"L'antiamericanismo e gli intellettuali francesi" - (4ª puntata)

Radio radicale abbiamo preso le mosse qualche settimana fa dall'antiamericanismo in Francia notando come questo fenomeno sia uno degli aspetti di una tradizione giacobina nella quale confluiscono Oltralpe politici interni tua di destra e di sinistra fin dai tempi della rivoluzione anzi delle rivoluzioni quella borghese francese del mille settecentottantanove e quella proletaria russa del mille novecento diciassette ci siamo ritrovati inevitabilmente a parlare di Albert Camus e in particolare del suo uomo in rivolta che dicevamo ha appena compiuto cinquant'anni nelle cui pagine viene fatta giustizia della mitologia legata alla rivoluzione il mito fondatore del Napoli
Mike e della resistenza sì gli storici più o meno marxisti presentavano i bolscevichi come eredi dei giacobini Carmine ben Eva il giacobinismo nel bolscevismo e metteva sì in relazione le due rivoluzioni però attraverso il terrore il terrore francese
Il terrore sovietico entrando così in collisione con l'intellighenzia di sinistra
Oggi vogliamo dare direttamente la parola ad Albert Camus sicuri che molti degli ascoltatori di radio radicale riconosceranno come familiare un linguaggio un lessico una passione un rigore politici e morale gli argomenti affrontati come sentirete sono sempre d'attualità pacifismo resistenza alla modernità confusi pone tra vittime e carnefici dichiarazioni
In ritardo con la storia dei papi e il mito dell'indipendenza nazionale che vale attualizzato per i palestinesi certo ma anche per gli israeliani ricorderete senz'altro panni e la il Pannella amico di Israele i fautori dell'ingresso di Israele nell'Unione Europea che denuncia l'anacronismo dell'indipendenza anche per Israele
No un inciso Israele l'esemplare Israele che si vuole distruggere con l'alibi dell'anticolonialismo ma di cui dobbiamo difendere il diritto all'esistenza
Queste sono parole dell'anticolonialista Albert Camus
Cominciamo con alcuni passaggi tratti dalle lettere ad un amico tedesco scritte tra il mille novecentoquarantatré il mille novecento quarantacinque si rivolge ai nazisti
Voglio dirvi subito che tipo di grandezza ci muove non è poco battersi disprezzando la guerra accettare di perdere tutto conservando il gusto della felicità correre alla distruzione con l'idea di una civiltà superiore abbiamo dovuto vincere la nostra passione per l'uomo l'immagine che ci facciamo di un destino pacifico dovevamo vincere il sospetto con cui guardiamo all'eroismo lo so voi ci credete estranee all'eroismo vi sbagliate semplicemente non lo professi a amo e vi diffidiamo al tempo stesso abbiamo imparato che contrariamente a quel che talvolta pensavamo lo spirito non può nulla contro la spada ma che lo spirito unito alla spada e l'eterno vincitore della spada sfoderata gratuitamente
Ecco perché abbiamo adesso accettato la spada dopo essersi assicurati che lo spirito era con noi per questo abbiamo dovuto veder morire e rischiare di morire abbiamo avuto bisogno di tempo molto tempo tutto questo tempo per capire sì avevamo il diritto di uccidere altri uomini se c'era consentito aggiungere miseria all'atroce miseria di questo mondo ed è questo tempo perduto e ritrovato questa disfatta accettate sormonto tata questi scrupoli pagati col sangue che ci danno il diritto di pensare oggi che eravamo entrati in questa guerra con le mani pure pure della purezza delle vittime e di convinti e chiede chiedemmo con le mani pure ma della purezza stavolta di una grande vittoria riportata contro l'ingiustizia e contro noi stessi
Non ho mai creduto al potere della verità in quanto tale ma è già molto sapere che a pari Energia la verità vince sulla menzogna e a questo difficile equilibrio che siamo giunti e appoggiati su questa sfumatura che oggi combattiamo e sarei tentato e di dirvi che proprio per sfumature notiamo ma sfumature che hanno l'importanza del luogo stesso lottiamo per quella sfumatura che separa il sacrificio dalla mistica le energie dalla violenza la forza dalla crudeltà lottiamo per quella sfumatura ancora più dei vuole che separa il falso dal vero e l'uomo che noi vagheggiano dagli dei vili che voi vi riferite questo qui volevo dire non al di sopra della mischia ma dentro la mischia
Lettere ad un amico tedesco mille novecentoquarantatré mille novecentoquarantacinque Albert carri e adesso veniamo alla la sua reazione al messaggio di Pio dodicesimo al Natale delle mille novecentoquarantaquattro scrive carri il Papa ha rivolto al mondo un messaggio in cui prende apertamente posizione in favore della democrazia erano anni che aspettavamo che la più alta autorità spirituali di questo tempo condannasse con parole chiare le dittature che si levasse una voce per dire nettamente dove si trovava il male noi magari speravamo che ciò fosse detto nel momento in cui il male trionfava e le forze del bene e arrivava in carte naturalmente ci rallegriamo che ciò venga detto oggi mentre le dittature nel mondo stanno vacillando ma più che rallegrarci noi avremmo voluto credere avremmo voluto che lo spirito facesse il suo dovere prima che il suo suo con so non venisse la forza a dargli ragione questo messaggio che rinnega Francisco Franco come avremmo voluto vederlo lanciare nel mille novecentotrentanove toccò a Berna no parlare maledire e qui si definisce si riferisce cammini
Ai grandi cimiteri sotto la luna che uscì nel trentotto diciamolo chiaramente avremmo voluto che il Papa si schierasse durante quegli anni vergognosi e denunciasse quel che andava denunciato enduro pensare che la Chiesa abbia lasciato qui sto dovere ad altri altri che non avevano la sua autorità e molti dei quali neppure potevano appoggiarsi alla speranza invincibile di cui essa si nutre perché la Chiesa non si doveva lo a preoccupare di durare o di conservarsi anche in catene essa non avrebbe cessato di essere anzi avrebbe trovato una forza che oggi siamo tentati di non riconoscerlo
Continua a capire
Auspica il Papa un regime moderato certo possiamo capirlo vi è una moderazione dello spirito che deve andare in aiuto all'intelligenza delle cose e perfino alla felicità degli uomini
Ma questi inviti alla moderazione sono doppio taglio
Rischiano oggi di servire coloro che vogliono conservare tutto e che non hanno capito che qualcosa deve essere cambiato il nostro mondo non ha bisogno di anime tiepide ad bisogno di cuori ardenti che sappiano lasciare alla moderazione il suo giusto posto no i cristiani dei primi secoli non erano dei moderati
Mille novecentoquarantaquattro Albert capire veniamo al Guerra di Spagna alla fedeltà di Camilla la Repubblica vinta né il tempo né l'oblio scrive che sono le solite stampelle dei reazionari di destra e di sinistra hanno potuto nulla contro questi mangimi intatta che ci portiamo dentro della Spagna libera incatenata la nostra storia è cominciata con questa guerra perduta la Spagna è stata la nostra vera maestra da lei abbiamo imparato che la storia non sceglie tra le cause giuste quelle ingiuste e che essa si affida alla forza quando non si abbandona al caso
Di fronte alle proteste degli operai di Navarra e di Biscaglia e degli studenti di Madrid gli studenti di Parigi ai nostri sindacati sono rimasti silenziosi venendo meno così ai loro doveri più imperioso il mantenimento di Franco al potere segna danni Lin perdona bile fallimento della politica occidentale nella storia del nostro tempo niente è stato più chiaro di questo tradimento niente è stato più eclatante di questi giustizia che questa evidenza almeno ci aiuti a svegliare che si addormenta
A riunire i nostri rari intellettuali liberi i nostri sindacalisti dipendenti per manifestare agli studenti che agli operai di Spagna che essi non sono soli mille novecento cinquantasei
Il passaggio che segue si riferisce invece alla guerra d'Algeria che lascerò gli animi lasciano la Francia Camerini particolare essendo lui nativo di dell'Algeria che passa in rassegna i motivi che ai suoi occhi rende rendono legittima la rivendicazione araba e quelli che invece la rendono illegittima la rivendicazione araba ha ragione e tutti i francesi lo sanno di denunciare e rifiutare innanzitutto il colonialismo i suoi abusi che sono istituzionalizzati
Poi la menzogna reiterate dell'assimilazione sempre proposta mai realizzata menzogna che ha compromesso ogni evoluzione a partire dall'istituzione colonialista le elezioni truccate del mille novecentoquarantotto in particolare hanno al tempo stesso evidenziato la menzogna e scoraggiato definitivamente il popolo arabo fino a quella data gli arabi volevano essere francesi a partire da quella data gran parte di loro non ha più voluto esserlo
E poi legittima la rivendicazione
Per l'ingiustizia evidente della ripartizione agraria e della distribuzione del reddito sottoproletariato ingiustizie queste che sono stati irrimediabilmente aggravate da una demografia galoppante e infine la sofferenza psicologica atteggiamento spesso sprezzante il disinvolto di molti francesi che ha sviluppato negli arabi attraverso una serie di misure stupide un complesso d'umiliazione che al centro del dramma attuale la spietata repressione delle mille novecentoquarantacinque accentuato i movimentati francese dando il via alla ribellione è fuori questione che la rivendicazione araba è perfettamente legittima di giustizia che ha patito il popolo arabo è legata al colonialismo alla sua storia che alla sua gestione il potere centrale francese non è mai stata è in grado di far regnare totalmente la legge francese nelle sue colonie è fuori discussione che al popolo algerino
è dovuta un è dovuto un clamoroso indennizzo capace di restituirli e la dignità e la giustizia
E quindi passa a enumerare quel che di illegittimo c'è invece nella rivendicazione araba il desiderio di ritrovare una via dignitosa e libera la perdita totale di fiducia in ogni soluzione politica garantita dalla Francia il romanticismo anche proprio a insulti molto giovani e senza cultura politica hanno portato alcuni combattenti e il loro stato maggiore arreca amare indipendenza nazionale per quanto si possa essere ben disposti nei confronti della rivendicazione araba non si può non riconoscere che per il che che per quel che riguarda l'Algeria indipendenza nazionale è una formula puramente passione non è mai esistita una fazione algerina gli ebrei i turchi i greci gli italiani i Berberi avrebbero altrettanti diritti a reclamare la direzione di questa nazione virtuale attualmente gli arabi non formano da soli tutta l'Algeria
L'entità e il radicamento dell'insediamento francese in particolare bastano a creare un problema che non ha confronti nella storia i francesi d'Algeria sono anche loro e nel senso più forte del termine degli indigeni gli arabi possono rivendicare la parte senza non ha una nazione ma a una sorta di impero musulmano spirituale e temporale per il momento l'impero arabo non esiste storicamente se non negli scritti del colonnello Nasser e non potrebbe realizzarsi che attraverso sconvolgimenti mondiali che significherebbero la terza guerra mondiale a breve termine bisogna considerare la rivendicazione dell'indipendenza nazionale algerina i parte come una delle manifestazioni di questo nuovo imperialismo arabo di cui l'Egitto vuole prendere la testa e che per il momento la Russia utilizza per fini di strategia anti occidentale la libertà e la felicità dei popoli arabi hanno ben poco a vedere in questa storia
Basti pensare alla decimazione dei ceceni o dei Tartari di Crimea o alla distruzione della cultura araba nelle province musulmane in verità che sta a questa rivendicazione nazionalistica imperialistica vanno attribuiti gli aspetti inaccettabili dell'arrivo rione araba a cominciare dall'assassinio sistematico dei civili francesi e arabi uccisi indiscriminatamente in quanto francesi o in quanto amici dei francesi ci troviamo quindi di fronte ad una rivendicazione ambigua
L'errore del governo francese è stato di non distinguere mai e di conseguenza di non parlare mai chiaramente e questo rafforzato da una parte e dall'altra le fazioni estremiste e nazionaliste
I militanti chiaroveggenti del movimento nordafricano quelli che sanno che l'avvenire arabo è legato alla capacità dei popoli musulmani di assume le condizioni di vita moderna e sembrano talvolta emarginati da un movimento col paraocchi che senza preoccuparsi degli immensi bisogni materiali di masse ogni giorno
Numerose sogna un panno islamismo che non ha posto nella storia questo sogno di per sé rispettabile non ha però un avvenire nell'immediato quindi è pericoloso checché si pensi della civiltà tecnica solo questa valga vado tutto può offrire una vita decente ai Paesi sottosviluppati e non è attraverso l'Oriente che l'Oriente si salverà fisicamente ma attraverso l'Occidente mille e novecento cinquantacinque così scriveva cambi quindi una cinquantina di anni fa lo ripetiamo con un linguaggio politico e morale che non tutti capiscono perché continua ad essere parlato solo da chi appartiene a quella tradizione
Di un Socialismo liberale libertario che era minoritaria ai tempi di aver capito in Francia così come in Italia e che continua nonostante tutto ad esserlo ancora oggi questa è radio radicale grazie per l'attenzione a sabato prossimo
Tali
Che