17 APR 2002

TPI: Kosovo, un piano per la pulizia etnica

[NON DEFINITO] | - 00:00 Durata: 3 ore 52 min

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Richard Ciaglindki afferma: «C'era un piano per espellere tutti gli albanesi».

Milosevic ribadisce che la missione KVM era preparatoria all'attacco NATOL'Aja, 17 aprile 2002Prosegue oggi il controinterrogatorio di Richard Ciaglindki, l'ufficiale britannico della KVM ha oggi confermato l'esistenza di un piano del governo serbo per «l'eliminazione» dei kosovari di etnia albanese dal Kosovo.Il piano per la pulizia etnica"E' informato del fatto che giorni fa il suo superiore ha affermato che non vi erano piani per l'espulsione di albanesi? - ha chiesto Milosevic - Le hanno mai detto
esplicitamente che c'era un piano per espellere i civili albanesi?""Sì - ha risposto il teste - mi è stato detto che prima avrebbero combattuto l'Uck poi avrebbero espulso tutti gli albanesi"."Crede che fosse una sua personale opinione[dell'ufficiale serbo] o un piano più generale?"."Non credo che fosse una sua personale opinione mi ha detto: agiremo così" - ha aggiunto Ciaglindki spiegando in seguito all'amicus curiae di non aver "parlato in precedenza della conversazione con l'ufficiale serbo in merito alla liquidazione degli albanesi, perché avevo un ottimo rapporto con questa persona e per una sorta di lealtà nei confronti di questa persona, non volevo metterlo in pericolo, né danneggiarlo in alcun modo.

Inoltre si è trattato di una conversazione cui abbiamo assistito solo io e il mio interprete".L'ufficiale serbo ha mostrato suo collega britannico, secondo quanto raccontato dal teste dell'accusa, una mappa del Kosovo in cui ha segnato i movimenti delle milizie serbe per l'eliminazione sistematica dei kosovari di etnia albanese.

"Il piano era estrememente dettagliato, [l'ufficiale] mi ha descritto quello che è poi accaduto.

O era chiaroveggente - ha aggiunto il teste - o sapeva".

La polizia svolgeva altre mansioniRichard Ciaglindki ha inoltre chiarito che vi erano costanti abusi di potere da parte delle forze di polizia, che non svolgevano il proprio lavoro ma erano utilizzate per 'difendere' il territorio più che per garantire la pubblica sicurezza."Quando ero a Pristina ho visto ben poche forze regolari di polizia che ottemperavano ai loro doveri, anche solo per il traffico.

In generale in tutto il Kosovo, nel periodo in cui ero lì, ho visto ben pochi membri della polizia impegnati nelle loro funzioni ordinarie e tutte le attività che abbiamo potuto osservare non concernevano attività ordinaria della polizia"L'ufficiale britannico ha inoltre ribadito, rivolgendosi direttamente all'imputato, che la KVM non aveva libertà di movimento: "Molte volte le sue forze ci hanno attaccato e hanno attaccato anche me.

Quando non volevate che noi entrassimo in alcune zone sotto il controllo serbo era un vostro metodo d'azione di spararci addosso per convinceri che non era una zona sicura per noi"La difesa ha continuato ad affermare che la KVM era solo preparatoria all'intervento NATO, che nel frattempo stava addestrando i miliziani dell'Uck, ma il giudice Richard May lo ha interrotto: "Lei continua a dire che la NATO stava addestrando l'Uck, ma non sta portando alcuna prova di quanto sta asserendo".

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