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Scontro in aula tra Milsoevic e Mesic, ma May riesce a trasformare lo scambio di accuse in un dibattimento processuale L'Aja, 2 ottobre 2002 - Nell'udienza odierna del processo a carico di Slobodan Milosevic presso il Tribunale Onu per i crimini commessi nella ex Yugoslavia la difesa ha controinterrogato il presidente croato Stepjan Mesic, accusandolo di essere responsabile dei crimini commessi dalla Croazia nei confronti della Bosnia Erzegovina e della disgregazione della Federazione Yugoslava.Caldissimo il tono del controinterrogatorio del presidente croato Stepjan Mesic, che è sembrato … più una tribuna politica tra giganti della moderna storia balcanica più che un'udienza in un tribunale internazionale.I due protagonisti della politica yugoslava, infatti, si sono scontrati sulla storia dei conflitti nell'area balcanica a partire dal 1870, ma il presidente della Terza Corte, Richard May, è riuscito a riportare la discussione sui temi rilevanti per il processo."La Corte non può sopportare - ha chiarito a testimone e imputato il giudice May - lo scambio di abusi tra le parti, in particolare su cose avvenute centinaia di anni fa" Milosevic accusa MesicMilosevic: "Ora lei è presidente della Croazia, è riuscito a far luce su tutto quanto è accaduto e portare le persone in prigione?"Mesic: "Le persone di cui sta parlando sono sotto processo in Croazia, ma le indagini non sono chiuse e comunque ho sempre agito nel rispetto della legge e ho cercato di far assicurare i responsabili alla giustizia" Milosevic: "Si sente responsabile per quello che è successo visto che lei occupava il posto più alto di comando dopo Tudjman?"Mesic: "Sono stato primo ministro per tre mesi e poi ho preso il mio posto di presidente della Presidenza federale dove sono rimasto fino al 1991".
Milosevic: "Dopodiché lei è stato eletto presidente del parlamento e quindi lei era il n°2 in Croazia, o no?"Mesic: "Ho sempre cercato di far prevalere la legge e di rispettare la Costituzione".Milosevic: "Lei sta dicendo che non sapeva nemmeno che truppe croate fossero in Bosnia?"Giudice May: "Quello che il teste ha detto è che sono state portate avanti delle indagini sui crimini"Mesic: "Quando ho chiesto al ministro della Difesa e al presidente se fosse vero o meno che tali truppe erano partite per la Bosnia mi è stato risposto che erano gruppi di volontari che venivano per la maggioranza dalla Bosnia e non avevo altre fonti.
Comunque vedo che l'imputato conosce molto bene i nomi di tutte le unità croate, suppongo che sia anche informato di tutte quelle che sono partite da Belgrado e dalle cittadine limitrofe per distruggere le città croate e bosniache".Milosevic: "E' abbastanza ben noto che sono stati commessi dei crimini in Bosnia mentre lei era in posizione di potere, era presidente del Parlamento"Mesic: "Mentre ero presidente del Parlamento sapevo dei campi messi su dai serbi in Bosnia e le stesse informazioni passavano anche in tv.
Se vi erano altri crimini non ne ero al corrente.
Comunque ci sono stati crimini e ho sempre chiesto che venissero investigati.
I crimini sono stati commessi e i responsabili devono essere portati davanti alla giustizia.
Non è però un motivo valido per distruggere Dubrovnik e le altre città"Milosevic: "Corretto.
Ma chi sono questi responsabili?"Mesic: "Io non sono l'imputato qui"Questo un estratto del controinterrogatorio.
Nella prima parte Slobodan Milosevic ha cercato di minare la credibilità del testimone dell'OTP, accusandolo di essere tra i principali responsabili dei crimini commessi in Bosnia Erzegovina.
Stepjan Mesic ha sostenuto di non aver mai negato che crimini siano stati commessi e di aver cercato di perseguire i responsabili, ma sempre nel rispetto della legge.
May: l'accusa non è un'arma di difesaIl presidente della Terza Corte, giudice Richard May, è intervenuto varie volte per riportare il controinterrogatorio su questioni rilevanti per il dibattimento e, dopo i primi scambi di accuse tra i due politici ha chiesto aiuto all'amicus curiae Steven Kay sul diritto della difesa di abusare del tempo della Corte con questioni irrilevanti al dibattimento.
Steven Kay ha chiarito che l'imputato "ha il diritto di cercare di minare la credibilità del testimone", anche se non può abusare del tempo della CorteGiudice May: "Chiedo aiuto all'amicus curiae su un punto.
A che titolo l'imputato può parlare di eventi e fatti che sono quasi irrilevanti per questo processo? E in che modo può essere intitolato ad utilizzare il tempo del controinterrogatorio, come ha fatto nella prima parte del processo, come veicolo per i suoi comizi?"Kay: "L'imputato può cercare di screditare il testimone ma il vero problema sembra essere la questione delle limitazioni temporali.
E quello che sta cercando di fare è evidenziare che il teste e il partito cui apparteneva hanno avuto una gran parte di responsabilità nei fatti in questione"Giudice Robinson: "Sì, è intitolato a cercare di screditare il teste ma sta andando da tempo oltre ogni limite consentito".Il presidente della Corte, dopo aver chiesto ripetutamente a Milosevic quale fosse la rilevanza ai fini del processo delle domande della difesa, ha chiarito che l'attacco non è una forma di difesa."Quello che lei non ha capito - ha affermato May rivolgendosi a Slobodan Milosevic - è che attaccare gli altri non è una forma di difesa e la rilevanza è strettamente limitata.
Lei deve fare riferimento all'atto d'accusa presentato dalla Procura e questa Corte sta giudicando i crimini che lei ha commesso, insieme ad altri, in Croazia e in Bosnia Erzegovina, e non altro".Il dissolvimento della SFRYSlobodan Milosevic, nella seconda parte del lungo controinterrogatorio che proseguirà domani, ha risposto alle accuse avanzategli ieri sul dissolvimento della federazione yugoslava - SFRY - dopo la morte di Tito, secondo il presidente croato 'elemento unificante'.Secondo Mesic, allora presidente della Presidenza della SFRY, la dissoluzione della Federazione è stata causata dall'imputato mediante le pressioni del 'blocco serbo' sulla Presidenza federale.
In particolare il teste dell'accusa ha ieri affermato che l'ex presidente serbo ha attuato un vero e proprio "colpo di stato" assumendo il controllo della Banca Nazionale e conseguentemente della JNA, l'esercito federale.Oggi Slobodan Milosevic ha accusato Mesic di essere stato il responsabile del dissolvimento della Federazione, ma il presidente croato ha ribadito le sue accuse."Quando sono stato eletto presidente della Presidenza ho chiarito che la Federazione così com'era - ha ricordato Mesic - non aveva più ragion d'essere e che era una struttura che non aveva più senso.
Quello che è accaduto dopo ha dimostrato che avevo abbastanza ragione.
In effetti sono stato l'ultimo presidente della Yugoslavia per volontà degli uomini della guerra"."Se si distruggono due elementi costituenti della federazione - ha affermato il teste riferendosi alle regioni con statuto di autonomia Kosovo e Vojvodina, annesse alla Serbia - si sta distruggendo la Federazione e noi, la Croazia e le altre Repubbliche, non avevamo intenzione di fare la stessa fine".Milosevic nega il massacro di Vukovar e May si spazientisceIl presidente croato ha fatto riferimento al massacro nell'ospedale di di Vukovar, dove "sono state prelevate e uccise - ha ricordato Mesic - 300 persone"."Prima di tutto non è corretto", lo ha interrotto Milosevic"Cosa sostiene che sia corretto? Cosa sostiene sia accaduto a Vukovar, signor Milosevic?", ha quindi chiesto all'imputato il presidente della Terza Corte ricordando alla difesa che non ha il diritto di negare le affermazioni di un teste se non presentando delle prove a discredito."Ciò che è corretto - ha spiegato l'ex uomo forte di Belgrado - è che il braccio armato dell'HDZ ha espulso serbi""Sì, ma cosa sostiene che sia accaduto?", ha incalzato il giudice May"Non ho con me i dati precisi, ma so che le autorità serbe non erano coinvolte", ha affermato Milosevic.
Milosevic: "Dopodiché lei è stato eletto presidente del parlamento e quindi lei era il n°2 in Croazia, o no?"Mesic: "Ho sempre cercato di far prevalere la legge e di rispettare la Costituzione".Milosevic: "Lei sta dicendo che non sapeva nemmeno che truppe croate fossero in Bosnia?"Giudice May: "Quello che il teste ha detto è che sono state portate avanti delle indagini sui crimini"Mesic: "Quando ho chiesto al ministro della Difesa e al presidente se fosse vero o meno che tali truppe erano partite per la Bosnia mi è stato risposto che erano gruppi di volontari che venivano per la maggioranza dalla Bosnia e non avevo altre fonti.
Comunque vedo che l'imputato conosce molto bene i nomi di tutte le unità croate, suppongo che sia anche informato di tutte quelle che sono partite da Belgrado e dalle cittadine limitrofe per distruggere le città croate e bosniache".Milosevic: "E' abbastanza ben noto che sono stati commessi dei crimini in Bosnia mentre lei era in posizione di potere, era presidente del Parlamento"Mesic: "Mentre ero presidente del Parlamento sapevo dei campi messi su dai serbi in Bosnia e le stesse informazioni passavano anche in tv.
Se vi erano altri crimini non ne ero al corrente.
Comunque ci sono stati crimini e ho sempre chiesto che venissero investigati.
I crimini sono stati commessi e i responsabili devono essere portati davanti alla giustizia.
Non è però un motivo valido per distruggere Dubrovnik e le altre città"Milosevic: "Corretto.
Ma chi sono questi responsabili?"Mesic: "Io non sono l'imputato qui"Questo un estratto del controinterrogatorio.
Nella prima parte Slobodan Milosevic ha cercato di minare la credibilità del testimone dell'OTP, accusandolo di essere tra i principali responsabili dei crimini commessi in Bosnia Erzegovina.
Stepjan Mesic ha sostenuto di non aver mai negato che crimini siano stati commessi e di aver cercato di perseguire i responsabili, ma sempre nel rispetto della legge.
May: l'accusa non è un'arma di difesaIl presidente della Terza Corte, giudice Richard May, è intervenuto varie volte per riportare il controinterrogatorio su questioni rilevanti per il dibattimento e, dopo i primi scambi di accuse tra i due politici ha chiesto aiuto all'amicus curiae Steven Kay sul diritto della difesa di abusare del tempo della Corte con questioni irrilevanti al dibattimento.
Steven Kay ha chiarito che l'imputato "ha il diritto di cercare di minare la credibilità del testimone", anche se non può abusare del tempo della CorteGiudice May: "Chiedo aiuto all'amicus curiae su un punto.
A che titolo l'imputato può parlare di eventi e fatti che sono quasi irrilevanti per questo processo? E in che modo può essere intitolato ad utilizzare il tempo del controinterrogatorio, come ha fatto nella prima parte del processo, come veicolo per i suoi comizi?"Kay: "L'imputato può cercare di screditare il testimone ma il vero problema sembra essere la questione delle limitazioni temporali.
E quello che sta cercando di fare è evidenziare che il teste e il partito cui apparteneva hanno avuto una gran parte di responsabilità nei fatti in questione"Giudice Robinson: "Sì, è intitolato a cercare di screditare il teste ma sta andando da tempo oltre ogni limite consentito".Il presidente della Corte, dopo aver chiesto ripetutamente a Milosevic quale fosse la rilevanza ai fini del processo delle domande della difesa, ha chiarito che l'attacco non è una forma di difesa."Quello che lei non ha capito - ha affermato May rivolgendosi a Slobodan Milosevic - è che attaccare gli altri non è una forma di difesa e la rilevanza è strettamente limitata.
Lei deve fare riferimento all'atto d'accusa presentato dalla Procura e questa Corte sta giudicando i crimini che lei ha commesso, insieme ad altri, in Croazia e in Bosnia Erzegovina, e non altro".Il dissolvimento della SFRYSlobodan Milosevic, nella seconda parte del lungo controinterrogatorio che proseguirà domani, ha risposto alle accuse avanzategli ieri sul dissolvimento della federazione yugoslava - SFRY - dopo la morte di Tito, secondo il presidente croato 'elemento unificante'.Secondo Mesic, allora presidente della Presidenza della SFRY, la dissoluzione della Federazione è stata causata dall'imputato mediante le pressioni del 'blocco serbo' sulla Presidenza federale.
In particolare il teste dell'accusa ha ieri affermato che l'ex presidente serbo ha attuato un vero e proprio "colpo di stato" assumendo il controllo della Banca Nazionale e conseguentemente della JNA, l'esercito federale.Oggi Slobodan Milosevic ha accusato Mesic di essere stato il responsabile del dissolvimento della Federazione, ma il presidente croato ha ribadito le sue accuse."Quando sono stato eletto presidente della Presidenza ho chiarito che la Federazione così com'era - ha ricordato Mesic - non aveva più ragion d'essere e che era una struttura che non aveva più senso.
Quello che è accaduto dopo ha dimostrato che avevo abbastanza ragione.
In effetti sono stato l'ultimo presidente della Yugoslavia per volontà degli uomini della guerra"."Se si distruggono due elementi costituenti della federazione - ha affermato il teste riferendosi alle regioni con statuto di autonomia Kosovo e Vojvodina, annesse alla Serbia - si sta distruggendo la Federazione e noi, la Croazia e le altre Repubbliche, non avevamo intenzione di fare la stessa fine".Milosevic nega il massacro di Vukovar e May si spazientisceIl presidente croato ha fatto riferimento al massacro nell'ospedale di di Vukovar, dove "sono state prelevate e uccise - ha ricordato Mesic - 300 persone"."Prima di tutto non è corretto", lo ha interrotto Milosevic"Cosa sostiene che sia corretto? Cosa sostiene sia accaduto a Vukovar, signor Milosevic?", ha quindi chiesto all'imputato il presidente della Terza Corte ricordando alla difesa che non ha il diritto di negare le affermazioni di un teste se non presentando delle prove a discredito."Ciò che è corretto - ha spiegato l'ex uomo forte di Belgrado - è che il braccio armato dell'HDZ ha espulso serbi""Sì, ma cosa sostiene che sia accaduto?", ha incalzato il giudice May"Non ho con me i dati precisi, ma so che le autorità serbe non erano coinvolte", ha affermato Milosevic.
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