Intervista a Giuseppe Bertolucci sul documentario "Pasolini prossimo nostro"

Allora un saluto agli ascoltatori di radio radicale da Gianfranco Cercone che da Simone Ludovici sì buonasera a tutti
è uscito da alcuni giorni delle sale cinematografiche un film che penso interesserà forse appassionerà
Tutti coloro che hanno amato l'opera di Pier Paolo Pasolini si intitola il Pasolini prossimo nostro è un documentario che lo ha diretto propone regista cinematografico Giuseppe Bertolucci che ora ai nostri microfoni in collegamento buona sera signor Bertolucci Tortorella
Ecco il film diciamo si avvale di due serie principali di documenti
Un un lungo reportage fotografico molto nutrito di migliaia di fotografie
Che Deborah Berra scatto sul set dell'ultimo film di Pier Paolo Pasolini sano o centoventi giornate di Sodoma
E un'intervista inedita di un critico cinematografico
Batman
Girata proprio sul in una pausa di lavorazione sul set del film qui film è un film di montaggio
Basato sulla che sull'archivio di chiede un Batman che è un buon giornalista scrittore tedesco che c'è una ventina d'anni negli anni Sessanta e Settanta frequentato tutti i sette più prestigiosi del cinema italiano
Questo archivio è stato acquisito da Cinema Zero di Pordenone che insieme ad Angelo dovrei Chiola ripristino mi hanno proposto di metterci mano diciamo da chi era composto appunto da una ricchissima collezione diciotto di Deborah Bireh che IVA la fotografa di scena l'unica fotografa accreditata Susetta come potete immaginare è abbastanza difficile come quello italiano
Da questa intervista filmata di Gideon Bachman Attolini del maggio-giugno settantacinque cioè pochi metri prima della morte di Pratolini
Da ma alcune sequenze di un montante di un backstage girato sempre durante le riprese di una sequenza display law ed anche da altre interviste
Del passato diciamo di di anni prima che Barack Man aveva fatto Pasolini delle quali però è rimasto solo il suono originale Fini registrati
Ma io dopo una serie di irritazioni ho pensato
Che la cosa più interessante fosse proprio quello di dare di dar voce evitare di presenza a Pasolini creando una sorta di monologo in qualche modo che diventa un po'
Quasi un testamento perché una delle ultime testimonianze che Pasolini rende prima
Prima della morte e di accompagnarla con un assolto invece di foto comando del film cioè mi interessava raccontare per immagini fisse per fotografie
Il film e capire un po'l'effetto onorevole che poteva farci perché le immagini fisse vero sono appartengono un po'a un altro universo rispetto alle immagini in movimento di un film
Ma a volte colgono anche nomi gesto uno sguardo
Che proprio nella loro fissità possono darci molto no possono contarci molto si sono Simone Udo visivamente
L'ho trovato veramente interessante come abbiamo visto anche con Gianfranco firma la cosa interessante appunto a questo lavoro fatto interamente su USA sul montaggio delle foto e poi diciamo sulla voce di Pasolini per il resto rapporto molto forte
Eccetera foto e appunto li direi che la voce e il volto lo sguardo ha molto la voce sì sinonimo di costo
Ritornò i protagonisti di questo piccolo insomma no eh epopea hanno una sorta di misterioso rapporto
Con quelle foto notizie sequenza del film quasi che qui parte parlando di Salomone poi parlare abraso c'è un po'tutti i grandi nodi no
Che soprattutto lo tormentavano allarmavano in quegli ultimi due o tre anni della sua vita cioè la società dei consumi di omologazione culturale
La televisione il destino dell'artista no senza agibilità dell'artista la libertà di espressione eccetera e io trovo che l'accordo per tanta non cercata ma invece trova alta
E proprio un rapporto
Misteriosamente molto forte cioè quello che il film racconta e quello che Pratolini raccontano assolutamente forse due dimensioni ecco forse sarebbe bene ricordare un po'agli ascoltatori che non ho visto che sano diciamo le centoventi giornate di Sodoma
è un film tratto da un terribile romanzo sì italiani censurato per diritti perde cento Pasolini per questa specie di
Doppio salto mortale no lo riprende e molto anche divertente la genesi del film perché ragioniere ha avuto un enorme successo con il Decameron mano sì e poi succede un buon successo anche col Fiore delle mille e una notte qui Racconti di Canterbury
Allora una persona molto lontana accordi realmente da Luigi Enrico Lucherini che conoscete un plurale c'est sa così grande creatore di piccole telline no di e di piccoli Garri mondani eccetera
Dice ma e mi viene in mente che insomma ancora mancava
Cioè quel quel filone delle delle novelle erotiche nota del Decameron a mille e una notte accanita e lui era un filone ancora da sfruttare in qualche modo e quindi si guarda intorno dici ma cos'è che non è stato fatto ancora a il marchese de Sade no siccome considerando l'appunto un novello attore novellato erotico
Però non ha subito il coraggio di proporre a Pasolini
Contattare una sceneggiatura da Pupi Avati da il da qualcun'altro e lo propone Sergio Citti
Il quale Siro accetta non con grande entusiasmo collegio Citti ne parlate a Pasolini
Pasolini legge la cosa viene invece a questa illuminazione come racconta lui stesso nell'intervista
Di trasportare l'azione il tempo il tempo dell'azione del Settecento ai membri di Salò agli anni quarantatré quarantaquattro diciamo del del Novecento e praticamente si appropriato il film Citi non era più convinto e e invece si convinse Ferrarini e il perché è un doppio salto mortale perché lui dice io in realtà parlo del presente cioè del mille novecentosettantacinque
Della mercificazione che il pubertà dei corpi
E io ne parlo attraverso delle strade ma rivissuto negli anni della Repubblica di Salò questo è un po'quindi tutto è una specie di grande metafora predicando discorso sul potere
Ma con questa specie di appunto di di grande COBAT Firenze
Sì una cosa interessante sicuramente del firma
E questo rapporto che c'è fra diciamo il mondo giovanile che viene rappresentato da Pasolini e la nella società dei consumi e nello stesso tempo anche
Diciamo il mondo dei padri
Se magari ci può insomma di c'è anche una risposta
Molto come dire
Dividere ma tassinaro Dini quando Gideon Bachmann di chiedere una cosa diranno
Questo fino fintanto steli Giovannino ma lui dice no io credo che i giovani si non lo capiranno che scrive questo fissa siamo nell'ottantacinque ricordiamo sì
Non credo che sarebbe un discorso molto biologico
Perché appartengono a un'altra cultura io vengo da un altro discussione soprattutto eccetera
Ma il discorso sui giovani di Pratolini degli ultimi anni ed è stato apparteneva diciamo contenuto dentro un discorso più ampio che era proprio quello
E lui definirà il genocidio culturale che società dei consumi aveva compiuto sulle culture particolari no sul sulla sulla cultura contadina prima di tutto ma anche sulle particolarità ad esempio dialettali no Assitalia regionali eccetera è una specie di come dire di preannuncio della globalizzazione no insomma di e quindi lui dice che poi i giovani sono le questi giovani completamente svuotati del consumismo
Sono in qualche modo le prime vittime di questo genocidio culturale che nasce da rigurgito dei consumi andava andavo premiando
Ecco sarò Salò ecco ti dice giustamente è un po'un doppio salto mortale dice Bertolucci cioè da una parte è un film su che racconta l'universo dell'Ater lo contestualizza all'interno della repubblica di Salò ma è anche un clima sempre attuale perché se leggiamo non so le cronache delle di ciò che avviene nelle carceri russe in Cecenia o delle carceri gli americani ad Abu Ghraib
Vediamo che accadono episodi molto simili a quelli raccontati
Da Pasolini questo film allo stesso tempo appunto ci diceva è un film sull'Italia contemporanea sugli anni Settanta una grande metafora del consumismo ecco questo rapporto non è un po'secondo lei un'esasperazione
Paradossale quasi cioè paragonare i Lager agli anni Settanta forse per uno spettatore di oggi
Di contenuto diciamo prima di tutto di costi annuali io credo che vada sempre amministra una cosa che Pasolini è un grande poeta non è né un antropologo né un politico né un filosofo nostro sinologo no
Quindi usa delimitatore USA a voglio dire e esasperata suo piacimento giustamente
I colori no delle delle dei paesaggi che di pile i paesaggi umani
Che va che va dipingendo
Io non credo che lui comunque fossero così lontano dalla realtà del Sud parlo dei dei nostri anni no non più che la cosa interessante è che a metà degli anni ottanta quando lui fa il film è quando lancia i suoi allarmi
Cioè trent'anni fa certi processi erano ancora allo stato brado pranzo embrionale no io credo che in questi trent'anni questi processi siano invece andare più a loro pieno sviluppo no in qualche modo ecco io credo che ad esempio una certa omologazione culturale cioè quello che oggi chiamiamo il pensiero unico dei media no ha detto
Chi è veramente arrivato a uno stadio
Molto violento e molto totalitario io credo penso davvero che noi per esempio in Italia stiamo subendo una sorta di dittatura dei media ciò che il sistema dei media
Sia qualcosa di sosta di durante edito sanitario poi uno po'usarli noi il un termine o un altro un termine più
Diciamo estremo o un termine invece più contenuto le usiamo il termine regime qui a Radio Radicale riscossione Ceretto possiamo usare termine regime ormai usano a destra e sinistra ma insomma
Vediamo poi tratta noi diventiamo una priorità fra dopo voglio dire d'aver non non mi spaventa e non non provo provocati
L'importante è capirsi cioè in cartine antico significa significa secondo me adesso sto non non non sto facendo parlare Pasolini ma tale uno diciamo in prima persona
Significa considerare o meno
La garitta dell'emergenza appunto per me non emergenza mi spingerei mediatica che stiamo vivendo cioè siamo in qualche modo è riuscita a passare ai no ripeto del senso comune
Ammettere l'emergenza ambientale no esistono delle delle emergenze ambientali che conosciamo esistono delle sostenibilità o non sostenibilità ambientali
Che che conosciamo non siamo secondo me ancora così
Come dire
Avveniva pericolosi consapevoli delle emergenze culturali che stiamo stiamo vivendo edile sostenibilità o insostenibilità culturali
E che dobbiamo affrontare questo è detto in nel clima simbiosi l'allarme se perdo di rilanciare la prima parte
Nel nell'appunto a metà degli anni settanta ad esempio ancora in assenza della televisione commerciale cioè di di quella seconda fase nome la storia dalla televisione italiana che dopo la televisione pedagogica
Del monopolio innesta no invece con Berlusconi sente in una logica di puro profitto notizie uno uso della televisione e del suo degrado semplicemente per
Far consumare almeno produrre e consumare
Pasolini diceva di arrossire scrivendo il titolo soltanto dalla canzone della trasmissione Canzonissima
E quindi ma al in un periodo in cui la televisione forse era militare acculturamento crea qualcosa di più di oggi Funes nostro ricordo per certo perché io credo che la al di là dei suoi limiti dice nessuno no del Conte sono politico in cui operava
Della sua matrice democristiana così
In certi momenti appunto molto
Racchiude molto attenta a cosa si è sì possibile sconfinamento ma certo la la televisione di Stato che come ricorderete debutta nel cinquantaquattro no si sviluppa poi
Pieno alla fine degli anni Cinquanta nei primi anni sessanta e continua la sua opera fino appunto a metà degli anni settanta svolge una grande funzione culturale che ad esempio l'unificazione linguistica dell'italiano
Poi appunto anche una sola volta nella sua prospettive pedagogiche ad esempio riesce a apportare ai grandi masse di telespettatori alcuni classici certo sotto la forma elementari durata dello mando sceneggiato ma io ricordo che proprio perché me ne sono occupato qualche anno fa
Ad esempio che non era per niente e largo imbattersi in prima serata quando esistevano solo due reti RAI o forse una sola all'ora
Ogni in un'intera prima serata dedicata a un talk show con Giuseppe Ungaretti per dire no insomma ottanta inserita che viene ospitato in prima serata
In questo senso la mancanza di competitività in qualche modo l'Haute Keira no della televisione di Stato aveva aveva i suoi pretoriani
Ecco una una domanda proprio lei come regista questo film di cui stiamo parlando Pasolini prossimo nostro nelle sale in questi giorni delle come attore Pasolini stesso intervistato come dicevamo sul set di sano ecco nel suo modo di muoversi di parlare
Di citare alcune scene che sono quelle finali di Salò delle torture finali ecco lei come e lo ha visto che impressioni i proprio ecco ancora vive ha richiamato io punto sono sono di una generazione
Appunto a pochi metri compio sessanta anni quindi non sono proprio forte trovata
E ho un ricordo e e mi sono occupato negli ultimi tempi
Il Salò di altri di Medea di Pasolini
Ci sono stati trenta i trent'anni di un film a cui ho partecipato come sceneggiatore che erano le cento no palestra una domanda su questi verbalizzazione Texas io da cosa che noto è che credo che veramente la libertà che in quegli anni settanta
I cineasti di autori potevano e la velocità e la libertà di espressione e di chi è scritta del trovo processi creativi è incomparabilmente maggiore a quella che non ci riesco si trova a disposizione oggi no lo spazio creativo lo spazio di libertà creativa
Questo io credo un po'per per due ragioni da una parte perché il cinema è ancora
Come dire una monocultura dominante no cioè il CSM aveva una grande importanza ancora fino agli anni Settanta e dall'altra perché quello così recepito tsunami del pensiero unico dei media e della televisione in particolare non non era ancora l'onda anomala non è ancora arrivata
E insomma non sempre si proibisce no non sempre c'è un processo
Verso così sorti magnifiche e progressive a volte si può anche ridere dire io credo che ad esempio sul piano della libertà di espressione e della libertà dico ripeta repressione non è qui tocchiamo no certo che si vedono molte più cose di un tempo no che certe alla televisione o anche sui miti eccetera che piacere perché le sue sono sono cadute ma esiste anche un arco e libertà di espressione che proprio quella creativa del proiettano io che ero Confin come stanno non solo non sarebbe realizzabile oggi ma non sarebbe concepibile cioè non cede
Come dire l'ossigeno e no no per poter
Dar voce al potere
Da seguito ha un'intuizione come quelle di stallo significa che infiniti della della creatività e sono diventati molto più gli sprechi
C'è anche una questione di tempi probabilmente legato ai tempi cioè gli ha dato da l'aspetto diciamo del
Del costruire le cose in maniera veloce
Affidate andrebbe tutto un completo diciamo di di di gli elementi no però io credo che insomma contrarranno avendo vissuto quei tempi sì avendo vissuto deve essendo
Si vendono oggi i nostri tempi non sto dicendo migliori o peggiori no no l'annuncio distolgono natalizio non c'erano sono stati quello che dico
Dicono sono semplicemente l'otto e un film come saranno appunto poteva essere concepito e realizzato prelevato da un grande produttore Alberto Grimaldi il che è un produttore anche di cinema commerciale insomma quindi penso
L'industria cinematografica italiana cioè la separazione in un'aspra solo cioè loro c'è anche una ragione forse molto pratica cioè che Salò non può essere proiettato in televisione
Perché lei diciotto anni non aveva non avrebbe mai una prima preliminari anche seconde neanche terza temo credo neanche qua quarta ai vecchi oggi si sa che i soldi si fanno anche con l'aridità dei diritti dei revisori insomma
Senta lei prima accennava novecento io ho una curiosità lei
Lei è stato co-sceneggiatore di questi film diretto da suo fratello Bernardo Bertolucci ecco che si girava mi pare quasi contemporaneamente a Salò di Pasolini aveva lo stesso produttore un problema Alberto Grimaldi
Ecco io ho letto proprio sul diario di lavorazione di salotto scriveva Uberto Paolo Quintavalle che
Pasolini su questo progetto di novecento aveva dei dubbi delle perplessità delle critiche è vero può accennare il CIPE coso questo non sono non è che ho frequentato in quel periodo Poggiolini
Io voglio Colino conosciuto da ragazzo da bambino ex attuabilità alto nella stessa nello stand allestito per fino a dove abitava dove abitavo io coi miei genitori per alcuni anni a Monteverde
A Roma e quindi era tra l'altro grande amico di mio padre cui è stato il primo Attilio Bertolucci si deve sarebbe stato il suo l'editto del suo primo de di Ragazzi di vita del suo prima lo mando mio fratello sotto il suo primo aiuto dei cinefili Accattone qui insomma c'è tutta una storia proprio di frequentazione familiare diciamo credo che per Lorini avesse imboccato un tipo di come dire disperata di percorso sto quasi opposto a quello che aveva imboccato Bernardo Brusca Bernardo a un certo punto dopo essere stato uno dei protagonisti diciamo della nouvelle vague italiana
Degli anni sessanta con Prima della rivoluzione
Compare fino anche col conformista insomma così a un certo punto cerca traspare una grande comunicazione cerca
Già li novecento appunto faticoso a dei grandi attori americani come la Burt Lancaster lo spinga idem De Niro ancora giovanissimo Fini non erano stati ancora ma cerca di un tipo di comunicazione molto più larga mente però da Dini proprio fa un altro tipo di cinema cioè una targhette ristretto CISL sarde con il cinema d'altri ma popolari Accattone e Mamma Roma eccetera
Poi attraversa un periodo che lui chiama il mio cinema di liste no anche teoriche in marcia rivolto a un pubblico più ristretto Paolino aveva una strana vicenda in questo senso
Poi si riapre no con appunto la Trilogia della ditta questi grandi classici no popolari che infatti hanno anche un grande successo ma certo non non Mila by al all'operazione attraverso restare eccetera insomma quindi c'era secondo me in quel momento una disomogeneità tra il project
Cinematografico di Pasolini e quello di Bernardo viene visto come un cedimento al mercato novecento in qualche modo come come un cedimento al mercato forse veniva visto che in realtà poi visto da visto con un po'più di distanza una certa ed aprire un grande paradosso con
Commerciale siano questo perché lui era appunto usare le grandi star americane per fare un discorso sul socialismo sul comunismo invasore padana possa sentirsi
Senta avrei un'ultima domanda se poi si vuole volete seguire volevo chiederle questo un'onta con tema molto dibattuto su cui si costruiscono continuamente ipotesi è e la la morte di Pasolini c'è chi sostiene che del fosse una morte voluta desiderata
Un poeta come Giuseppe Zigaina costruito tutta una tesi interessante di quanto discutibile
In cui addirittura sostiene che è stata progettata nei minimi dettagli ecco lei che idea lavorando da più di François Simonini chiedergli orletto ho letto i libri tipica Alina
Anche D'Elia e altri invece hanno fatto l'ipotesi di partire dal petrolio
Del fatto che Pasolini le sue scoperte invece delle cose sul piano delle trame di ceffi dell'ENI ettolitro bresciano sta quindi che fosse in qualche modo la sua morte legata a delle scoperte che lui aveva fatto sulla morte di Enrico Mattei non sono
Anche molti pezzi
I anche più volte Perico degli aspetti un po'come peschi del boh non lo so io credo non
Mi rifiuto di dare una mia versione perché non ne ho una
L'unica cosa che posso dire che io non credo che sia stato ucciso da una sola persona ma questo mai mi sembra ma c'è una sentenza notiziari anche forza questa idea fonto
Che probabilmente il delitto è stato eseguito da ambienti della piccola criminalità
Poi forse sarebbe diventata la banda della Magliana o cose del genere
Che ci sia una grande perdente tra politica per l'omicidio di Pasolini cioè ma euro come dire è oggettiva al di là della soggettività degli assassini non si non so se mi spiego cioè non credo a un complotto politico credo che la valenza politica di quella morte di quel e di quel modo di morire credo sia molto forte e cioè che Pasolini avevano
è una personalità con un forte impegno politico e dunque le eliminarlo applica avuto segno politico sì io avevo un'ultima domanda
Anche diciamo per gli stessi dagli ascoltatori cioè per ora i trasportatori e magari vuole andare al cinema a vedere il suo firme
Che qual è la differenza sostanziale sostanzialmente tra il suo film altre opere che sono state fatte altre documentari
Che riguardano Pasolini in qualche modo praticare anche gli spettatori però io credo che ci sono anche dei vedo delle belle dei dei film sì su Pasolini qua probabilmente va be'c'è ed è abbastanza inedita
La a parte dell'intervista che appunto Cherusci Daily Beast mai sullo schermo c'è una composizione di un discorso che ottimo cercato di definire quasi il testamento di Pasolini nel senso che questo film riguarda il Pasolini dei Cure nell'ultimo anno sì temi nell'ultimo anno e mezzo due anni ex settantacinque ricordiamo le e gravido dei Fori dei suoi allargamento dei suoi discorsi e poi non lo so insomma io ho tentato di
Amo molto Agrifidi montaggio cioè piace molto lavorare su materiali tempi soprattutto quando sono così nobili tra virgolette
Mi piace molto scoprire su una Drammaturgia
Esistente inconsapevole dentro dei in qualche modo anche una spiritualità diciamo riempiendo io credo che entro così si finisce se posso permettermi di difficoltà a me dirlo ma assieme il film abbia una sua intensità razzismo di livello
E motivare e culturalmente emotiva non nel senso che ha un grande passato dalla sulla cultura italiana sul destino della società eccetera
E e quindi insomma questo pensiero
E ora invidiamo gli ascoltatori s'era vedere questo film che Selo doveste perdere in sala uscita su DVD si intitola Pasolini prossimo nostro lo ha diretto Giuseppe Bertolucci che ringraziamo di averci accordato questa intervista grazie buona serata buon ascolto con il resto dei programmi di Radio Radicale
E un ringraziamento a Stefano Chiarelli alla regia di questa trasmissione buona sera buonasera