una stagione assolutamente originale
Senza mai attestarsi su pura logica difensive distinguendo scegliendo
Puntando a nuovi diritti e migliori condizioni lavorative e non solo ad aumenti di salario aumenti che non dovevano essere uguali per tutti agli appiattimenti salariali riteneva anche se su questo non trovo talvolta sufficiente ascolto
Si dovesse preferire la valorizzazione tra qualificate la professionalità
Dell'impegno individuale
Ed è un ruolo di primo piano negli anni più bui quelli di piombo quando la CGIL di Luciano lama i sindacati confederali svolsero e anche questo non va mai dimenticato un ruolo decisivo nella difesa della democrazia e delle istituzioni dall'attacco portato avanti dal terrorismo
Tocco poi a Louhibi dare una CGIL che con lama aveva saputo compiere scelte innovatrici come la svolta dell'euro e che si era poi divisa sul referendum sulla scala mobile e questo passaggio Trentin
Più che accettare posizioni difensive aveva concentrato la sua critica al famoso decreto di San Valentino sul vulnus che a suo avviso esso aveva comportato al corretto modo di intendere relazioni tra Governo e sindacati
Nestore sei anni di segreteria dall'ottantotto novantaquattro quando toccò a Sergio Cofferati prenderne il posto Bruno Trentin ha portato molto avanti il cammino di innovazione della CGIL
Gli accordi del novantadue del novantatré hanno rappresentato oltre che tappe fondamentali della vita del Paese una vera e propria svolta culturale
Lo stesso si può dire come ha sottolineato Guglielmo Epifani del suo ricordo di venerdì scorso sull'Unità per la definitiva affermazione della CGIL come sindacato dei diritti
Diritti collettivi e individuali superando la solo appartenenza al lavoro e abbracciando il vasto campo dei diritti di cittadinanza
E qui io credo si possano ritrovare alcuni degli elementi fondamentali della sua formazione azionista e in particolare quel concetto di autonomia di partecipazione responsabile dei lavoratori e dei cittadini maturato nel tempo dalla giovinezza
Quello che lo portò giovanissimo sceglie resistenza prima in Francia e poi in Italia in Veneto guidando una brigata di giustizia e libertà
Quello di autonomia insieme a quello che non ci abbia de L'Unità era un principio che per trentini rappresentava un valore fondamentale autonomia persegue
Per ogni singolo lavoratore per ogni individui per ogni individuo autonomia del sindacato autonomia della CGIL e qui va detto che l'apertura della lucidità e della sensibilità politica che gli permisero di comprendere nel tempo del crollo del muro di Berlino della fine dell'ideologia
Del PC che portava a compimento la sua storia del PDS che nasceva che se il mondo cambiava molto si doveva cambiare e che tutto questo era non un obbligo ma un'opportunità
Come quella appunto di sciogliere formalmente il nome dell'autonomia salvaguardando l'unità la componente comunista della CGIL o meglio di decretare definitivamente quello che definiva il suo auto dissolvimento
De Bruno Trentin politico uomo di sinistra io ricordo più di tutto la totale indipendenza e autonomia di giudizio
Capitava quando si discuteva delle posizioni di questa o di quell'area del partito che si finisse dicendo e Trentin che ne pensa perché era impossibile assimilarlo a priori agli uni o agli altri inserirlo in una qualsiasi classificazione
E così è stato anzi forse ancora di più in tutti questi ultimi anni vissuti nel segno di riflessione aperta talvolta dolorosa della ricerca volontà di capire i cambiamenti e di innovare
Fui io a chiedergli di togliere un po'di tempo allo studio quindi tornare ad un impegno diretto accettando di candidarsi al Parlamento europeo così fece ancora una volta per spirito di servizio e per senso di responsabilità
Quando eravamo a Strasburgo avvertivamo come non si trovasse ha fatto a suo agio
Una politica troppo spesso superficiale spettacolarizzata carica di contrasti e veleni così poco capaci di affrontare i problemi concreti la nostra società del mondo del lavoro delle persone in campo in carne ed ossa
Era su questo piano invece che trentino ostinatamente con la curiosità intellettuale la passione di sempre non smetteva di porsi
Davvero nel suo caso si può dire che aveva una visione coerente globale dei problemi del lavoro a livello mondiale una delle ragioni per le quali
Piero Fassino gli chiese di coordinare l'ufficio del progetto
Il cuore della sua riflessione continuava ad essere come rinnovare e rinsaldare il rapporto tra sinistra lavoro e conoscenza
E la spinta più forte continuava ad essere quella dell'innovazione perché sentiva che la giustizia sociale la libertà individuale non potevano non possono più essere perseguite seguendo le mappe
Che c'erano un tempo
A quegli studenti di cui parlavamo all'inizio
Tempi spiegava che lavoro sta cambiando profondamente e che per potersi esprimere attraverso un lavoro occorre sempre più conoscenza che per questo tutte le persone diventano individui con problemi diversi bisogni diversi capacità creative diverso
E che il problema dei sindacati di fronte a tutto questo ha proprie corrette non è e non può essere quello di resistere e poi di perde la partita ma piuttosto quello di governare il cambiamento nella direzione più utile per i lavoratori
Quello di ripensare se stesso di ripensare le forme di rappresentanza di dare voce a tutte le diverse figure che stanno in argento nella società e in particolare tra i giovani
Il suo la sua ossessione era come ridare sono parole di uno degli ultimi interventi libertà e dignità al giovane lavoratore precario che vede annullata la sua professionalità il suo diritto all'iniziativa
Libertà e dignità al lavoratore alla lavoratrice che vedono allungarsi vero prospettive di esistenza
E nello stesso tempo accorciarsi il tempo di lavoro la vita in comunità il ridursi la possibilità di una vera inclusione nella società
Bruno Trentin è stato un innovatore permanente ha scritto Guglielmo ed ha perfettamente ragione
Nessun progresso ormai concepibile nessuna modernizzazione e ormai sostenibile l'ossessione del suo ultimo libro senza fare definitivamente giustizia di tutte le ideologie che pretendevano che la libertà avvenisse dopo
E senza assumere il primato della libertà attraverso la conoscenza
Oggi nel giorno di tristezza e di nostalgie inevitabile sia così anche pensando a quell'incidente avvenuto tra le montagne che tanto amava esattamente un anno prima della sua morte
Pensando che proprio negli ultimi mesi dopo negli ultimi tempi dopo mesi travagliati di sofferenza la speranza stava piano piano tornanti
Al tempo stesso ad alleviare il nostro cuore il pensiero che tante delle sue idee le porteremo con noi sarà un felice obbligo
Perché non faremo molta strada senza capire fino in fondo i cambiamenti su cui riflettere si interrogava
Quelli che investivano economia globale lavoro la produzione e la formazione il sapere
Di quella dignità e di quella libertà della persona umana che non sono mai state come oggi diceva la ragione fondamentale di una solidarietà tra diversi
Oggi dunque ci stringiamo Marcel
Alla compagna di un tempo lungo dalla sua vita a una compagnia
Di amore di vita di impegno intellettuale e civile I figli Giorgio e ad Antonella
A tutta la sua famiglia
Lo facciamo dicendo loro quello che già stanno che hanno avuto vicino una persona speciale
Di quelle che hanno la fortuna di restare per sempre perché per sempre ci sarà qualcuno che leggerà che penserà che studierà quello che ha fatto detto è scritto nella sua bella vita Bruno Trentin
Bruno Trentin è stata
Una figura fondamentale della nostra storia
Nostra della CGIL
Che il sindacato tutto
Dei suoi metalmeccanici che diresse
Dal sessantadue al settantasette
Del suo partito
Della sinistra italiana
E della sinistra europea
Che ha accompagnato in tutte le sue trasformazione
Molti anche in questo modo questi giorni parlando di Bruno ne hanno tratteggiato l'originalità
Ed è vero
Dalla sua storia familiare
Nasce si può dire antifascista già appena nato
Dalla scelta con il padre di tornare in clandestinità nella sua terra
La morte del padre
Quando aveva diciott'anni
La sua formazione politica azionista
Gli studi a Padova con Norberto Bobbio
Il suo carattere personale il suo rigore assoluto
La sua lunga e continua coerenza il suo spirito di ricercatore di critico
La totale indipendenza e autonomia del suo giudizio
La lotta contro ogni semplificazione anche che spesso
Discutevamo di questo contro ogni definizione
Tutte le parole che terminavano in ismi
Creavano a Bruno il suo pensiero una grave difficoltà
Ma è soprattutto Bruno è stato e forse anche per questo un grande innovatore
Ho provato in questi giorni a riflettere su cosa in una vicenda personale lunga quasi sessant'anni e tutta dedicata è legata al sindacato e i problemi del mondo del lavoro
Prima l'Ufficio studi della CGIL di Di Vittorio nel quarantanove poi ne quindici anni di direzione alla FIOM all'SLM
Poi nella direzione della CGIL fino al mille novecentonovantaquattro e poi nelle sue ultime responsabilità politiche
Che cosa abbia costituito il punto di riferimento essenziale del suo lavoro
Cosa legava ad esempio il contributo che diede nei primi anni cinquanta l'elaborazione del piano del lavoro
E i suoi studi attorno al rapporto tra il trasformazioni industriali produttive i profitti le rendite salari nel corso degli anni Sessanta
Con la straordinaria stagione dell'esperienza unitaria dei consigli i delegati l'intervento sull'organizzazione del lavoro nelle fabbriche l'intervento sugli orari ritmi la salute la sicurezza
O sui diritti che che andava di potere e di libertà
Il diritto di Assemblea il diritto allo studio le centocinquanta ore il diritto all'indagine sulle condizioni igieniche e sanitarie dei lavoratori
Il diritto all'informazione preventiva sulle strategie di impresa il piano di impresa
O ancora
Tutto questo cosa legava con la forza che mise per fare della CGIL
E te la sua sinistra una grande centralità
Sul tema della formazione dei saperi delle competenze della ricerca sia nella miglioramento delle condizioni dei lavoratori sia in quello delle Impresit della società del Paese come leva di libertà
Una sfida che seppe tra i primi lanciare anche non compreso all'inizio anche tra di noi
Sulla necessità di passare da un'idea di welfare risarcitorio e quindi puramente redistributivo a un Guelfa soggetto attivo ed inclusivo di cittadinanza
Che appunto perché tale non poteva che essere nuove opportunità di uguaglianza né i diritti delle persone
è il lavoro
Quello che lega tutto questo inteso per Bruno come fattore di identità di relazione di possibilità e necessità di cambiamento
Il lavoro come percorso di conoscenza ed emancipazione
Quello
Che trasformava come scrisse gli sfruttati in produttori
Cioè quello che è superata ogni come la chiamava Gramsci idea di rivoluzione passiva
Il lavoro che sta a darsi una proiezione autonoma del senso disse mai corporativo mai chiuso
Nella sua idea questa egemonia del lavoro era fatta di lotta alle gerarchie predeterminate era fatta di libertà era fatta di responsabilità
E questo aiuta a spiegare tante altre scelte che furono per trentine per la CGIL fondamentali
La lotta ai privilegi
Alle disuguaglianze ingiuste agli automatismi di carriera il no agli appiattimenti retributivi il sia al salario di qualifica
Il no a scaricare sui giovani le condizioni che invece si assicuravano ai lavoratori più anziani il nostre remissivo che avanzo
Spesso anche con una durezza forte I doppi regimi contrattuali nei luoghi di lavoro
Così come la Difesa forte degli spazi e degli ambiti della contrattazione soprattutto quella di secondo livello
Sono stati ricordati in questi giorni dai diversi protagonisti del tempo la vicenda del novantadue
Io voglio dire a ricordare che la vera difficoltà anche personale che ebbe Bruno sul punto di merito di quell'accordo
Fu di aver fermato un accordo che sanciva il congelamento della contrattazione di secondo livello
Lui si dichiarò disponibile a rimandare negli affetti retributivi nel tempo ma il congelamento di uno spazio di contrattazione fu per lui il punto più delicato e indigesto di quell'accordo
E questa idea del lavoro
Che non si chiude che è generale che confederale che apre la strada all'idea del welfare di cittadinanza e consenta il sindacato confederale italiano e alla CGIL
Di non restare prigioniera di uno schema più chiuso e più angusto
Sempre questo poi costituisce per Bruno la base per superare correttamente ogni idea di contrapposizione tra la sfera giudice sociale dell'azione del sindacato e quella politica
Ne cinghia di trasmissione e neanche il modello dell'esperienza socialdemocratico
Se il presupposto e l'autonomia questa non può essere agita come indifferenza come autor Kia come autosufficienza
Nasce da qui
Da questo pensiero l'altro grande contributo di innovazione di Bruno
Il sindacato dei diritti il sindacato di programma
Il superamento delle correnti di origine partitica il fondamento che si deve nel rapporto tra il programma fondamentale della CGIL nelle scelte di adesione
Una svolta storica quella sancita dal Congresso del novantuno quella che porta dritti fino alla CGIL di oggi alla sua identità e alla sua autonomia
Tutto questo e facile da dire ma tutto questo ebbe dei prezzi comportò delle battaglie pesanti fatte esplicitamente come era nel suo stile e spesso
Maturate in solitudine battaglie spesso lo dico anche per me capite integralmente soltanto molto tempo dopo
Naturalmente proprio in ragione di questa forza Bruno visse anche delle pagine a mare
Segui la vicenda della FIAT a quella del mille novecentottanta dalla Confederazione
Con la partecipata che la partecipazione che li derivava dalla sua storia da quello che aveva fatto né metalmeccanici e dalla difficoltà della situazione che si trova a fronteggiare
E fu difficile in modo particolare il mille novecentonovantadue
Le ricordo insieme con gli altri con Sergio col gruppo dirigente del tempo vedo Alfiero
Quel periodo
Le dimissioni
Le contestazioni
La vicenda al comizio di Firenze
Per il suo orgoglio fu un peso molto pesanti glielo ferito
Poi
Il novantatré anche per questo rappresentò la sua rivincita
Era fiero di quell'accordo
Era la prima volta lo ripeteva tutti anche chi era critico
Che per la prima volta in Italia si stabilivano regole uniche per dare respiro e prospettiva alla contrattazione collettiva
Un modello che ha funzionato e che proprio in ragione di questo la CGIL non accetterà che venga stravolto
Bruno Trentin non ha avuto nel ricercato correnti
è sempre stata anche in questa
Una persona libera
Ma
Cui forse in ragione di questo molti dirigenti molti giovani quadri si sono sentiti legati
Perché si riconoscevano nel suo rigore i anche nel suo modo di non nascondere i dubbi
Si deve a lui la comprensione anticipata dei problemi che una società multietnica che in molti colturale avrebbe avuto
E anche per il sindacato quando ad esempio propose
Tra
La sorpresa generale sempre credo al congresso di Rimini di togliere quell'ai
Al termine CGIL appunto perché
Come dice il primo articolo del nostro Statuto la CGIL è un sindacato autenticamente plurietnica Oppi pluri culturale
Quindi a lui si deve su un altro piano
Lavori zero la valorizzazione delle donne
Nella direzione della CGIL
A un certo punto si inventò
Non potendo più eleggere compagne nel Comitato direttivo dico portarne tante nel Comitato esecutivo che non era di nomina congressuale
E si deve a lui se per la prima volta entrarono nella segreteria confederale tra i compagni
Se oggi la CGIL spesso con qualche orgoglio
Dice di avere una segreteria fatta a metà
Di uomini e a metà di donne lo si deve anche
Al suo lavoro a questa scelta che anche all'inizio non fu pienamente compresa dal complesso dell'organizzazione
Io e lui si deve
Una forte espropri in Cerizza azione del nostro dibattito
Il suo orizzonte internazionale facilitato dalla sua formazione le sue rapporti
Prima per tutti rapporto con Jacques Delors nel quale incontrava quell'umanesimo di origine cristiana
Che lo portava a dare peso e valore all'irricevibilità della libertà ed ha la responsabilità dei persone
A lui si deve un lavoro profondo
Nella cessi nella CISL internazionale e lo stabilimento di quei rapporti con due sindacati che sono stati per decenni fratelli dell'azione della CGIL
La quota brasiliana e il sindacato del Sudafrica liberato da Nelson Mandela
Halloween per ultimo il suo lavoro appassionato anche da parlamentare europeo perché l'Europa uscisse dalla sua situazione informe e si dotasse di una Costituzione io un progetto di una
Identità
Bruno è stato per tutto questo l'uomo del programma l'uomo del Progetto
Ho trovato questa mattina sfogliando un vecchio numero dei Quaderni di rassegna sindacale pensate del mille novecentosettantasette una sua critica all'azione al programma dei cento giorni del governo del tempo
Per lui cento giorni non rappresentavano nulla perché quello che contava era il senso di marcia con cui lentamente mattone dove mattoni costruiti l'attuazione del suo programma
Il progetto per lui era un senso di responsabilità e di riforma
I produttori che diventavano attraverso l'attuazione del progetto dei costruttori
Certe
Se si pensa oggi
A una parte delle vicende politiche sociali di queste ore
Dove tutto si gioca non sui cento giorni sul minuto sulla dichiarazione
Sulle battute di un che non hanno nessun respiro
Oppure anche su una volgarità
Come quella cui abbiamo assistito in queste ore alla quale giustamente il Presidente Giorgio Napolitano ha risposto
è chiaro
Quale distanza ci sia tra questo rigore
In questa situazione Bruno per questo non l'opposto di tutto questo
Ma anche in ragione di quello che pensiamo noi non ci rassegniamo a pensare che lo fosse
Perché un uomo di un altro tempo perché non pensiamo tenacemente che quello che viene presentato come il tempo di oggi possa essere questo tempo
Un tempo in cui
Non ci possono essere più esenti positivi
Ma anche qui ci aiuta Bruno
La sua tenacia il non rassegnarsi
Il non disperdere la fiducia nel futuro che gli veniva dalla lezione di Norberto Bobbio e da quello che è stato il suo vero maestro sindacale Giuseppe Di Vittorio
Ringrazio
A nome della CGIL
La presenza dei tante compagne e compagni personalità che in questi giorni così caldi hanno voluto partecipare al dolore di tutti
Consentitemi in modo particolare
I giovani delegate e per primi tra tutti i suoi giovani delegati metalmeccanici
Ringrazio
Ringrazio gli amici
Ringrazio
I compagni ringrazio gli amici e compagni della CISL della UIL
Le controparti che hanno voluto assicurare il senso di rispetto che avevano perso Bruno
Penso a persone come Innocenzo Cipolletta Carlo Callieri Abete
E cioè tutti coloro Merloni che ebbero a fare con lui da responsabilità di Confindustria
Mi ricordo e ringrazio le parole che il Presidente Ciampi Presidente Consiglio hanno voluto dedicare a Bruno Trentin la presenza delle parole che i due Presidenti di Camera e di Senato
Fausto Bertinotti e Franco Marini hanno voluto assicurare anche con la loro presenza
Presenza
Che i figli anche se non solo di un dovere istituzionale lo so
Ma anche
Del fatto che hanno passato una parte della loro vita precedente vicini e lavorando con Bruno Trentin
Ringrazio naturalmente l'affetto con cui Giorgio Napolitano ha voluto portarci nella giornata dell'altro giorno le parole che ha detto la sua attenzione
Ringrazio il Presidente del Consiglio Romano Prodi per la sua presenza qui oggi ringrazio tutti i ministri
Questi sono presentati
Ringrazio le delegazioni di partito e prima tra tutti ovviamente il Presidente D'Alema del segretario Piero Fassino
Alla famiglia
Amari
Ai due figli e nipoti al fratello la sorella tutti insomma
Voglio dire soltanto una cosa
Noi
Siamo stati onorati
Che Bruno
Abbia scelto questa parte che è la nostra e che sia voluto restare fino in fondo coerente con questa scelta che aveva fatto sessanta anni fa
E credo a ragione di questo mari
Che anche in un giorno così dolorosi
Si possa portare dentro un grande motivato ed infinito orgoglio per quello che è stato e per quello
Che ci ha dato
Anche per questo
Come dice il nostro manifesto
Assieme diciamo grazie Bruno
Bruno
Aveva espresso
Ma il desiderio
Che questo giorno si chiudesse
Con la voce di Giovanna Marini
Niente
E con alcune canzoni
E capiremo insieme
Il perché abbia voluto questo anche di questo ovviamente Bruno ti ringraziamo
Un po'
Quando Magris
Mi ha telefonato dicendo Bruno
Avrebbe molto piacere di sentire che toccanti
Queste tre canzoni e mi ha detto le canzoni
No masserizie
Che è una vecchissima canzone pensate della comune
La comune di Parigi mandava comune erano tutti triste le cose andavano male
E nessuno cantavano questo canto provvedervi sorgerebbe riprenda graffiata ma riorganizzando
Qui sale una canna
Nuti le Stanga spiegare cosa significa sensi non siamo e l'ultima Bella Ciao insomma tre pilastri non è pronunciate dall'uomo
Connessioni se assegna
NN
La prima proprio so fare
La belle zone però l'attuale a volte dell'esame leso lei io
Con Musotto erano
No adesso visto che si fida dell'ambiente lo
Confuso non sarebbe
Noi esso esiste possibilità avventura bresciani emanando
Temi Deleb
Chiede a gran finale antenne
Scriverlo
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Risorse nuove rotonda inglese
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Dicembre numero trentanove servilismo sentono Hezbollah anche visionando crea
Piena Palermo fra
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