La cooperazione italiana

Buon pomeriggio a tutti
Un tavolo
Con delle persone molto importanti che sono
Qui convenute al Meeting di Rimini per
Questa è l'auspicio è già una pista di lavoro
Per esprimere
La loro determinazione
A
Creare un impianto legislativo
Che sia coerente
Con il due mila e sette
La legge
Vigente del
Vent'anni fa
Il mondo è un po'cambiato
E vorremmo chiedere a loro che vi presento nell'ordine in cui interverranno
Tenuto conto della lunghezza del tavolo dobbiamo fare tesoro dell'insegnamento di Michelangelo Buonarroti che
Ci ha insegnato come difficile togliere piuttosto che aggiungere lasciare l'essenziale
Quindi in una comunicazione che sia contenuta fra i dieci dodici minuti almeno
Vorremmo che su una primo intervento di ieri del dottor Arturo Berti presidente della Fondazione anzi
Che introdurrà alcune
Tematiche che stanno a cuore a chi opera nel settore
Poi Luca Volonté
Grande amico e sostenitore delle nostre attività
A seguire senatore Folloni
Umberto Ranieri Presidente la Commissione esteri della Camera
E per ultimi ma non per ultimi Roberto Formigoni Presidente la Regione Lombardia
Patrizia Sentinelli viceministro degli affari esteri con la delega alla materia che tratteremo
Entrerei senza indugio nel merito
Dando la parola al Presidente Alberti
Buonasera buonasera a tutti
Ringraziamo per l'opportunità che ci è data io sono Presidente di nuove energie ma in questa veste di oggi vorrei un po'parlare a nome di tutti coloro che
Nel mondo delle ONG della società civile sono impegnati nella cooperazione allo sviluppo conteniamo sperare in un miglioramento delle condizioni politiche
Che ci consentano di lavorare perché ci muove una passione per l'uomo che ci spinge a trovare soluzioni adeguate noi siamo appassionati e quell'uomo che abbisogna che incontriamo tutti i giorni e inoltre desideriamo che veramente
La cooperazione allo sviluppo diventi una scelta politica del nostro par del nostro Paese e di chi lo rappresenta
Faccio tre osservazione poi alcuni problemi sul campo le tre osservazioni sono che
Purtroppo questa è la quarta legislatura in cui viene affrontato
E probabilmente
E speriamo venga risolto il problema della riforma della legge quarantanove che in sé
è stato una legge che ci ha consentito di lavorare nel tempo in maniera adeguata
E chi si è bloccata sostanzialmente quando è stato abolito il fondo speciale che consentiva di
Spendere rapidamente i soldi stanziati ma in sé è una legge che aveva che ha aperto gli orizzonti e dalla cooperazione e quindi debba cambiata ma non ti stressata si deve che è stato un valore
Ma e se non se il problema non viene risolto in tanti anni ripeto la quarta legislatura vuol dire che manca una vera volontà politica di risolverlo
E allora noi chiediamo che ci sia questa volontà politica una seconda osservazione è che cooperazione allo sviluppo per sgombrare il campo potè qui voci che ci sono cooperazione allo sviluppo non è qualsiasi forma di solidarietà nei confronti dei Paesi più poveri
La solidarietà a un suo valore è importante ma non è cooperazione allo sviluppo la cooperazione allo sviluppo significa progettualità obiettivi precisi e concordati da raggiungere un un tempo determinato
Con risorse spesi badando l'efficienza dell'efficacia
Presenza sul campo e professionalità
Formazione trasferimento di conoscenze di metodologie di tecniche innovative adeguate alle situazione le circostanze sostenibilità degli interventi ci vuole una pazienza operativa
Di chi lavora alla crescita di un soggetto che assumerà poi la responsabilità dell'opera
E va favorita la relazione tra i popoli e non solo tra i Governi tesa al superamento dalla povertà per la costruzione della pace
La cooperazione questa c'è anche la solidarietà ma non è attività di cooperazione
E il terzo punto che volevo dire il metodo della sussidiarietà su cui ormai tutti son d'accordo non è solo un principio Dalla Chiesa cattolica ma è un principio di sviluppo la sussidiarietà valorizza i soggetti della società civile
Secondo me sono necessari alcuni punti per garantire il successo di un'eventuale riforma primo
Affermare con nettezza in un articolo introduttivo che la cooperazione componente qualificante della politica sta del nostro Paese e allo scopo prevalente di combattere la povertà nel mondo
Due individuare senza equivoci ruoli di programmazione che normalmente spetta al Governo di controllo che spetta al Parlamento e di gestione
La gestione può essere deciso liberamente sia un'agenzia o sui conti ma adesso non struttura all'interno del Ministero affari esteri
Nelle
Descrive agenzie l'immagine dell'Agenzia così come l'abbiamo vista in alcuni progetti di legge che sono in discussione ci sembrava un'immagine che davano ed è un po'troppo statalista del
Del cooperazione allo sviluppo
In cui l'Agenzia diventa in questi progetti che sono in alcuni di questi progetti di mente un grande soggetto
Che fa cooperazione piuttosto che non strumento al servizio dei soggetti che fanno cooperazione quindi è un punto secondo me è molto delicato che va affrontato
E che necessario risolvere perché sia efficace poiché l'azione di gestione dei fondi che ci saranno e che ci aspettiamo possano aumentare se l'Italia segue
Gli impegni internazionali che si è presi di arrivare presto lo zero sette per cento del del proprio PIL
E l'Agenzia deve risolvere anche il problema del rapporto con il corpo diplomatico perché c'è stato il il ruolo delle
Direzione territoriale perché è un altro progetto di legge poi Fini
Morì sul filo di lana dopo essere stato approvato da un ramo del Parlamento proprio perché non era chiaro il rapporto fra
E i vari soggetti che devono fare questa cooperazione
Quattro è necessaria l'unica rete questo è un punto fondamentale l'unità l'unitarietà di riferimento per le attività di cooperazione allo sviluppo nella struttura del mare
E questo vuol dire anche un un fondo un fondo unico
Che abbia un K un riferimento politico unitario che Ministero affari esteri può il Ministero affari esteri deve coinvolgere in un coordinamento tutto il sistema Paese Italia
Il sistema Paese insomma le ONG le regioni gli enti locali le imprese perché c'è un'imprenditorialità per lo sviluppo che è necessario attivare di università il sistema delle cooperative gli altri ministeri la salute l'Università l'ambiente
E quindi l'unitarietà è determinata anche dal dall'utilizzo di un fondo unico il fondo per la cooperazione per l'aiuto pubblico allo sviluppo deve essere
Allocato al Ministero degli esteri in collaborazione con gli altri ministeri ma cioè ci deve essere una testa politica unica attualmente i due terzi della cooperazione è a disposizione del Ministero dell'economia e delle finanze i due terzi
Questo è un problema importante e molto molto delicato
Legato a questo c'è il ripristino della contabilità speciali speciale era già previsto dalla legge quarantanove la contabilità speciale dell'ordine invece che la contabilità ordinaria dello Stato alle settantanove consentiva di usare questo poi col problemi di Tangentopoli e nel nel
Mille novecentonovantacinque questo possibilità è stata abolita con una legge di Andreatta e non è stato più ripristinato quindi è impossibile lavorare nella cooperazione senza
Se non c'è
Un'unitarietà politica un fondo unico è una gestione speciale succederà anche dopo quello che sta succedendo adesso c'è una frantumazione della cooperazione
L'emergenza verrà affidata la Protezione civile perché è l'unico modo di far presto
Il multilaterale resterà nel mercato i due terzi del Ministero dell'economia e delle finanze i due terzi dell'aiuto pubblico allo sviluppo per iniziative specifiche si fanno delle leggi ad hoc come è successo adesso per pagare il fondo
Per la tubercolosi dai la malaria e per i toni resterà soltanto il Ministero Trieste Tritone
L'altro punto importante la certezza dei finanziamenti la cooperazione non può lavorare senza una certezza di finanziamenti
C'è la certezza dei finanziamenti vuol dire che ci vuole la sicurezza che i soldi stanziati restino per quello che sono state stanziate per la cooperazione allo sviluppo
Attualmente può succedere che nella seconda metà dell'anno nel secondo semestre di ogni hanno
I fondi che erano stati destinati alla cooperazione possono essere tolte per altre emergenze
E questo rende difficilissimo
Il lavoro di continuità la cooperazione
Pretendo la continuità di impegno di presenza se non c'è la certezza del finanziamento viene meno la continuità la presenza del lavoro
E quindi tecnicamente non so bene come si debba fare ma qui ci appelliamo I politici per trovare una soluzione che dia questa certezza di finanziamento
L'ultimo punto che non sta molto a cuore eccolo dalla tutela di quei delle risorse umane
E anzi
La valorizzazione la tutela la valorizzazione anche la possibilità di ampliamento di
Di di di presenza delle risorse umane e quelli che oggi vengono chiamati volontari cooperanti gli esperti a me non interessa tanto il nome ci interessa che ci siano delle
Soluzioni
Legislative che rendono
Facile
La disporre lo usare la disponibilità che tante persone ci danno per la cooperazione allo sviluppo
La valorizzazione la valori lo sviluppo una questione di uomini e lo sviluppo passa attraverso l'incontro tra uomini
La presenza di uomini sul terreno è fondamentale per una crescita di quei popoli e quindi occorre che la legge la legge faciliti da presenze sul terreno di professionalità significative
Ecco noi alla politica chiediamo di fare ognuno il proprio mestiere i i nostri amici che lavorano in politica
E che sono sensibile a questi temi chiediamo proprio di giocare la propria responsabilità per arrivare presto ad una nuova legge che sia condivisa
Dalla maggior parte dei componenti del Parlamento in modo che non ci siano poi obiezione nell'attuazione che sia snella capaci di valorizzare tutte le forze vive della società e che dia un nuovo impulso alla cooperazione che
è veramente per il Paese una grande occasione di
Essere di vivere la politica estera non soltanto come rapporti
Di forza tra i Paesi ma come una occasione per far crescere i Paesi più poveri verso
Una posizione nel mondo è una dignità che ora non hanno quindi ringraziamo già fin d'ora tutti quelli che si impegneranno in questa strada trust
Grazie Presidente Alberti evidentemente c'è una grande domanda sottesa
Che cos'è lo sviluppo cosa si intende per lo sviluppo
Perché da questo discende poi tutta una serie di tecnicalità i tecnicismi mi sembra che il punto segnalato su cui lancio la provocazione a tutti
Ben chiaro
Lo sviluppo e dell'essere umano della dignità di uomini e di donne
Come essere unici irripetibili senza di questo fattore relativamente semplice costruire strade e ponti
Ma senza un protagonista della storia dalla della propria vita del dello sviluppo del proprio Paese e molto più difficile
Credo che su questo almeno ci si possa trovare un un fondamento comune è un pilastro comune su cui costruire tutte le tecnicalità mi sembra che Luca Volonté che il mondo la girato anche lui a cui adesso do la parola
Possa entra nel merito
Grazie
Grazie nel Presidente grazie
Alberto certamente io parto da questa ultima provocazione lo sviluppo di tutto l'essere umano quindi innanzitutto dell'essere non è un caso che arsi insieme a tantissime altre
Ho detto una bugia poche altre ONG in Italia nel mondo mettano al primo posto il problema dell'educazione
Che è innanzitutto appunto la possibilità di educare le persone con cui si lavora
In missione lo dico in maniera un po'alla PIME della fine dell'Ottocento di prendere in mano il proprio destino l'ha sempre detto Giovanni Paolo II in tutte le sue encicliche prendere in mano il proprio destino per un singolo o per una nazione e questo è l'inizio dello sviluppo di quella persona di quella comunità di quella nazione
E diventa un po'ridicolo scusatemi la battuta sapere che il prossimo presidente di turno della Commissione europea il Portogallo inviterà alla riunione dei Paesi più altamente industrializzati il Presidente chiamato faraone
Dello Zimbabwe Mugabe perché quella è una persona che da vent'anni impedisce lo sviluppo non solo di quella nazione ma anche di quelle persone detonazione
Lo dico con una battuta non perché voglio offendere qualcuno ma perché ci dice questo avvenimento che ci sarà nelle prossime mesi quanto tra le parole
Le parole siano distanti da i fatti
E dico anche la mia assoluta disponibilità a discutere approvare finalmente dopo molte legislature
Cambiamenti indispensabile per la legge quarantanove ha detto bene Alberti una legge che ha funzionato bene quando è stata fatta e per molti anni
Ha funzionato bene ma adesso è come una macchina manovella davanti alle macchine ad idrogeno
Di cui la presidiare la Regione Lombardia partner interessanti più interessante tutto in tutta Europa
E c'è qualcosa che è cambiato non è che non va più bene la macchina manovella il mondo che ha cambiato è stata di un'altra direzione quindi quello strumento lì bisogna aggiornarlo
Per farlo andare secondo altri parametri secondo anche altre nuove idee di e concezione di efficienza e appunto dicevamo prima di sviluppo
Indispensabili immaginare la politica estera dentro la politica estera il tema della cooperazione allo sviluppo ha fatto bene Alberti a dirlo
E non può essere esclusivamente questo tema limitato a ciò che rientra l'immaginario collettivo quello della semplice
Donazione caritatevole
Ho come siamo abituati non noi ma molti noi italiani europea fare la donazione di qualche euro attraverso un sms per chiudere davanti a noi il problema che sta capitando
In quella particolare emergenza del mondo
Ci laviamo la coscienza mandando il nostro sms magari anche due perché magari abbiamo due telefoni a casa la cooperazione allo sviluppo proprio perché c'entra con lo sviluppo di tutto l'essere di tutta la persona di tutto l'essere umano
E
A
Dentro di sé una progettualità lo dicevamo prima di efficienza di sostenibilità di efficace non solo e anche di educazione che è parte fondamentale della politica estera di un Paese
Tra l'altro diciamo da tanti anni e lo ripeto perché forse non l'ho detto in questi anni in maniera così chiara anche a me stesso non solo agli ascoltatori
E come possibile per un Paese come l'Italia che ha
Agenti pubblicitari
Del buon cuore della buona nazione della civiltà italiana più tra i più importanti tutto il mondo come sono i nostri cooperanti
Far finta di avere queste persone e non considerarli come parte integrante della politica estera della nostro paese della nostra nazione
I nostri primi sponsor non solo gli ambasciatori dell'impresa
Sono i cooperanti che abbiamo in giro per il mondo da centocinquanta anni che rendono favorevole il ter Reno
Perché esso sporcati le mani e non solo i piedi con quelle popolazioni cercando di lavorare con loro permettere loro nelle condizioni condividendo il loro destino di prendere ma nell'azione del rischio di quella nazione
E allora non può che essere parte della politica estera e per questo io sono
Sono meno come dire d'accordo sul tema della gestione affidata un'agenzia quando leggo e sento agenzie vale per tutte le agenzie quindi anche per questa
Mi sembrano più
Degli organismi entro i quali mettere degli pseudo esperti che tutti diciamo esperti nel momento in cui dobbiamo nominali evidentemente
Che devono controllare ma intanto ci servono per prende una pezzo di potere anche dentro lì
Forse secondo me è meno la gestione potrebbe essere potenziata dentro la direzione generale sono d'accordo che ruolo della programmazione sia in capo al Governo
E deve in qualche modo insieme al controllo anche la programmazione far parte di una
Accordo si dice da troppi anni in Italia senza mai farlo bipartisan perché la politica di cooperazione come la politica estera non può essere a singhiozzo a seconda di chi vince le elezioni cambio radicalmente il mio approccio
Alla politica di cooperazione allo sviluppo perché se no siccome parlo di persone che sono non solo la impegnate ma che sono impegnate per
Lo sviluppo delle persone diventa
Una questione molto problematica e molto
Assolutamente sbagliata
Ho quasi finito io penso che questo sia fondamentale sulla mettiamo in collegamento con gli altri due elementi detti da Alberto quello di una nesso al indispensabile necessario Fondo per lo sviluppo unico
Deve cioè finire l'idea su questo chiunque oggi maggioranza e chiunque lo sarà domani
Siamo comunque impegnati nella stessa direzione spero definire l'idea che
Questo fondo sia a metà cavallo tra vari ministeri tra cui Ministero dell'economia
Che poi è la causa attraverso la quale ho per la quale a metà dell'anno non c'è nessuna certezza dei fondi da destinare la cooperazione allo sviluppo perché il Ministro dell'economia prende quei soldi che sono
In qualche modo avanzati li usa per il ministro che in quella circostanza urla di più
Difficilmente quando urla Ministro degli esteri chiunque esso sia urla per la cooperazione magari Ulla per un'altra cosa che insieme al suo collega ministro degli esteri dalla difesa sono i militari all'estero ma almeno per la cooperazione
Se noi mettessimo tutti questi fondi razionalizzando lì magari anche in collaborazione
Con una migliore unitarietà di azione con le regioni dentro un unico fondo ed è certamente avremmo non solo di certezza ma anche più efficacia
E più sostenibilità dei progetti fatti dall'ONG
E concludo
Il
Tornando al punto di partenza per lo sviluppo di tutto l'essere tutte la persona che è il presupposto fondamentale attraverso l'educazione al fare cioè al fare disse
Prendendo i mali proprio destino e quello della propria comunità prendersi la responsabilità non può che essere
Educato dentro lo strumento la sussidiarietà
E allora per questo insieme al ruoli di programmazione di controllo di gestione di cui si è parlato per una modifica della legge quarantanove non si deve mai chiudere la porta anzi di abbia priva di più alle ONC
Alle leggi che lavorano sul territorio e lavorano secondo questa direzione e cioè secondo non un'idea o un progetto ideologico di sviluppo di una
L'azione o di una Regione
Di uno Stato ma partendo realmente da un bisogno
Abbiamo aiutato molto di più in questi ultimi anni la cooperazione allo sviluppo nel senso della sussidiarietà verticale la con la straordinaria opera
Delle amministrazioni comunali e provinciali e regionali dobbiamo fare a qualcosa forse molto di più
Sul tema della sussidiarietà orizzontale cioè della collaborazione tra
L'unità centrale tra la cooperazione dentro la politica estera e questa cooperazione dentro la politica estera che parla che si confronta che
Valuta l'idea di sviluppo a secondo e con chi
è presente sul territorio quotidianamente per
Fare aiutare educare la persona in relazione a questo sviluppo grazie
L'intervento di Lucca mi permette
Di dare la parola a Gianguido Folloni facendo un due piccole osservazioni
La prima
Lo dico
Patrizia Sentinelli
Indipendentemente dalla necessità
Di fare un accordo alto su cui torno fra un minuto ci sono delle cose che si devono
Non si possono si devono fare adesso per esempio una
Le cooperanti non hanno diritto alla maternità
E non hanno nessuna tutela
Mentre dico a Gianguido gli do la parola non ci vuole l'accordo bipartisan ci vuole un accordo super partes c'è qualche cosa di più bisogna dar molto più in alto
Dico anche alla senatrice sentinelle che alcune cose si possono fare subito
Quindi
Come facciamo a fare un accordo così alto
Bene grazie Presidente io desidero innanzitutto ringraziare doppiamente il meeting gli amici del meeting una prima volta
Per avermi era invitato a questo appuntamento questo straordinario appuntamento perché partecipare al meeting consente una salutare ossigenazione cerebrale cosa che era al giorno d'oggi la seconda volta
Per avere dato spazio al tema della cooperazione internazionale
Per molti questo è un argomento da surplus se qualcosa resta se c'è tempo se abbiamo i soldi
E l'aiuto allo sviluppo visto come politica del ciò che avanza
Oggi invece a noi serve tutto il contrario aiuto allo sviluppo e cooperazione internazionale come cuore della politica del Paese politica necessaria per procurare un futuro di crescita di stabilità e di pace
Grazie dunque al meeting per non aver relegato la cooperazione internazionale nella soffitta del superfluo
Da anni il Parlamento ha in agenda la riforma della legge quarantanove
Io odi di riforma della quarantanove me ne occupai lungamente dura G sature fa come membro de la Commissione esteri del Senato e approvammo allora un testo di riforma era un
Un buon testo con difetti certamente
Approvarlo in via definitiva comunque così com'era avrebbe avuto il pregio di rimettere in moto la cooperazione internazionale dell'Italia già allora installò dopo anni di scandali e di polemica
Alla Camera il testo sia Reno
Nella legislatura passata quella che si è conclusa
Un anno e mezzo fa
La riforma non fu nemmeno preso in considerazione oggi il Parlamento il Senato in questo momento abbia rimesso mano il Governo ha presentato un disegno di legge
Dirò in conclusione
Di un mio giudizio sullo stato dei lavori della possibilità che la legislatura attuale porti a esito la riforma però vorrei andando con ordine affrontare il
Quello che a mio avviso è il cuore del problema e cuore anche
Del messaggio che può uscire da questa tavola rotonda
Come è facile intuire prima di ogni altra considerazione prima di ogni norma di ogni tecnicismo una riforma della cooperazione internazionale è un problema culturale
Negli anni più recenti l'azione dell'Italia si è fra in materia di Copertino internazionale si è fatta debole ed incerta
Cito solo due cifre siamo puntavamo allo zero sette per cento al proprio interno lordo siamo a meno del due volte o meno del due dello zero due per cento del prodotto interno
Che cosa ha reso debole incerta all'iniziativa italiana
E io credo una
La perdita di una chiara finalità su quello che è l'aiuto allo sviluppo
Incerto
Difficoltà di cassa di finanza gli stanziamenti di bilancio il saccheggio delle risorse i soldi venivano stanziati ma poi
Qualcuno li destinava il Parlamento spesso il Tesoro che destinava ad altre finalità
Ma
Anche questo saccheggio delle risorse stanziate testimonia che la logica della cooperazione dell'aiuto allo sviluppo
Imperava la logica del surplus dell'aiuto allo sviluppo come suo il di più e al Paese imperava anche
Nella nostra società e che dunque se i soldi servivano per qualcos'altro e si andava a prendere si metteva da un'altra parte
Il tiepido aumento degli stanziamenti dell'ultima Finanziaria ha recuperato in parte in parte la figuraccia in sede internazionale del precedente Governo che aveva disonorato impegni già sottoscritti
Ma siamo ben lontani anche con gli stanziamenti fatti da quanto richiederebbe una politica di cooperazione seria convinta e che guardi al futuro
Alla fine la domanda è questa
Serve creare sviluppo nelle aree più povere del pianeta
Può sembrare una domanda oziosa non è una domanda oziosa perché istintivamente si risponde di sì
In pratica non questo non accade
Voglio riformularla in un modo più chiaro per per togliere quel tanto di nebbia di opacità che c'è sulla domanda è opportuno e utile ebbene è conveniente ci conviene
Vale la pena dedicare sforzi denaro tempo risorse umane
Per favorire un riequilibrio delle condizioni di sviluppo tra chi ha e chi non ha
Tra chi sta bene e chi non sta bene
In pratica sempre più spesso quello che noi dedichiamo all'aiuto allo sviluppo con lo diceva l'sms
Non solo non incide ma mantiene la distanza tra Paesi ricchi e nazioni povere e stabilisce alla fine un invalicabile limite fra chi dà e chi riceve
Anche per questo è giunto il tempo di superare il concetto di aiuto allo sviluppo per adottare quello di cooperazione per lo sviluppo
Chi aiuta sta sempre un gradino più sopra se si punta al riequilibrio il gradino a cui dovremmo approdare dovrebbe essere lo stesso per tutti
Va ben oltre la questione semantica immorale che sta dentro a queste riflessioni
Nel bazar degli aiuti della cooperazione degli interventi umanitari c'è un'evidente perdente di finalità che non è solo italiana
Per diversi lustri per molti anni la cooperazione alimentato la speranza che i Paesi non sviluppati tutte sviluppati aiutassero lì gli altri a riguadagnare la sponda dello sviluppo
Questa prospettiva è rimasta vitale fino agli anni Novanta ma sotto l'azione delle pulsioni del sistema in tela comunità internazionale
Del nuovo ordine internazionale potremmo dire quello reso più evidente dalla caduta del muro di Berlino quindi dalla dalla condizione attuale
L'idea stessa di riequilibrio e progressivamente declinata in particolare l'obiettivo di una comunità internazionale riequilibrata lasciato il campo hai idea
E idee neo coloniale
La guerra ad esempio è tornata di attualità la guerra come
Strumento risolutore delle controverse internazionale cosa che prima non era
Di più all'idea di un mondo di uguali sia spesso sostituita quella di un mondo a due Standard
Una soluzione addirittura teorizzato che pro spetta alla fine
Diversi stati Züst di cittadinanza per diverse popolazioni
Ed evita di affrontare il problema del riequilibrio ad esempio nel controllo dell'uso delle risorse
Che non sono risorse limitate e che dunque se dovessero essere ridistribuite richiedono un ripensamento globale tra ciò che è stato e ciò che è consumato nei diversi Paesi
Tutti sanno te per favorire un accesso vero lo sviluppo da parte le nazioni più arretrate
Bisogna consentire l'accesso alle risorse dell'energia l'acqua le risorse naturali le tecnologie e l'informazione la conoscenza
Molte di esse sono limitate molta di questa città pensiamo petrolio pensiamo all'acqua
Limitate sfruttate prevalentemente da un numero ristretto di popoli di Stati
Siamo pronti a condividerle a ridistribuirle
Siamo pronti al riequilibrio
Una versione neo coloniale dell'aiuto allo sviluppo e del tutto inadeguata a garantire condizioni di stabilità dei equilibrio nelle relazioni internazionali
Una concezione neo coloniale alimenta tensioni migrazioni disordinate produce condizioni di degrado non governabile
Questa è la cronaca di oggi quella che leggiamo ogni giorno sui giornali conflitti regionali i clandestini
La guerra nei Paesi del prezzo del petrolio la fame fissare
Questa è la sponda sociale ed economica dello scontro di civiltà
Intendo dire e non parlo solo dell'Italia
Che noi siamo molto attivi generosi nelle occasioni calamitosi lo tsunami il terremoto
Ma molto molto meno Perosi nel disporre un riequilibrio nei consumi potremmo dire che siamo pronti ad assistere i bisognosi ma non siamo pronti a metterci a tavola con loro
Ci serve una nuova legge di cooperazione internazionale se respingiamo la prospettiva neo coloniale e quella del mondo a due Standa questo è il salto culturale
Che dovrebbe precedere o accompagnare la riforma
Se così sarà se così è io spero che così sia se così sarà la cooperazione internazionale non solo è parte della politica estera potremmo dire che e
La politica estera
O perlomeno vi è così strettamente connessa che ogni azione di una politica implica necessariamente anche un'azione dell'altra se si fa politica estera si deve fare cooperazione e ogni volta che si fa cooperazione si sta facendo politica estera
Prima della legge accanto ad essa c'è dunque questo passaggio culturale di cultura delle relazioni internazionali o per tornare a
Un aspetto che già il Presidente di questa tavola rotonda sottolineato
Ha una
Ha una cultura dei rapporti delle relazioni tra gli uomini ed è un salto cultura un passaggio culturale un salto culturale lo dico al Ministro Sentinelli
Che deve fare non soltanto il Paese il Paese lo deve fare ma anche la nostra diplomazia dovrebbe fare
Sia in termini di scelta
Per le nostre finanze dice un salto culturale
Perché spendere
Per lo sviluppo altrui non quando i soldi avanzano ma come investimento decidere di spenderli quelli che si hanno pochi o tanti che siano è un salto culturale
Perché bisognerà mettere se si vuole fare cooperazione in questo modo una quota ben più alto del prodotto interno lordo in finanziaria finanziarie finalizzandola questo scopo e lo dovremmo fare proprio mentre ci dibattiamo con lo scalino lo scalone
La riduzione delle tasse che non arriva
E quindi una scelta culturale spendiamo per queste non peraltro ce li togliamo di tasca se vogliamo fare questa azione
Allora la domanda e a che pro perché dovremmo farlo
La risposta semplice banale
Un po'schematica potrebbe essere per costruire una comunità internazionale ordinata e pacifica
Potremmo dire meglio per prevenire forme violente o strisciante di conflitto anche per combattere il terrorismo per ridurre la spinta migratoria
Allora per condividere le risorse le infrastrutture materiali materiali sostenere la formazione la diffusione del sapere
La crescita delle società dei Paesi che stanno attorno a noi la cultura del lavoro la socialità
Sono queste le strade le uniche perché la democrazia nasca anche laddove non c'è altre strade non ci sono
L'idea cattura l'Europa ci siano Paesi amici genti con cui vivere in fuga futuro di pace passa da qui se non l'Europa farà dovrà fare un muro attorno a sé
Io venendo qui oggi al mitico visto dei manifesti di un partito politico non dirò quale che invocano più mezzi più uomini per liberare le spiagge di Rimini dagli immigrati clandestini
è un manifesto che dice che bisogna spendere per un problema che abbiamo e io credo che
Il problema sia questo spendiamo per liberare le spiagge di Rimini o per dare lavoro laddove questi immigrati sono partiti maniera che la spinta migratoria non sia più così assillante per il nostro Paese
è un problema di scegliere di scelta culturale su che cosa dei di come destinare le nostre risorse
Un maggiore sviluppo sulla sponda sud un riequilibrio dell'area mediterranea significano minore pressione per migratoria
Spendiamo per i centri d'accoglienza per la repressione delle mille illegalità dei clandestini portano consente o per creare sviluppo a casa loro ecco un'alternativa
Bisognerebbe forse a questo riguardo apre anche il discorso sulla natalità e sui trend demografici delle due sponde ma il discorso ci porterebbe molto lontano e quello che certe lo voglio sottolineare
E che nessun Governo
Non di destra ma nemmeno di sinistra spenderà i soldi per quest'idea di cooperazione se i suoi cittadini che sono poi i suoi elettori quelli che l'hanno costituito maggioranza governante
Non ne sono consapevoli e convinti che vale la pena di spendere per questo io sono grato al meeting perché mette a fuoco i tre nodi che occorre sciogliere per il rilancio della cooperazione quello culturale sul quale mi sono soffermato
La cooperazione non è superfluo ma il necessario non solo per i Paesi verso i quali nulla destiniamo ma il necessario anche per la nostra Italia
Quello dell'opinione pubblica il messaggio che muove oggi da Rimini da questa tavola rotonda e dal meeting e che spendere in cooperazione internazionale significa investire sul nostro futuro e che dunque la gente la società civile
Che è pronta da sempre con spontaneità ai gesti di umana solidarietà
Sì che fra la gente si apra anche l'idea che i soldi che il Governo mettesse a Bilancio
Se spesi acqua oculatamente in cooperazione internazionale sono un investimento un investimento rivolto al nostro futuro una garanzia
Per i nostri figli
Ed è terzo l'aspetto normativo
Serve che il Parlamento vari la riforma e serve che la vari presto
E che il Governo mette in Finanziaria le risorse adeguate e certe
Noi abbiamo sempre con la comunità internazionale un obiettivo che è quello dell'OCSE zero sette per cento del prodotto interno lordo uno potrebbe ostica sì che almeno quest'anno arriviamo a metà di quell'obiettivo forse troppo
Secco se non potessimo mettere una cifra così
Impegnativa subito almeno che il Governo
Non solo inizi a far crescere già in questa finanziaria gli stanziamenti dei fondi per la cooperazione internazionale ma indichi un cammino di crescita c'era l'otto per gli anni a venire
Infine
La cooperazione allo sviluppo porta con sé
L'idea di una vera partnership con i quali
I noi intratteniamo rapporti ai quali rivolgiamo la nostra attenzione
Essa deve portare con sé più rispetto più condivisione dei problemi più reciprocità di diritti
Esige infine il rifiuto di sottoprodotti avariati che nel tempo hanno in qualche modo inquinato l'intero settore lo spontaneismo caritatevole ma disordinato che non produce nulla
Il Croce Rossi sull'OPA termalista che limita tutto all'emergenza l'emergenza su una cosa la cooperazione per lo sviluppo è una cosa ben diversa il neocolonialismo violento strisciante che passa anche attraverso forme di colore di cooperazione
Concludo riferendo sinteticamente due battute sullo stato del percorso in Parlamento della legge di riforma
Io oggi non sono in Parlamento ma secco seguendo
Il
L'iter della riforma del
Della cooperazione ed essendomene lungo occupati in passato
Ho
Sono convinto che esiste oggi tra i parlamentari anche se sono pochi quelli che se ne occupano una maggiore consapevolezza
Dell'importanza che questo sa questo passaggio venga fatto il Senato a me risulta potrebbe approvare il testo di riforma prima della fine dell'iter della Finanziaria
Cioè entro la fine di quest'anno e conseguente alla Camera e la Camera dunque l'avrebbe all'esame per la prossima primavera i tempi ci sono tono sono tempi ragionevoli e dunque
Da questo punto di vista un percorso è individuato ma il passaggio
Della legge di riforma dal Senato alla Camera fu già fatta fatale una volta l'ho ricordato prima
Perché l'incidente non si ripeta sarà bene che si mandino chiari messaggi che senza riforma della cooperazione già oggi asfittica rischia la definitiva implosione l'intero sistema della cooperazione italiana
E con essa
Rischia di essere mandato al macero grandissimo patrimonio che l'Italia e che noi spesso bistrattati amo mi riferisco
E so che qui a Rimini
Oggi in platea fra voi ma nel nell'area del meeting
Ci sono molti che opera non in questa direzione mi riferisco ai volontari
Io giro il mondo
E quando uno va in giro per il mondo si sente dire in Africa in Asia in America latina che la presenza la memoria dell'attività dei nostri volontari è la merce buona che viene scambiata nelle relazioni internazionali
Per questo
Loro lo dico perché ci sono qui anche i parlamentari occorrerà che i deputati sappiano che quasi sempre il meglio è nemico del bene e chi allora incombe l'onere di non far fallire una riforma che appare oggi condivisa e possibile per i lavori che fa il Senato
Il rilancio della cooperazione italiana non è solo una questione di Parlamento di finanziare di leggi di strumenti esse una sfida rivolta al futuro chi è venuto qui oggi lo sa
Sia che si è dato a questa parte del tavolo sia che stia in sala con decisione inserendola tra le priorità per far crescere l'Italia io credo che noi possiamo decidere di assumere insieme questa sfida
Fare che
Mi pare che il richiamo che a seguire l'esempio del grande Michelangelo Buonarroti sia stato molto utile siamo tutti disciplinati
Trattengo solo un punto passando la parola Umberto Ranieri ciò che ha detto Gianguido un salto culturale
Una proposizione molto interessante
E vero che dire aiuto pubblico allo sviluppo è abbastanza ambiguo
Mai su questo salto culturale probabilmente dovremmo dovreste
Recepire nell'allo strumento legislativo che state costruendo
Un fatto molto semplice che l'aiuto pubblico allo sviluppo scusami Gianluca Sciuto ancora questo tema Gianguido Susan questo termine
E per stimato
Essere un terzo un quinto dice ok e la società
Il privato il privato sociale mobilità nei confronti dei Paesi in via di sviluppo
Allora c'è un sistema Paese come richiamato nell'introduzione Alberti che forse ha bisogno
Di uno strumento che abbia l'elasticità di poter coinvolgere tutti
Perché
C'è nel Paese di tradizione laica cristiana socialista c'è questo questo strano meticciato come direbbe il famoso Patriarca di una cultura che si esprime in giro per il mondo
Che è una comparazione dei popoli e tra i popoli delle persone tra le persone prima che tra le cancellerie
Così che
Il sistema Italia forse nella nuova legge Umberto Ranieri
Questa divisione manichea che ha demonizzato da un certo punto di vista del settore privato ed esaltato il buonismo dell'intervento non profit
Forse bisogna ripensarci perché anche un'impresa che va
Naturalmente nella distinzione dei ruoli naturalmente con tutte le cautele necessarie che va a fare un'attività in un certo Paese
Ha un indotto sociale importante
Credo che questa sia una buona occasione almeno per cominciare a discutere anche di questo tema Umberto prego
Grazie
Già funziona grazie io ringrazio per l'invito discutere di questione cruciale come quella del rilancio della cooperazione allo sviluppo nel nostro Paese
Dotare finalmente l'Italia di una legislazione moderna efficace per quanto attiene alla cooperazione allo sviluppo sono lieto di discuterne
Nel
Nel corso del meeting
E lo scetticismo del titolo della tavola rotonda
Cooperazione allo sviluppo la riforma impossibile con
Punto interrogativo
Non è ingiustificato è stato ricordato da negli interventi che mi hanno preceduto
Non è ingiustificato perché la riforma
Puntualmente naufragata in Parlamento da da almeno due legislature
Malgrado il tema della riforma sia emerso già precedentemente
In particolare nel corso dei lavori della Commissione d'inchiesta sulla cooperazione sulle
Vicissitudini della cooperazione italiana istituita nel
Mille novecentonovantaquattro
E però le cose non sono andate per il verso giusto e oggi non disponiamo di una
Legislazione adeguata i ed efficaci
Oggi si discute al Senato sulla base di una iniziativa del Governo
E raccogliendo
Contributi che sono venuti da progetti proposte
Avanzati da da da
Gruppi della maggioranza e della opposizione centrodestra e centrosinistra
Cioè all'opera un comitato ristretto
E il viceministro Sentinelli dirà meglio le cose che su questo punto
Il clima sembra promettente i lavori stanno procedendo
E tutti su entrambi i versanti del del
Del del dello spettro politico
Tutti auspicano che nella legislatura in corso
Sperando che i proceda la legislatura
L'obiettivo della riforma della cooperazione sia
Si era giù
Credo che sia cresciuta nel corso di questi anni si sia avvenuta consolidando la consapevolezza nel complesso delle forze parlamentari
Che quella della cooperazione allo sviluppo è una riforma non più rinviabile
C'è bisogno di una legge nuova impostata su principi nuovi
Principi idonei a permettere alla cooperazione di operare in un contesto internazionale profondamente mutato anche radicalmente
Mutato rispetto da alcuni anni orsono
Su questo punto
Io non voglio farla lunga
Solo poche considerazioni ma e indispensabile avere consapevolezza dei mutamenti intervenuti per
Pensare ad una
Legislazione per quanto riguarda la cooperazione allo sviluppo adeguati rispondente alle novità e alle sfide
Noi viviamo
In un mondo in cui
Son venuti meno
Se n'è discusso anche in Parlamento in Commissione esteri del Senato alla Camera son venuti mini meno i due bipolarismo e che avevano contraddistinto il ventesimo secolo
Da una parte quello che fu il bipolarismo
Classico potremmo dire che abbiamo conosciuto tra est ed ovest
Travolto dal crollo del del
Del socialismo disposti code il muro di Berlino alla fine degli anni ottanta
E il bipolarismo tra nord e sud del mondo si è venuto modificando
Perché è stato sconvolto dall'emergere di nuovi protagonisti dell'economia e della politica globale l'India il Brasile la Cina
Ma anche
Sconvolto anche dal prodursi di vaste aree di stabilità di inquietudine
Penso
A quanto sta avvenendo nell'universo arabo-musulmano islamico
O ha i tormenti dell'Africa subsahariana
Mutamenti enormi che hanno trasformato la scena internazionale
Dietro la crisi dei bipolarismo mi che hanno segnato la storia del Novecento si è fatta strada nel nuovo secolo una realtà assegnata dalla globalizzazione nella sua duplice faccio
Una straordinaria opportunità di crescita
Ma dall'altro
Il rischio di una insostenibilità anzitutto ambientale dello sviluppo nella configurazione che è venuto assumendo nel corso di questi anni
Di qui la necessità di ricercare nuovi modelli nuove forme di Governo globale del mondo
Ora la politica di cooperazione allo sviluppo deve fare i conti con questo mutamento di scenario
Superando una visione della cooperazione
Considerata da un lato
Come una forma di risarcimento
Delle colpe del passato coloniale delle potenze europee
Ho e dall'altro come una forma di mantenimento più o meno surrettizio diarie di influenza da parte delle stesse potenza
Credo anche che nel ripensare ai caratteri che dovrà avvenire la cooperazione allo sviluppo nel nostro tempo vanno considerati
Altri aspetti che campione il quadro di riferimento che tradizionalmente la cooperazione allo sviluppo avuto
Ne ricordo due i cambiamenti climatici e le grandi catastrofi ambientali
I processi di migrazione urbanizzazione per fare un esempio normalmente si tende a pensare che il mondo in via di sviluppo sia prevalentemente rurale
E invece non è così nel due mila e venti la maggior parte della popolazione nei Paesi in via di sviluppo vivrà Minari urbani
In Africa occidentale di saranno trenta città con oltre un milione di abitanti e nella sola India la popolazione urbana aumenterà di oltre duecento milioni di persone
E per quanto riguarda la dimensione ambientale le conseguenze che anch'essa ha sulla cooperazione oggi occorre
Una forte consapevolezza del nesso sempre più stringente tra
Degrado ambientale
Migrazioni di massa conflitti vi sono aria del pianeta in cui la
Compresenza di questi fattori è diventata endemica
L'area l'area sahariana assai Diana
Avviene in Darfur una regione del Sudan
Investita da un Avant Hassan del processo di desertificazione
Ma per quanto tragico il Darfur rischia di non essere un caso isolato ciò che oggi avviene in Darfur può riproporsi in Costa d'Avorio in Niger Mali
Estendersi all'intero Sudan nel Ciad un enorme Regione del pianeta che rischia di sprofondare in una condizione
I permanente catastrofe umanitaria
Ecco perché occorre cambiare qualcosa in materia di cooperazione allo sviluppo occorre una aggiornamento un riorientamento delle priorità
E vorrei anche aggiungere che non può essere sottovalutato l'esigenza di uno stretto coordinamento in Africa ma non solo
Fra riduzione della povertà e lotta alla corruzione
Fra aiuti allo sviluppo economico e costruzione di istituzioni trasparenti così come una particolare attenzione va dedicata al tema della costruzione della pace della riconciliazione insomma
La cooperazione e lo strumento per sostenere la ricostruzione materiale sociale economica di un determinato territorio
Ma deve accompagnarsi a un lavoro di ricostruzione di coesione sociale se non si fanno passi avanti in questa direzione il rischio è la recrudescenza dei conflitti il fallimento dei programmi di cooperazione
Certo occorre un superamento di una terminologie vanno superate le
Le angustie intrinseche al concetto di aiuto allo sviluppo la dimensione fondamentale e quella del partenariato
E la cooperazione deve anche interrogarsi sul rapporto con le culture di saperi locali
In questo quadro è indispensabile una modifica dell'assetto normativo italiana
Disegno di legge governativo
Lo dirà il viceministro Sentinelli costituisce una novità nella lunga vicenda della riforma della legge quarantanove
Accoglie l'istituto dell'Agenzia
Definito organismo di diritto pubblico con capacità di diritto privato cui complete l'atto compete all'attuazione degli indirizzi e delle finalità della politica di cooperazione stabiliti dall'amministratore dal Ministero degli esteri
Un'agenzia che dovrebbe garantire anche uno snellimento della macchina burocratica affermare il principio della distinzione tra indirizzo politico e funziona attuativa
E poi vi sono altri principi richiamati nelle proposte del Governo molto importante il divieto di utilizzo degli stanziamenti destinati alla cooperazione per il finanziamento di attività militari
Il principio di slegato mento nel rapporto tra cooperazione forniture di beni e servizi italiani con l'obbligo di privilegiare le risorse dei Paesi destinatari riconoscimento e la cooperazione decentrata la valorizzazione delle ONG
Il riconoscimento anche in questo contesto della
Settore privato come fattore che può contribuire alla realizzazione dei grandi programmi di cooperazioni nel quadro di una coerenza tra
Politica estera e politica di cooperazione
Quello che mi sembra importante che il testo allo Stato a quello che io ho inteso seguendo i lavori che si sono venuti svolgendo al Senato
Raccoglie intuizioni e proposte anche di altri progetti Forza Italia Alleanza Nazionale e Rifondazione
E complessivamente il quadro di insieme tracciato rappresenta una base di partenza coerente con gli indirizzi internazionale con queste esigenze di
Rinnovamento ci sono ancora questioni che meritano approfondimenti ancora alcuni aspetti del funzionamento della giustizia
Il tema del fondo soprattutto il tema della certezza delle risorse perché poi questo è il nodo di fondo comunque un nodo cruciale per il futuro di una
Politica di cooperazione la certezza delle risorse
E la consistenza delle risorse l'Italia da recuperare i ritardi che si sono venuti accumulando nel corso di questi anni e gli sforzi recenti compiuto in questa direzione solo in parte
Come ha ricordato anche viceministro Sentinelli ci permettono di dire che la tendenza si è
Modificata per quanto riguarda la ristrettezza delle risorse però quello che è essenziale ed ho concluso anche ai fini del successo del lavoro legislativo e lo spirito unitario
Io non lo so se ci sono altre materie in cui nel nostro Paese sarebbe necessario uno spirito unitario io penso di sì però insomma le cose
Non sempre vanno in questa direzione ma certamente per quanto riguarda la cooperazione allo sviluppo questa è una condizione
Dico
Decisiva per processi
Se non c'è uno spirito unitario se non ci si riconosce in questa missione non non non s'i naufraga anche questo tentativo e se naufrago questo tentativo bene allora
Poi
Ognuno dovrà assumersi dinnanzi non solo al paese diciamo ma
Coscienza
Del delle delle della necessità alla coscienza diffusa anche nella nostra opinione pubblica della necessità di una
Di una diversa politica
Di cooperazione allo sviluppo dovrà assumersi le proprie responsabilità io credo che ci sono oggi le condizioni per farcela vorrei concludere con un
Accento di ottimismo questo mio intervento al meeting ringraziando
Grazie a Umberto Ranieri
Che quando tutto il pacchetto di questo faticoso cammino sembra addirittura descrizione di un
Persone aeroporto un peso sovrumana arriverà alla Camera
Uno dei decisori sarai tu prendi minori verremo a tirarsi la giacchetta come si dice a Milano
In tutto questo fardello che abbiamo cercato di descrivere e con poco implicato però necessario saperlo le Regioni che in particolare alcune regioni
Sembrano essere molto più agili e non voglio entrare Roberto alla diatriba se devo fare la politica estera ognuno ciascun ministro ed ex perché mi sembra una diatriba abbastanza un po'inutile diciamo la verità
Però sicuramente alcuni modelli sono molto interessanti
Che potrebbero essere band utilizzati anche per dar forma per informare
Anche il l'articolato che loro dovranno
Licenziare speriamo nei tempi che hanno sta hanno dichiarato
Grazie
Io vorrei riuscire nei miei undici minuti cardine qualche cosa su tre temi secondo tre dimensioni che si intreccia erano un po'la prima è appunto qualcosa
Sui nuovi soggetti nuovi attori della cooperazione internazionale
Perché non è più soltanto lo Stato
Poi qualcosa
Di come è cambiata la cooperazione internazionale sta cambiando tanto che secondo me bisogna distinguere è utile distinguere alcune dimensioni alcune modalità diverse dalla cooperazione internazionale e la terza direzione
Qualche speranza sulla nuova legge e anche del Cal che caldea sulla nuova legge
Vediamo
Innanzitutto appunto occorre riconoscere che
Gli attori della cooperazione internazionale o della cooperazione allo sviluppo oggi sono diversi
Rimane certamente lo Stato gli Stati nel mondo con i problemi
Che sono stati sottolinea che non sono di poco momento dello Stato italiano
Ma assume un rilievo sempre maggiore
Un'attività di cooperazione internazionale perlomeno di alcune regioni
Di alcune città
Dobbiamo riconosciuti alcune forze sociali ed economiche di alcune università a volte dei mass media soprattutto i mass media ma le condizioni
Dei disastri naturali
Soprattutto c'è il ruolo straordinario straordinariamente positivo dalle organizzazioni non governative
E lei movimenti di volontariato internazionale
Capita questo ed è un bene che capiti questa attualizzazioni di soggetti
Perché nell'epoca della globalizzazione
Cadono tutti i monopoli
Ed è bene che si riconosca che è caduto il monopolio di una cooperazione internazionale come opera soltanto dello Stato o che debba necessariamente essere ricondotta sotto unicità autoritativa dello Stato stesso
Dicevo stanno facendo qualcosa le Regioni regione Lombardia
Ha fatto da diversi anni una legge regionale sulla cooperazione
Abbiamo fondata sul principio di sussidiarietà nel senso che abbiamo scritto a chiare lettere che riconosciamo che gli operatori dalla cooperazione allo sviluppo l'
Guarda sono le organizzazioni non governative lombarde
Il nostro bilancio e di alcuni milioni di euro l'anno diversi milioni di euro l'anno l'ottanta per cento del nostro bilancio e gestito direttamente dalle organizzazioni non governative
Tanto per cento quindi del nostro bilancio e il finanziamento di progetti presentati dalle organizzazioni non governative solo il venti per cento è riservato ai nostri interventi diretti
Ma molto spesso anche in questo venti per cento i nostri enti attuatori sono
Le ONC
Noi non abbiamo previsto dalla legge non pensiamo affatto di dotarci di un'agenzia regionale per la cooperazione allo sviluppo perché questa Agenzia una volta di più c'è già sono le organizzazioni non governativa
E questo è un metodo recita molta soddisfazione
Che trova la soddisfazione dei paesi e delle regioni con cui collaboriamo
Anche in questi giorni ho ricevuto rappresentante il Presidente del Burundi
Col quale stia chi ci ha chiesto un aiuto che ci ha specificamente chiesto che questo aiuto si traduca
Iniziative concrete non in un aiuto al loro bilancio
Ecco perché
E vengo a dire qualche cosa hanno accusato secondo punto dicevo sta cambiando la cooperazione internazionale cooperazione internazionale non è più soltanto la tradizionale
Azione nei Paesi in via di sviluppo
Un'azione inevitabilmente assistenziale
Oggi sta acquistando un peso sempre più grande
L'azione nei paesi ad economie in transizione
Con il quale pure le Regioni la Regione Lombardia in particolare sta agendo in maniera significativa
Io credo che anche nel legge che il Parlamento dovrà votare sarà importante distinguere
Un'azione di cooperazione allo sviluppo da un'azione di cooperazione internazionale destinata ai paesi in economia transiti in transizione
Questa azione è diversa dall'azione assistenziale di aiuto allo sviluppo e tipicamente un'azione di cooperazione internazionale
Di Democracy building di Institution al capacity building
Come Regione Lombardia abbiamo seguito in questi anni diverse azioni di questo tipo oggi siamo impegnati in due programmi
Uno con lo Stato brasiliano del Mila schiera Ist
Che stiamo aiutando a realizzare su una struttura di emergenza urgenza in ambito sanitario
Una con un con uno Stato non con una Regione di uno Stato ma con uno Stato con il Perù dove stiamo formando dirigenti e quadri per l'amministrazione centrale per le costituende regioni
Credo che sia importante ripeto distinguere questi due ambiti anche perché
Ritengo che sarebbe utile cominciare a distinguere vecchie mali di finanziamento diversi per questi due tipi di cooperazione anche per evitare
Che i programmi di aiuto al petto
Che spesso sono più articolati più interessanti finiscano per assorbire tutti o quasi le risorse
Inoltre credo che se da un lato il giusto che gli interventi a favore di frazionali PVE se Paesi in via di sviluppo siano dei doni
Gli aiuti invece a favore dei petto dovrebbero essere soltanto in parte Donati ai soggetti che richiedono
Il tono potrebbe non andare oltre allo studio preliminare allo studio di fattibilità
Poi se dovrebbe intervenire un rapporto tra i Paesi o tra le Regioni o tra la Regione e il Paese di altro tipo
Ancora sarebbe utile per un ordine delle cose distinguere
In una terza tipologia interventi straordinari di urgenza a favore di Paesi colpiti da catastrofi naturali anche per impedire ricorrente fenomeno che è stato citato
Da alcuni partecipanti a questa tavola rotonda prima di me
Che di fronte ad una catastrofe naturale lo stanziamento a favore di quel Paese su vuoti gli stanziamenti a favore di progetti già presentati e metta le organizzazioni non governative come spessissimo sono messe in enorme difficoltà
Quindi interventi straordinari a favore di paese colpite da catastrofi naturali o che hanno subito gravi danni a causa di eventi bellici anche qui noi abbiamo un forte programma di cooperazione con uno di questi Paesi il Libano
E abbiamo operato questa distinzione
Che ci sembra
Utile
Oppure due anni fa intervenimmo
Con un programma straordinario nei paesi colpiti dallo tsunami un programma straordinario uno stanziamento straordinario
In cui la Regione chiese il protagonismo accanto a sé
Di numerosi soggetti alla società civile
E in effetti ci fu un po'oggetto Lombardia
Concordato da una parte col nostro Ministero degli esteri né l'altro dall'altra parte con
I Governi dei Paesi interessati
Chi vide un impegno molto forte di organizzazioni della società civile lombarda
Dico che interventi questo tipo vanno stimolati anche perché
Anch'io non dimentico che l'Italia si è impegnata da anni a destinare la cooperazione internazionale lo zero sette per cento il popolo prodotto interno lordo
E che da anni da molti molti molti anni con molte distribuite responsabilità politiche siamo largamente al di sotto
Oggi siamo a meno di un terzo di quello zero sette per cento se non sbaglio siamo allo zero due per cento
Ma per realismo credo che per arrivare allo zero sette per cento sia utile pensare di utilizzare non soltanto risorse statali ma anche risorse della società civile del mondo economico
Dei cittadini
Ecco alla luce di questo se dunque il panorama dalla cooperazione internazionale è mutato in questa direzione
Confesso che a me
Fa un po'di problema costituisce un po'di problema ritenere la cooperazione internazionale
Un aspetto della politica estera
Perché ormai nei fatti non è così
Sia perché dire che la cooperazione internazionale è un aspetto la politica estera di un paese che per chiarezza compete
Al lo fa al Governo e al Parlamento nazionale
Io sono federalista ma in campo di politica estera le responsabilità come giustamente dice la Costituzione sono al Parlamento nazionale il Governo nazionale
Allora se ogni azione di ogni nostra ONG devi implicare la responsabilità del Governo nazionale beh questo a volte poco poco può curare dei problemi
Se invece noi parliamo di una politica di cooperazione che fa riferimento alle relazioni internazionali la questione non è soltanto linguistica
Perché le relazioni internazionali Ai sensi dalla Costituzione sono una materia a responsabilità condivisa tra lo Stato e le Regioni
E permettono un grado di agilità
E di snellezza maggiore che non il dire che tutto deve fare riferimento al Ministero degli affari esteri
Ripeto non è una questione di lana caprina la questione concezione
La questione concezione che per esempio tutte le Regioni all'unanimità hanno sollevato obiettando al disegno di legge del Governo
Quale disegno di legge il Governo ci appare ambiguo
In diverse parti da qui ne poco e poco questa che se
Parliamo di parte integrante la politica estera rimaniamo in un'ottica statalisti crea
Riduciamo le ONG a braccio secolare del Ministero degli esteri
Esponiamo Regioni ed enti locali alla Visco di ulteriori contestazioni e contenziosi in sede di Corte costituzionale
Secondo non riconosciamo il ruolo centrale dei soggetti sociali delle associazioni delle ONG e quindi mortifichiamo le loro azioni
Con il rischio terzo rilievo che tutto questo sia gravato
Se poi si attribuisce come compito la costituenda Agenzia per la cooperazione allo sviluppo e la solidarietà internazionale
Il compito anche di controllare l'operato delle Regioni in materia
Insisto non è una questione di conflitto interessi è una questione di chiarezza costituzionale la Costituzione cambiata tanto cambiata non per iniziativa dalla mia parte politica
Ah per iniziativa del centrosinistra che oggi al Governo
Che si presenta un disegno di legge che contiene
Questa
Questa funzione dell'agenzia perché il testo presentato al Senato
Da questa funzione Agenzia mette le Regioni le Province autonome in una situazione gravissimo imbarazzo tant'è vero che lo abbiamo chiesto il rinvio del disegno di legge e un incontro politico per chiarire questa vicenda
Anche alcuni dei disegni di legge presentati dalle forze politiche al Senato non ci convincono punto suscita in me perplessità io non voglio essere polemico voglio discutere voglio arrivare
Ad una soluzione
Ma vorrei capire perché per risolvere il problema della gestione del fondo per la cooperazione
Noi dobbiamo
Prevedere la creazione di un istituto di credito per la solidarietà internazionale
E per essere certi che si tratti di un organismo snello dobbiamo prevedere in questo istituto un direttore generale e un consiglio di amministrazione con sei membri del Consiglio di Amministrazione
Ove capirlo voi capire perché il metodo seguito dalle Regioni finanziamento diretto non può essere quello Miglio anche perché insisto io credo
Come è stato detto o da tutti coloro che sono intervenuti che dobbiamo essere chiari su quali sono appunto i soggetti in loco nei Paesi in via di sviluppo dalla cooperazione internazionale
Pensiamo forse che questi soggetti possa essere i funzionari dello Stato della Regione dell'Unione europea
Non andiamo da nessuna parte spendiamo una marea di soldi
E non otteniamo dello sviluppo soggetti devono essere persone
Persone che sono disponibili per un periodo tra la loro vita
Ad essere nell'Waco che a condividere
Un progetto di sviluppo con le persone che la sono e quindi soggetti veri non possono che essere
Appunto i volontari del servizio internazionale o comunque gli attori della ONG
Sì sto questa critica mia
C'è fondata se non è fondata non vale ma se è fondata si estende anche la logica dell'Unione europea
Perché anche l'Unione europea sta adottando questa logica del Budget supporta che è contestata da coloro che hanno una esperienza più forte di cooperazione internazionale ma
Rivolte sul punto
Io applaudo
A questa rinnovata volontà di disegnare una nuova legge sulla cooperazione internazionale
Plaudo al fatto che nel documento di programmazione economica e finanziaria sia previsto un aumento significativo dei fondi per la cooperazione internazionale mi auguro e vigente mente che questo aumento di fondi possa essere
Confermato inserite di legge finanziaria
E ci si possa trovare appunto la possibilità di dopo vent'anni
Dopo vent'anni di una buona legge che non è stata integralmente applicata che è stata via via stavolta per passaggi successivi ma quella mila novecentottantasette una buona legge ma comunque a distanza di vent'anni è necessaria una nuova legge
Anche perché appunto le cose cambiano e lo dobbiamo pensare
A forme nuove
Sulle quali Ancona volte chiudo come Regione stiamo lavorando stiamo lavorando anche confrontandoci con il Ministero degli affari esteri e con il CESPI
Per esempio coinvolgendo nei progetti di cooperazione allo sviluppo dei paesi le comunità di immigrati di quei Paesi che sono presenti nel territorio dall'Italia o di Regione Lombardia
Chi sono disponibile ad essere coinvolti
Coinvolgendo anche una valorizzazione delle rimesse di questi immigrati in Regione Lombardia verso i Paesi di provenienza
Questo moltiplica i fondi a disposizione
E fa capire una volta di più che i soggetti della cooperazione principali sono gli stessi soggetti della società civile i cittadini lavoratori le persone le associazioni grazie
Grazie Roberto
Lo scorso anno siccome
Il moderatore deve moderare
E non vorrei chiosare aggiungere parole la fine dell'intervento
Dalla Patrizia Sentinelli lo scorso anno lei passando al Meeting di Rimini
Non sapevo bene come chiamarla se vice ministro viceministra
Tosi si può dire viceministra perché
Anche noi la salva regime Salve Regina non dice avvocato nostro
Ma si dice vocata nostra
Allora nei panni dell'avvocato a nostra
Che
Indossa come si diceva una bellissima collana compiute della collana delle donne della rosa quindi è
Cosa importante
Facendo l'avvocata di di questo mondo
Difficile
Fatte tutte le discussioni che volete
Limate tutte le parole articolate tutto quello che dovete articolare
Ma alla fine dovete fare una legge
Che arriva alla dignità di quella donna gravemente malato anche ha fatto questa collana
Che abbia la possibilità di sentirsi un essere unico irripetibile Amato e voluto bene
Noi vogliamo che si possa arrivare lì tutto quello che ci sta prima ci interessa relativamente se l'ho fatta in tempi non biblici perché siamo nel due mila sette e ancora meglio ma bisogna arrivare a voler bene alla dignità di quella donna che ha fatto la collana che stai portando in questo momento
Presidente
Grazie anche di queste di queste ultime parole
Mi pare una tavola rotonda di grande interesse lo dico sinceramente dal cuore dalla testa per seguire il ragionamento che avete anche proposto
Anche gli aspetti critici sui quali tornerò sollevati dal Presidente Formigoni mi sembrano di grande ampiezza che vale la pena davvero di riprendere non solo per garbo istituzionale ma per merito politico
Le ultime parole che venivano anche
Pronunciate mi hanno riportato alla mente nella scaletta non ce l'avevo ma prendo così spunto per ridirle
Per ridire cioè i tre punti che mi ero proposta all'inizio del mio incarico come obiettivo da realizzare in questo incarico istituzionale le tre parole i tre obiettivi erano i seguenti
Uno
Dar valore con l'intervento della cooperazione internazionale alle comunità locali
A me questo mi sembra importantissimo lo sento come una delle sfide della nuova cooperazione secondo
All'interno delle comunità locali dar valore il riconoscimento alle donne
Perché non c'è una semplice questione linguistica
Avvocato vocata vice ministro il viceministro
Ma perché ogni volta anche in questa tavola rotonda permettetemi se si parla del genere non può essere solo il maschile perché non veniamo compressi nel genere maschile non è una questione di femminismo attenzione una questione
Di conoscenza della realtà le donne soprattutto nei
Paesi partner con cui vogliamo avere cooperazione penso all'Africa ma non solo anche
I Paesi cosiddetti di medio reddito penso a tutta l'aria dell'America latina sono le colonne portanti di un'idea di convivenza e di solidarietà diversa dal passato
Lotta alla corruzione significa concretamente un'azione di contrasto che solo le donne possono portare avanti dunque all'interno delle comunità le donne
Terzo
Obiettivo
Naturalmente tra gli altri ma importante e quello che veniva sollevato anche da interventi che mi hanno preceduto che è l'attenzione al valore ambientale
Oggi
Soprattutto in questa epoca della globalizzazione se non si mettono in relazione
Tutte le iniziative di cooperazione con la tutela
Ambientale davvero non possiamo nemmeno pensare al futuro del giorno Romano e dell'intero pianeta
Quindi io penso che questi sono tre obiettivi che insieme potremo
Provare a realizzare concretamente ma
Detto questo a me sembra ci rifletto da molto tempo che ci sia prima di tutto un luogo comune da sfatare nel nostro Paese forse non solo nel nostro Paese ma parliamo di noi
Che è quello che afferma essere
Presente una relativa indifferenza se non contrarietà della nostra popolazione dei nostri contribuenti se pensiamo al bilancio dello Stato che dice
Ciò è questa indifferenza o contrarietà addirittura non si possono mettere fondi pubblici a disposizione della cooperazione perché
Ci sono altre emergenze altre priorità ecco io credo che questo sia un luogo da sfatare
è la responsabilità politica dei gruppi dirigenti
Non solo dei partiti ma anche a livello istituzionale comprese le Regioni che devono fare la loro parte cioè c'è una dichiarazione
Della classe politica chiamiamo sì consigli generali ognuno poi per rispetto alle diverse responsabilità che ci dobbiamo assumere
Lo dico perché non possiamo prendere l'indifferenza o la contrarietà presunta dei nostri concittadini come alibi al non fare
Il fondo destinato alla cooperazione
Mi pare che lo dicesse Ranieri anche Folloni prima ma è un dato di fatto
è
Assolutamente lontano dagli obiettivi del millennio sia per i governi del centrosinistra per il governo del centrodestra è un problema suo è trasversale allora dobbiamo sapere che dobbiamo rimettere in ordine
Il senso comune della politica con gli interventi della cooperazione
Io ritengo perché c'è un problema diciamo così di carattere generale cioè a livello internazionale ma c'è anche un interesse del Paese a far questo
E allora io penso che proprio per sconfiggere questa volontà politica tiepida dobbiamo lavorare di concerto anche con gli attori così sono stati chiamati della cooperazione
Voglio dire con ciò
Che il mio lavoro
Per quello che ho potuto fare in questo periodo
Ma davvero non da sola con tanti altri che si sono andati esprimendo sia nel campo politico propriamente dei partiti ma anche delle istituzioni hanno dato valore sempre di più
Alla
Organizzazione
Delle
Associazioni
L'associazione della la nell'espressione diciamo della società civile che in questo periodo si è fatta molto più
Sentire non l'opinione pubblica generale ma l'organizzazione
Della società civile che abbattuto un colpo
E bisogna riconoscere dar valore spazio proprio a loro
Guardate non lo dico qui lo dicono i fatti noi abbiamo attivato all'interno del ministero di cui mi occupo in questo momento ma proprio i punti di Formigoni una continua
Un continuo confronto racconti o consultazione con le organizzazioni della società civile tavoli partecipativi li abbiamo chiamati per quanto riguarda la legge di cui questi amo discutendo
Ma ricordo anche per quanto riguarda ad esempio l'intervento di emergenza per il Libano con i fondi che avevamo avuto a disposizione con il decreto del rifinanziamento
è stato dato delle missioni Libano abbiamo fatto un passo in avanti perché sentivamo che non poteva essere autosufficiente la decisione pensata al tavolo ristretto
Della società politica bisognava a perire alla società civile ricordo ancora un termine
Lo celebrammo qui insieme l'anno scorso quando venni a Rimini a proposito del nostro incontro dell'anno scorso
A proposito dicevo del fiume Litani
L'ABI si mi regalo sì regalo un'immagine secondo me
Interessantissima sul piano simbolico e materiali facciamo diventare il fiume Litani da fiumi di guerra fiume di pace non era una banale
Diciamo conversazione era un'idea che metteva diciamo così in conto il lavoro la pratica che queste organizzazioni della società civile in questo caso larghissima possono essere altri stanno già facendo nel mondo intero
Dunque riconoscimento del valore del lavoro della società civile anche italiana ma non solo
Per dare anche forza ai Bifo alla riforma al processo di riforma
Anzi debbono accompagnare il processo di riforma voi qui oggi da questa parte del tavolo avete segnalato alcune novità
Io pure sono abbastanza ottimista come Ranieri ma può darsi pure che veniamo smentiti dai fatti ma intanto mettiamoci diciamo così nella disposizione d'animo concretamente
Che valorizzi concretamente il fatto compiuto c'è oggi una novità stiamo di fronte ad una situazione diverso dal passato su questa materia
Cioè cioè un interesse convergente di più parti
Di forze politiche di maggioranza e opposizione in Parlamento c'è un interesse della società civile c'è un interesse che sta maturando anche non solo come dicevo prima nella società nell'opinione pubblica ma anche fra il nesso che è stato messo insieme diciamo Ministero
E e e organizzazioni della società civile dunque anche tutto il sistema delle regioni degli enti locali
Fallo quali sono alcuni punti di questa novità li vorrei esaminare con cura
Uno abbiamo deciso di fare un passo
In avanti criticato peraltro quello di presentare come Governo un disegno di legge non ordinario ma un disegno di legge delega io voglio mettere i piedi nel piatto discutere delle cose come sono perché lo considerano novità
Io sono andata in Parlamento a
Diciamo così non solo a presentare ma difendere
Questa legge delega
Sapendo benissimo che c'è un Parlamento che può dirmi ma perché la tecnica vogliamo dei noi discutere il Parlamento stesso è giustissimo e io non mi voglio impiccare alla legge delega necessariamente voglio spiegare i motivi
Allora un Governo che si presenta con una legge la lega vuol dire che riconosce
Che c'è un fallimento delle riforme dei tentativi della riforma sulla materia della cooperazione che non è più tollerabile dobbiamo cioè procedere no perché non ci fidiamo del Parlamento ma vogliamo se parliamo anche degli addetti a lavori capire perché
C'è stato quel fallimento
Proprio perché c'è un problema anche di by bipartisan maggioranza opposizione insomma dobbiamo capire perché
Perché non è che c'è il lupo cattivo che non l'ha voluto al Senato peraltro era stato presentato il e anche votato no era stato varato la perché
Allora c'è un tema nella sto Paese per quanto riguarda la cooperazione non si è mai riusciti a far vincere un principio che è quello dell'autorità di età della cooperazione
Tanti Ministeri e non c'entra nulla il ragionamento critico che faceva il Presidente a questo proposito che io merce condivido e dirò perché lo condivido
Ma una miriade di interventi che erano un po'all'intervento a pioggia per difendere o il ministro
Nel caso diciamo così
Di del ruolo dell'oggi o magari qualche intervento nei confronti della Banca mondiale non un'idea strategica
Per cui
Siamo abituati a vedere che si prendono risorse pubblica da parte del Ministero dell'Ambiente magari del Ministero della Sanità sto parlando degli interventi dei Ministeri quindi della branche dell'amministrazione centrali
Ma dov'è il profilo politico la strategia di un Paese Sera dobbiamo ridefinire la cooperazione la dovremo ridefinire assistenza
E dunque mancava l'unitarietà e la
Mano lunga la parte del leone chi l'ha fatta in questi anni il Ministero dell'economia
Lo si diceva in modo molto opportuno il Ministero dell'economia ma restano della Colombia non può avere titolo sulla cooperazione internazionale
Se la cooperazione internazionale quel sostegno che abbiamo detto che io condivido quindi non perdo tempo su questo
Anche alla capacità di imprenditorialità allo sviluppo della persona umana e non quindi solo
Ad un incremento di PIL che magari seppure magari anche positivo ma dobbiamo vedere gli effetti sulla società civile
Non può essere il Ministero dell'economia
E quindi dobbiamo ricondurre la definizione di una politica ad un unico ramo certo con il coordinamento necessario con l'intesa necessaria
Ma serve un punto ecco oggi questa è la novità che con quella legge delega siamo riusciti nel Consiglio dei Ministri a farsi che non qua il Parlamento
Che comunque come dire l'organo preposto istituzionalmente costituzionalmente a un Consiglio dei Ministri ha trovato una formula
Convincente per tutti qualcuno con più offre diciamo che l'esistenza di altri alla unitarietà ed al coordinamento intendo dunque il Ministero
Ministero dell'economia questo mi sembra mi sembra un fatto molto importante il secondo la delega
Perché la delega perché su alcuni punti il fondo unico si diceva prima alcune particolarità di funzionamento dell'agenzia che io anche difendo deve essere definita con molta
Cura
Pensando anche e la legge delega questo lo dice che se c'è in corso d'opera nella fase applicativa qualche cosa da correggere non bisogna ritornare a farla troppo lunga si può correggere anche in corso d'opera c'è la fase
Nell'esercizio della delega di questa
Possibilità una una possibilità più immediata più veloce nel cambiamento
Quindi questa è una novità c'è una predisposizione dell'intera compagine ministeriale
Ancora sia definito diciamo nel passaggio al Senato un clima veniva ricordato prima interessante cioè si è presentata la delega ma non si è detto questo ogni ente ci sono vari disegni di legge se stanno discutendo
Quindi si è deciso di la Russa di ragionare non sullo strumento ma sui contenuti e siamo arrivati con il Comitato ristretto ad una parte molto importante probabile così ci stiamo dicendo di varare nel comitato ristretto il Senato lo farà
Spero presto appunto a settembre alla ripresa del lavoro parlamentare per portarlo poi in discussione entro la fine dell'anno a Laura in Aula al Senato e mi sembra che anche questo ci sia una convergenza importante ma altro fatto fondamentali turno al Presidente Formigoni
Questa legge delega l'abbiamo voluta presentare alla Conferenza Stato-Regioni
Non era un
Un obbligo l'abbiamo voluto fare ma non per omaggio
Antisì istituzionalmente utile l'omaggio di fronte a questi no non abbiamo voluto fare perché ci interessa
Che quello strumento e attore nel contempo che la ente locale che è la Regione che alla Provincia dedica la sua sulla cooperazione
Perché quello che a me impressione ora e lo dico al Presidente Formigoni
E che oggi ci troviamo in presenza dei mille fiori se non c'è un coordinamento un riconoscimento del sistema non dirigistico
Non c'è nessuno statalismo in questa volontà di coordinamento ma c'è la necessità di mettersi intorno ad un tavolo tutti assieme comprese le Regioni per definire le linee strategiche dell'intervento della cooperazione
Per cui a monte nella definizione delle linee progettuali e strategiche ci sono anche le Regioni che insieme all'organo
Nazionale definisce le priorità
Dove spendere che cosa concordando pienamente quindi non perdo tempo sul fatto che noi abbiamo di fronte a noi un mondo intero oggi non si può parlare non solo di assistenza che sarebbe davvero Sapienza non è compito dello Stato
Poi fare un intervento umanitario ma non c'entra nemmeno in quel campo legislazione senza la cooperazione e l'aiuto pubblico allo sviluppo deve diversificare
Però con un centotre diciamo così sempre con lo stesso metodo diversificare gli interventi perché ci sono i Paesi maggiormente poveri quelli più arretrati
C'è l'Africa subsahariana cioè l'America latina cioè l'ASI e così via abbiamo cioè la necessità di avere degli interventi di relazione
Ecco perché è importante lavorare e a sistema mettendo insieme le energie che ci sono a disposizione
Io mi sono andata convincendo di due cose Presidente Formigoni rispetto al punto nodale dell'intervento critico che tu facevi uno che è bene
In questa fase politica quanto meno debiti questo tipo di globalizzazione diciamo così
Che nella riforma si definisca la cooperazione internazionale come parte della politica estera
Non perché diventi statalista lo ripeto ancora una volta e non perché il Nord e lo dico qui come l'ho detto altrove e alcuni che mi seguono lo sanno non perché sono al meeting di Comunione e Liberazione ne sono proprio convinto abbiamo la necessità cioè che ci sia una politica estera
Che faccia dell'elemento della cooperazione l'elemento guida del suo intervento per la politica estera non il contrario non è la politica di cooperazione che deve stare dentro alla politica estera e dunque al Ministero
Per essere subalterna il disegno geopolitico all'opposto
è la politica estera che non può essere oggi in questa epoca della globalizzazione
Sprovvista dello strumento dell'elemento analitico e operativo della cooperazione il penso dunque che facciamo bene a star dentro al Ministero degli esteri
Star dentro con un'autonomia
è una figura dedicata nella legge delega e noi non abbiamo previsto un viceministro non era possibile abbiamo lasciato il campo libero diciamo alla discussione del Parlamento il comitato ristretto sta ragionando sull'istituzione del viceministro
Perché perché appunto in quella figura io la chiamo figura dedicata perché mi piace di più per farmi capire serve qualcuno che insomma sta lì a vigilare al indicare quali sono le necessità
E nel DPEF
Che si può essere pure smentito dalla Finanziaria per carità
Quello che sto dicendo i giornalisti non è però parole al vento è un DPEF
Approvato dal Consiglio dei Ministri ha votato dal Parlamento che deve tradursi in finanziaria
Cioè finalmente un impegno ai fondi in maniera sostanziale se si verificherà c'è affacciò abbiamo davvero a fine anno un cambiamento di fase
E allora se c'è questo politica estera in questa direzione
Una aumento di fondi consistenti
Io penso che la istituzione di un'agenzia operativa
Ci metta nelle condizioni di stare anche
In Europa con un diverso grado
Di
Capacità di autorevolezza rispetto al passato per questo pensa dell'agenzia come una
Fase come dire un organismo strumentale nei confronti della discute della della parte politica diciamo così che deve dare l'indirizzo
E che non deve fare improprio
L'Agenzia si deve avvalere
Di quello che prima chiamavo l'elemento vivo della società civile
Non a caso la Conferenza Stato-Regioni ha dato parere all'unanimità favorevole al disegno di legge delega pur con alcuni problemi che sono stati esposti le proposte di cui abbiamo tenuto peraltro conto
Per questo ritengo che siamo oggi di fronte ad una novità positiva
Esposizione del Governo in prima misura
Secondo un passaggio che posta all'interno dei la discussione in Parlamento anche le forze migliori diciamo così del confronto dell'opposizione della maggioranza
Per arrivare a produrre quei fatti che sono appunto indirizzo politico
E
Luogo diciamo così di
Decisione operativa al pari anche di altri paesi euro pay guardate finisco con l'Europa
Anch'io molte critiche non le rifaccio qui sull'Europa sarebbe un altro intervento che dobbiamo fare sull'Europa
E la cooperazione e lo sto parlando della dimensione politica che peraltro deve essere a mio parere acquisita sempre di più come diciamo così come caratteristica come ruolo come vocazione dell'Europa lo diceva anche il Presidente Napolitano lì giorni
Presidente sono d'accordissimo con lui
Il punto però è la cooperazione e l'Europa
Lisbona veniva detto
Portogallo farà leoni la la la il meeting su un mito Unione africana Unione Europea vedremo eccetera insomma ci sarebbe tanti critiche
Quello lo colonialismo di cui parlava Folloni l'evitare la ripetizione del Paese subalterno a fare facciamo cooperazione e ci mettiamo noi donatori in cima
Gerarchicamente inferiori gli altri tanti problemi tanti problemi comprese anche le questioni climatiche che non vengono affrontate sul serio e così via ma l'Europa
Ha definito e non possiamo farci proprio niente
L'Europa ha definito nella strumentazione della cooperazione di utilizzare una parolina magica si chiama divisione del lavoro
Vuol dire semplicemente che si scende il Paese in quel Paese ci sarà un Paese leader europeo si chiamano Paesi donatori guarda caso che sarà tutto anche i fondi nostri
Alla siccome non dobbiamo avere la capacità
Di difendere anche il ruolo del nostro Paese con quelle caratteristiche certamente non
Di esaustività
Di supponenza dobbiamo metterci anche al confronto io penso che l'Agenzia ci possa dare anche la possibilità in una divisione del lavoro
Di definire se il Burundi è una scelta è un Paese che ci interessa dove noi possiamo essere i paesi leader per un determinato settore
Dove mettiamo però in funzione quel discorso del fare sistema a cui prima facevo riferimento
Allora una la Regione x una Regione y l'ente locale le organizzazioni non governative italiane i di quel Paese che si mettono in confronto così come il sistema e la Rete delle università
Dobbiamo mettere cioè in insieme egli in coordinamento il lavoro che stiamo facendo
A me pare che questo possa essere un
Un impegno di di fase molto importanti di fase sottolineo questo perché non è che si definisce in un giorno e allora se mettiamo insieme
Iniziative rispetto alla riforma la riqualificazione della cooperazione nella direzione di un sostegno e di un supporto alle comunità che si arrivi finiscono
Per cui io e chiudo no amo molto e lo faccio nei convegni ma quando parlo di cooperazione voglio essere con i piedi per terra
Aiuto pubblico allo sviluppo si perché in Europa si parla ancora di aiuto pubblico allo sviluppo e non posso essere tagliata fuori ma attenzione lo sviluppo vuol dire
Quell'insieme di misure capaci di rendere autonomi interdipendenti ma per scelta ma autonomi
I sistemi di economia locale
E dunque dobbiamo essere in grado di rafforzare e anzi supportare le iniziative di quelle comunità locali
Il ritorno quindi a lì all'inizio del mio intervento operare perché quella società civile della
Dell'Africa così come del mondo cambi così parliamo di un'area ristretta dell'Africa subsahariana
O di Montevideo o di altre ancora riesca di definire il proprio destino io credo che questo possiamo farlo questo è l'impegno per il prossimo periodo grazie
Grazie dell'impegno di tutti voi
Di avere così attentamente seguito questo dibattito arrivederci a tutti
Tornato a Roma
Quello
Buongiorno