Ginevra Commissione ONU Diritti Umani - 58^ Sessione - 18 marzo 2002 Interviste ai Protagonisti
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Ginevra Interviste a: Sonan K. Shen Zhan repres.femmes tibetaines dans le monde; Helen Sayers Prof. Assoc.Brahma Kumaris in Geneva; Marcelle Roux Pres.France -Tibet; Chhime R. Chhoekyapa Rapporteur of H.H. The Dalai Lama (Geneva); Jampa Jsering Presid.Tibetan Comm.Switzerland
La Commissione per i diritti umani ha aperto i lavori della sua 58^ Sessione 2002, con la nomina per acclamazione l’ Ambasciatore della Polonia signor Krzystof Jakubowski come Presidente, e dall’ annuncio del ritiro di Mme Robinson come Alto Commissario. Il nuovo Presidente della Commissione signor Krzystof Jakubowski ha insistito nel corso del suo intervento sulla necessità per questo organo di adoperare un metodo di lavoro basato sulla cooperazione e il dialogo, in particolare su questo anno di dialogo delle civilizzazioni. Questo metodo, afferma che è applicabile a tutti i livelli della negoziazione in vista della risoluzione dei conflitti, in particolare su questo periodo, dove il terrorismo e la violenza in generale, sono ulteriori minacce contro i diritti dell’ uomo. Invece l’ Alto Commissario Mme Robinson nel rendere conto dei suoi ultimi lavori, ha annunciato che è l’ ultima volta che si rivolgerà alla Commissione come Alto Commissario ma con un dito puntato sul Dramma delle Twins - Towers ha affermato che: “gli edifici che sono stati distrutti l’ undici settembre possono essere rimpiazzati, ma se i pilastri del sistema internazionale sono danneggiati o distrutti, essi non saranno facilmente ristabilizzati “ha definito l’ atto come” un crimine contro l’ umanità,” sottolineando che è importante mantenere il rispetto e la difesa dei diritti umani nella lotta al terrorismo (sfidando per la difesa dei diritti umani Paesi come la Cina, Israele, Africa, Colombia e Cecenia).
In questa occasione nel corso delle giornate abbiamo raccolto alcune interviste tra i partecipanti Dal “Palais des Nations” ai manifestanti fuori dal palazzo che reclamavano i loro diritti, dai Falun - Gong , ai Tibetani, voci spente dal terrore e dalla violenza.
Sonan K. Shen Zhang Representante des Femmes Tibetaines dans le Monde
Helen Sayers Professeur Représentant Association “Brahma - Kumaris” World - Spiritual - University at United Nations in Geneva Events Coordinator, Brahma Kumaris, Geneva Center Brahma Kumaris
” A University for the World Learning for Life “
Il progetto “Ubuntu” promosso dalla Organizzazione non Governativa “Brahma Kumaris” è un antico codice africano di alcune etnie che abbracciano, l’ ospitalità, la generosità e il rispetto per gli anziani, quanto per le donne e i giovani. La definizione ” J’ existe - parceque tu existe” che vuol dire “esisto perché tu esisti” è la base fondamentale di questa Ong che cerca di promuovere un nuovo modo di vivere!
Marcelle Roux President France - Tibet ( Soisy - sur - Seine )
Chhime R. Chhoekyapa Rapresentative of H.H The Dalai Lama in the Tibet - Bureau in Geneva - Portavoce del Dalai Lama a Ginevra Manifestazione Tibet Place des Nations
CURIOSITA’ E RICORDI:
31 marzo del 1959, è il giorno in cui il capo temporale e spirituale dei Tibetani ha oltrepassato con i suoi fedeli i colli dell’ Himalaya .
IL DALAI - LAMA SI RIFUGIA IN INDIA .
Nell’ ottobre 1950, un anno dopo il loro arrivo al potere, i comunisti cinesi invadono il Tibet. Il quattordicesimo Dalai Lama, di 15 anni, incarna allora il potere temporale e spirituale. Egli tenta di opporsi a quella occupazione ma, nel 1951, Pechino gli impone un accordo di “liberazione pacifica” in 17 punti. Sotto la pressione militare cinese, egli è costretto a firmare: 40.000 soldati minacciano di occupare “Lhassa”, la Capitale. Nel 1954, il Dalai Lama si reca in Cina per incontrare Mao Zedong e Deng Xiaoping e negoziare una soluzione pacifica. Invano. Il 10 marzo 1959, i Tibetani si ribellano contro l’occupante. Molti giorni di violenza causeranno la morte di 80.000 persone a Lhassa.Il 17 marzo, il Dalai Lama, d’ora in avanti , visto che la via pacifica risulta inutile, approfitta della confusione generale per fuggire dalla sua residenza estiva. Egli intraprende allora “una lunga marcia”, alla sua maniera. A cavallo, mascherato da soldato, egli è scortato dai fedeli e dai guerrieri che proteggono l’unica strada che porta in India. Il 28 marzo, quel paese si è detto pronto ad accordagli l’asilo politico. La decisione è stata presa dal primo ministro, Jawaharlal Nehru, contro il dissenso di numerosi membri del suo governo. Quello stesso giorno, la Cina decreta che la ribellione Tibetana è domata e scioglie il governo locale. Nel corso di quella giornata di esodo, i fuggitivi si scindono in piccoli gruppi. La notte dormono nei villaggi o dentro dei monasteri. Il Dalai Lama, che si è tolto la tunica, rimane mascherato da soldato, e non viene riconosciuto.Il 31 marzo 1959, egli attraversa finalmente la frontiera indiana. Quaranta tre anni più tardi, colui che vive tutt’oggi in esilio a “Dharamsala”, nel nord dell’ India, che ha ricevuto, nel 1989, il Premio Nobel della Pace, continua a rilasciare al mondo lo stesso messaggio: Amore - Compassione e Tolleranza.
Jampa Jsering- President Tibetan Community Switzerland Liechtenstein Mùhlernerg Manifestazione Tibet Place des Nations
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